Climbingprn – 03

Climbingprn – 03

@climbingprn è l’account Instagram (inaugurato nel 2016) che in qualche modo riprende (con mezzi ben superiori e scegliendo un veicolo al di là di ogni confronto) la vecchia idea di GognaBlog delle “Climbing girls” e dei “Climbing chaps”.
L’assonanza che il nome in inglese suggerisce non deve trarre in inganno, anzi. Il concetto che era alla base di Climbing Girls, la bellezza e la grazia femminili, sono qui ripresi e associati all’idea che sottostava ai Climbing chaps, curiosità e una punta di machismo.
Aggiungete la bellezza delle fotografie, le ambientazioni più disparate e avrete una panoramica di arrampicata e di alpinismo davvero giovani e attuali.

Abbiamo scelto per voi dodici tra le immagini pubblicate ad oggi.

Jenny Fischer (@jenny.lemonpie) climbing at Yunnan, a province in southwestern China. Foto: Levi Harrell (@ofallnationsmedia).
Annika Stöckl (@annika_stoeckl) on Miltiadis (7b+) at Telendos, Kalymnos. Foto: Nicole Stöckl.
Ron Kauk at Yosemite in the 1980’s. Foto: Galen Rowel.
Smooches for the send! Carissa Brandes (@c_brandes) on Rafting with Rednecks (10c)
Chloé Rouhling makes one with the rock on In Extremis (6c) at Les Eaux Claires, France.
@sambie_photography.
Karel Belina in Ostrov in 1987.
The legend Kurt Albert in lederhosen, holding a stein of beer while dangling from a rock face.
Lena Drapella. Foto: Paolo Sarto.

Martin Classen (@classenmartin) bouldering in Clot d’en Goda. Foto: @monoditclimbing.
Petr Andrla (@petr_andrla) at Grotta dell’Edera, Itlay. Foto: Dana Danuska (@dana.ivanovova).
NadiaNa (@nadiiiana) beach bouldering in Cala di Luna
Charlie Low (@charlielow) bouldering in Prilep, North Macedonia.
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Climbingprn – 03 ultima modifica: 2022-09-15T05:46:00+02:00 da GognaBlog

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61 pensieri su “Climbingprn – 03”

  1. Cominetti. È un onore per me essere paragonato alla tua mamma con l’Alzheimer (cosa che mi dispiace tanto, tra l’altro, perché so cosa vuol dire e immagino il tuo dispiacere). Rispondevo a Foca Monaca. Il casello di Carisio (sulla Mi/To) è un tormentone della Zanzara, trasmissione radiofonica di Radio 24. Probabilmente non ti è mai capitato di sentirne parlare ma è una cosa abbastanza popolare, in particolare tra taxisti, camionisti e altri intellettuali. Non è che ho citato un testo in Sanscrito 😀 saluti

  2. Per voi sarà incomprensibile, ma in montagna ci va anche un sacco di gente che detesta la filosofia dei Nuovi Mattini. Ciò nonostante danno un,’occhiata giornaliera al Blog, più interessati da altri tipi di articoli.  Le valutazioni sono sempre soggettive. I commentatori seriali non hanno riscontro del passaggio di questi “altri” lettori del Blog, perché costoro detestano lasciare tracce, cioè loro commenti, anche in calce agli articoli di loro gradimento (o storici vecchio stile o di attualità pressante)  figuriamoci al seguito di articoli che non apprezzano.
    Per quanto riguarda me e il mio modo di essere, non so più come spiegarvi che non sono vittima del mio personaggio, come ipotizzato da qualcuno di voi. Io penso, vivo, lavoro e mi esprimo sempre così come mi conoscete qui. Nel “mondo” in cui vivo, siamo tutti così, anzi ne conosco alcuni anche più radicali di me.

  3. Sono Out!
     
    Zanzara, casello di Cerisio, Rocco nazionale (che poi ho capito che si trattava di un attore porno), Pasini sembri mia mamma che, avendo l’Alzheimer, ti racconta cose dando per scontato che tu ne conosca molte altre di collaterali, ma…se non le conosci non capisci niente.
    Andiamo da un estremo all’altro. Da una parte c’è Crovella che da anni ripete esattamente le stesse cose identiche più volte al giorno come se fosse la prima volta e dall’altra Pasini (non arrabbiarti, invece Crovella si arrabbi pure, se vuole) che vive in un mondo con codici, almeno a me sconosciuti.Comunque è arrivato il freddo, mettiamoci (io no) la maglia di lana.

  4. “conosco diversi lettori che non amano i pezzi stile Nuovi Mattini e, se li vedono, fanno che chiudere direttamente il browser”

    complimenti ai tui conoscenti.
    Crovella li hai acculturati te???

  5. Noi umani siamo il vero Barnum, cara Foca. Al mare, sui monti, in città…..siamo fatti così. Fino ad ora ha funzionato non male, con ingenti danni collaterali sicuramente. Vedranno i nostri successori come andrà a finire.

  6. Foca Monaca. Il formato Zanzara ha un fascino perverso. Ti domandi sempre quando ci caschi: ma recitano o sono veri? Per funzionare deve introdurre sempre nuove varianti di personaggi felliniani, un vero Barnum, altrimenti poi annoia.   Tenerla in piedi comunque richiede una certa abilità. Cruciani infatti ogni tanto ci butta dentro con astuzia anche cose controcorrente di controinformazione e poi il turpiloquio a sfondo sessuale attira molto noi maschi. È un ritorno regressivo all’adolescenza. Nessuno è innocente, soprattutto tra amici. Quando la quota credo inevitabile di zanzarizzazione aumenta troppo in un blog, anche contro la volontà del conduttore, sono guai perché si innesca una spirale che rischia di travolgere il resto. Ogni tanto qui si è corso questo pericolo. Lo si è fatto presente, a volte forse un po’ troppo emotivamente, e gli esiti sono stati diversi, a volte si è lasciato correre, a volte ci sono stati interventi selettivi e soggettivi, a volte troppo drastici. La mia personale impressione è quella di una gestione un po’ ondivaga. Tutto ciò ovviamente nella legittima discrezionalità del conduttore. Come rientra nella libertà dei partecipanti dare un feedback onesto e sincero. Almeno fino a quando non sarà necessario esibire un tesserino o una certificazione. Saluti. 

