Massimo Fini: “Il sadomasochismo, non solo quello sessuale, è la spina dorsale della nostra società”.
Avvertiamo che i contenuti di questo post non sono condivisi dalla redazione. Li riportiamo per le domande di fondo che necessariamente suggeriscono grazie all’alto tasso di provocazione. Inoltre, non abbiamo visto il film Babygirl e pertanto ci asteniamo da qualunque giudizio su di esso.
Babygirl
di Massimo Fini
(pubblicato su inchiostronero.it il 17 settembre 2024)
Il film Babygirl della regista olandese Halina Reijn, protagonista Nicole Kidman, è molto importante perché scava a fondo nel fenomeno del sadomasochismo nei nostri pensieri e nei nostri atteggiamenti più intimi, tema questo su cui si preferisce in genere sorvolare, tanto è scabroso, lasciandolo ai vignettisti, Manara e Crepax docent. Cioè il sadomasochismo resta, in qualche modo, virtuale.
Una premessa è d’obbligo. Il sadomasochismo, non solo quello sessuale, è la spina dorsale della nostra società. In qualsiasi ambito, di lavoro, domestico o familiare, c’è uno che domina e un altro o altri che ne vengono dominati esemplare in questo senso è il film di Losey, Il Servo (1963) dove il domestico, uno straordinario Dirk Bogarde, finisce per dominare il giovane e nobile padrone James Fox che finirà alcolizzato, inerme e a nulla varrà la reazione della fidanzata di Fox che, con una pesante collana sfregia il viso di Bogarde. Molti anni dopo il regista William Friedkin, con Cruising, cercherà di scimmiottare Il Servo. Ma è un film che non ha nessuna sottigliezza psicologica, nonostante gli sforzi di Al Pacino, perché il sadismo è agito a colpi di frusta. Ora nel sadismo sessuale, che io chiamerei però erotico, perché è tutta una questione mentale, il sadico non vuole infliggere sofferenze fisiche alla vittima, vuole umiliarla e renderla ridicola. Umiliazione e ridicolo sono il centro di questo sadismo erotico. E infatti in una scena di Babygirl lei, completamente nuda, è in ginocchio poi è costretta a camminare a quattro zampe a pulire i cocci per terra e infine a mettersi in piedi contro la parete, così si trova nella posizione assolutamente svantaggiata: non può vedere mentre viene vista.
Nella realtà della vita è lei la masochista, cioè la masochista è donna e tanto appare più vitale nella vita algida, altera, convinta della propria femminilità, una a cui in strada non oseresti fare nemmeno il più innocente degli apprezzamenti, tanto più è masochista. Non a caso nel film la protagonista è una manager affermata. Le richieste più masochiste me le sono sentite fare dalle femministe.
Alla donna non piace sottomettere l’uomo ma esserne sottomessa. Inoltre, alla fin della fiera, c’è uno che penetra e una che viene penetrata (lasciamo perdere qui Lgbtq+ che renderebbe il discorso troppo farraginoso e complesso). Una mattina ero in aereo con una mia bellissima amica appartenente all’alta società milanese e romana. Aveva da poco letto il mio Di[zion]ario Erotico. Disse “è sempre la solita storia: c’è uno che sottomette e un altro che viene sottomesso”. “E a te cosa piace, sottomettere o essere sottomessa?” “Sottomessa” disse senza esitazione. “Sottomettere un uomo, brr, che orrore”. Contro l’oblò la vedevo molto bene in viso aveva le labbra socchiuse e umide si capiva benissimo che pensava al momento in cui sarebbe stata sottomessa. Purtroppo non riuscii ad approfittarne, al momento del dunque mi manca sempre qualcosa.
La differenza fondamentale fra l’uomo e la donna non è che lui ha il pisello e lei no, ma che lui è voyeur e lei esibizionista. Una complementarietà perfetta. In questo gioco non gioco molto conta l’esibizionismo di lei. Alla donna non interessa il corpo del maschio a meno che il pene non sia in erezione per valutarne la virilità (lo strip-tease maschile introdotto molti anni fa anche in Italia non ha avuto alcun successo). È esibire il proprio corpo ciò che la eccita. Bisogna pur ammettere, sia pur controvoglia, che non c’è nulla di più bello di un armonioso corpo femminile nudo, ma basta che apra le gambe e tutto si immonda. Ma alle donne piace essere viste anche nelle posizioni più oscene, degradanti, umilianti.
