Nel 1993, sull’International Journal of Sport Psychology, vol. 24, N. 4, apparve un articolo dal titolo Research in psychology in selected open field sport situations (Special Issue editor: Hubert Ripoll), uno studio sulla “ricerca di sensazioni” effettuata su atleti di montagna attraverso la SSS (Sensation seeking scale) di Marvin Zuckerman. La firma era di Bruna Rossi e Lucio Cereatti.
Presentazione
di Lucio Cereatti
In accordo con gli approcci biologici allo studio della personalità, la teoria SSS (Sensation Seeking Scale) di Zuckerman è una delle più rilevanti. Secondo questo autore un “cercatore di sensazioni” è ritenuto una persona che ha bisogno di varie, complesse, nuove ed intense forme di stimolazioni ed esperienze e che è capace di assumersi rischi psichici e sociali derivanti da tali esperienze.
Attualmente la SSS è considerato il più utile e valido strumento per studiare questo tratto di personalità. Lavori precedenti che si sono occupati delle differenze individuali in ambito sportivo, hanno dimostrato che ”High Sensation Seekers” sono più attratti da discipline sportive nelle quali il rischio psichico è più alto. In particolare, prendendo in esame le discipline legate alla montagna, tre studi precedenti hanno dimostrato che, gli arrampicatori e gli sciatori evidenziano valori più elevati nel “Total Score” rispetto al gruppo di controllo. L’ipotesi di questo studio è quella di verificare che i soggetti che cercano forti sensazioni praticano sport ad alto rischio e se esistono differenze tra le seguenti discipline: free climbing, alpinismo, speleologia e salto con gli sci. Inoltre considerando le significative differenze evidenziate sia tra le varie sottoscale che nel punteggio totale risulta che gli atleti considerati mostrano comportamenti differenziati in relazione alle discipline praticate. In particolare, riguardo alla sottoscala TAS (Thrill and Adventure Scale) gli alpinisti, gli speleologi ed i saltatori presentano un più alto punteggio rispetto ai free-climbers. Riguardo alla sottoscala ES (Experience Seeking) il punteggio dei free-climbers è più basso rispetto agli alpinisti ed agli speleologi, ma più alto rispetto ai saltatori. I risultati sono stati discussi non solo in termini di assunzione di rischio ma anche in termine degli effetti dell’incertezza legati alle diverse condizione ambientali.
Nel complesso questi risultati confermano la validità discriminante della SSS e vengono discussi non soltanto in termini di assunzione di rischio, ma anche in termini di “consistenza / inconsistenza” presentata da ogni specifica attività, essendo il livello di prestazione e le tecniche utilizzate da questi atleti del tutto simili.
Chi fosse interessato alla lettura della ricerca, può leggere qui.
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L’articolo a cui si fa qui riferimento sembra piuttosto datato. Alcuni studi recenti (ad es. Llewellyn, & Sanchez, 2008. Individual differences and risk taking in rock climbing. Psychology of Sport and Exercise, 9(4), 413-426) indicano che gli scalatori possono prendersi ulteriori rischi calcolati quando si sentono sicuri nella loro abilità di gestire quei rischi e che non è corretto assumere che questi atleti si predano rischi in vari ambiti a causa di un aumentato bisogno di ricercare sensazioni forti.
Dall’abstract: To challenge themselves, rock climbers may take calculated additional risks when they feel confident in their ability to manage those risks. Researchers should not assume homogeneity within risk taking populations, or that people take risks in all domains due to elevated sensation seeking needs.
Un altro studio recente (Schüler, & Nakamura, 2013. Does flow experience lead to risk? How and for whom. Applied Psychology: Health and Well‐Being, 5(3), 311-331) dimostra che le convinzioni di autoefficacia favorite dallo stato di flow (uno stato di esperienza ottimale caratterizzato dal riuscire ad affrontare sfide elevate possedendo elevati livelli di abilità, presente e studiato anche negli scalatori) producono una diminuzione della consapevolezza del rischio ed un aumento dei comportamenti rischiosi solo negli scalatori inesperti ma non in quelli esperti.
Dall’abstract: The results indicated that inexperienced but not experienced participants respond to self-efficacy beliefs evoked by flow with impaired risk awareness and with risky behaviour.