Climbingprn-13

@climbingprn è l’account Instagram (inaugurato nel 2016) che in qualche modo riprende (con mezzi ben superiori e scegliendo un veicolo al di là di ogni confronto) la vecchia idea di GognaBlog delle “Climbing girls” e dei “Climbing chaps”.
L’assonanza che il nome in inglese suggerisce non deve trarre in inganno, anzi. Il concetto che era alla base di Climbing Girls, la bellezza e la grazia femminili, sono qui ripresi e associati all’idea che sottostava ai Climbing chaps, curiosità e una punta di machismo.
Aggiungete la bellezza delle fotografie, le ambientazioni più disparate e avrete una panoramica di arrampicata e di alpinismo davvero giovani e attuali.

Abbiamo scelto per voi dodici delle immagini pubblicate fino al 5 luglio 2024. Per una migliore visione, cliccate sulle singole immagini.

Climbingprn-13 ultima modifica: 2024-07-18T05:44:00+02:00 da GognaBlog

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57 pensieri su “Climbingprn-13”

  1. Expo:

    Qualche mese fa il figlio di mia sorella ( 10 anni ) torna a casa dicendo che non era bello mangiare panini.
    Indagando un po’ scopriamo che il suo maestro elementare ha deciso per noi che per evitare conflitti con i bambini musulmani dobbiamo evitare i cibi e le tradizioni che loro sentono estranee.

    Se i fatti stanno così (non che abbia ragione di dubitarne, ma mi piacerebbe sentire anche la versione dell’insegnante), a mio modestissimo e irrilevante parere ci troviamo di fronte ad un caso di “eccesso di riguardo”, dove la political correctness non c’entra una mazza.
    Non vedo niente di offensivo nel mangiarsi il prosciutto o la porchetta.
    Bisognerebbe comunque sentire anche la campana dell’insegnante.

    Diverso sarebbe il caso della MENSA di un istituto scolastico, con una consistente quota di allievi musulmani (o altre religioni -come quella ebraica- che hanno precetti particolari sul cibo), che NON tenesse conto delle esigenze alimentari di tutti: sarebbe questo un DISSERVIZIO a tutti gli effetti.

  2. La cosa e’ successa veramente un paio di mesi fa’ ; io la penso come Bertoncelli : non sta a maestri ed educatori ammanne i bambini su che cosa di politically correct i loro genitori possono mettere nel panino , ne’ farmi le faccette per “Colpa d’Alfredo” ed altre mille cose che sicuramente non sono affari loro.

  3. In quanto alla nutella, se volevi far bella figura consigliando alimenti sani, beh… nella foga l’hai fatta fuori dal vaso.
    Fidati: il prosciutto è meglio. Col permesso o senza permesso dei mussulmani o dei maestri ottusi. 
     
     

  4. Il nipote di Expo ha il diritto di mangiare ciò che preferisce, non ciò che ordinano o preferiscono maestri imbecilli, mussulmani integralisti e mattei vari di complemento. 
    Non mi pare un concetto difficilissimo da comprendere, eppure viene contestato. Roba da matti.

  5. “Qualche mese fa il figlio di mia sorella ( 10 anni ) torna a casa dicendo che non era bello mangiare panini…scopriamo…per evitare conflitti con i bambini musulmani dobbiamo evitare i cibi e le tradizioni che loro sentono estranee.”
     
    Questa mi suona tanto come “miocugginomi ha datteo che conosce una mossa segreta”, per restare in tema…
    Da quando in qua gli islamici non mangiano panini? 
     
    Se volevi parlare dell’imbottitura dei medesimi invece, allora dì a tua sorella che per un bambino di 10 anni è mooolto meglio evitare insaccati e salumi in genere: prova mozzarella e pomodoro o pane e nutella e poi dimmi cosa ne pensano gli islamici.

  6. “Qualche mese fa il figlio di mia sorella ( 10 anni ) torna a casa dicendo che non era bello mangiare panini…per evitare conflitti con i bambini musulmani dobbiamo evitare i cibi e le tradizioni che loro sentono estranee.
     
