A New York la transizione ecologica passa anche attraverso l’alimentazione
A cura della Redazione di sostenibilitaequitasolidarieta.it
(pubblicato su nyc.gov il 17 aprile 2023)
Ridurre le emissioni legate alla produzione alimentare del 33% entro i prossimi 7 anni: è questo l’obiettivo del sindaco di New York, Eric Adams, che punterà sulle alternative vegetali per raggiungerlo. Già noto per aver istituito un fondo per la formazione dei medici sui benefici della nutrizione vegetale, Adams torna a puntare i riflettori sull’importanza di ridurre il consumo di carne e derivati animali, non solo per la salute ma anche per una questione di sostenibilità ambientale.
Con la pubblicazione del primo inventario delle emissioni di gas serra della città di New York, è emerso un dato allarmante: la produzione di cibo rappresenta il 20% delle emissioni totali, al terzo posto in questa classifica subito dopo gli edifici (35%) e i trasporti (21%). L’annuncio di un cambiamento di rotta è arrivato lo scorso lunedì, come parte dell’impegno già in corso da parte della città per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. “New York City è leader mondiale quando si tratta di combattere il cambiamento climatico, perché stiamo analizzando ogni opzione possibile nella nostra lotta, e questo include anche la modifica dei nostri menu. – ha affermato Adams – È facile parlare delle emissioni provenienti dai veicoli e di come impattano sull’ambiente, ma ora dobbiamo parlare di manzo”.
Un’iniziativa molto importante, che Adams porterà avanti incrementando le iniziative già in corso nelle scuole e negli ospedali pubblici, che hanno già dato risultati eccellenti: avendo scelto di servire pasti a base vegetale come opzione fissa, il sistema sanitario newyorkese ha portato a una riduzione delle emissioni di carbonio del 36% a partire da febbraio 2023, impattando positivamente anche sull’onere per la salute pubblica rappresentato dalle malattie legate all’alimentazione. Inoltre lo scorso anno, seguendo il successo dei “Meatless Mondays”, la città ha introdotto nelle sue scuole pubbliche anche i “Plant-powered Fridays“: il venerdì, un menu 100% vegetale è l’opzione principale in tutte le mense scolastiche della città, con l’obiettivo di servire a bambini e ragazzi pasti sani, nutrienti e sostenibili.
E l’obiettivo, certamente ambizioso, va oltre: mentre la città si impegna a ridurre le proprie emissioni entro il 2030, l’amministrazione invita anche i privati – attraverso la Plant-Powered Carbon Challenge – a imboccare la stessa direzione, riducendo le emissioni legate alla produzione alimentare del 25% nello stesso periodo di tempo.
“Elogiamo l’ufficio del sindaco per aver compiuto un significativo passo avanti nell’assicurare un futuro abitabile e resiliente per tutti – ha affermato Amy Huang, rappresentante del Good Food Institute – Riconoscendo le emissioni dei sistemi alimentari come un importante contributo al cambiamento climatico antropogenico, New York City ha gettato le basi per alleggerire la sua impronta ambientale. Gli alimenti a base vegetale e altre proteine alternative sono una soluzione chiave per la mitigazione del climate change, che dovrebbe essere adottata dai nostri leader del settore pubblico e privato. Speriamo che altre città seguano l’esempio“.
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J’espère très sincèrement que l’on pourra toujours manger comme on le veut.
Et que l’on trouvera toujours les nourritures qui nous plaisent.
La massa penserà che sia giusto così e comincerà a cibarsi di cibo altrettanto processato di quello che viene dagli allevamenti. E la giostra potrà continuare indisturbata.
Senza contare che la stragrande maggioranza della produzione di cibo a livello mondiale è in mano a non più di 5 aziende…si è cosi sicuri di mangiare ciò che si vuole senza imposizioni??
L’idiota, ideologicamente prevenuto e violento, almeno dai toni, sei tu …e anche incapace di leggere:
“avendo scelto di servire pasti a base vegetale come opzione fissa“
Ma se ciò che si mangia rende ricchi non chi il cibo produce, ci rende obesi tanto da dover ricorrere al sistema sanitario, impone viaggi oceanici alle derrate….si può ancora affermare: mangio ciò che voglio??
Non credo, dovremo mangiare meno, una cucina meno elaborata che trasformi prodotti locali pagando il giusto a chi li produce…rinuncia e riduzione, per il bene nostro e del pianeta
Idiozia totale. Imporre uno stile alimentare è VIOLENZA. Io mangio ciò che voglio non ciò che mi impone una qualsiasi autorità