Importanti in questo gioco non gioco sono i vestiti. È eccitante vedere quegli abiti eleganti indossati la mattina con tracotante sicurezza caduti in modo inglorioso, sparsi sul pavimento. Ma fondamentali, direi, più del corpo di lei, sono le sue mutandine sul cui fondo puoi valutare le emozioni che ha provato durante la giornata. È come se andassi oltre la superficie del suo corpo, è come se entrassi nel suo “dentro”. “Non possiede la sua donna chi non conosce il fondo delle sue mutandine (Di[zion]ario Erotico, p. 105, 2000, Marsilio)”.
Una delle più gravi, e forse la più importante conseguenza della ‘atra senectus’ è che tu puoi farti con la mente i più eccitanti racconti, degradandola fino all’inverosimile, umiliandola, mettendola nelle posizioni più oscene e soprattutto ridicole, ma il corpo non ti sostiene più. Non ti resta che la masturbazione. C’è una notevole differenza tra la masturbazione maschile e quella femminile. La masturbazione maschile è furiosa quasi che “corrompendosi in terra”, come dice la Bibbia, sprecasse la possibilità della fecondazione. La masturbazione di lei è lenta, graduale quasi pacata. Perché il maschio non ama il suo corpo, la donna sì anche quando sta pensando di degradarlo nel modo più ridicolo e osceno.
4Scopri di più da GognaBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Mi ero dimenticata di avere una conversazione in corso qua, perdonate il ritardo
@Bagnasco ho controllato, mi spiace ma non ho cambiato sesso nel corso della notte come fanno alcuni anfibi, femmina sono.
ci sono foto mie anche qua sul gognablog, fai te.
@Bertoncelli figurati, ti pare che mi offendo?
@Expo confermo che nel pensare comune il BDSM é molto poco conosciuto rispetto alla sua forma reale. O dovrei dire forme, visto che di pratiche ce ne sono tante, e altrettanti modi di viverle.
quindi ribadisco che Fini non ci capisce na cippa.
poi sì, sarebbe interessante sapere come siete passati dal tema dell’articolo agli speronamenti delle forze dell’ordine 😆
Bagnasco. Diciamo che l’espressione, di solito usata nel mondo gay, può essere intesa in senso generale: tirar fuori ed esplicitare aree di desiderio/azione di solito private e celate. Oggi molte opere cinematografiche e letterarie, alcune le abbiamo citate, sdoganano questo processo, togliendogli una certa area di peccato e di vergogna. Come sempre gli effetti possono essere contrastanti: da un lato celare alcune possibili dimensioni patologiche sottostanti, dall’altro liberare istanze che possono avere una valenza di piacere fuori da schemi classici ma non per questo perversi. Io apprezzo Kidman perché in alcuni suoi lavori ha messo in luce che in ambito familiare l’accettazione passiva di istanze masochistiche femminili collegata a patologie narcisistiche maschili tossiche e’ molto, molto pericolosa, come i fatti di cronaca ci indicano quasi ogni giorno.
Occhio a starci dentro, all’armadio.
Due gay giocano a nascondino. Se mi trovi me lo metti in culo, se non mi trovi sono nell’armadio.
Expo. Ale’…ecco forse ho capito: quel bricconcello di Gogna proprio questo voleva scatenare. Tutti fuori dall’armadio ! come dicono gli americani, a destra, a sinistra e al centro 😁
A me sembra che Fini , in almeno 2/3 punti non scontati ci prenda.
.
Quanto al bdsm e a tante altre cose , credo che i praticanti “seri” ne abbiano un vissuto più emozionale e intimo di quanto viene proposto sul web.
.
Una immagine fra tante : vedere gente vestita di pelle con mascherine e frustini che fa cose improbabili con estranei mi da una sensazione fra il disgusto e l’ilarità, è come guardare un quadro che non capisco e chiedrermi :”Ma perché ?” ; invece una pratica per cui mi è capitato di provare curiosità ed attrazione e’ il bondage “leggero” , tipo la donna che ti lega al letto e decide lei come trombarti , come nella famosa scena di “basic instinct”.
