Affresco anonimo

Affresco anonimo
di Paolo De Luca
(scritto alle ore 8.24 del 2 agosto 2019)

In una delle mie frequenti e salutari escursioni estive qui al Gran Sasso d’Italia, mi sono accorto che ignoti, dando libero sfogo alla loro ben scarse educazione e intelligenza, hanno imbrattato con vernice indelebile la parete del rifugio diruto (lato piazzale dei Prati Di Tivo). Io lì passo quasi tutti i giorni: con ogni probabilità l’autore o gli autori di questo inqualificabile gesto ha, oppure hanno, lasciato la “firma” qualche ora fa. Dispiace veramente vedere tale scempio in un luogo di impagabile bellezza.

E’ un gesto di inciviltà che mi fa riflettere e mi induce a pensare che se il rifugio diruto fosse stato regolarmente aperto al pubblico, sicuramente non si sarebbe verificato questo increscioso episodio.

La struttura, che non è mai stata completata, fu costruita tra il 1930 e il 1935: ha una superficie di 400 metri quadri disposta su due piani più il sottotetto, nel cuore del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Sorge in località Arapietra in un tratto pianeggiante a quota 1900 m sul versante orientale del Gran Sasso, nel territorio del Comune di Pietracamela (TE), ente che ne detiene la proprietà.

Il rifugio diruto, a mio avviso il più bello dell’Appennino, offre uno straordinario paesaggio esterno che guarda verso il Corno Grande e Corno Piccolo, il monte Brancastello, il monte Prena, il monte Camicia, l’Intermesoli, i monti della Laga, la valle del Vomano fino al mare Adriatico nel tratto compreso fra San Benedetto del Tronto (AP) e Pescara.

Il rifugio offre un punto di riparo per poter effettuare scalate alle vette dei monti elencati e la sua posizione è sempre esposta al sole ogni giorno dell’anno, in condizioni di cielo sereno.

Il rifugio dell’Arapietra, con il Corno Grande e il Corno Piccolo del Gran Sasso d’Italia

La costruzione è facilmente accessibile sia da cima Alta 1650 m sia tramite la cabinovia dei Prati Di Tivo di Pietracamela (TE). E’ agibile tutto l’anno e, grazie alle sue dimensioni, potrebbe ospitare alpinisti, escursionisti ma anche scolaresche e associazioni che, grazie alla grande sala, potrebbero avere lo spazio necessario per lezioni, proiezioni e altre attività.

Questa del rifugio diruto è una grande opera incompiuta: dal profondo del cuore mi auguro che arrivino proposte di completamento e riutilizzo da parte di imprenditori motivati.

Paolo De Luca è Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna a Pietracamela (TE).
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Affresco anonimo ultima modifica: 2019-08-04T05:11:46+02:00 da GognaBlog

11 pensieri su “Affresco anonimo”

  1. 11
    Alberto Benassi says:

    e qualcuno tira fuori inqualificabile gesto, educazione, intelligenza????

    ma sbaglio, oppure questo qualcuno, che ha scritto l’articolo, è uno di quelli che un pò di tempo fa si era fatto promotore di una legge che voleva imporre la guida alpina (abruzzese)  a coloro che volevano arrampicare al Gran Sasso?
    Infatti cosa scrive nell’articolo?

    dal profondo del cuore mi auguro che arrivino proposte di completamento e riutilizzo da parte di imprenditori motivati.

    …imprenditori motivati…
     
    Cioè a Prati di Tivo mancano gli alberghi????
    Ne vogliamo fare altri?

     
     

  2. 10
    Luciano pellegrini says:

    Sicuramente non è un rifugio. DOVEVA ESSERE UN ALBERGO, (VEDI LE DIMENSIONI)! Infatti sulle carte dell’Istituto Geografico Militare la denominazione è proprio quella di “Albergo Diruto”, costruito fra il 1930 ed il 1935. Evidentemente la scelta di questa costruzione non è stata felice. UN ECOMOSTRO SU UN TERRAZZO. Forse è stata sostituita la destinazione d’uso…, da albergo a rifugio? Immaginare un albergo a questa quota, c’è da soffrire, per l’ambiente aggredito e offeso, tutto questo “per I SOLDI”! E le utenze? ACUA – LUCE – SERVIZI IGIENICI – SPAZZATURA ECC. Mah, questa è un’altra storia! La speranza è che venga abbattuto, altrimenti, con i corsi e ricorsi, potrebbe veramente diventare un albergo, con la felicità di chi lo gestirà. Ancora una volta SARA’ L’AMBIENTE CHE SI ADATTA ALL’UOMO!