  7. Roberto Pasini, leggendo il tuo bel commento n. 51, mi viene da aggiungere una cosa. Io credo che qui vi sia almeno un utente che, a questo punto, è costretto a tenere la parte. È il paradosso di averci “messo la faccia”, nome e cognome, sotto ad ogni volgarità, ogni aggressione verbale, sotto a tutte le ideuzze che ha postato: di fronte alle critiche – al sarcasmo, perché oramai il suo personaggio è diventato una caricatura – è costretto a rilanciare. Ha fatto apprezzamenti sotto alla foto di una ragazza ignara che potrebbe essere sua figlia? e allora?! Lui è politically (s)correct e lo rivendica! Ha minacciato il povero Bertoncelli di prenderlo a randellate? e allora?! Vada dalle sue parti, il Bertoncelli, ché gli farà vedere che non stava scherzando.
    La cosa interessante è che, mentre i personaggi de La Zanzara vengono caricati ad arte dal conduttore della trasmissione, qui invece sembra che qualcuno si stia caricando da solo. Più che il blog di Gogna, lo si dovrebbe chiamare il blog “dell’auto-gogna”, nel senso di una gogna fieramente auto-inflitta.
    Mauro da Mantova, l’ascoltatore che chiamava a La Zanzara per negare il Covid, è morto, come penso saprai, stroncato proprio dal Covid, ma fino all’ultimo ha voluto tenere la parte, rifiutando le cure.
    Io comunque adesso quando sono al casello di Carisio giro su Radio Tre, Hollywood Party. All’inizio è come quando si abbassa di colpo il volume, ti sembra di non sentire più niente. Dopo un po’ apprezzi, ti accorgi che si sente tutto lo stesso, e sei anche contento di te stesso.

  8. “conosco diversi lettori che non amano i pezzi stile Nuovi Mattini e, se li vedono, fanno che chiudere direttamente il browser”
     
    chissà come mai non sono affatto stupito che Crovella conosca questo genere di lettori…

  9. @51 quello è l’approccio corretto e non il continuo lamentarsi su cosa propone o non propone il blog. Tra l’altro le valutazioni circa i contenuti sono molto soggettive: conosco diversi lettori che non amano i pezzi stile Nuovi Mattini e, se li vedono, fanno che chiudere direttamente il browser, mentre sono molto interessati all’attualità e relative riflessioni, anche quando ripetitive.

  10. Il tema non sono i capricci o le porte sbattute. Il blog oscilla tra momenti di confronto pacato e focalizzato e momenti di “zanzarizzazione”. Seguo solo due altri blog, uno locale e uno nazionale. Vedo lo stesso fenomeno. Ho la sensazione che sia un processo inevitabile. Personalmente ho deciso, dopo alcune esperienze, di astenermi dalle fasi di zanzarizzazione, limitandomi se ho tempo a leggere come divertimento leggermente “perverso”. Confesso che ogni tanto nei lunghi ritorni in auto sento la Zanzara al famoso casello di Carisio. Anche se poi ogni volta sento il bisogno di fare una doccia depurativa. Quando, come sul Tor, c’è un confronto interessante tra interlocutori interessati al dialogo magari dico la mia. Ovviamente ognuno fa le sue scelte. Ho preferito esplicitare per evitare equivoci sulle intenzioni e i comportamenti individuali. Saluti.

  11. Crovella, io ho interagito con cominetti e non ho mai detto che il blog debba essere il muro del pianto de centonuovimattinieri.
    ho semplicemente rilevato che gogna pubblica spesso  interventi di livello o pezzi intetessanti (della piu varia natura) che finiscono per essere soffocati dei tuoi rutilanti strabordanti  solipsistici deliri
    Nei quali ripeti un solo concetto ( da terza elementare) da tre anni.
    contenti voi contenti tutti 😊
    non mi pare di aver sbattuto alcuna porta o fatto l’offeso, talvolta mi sono accalorato ma in realtà  mi sono semplicemente rotto il belino di intervenire in un bar dove c’e il solito personaggio che conciona credendosi napoleone

  12. Ginesi, Cominetti, anche Pasini (qualche giorno fa): il ritorno dei desaparecidos. Nel vs caso, magari in tempi e in occasioni diverse, sarà la terza volta almeno che sbattete la porta offresi.e incazzati, giurandi di non voler metter più piede d poi…eccovi di nuovo qui. Bentornati  sia chiaro. Il tema e’ altro: le scenate isteriche dei commentatori sono baruffe da matrimonio. Lo dico sempre, quando uno sbatte la porta dicendo che abbandonerà il Blog, che dopo qualche settimana o qualche mese, riapparira’, fresco come niente fosse. Per cui non c’è timore che il Blog si svuoti. Se anche capitasse, se si svuotate di una certo tipo di frequentazione (i Cominetti, i Ginesi, i Pasini… personaggio molto diversi fra loro), sono sicuro, anzi sono certo che alle porte ci sono altre tipologie di commentatori pronti a intervenire.
     