.
Poi magari nella realtà la tipa ti lascia li come un puciu e va a trombare un altro…
Visto che ogni tanto parliamo di editoria. La famosa Trilogia delle sfumature in circa dieci anni ha venduto 125 milioni di copie cartacee nel mondo. Così tanto per gradire. Sui praticanti i numeri sono più ballerini. Qualcuno parla in Italia di circa 4 milioni, come gli sciatori da discesa. Un bel consumo di corde se fosse vero. Ben superiore al business delle corde da roccia. Non saprei dire se è una stima per difetto o eccesso, bisognerebbe chiedere ai produttori di attrezzature apposite e ai gestori dei siti utilizzati da questa comunità di “appassionati”. E’ un tema interessante dal punto di vista psico-sociale ma ancora mi sfugge perché sollevare il tema qui, a meno che in fondo il comune uso di legarsi con corde e nodi complicati non unisca sotto sotto simbolicamente queste pratiche all’arrampicata: un tema da tesi di dottorato.
No. Agnese è femmina.
L’ho vista in foto: superfemmena è (da pronunciarsi con marcato accento siculo).
P.S. Agnese, perdonami! Ma la colpa è di Pierlorenzo: mi ha offerto la battuta su un piatto d’argento.
😀 😀 😀
No. Agnese è femmina.
L’ho vista in foto: superfemmena è (da pronunciarsi con marcato accento siculo).
P.S. Agnese, perdonami! Ma la colpa è di Pierlorenzo: mi ha offerto la battuta su un piatto d’argento. Troppo facile.
😀 😀 😀
Quella di pretendere di illustrare cosa succede sotto le altrui lenzuola è impresa consumistica, oltre che ardua, grottesca e sicuramente inesauriente.
Ho trovato l’articolo piuttosto scontato e banale, pur possedendo l’autore la spocchia di quello che la sa lunga e mo te la spiega.
Chi è rimasto inorridito chissà come vive il proprio sesso. Certo che da certe battute si capisce che per molti maturi frequentatori del blog è ancora un tabù enorme.
Comunque Agnese è un maschio.
Scusate, ma io sono un povero contadino: semplice, ingenuo e ignorante, di usanze all’antica, di lingua italiana con rari acronimi. Pertanto ho dovuto ricercare in rete che cos’è questo fantomatico BDSM. E cosí l’ho scoperto: pare mirabolante!
P.S. Ora sono assolutamente convinto che il buon Massimo Fini certe cose, benché ne discetti, le abbia fatte solo nei suoi sogni mostruosamente proibiti (copyright Fantozzi).
😀 😀 😀
Quello che volevo dire è che in Italia puoi essere fermato anche solo per un controllo, negli USA no (mai: conosco gente che non è mai stata fermata una volta sola in tutta la vita; io una volta sola in 5 anni per eccesso di velocità 🙂 mentre da quando sono tornato, altri cinque anni e mi hanno già fermato tre volte solo per controllarmi i documenti). Quindi perché i carabinieri hanno cercato di fermarli? solo per un controllo? Non mi è chiaro. Poi non mi addentro in una discussione su come si fanno gli inseguimenti, non me ne intendo. E comunque ha ragione Pasini, eh, siamo fuori tema. Qui si parlava di sesso sadomaso, che però è un’altra cosa di cui non so molto: quindi Gianfra’ (chi?) meglio che chieda ad Agnese (26) prima di riprovarci
ciao Claudio,
Secondo me negli Usa non era necessario che il TMax forzasse un posto di blocco , ma sarebbe stato sufficiente che il TMax facesse qualcosa di strano davanti ad un sonnolento Sheriff o deputee , per trovarsi nella stessa situazione ma con tanto di manovre pif deliberate , e non ci sarebbe stato nessuno a “proteggere” le manovre evasive dei fuggitivi
.
Dal mio punto di vista un mondo di persone che pensano che sia “negoziabile” fermarsi ad un posto di blocco non è il mondo che vorrei.
