Per il mese di agosto 2016 il Comune di Ollomont, in collaborazione con le Guide di Valpelline, ha organizzato in sintonia con il CAI di Chiavari una gita in elicottero al Rifugio Franco Chiarella all’Amianthe, base per le ascensioni al Grand Combin.
Credo che iniziative di questo tipo, che impattano così profondamente sui principi etici del CAI (in barba al Nuovo Bidecalogo della stessa associazione), dovrebbero sollevare un confronto immediato tra i soci e l’associazione e non realizzarsi così alla chetichella.
Alberto Conserva (da facebook, 10 luglio 2016): “Personalmente, avendo frequentato la valle di Ollomont per tantissimi anni, avendo potuto usufruire della squisita accoglienza dei soci del CAI di Chiavari, durante l’ ascensione al Grand Combin e in molte altre circostanze, non riesco ancora a credere che la nostra associazione possa prestarsi a un’operazione promozionale dell’uso dell’elicottero in montagna. Sono profondamente sdegnato”.
La gita in elicottero in questione è chiaramente proposta nero su bianco in questo comunicato, nonché sul sito ufficiale del turismo in Valle d’Aosta http://www.lovevda.it
La manifestazione ha titolo L’anima del rifugio: Festa e musica in alta quota nell’incanto del Rifugio Amianthe, e si svolgerà il 4 e il 5 agosto 2016.
A sottolineare che evidentemente per gli organizzatori la sola alta montagna e lo splendido isolamento di questo angolo di Alpi Pennine non bastano a raccogliere partecipanti, eccoli affannarsi per dare al pubblico new attractions, per ridurre alle regola da luna park anche i più meravigliosi momenti di vita.
Viene in mente il pezzo What use? inserito nell’album Half Mute (1980) della band americana Tuxedomoon… “Give me new noise – give me new affection – strange new toys – from another world”.
Una new attraction può essere qualificato il peraltro bellissimo Concerto Divertissement de Mozart: il Kreamuze Clarinet Quartet, composto da Peter Himpe, Yanou Vanermen, Els Van Rillaer e Simon Himpe, suonerà al tramonto per i convenuti al Rifugio Amianthe, a 2979 m.
In più la Compagnia delle Guide di Valpelline ha deciso di celebrare l’annuale festa delle guide proprio in quell’occasione che, come lo stesso comunicato stampa sottolinea, è o dovrebbe essere “un evento straordinario, una giornata di festa e di celebrazione della vita e del lavoro nei rifugi alpini”. Per il 5 agosto, in compagnia delle guide alpine, chi lo desidera può salire in vetta alla Tête Blanche 3413 m.
Altra gradita attraction sarà di certo il pranzo a base di piatti tradizionali e prodotti della cucina ligure a cura dei gestori della Sezione CAI di Chiavari.
Peccato dunque che, “per l’eccezionalità dell’evento” siano stati organizzati voli speciali con gli elicotteri della ditta Pellissier il giorno 5 agosto “per dare a tutti l’opportunità di salire in alta quota e di gioire di un evento cosi emozionante”. Prezzi davvero popolari: per ogni passeggero 40 euro solo salita, 85 euro andata e ritorno.
La festa delle guide, organizzata in un luogo così remoto e solitario (ricordiamo che le ore di cammino sono circa quattro da Glacier, Ollomont) non doveva essere banalizzata in questo modo.
Non c’è neppure la scusa di favorire il gestore con una maggior frequentazione: infatti il rifugio è autogestito dai soci del CAI di Chiavari, che a turno provvedono al servizio nei mesi estivi, non certo quindi professionalmente.
Marco Lanata, presidente CAI Chiavari, ha scritto (su facebook): “Faccio presente che questa sezione non ha organizzato alcunché, si è resa disponibile – in qualità di gestore del rifugio – a dare adeguata assistenza logistica alla manifestazione organizzata dal Comune di Ollomont per valorizzare le “terre alte”. Con l’occasione faccio presente che questa Sezione intende collaborare attivamente con gli Enti Locali, cui compete la gestione del territorio, e/o con altri Enti o
Associazioni per migliorare l’ offerta escursionistica/alpinistica della Valle. Considerata la favorevole esperienza dello scorso anno, anticipo che anche per quest’anno è prevista al rifugio una festa con le Guide della Valpelline, cui questa sezione darà adeguata collaborazione“.
In sostanza, la sezione del CAI di Chiavari vorrebbe prendere le distanze dall’organizzazione ma sbaglia le misure, perché ben si guarda dall’ammettere che, se voli d’elicottero ci saranno, sarà anche per la sua fedele acquiescenza agli Enti locali, direi remissiva obbedienza: una risposta che ben traduce lo spirito di quel Club Alpino che nessuno dovrebbe volere.
Ci auguriamo che qualcuno riveda queste decisioni, se non altro per rispettare la volontà della maggioranza dei soci del Club Alpino Italiano, chiaramente espressa nel Nuovo Bidecalogo.
