Canyoning nel Rio Nero

Canyoning nel Rio Nero
Passo d’Ampola, Tiarno di Sopra (TN)

La stupenda forra del Rio Nero che scende dai monti di Tremalzo è il più lungo e difficile canyon della zona Lago di Garda/Lago di Ledro.

Se percorso in integrale è straordinario, con moltissimi giochi d’acqua, tuffi in pozze cristalline e scivoli (toboga): ma di certo non mancano le calate tecniche, in un ambiente che più selvaggio e surreale non si può. Tanto che confidenzialmente la discesa è stata chiamata anche Jurassik. L’acqua è molto limpida e fredda.
L’ambiente è severo e con poche vie di uscita, molte anche non segnate.
Tutti i salti sono armati anche con distanziamento dall’acqua e ben raggiungibili. Con portate davvero consistenti può capitare che alcuni ancoraggi siano sotto acqua.

Si va da giugno a ottobre, ma sempre informandosi prima sulla quantità d’acqua caduta nei giorni precedenti.

Le difficoltà sono assai variabili, ci sono annate in cui le abbondanti nevicate possono far cadere tronchi di alberi in punti assai sensibili dell’itinerario, a volte impedendo tuffi o altre evoluzioni. Il dislivello è di 370 m.
La permanenza in acqua può superare le 5 ore è quindi necessaria un’ottima condizione fisica e sicuramente esperienza in altri canyon.

Chi, già esperto, ancora non conosce questo luogo, ma soprattutto chi desidera avvicinarsi a questa disciplina tutta da scoprire può servirsi delle offerte esposte presso Freedome, il portale dell’outdoor. Gli interessati possono iscriversi alle escursioni, divisi in gruppi, con l’assistenza di Guide Alpine UIAGM. Alla partenza, dopo aver indossato muta, imbragatura, caschetto e life jacket, ci s’incammina sul percorso d’approccio che in circa 20’ ci porta all’ingresso del canyon sul Rio Nero. L’avventura comincia da lì, ma prima di partire le guide svolgeranno un briefing sulle tecniche di progressione e sulle norme di sicurezza da mantenere durante tutta l’attività. I salti non sono obbligatori ed è sempre possibile farsi calare con la corda dalla guida, da qualsiasi altezza. L’attività, tra spostamenti, preparazione ed escursione, dura complessivamente 4 ore.

L’attività si svolge nel completo rispetto della normativa vigente sul CoViD-19. Attrezzature e superfici a contatto con i partecipanti vengono igienizzate di frequente secondo il protocollo di sicurezza Safety First.

È obbligatorio, quando richiesto, sottoporsi al controllo della temperatura e indossare la mascherina protettiva. Leggi l’informativa completa.

Questa attività è aperta a tutti, a partire da un peso corporeo di 40 kg. Se si è accompagnati, non sono richieste esperienze precedenti ma bisogna essere in buona forma fisica e non avere paura dell’acqua, delle altezze e degli spazi chiusi.

È possibile richiedere il noleggio di Action Cam con scheda SD compresa (che rimarrà a te) a un prezzo extra di 20€, da pagare in loco.

Copertura cellulare
Scarsa ricezione con tutti i gestori di telefonia.

Attrezzatura
2 corde da 40 m; dotazione personale per la discesa in fiume, muta intera, scarpe da canyoning, casco, imbragatura Canyon, longe assicurazione, discensore, guanti neoprene, sacche per corda galleggianti.

Abbigliamento consigliato
Costume da bagno, maglia termica (opzionale), scarpe da ginnastica/trekking (no sandali o scarpe d’acqua).

Non dimenticare di portare
Asciugamano, cambio intimo, felpa, mascherina.

Cosa è incluso con Freedome
Guida Alpina UIAGM specializzata in canyoning, muta e calzari in neoprene da 5mm, casco, imbragatura, giubbetto salvagente, trasporti in navetta, assicurazione RC.

Accesso
Dal Passo d’Ampola 740 m (SS 240, a 23,1 km da Riva del Garda e a 9 km da Storo), dopo aver lasciato l’auto nel posteggio vicino alla Locanda Ampola, salire con la seconda auto per la SP 127 in direzione di Tremalzo e superata la chiesa di S. Croce si imbocca la stradina asfaltata a quota 1230 m. La stradina scende fino a trovare una casetta in mezzo al prato sulla destra. A questo punto si trova uno spiazzo dove parcheggiare. Evitate di lasciare la macchina nel prato. Non disponendo di due auto si può salire a piedi lungo un sentiero e raggiungere la chiesa. Davanti alla casa è un sentiero che porta in fondo al prato nell’angolo a sinistra: da lì parte un sentiero che porta al torrente. 20’ dall’auto.