Come siete arrivati ai migranti partendo da una pseudo-recensione del film Babygirl e dai temi ad esso collegati e trattati in modo improprio da Fini, come dice giustamente Agnese, è davvero un bello strapiombo, direi un 7c bagnato e oserei dire pure scivoloso, visto l’argomento delicato. Forse connessioni inconsce con fantasie sado/maso collegate al migrante, ovviamente africano, abbronzato….. 😀 Scherzo eh…. dai…su roba molto seria in realtà, roba che scotta e che effettivamente mi pare difficile gestire opportunamente su un blog montagnardo, per di più esposto a certi venti dell’ Est che a volte profumano di alcool come diceva il povero Toscani spingendosi forse un po’ in la’. Speriamo comunque che non intervenga a bacchettarci la cangiante e multiforme Battistella o chi per quella. Prosit.
Ciao Expo, tecnicamente negli USA non ci sono posti di blocco. Per meglio dire: la polizia cerca di fermarti sole se stai facendo qualcosa di male. Se per esempio stai andando troppo veloce, ti inseguono e ti fanno accostare. Certo, se non ti fermi, continuano ad inseguirti. Ma non è come nei film e una situazione come quella di Milano negli Stati Uniti probabilmente non si sarebbe mai verificata. E comunque è stupido fare il paragone perché sono due sistemi completamente diversi.
Per me potrebbero tranquillamente speronare chi fugge da un posto di blocco , come accade senza tnti complimenti in molti stati, fra cui gli Usa.
.
Prima si blocca un missile impazzito che spesso e volentieri travolge persone incolpevoli , poi si scopre se il coglione era italiano o straniero, ubriaco o drogato, cosa aveva in macchina e se fuggiva da una rapina . da uno stupro , o da un omicidio.
Comunque nessuno ha appiccicato a chi è di destra l’etichetta di essere contro il progresso, rileggi bene.
Anche se prima sarà meglio definire bene cosa significa destra e progresso, visto che alcuni tuoi amici di AFD sostengono che Hitler era comunista
“pratiche contro la legge , tipo fuggire a 150 Kmh bruciando i rossi con un T-Max”
Giusto, ci vuole la pena di morte, sopratutto se sei un islamico…
lo sai vero che non fermarsi davanti alla paletta dei carabinieri è un illecito (=multa), mica un reato come l’evasione fiscale.
Almeno su questo abbi il buon gusto di tacere!
@ 25
.
Concordo con Bertoncelli: appiccicare a chi è di destra l’etichetta di :”Ostile al progresso” e’ un atteggiamento infantile identitario di certa sinistra.
.
Quanto ai crimini , i criminali si combattono , non si integrano ; un’eventuale “integrazione” della mafia con la società civile non è un atteggiamento intelligente e tollerante , e’ solo un atteggiamento stupido.
.
Idem per la protezione culturale di pratiche contro la legge , tipo fuggire a 150 Kmh bruciando i rossi con un T-Max , o utilizzare la “Taharrush Gamea” come pratica.
Fini non capisce un cazzo né di cosa sia il sadomasochismo (che é diverso da un rapporto dominante/sottomesso), né di sessualità o stili relazionali.
immagino non abbia la più pallida idea di cosa sia il BDSM
Ciao Gianfra’, ci hai provato
Fabio, dove ci si oppone all’ingresso in Italia di qualcuno che si connota come diverso – diversa religione, diverso colore, diversa cultura – lo si fa nel nome e in difesa di una identità – anche codificata sulla base del proprio grado (per quanto sempre discutibile) di civile emancipazione – non lo si fa per difendersi da un certo tipo di criminalità (il crimine si combatte con la polizia, indipendentemente dal “marchio”: non c’è un tipo di crimine “nordafricano”, questo proprio non esiste, spero che tu sia d’accordo). Per me è progresso accogliere e mettere, per così dire, sulla buona strada queste persone. Prevenire, se possibile, il loro scadimento dentro esistenze marginali, fatte di espedienti – e per conseguenza, possibilmente criminali – perseguendo comunque il crimine, di ogni tipo o marchio che sia. Il respingimento è invece sempre reazionario, dal mio punto di vista, perché basato sul pregiudizio e in difesa di qualcosa di fermo, un’identità ferma, chiusa, che non progredisce.
Parola di Ronald Reagan. Questo sarebbe il mio ideale. In questo senso, però, l’apertura (la malleabilità, la curiosità) deve venire, per l’appunto, dal paese che accoglie.
Fabio, sei tu che devi rileggere quello che scrivi non io.