    Questa mi sa un po’ di “mmiocugggino conosce un colpo segreto”, per restare in tema: da quando in qua gli islamici non mangiano panini?

  7. Quello che volevo dire e’ che quelle canzoni , come pure una serie di battutacce da film comico , fanno parte del nostro retroterra culturale , malgrado qualcuno abbia deciso di vietare i termini incriminati escludendoli dall’accettabile.
    .
    Uno come me , che con un piccolo sforzo potrebbe anche essere educato e rispettoso del “nuovo galateo” se non glielo impongono , se glielo forzano troppo , si mette a parlare come Abatantuono o Pozzetto.
    .
    Qualche mese fa il figlio di mia sorella ( 10 anni ) torna a casa dicendo che non era bello mangiare panini.
    Indagando un po’ scopriamo che il suo maestro elementare ha deciso per noi che per evitare conflitti con i bambini musulmani dobbiamo evitare i cibi e le tradizioni che loro sentono estranee.
    .
    Il rispetto si puo’ costruire , ma non credo si  possa fare svendendo la nostra cultura.

  8. Expo, stavolta proprio non capisco cosa intendi.
    Quanto a
    “Io sempre piu’ spesso mi sento in balía di saccenti maestrine , che si autoproclamano magistrae regularum…se lo fai tu sei “Out”.”

    non posso certo mettere in dubbio quello che provi tu, ma se fai quelle “terribili” cose sei out da che? E comunque che te ne frega?
    NOTA: io quelle tre canzoni le conosco a memoria!

    NOTA 2: non out-out ma aut-aut…è latino!

  9. @ 40 Matteo
    .
    Io sempre piu’ spesso mi sento in balía di saccenti maestrine , che si autoproclamano magistrae regularum…
    .
    Ad esempio mi dicono: “Tu puoi scegliere se canticchiare :”Il vitello dai piedi di balsa” di Elio  o  “Bella Gioia” di Cochi e Renato , o “Colpa d’Alfredo” di Vasco , o di divertirmi su tonnellate di battute di film comici , ma se lo fai tu sei “Out”.
    .
    Ma chi sono queste “saccenti maestrine” che si arrogano il diritto di darmi degli out -out , qualcuno ha forse riconosciuto loro una superiorita’ etica/intellettuale ?
    .
    Io no…
    .
    Per esempio penso che i vertici UE abbiano fatto castronerie nella programmazione del futuro della mobilita’ automobilistica , cionondimeno , hanno sempre sul viso quella stupenda aria di superiorita’ dirigistica che afferma:”Non avete capito un cazzo”..
    .
    Un altro gruppo di idioti , quando la Russia invase l’Ucraina , hanno pensato bene di manifestare davanti alla Scala per proibire le rappresentazioni di autori russi.

    .
    “Se fai cosi , attento , ma ti dovremmo escludere dopo averti co-optato”
    .
    Ma andare affanculo no , eh ?

    .
    Io rivendico la mia autonomia dall’essere co-optato da maestrine saccenti e idiote , che pensano di estrometterti dal consesso civile con idiozie di questo tipo…

  10. “gli insulti astiosi di Matteo”
     
    Decisamente capisci proprio poco e male: non ho insultato nessuno e sicuramente c’era alcunché di astioso!

  11. Placido (Placido chi?), mi sono stancato di seguire i tuoi arzigogoli e di sopportare gli insulti astiosi di Matteo (Matteo chi?).

  12. Bertoncelli pleonasticamente scrive:

    […] considero gli omosessuali, i disabili e perfino i negri/neri/di colore come appartenenti alla specie umana […]

    Veramente non avevo dubbi.
    Però non hai risposto alle mie domande, perché io ho chiesto due cose ben diverse.
    Non che tu sia obbligato, eh.

  13. Placido, per quanto riguarda le tue domande dovresti rileggere i miei commenti, soprattutto il 23, compresi pure quelli del passato nei quali – nel corso ormai di tanti anni – ho espresso il mio pensiero in materia di democrazia, diritti civili, libertà, tolleranza, rispetto umano, eccetera eccetera.
     
