Alberto Lenatti
di Giuseppe Popi Miotti
ALBERTO LENATTI detto Chiodi, figlio di Ettore, è nato a Chiesa il 21 ottobre 1945. Fisicamente assai forte si appassiona all’alpinismo e alla professione di Guida grazie anche allo stimolo di Enrico Lenatti, il patriarca della Guide di Val Malenco: così, a soli 22 anni, nel 1967 diventa Portatore ovvero Aspirante Guida. Da subito Alberto si distingue per la sua intensa attività, specialmente su terreno misto, e nei suoi primi anni di lavoro collabora assiduamente con Enrico Lenatti nell’organizzare le “settimane verdi” presso il rifugio Porro. Giovanissimo, entra nel team del Soccorso Alpino di Val Malenco e poco dopo le sue doti e la sua passione gli fanno meritare l’ambito titolo di istruttore ai corsi di delegazione. Nel 1970 ottiene il patentino di Guida alpina e prosegue con ancor più energia dividendosi fra tre attività: in montagna accompagna i suoi clienti nel gruppi del Disgrazia e del Bernina compiendo anche difficili salite; d’inverno frequenta le piste innevate del Palù in qualità di Maestro di sci, professione che andava sviluppandosi in valle dopo la realizzazione degli impianti di risalita di Caspoggio e Chiesa in Val Malenco; nei periodi morti o nelle stagioni intermedie lavora come teciatt ossia di posatore di piode, le locali tegole di serpentinoscisto, sui tetti.
Uomo introverso e taciturno, Alberto è il custode del Rifugio Marco e Rosa dal 1974-75 al 1978, in compagnia delle guide Ignazio Dell’Andrino e Marco Lenatti. Proprio in quegli anni sarà scelto anche come istruttore ai Corsi nazionali per la formazione delle nuove Guide ed degli Aspiranti Guida. Molti dei suoi allievi ricordano con simpatia quando, ancora con il buio, prima di affrontare una lunga scalata nel massiccio del Monte Rosa o del Bernina, saliva a svegliarli con un “in piedi… cani!!!”; mi ricordo bene, al corso guide del 1977, quanto la sua figura fosse temuta dagli allievi. Dei quali quasi tutti facevano fatica a individuare l’affetto e l’amicizia che si celavano dietro al tono burbero…
Nel 1979 Alberto si impegna, con altre guide e maestri di sci, nella costruzione dell’albergo rifugio Entova-Scerscen, avveniristico ma troppo avventuroso tentativo di sviluppare lo sci estivo in Val Malenco. Qui collabora per sei stagioni come Maestro di sci e Guida alpina, e trascorre le sue estati dividendo il suo servizio fra sciatori e alpinisti, intervenendo numerose volte per aiutare cordate in difficoltà. Fra l’altro partecipò alla posa delle corde fisse su un percorso attrezzato che, attraversando in diagonale la grande parete meridionale del Pizzo Sella, accorciava sensibilmente il collegamento tra il ghiacciaio di Scerscen Inferiore e quello di Scerscen Superiore. Questa interessante via prenderà poi il nome di Sentiero dei Camosci. Purtroppo l’audace idea di Alberto e colleghi non ebbe fortuna e dopo l’inevitabile chiusura dello sci‑estivo allo Scerscen, Lenatti ritornò a dedicarsi, durante i mesi estivi, al lavoro di segnalazione e sistemazione dei sentieri, principalmente lungo il percorso dell’Alta Via della Val Malenco. Riducendo gradualmente le sue scalate sui monti, incrementò l’attività di teciatt e, nei mesi invernali, di maestro di sci, professione ancora ben consolidata in valle nel decennio del 1980. Nelle stagioni estive 1990 e ’91 ha lavorato anche all’ampliamento dei Rifugio Porro, reso possibile dalla donazione della signora Gerli.
E’ mancato sabato 10 gennaio 2015.
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