    Piuttosto, a me sembra che siate voi (i Cominetti, i Ginesi, i Benassi ecc ecc ecc) ad essere chiusi nel vs bozzolo ideologico e malinconico, quello che (per comodità sintetica) io chiamo “I Nuovi Mattini”. Quel tempo, che vi fa sgorgare qualche lacrimuccia di commozione, appartiene al passato. Accettarlo. Non metto in discussione il valore storico dei Nuovi Mattini. Anche io, incredibile dictu, ho vissuto una (piccola) fase in cui ero trascinato dai libri di Gogna. Ma è roba di 40 anni fa. Pensare di limitare il blog ad un ruolo di muro del pianto dei free climber (come ci chiamavamo allora) sarebbe una scelta redazionale molto limitante. Pensate solo sul piano prettamente operativo: ci vorrebbero, ogni anno, 365 articoli di quel tenore e questo ogni anno. Sono 9 gli anni di esistenza del blog: trica e branca, 3300 articoli di quel tipo… Se li volete, ogni giorno, contribuite a scriverne a manetta: Gogna sarà solo contento.
     
    In assenza di tale fornitura assicurata, è ovvio che l’attualità fornisce spunti a getto continuo: polemiche, foto, interviste, matrimonio Messner, incidenti, criticità climatiche e ambientali… Anche volendo, sarebbe improbo fronteggiare la pressione dell’attualità conteapponendole “solo” articoli storici (compresi quelli su e di Gervasutti) e/o malinconici. occorre farsene una ragione. La montagna è anche oltre e altrove rispetto ai Nuovi Mattini.
     
     
    PS: per quanto riguarda la mia persona, il mio modo di vivere, di comportarmi, di esprimermi, le immagini anche roboanti (lanciafiamme, AK47, cannonate, roulotte…) che normalmente uso, qui come nel resto della mia normale quotidianità, tutto ciò NON ha nulla a che fare con l’jndirizxo redazionale del Blog. Io sono cosi da che son nato e, non ci crederete ma è vero,  c’è perfino un sacco di gente che mi cerca e mi “assolda”, per particolari finalità professionali, e tutto ciò proprio per come sono di carattere di di grinta. Se, per esser come sono, il prezzo che devo pagare è stare sulle palle ai Ginesi, ai Coinetti e ai vari altri soaccapalle… ecc ecc ecc guardate che è un prezzo leggerissimo da pagare. Mi pare di averlo già chiarito centinaia di volte. Non ci tornate, dimostrate di non esser molto illuminati. Cmq io non mi modifico di un millimetro, mai. Né qui né nel resto dell’esistenza (concetto di goregn).

  13. Caro Cominetti
    sai che apprezzo molto il tuo andar per monti e il tuo pensiero arguto. 
    Chiunque abbia usato (o porti abitualmente) un’arma sa quanto sia uno strumento terribile, solo chi davvero sta un dentro ad un bozzolo fatto solo di sé può usare esempi tanto sciocchi (che denotano peraltro un’aggressività e una infantilità, già emersa nel thread dell’assietta, sconcertante in un uomo di sessant’anni). 
    Personalmente trovo l’iniziativa degli arrampicatori desnudi  pietosa, ma tant’è. fa parte del’offerta.
    Allora aldilà del cazzeggio (Caro gogna, nessuna mannaietta potrà cancellare la pochezza di simili sortite, perché il web ha una memoria da elefante), ci si chiede perché chi è stato un’icona di un’epoca e di un approccio così bello e innovativo e a tutt’oggi propone pezzi intensi  e interessanti come ventanni di sfiga o altri straordinari come “Palermo in love”, debba poi annegarli in una comunicazione così becera e di nessuno spessore.
    Che non è pluralismo ma è semplicemente annegare alcuni spunti alti nell’immondizia di una tautologia imbarazzante, che in pochi anni ha desertificato il blog. 
     

  14. Ragazzi, ragazzi….
    Ho fatto un po’ di militare in un corpo “molto” speciale e durante i corsi antiterrorismo ci facevano usare tutte le armi possibili. L’otturatore dell’ak47 lo dovevamo sapere smontare e rimontare con le mani dietro la schiena. È solo un esempio, per carità. 
    Ma se solo sentiste tre colpi in modalità semi automatica di un ak47 o di un moderno fucile mitragliatore da guerra, vi passerebbe la voglia di fare certi esempi. Quel suono richiama solo la morte contro cui non si può fare niente. 
    Meglio i detti scontati e banali sulla roulotte, che  seppur cretini  non fanno male a nessuno.
    Evidentemente c’è qualcuno cui farebbe bene uscire dal suo bozzolo per scoprire il mondo che è là fuori.

  15. Ho risposto ai precedenti commenti.
     
    Sta tranquillo che lo so usare, l’AK47. E contro i bersagli giusti. E se non è l’AK47, ho mille altri modi, altrettanto efficaci. Non incominciare a cagare il cazzo anche tu. Roulotte

  16. Previsioni del tempo per la giornata di oggi: sereno di primo mattino, con tendenza a rannuvolamenti sempre piú estesi sul Piemonte e settori collegati.
    Probabilità di forti temporali e finanche di nubifragi e tracimazioni, con doverosa chiusura finale delle vie di comunicazione intransitabili. 
     
    Si consiglia di uscire con l’ombrello. Anzi, col casco.

  17. “Esistono decine (forse migliaia o addirittura milioni) si siti internet per voi, perché venite a infestare anche questo? Nessuno viene a rompervi le palle, dalle “vostre” parti. A noi vecchietti lasciateci i nostri spazi “boomer fashion”. “
    Ma adesso assurgi anche a prototipo e paladino dei boomer? 
    Sei proprio sicuro che i boomer siano tutti come te e d’accordo con te?
     