    Comunque lo ribadisco: ti parrà strano, ma considero gli omosessuali, i disabili e perfino i negri/neri/di colore come appartenenti alla specie umana, proprio come me e te. Insomma, anche se forse ti stupirai, non sono ancora giunto a pensarla come Hitler, che la prima categoria la spediva nei lager e la seconda – piú esattamente, quella dei disabili mentali – la sterminava direttamente.
     
    P.S. Ma guarda te che cosa mi tocca scrivere oggi…

  14. BINARIO
     
    Vecchio casellante che fermo te ne staiDimmi come maiNon vedi che il mio amore fugge via lontanoE lo inseguo invanoFermami quel treno che muoio di doloreFallo per favoreFa che io possa rivederla ancor
    Binario, triste e solitarioTu che portasti via col treno dell’amoreLa giovinezza miaOdo ancora lo stridere del frenoOra vedo allontanarsi il trenoCon lei che se ne vaBinario, fredde parallele della vitaPer me è finita
    Odo ancora lo stridere del frenoOra vedo allontanarsi il trenoCon lei che se ne vaBinario, fredde parallele della vitaPer me è finita
    Binario, binario, binario

     

  15. “Tu, Mastronzo, sei “binario” o “non binario”? E tu, Matteo, hai deragliato? “
     
    Fabio, io dovrei rispondere a queste domande?
     

  16. Oddio, adesso ci offendiamo?!
     
    Allora lo ribadisco: trovo patetico e idiota che qualcuno pensi che la propria identità, il proprio essere, la propria libertà sia definita dall’uso di negro, culo, ecc.
    E’ segno di una visione deformata che distorce la realtà, che porta inevitabilmente al falso.
    Come chi dalla rinuncia a partecipare al Gay Pride di una associazione queer ebraica evince intimidazioni e rifiuti da parte dei gay o dell’organizzazione del Pride
    https://www.gay.it/pride-202-comunita-ebraiche
     
    L’educazione e la tolleranza non c’entrano nulla, la dialettica si.
    Ma pare che tu non riesca a capirla.
     

  17. Ti faccio io una domanda, Bertoncelli, anzi due: le persone di colore (di cui i neri sono un sottoinsieme), omosessuali, non binarie, con vari gradi di disabilità, ecc., fanno parte del “popolo parlante”, oppure per qualche motivo ne sono escluse?
     
    Preferire l’uso di certe parole rispetto ad altre è una prassi innocua e che non minaccia nessuno, ed etichettarla come  “demenziale”, “roba da fighetti radical-chic”,  “roba da saccenti maestrine”, ecc. (continua pure tu l’elenco, se vuoi, che mi sembri ferrato in materia) a vantaggio di chi va? Di quelle categorie sopracitate?

  18. Primo Levi usò la parola “negro” fino al 1982, quando essa era già stata messa al bando dalla metà degli anni Settanta a opera dei fighetti radical-chic (NON dai parlanti, cioè NON dal popolo).
    Dimmi, era patetico e idiota pure Levi?
     
    P.S. Ti ho fatto alcune domande nei miei interventi, ma tu svicoli. Rispondi almeno a quest’ultima, che ti ripeto: Levi idiota? Levi patetico? Levi addirittura razzista?

  19. Tu, Matteo, hai un vizio: chi non è d’accordo con te viene spesso  apostrofato – alla conclusione di ragionamenti che comporterebbero la bocciatura immediata all’esame di Analisi Matematica 1 – come idiota oppure, nel migliore dei casi, ti “limiti” a dire che quanto ha scritto è da idioti (per tacer del resto).
    Complimenti per l’educazione, per la dialettica, per la tolleranza.

  20. Scrive Expo:

    […] mi considero un uomo sensibile , che non ama offendere la gente , a volte senza neppure sapere di averlo fatto e senza uno scopo.