Il percorso
1. Dopo una camminata sul greto del fiume lunga 5’ ci si trova davanti alla prima calata di 15 metri. Bella calata appoggiata che ci porta direttamente in un ambiente di tipo jurassico.
2. Poi seguono altri salti e tratti a piedi intervallati da belle calate con grandi vasche alla base. Valutando, c’è la possibilità di effettuare parecchi tuffi.
3. Si arriva così a una bella calata da 25 metri che i più temerari negli anni passati affrontavano con un tuffo millimetrico. Spesso però ci sono piante che lo impediscono.
4. Dalla pozza salire alla destra e trovare una bella calata di circa 8 metri fuori dall’acqua che vi porta in uno stretto corridoio.
5. Alla fine della strettoia sulla destra è la prima via di fuga.
6. Una serie di disarrampicate porta ad un’altra bella calata di circa 12 metri.
7. In sequenza si trovano una calata da 10 metri e un bel tuffo molto semplice da 4 metri.
8. A sinistra è l’ancoraggio per una calata di circa 8 metri, da qui si può salire sulla cengia di sinistra per affrontare un’ altra bella calata fuori dall’acqua.
9. Proseguendo a destra un passaggio protetto da corde porta all’ancoraggio sulla pianta di faggio che porta ad una bella calata a gradoni alta 8 metri circa.
10. Si prosegue con disarrampicate di alcuni metri e si arriva al punto caratteristico della forra. Tenere l’ancoraggio sulla sinistra del greto e scendere per 3/4 metri, a questo punto portarsi velocemente a sinistra scavalcando il getto dell’acqua.
11. Da qui scendere fino in fondo nel cunicolo formato da un enorme masso incastrato. Il recupero della corda non crea problemi.
12. Alcuni salti e camminate portano a un’altra calata. Portarsi a destra e sotto al masso si può trovare un ancoraggio per un’altra calata molto caratteristica.
13. Un bel salto di circa 5 metri porta ad un’altra calata con la possibilità di frazionarla e fare un tuffo. Tramite il mancorrente portarsi all’ancoraggio più esposto in modo che il recupero della corda non crei problemi.
14. A questo punto scendendo a circa la metà della calata un terrazzino vi dà la possibilità di passare sotto la cascata e portarvi a sinistra. Fare un bel salto al centro della pozza. Altro tuffo subito dopo.
15. Segue una camminata e subito dopo un piccolo toboga porta a una calata di circa 6 metri.
16. Questo è un bel salto in acqua molto alta. Proseguire per il fiume e poi un sentiero sulla destra porta al ristorante Ampola e al posteggio.

Vie di fuga
Il torrente presenta quattro vie di fuga che sono ben visibili dall’interno della forra (N.1 Uscita Camandria, N.2 Uscita Madonnina, N.3 Uscita “Entrata rio nero parte bassa”, N.4 Uscita Rif. Basso).
Non sono presenti derivazioni artificiali o prese d’acqua a monte o a valle.

Canyoning nel Rio Nero ultima modifica: 2021-05-14T05:32:00+02:00 da GognaBlog

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5 pensieri su “Canyoning nel Rio Nero”

  1. Volevo specificare che l’igenizzazione con il protocollo Safety First per ora viene seguito solo dalla società Mmove di Arco. 

  2. Per commento n. 1. Abbiamo provveduto ad aggiungere ciò che avevamo dimenticato, cioè le parole “Se si è accompagnati, non sono richieste esperienze precedenti…”.

  3. Matteo, mi permetto di segnalare (da guida) quella che non è infine una contraddizione.
    La scheda descrittiva dell’attività ha carattere divulgativo sia verso chi la legge per informarsi sull’itinerario che verso chi la intraprenderà con la guida.La permanenza in acqua di 5 ore è indicata a chi affronta il canyon per la prima volta e quindi senza conoscerlo. 
    Le 4 ore di attività, compresi vestizione, briefing e spostamenti sono quelle relative alla stessa escursione affrontata con una guida.
    Anche a me capita che qualcuno mi fa notare che per fare la via XY io do come informazione un tempo di (ad esempio) 3 ore mentre la rinomata guida scritta da…. ne indica 6. Ovviamente accompagnato da me che quella via XY la so a memoria.
    Mestiere.

  4. Non penso lo scopo fosse far circolare un promo. Non mi pare faccia parte dello stile della casa. Credo fosse documentare l’attività delle Guide Alpine su questo fronte. È stato un tema trattato nelle settimane scorse nell’ambito del pacchetto di mischia Guide v/s aspiranti a spazi di mercato alternativi o complementari. Detto così per contributo alla comprensione, senza per carità entrare in un campo già ampiamente affollato di combattenti e reduci. Un po’ come successo con l’articolo sulle offerte degli alberghi di lusso eco-sostenibili. Gogna a volte è ottimista e fiducioso e non mette premesse esplicative lasciando al lettore intendere. La sua è una “pedagogia” dolce. Io sarei un po’ più pedante e normativo, tipico dei fasciopiddini. 

  5. “La permanenza in acqua può superare le 5 ore è quindi necessaria un’ottima condizione fisica e sicuramente esperienza in altri canyon.”
    “L’attività, tra spostamenti, preparazione ed escursione, dura complessivamente 4 ore.”
    “Non sono richieste esperienze precedenti “
    Adoro le leggerissime contraddizioni che qualche volta sfuggono ai pubblicitari…danno un tocco di credibilità e serietà!!

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