Novità assoluta è l’articolazione in due livelli della professione dell’aspirante guida.
In relazione ai due gradi della professione, di cui I° grado l’Aspirante guida alpina e II° grado la Guida Alpina Maestro di alpinismo, previsti dalla Legge n.6/1989 e con riferimento ai limiti posti al primo grado, si è voluto fornire una specifica regolamentazione atta allo sviluppo alla professione da svolgere sul territorio nazionale.
L’aspirante guida può infatti svolgere le attività consentite alla Guida Alpina, limitatamente al territorio italiano, con esclusione delle ascensioni di maggiore impegno.
La crescente richiesta di turismo esperienziale, ossia di sport praticati all’aria aperta nel rispetto dell’ambiente, può trovare risposta in tutte le regioni sia sulle alte creste sia nelle falesie di bassa quota.
L’innovativa proposta della definizione degli ambiti professionali dell’aspirante Guida, coniuga le esigenze del territorio e delle future generazioni di coloro che intendono svolgere questa professione, i cui effetti positivi potranno sicuramente ricadere su tutte le attività ad esse collegate.
In questo modo si potranno aprire spazi lavorativi che, codificati in aree di attività precise e abilitanti, consentiranno ai giovani di poter svolgere una parte della professione e, nel contempo, di progredire attraverso un percorso graduale fino a raggiungere il massimo grado di abilitazione.
Nel definire le ascensioni di maggiore impegno, così come prescritto dalla Legge, si è inteso identificare proprio quelle attività maggiormente rischiose, ad esempio lo scialpinismo e le ascensioni su cascate di ghiaccio, che a causa delle caratteristiche morfologiche e climatiche, del nostro territorio in particolare della dorsale appenninica, dovrebbero essere appannaggio di un livello superiore della professione.
Il combinato delle problematiche di cui sopra, con l’insussistenza fisica territoriale di ghiacciai, quindi le ascensioni ed escursioni in ghiacciaio, hanno spinto ad un’attenta riflessione che potesse coniugare gli innegoziabili standard di sicurezza e qualità di una professione ordinistica, con lo sviluppo orizzontale della stessa.
Il futuro aspirante guida potrà essere abilitato per l’esercizio di attività quali l’arrampicata e l’alpinismo (su roccia, su neve e ghiaccio), quindi rispondere alle esigenze di un vasto territorio ed in tutte le stagioni.
Questo è un estratto dall’avviso pubblico per la selezione di accesso al corso di Aspirante Guida Alpina di 1° livello del Collegio Marche.
Potete leggere l’intero avviso cliccando qui.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 31 luglio 2021.
Avviso pubblico del Collegio Regionale Guide Alpine delle Marche
Per la presentazione delle domande di ammissione alle prove selettive per l’accesso e la frequenza al Corso di Formazione di Aspirante Guida Alpina primo livello istituito dalla Regione Marche ai sensi della L.R. 4/96 e s.m.i. per l’annualità 2021.
Il presidente (Marco Vallesi)
vista la Legge n. 6/1989 e s.m.i.;
vista la Legge n. 81/1991 e s.m.i.;
vista la Legge Regionale n. 4/1996 e s.m.i.;
vista la deliberazione della Giunta Regionale delle Marche N. 295 del 15 marzo 2021
rende noto
che è indetto, conformemente alle Leggi sopra citate, un corso di formazione per il conseguimento della qualifica di “Aspirante Guida Alpina primo livello” codice ADA.23.03.06 (ex ADA.19.21.47) – Accompagnamento e assistenza del cliente in escursioni alpinistiche o in montagna. Il corso sarà avviato con un minimo di sei partecipanti che abbiano superato la prova selettiva.
Soggetti ammissibili
Ai fini della partecipazione al corso di formazione sono necessari i seguenti requisiti:
a. età non inferiore ai 18 anni;
b. possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado;
c. non aver riportato condanne penali di cui all’art. 29 del codice penale che comportino l’interdizione dai pubblici uffici, salvo avvenuta riabilitazione;
d. certificato del medico curante attestante lo stato di salute idoneo ad intraprendere la prova tecnico pratica;
e. aver superato, con esito positivo, le prove selettive attitudinali di ammissione.