    Oh, ecco: questo è secondo me l’atteggiamento corretto. Tutto parte da qui, e non mi pare richieda chissà quale sforzo.
    Tornando alla parola “negro”,  sulla quale ci stiamo accanendo ed è solo un esempio, può avere l’origine che vuoi (per riprendere le tua espressione), non la discuto, ma sta di fatto che OGGI, e non da ieri e nemmeno da ieri l’altro, “è avvertita o usata con valore spregiativo”. Non capisco perché tu, Crovella e Bertoncelli vi accaniate a negare l’evidenza, ma è un problema vostro.
    Come ho già scritto da qualche parte, in privato, o in un gruppo di amici/conoscenti dove vige una certa consuetudine, ognuno fa come vuole, mentre in pubblico credo che serva un minimo sindacale di attenzione e sensibilità in più.
    Tutto qui.

  21. Che vita di “m” fanno i seguaci del politicamente corretto. e non puoi guardare le foto di ragazze seminude e non puoi raccontare barzellette osé e non puoi cantare le Osterie e non puoi neppure pronunciare finocchio o negro e non puoi pensare così e non puoi fare cosà e, ultimo ma non ultimo, figuriamoci se puoi essere sostenitore di ebrei e israeliani!
     
    Perché alla fine si arriva a stroncare le idee. si parte dall’utilizzo dei termini o, dalla presunta illiecità di pubblicare foto di arrampicatrici seminude, e si arriva a dividere fra “buoni” e “cattivi”. E’ il paradosso del recente Gay Pride romano, dove ci si esprimeva contro ogni forma di discriminazione, ma si è arrivati a intimidire i gay ebrei che hanno deciso di non partecipare. Più “discriminatorio” di così (sei ebreo? Non ti vogliamo anche se sei gay!)… Vi credete unti del signore per la vostra nobiltà di linguaggio, date degli idioti a chi si comporta in modo tradizionale (rispettoso ed educato: mica vado davanti a un gay o a un negro e lo offendo!) e alla fine ostracizzate chi non si è allineato alle vostre regole stringentissime, Peggio dell’Inquisizione Spagnola.

  22. “Se tu pretendi di cambiare di punto in bianco il significato delle parole – a tuo piacimento o per tuo interesse – o se vuoi impormi un lessico politicamente corretto”
    Nessuno pretende di cambiare il significato delle parole e nessuno vuole imporre alcunché.
    E’ proprio il significato ad essere cambiato, che ti piaccia o meno, ed è cambiato perché è cambiata la sensibilità e l’attenzione delle persone.
     
    Attenzione, di tutte le persone, proprio tutte.
    E’ così evidente che sia cambiata che anche reazionari, retrivi e bigotti scrivono
    “nessuno mi può accusare della minima discriminazione all’atto pratico. In passato ho avuto anche dipendenti dichiaratamente gay e la cosa non ha avuto il minimo riflesso sul trattamento che loro hanno ricevuto in ufficio ogni giorno”
    mentre cinquant’anni fa avrebbero scritto scandalizzati ai giornali e cento anni fa li avrebbero denunciati alla Forza Pubblica (perché era un reato perseguito penalmente, non scordiamolo).
     
    Se adesso vuoi continuare a dire negro e culo per sentirti opposizione a un cambiamento già in atto, per ribadire la tua non omologazione e se ritieni che la tua identità sia basata sull’uso di queste parolefai pure.
     
    A me pare un po’ patetico e idiota.

  23. Sul resto la penso come il Bertoncelli ( non sei quello di Guccini , vero ? 🙂  )
    .
    Fra amici pirla continueremo i soliti sfotto’ a base di terrone e culattone , ma ovviamente se ho il lontano sospetto di avere a che fare con una persona non binaria , non usero’ termini offensivi o pseudo tali.
    .
    E non tanto perche’ condivida l’esplosione “gender” , con correlate pippe , o i vari femminili notaia avvocata chirurga presidenta , o ancora per le intimazioni di qualche saccente “maestrina” , ma perche’ mi considero un uomo sensibile , che non ama offendere la gente , a volte senza neppure sapere di averlo fatto e senza uno scopo.
     