    Comunque uno come te con un AK47 al massimo si spara in un piede, se scopre come si toglie la sicura…
     

  18. @39 Esistono decine (forse migliaia o addirittura milioni) si siti internet per voi, perché venite a infestare anche questo? Nessuno viene a rompervi le palle, dalle “vostre” parti. A noi vecchietti lasciateci i nostri spazi “boomer fashion”. Ce li togliete? E li ricostruiremo da un’altra parte. 
     
    @37 Dopo tutto questo tempo, non hai ancora capito che sono io quello che gira abitualmente con il kalashnikov? Con me, la situazione sarebbe diametralmente rovesciata rispetto al, seppur gustoso, filmato: appoggio la mazza da golf giusto il tempo di far partire la raffica e riprendo subito a giocare. “Roulotte”.
     
    Nota operativa: “Roulotte” è una affermazione che uso spesso. E’ la sintesi della famosa frase (di utilizzo pressoché quotidiano a Torino, almeno nella Torino che frequento io): “Chi ha orecchi per intendere, in tenda. E tutti gli altri in roulotte“. Per non sprecar tempo, da decenni io ho preso l’abitudine di dire solo “roulotte”. Chi mi conosce, quando dico “roulotte”, sa cosa intendo, per cui schiocca i tacchi e non si fa ripetere le cose un’altra volta.

  19. Scrive mia cugina foca monaca:
     

    Il commentatore-tipo, qui, è abbastanza un illetterato del web: l’uso di nomi e cognomi è già di per sé una cosa senza senso, l’importante è quello che si scrive, perché volerlo vincolare alle proprie credenziali?

    Sono d’accordo.
    A mio modesto parere chi vuole accedere alla rete dovrebbe seguire un adeguato periodo di formazione, al termine del quale verrebbe rilasciato un apposito attestato con codice personale. Soltanto chi è in possesso del codice personale (prova che ha seguito il corso di formazione) potrà collegarsi alla rete. Tutti gli altri niente.
     
    PS: più commenti come il 15 e il 37, grazie.

  20. Cominetti, la colpa è tua: io sono arrivato qui per caso, ho cercato su google “cominetti” e sono stato indirizzato a questo blog. E guarda com’è andata a finire.
    Ma non farò mai più commenti, giuro 😬
    Detto questo… mi congedo con le parole postate su questo sito il 23 agosto alle 21:20 dal sig. Carlo Crovella: “mi piace dare un’occhiata a cose come il calendario Pirelli, per cui un momento di relax visivo non lo vedo male. Tra l’altro la tipa avviluppata nella corda mi ricorda una dominatrice sado-maso”. Slurp! 

  21. @35 Temo tu non abbia colto il senso del mio precedente intervento. Rileggilo con attenzione. Devi “accreditati” presso il sistema, rappresentato dall’amministratore, o da soggetto da lui incaricato, il quale oltre a verificare la fondatezza dei dati anagrafici (non basta la semplice indicazione, occorre inviare anche copia documenti), verifica anche le “credenziali” in base alle quali i tuoi futuri commenti potranno o meno costituire un valore aggiunto per la comunità di lettori. Nd deriva che, anche con adeguato invio di dati anagrafici, l’amministratore potrebbe NON autorizzare fin dall’inizio l’accesso alla contribuzione. Pe credenziali intendo elementi quali da quanto tempo vai in montagna, se pratichi una sola disciplina (es arramoicara e allora sarai accreditato a commenare solo su tale argomento) oppure su più discipline (e allora potrai commentare dove autorizzato), quali esperienze suavtecniche ce didattiche, quale competenza di cultura alpinistica e di montagna ecc ecc ecc. Solo ad autorizzazione avvenuta da parte dell’amministratore, potrai contribuire laddove autorizzato. Ovviamente questo vale per tutti. Con una valutazione così “alla fonte” i soggetti accreditati  sono reciprocamente legittimati fra di loro.
     
    Guarda che il mantra degli ultimi anni, non solo in montagna ma nella società, ovvero “uno vale uno” è ormai tramontato perché lavrealta dei fatti ha dimostrato che non è fondato.
    Nei siti istituzionali torinesi (CAI  scuole ecc) se non ti fai autenticare la prima volta dagli amministratori, il sistema non accetta eventuali tentativi di commento. Nei siti delle nostre Scuole mentre gli articoli sono leggibili da chiunque, ma si può scrivere solo se si è istruttori o allievi pluriennali e quindi ben conosciuti non solo in termini di nome d cognome, ma di visione della mintagna e di relativavesperienza pratica e culturale. In uno di questi nostri siti non solo devi farti autenticare all’inizio, ma se scrivi un commento, esso NON va direttamente on line, perché resta in stad by: lo deve leggere uno degli amministratori e solo se ne approva il contenuto, lo mette in linea. E questo, sia chiaro, quando sei già stato autorizzato comd sopra descritto.
    Date queste nostre abitudini a me verrebbe naturale preferire un modello del genere. A titolo personale conoscere il tuo codice fiscale proprio non mi importa un fico secco. Gradirei invece che il sistema verificasse a priori tutti i contributori. A suo tempo sarebbe stato lo stesso anche per me. Ma io l’avrei trovato più che naturale, anzi avrei preferito.
     