I dati relativi a nascita, nazionalità, titolo di studio, assenza di condanne penali possono essere autocertificati. Per quanto riguarda coloro che hanno conseguito un titolo di studio all’estero occorre presentare una dichiarazione di valore o un documento equipollente/corrispondente che attesti il livello di scolarizzazione. Per i cittadini stranieri appartenenti alla Comunità europea è inoltre indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta, almeno di livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, che consenta di partecipare attivamente al percorso formativo. Tale conoscenza deve essere verificata attraverso un test di ingresso da conservare agli atti del Collegio delle Guide Alpine Marche.
I cittadini extracomunitari devono disporre di regolare permesso di soggiorno valido per l’intera durata del percorso o dimostrare l’attesa di rinnovo documentata dall’avvenuta presentazione della domanda di rinnovo del titolo di soggiorno ed avere buona conoscenza della lingua italiana di livello A2 con certificazione rilasciata da uno degli Enti Certificatori riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione.
Modalità per la partecipazione alla prova di selezione
Le domande di partecipazione alla prova di selezione (All. A) devono essere spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento. In tal caso la data di spedizione è comprovata dal timbro e data dell’ufficio postale accettante. In alternativa la domanda potrà essere spedita a mezzo pec all’indirizzo collegioguidealpinemarche@pec.it, ove sull’oggetto dovrà essere riportata la dicitura “domanda partecipazione avviso selezione corso aspirante guida primo livello regione marche”. Le domande inviate da una casella di posta elettronica non certificata saranno considerate irricevibili con conseguente esclusione del candidato.
È esclusa ogni altra forma di presentazione.
Le domande devono pervenire, a pena di esclusione entro e non oltre il giorno 31 luglio 2021.
Le domande si considerano prodotte in tempo utile anche qualora spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine perentorio indicato.
Non saranno prese in considerazione, in nessun caso, le domande pervenute o spedite oltre il termine perentorio prescritto, nonché quelle, pur pervenute entro i termini, che non siano corredate dei seguenti documenti allegati:
a. fotocopia (fronte-retro) del documento d’identità personale in corso di validità;
b. fotocopia del codice fiscale;
c. ricevuta di versamento della quota di iscrizione per l’importo di euro 350,00 per la prova selettiva. Il versamento dovrà avvenire esclusivamente mediante piattaforma Mpay della Regione Marche collegata al sistema PagoPa indicando nella Causale del Servizio: cognome ed il nome del partecipante “Selezione/Corso Aspiranti Guida 1° livello corso 2021” (è possibile accedere al servizio cliccando sull’apposita icona presente nella pagina web dell’avviso, nel sito del collegio all’indirizzo www.guidealpinemarche.com).
d. certificato del medico curante attestante lo stato di salute idoneo ad intraprendere la prova tecnico pratica (non sono accettati i certificati per attività agonistica);
e. dettagliato curriculum Alpinistico e Escursionistico del candidato, secondo lo schema di cui in All. B (non sono accettati altri formati);
f. dettagliato curriculum vitae del candidato in formato europeo (non sono accettati altri formati).
g. Per i cittadini extracomunitari da integrare con copia del permesso di soggiorno e certificazione della conoscenza della lingua italiana.
h. Per i cittadini stranieri appartenenti alla comunità europea da integrare con certificazione della conoscenza della lingua italiana
L’elenco dei candidati ammessi alle prove di selezione sarà pubblicato nel sito del Collegio.
Si procederà con la prova selettiva al raggiungimento di almeno 6 domande di partecipazione.
In caso di mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti per la selezione o per l’avvio del corso, la quota per la prova selettiva sarà rimborsata entro 60 giorni mentre il versamento non sarà comunque rimborsabile in caso di mancata presentazione alla Prova selettiva Attitudinale o di esito negativo della stessa.