  24. @ 30
    .
    Negli Usa puo’ essere il corrispettivo di quello che vuoi , ma la sua origine e’ latina , ben antecedente alla scoperta delle americhe , e , sorpresa , NON connotato negativamente.
    .
    Molte lingue usavano :”Negro” per dire il contrario di bianco , prima che gli alfieri del politically correct decidessero di insegnarci a parlare.
    .
    “Tengo la camisa negra” non e’ un dispregiativo della camicia.

  25. È il popolo che crea la lingua, ed è il popolo che la modifica nel corso del tempo. Non sono né la nomenklatura né le sedicenti élite antropologicamente superiori (sic!). 
     
    Il regime fascista tentò di intervenire sulla lingua con la forza.
    Come il Fascismo, cosí pretendono di fare ora i tizi del politicamente corretto. La prepotenza è la medesima. Con una differenza: il Duce agiva in base a leggi apposite, mentre oggi i radical chic preferiscono ricorrere ad altri mezzi. “Non la pensi come me? Ti ostracizzo, ti bandisco, ti cancello, ti ignoro, non esisti.”
    A proposito, tutto ciò vi ricorda qualcosa recentemente accaduto in Francia e a Bruxelles?
    … … … 
    Venendo al nostro “negro”:
    1) Non si può, di punto in bianco,  IMPORRE il nuovo verbo. 
    2) Il cambiamento deve provenire dal popolo, non dai fighetti delle élite. È ovvio; è logico; è giusto.
    3) Se proprio i fighetti vogliono che si dica “di colore”, lascino almeno che chi è stato educato con “negro” continui a parlare la sua lingua. Le nuove generazioni parleranno di “persone di colore”.
     
    Però voglio una risposta: davvero voi dite “cisgender” o “binario”? “diversamente abile”? “operatore ecologico”? “non udente”? ecc. ecc. 
    Tu, Mastronzo, sei “binario” o “non binario”? E tu, Matteo, hai deragliato? 
    Attendo risposta: sono curioso.
    😀 😀 😀
     
    P.S. Che facciamo? Mettiamo al bando Primo Levi?

  26. Expo al #28: perdonami, ma non vedo dove al mio commento #27 avrei scritto che “negro” è “figlio” di “nigger”…
    La Treccani (che ho citato papale papale), parla di “corrispondenza” (equivalenza) fra le due parole, senza, mi pare, alcun accenno a quale delle due abbia originato l’altra.

  27. Origine
    Dallo sp. negro, dal lat. niger -gra -grum •nel sign. originario di ‘nero’, sec. XIII; dal sec. XVI riferito anche alla razza.

  28. @ 27
    “Negro” e’ etimologicamente il babbo di “Nigger” , non il figlio.
    .

  29. Già… la lingua e la sensibilità sono rimaste cristallizzate ai tempi delle elementari, scolpite nel marmo e immutabili.
    Caro Bertoncelli, che spesso e volentieri ti ergi a difensore della purezza della lingua e altrettanto spesso e volentieri citi la Treccani, ti invito a ripassare:

    Nell’uso attuale, negro (corrisp. all’angloamer. nigger) è avvertito o usato con valore spreg., sicché in ogni accezione riferibile alle popolazioni di colore e alle loro culture gli si preferisce (analogam. a quanto avvenuto in Paesi in cui la questione razziale era particolarmente viva) l’agg. e sost. nero (corrispondente all’ingl. black e al fr. noir).

    Comunque, nessuno vuole (né soprattutto può) imporre alcun vocabolario. Tuttavia, le parole che usiamo dicono chi siamo, che ci piaccia o no.

