Non può essere slegato da un sano pragmatismo. Deve coniugare capitalismo ed ecologia.
Anche l’ambientalismo deve essere sostenibile
di Angelo Bruscino (imprenditore impegnato nella Green Economy, giornalista e scrittore)
(pubblicato su huffingtonpost.it il 10 agosto 2021)
L’ambientalismo senza pragmatismo è giardinaggio. Potremmo partire da qui, da questa parafrasi di Chico Mendes, al quale si deve la potente espressione “l’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio”, per segnalare una certa perversa torsione che l’ecologia ha assunto negli ultimi anni.
Una torsione antimoderna, anticapitalista, o comunque antieconomica, che ha trasformato l’ambientalismo, da opportunità di crescita a zavorra ideologica.
L’economia ambientale in particolare ha rappresentato un momento di crescita ermeneutica e pratica fondamentale per le nostre società. Essa ci ha svelato come, internalizzando i costi ambientali che le aziende inquinanti causavano alla collettività, l’ecologia avesse indubbiamente rimodellato l’economia sui binari dell’equità, oltre che della efficienza. Insomma, più che antagonismo fra ambiente ed economia, ci poteva e ci doveva essere alleanza. Per salvare l’ambiente da una economia antiambientale, ma anche l’economia da un ambientalismo antieconomico.
Pensiamo all’ambientalismo dei no, il cui esito era la decrescita infelice, altro che il primitivismo romantico immaginato da Serge Latouche. Prima dell’economia moderna, non ci sono paradisi da buon selvaggio da vivere, gli eden tropicali dipinti da Paul Gauguin nei quali stagliarsi, ma società della scarsità in cui si muore di parto o per un raffreddore. Insomma, l’economia della sussistenza che amano i teorici della decrescita sarebbe un incubo, non certo un sogno.
Al netto del dato che, oggi, per gli Uomini, rinunciare ai tanti beni inutili prodotti dal consumismo è impossibile. E pur volendo condividere le critiche di chi denuncia la vacuità delle nostre società, tornare al “buon selvaggio” in osmosi con la natura è impossibile.
A meno di non simpatizzare per quelle società totalitarie che anelano a pedagogizzare le masse o a formare Ordini nuovi – non a caso espressione che accomunano sia Gramsci che l’estrema destra -, rieducando le masse a comportarsi come degli stiliti, degli eremiti che si cibino di radici e si coprano con dei cenci.
Posto che l’utopia dell’ambientalismo anticapitalistico radicale è dunque una distopia da rigettare, è indubbio che un ambientalismo pragmatico e possibile non sia solo auspicabile, ma abbia giocato un ruolo importante in quel processo di progressiva riforma sociale a cui il grigio capitalismo fordista delle origini è andato incontro, per diventare l’odierna economia sociale di mercato: ambientalmente sostenibile e mirante al progresso dell’Umanità. Consapevoli delle contraddizioni del capitalismo – che mira fisiologicamente all’utile e non all’equità, se non governato -, ma altresì consci che alternative strutturali non ce ne siano. Non perché “there is no alternative”, come ripetevano i liberisti degli anni ’80, ma perché l’economia sociale di mercato, dove lo Stato gioca un ruolo primario, è la quadratura del cerchio, come l’ha chiamata Ralph Darendhorf, garantendo un equilibrio fra Uomo e società, sviluppo e ambiente, creazione della ricchezza e sua redistribuzione.
Quadratura del cerchio dinamica, perché l’ottimo sociale deve essere ancora raggiunto, attraverso tante riforme progressiste, ad iniziare da quelle ambientali, ma le alternative che ci sono e che abbiamo sperimentato, dall’economia sovietica a quella cubana, passando per chavismo e peronismo, non hanno funzionato altrettanto bene. Forse è una alternativa il modello di capitalismo di Stato cinese? Altrettanto capace di produrre ricchezza, ma con altissimi costi ambientali e sociali? Se il capitalismo sfrenato che molti Paesi dell’Occidente hanno spesso attraversato è similmente indesiderabile, è proprio l’economia sociale di mercato, il modello che l’Europa rappresenta, quello vincente. Un modello fatto di controllo diffuso dell’economia, con lo Stato che governa i mercati per prevenirne i fallimenti, ma che delega a questi gran parte della produzione della ricchezza, consapevole della perniciosità dei fallimenti del dirigismo, lasciando a sé stesso l’insostituibile compito di proteggere l’ambiente e redistribuire le risorse.
Al mercato l’efficienza e allo Stato l’equità, consapevoli che il laissez faire è iniquo e ambientalmente insostenibile, e che lo Stato che blocca il mercato per perseguire l’equità si ritrova a distribuire povertà, non ricchezza, involvendosi a burocrazia totalitaria e liberticida.