    Per quanto riguarda le domande, mi pare che siano indirizzate a Telleschi, non vedo perché devo scavalcato e rispondere io. L’unico accenno che mi coinvolge indirettamente è quello relativo all’opportunità di ottenere preventivamente il consenso dei giornalisti. Non era assolutamente necessario né dovuto. Non abbiamo mancato di  nulla nei loro confronti. Come abitudine, di ogni articolo ripostato è segnalato l’autore, la fonte e il giorno di riferimento. Più di così… D’altra parte vengono ripostati milioni (?!) di articoli, se dovessimo sentire preventivamente tutti i loro autori…passeremo le giornate al telefono. Comd viene fatto è ineccepibile sul piano deontologico. Per la cronaca i due giornalisti hanno preso Roma per Toma, come ho scritto apertamente: evidentemente hanno letto con superficialità, presumo a causa degli stringentissimi ritmi redazionali. 

  22. Mi chiamo Claudio Genoria, codice fiscale GNRCLD70S21A757L. Risiedo a Belluno. Contento adesso?
     
    Ora però rispondi nel merito delle cose che ho scritto – delle domande che ho fatto – che non sono provocatorie e non sono commenti del menga, come scrivi tu.

  23. @33 il modello dell’anagrafica – in genere accompagnata da copia documenti tenuti presso segreteria centrale – non ha finalità di “bloccare”, bannare, cancellare. Anche, ma non è quella la finalità prioritaria. La finalità prioritaria è l’accreditamento reciproco fra gli “autorizzati”. Se un autorizzato – ribadisco il sistema in automatico metterà il suo Nome e Cognome ogni volta che posta un commento – non è dagli altri conosciuto a titolo personali, per il fatto di esser stato controllato dal gestore e autorizzato, ciò è garanzia per tutti gli altri autyorizzati. dopodiché a me importa un fico secco se ti chiami Claudio o Piripicchio, se nell’attuale modello hai scritto una tua mail “vera” o una mail strumentalmente inventata apposta. Resta però la domanda di fondo: se ti chiami Claudio XY, perché ti firmi focamonaca? Ti vergogni del tuo Nome e Cognome?… O hai alrtre esigenze (sei un isotopo, vuoi apparire senza risultare, cuopi poter dire delle cose senza essere collegato a precedenti tuoi nick… vassapare ci sono migliaia di esigenze…) …ma tutto questo è secondarissimo rispetto all’esigenza principale che a me personalmente farebbe preferire il modello dell’anagrafica depositata e controllata (ovvio che senza autorizzaziuone dell’amministratore alla richiesta, il sistema non accetta – in automatico – alcun tipo di commento).
     
    E’ la stessa differenza che c’è fra essere soci di un circolo (dove appunto avanzi richiesta di ammissione, vieni accettato e paghi regolarmente la quota associativa) e il via vai dei porti di mare. Io preferisco il primo modello e credo che sarebbe molto più proficuo anche per i contenuti. I vari soggetti di passaggio (oggi focamnonaca, domani gabbiano alato, dopo domani cane sciolte…), meglio perderli che trovarli. Non portate nessun “vero” valore aggiunto al Blog (mai uno che scriva un vero articolo, solo commenti del menga, volutamente provodatori) e instillate nel Blog  soltanto negatività, cioè motivi di polemica, di fastidio e di implicito danno al  Blog.
     
    Preciso a scanso di equivoci che ho esposto considerazioni mie personali. Gogna ha le sue e conseguentemente ha impostato e amministra il Blog come ritiene meglio0 lui.

  24. Ciao Crovella, mi presento: il mio nome è Claudio e, in caso di necessità, il mio cognome è riportato nell’indirizzo email che sto usando, quindi la mia identità è a disposizione del gestore del sito. Poi volendo potete anche bloccarmi, se non va bene quello che scrivo. Comunque non posterò mai insulti, derisione, scredito personale di commentatori con opinioni diverse dalle mie. Se questo non basta, buttatemi fuori subito, senza pensarci su due volte.
    Per quanto riguarda la storia dei boomers, un po’ mi devo ricredere. Ho trovato molto interessante e costruttivo, ieri, lo scambio tra (vado a memoria) Pasini ed Enri sull’ultratrail. Invece quando intervieni tu diventa subito una boomers war, godibilissima, s’intende, perché fa ridere, ma priva di spessore informativo.
    Per quanto riguarda il commento del sig. Bruno Telleschi, mi pare che vi siano condensate tante cose in poche frasi. Provo dunque a sviscerare:
    1) Il sig. Bruno è stato prof di filosofia. Ottimo. Mio padre è stato operaio e le sue opinioni valgono tanto quanto quelle del sig. Bruno. È chiaro che in campi molto specifici conta l’autorevolezza, ma non mi pare questo il caso.
    2) Il sig. Bruno non disprezza gli sportivi però li manderebbe a correre in città. Tradotto: il sig. Bruno disprezza gli sportivi che vanno a correre in montagna (i “cannibali”).
    3) Il sig. Bruno parla di “nuovi reazionari” e di moralismo, che contrappone al buon gusto di chi invece apprezza la bellezza e il sesso. Se si riferiva ai miei commenti qui, lo informo che in buona sostanza quello che ho chiesto è se la ragazza di cui tanto si è parlato (la “foca” di Cala Luna) avesse dato il consenso alla pubblicazione della sua foto. Può darsi (a volte la gente fa qualsiasi cosa pur di autopromuoversi) ma può anche darsi che la foto sia stata data in pasto ai lettori del Gognablog a sua insaputa. Cioè la si sarebbe presa da un contesto (Instagram) e messa dentro un contesto molto differente di cui la ragazza non avrebbe (se ignara) nessun controllo. Un po’ come è stato fatto con i due giornalisti de La Stampa che si sono ritrovati con i loro articoli pubblicati qui, sotto il titolo di Circo Barnum, con postilla di Crovella dove si spiega che i giornalisti, poverini, devono fare il loro lavoro, promuovendo dunque involontariamente il Circo Barnum. Visto che si parla tanto di buone maniere, non era più giusto che detti giornalisti fossero stati informati prima? Sig. Bruno, questo è il mio moralismo. Tutto qua. Poi se le piace la “bellezza” le consiglio di andare a vedere il lavoro di un fotografo americano (non ricordo il nome, se vuole faccio qualche ricerca) che fa i calendari con le scalatrici nude. Foto veramente molto belle, peraltro.
     