Curriculum minimo
Il Curriculum Alpinistico deve contemplare, pena l’esclusione, lo svolgimento dell’attività minima di 50 (cinquanta) ascensioni in montagna, così suddivise e con le seguenti caratteristiche:
A. almeno10 ascensioni su roccia di difficoltà non inferiore al IV grado, di sviluppo minimo di 250 metri, e con protezioni da integrare almeno su una parte dell’ascensione; almeno 5 ascensioni devono essere classificate di difficoltà non inferiore al VI grado;
B. almeno 25 ascensioni alpinistiche su terreno misto (roccia/neve/ghiaccio) non inferiori al grado di difficoltà “D” e con sviluppo non inferiore a 500 metri; almeno 5 ascensioni devono avere uno sviluppo di 800 metri;
C. almeno 5 ascensioni alpinistiche di difficolta “TD”;
D. almeno 10 salite di arrampicata Sportiva/da Integrare/Trad su roccia su vie di minimo 5 lunghezze (Multi pitch) e con difficoltà non inferiore al 6a (VI grado);
Le scale di difficoltà alpinistica e di arrampicata prese a riferimento sono le scale definite nel “Elenco attrezzature e tecniche” pubblicato dal Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane em 1_rev 0_07/04/2017 e s.m.e i. In caso di escursioni e itinerari/ascensioni svolto in paesi con adozioni di altre scale, la commissione provvederà alla valutazione di equipollenza. Oltre al numero e tipologie minima di salite richieste il candidato potrà indicare altre ascensioni di livello pari o superiore.
In apposita sezione potranno essere elencate le ulteriori attività, non oggetto di curriculum minimo svolte in ordine a:
a. arrampicata su ghiaccio ripido su vie di più lunghezze e con difficoltà non inferiore al 4 (IV);
b. gite di scialpinismo classificate almeno MSA;
c. ascensioni con percorrenza di “vie ferrate”;
d. eventuali spedizioni alpinistiche e/o esplorative con caratteristiche alpinistiche svolte in territori extraeuropei.
Il Curriculum escursionistico deve contemplare lo svolgimento dell’attività minima di 10 (dieci) escursioni diverse, così suddivise e con le seguenti caratteristiche:
A. almeno 5 (cinque) con un dislivello in salita complessivo di 1500 m;
B. almeno 5 (cinque) con un dislivello in salita complessivo di 700 m;
Sono considerate “diverse” anche i tragitti giornalieri ricompresi in un trekking di più giorni.
Possono altresì essere valutate come escursioni gli avvicinamenti e i ritorni a piedi da e per tragitti di arrampicata in montagna e alta montagna di particolare impegno, difficoltà e isolamento.
Prove selettive di ammissione al corso
L’accesso alla formazione di Aspirante Guida Alpina di primo livello è subordinato al superamento di entrambe le categorie delle prove selettive che consistono in:
I. prova di categoria 1 tecnico-pratica;
II. prova di categoria 2 discussione del curriculum, motivazioni e valutazione titoli di studio.
Le prove sono valutate da una commissione pubblica composta almeno da un rappresentante della struttura regionale competente in materia, dal Presidente del Collegio regionale Guide Alpine, da congruo numero di Guide Alpine Istruttori che garantisca il rispetto dei parametri tecnici e di sicurezza delle prove.
La prova tecnico-pratica prevede:
a) tre prove di progressione su roccia, di tipo classico, con protezioni da integrare, di livello minimo “grado VI”;
b) tre prove di progressione su roccia, di tipo sportivo, di livello minimo grado 6b;
c) due prove su terreno di tipo classico, con uso di ramponi e una sola piccozza, di livello minimo “III” (testo tecnico guide alpine italiane);
d) una prova di progressione (salita e discesa) su terreno di tipo classico non innevato;
e) una prova di salita con un dislivello di 800 m da percorrere in un’ora.
Si richiedono i seguenti requisiti soggettivi:
1. Padronanza della tecnica e sicurezza motoria in funzione del tipo di prova.
2. Capacità di interpretazione del terreno e scelta delle traiettorie;
3. Adeguato allenamento;
4. Adeguato uso dell’equipaggiamento.
Parametri oggettivi di valutazione tecnica
Per le prove di tipo a) e b): le vie di arrampicata dovranno essere “salite a vista” e in “continuità”, raggiungendo il punto di termine indicato ed entro il tempo massimo stabilito dalla Commissione. Non sono ammessi riposi (resting) e trazioni per la progressione sulle protezioni intermedie; in tali casi la prova viene ritenuta insufficiente. Ogni caduta equivale ad un punto di penalità.
Per le prove di tipo c) e d): l’itinerario dovrà essere percorso entro il tempo massimo stabilito dalla Commissione. Non sono ammesse trazioni sulla corda di sicurezza (ove presente); in tale caso la prova viene ritenuta insufficiente. Ogni caduta e/o scivolata equivale ad un punto di penalità.