  30. Matteo, con te è necessario essere piú espliciti. 
     
    Se tu pretendi di cambiare di punto in bianco il significato delle parole – a tuo piacimento o per tuo interesse – o se vuoi impormi un lessico politicamente corretto, allora io ti seppellirò con una pernacchia. Alla Totò.
    … … … 
    “Diversamente abile”, “operatore ecologico”, “non udente”, “non vedente”, “collaboratore scolastico”: davvero tu parli cosí?
    E saresti pure un “cisgender” o un “binario”? oppure hai deragliato? 
    😀 😀 😀
     
     
     

  31. @23: anche la parola idiota, come tante altre, originariamente non aveva alcun significato dispregiativo…

  32. “Come per muoversi sulla roccia, occorre saper essere dinamici nei ragionamenti e fare adeguata ginnastica cerebrale.”
     
    ee è palese che tu non abbia mai imparato né in un caso né nell’altro

  33. Mi sono pentito. 
    Gay va bene?
    … … … 
    La parola “finocchio” per me ha sempre avuto un connotato negativo. Pertanto NON l’ho mai usata, se non raramente in un contesto umoristico e senza la presenza di omosessuali, ma con persone che sapevano che stavo solo scherzando e conoscevano il mio rispetto verso gli omosessuali (esclusi i pagliacci esibizionisti del Gay Pride). 
     
    Invece la parla “negro” per me NON ha mai avuto il minimo significato spregiativo. Cosí imparai dal maestro delle scuole elementari, cosí tutti dicevano una volta in Italia senza alcun intento offensivo, cosí si esprimavano gli scrittori italiani, cosí scriveva Primo Levi certamente fino al 1982 (scripta manent). Di quest’ultimo si potrebbe dire tutto, tranne che fosse razzista. 
     
    Intorno alla metà degli anni Settanta, qualche fanatico del politicamente corretto decise che “negro” era un insulto. Si confuse forse con l’inglese “nigger” (quello sí che era spregiativo!). Gli asini vinsero e ora si deve dire “di colore”: un abominio della grammatica e del buon senso. Almeno dicessero “nero”! 
    Ditemi voi se bisogna parlare come pretendono gli asini… 

  34. Capita spesso di rinviare a sequenze di commenti che, seppur passati, sono “collegati” concettualmente al tema sul tavolo. La collezione Climbingprn non è una novità sul blog (questa è classificata 13, quindi ci sono 12 altri post) e spesso c’è qualche fenomeno che si scandalizza per la pubblicazione di foto “sessiste”. Come per muoversi sulla roccia, occorre saper essere dinamici nei ragionamenti e fare adeguata ginnastica cerebrale.
     
     
     

  35. “[…] prediligo senza dubbio che rappresentino giovani ragazze seminudi piuttosto che maschi irsuti e forzuti. Sono quindi diretto e dico le cose pane al pane e vino al vino.”
     
    Anch’io oggi voglio dire pane al pane e vino al vino, e sfido l’ira funesta del pelide Gogna: il maschio che non la pensa come Crovella, in merito a femmine seminude e maschi seminudi, è un finocchio. Punto.
     

  36. Non questa volta, ma in passate sequenze di commenti appiccicati ad analoghe sequenze di foto (in genere di giovani ragazze seminude) si è spesso insinuato che tali post siano sconveniente (in quanto “sessisti”) e ciò sia in assoluto che, in particolare, in un blog di Gogna, che non è certo un alfiere del conservatorismo. C’è un sottofondo di stupore che in questo blog si arrivi a ciò. Ma la vita comprende invece anche questi risvolti e, pur senza far seguire applicazioni pratiche nella mia esistenza personale, non ho esitazioni ad affermare pubblicamente che, visionando rapidissima tali sequenze fotografiche, prediligo senza dubbio che rappresentino giovani ragazze seminudi piuttosto che maschi irsuti e forzuti. Sono quindi diretto e dico le cose pane al pane e vino al vino. 
    A ciò aggancio il concetto che in genere chi strilla per questioni di politically correct (oggi per le foto “sessite”, ieri o domani perché sentono termini “non illibati”), in genere si macchia di una profonda contraddizione. Cioè siete rigorosi sul politically corretc in una sola direzione e invece non lo siete affatto contro i vostri avversari. Premesso che a me i seguaci del politically corret mi fanno venire l’orticaria in assoluto (e li considero dotati di paraocchi peggio dei benpensati di antica memoria), almeno siate coerenti: esigetelo su tutti i fronti e nei confronti di chiunque. Invece lo pretendete solo in una direzione, a dimostrazione del becerume ideologico che ne sta alla base.
    E’ notizia di questi giorni che esponenti della sinistra radicale francese, che sicuramente avranno strillano per i diritti “arcobaleno” o per quelli antisesssiti, hanno inviato una richiesta ufficiale al CIO chiedendo l’esclusione di Israele dalle imminenti Olimpiadi parigine. Analogamente al Gay Pride di Roma (di qualche settimana fa) alla fine i gay ebrei non hanno partecipato, per il timore di ritorsioni o addirittura di aggressioni fisiche da parte di esponenti che, contemporaneamente, urlano a squarcia voce contro ogni (ogni?) discriminazione.
    C’entra il problema del Gay Pride (o quello di Israele) con queste fotografie di arrampicatrici seminude? Non direttamente, ma c’entra sì per i descritti “vasi comunicanti”. 