L’ambientalismo, dunque, serve. All’Uomo, alla società, all’economia. Per riformare il capitalismo in senso sostenibile, per avere un capitalismo dal volto umano, per creare una crescita che sia nuova, diversa nelle ragioni, non solo economiche, ma principalmente sociale e che sia sempre e senza dubbio “felice” per tutti i suoi attori, protagonisti e non.
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L’autore dell’articolo poteva risparmiarsi di citare Mendes e Gramsci alfine di tirarsi la zappa sui piedi. Per quanto riguarda Latouche si vede proprio che non ha letto niente oppure non ha capito niente di quello che ha scritto. Infine come si coniuga la metafora climatica “del treno lanciato a folle velocità verso il baratro ” con il pragmatismo dell’articolista.Ma è mai possibile che qualsiasi che si fregia del titolo d’imprenditore possa dare lezioni su come deve andare il mondo.
Ieri ho riflettuto su una strana attività molto praticata.Premesso che erba di prato, cespugli, rami in eccesso(per chi??) di latifoglie in zone private o pubbliche producono pur sempre la benefica fotosintesi clorofilliana..per ridurle ledomarle..partonoi volenterosi.Tagliano con tosaerba, falciatrici , turbo soffianti a motore che usano combustibile fossilecon emissione di gas e rumore e..allafine riducono l’apporto di ossigeno delle foglie verdi eliminate.Un bel Bingo!Poi addirittura l’erba secca buona (mica tanto in quanto appuzzolentita dai gas discarico) non la forniscono ad allevamenti ma la portano in discarica o assieme alle ramaglie ancora umidicce, danno fuoco ammorbando il vicinato…affumicando biancheria stesa, e peggio ancora riducendo la visibilita’ di strade vicine.ABBIAMO FATTO PULIZIA, MESSO ORDINE , CHE BEL PRATO ALL’INGLESE.. CHE BELLE CHIOME DI ALBERI SCOLPITE E CAPITOZZATE.TRA DUE MESI RICOMINCIAMO.
Alternativa alle tanto pubblicizzate e pure incentivate macchine evitatrici di sforzo muscolare( e prevalntemente status symbol, capriccio per essere “in tra i vip alla moda”) cioe’e-bikes e mono electricskates.
Fermo restando che se c’e’bel tempo, pista ciclabile, terreno non faticoso ,vanno bene anche normali bici a pedalata muscolare , con rastrelliere in zona di studio e lavoro(ma sai che gusto sorpassarle a pedalata ferma e arrivare freschi e prima), ci sarebberopure pattini con ruote a pressione regolabile , con accessori per frenare e pure applicabili con attacchi regolabili universali alle calzature normali.Basta digitare “pattini off road”, immagini ed appaiono varie offerte di modelli prezzi e consegna. Arrivati alla meta, si ripongono in una custodia e si portano dentro il luogo di lavoro Ho l’impressione che certi consumi siano pilotati da interessi con l’etichetta “sostenibile”e poi invece divorano rame, metalli rari , sostanze chimiche, elettronica per ottenere gli stessi scopi di una sana pedalata o camminata su pista ciclabile o anche strada sicura.Poi ho notato che se una strada ha su ambo i lati il suo bravo marciapiede ..mica qualcuno indirizza il verso di percorrenza, per ciascun marciapiede si mescolano in senso opposto ostacolandosi e rallentandosi a vicenda, pedoni bici, monopattini, con o senza” e – “prefisso e pure ciclomotori.
Ci sono parecchi manualetti didascalici.In casa avevo “50 idee per salvare il mondo”e l’ho regalato alla compagna di mio figlio. Pubblicato in anno 1990, poco applicato.
n 13 forse in Sudan o altre zone africane la sannolunga::https://www.overland.org/dalla-pipi-delle-mucche-il-disinfettante-ecologico/
questa invece la vedo poco praticabile..a meno che con un litro si percorrano 300 chilometri
https://www.argoit.com/it/sezione_id,44/il-carburante-del-futuro-potrebbe-essere-la-pipi-dalla-sardegna-il-sistema-ecologico-sperimentato-in-varie-parti-del-pianeta/divisioni.html
poi metteranno un contatore e tassametro alla fonte per applicare accise???
Ma anche come fa una tribù del SUD SUDAN che praticamente vive in mezzo alle vacche: lavarsi i capelli mentre le vacche pisciano.