Per la prova di tipo e): il tempo a disposizione è di sessanta minuti con tolleranza massima di dieci minuti. Ogni minuto oltre il tempo a disposizione equivale ad un punto di penalità.
Il parametro “tempo” è calcolato solo in minuti e le frazioni sono considerate in difetto.
Il tempo non è cronometrato. Il candidato firmerà, su un apposito modello, l’orario di inizio e di fine della singola prova individuale confermandone l’esattezza del dato; il riferimento per il segnale orario è quello espresso dal sistema GPRS. I candidati sono valutati dalla commissione per ciascuna prova secondo i requisiti 1 2, 3 e 4 e con le penalità e regole previste dai parametri oggettivi tecnici.
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A fronte di una trafila lunga ed impegnativa, poi Tutte le Guide ci campano? hanno clienti in abbondanza o sufficienza? LO auguro loro caldamente, solo l’albo regionale delle Guide alpine(esclusi aspiranti) di Trentino e Veneto, e Friuli Venezia Giulia, ne conta parecchie.Figuriamoci per tutte le regioni italiane, c’e’pure lapossibilità di esercitare in Ue (e forse resto del mondo) https://www.guidealpine.it/tessera-professionale-europea-risultati-un-anno-introduzione.html
La possibilita’ e anche reciproca per guide di altri stati.
Alcune Guide trentine che conosco , poche, o sono arruolate in corpi Militari…o hanno un altro( anche due o tre )lavoro
Io non sono un giurista o un avvocato o simili. Ho però seguito, da GAE, tutta la vicenda annosa delle polemiche, denunce, esposti e via dicendo. Ho molte perplessità in merito al contenuto dell’articolo pubblicato…Ad esempio: una legge regionale può scavalcare una legge nazionale? Nel senso che per esercitare l’arrampicata bisogna essere GA o aspiranti GA formate secondo le direttive della legge 6/89. In caso contrario non si verrebbe a creare una figura professionale borderline (per non dire illegittima), con la conseguenza che, oltre ad eventuali denunce da parte di altre GA per i motivi di cui sopra, si avrebbe la situazione paradossale (e penosamente ridicola) per cui chi denunciava gli “abusivi” adesso sta dallo stesso lato?
Chiedo per un amico…
Infatti, caro Dino, non credo proprio che questa iniziativa porterà serenità nell’ambiente montano! Direi che succederà esattamente l’inverso!
Io penso che l’iniziativa sia valida e porterà serenità nell’ambiente. L’unico dubbio è cosa succederà per coloro i quali già oggi svolgono l’attività sotto varie forme e non vogliono o possono aderire all’apertura. Solitamente quando si desidera risolvere un problema occorre guardare avanti ma anche indietro. Non esistono scorciatoie. DinoMarini
L’idea è intelligente anche se in ritardo di almeno 3 decenni. Andrebbe sicuramente perfezionato e rivisto il curriculum e il livello in arrampicata. Era ora che da parte di un collegio guide (anche se solo regionale) partisse un’iniziativa al passo con i tempi.
Ma nessuno nota davvero le incongruenze di questo bando e qualifica?
1. Il curriculum richiesto su misto e ghiaccio e’ superiore a quello per le selezione di aspirante guida, quasi il doppio. Delirante, considerato che poi l’aspirante di 1 livello non potrà portare nessun cliente in alta montagna!
2. La legge richiede la conversione da aspirante guida a guida alpina entro 10 anni. Cosa faranno questi aspiranti quando dopo 10 anni perderanno il tjto? Quereleranno la regione Marche?
come fa a dire il prsidente delle guide alpine delle Marche, che questa attività dell’andare in montagna “NON SI FA DA SOLI” ?!?!?!?
Cioè in montagna, a camminare , a scalare, non ci si va da soli???
MAVVIA non diciamo cazzate di parte.
“L’aspirante guida può infatti svolgere le attività consentite alla Guida Alpina, limitatamente al territorio italiano, con esclusione delle ascensioni di maggiore impegno.”
Per un aspirante sarebbe il periodo giusto per esplorare vie dal 1 al 3,corte-medie e mettere fieno in cascina per accontentare clienti non particolarmente atletici ed abili o per far prendere gusto e fidelizzare.