Ancora sulla Ciclabile del Garda – 1

Ancora sulla Ciclabile del Garda – 1 (1-2)

Lettura: spessore-weight**, impegno-effort*, disimpegno-entertainment**

Il Gruppo Culturale Nago e Torbole si oppone alla costruzione delle piste ciclabili in territorio trentino a completamento della ciclovia del Garda (si oppone almeno a come sono stati concepiti i rispettivi progetti relativi alla Gardesana Occidentale e Orientale).

Mauro Gilmozzi, Assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia di Trento (PAT), ha mandato in visione al Gruppo Culturale il documento che comunica la firma, in data 9 agosto 2017, di un Protocollo d’Intesa tra PAT, regione Veneto, regione Lombardia e Ministeri – Infrastrutture e Turismo.

E’ un documento volutamente “tagliato”: in pratica è costituito da una serie di immagini e disegni tecnici. Non è un progetto, nemmeno preliminare. Malgrado ciò, si danno alcuni numeri, limitati al tratto trentino di Gardesana Occidentale. Numeri che evidenziano il forte ridimensionamento subito dal progetto stesso.

In occasione della presentazione del progetto (3 maggio 2017), l’Assessore PAT alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss, parlava di 40 milioni di euro, subito corretti durante la presentazione stessa in 50 milioni di euro. Il tratto trentino occidentale è di poco più di 10 km, ossia parlavamo di 5 milioni di euro a kilometro!

Nel documento di agosto l’assessore Gilmozzi parla di poco meno di 24 milioni di euro per lo stesso tratto: ha dimezzato i costi; un gran bel risparmiatore, non c’è che dire.

Ora, una nostra banale osservazione: o erano palesemente sbagliati i numeri di Daldoss, o sono palesemente sbagliati i numeri di Gilmozzi: tertium non datur!

E’ a rischio anche la Spiaggia delle Lucertole

Altra novità è che per il 17 o 24 gennaio 2018 sarà organizzata a Riva del Garda una serata dove verranno presentate pubblicamente le criticità del progetto. E’ già stato contattato il prof. Fulvio Zezza, docente di geologia dell’Università di Venezia che ha dato la sua disponibilità a partecipare. Nel frattempo è stato contattato l’arch. Angelo Pallaoro, titolare del progetto, il quale ha comunicato che ormai è andato in pensione e ha passato tutto ad un suo collega ingegnere il quale dovrà rivedersi tutto il progetto.

Questo fa pensare che il progetto tanto pubblicizzato in realtà non esista ancora, il che fa dubitare perfino dei finanziamenti promessi da Roma.

In questo post, e in attesa di ulteriori sviluppi, accanto al documento pdf linkato relativo alla tratta occidentale, pubblichiamo anche alcune fotografie del settore orientale, scattate dal lago, che evidenziano i punti più critici, dove la ciclabile andrebbe a impattare maggiormente.

Per chi fosse interessato, rimandiamo ai nostri articoli precedenti:
https://gognablog.sherpa-gate.com/le-nuove-piste-del-sindaco/
ma soprattutto a:
https://gognablog.sherpa-gate.com/garda-by-bike/.

 

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Ancora sulla Ciclabile del Garda – 1 ultima modifica: 2017-12-06T05:40:56+01:00 da GognaBlog

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3 pensieri su “Ancora sulla Ciclabile del Garda – 1”