  37. Crovella, le tue patologiche allergie sono un problema tuo, ma dovresti riuscire a renderti conto che non c’entrano nulla con questo thread e che nessun commento ha fatto riferimento a politically correct, israele, sessismo o ai temini usati.
     
    Sei tu che proprio non capisci che continuare a cantare continuamente lo stesso (stupido) ritornello fuor di ogni contesto e in ogni occasione genera fastidio e disaffezione per questo sito e fa morire discussioni e partecipazione. 
     

  38. Scrive Crovella:

    […] i veri benpensanti sono quelli che gridano scandalizzati se sentono dire “finocchio” o “negro”, ma sono poi i primi a urlare “Israele nazista”

    Parlo per me (ovviamente): se sento qualcuno usare termini denigratori/offensivi nei confronti di certe categorie di persone (guarda caso sempre quelle categorie storicamente e ancora oggi irrise, discriminate, vittime di disparità, ecc.) non “grido scandalizzato”, ma riconosco che chi usa quei termini vuole fare il bulletto, e/o deve ancora intraprendere un certo percorso personale (che non è detto, né tantomeno obbligatorio, mai farà).
    Non mi nascondo e di certo non mi ritengo meglio di chicchessia: anch’io ho usato quei termini, poi negli anni ho capito.
    Trovo estremamente stupido denigrare una persona per il colore della pelle, il corpo in cui è nata, l’orientamento sessuale, ecc., tutte caratteristiche che, tra l’altro, non ci è dato scegliere.
    Fare il bulletto, invece, è una scelta.
     
    Non ho mai urlato “Israele nazista”, ma sinceramente non ci vedo niente di sacrilego: Israele non è il primo e non sarà l’ultimo stato ad essere accusato, a torto o a ragione, di comportamenti nazisti… e non mi pare che Israele goda di uno status particolare rispetto a tutti gli altri stati, tale da porlo su un piedistallo… per cui accostare le due cose (offendere delle persone per come sono vs criticare la politica di uno stato) mi sembra francamente pretestuoso e risibile.

  39. Sei tu che, come al solito, non capisci una mazza. La mia esterosessualità non c’entra un bel niente. Difatti ho citato due termini che in genere fanno saltare sulla sedia i woke: finocchi e negri, ma tu ti sei attaccato solo al primo. Gli asserviti al politicamente corretto (che spesso coincidono con i seguaci della più ampia cultura woke, cioè dell’inclusione a tutti i costi, di cui il politicamente corretto non è altro che la manifestazione esterna sul piano terminologico) sono i parvenu dei tempi nostri. Prima che ti scateni a consultare la Treccani, riportandone la definizione con l’obiettivo di segnalare l’errato uso da parte mia, ti anticipo dicendo che il concetto di parvenu va qui inteso in senso metaforico e non legato all’arricchimento finanziario.  Cioè, i woke e i seguaci del politically correct si credono innalzati a sentimenti nobili, ma restano dei provinciali nell’animo.
    Nel linguaggio colloquiale non mi faccio problemi a utilizzare il termine cupio (che è il torinese di finocchio, se vogliamo a una pennellata un po’ più affettuosa), ma nessuno mi può accusare della minima discriminazione all’atto pratico. In passato ho avuto anche dipendenti dichiaratamente gay e la cosa non ha avuto il minimo riflesso sul trattamento che loro hanno ricevuto in ufficio ogni giorno, dove ciò che conta è la bravura, il merito e la serietà. Viceversa se un eterosessuale non è professionalmente capace, non riesce a lavorare con me. La variabile chiave è il merito, senza altre prevenzioni.
    In parole povere: ciò che importa non sono i termini usati o, nel caso dell’articolo del Blog, la presenza di foto considerate sessiste, bensì il comportamento effettivo. I “no woke” magari usano termini un po’ aggressivi, ma normalmente sono oggettivi nel saper valutare le persone, non sono schiavi di pregiudizi. Ai woke, salvo rare eccezioni, capita l’esatto opposto . Quando vedo i woke che da un lato si scandalizzano per termini secondo loro sconvenienti e dall’altro ne usano di peggiori quando si riferiscono ai loro “nemici” ideologici e politici (nei mesi scorsi è avvenuto sul tema Israele-Palestina) non posso che considerarli incoerenti e fastidiosi. Parvenu nell’animo.