  25. Sono un vecchio insegnante (un vecchio che ha insegnato filosofia nelle scuole superiori) ma non disprezzo gli sportivi, sia pure sorpresi dal temporale sul tor de géants, né i cannibali, sia pure sorpresi dalla notte sulla ferrate. Infatti la domanda è un’altra: che ci fai in montagna? Le città sono piene di viali da correre e di muri da arrampicare. Mi preoccupa piuttosto il moralismo dei nuovi reazionari che vogliono restaurare la castità ed impedire il gusto del sesso e della bellezza, il buon gusto s’intende.

  26. Questo sito, ops questo Blog, è indubbiamentr un giardinetto dove si raccolgono i boomer. Nessuno lo ha stabilito o premeditato, meno che mai Gogna. È venuto da sé. Altrettanto genuinamente potrebbe evolversi, giorno dopo giorno, in un blog del modello attuale imperante su internet. Non credo che nessuno lo vieterà, se la spinta sottostante sarà in quella direzione. Tuttavia, ora mi pare che sia un luogo informatico da vecchi… Sia nei contenuti, compresi quelli irriverenti delle foto allusivi, sia nei risvolti collaterali, come il buon costume di firmarsi con nome e cognome in capo ai oropri commenti.
     
    Su questo punto io personalmente sarei ancora più rigido della prassi scelta (fin dall’inizio) da Gogna: la prima volta ci si dovrebbe registrare compilando una anagrafica (nome  cognome, telefono, email, ma anche indirizzo di casa perché no). L’organizzazione-redazione verifica la fondatezza dei dati e autorizza il commentatore, che da quel momento scriverà i suoi commenti utilizzando una password, ma il sistema mettera’ in linea i suoi commenti direttamente con nome e cognome (controllati e verificati ex ante). In questo modo sgombriamo il campo da ogni scocciatura, tipo commentatori di passaggio, anonimi che prendono solo in giro, doppi o tripli o addirittura quadrupli “isotopi” dello stesso individuo ecc ecc ecc. 
     
    È roba da boomer? Ma certo, anzi forse è addirittira roba da 70-80 enni. Ma, vivaddio, boomer siamo nella migliore delle ipotesi e forse raggiungiamo anche i 70-80, come lettore tipo di blog. Io spero che il blog resti  per sempre un contesto per boomer e over-boomer. Nel momento in cui il blog dovesse “ringiovanirsi” (??), l’unica cosa certa è che si perderà la stragrande maggioranza degli attuali lettori/commentatori e probabilmente il 100% degli autori di articoli. Gran lavoro, per l’amministratore, sarebbe allora quello di cercare nuove leve per sostituire i flussi in uscita… ma ne vale davvero la pena? Io affermo, senza remore, di no.

  27. Foca bertoncella, credo che io e te ci saremmo simpatici, nel senso che fuori da qui secondo me sei uno in gamba. Che poi io possa a mia volta fare simpatia a te, non so. Qualcuno potrebbe esclamare, qui, che graziealcazzo se faccio simpatia, ma invece no, non sono quel tipo di foca.
    E comunque non ce l’avevo con te, non di certo per quello che hai scritto in questa particolare circostanza.
    Ma voglio farti un esempio di come anche tu, qualche giorno fa, abbia contribuito a buttarla in vacca: mi riferisco all’articolo di Altreconomia che è stato qui condiviso, e che riguardava il Jova Tour. In estrema sintesi l’autore dell’articolo segnalava come una certa parte politica, sedicente ambientalista o verde, non fosse intervenuta quando la popstar, sig. Jovanotti, aveva dato degli econazisti a tutti quelli che, in qualche forma, osavano (ed osano) criticare il fatto che i suoi megaconcerti – che per inciso sono iniziative private – lì andasse a fare in ambiente naturali, anziché usare gli stadi.
    Cara foca bertoncella, eri intervenuto per dire che l’autore dell’articolo si era “bevuto il cervello”, per una caduta di tono estrapolata dal discorso generale, dove diceva “non accetto di essere chiamato nazista, in particolare adesso che politici neofascisti potrebbero prendere il potere” (cito a memoria). Ora, in primo luogo (e a scusante di chi si è espresso in quel modo) quell’articolo è uscito su Altreconomia, quindi presumendo di rivolgersi a un certo tipo di lettori. E mi chiedo se la ripubblicazione qui sul Gognablog sia stata concordata con l’autore: io direi di no (altrimenti sul tuo commento sarebbe intervenuto, no?), ma se sbaglio, qui e anche per la foto della ragazza- foca, Gogna lo dica, che mi sono sbagliato, e contenti tutti.
    Tanto la sostanza non cambia. Sul Jova tour si possono dire mille cose. Quello sì che è un circo barnum. Iniziativa privata che schiaccia sotto i piedi l’ambiente che la ospita (lo disse anche Messner, quando Jova andò a fare il suo business a Plan de Corones). Una popstar permalosa che insulta, alla faccia di qualsiasi tentativo di discussione (all’epoca disse che le critiche erano venute fuori dalle fogne indiane). Il silenzio della politica (a parte uno: il solito Salvini che è intervenuto per dirsi… a favore). Ciliegina sulla torta, il WWF che si presta a copertura. Bello schifo, no?
    Ma tu ti concentri sul dito (e non sulla luna), perché scopri che l’autore dell’articolo, non sia mai, è di sinistra, e usa parole come “politicanti” (riferendosi peraltro a quei politici che dovrebbero, per l’appunto, rappresentare la sua parte…).
    A occasione (di discussione costruttiva) sprecata, si volta pagina, ed ecco che tre innocui articoli presi da La Stampa (questa volta sicuramente senza il consenso degli autori) vengono usati da lupo crovella per ululare la sua indignazione contro il consumismo. Niente da dire, fin qui si potrebbe anche essere d’accordo – è una banalità- ma è lo spunto ad essere sbagliato o insignificante  (c’era ben altra sostanza se si partiva dalla denuncia di una roba mega come il Jova Tour, altro che yoga e gare di corsa) – poi comunque  lupo crovello parte per la tangente e buonanotte, lo spettacolo è servito. Da gustare fino in fondo per la soddisfazione di curiosità antropologiche (o zoologiche? 😀).
    Ultima cosa: tu puoi tranquillamente usare il tuo nome, figuriamoci. Io francamente il mio preferirei evitare: nel mio caso, credo che l’anonimato non dovrebbe comunque squalificare il contenuto dei miei interventi, a condizione che non siano insulti (nel qual caso non sarebbe tanto difficile risalire alla mia identità). Troppo spesso la reazione a un commento che non ci piace è “non lo accetto perché non ti sei presentato”, e questo è sbagliato.
    Nel tuo caso fai come vuoi.
     