Tu hai equiparato nemmeno troppo velatamente chi entra in Italia illegalmente con chi entra in casa d’altri (presumibilmente a scopo di furto).
E per rincarare hai continuato con “non ha il diritto di delinquere”, “non ha il diritto di molestare o violentare ragazze”, sottointendendo così che un immigrato (sopratutto se irregolare) non può che essere un delinquente.
Questa è una posizione reazionaria, è la posizione di Salvini, Meloni, Expo e Crovella (solo che loro sono felici di dichiararsi tali)
@ 20
Matteo, prima di pubblicare i commenti ti invito bonariamente a rileggerli e riflettere. E non mi riferisco tanto alla grammatica ma alla logica, al buon senso. Non mistificare il significato delle parole.
Dal vocabolario Treccani:
Reazionàrio – Nel linguaggio politico (con senso per lo più polemico), che è incline alla reazione, che appoggia o guida un movimento di reazione politica; termine riferito inizialmente agli oppositori della rivoluzione francese, poi genericamente a chi si oppone a ogni riforma e innovazione, mostrandosi tendenzialmente ostile al progresso.
Io invece sono reazionario, se cosí ti piace pensare falsando il significato della parola, solo perché vorrei che lo Stato reagisse all’illegalità, al sovvertimento della democrazia, agli abusi dei prepotenti, alle molestie e agli stupri delle ragazze innocenti in giro per le strade.
Ti è cosí difficile accettarlo? Lascia perdere le ideologie e ragiona invece sui fatti.
Tutto qui.
Fini ogni tanto fa discorsi un po’ provocatori da bar. Qui prende lo spunto da alcuni film che trattano di pratiche masochistiche femminili, che esistono, come quelle maschili, sia nelle fantasie che più raramente nella pratica, per fare delle generalizzazioni improprie. C’è un filone di film, dal livello qualitativo variabile, che hanno queste pratiche come tema centrale e ottengono un certo successo di pubblico. Anni fu L’Histore d’O oggi Cinquanta sfumature di grigio, entrambi ricavati da romanzi mediocri. Il masochismo femminile probabilmente ha più successo perché attira un pubblico maschile che vede proiettate le sue fantasie attive. Siano spesso nell’ambito del porno-soft che risulta più socialmente accettabile del porno vero e proprio, che ha spesso infatti contenuti sadici ed è un prodotto prevalentemente per maschi. Il caso Baygirl è forse diverso. Nicole Kidman ha recentemente pubblicato una lunga intervista sul Guardian dalla quale emerge un’artista di grande spessore. Kidman, accanto ad una produzione dichiaratamente commerciale, affianca interpretazioni più complesse su temi importanti, produzioni che spesso lei direttamente finanzia e sponsorizza. Il tema del masochismo femminile in famiglia lo aveva già trattato in una serie televisiva molto bella. Ora dice che ha accettato questo ruolo molto spinto solo perché la regista è una giovane donna di talento con la quale si è creata una complicità nel rappresentare certi lati della sessualità femminile, complicità che non era scattata invece nel film con Kubrik e il suo ex marito, nel quale il tema era quello della sessualità di coppia e del ruolo delle fantasie e dei tradimenti al suo interno. Magari sarà marketing ma io non ho avuto questa sensazione leggendo l’intervista. Andro’ a vedere il film. Resta una domanda : perché sollevare questo tema qui e perché sollevarlo con un pezzo mediocre come quello di Fini? Gogna segue evidentemente i suoi itinerari personali di riflessione, magari stimolati da letture varie con le quali alimenta la sua inesauribile curiosità (in questo sono profondamente solidale) ma non sempre quando li mette sul tavolo e’ facile seguirlo, anche se alcuni filoni si intravedono in trasparenza. In fondo il blog è fondamentalmente un’autobiografia socializzata e partecipata: l’erede virtuale del Circo Gogna.
Il signore col busto mussoliniano è Ignazio La Russa. Da giovane bazzicava dalle parti del Fronte della Gioventú e poi del Movimento Sociale Italiano.
Mi pare che, crescendo, sia rinsavito, a parte il busto sul comò.