Gae Valle (da facebook, 10 luglio 2016): “Purtroppo non è un caso isolato. Le varie feste dell’alpe sono promosse e hanno successo, perché alla gente interessa provare “l’emozione” del volo e non vivere la cultura della montagna. Operatori turistici, guide, CAI e associazioni varie, sostenute dai media locali e nazionali, promuovono la cultura urbana, il divertimento dei luna park, facili e redditizie attrattive. In Valsesia, nonostante sia Parco Naturale… gli elicotteri girano e come girano!“.
0
Coerenza vorrebbe che almeno gli organi istituzionali, centrali (troppi) e periferici, di una libera associazione dai forti connotati ideali, si attenessero nel loro operare allo spirito ed alla lettera dello statuto e del bi-decalogo (bi perché il mono di 2000 anni orsono non è sufficientemente chiaro). Oggi il CAI non vuole rinunciare, anzi, all’enorme e costosa “catena alberghiera montana” che in anni lontani aveva anche una sua ragion d’essere; non vuole prendere atto che spesso i rifugi (perlopiù solo meta della gita giornaliera) sono delle teste di ponte per una frequentazione spesso poco “ortodossa” delle terre alte, terre per le quali chiediamo da tempo rispetto. Sintanto che non comprenderemo che l’enorme valore anche economico di quelle terre è la loro integrità, il silenzio…..in cui andare ad immergerci in un bagno rigeneratore, i più “ scaltri” troveranno sempre la giustificazione (anche “morale”) per farvi accedere con ogni mezzo meccanico ( a tutti deve essere concesso di……., l’anziano che …….., la moda……il progresso…….) Sintanto che non rientrerà nel nostro bagaglio culturale, nella nostra “educazione”, l’enorme valore del sacrificio per raggiungere una meta, sarà molto più facile che le motivazione economiche di pochi e di breve abbiano il sopravvento. Come socio gradirei che il CAI non si sedesse ai “tavoli” politico-economico-amministrativi perché, forte dei 300.000 soci/voti, continuasse a mediare ed ottenere contributi pubblici o privati, anzi, gradirei che, forte dei propri ideali, li sostenesse senza compromessi anche a costo, nell’immediato, di prevedibili rinunce.
raga
sta roba che la montagna è di tutti è na fesseria che ci raccontano da sempre. niente è di nessuno.
Ah! dimenticavo di ringraziare Lusa per la sua audace curiosità, due punti aperte virgolette:
Sig. Pietro Ongaro del CAI Valseriana, le vorrei porre una domanda: cosa ne pensa Lei del Bidecalogo?
Semiserio
Come se un cieco avesse il diritto di tirare con l’arco o di avere il porto d’armi.
Forse Ongaro diceva così perché in bergamasca il cai sta portando avanti da anni la politica dell’accessibilità dei rifugi a tutti………… e insieme alle strutture politiche trasforma le mulattiere in carrozzabili.
E poi bisogna pagare un biglietto se si vuole salire……… per la manutenzione…….
Perché lamentarsi se ai rifugi si trovano un certo numero di fuoristrada che hanno portato gente con handicap?
Però si pubblicizza gente priva di arti che scala……
Ci sono anche le olimpiadi………
Serio
E’un discorso difficile, ma penso che l’uomo ormai troppo spesso pensi di essere onnipotente e di aver diritto sempre di fare tutto ciò che vuole, anche se non ha nessuna capacità o competenza.
Anzi, il non aver capacità e competenza è diventata una giustificazione per avere diritti.
I sogni sono stati annullati e reinterpretati dai professionisti dell’indicare cosa bisogna sognare.
Anche qui elicotteri:
http://www.caialtavalleseriana.it/iniziative/2016/2016-06-05-festa-capanna-lago-nero.jpg
Sig. Pietro Ongaro del CAI Valseriana, le vorrei porre una domanda: cosa ne pensa Lei del Bidecalogo?
e NO! Sig. Pietro Ongaro, la montagna non è di tutti.
La montagna e di chi se la guadagna con la fatica e il sudore. Come tutte le cose della vita, non abbiamo il diritto di fare e di avere tutto.
Faccio quello che sono capace di fare. Il resto lo faccio fare a chi è più capace di me. Altrimenti è una montagna svilita, usata e non vissuta.
Che facciamo riempiamo le montagne di funivie, strade e attrezzature varie perchè tutti hanno il diritto di salire sempre, comunque e dovunque??
Lei sta lanciando un messaggio sbagliato, diseducativo e anche pericoloso.
Ha visto quanta gente è morta nelle spedizioni commerciali perchè si sentivano in diritto di salire sempre e comunque?
Eh certo caro Pietro Ongaro… e se magari uno non ce la fa perché in sovrappeso, se non ci sono elicotteri a disposizione, se… LIVELLIAMOLE!!!
Si fa prima no…?!?
La montagna è di tutti ma non tutti possono salire tutte le montagne!
Che si fa? Spianiamo l’Everest per evitare i problemi di quota?