  1. Alberto Migliorini Inserisco qui un estratto di una lettera che ho inviato all’ Adige, ma non pubblicata fino ad oggi, inerente i problemi della pista ciclabile che dovrebbe superare il lago di Toblino”……….La soluzione è facilmente risolvibile: si allarga la strada statale di 3 o 4 metri verso monte realizzando verso il lago la pista ciclabile come già esistente tra Sarche e la Toresella. Si può in tal modo allargare pure la statale aumentando così la sicurezza anche per il traffico automobilistico. Inoltre si avrebbe anche un miglioramento per la passeggiata pedonale con l’allontanamento del disturbo e l’eliminazione dell’antiestetica sequenza di plastica semidistrutta. Davanti alla sicurezza si devono trovare le risorse necessarie che non sarebbero particolarmente elevate. Basta fare il confronto con il consistente esborso che la PAT intende fare per un’illogica, pericolosa e impattante pista a sbalzo tra Limone e Riva. Illogica perché va a incrementare la presenza turistica in un’area, quella dell’Alto Garda che già ora si presenta al limite di godibilità. Pericolosa perché sormontata da balze rocciose instabili che hanno costretto in fasi successive all’allontanamento in galleria di lunghi tratti della Strada Statale. Impattante perché costituisce un’alterazione paesaggistica di un ambiente delicato, con la necessaria eliminazione della vegetazione, della posa in opera di strutture metalliche e di opere di protezione dalla caduta di massi Si ha l’impressione che i governanti provinciali siano portati a dare più finanziamenti a chi ha di più e meno a chi ha poco o niente. Riva e Torbole non hanno bisogno di aumentare l’afflusso turistico tanto che s’ipotizzava di instaurare un numero chiuso per i mesi più affollati. Penso sia meglio espandere gli spazi utilizzabili dai turisti ove è più logico, e questo è realizzabile facilmente in territorio Trentino, aumentando il collegamento con la Valle dei Laghi nel suo complesso, cioè anche con la Valle di Cavedine, Lagolo e il Bondone.
    da facebook, 7 dicembre 2017, ore 16.30

  2. … e nel frattempo, prima che il Trentino decida cosa fare, prima che si decida se eliminare una riserva come la Val di Gola http://www.parcofluvialesarca.tn.it/basso.sarca/pagina.php?id=22 probabilmente unica nel suo genere che copre poi soltanto 500 metri di costa e quindi non “impattante” anche delle “sensibilità” dei conquistadores ad ogni costo che però poi magari si lamentano che: “non ci sono più pesci nel lago”… “cosa fa la pubblica amministrazione?”; dalla parte bresciana continuano i lavori per la costruzione della fantomatica pista ciclabile… Fantomatica perché vorrò proprio vedere, se mai verrà finita, chi ci andrà su colla bici… scendendo e spingendo a mano per lunghe tratte dove i cipressi (protetti) lasciano appena un metro di spazio per parte, pedalando nella parte a sbalzo, bella stretta (andare a vedere per credere…) da chiedersi se ci vorranno i semafori per passare in doppio senso, specie nel tratto che immette su questa terrazza pensile  largo meno di un metro e mezzo tra guard rail e recinzioni di case private e con delle belle traversine come pavimentazione che renderanno un bel servizio ai ciclisti stradisti i quali potranno godere delle ruote quadrate dei loro gioiellini ad ogni fine giro…
    Alla fine saranno spesi comunque grazie al sindaco limonese  ed al beneplacito di chi ha firmato i permessi, un bel po’ di soldini pubblici per un’opera che non sarà utilizzata da nessuno, che farà bella mostra delle fantasie perverse e delle pretese di qualche turista della domenica capriccioso mentre i ciclisti rimarranno a correre sulla strada a rischio di venire investiti, le gallerie continueranno a crollare (l’ultimo crollo una settimana fa) e quel 20% di incremento turistico del 2017 destinato ad aumentare stante le previsioni per i prossimi anni, continuerà a rimanere imbottigliato tra Gargnano (Muslone) e Salò (22 chilometri circa) dove continueranno a formarsi code chilometriche (25 aprile 2016 la colonna è rimasta ferma per ore e per fare 8 chilometri di strada ci ho impiegato 4,5 ore… senza possibilità alcuna di deviare perché non esistono strade alternative!!!)… e poi ciliegina sulla torta… mi piacerebbe sapere dalle autorità che hanno approvato questo progetto delirante, come intendano far fronte alla frana di Campione del Garda… sarebbe interessante…

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