  28. Eh, la peppa! Cara la mia foca monaca, ti sei mezza imbizzarrita senza che ne valesse la pena. La mia era solo una battuta scherzosa, che voleva strappare un sorriso a fieri maschietti dopo tante battaglie ideologiche su ben altri temi.
    Del mio intendimento può garantire Alessandro, che ormai, dopo anni, mi conosce e sa che amo l’ironia, lo scherzo e – quando occorre – il sarcasmo.
    … … …
    “Il commentatore-tipo, qui, è abbastanza un illetterato del web: l’uso di nomi e cognomi è già di per sé una cosa senza senso, l’importante è quello che si scrive, perché volerlo vincolare alle proprie credenziali?”
     
    Mi scusi, signora foca, con la Rete evidentemente sono rimasto indietro. Nella mia ingenuità ritenevo che presentarsi agli interlocutori fosse ancora una buona maniera, antica di almeno tremila anni.
    Comunque ora mi sono adeguato ai tempi moderni. Va bene cosí? 😉😉😉

  29. ——- LA RISPOSTA ——-
    I commenti di questo post sono uguali a tutti gli altri, compresi quelli che si vorrebbe essere costruttivi o seri. Chi li legge (senza commentare) li trova divertenti, perché per esempio è divertente seguire l’impennata dei toni che fa seguito a qualche delirio di Carlo Crovella, che del resto è un po’ una garanzia di traffico per il blog. Sì viene qui sperando che ad un certo punto Crovella perda le staffe e prometta di randellare o di usare il lanciafiamme. Si viene qui per lo stesso motivo per cui nel tardo pomeriggio ci si ascolta la Zanzara alla radio, godendosi gli scontri tra conduttori e ascoltatori.
    Il commentatore-tipo, qui, è abbastanza un illetterato del web: l’uso di nomi e cognomi è già di per sé una cosa senza senso, l’importante è quello che si scrive, perché volerlo vincolare alle proprie credenziali? (Con l’eccezione ovviamente del proprietario del sito e di gente come Cominetti).
    I commenti qui sono guerre tra boomers (o “nonni”).
    Infine, il fatto che su Instagram proliferi l’uso del suffisso porn non ha niente a che fare col porno. La spiegazione si trova in un certo modo di dire, per cui per esempio se un fotografo continua a pubblicare foto di senzatetto, si dice che fa “poverty porn”, mentre è “war porn” se ti fissi su immagini di rovine di palazzi bombardati. Ovviamente è climbing porn se ti fissi con foto di arrampicatori.
    Ovviamente, poi, se prendi una foto di una ragazza in costume da bagno e la pubblichi nel tuo sito, sarebbe il caso di chiedere direttamente a lei il permesso di farlo, e non conta niente far notare che lei abbia messo l’immagine, per prima, sul suo account pubblico, perché quello che fa la differenza è il contesto. Infatti qui i commenti vanno di foca in peggio, mentre probabilmente sul suo account le scrivono “che brava, sei in forma”.
    È l’ABC.
    E non è diverso pescare un paio di articoli di giornale, e usarli per accusare la deriva da circo delle stazioni turistiche di montagna. In questo caso i giornalisti fanno bene a incazzarsi. Perché si porta il loro lavoro fuori dal suo contesto (che tra l’altro, in certi casi specifici, sarebbe a pagamento) e lo si getta nella mischia di una discussione completamente scollegata, lanciata di rincorsa a qualche puttanata buttata lì (e non vale che il proprietario del sito prenda le distanze, come ha fatto con la cazzata del patentino: se vuole veramente prendere le distanze dalle cazzate, faccia a meno di dar loro spazio).

  30. Immagino che la dicitura “prn” faccia parte del codice fiscale di “porno”. Cosa c’è di strano. E Freud non c’entra. 

  31. ———  LA  DOMANDA  ———
     
    Se un tizio ignaro e innocente si imbattesse oggi per la prima volta nel GognaBlog e leggesse i commenti a Climbingporn 3 (scusate il lapsus freudiano: Climbingprn 3), che cosa dovrebbe logicamente dedurne?