“reazionari, ove per tali si intendano persone di estrema destra dedite alle farneticazioni fasciste, alla negazione dei diritti, alla prevaricazione, alle sprangate in testa a chi la pensa in modo differente”
Fabio reazionario in realtà c’entra ben poco con fascismo (che anzi definiva se’ stesso come rivoluzionario) e con le sprangate in testa.
Reazionario è un movimento che nasce e agisce per reazione a qualcosa d’altro: il tuo commento #15 è assolutamente e compiutamente reazionario.
E avendo tu affermato di essere (stato) radicale, trovo confermi pienamente la frase di Genoria che a te da tanto fastidio…senza assolutamente voler essere offensivo.
La risposta all’immigrazione data testé da Genoria è progressista (nel senso che tende a partire da una situazione per farla evolvere), la tua è reazionaria (tende a escludere il verificarsi di quella situazione)
In effetti è da un po’ che Mussolini non dice niente: è lui “il signore in questione”, giusto?
@ 16
Matteo, eccomi qua.
La spiegazione è la seguente: ritengo che quanto detto non corrisponda al vero. Non conosco radicali che siano diventati reazionari, ove per tali si intendano persone di estrema destra dedite alle farneticazioni fasciste, alla negazione dei diritti, alla prevaricazione, alle sprangate in testa a chi la pensa in modo differente. E me la prendo anche perché mi considero tuttora di idee radicali, ovvero del Partito Radicale della mia giovinezza. Sentir parlare di radicali diventati reazionari mi provoca turbamenti (mentali o intestinali).
Capezzone NON è reazionario. È di destra: può aver ragione qualche volta e altre no, ma non inneggia al Duce e non manganella.
Ti dirò invece che mi disturba assai il busto di Mussolini conservato sul comò dall’attuale presidente del Senato. Per fortuna, alla prova dei fatti, il signore in questione finora si è dimostrato rispettoso delle opinioni altrui.
Fabio, un giorno ero in autostrada con un collega, e davanti a noi un’auto ha fatto una manovra particolarmente maldestra, al che lui ha esclamato: “ci sarà una donna al volante!”. Invece era un uomo: “un idiota”, ha chiosato lui.
Un reato è un reato, così come una manovra sbagliata, per strada, è un’infrazione o un’idiozia che non c’è bisogno di attribuire a una categoria di persone. Quella è una cosa che nasce dal pregiudizio. Magari la propensione a delinquere nasce dall’indigenza, e non sarei sorpreso se nell’indigenza, ai margini, si trovassero più spesso clandestini che cittadini regolari. Con l’aggravante dell’ignoranza e dell’arretratezza. Cose che io cerco di affrontare partendo dalla solidarietà umana, mentre mi pare che tu parta piuttosto dall’idea di respingerli, di mandarli via: è su questo punto che, probabilmente, le nostre visioni divergono. Senza nulla togliere alla giustizia per cui, come detto all’inizio, un reato è un reato e come tale deve essere perseguito.
Bertoncelli, mi spieghi dopo il tuo ultimo intervento, come fai a prendertela per la frase “la deriva reazionaria è destino di molti radicali, del resto” ??
Claudio, un essere umano NON ha il diritto di introdursi senza permesso in casa altrui, che si tratti della mia abitazione privata o della casa degli italiani, cioè l’Italia. Io, giustamente, non posso entrare da clandestino in Russia, Cina, Vietnam, Polonia, Marocco, Egitto, Giappone, Australia, Gabon, Indonesia, Nuova Zelanda, Nigeria, Iran, Brunei, Afghanistan, Ungheria, Corea del Sud, Corea del Nord, Singapore, Malesia, Islanda, Uganda, ecc. ecc.
Un clandestino, a maggior ragione se giovane e nel pieno delle forze e della salute, NON ha neppure il diritto di farsi mantenere per anni e anni.
NON ha il diritto di delinquere, tanto meno con tassi di criminalità nettamente superiori a quelli dei nostri delinquenti. Ci bastano questi ultimi; sono piú che sufficienti.
NON ha il diritto di molestare o violentare ragazze, come successo per esempio a Capodanno in Piazza del Duomo a Milano oppure in Gran Bretagna (in centinaia o migliaia di casi!) negli anni scorsi da bande di criminali pachistani, lasciati addirittura impuniti dalla polizia per evitare accuse di razzismo. Pazzesco!