In attesa di fusione nucleare sosteniblie ..si potrebbe procurarsi una caraffa di plastica, tenerla in bagno, tenere da parte l’acqua di lavaggio e risciacquo vestiti in una bacinella di plastica,di dimensioni adeguate al numero componenti nucleo famigliare, e prelevare tale acqua e riversarla nel wc.Pure buona idea sarebbe applicare un trattamento antiaderente alle ceramiche o smalti delle tazze wc…della vasche e dei lavandini e dei bidet..meno detersivo e meno acqua potabile per pulirli spesso…e meno energia per il funzionamento degli autoclave di edifici alti.
Capitalismo dal volto umano? Una espressione che non poteva che venire da un capitalista ” illuminato”… Che strazio! Spero che la cosiddetta transizione ecologica non venga affidata a quelli come l’autore dell’articolo. Bruscino si prenda un buon libro di ecologia e se lo studi bene. Consiglio inoltre all’autore la lettura attenta del libro di Miles Eldredge ” La vita sulla Terra” dove si parla della sesta estinzione di massa, l’unica causata da uomini che la pensano come lui.
8/9@ …parole sante .
E’ questo che molti non capiscono o non voglio capire.
La nostra casa non sono le 4 mura in cui dormiamo. La nostra vera casa è l’ambiente che ci circonda.
Solo un appunto per l’autore dell’articolo: l’ambiente andrebbe considerato SACRO nel senso più profondo del termine e non svenduto ne per il mercato ne per la equità sociale. Andrebbe posto al livello più alto possibile di tutela sostenibile. Efficienza del mercato ed equità sociale andrebbero ricercate solo partendo dal presupposto di rispetto dell’ambiente sacro. Non come ideologia ma come pragmatismo per gli uomini di oggi e di domani, è la nostra unica casa
Capitalismo ed ecologismo un accoppiata o un matrimonio impossibile .
Pensarli assieme è la vera distopia.
Come mettere la faIna a guardia dei polli…
Il sig. Angelo Bruscino con le sue parole potrebbe anche convincerci che esiste l’inquinamento ecologico.
“A meno di non simpatizzare per quelle società totalitarie che anelano a pedagogizzare le masse o a formare Ordini nuovi – non a caso espressione che accomunano sia Gramsci che l’estrema destra -“.
A questo punto mi è passata la voglia di leggere il resto, se questo è il livello di profondità della riflessione.
n.3…non solo si spreca o si disperde energia elettrica, ma pure acqua potabile nelle tubature bucate di acquedott iantidiluviani..altra acqua di bacini artificiali manca di canalizzazion ed evaora. Esistono canali navigabili cui manca l’ultimo miglio per sbucare in laguna di Venezia ed altr iper navigazione interna paralleli ad autostrade intasate. .Per quanto riguarda gli ascensori, obbligherei ingresso tramite scheda prepagata a scalare…oppure alimentazione con contributo pannelli fotovoltaici sul tetto comune. E’ stato fatto su un palazzo di complesso condominiale nostro un esperimetno pilota, la cui energia va nel convertitore di rete..alla fine ci si pagano le spese ascensore e luce scale…e avanza pure qualcosa a conguaglio.Un condomino si e’allacciato abusivamente al contatore comune alimentato a solare grazie a “quel gran genio di un amico”;scoperto, si e’ giustificato dicendo “il sole e’gratis ed e’ di tutti…non ho rubato a voi”.Purtroppo il trasporto di energia elettrica spreca sempre una % di potenza nei conduttori anche nei motori elettrici.
@ albert 1. Metà dell’energia che produciamo viene sprecata. Messi di fronte all’alternativa: Fine degli sprechi = Ricarica delle batterie, oppure Continuo con gli sprechi = Tutti a piedi, gli italiani, che eccellono sempre nelle emergenze, sapranno quale scegliere.
Quando sento parlare di Capitalismo dal volto umano chissà perchè sono assalita da un grande senso di commozione.
Lo stesso senso di commozione di quando ero bambina e credevo alla Befana….
10 agosto 2021 ..Poi e’ scoppiata la crisi Evergrande..la bolla immobiliare dove non si pensava..investimenti edilizi gonfiati,conseguenza di abbandono delle campagne. C’e’chi mette in guardia dal motore Elettrico diffuso a tutti gli autoveicoli ( ovvero impennata dei consumi elettrici CENTRALI AL MASSIMO PURE DI NOTTE).
Si usano la bici elettrica o il monopattino come status symbol anche in terreni orizzontali,l’ascensore richiamato dal pianterreno per scendere 2 o 3 rampe di scale da parte di giovani gagliardi col borsone per la palestra…dove fare stepping .Ogni tanto qualche annuncio..https://www.ilsole24ore.com/art/nucleare-pulito-eni-inaugura-l-era-fusione-confinamento-magnetico-AEfH1Rh..poi si vedra’ tra 10 anni.
dopo l’ascensore..certi salgono su poderosa moto 1200cc monoposto, neanche per una compagno /a di viaggio