  32. Con la stazione eretta le scimmie diventarono uomini. Da allora preferiscono la posizione frontale, sebbene il gusto possa oscillare tra il culo e le mammelle.

  33. Tra le righe, vuote come sempre e per di più svagliate, non trovo la negazione del guardone.
    Vai così.

  34. Oscar. Il profeta ha risposto facendo propaganda elettorale e pensando come al solito  di prendere per i fondelli e provocare me, identificato con Sotti-Letta. Domine non sum dignum. Però questa volta non mi ha insultato, (l’ultima carineria è stata “guardone” quando l’ho beccato a cancellare i post critici nei suoi confronti). Perché lui è come 007, su questo Blog, ha la licenza di insultare,  che a dire la verità ogni tanto condivide con altri.  Un passo avanti, forse. Speriamo. Io sono sempre ottimista con la volontà ovviamente.  Che vuoi fare? Come dicono in Veneto: cosa di vuoi far , ti vuol coparlo ? (Mi scuso per la grafia). Ci vuole tanta pazienza e ascolto selettivo. Saluti a entrambi. Vota Antonio. 

  35. Pizza al setttteeeeeeee!
    «La leader di Fratelli d’Italia, in testa in tutti gli ultimi sondaggi elettorali, risponde a tono criticando la “saccenza” del segretario del Pd che prima tenta di spiegarle come “si fa la destra” adesso vorrebbe addirittura spiegarle cosa significa essere donna.  “Enrico, ma veramente dopo che hai tentato di spiegarmi come devo fare la destra ora vuoi tentare di spiegarmi cosa significhi essere una donna? Ma ce l’hai un senso del ridicolo???” cinguetta Meloni mandando a tappeto il suo avversario».
    Il grassetto è mio.
    https://www.iltempo.it/politica/2022/09/15/news/giorgia-meloni-asfalta-enrico-letta-cosa-significa-essere-donna-senso-ridicolo-elezioni-25-settembre-33080441/

  36. Si, Enri, è la figlia di Fred (che per un bel periodo ha vissuto in Alta Savoia, comunque).
    Nella grotta dell’edera c’è sempre puzza di piscio, non è il mio posto preferito, anzi.
    Per il resto, ho già detto qualche anno fa quel che penso di questa esibizione fotografica. Spesso a pensar male ci si avvicina per difetto.

  37. L’unica commento che mi ha fatto sorgere questo articolo e’ sapere se Chloe Rouhling e’ figlia del mitico Fred… Considerando che la foto e’ alle Eaux claires, penso di si.
    Grotta dell’edera sempre la piu’ bella.

  38. Suona forte la zampogna
    Alle cinque di mattina
    Corri svelta al blog di Gogna
    Che ti ha messa alla berlina
    Tra uno stralcio di Busiarda
    Tra ricordi e poesia
    Ci son io in fotografia
    Mezza nuda in terra sarda
    Leggo un poco, son curiosa
    Cosa mai sarà ‘sta cosa
    Indovina, indovinello
    Il commento dell’uccello
    Caro merlo, qual è il nesso
    Ci rinuncio e corro al cesso
    Che mi fiondo sulla tazza
    Non capendoci una mazza
    La morale è sempre quella
    Con le solfe del Crovella
    Bertoncel scodinzolante
    Nello spirito d’estate
    Da Crovella va festante
    E si prende randellate

  39. Per rimanere in tema di pinnipedi, siamo più trichechi 😉
    E’ giusto alleggerire ogni tanto…

  40. Ciao sono la foca, sì proprio io quella della foto. Grazie eh per la pubblicità e per le belle parole

  41. Solo per alleggerire il peso del tendone circense in contemporanea do’ anche un personale ben tornato alla foca monaca simbolo di cala Gonone.😉

  42. Finalmente rispettate le quote azzurre…le bloglettrici apprezzeranno sicuramente.
    Personalmente quoto la foto di Lena.
    Foto e soggetti così avrebbero fatto gola a Leonardo, Michelangelo e pure al mio paesano Tiziano.

  43. I cinque sacri valori della montagna: glutei, mammelle, tartaruga, dorsali e bicipiti. Va beh…dai, mettiamola sul sorriso che è meglio. Dal Barnum alla Lap Dance, però fluida e polivalente. Chissa’ che diranno i severi profeti della decadenza dell’occidente. Cerea

  44. Qualcuno che lo conosce potrebbe dire a Martin Classen che deve fare della ginnastica posturale? E’ un po’ rachitico e con muscolatura flaccida.

  45. Se Crovella stesso si auto identifica con uno che si chiama Belina, siamo a posto.
    Dal Mugugno Genovese:
    Sei una belìna!” = sei uno stronzo! (qui la simpatia può anche venir meno: la belina non è scema ma compie qualcosa sapendo che è sbagliata)

  46. Il Tor e le corse organizzate in montagna non vanno bene, perché la montagna è sacra e pura. E invece questo va bene. Certamente c’è un passo avanti perché c’è anche “carne” di macho in linea coi tempi ma lasciamo perdere. Meglio che continuo a stare zitto. Saluti. 

  47. Tutte foto molto belle… per una volta mi trovo d’accordo con Crovella 😉

  48. Da bravo poltically s-correct (s privativa) quale sono da sempre, la mia foto preferita è quella di NadiaNa. Non è perché la foto è stata scattata a Cala di Luna, uno dei paradisi in terra…
     
    Invece la foto che più mi rappresenta è quella di Karel Belina: brutto, sporco, irsuto, malvestito, repulsivo e che pianta martellate con convinzione

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