Quelli NON sono diritti, né civili né sociali. Sono reati, prevaricazioni, soprusi, violenze, crimini abietti.
P.S. Ma come è possibile non rendersene conto? Come è possibile negare la realtà?
50 sfumature di Fini
Ben detto Claudio!
Fabio, condivido con te la repulsione nei confronti di Fini, che mi mette a disagio, non tanto per i suoi contenuti quanto per l’atto in sé di pubblicarli, mettendosi così a nudo, e non con l’intento ragionarci sopra o di condurre un’analisi, ma proprio per quella forma di esibizionismo – e per fortuna che l’esibizionista, secondo lui, è sempre la donna – che gli fa dire, pubblicamente, “quella sull’aereo, stavo per farmela”… Sono invece molto più indifferente alle sue provocazioni, che invece mi pare siano, per te, il problema. Un po’ come lo sono state, evidentemente, le provocazioni di Pannella: Cicciolina, certo, oppure Toni Negri che di sicuro non era stato candidato per rappresentare i diritti degli operai, ma invece era lì per testimoniare l’ingiustizia del carcere preventivo, cioè l’ennesima battaglia per un diritto civile, la classica istanza radicale. Il Partito Radicale non ha mai fatto la lotta di classe: il problema, almeno per quanto mi riguarda, è quello. Non è dunque tanto sorprendente che chi in origine ha lottato per diritti borghesi – passami il termine – come l’aborto o l’eutanasia, fregandosene però dei diritti socio-economici degli operai, faccia poi fatica a tollerare – e cercare si affrontare costruttivamente – l’ignoranza di un immigrato nordafricano, rifugiandosi nel respingimento e proclamandosene fieramente diverso (ma è certo che sei più emancipato, però non sei umanamente diverso: il punto è quello). è una deriva naturale. Fino al punto che, una dopo l’altra, vengono ad essere messe in discussione anche le conquiste civili del (recentissimo) passato. Come ho già avuto modo scrivere, la libertà senza uguaglianza sociale è solo privilegio: il problema è lì. E Fini è un pagliaccio.
PS: ma dove è finito Cominetti?
Genoria, mi spiego meglio.
In gioventú sono stato di idee radicali e votai piú volte per il Partito Radicale. Poi Pannella impazzí con Cicciolina e Toni Negri (entrambi di certo non reazionari…) e io scappai inorridito.
Sono cresciuto, sin dai 15 anni, considerando sacri i princípi democratici e la Costituzione. Tuttora mi sforzo di mantenermi sulla retta via, perfino quando scrivo sul GognaBlog.
Mi domando sempre: “Ciò che penso ed esprimo corrisponde ai princípi di un’intera vita? O sto deragliando senza neppure rendermene conto?”.
È per tali motivi che quando leggo che “[…] la deriva reazionaria è destino di molti radicali, del resto” io me la prendo male.
A parte il fatto che l’affermazione non corrisponde al vero, la mia mente di cittadino democratico la considera quasi un’offesa personale. Sono ipersensibile su questo tema, contrario a TUTTI i totalitarismi, alieno dai conformismi e dagli indottrinamenti (per quanto mi sia possibile accorgermene).
Spero di essermi spiegato. E spero di aver chiarito i motivi della mia repulsione verso Massimo Fini.
Non apprezzo più di tanto la sequela di osservazioni tintobrassiane , ma dalla coscienza di alcuni aspetti si intuisce che l’autore ha un cervello ben funzionante e vede cose che non tutti notano , o peggio equivocano.
Ho sentito parlare di Bertoncelli 🙂 ma anche di Capezzone. Però questi due sono esempi di deriva crudamente identitaria/reazionaria, in un certo senso anche genuina – “sono Italiano e sono fiero di esserlo!” – mentre Bonino è quella cosa più patinata, molto progressista sul piano delle battaglie civili che sono state, e sono tuttora, il grande merito del Partito Radicale, ma anche molto allineata – europeista nel senso meno nobile del termine – sul piano delle politiche economiche. In altre parole, Bonino non è di certo una socialista. A me basta questo. E non la voterei mai.
“[…] la deriva reazionaria è destino di molti radicali, del resto.”
Conosci la fine che in Italia ha fatto gran parte dei politici del Partito Radicale? Hai mai sentito parlare della Bonino?