Là in cima l’elicottero non arriva…
Abusarne non va bene ma buon senso…..persone che non stanno bene devono avere la possibilità di andare in montagna che è’ di tutti
Scusa Giorgio Trotter cosa significa mettere a disposizione un rifugio auto-gestito?
Vedo due possibili soluzioni:
a) do le chiavi a qualcun altro e di ciò che succede me ne lavo le mani… (variante: lo affitto ricavandone guadagno)
b) gestisco io comunque il rifugio e ne ricavo direttamente il guadagno in seguito alla manifestazione
A leggere le poche righe di Marco Lanata propenderei per la soluzione b), anche se la a) si discosta di poco …
Quindi se c’è stato guadagno non si può non vedere la complicità nell’organizzazione della salita in elicottero altrimenti sarebbe o meglio, è, come dire: “Io fabbrico armi ma poi se ci fanno le guerre io non c’entro!”… condizione che appare addirittura aldilà del Pilatesco…
E poi sarebbe interessante capire tutto l’impianto dal Bidecalogo a cosa è servito…?
Giorgio non è cercare la polemica. E’ prendere una posixzione chiara:
ti dò l’uso del rifugio ma NON usi l’elicottero!
La gente sui monti ci sale con i piedi.
E’ lo sportarsi sui monti con l’uso dei piedi che deve incentivare il CAI non con l’elicottero.
Vuoi usare l’elicottero? Fai pure ma niente rifugio!
Io credo che dovremo distinguere tra gita in elicottero e mettere a disposizione un rifugio autogestito: sono due cose ben diverse. Nei link dell’articolo non compare mai il nome del CAI e comunque non è escluso per gli escursionisti salire al rifugio a piedi.
Ma a volte ci piace la polemica. Come è andata veramente la cosa non ci viene raccontata se non dalla nota di Marco Lanata, presidente CAI Chiavari, e favorire la collaborazione tra le guide, gli enti locali del territorio e le associazioni che gestiscono i rifugi è una buona cosa.
Senza elicottero sarebbe stato sicuramente meglio. Non farla forse sarebbe stato peggio. Non dare il rifugio sbagliato. Queste le mie riflessioni
Non avevo dubbi… dal Bidecalogo al Bidécalogo e via felici
Vergogna!
Puah!
Scusate, ma al cai qualsiasi cosa non interessa più di tanto, basta fare proseliti.
Ai soci del cai interessa divertirsi, avere proposte piacevoli in continuazione, cambiando sempre.
Ma è la nostra società, il cai e i suoi soci attuali sono suoi figli…….. metto anche la e per pari opportunità.
Nessuno di noi che “denunciamo” è capace di fare una proposta alternativa e portarla avanti.
Comunque gli unici candidati selezionati erano Torti e Valoti quindi ……va così.
Basterebbe un po’ di coraggio, ma ormai tutti sono abituati a dare ad altri la responsabilità di ciò che fanno.
Però si vive meglio.
E la SENTINELLA DELL’AMBIENTE… IL TAM? Cosa fa? Ed il nuovo presidente nazionale del CAI, Torti, ha espresso un suo giudizio? Andiamo avanti, non ce ne frega niente dell’ambiente, bisogna guadagnare! Domenica 3 luglio, sul lago d’Iseo, con una piazzola di atterraggio a Sulzano, nel pomeriggio alcuni elicotteri hanno “fatto divertire” le persone proponendo la visita al lago. Rumore assordante, inquinamento acustico ed ambientale. Mentre scendevo dal santuario di Montisola, all’improvviso un silenzio tombale della fauna… uccelli,grilli, cicale… E’ un nuovo progetto per guadagnare e definitivamente uccidere l’ambiente. Però oltre al CAI, le 80 associazioni ambientaliste, cosa hanno fatto?
È necessaria una presa di coscienza collettiva affinché queste (ed altre…) assurdità vengano boicottate dai più.
Tutto ciò rispecchia in pieno la nostra assurda civiltà, dove altri decidono per noi e dove la sucurezza e il comfort sono gli unici ideali da perseguire..che tristezza!!!
Sul sito MountCity è apparso questo articolo:
http://www.mountcity.it/index.php/2016/07/07/amo-lelicottero-follemente-ho-solo-un-piccolo-problema/
d’altra parte le parole del presidente del CAI di Chiavari, sono chiare….
“questa Sezione intende collaborare attivamente con gli Enti Locali, cui compete la gestione del territorio, e/o con altri Enti o
Associazioni per migliorare l’ offerta escursionistica/alpinistica della Valle.
mi sembra strano che non ci si stata qualche sezione del CAI
che abbia organizzato una escursione a camminare sulle acque del lago di Iseo…
povero Quintino!
Quanto costa?
Se costasse meno di 30 euro avrebbero di sicuro centrato l’obiettivo di avere tanti proseliti.
Il cai & c. vanno avanti così da anni!
Ora non ci si dovrebbe meravigliare o scandalizzare.
E’ tardi per farlo, bisognerebbe costruire qualcosa di alternativo, se si fosse capaci.