  3. 9
    Alberto Benassi says:

    la più cosa giusta da fare, sarebbe quella di abbatterlo e ridare naturalezza al luogo. C’è già la seggiovia che rovina assai. Per arrivare li a piedi ci vuogliono 3 quarti d’ora di semplice a salutare camminata.
    Comunque può anche rimanare li a testimominaza dell’ arrogante miopia umana.
    Oltre tutto c’è già il rifigio Fanchetti sopra nel vallone e alla partenza del sentiero dove si parcheggia, adesso c’è un altro  rifugio.

  4. 8
    Carlo Raffin says:

    @Gio tex … non era per fare la paternale o scendere nei luoghi comuni, quello che volevo sottolineare è che, ok il posto è abbandonato, ha tutti i problemi del mondo, ma non per questo credo sia giusto andare ad imbrattarlo esternamente. Altrimenti sarebbe molti, malghe abbandonate comprese, ad essere ricoperte da graffiti. (ma forse sono troppo lontane per essere raggiunte)

  5. 7
    Paolo Gallese says:

    Io sono di quelle parti. E il Gran Sasso è la montagna che mi ha insegnato tutto quello che so. In realtà non è un eco mostro. Oggi potremmo considerarlo un edificio antico. Ma è nel territorio dove si sono succedute decine di amministrazioni poco attente e poco lungimiranti. È un problema che attanaglia da sempre l’Appennino centrale. Con un intelligente e buon progetto europeo potrebbe essere recuperato. Ma è chiedere troppo alla politica nostrana. Non ci arriverebbero. E spezzando una lancia verso amministratori che si sono invece mostrati attenti e sensibili (molto pochi, ma qualcuno c’è stato) oggi ben urgenti problemi li distolgono.

  6. 6
    gio tex says:

    @Carlo Raffin
    ellamadonna….cioe’ capisco avessero scritto sopra un palazzo rinascimentale o una cattedrale gotica o un qualunque rifugio o malga aperte ma da quello che ho capito e’ un casermone abbandonato anzi mai utilizzato.Dopo 70 anni miracolo che non sia completamente riempito di scritte!!!cioe’ un mostro abbandonato da 70 anni e qualcuno tira fuori inqualificabile gesto, educazione, intelligenza???? mancava solo …”e’ che i genitori non hanno mai dato 2 schiaffoni come si deve” oppure “ma dove andremmo a  finire di questo passo”oppure
    qua una volta era tutta campagna, ai mie tempi saltavamo i fossi per lungo, ai nostri tempi ci si divertiva con poco
    Ai tempi nostri ci si divertiva con poco
    Ai tempi nostri ci si divertiva con poco

  7. 5
    Alberto Benassi says:

    marcello ha ragione!!
     
    Sono passato di li diverse volte e anche recentemente ben 2 volte per andare a scalare alla Spalle, ci si passa proprio a  fianco.
    Lo scempio non è tanto il murales ma questo edificio e come è tenuto infatti come dice Marcello è pieno di MERDA degli animali che ci entrano.
    Voglio proprio vedere chi ci dorme tra la merda.

  8. 4

    Forse il murale è un atto di protesta verso chi ha lasciato in abbandono una struttura che poteva essere recuperata.A quanto ne so io ci vengono rinchiusi animali ed è pieno di merda. Sicuramente gli odierni frequentatori della montagna non vanno a dormire tra la cacca.Lo scempio è l’edificio, non la scritta.

  9. 3
    Carlo Raffin says:

    Massì Gio, visto che ormai c’è l’eco mostro buttiamo tutto in vacca no? Andrei volentieri a casa dell’artista, ammesso che ne abbia una, ad imbrattare i muri  con frasi più significative e leggibili. 

  10. 2
    Paolo Panzeri says:

    Sulla pietra montana grigia…….
    quella scritta colorata non solo è un diritto, ma ci sta molto bene (un politico direbbe)…..
    e per fortuna siamo un popolo di artisti (di sicuro lo eravamo).
    La madre dell’imbecillità umana è sempre in cinta, ma a getto continuo

  11. 1
    Gio tex says:

    Cioè non ho capito…hanno scritto sopra un’opera incompiuta? Un eco mostro?…boh….dove sarebbe lo scempio?

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