Non giudico l’articolo qui sopra “ripugnante”, come suggerisce Gogna al 6, semmai certamente semplicistico, come dice Placido al 4, di poca qualità e fondato, in maniera imbarazzante, sullo sfoggio di personalissime vicende di cui non importa niente a nessuno. Cringe! Forse che la senilità porti con sé la propensione a sbracare? Massimo Fini però queste cose le scriveva anche 25 anni fa (vedo che il suo Dizionario erotico è stato pubblicato nel 2000), in linea col suo essere libero, radicale e al fondo reazionario (la deriva reazionaria è destino di molti radicali, del resto). E se il Massimo Fini del 2025 non è meno imbarazzante di quello di 25 anni fa, nel senso che probabilmente è uno che non ha mai fatto mistero delle pulsioni più torbide del proprio intimo, in modo molto simile (mi) mettono a disagio i commenti che alcuni habitué attempati 🙂 di questo blog hanno postato, sotto a rassegne fotografiche che avevano per protagoniste giovani arrampicatrici in costume da bagno. Ma se lo dici sei politicamente corretto, e quel tipo di correttezza non gli va bene, a costoro, perché nei loro schemi mentali un certo tipo di apertura mentale è destabilizzante. Come quando lo stesso Fini, per puro gusto della provocazione, dice che liberare le musulmane dai loro veli sarebbe come autorizzare le occidentali a mostrare le tette in Piazza del Duomo: suscita lo sdegno identitario e anti-islamico di tanti benpensanti legaioli. Almeno Fini ha avuto la spudoratezza di mettere tutto in piazza, senza ipocrisia. Indignatevi pure, boomers.
Mi rifiuto di leggere gli scritti di Massimo Fini da almeno un quarto di secolo, cioè da quando in una delle sue farneticazioni giornalistiche scrisse che “almeno le mussulmane col burka dimostrano profondità d’animo e fede religiosa, mentre le donne occidentali sono frivole e viziose”.
N.B. Dopo tanti anni non ricordo le parole testuali, ma ciò che Fini intese esprimere era esattamente quello.
#3, Lorenzo Fioravanti. Libertà e democrazia possono essere tirate in ballo, ma qui si va ben oltre. Secondo noi c’è necessità di sapere che firme come quella di Fini scrivono nel 2025 cose che ci ripugnano in questo modo. Sapere significa fronteggiare senza essere presi alla sprovvista; tacere significa illudersi che le cose vadano bene, proprio come fa lo struzzo.
Uno squallido repertorio di luoghi comuni completamente falsi, frutto della visione unilaterale, maschilista e senescente di un povero vecchio rimbecillito.
A squalificare tutto il pezzo basterebbe l’affermazione:
“La differenza fondamentale fra l’uomo e la donna non è che lui ha il pisello e lei no, ma che lui è voyeur e lei esibizionista.”
palesemente contraddetta dalla figura della domina in latex nero e con frusta e dalle migliaia di uomini che la cercano!
Un articolo in cui l’autore parla di sé stesso.
Non ho la pretesa di poter insegnare alcunché (al contrario dell’autore), ma mi sembra di poter dire che le realtà sia un filino più complessa e variegata di come se la immagina l’autore.
Aldilà del fatto che colui che scrive non mi pare conosca Sade né il barone Sacher-Masoch, è un cane nello scrivere e questo è il problema più grande: perché tutti possono scrivere e per giunta di tutto; e perché un blog che ad oggi vale quanto una testata giornalistica a tutti gli effetti permette che vengano scritte delle banalità – ripeto il problema del contenuto è secondario, non ne faccio peraltro un problema – con una leggerezza volgare, su un tema per giunta molto impegnativo? Signor G. perché? Per amore di libertà?..di democrazia? tutti devono poter dire la loro?
Sarebbe il caso, per come sono le condizioni intellettuali del nostro popolo attualmente, che la fantomatica Vs democrazia la applicaste al contrario, invece di ognuno dire la SUA stiamo tutti un pò più zitti.
UN articolo al mese va benissimo ugualmente, ma di valore.
Grazie a Massimo Fini, oggi il blog ha raggiunto uno dei livelli piú squallidi della sua storia.
Ho apprezzato solo la premessa della Redazione.