Cave cavem è un film da elettroshock, una frustata all’indolenza di chi non sa nulla e all’ignavia di chi, sapendo, o non fa o fa finta di fare. Presentato a Carrara nel 2020, avrebbe dovuto essere proiettato nelle scuole italiane di tutti i gradi, nelle università, ovunque. Il coro di voci addolorate avrebbe dovuto alzarsi così in alto da coprire il sinistro fragore dell’ultima esplosione. E invece si è fatto di tutto per inglobare questo urlo di disperazione in un colpevole silenzio.
Le Alpi Apuane sono conosciute nel mondo per i marmi bianchi, valorizzati dai più grandi scultori, fatto abilmente sfruttato dagli industriali del settore lapideo per mantenere una posizione di privilegio nella cultura, nella società, nell’economia locale. La realtà è altra: le Apuane, ricche di acqua, di biodiversità, di cultura, di storia, di paesaggi straordinari vengono scavate al ritmo di tremila tonnellate l’ora in modo prevalente per le multinazionali del carbonato di calcio, un saccheggio spietato e spesso illegale: le nuove tecnologie hanno incrementato ritmi di lavorazione, fame di profitto e distruzione ambientale, generando sfiducia nelle istituzioni e un lacerante conflitto sociale acuito dalla crisi occupazionale ed economica.
È successo che il Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana prevedeva regole per il contenimento e la diminuzione delle attività estrattive, regole vanificate da alcuni consiglieri regionali pro-cave (PD e FI in primis) e modificate nelle stanze della Regione da un’avvocata e da un geologo degli industriali; così è avvenuto il ribaltamento totale del principio originale. Capitò nella “civile” Toscana e fu reso pubblico da Anna Marson (Assessore all’Urbanistica) nel suo intervento in Consiglio Regionale dopo l’approvazione del PIT (anno 2015).
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E UN peccato sciupare Tanta Belleza Ed utilita
Desidero essere in contatto con voi
Grazie
Rompere e distruggere l armonia di valli scavate da corsi d acqua in milioni di anni con azioni esplosive di pochi secondi…visto e considerato che l unica emozione provata da questi estrattori sono i schei si dovrebbe presentare loro il conto dei danni delle fiumane di fanghi e detriti nelle città e paesi devastati…augh!
Forse ora si capirà in modo definitivo che non esiste la cosiddetta “sinistra che tutela l’ ambiente ecc., diversa dalla altrettanto cosiddetta “destra”, che nemmeno ci prova a far credere di tutelare qualcosa, ovviamente. Esiste solo il PUA (da leggersi anche se volete con l’ accento sulla “a”) ovvero il partito unico degli affari. Si arriva anche, forse, ora, a rendersi conto che le “civili” regioni “rosse” sono solo una gran baggianata mediatica e basta. D’ altra parte che coerenza può avere chi fa grandi manifestazioni di anfifascismo qui da noi e invia armi ai neonazisti in giro per il mondo? Solo quelli che parlano di “ambiente”, “Transizione ecologica” e poi all’ atto pratico devastano.
Il faudrait exploiter plus respectueusement les sites.
Mais que d’oeuvres d’art avec le marbre de Carrare !
beh però, l’idea di un particolare uso di sassi e bastoni in alcuni casi potrebbe anche non essere del tutto peregrina…
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ma vai a CAGARE te e Giordano Bruno
“Io sono un’ombra profonda… non tormentatemi, stolti, un’impresa tanto ardua non è per voi, ma per i colti”.
Giordano Bruno
4. C’è un problema ancora più semplice da risolvere: sae tu smettessi di scrivere cazzate come questa che hai scritto, ci solleveresti dal leggerle.
Al cospetto delle morti bianche non si può che provar dolore e sgomento, soprattutto nel 2023. Pare non sia cambiato nulla dai tempi di Rosso Malpelo.
Si allarma per la farina di insetti solo chi non sa d’aver sorbito per anni polvere di marmo.
Visto che serve anche per la carta igienica, siamo TUTTI COMPLICI. Alzi la mano chi si pulisce ancora con la foglia di fico o con gli slavazz.
E’ abbastanza semplice risolvere il problema: smettiamo di consumare e loro smetteranno di cavare. Per i Michelangelo e i Bernini che ci sono ora bastano pochi blocchi all’anno
Torniamo a fare i cacciatori/raccoglitori, fare la guerra con sassi e bastoni, coprirci con la pelliccia dei mammut…anzi no per intanto è meglio tenere i pile della Northface, che i mammut devono riprodursi, poi saremo liberi di sterminarli nuovamente, ricominciare il ciclo e in 10000 anni tornare a cavare il marmo per sbiancare la carta igienica.
NON CAMBIEREMO MAI…MAI!!!
Il documentario va visto.
È un modo imprescindibile per informarsi su un dramma di casa nostra. Più verrà condannato e più speranza che si fermi ci sarà.
A me ha aperto gli occhi. Ne consiglio la visione a ogni persona dotata di coscienza e… anche a chi non ne ha ms aspira a farsene una.
Parole sante. Anche sulla luna la prima cosa? cavar pietre, ed anche su marte ci stiamo attrezzando…. Homo cavator insapiens
Queste bellissime montagne hanno avuto la sfortuna di essere di marmo. La pietra che le ha rese tanto belle e uniche le ha condannate alla morte. Il creatore non ha pensato al virus umano.