  40. “Si stava parlando dei sostenitori del politicamente corretto che strillano come oche isteriche per le foto di giovani arrampicatrici seminude”
    Ti rendo noto che il tuo intervento di eterosessualità non petita è il secondo di questo thread e che quindi probabilmente stavate discettando di politicamente corretto tu e il tuo amico immaginario…il che potrebbe significare che tu almeno due neuroni li hai.
     
    Ma li usi a sproposito e a fini solipsistici!
     
     

  41. Strano che il mio compaesano Crovella consideri “asessuato” il frequentare la montagna quando si sa che gli Istruttori CAI cercano di trombarsi le allieve fin dalla notte dei tempi.
    L’attuale Presidente Generale  d’altronde, è il più alto portabandiera di questa filosofia di vita con le sue precedenze in materia note a tutti. Tribunali compresi.

  42. Basta applicare un singolo neurone cerebrale per capire il concetto (certo, almeno un singolo neurone occorre averlo nel vuoto della cavità cranica…). Si stava parlando dei sostenitori del politicamente corretto che strillano come oche isteriche per le foto di giovani arrampicatrici seminude, in quanto “espressioni di sessismo e maschilismo”, inopportune (a dire di costoro) in un Blog, specie di montagna, specie amministrato da Alessandro Gogna. Questi “critici” sono gli stessi che inorridiscono se in giro sentono pronunciare, anche in chiacchierate informali e amichevoli, termini come finocchio o negro. Ma poi sono gli stessi individui che, anziché esser coerenti e esprimersi con assoluto rispetto, anche terminologico, verso tutti e tutto, non hanno problemi a urlare in piazza “ebrei bastardi” e “Israele nazista”, ecc. Allora: vi piace il politically corretc? Io lo trovo da schiavi ipocriti del perbenismo dei giorni nostri, ma fate pure, vi autodenunciate allineati ad un modo di pensare becero e non autonomo. Però almeno, ‘sto politically correct, usatelo indistintamente, cioè nei confronti di tutti e di tutto, sennò fate ridere i polli per la vs incoerenza unidirezionale.

  43. Chissà mai perché c’è gente che sente il bisogno di ribadire costantemente e senza necessità alcuna la propria eterosessualità? Mah…
    Cosa c’entri poi Israele lo sa solo dio.

    Cmq io il tafone della terz’ultima foto l’avevo passato all’interno (decisamente più facile), pur col terrore di tagliare di netto la corda in caso di caduta, considerando l’affilatura incredibile dei bordi

  44. No, non protesto affatto: come al solito siete fuori strada. Anzi per me queste categorie di post non andrebbe proprio pubblicate in assoluto, non vedo cosa c’entrino con l’andare in montagna, che io concepisco come un concetto “asessuato”. Ma ovviamente non ho mai fatto pressione in merito, né mi sogno di farle. Tuttavia, se proprio si sceglie di pubblicare una sequenza di foto, tutte esteticamente bellissime, ma senza un contenuto veramente “informativo” (storico, tecnico, alpinistico…), non ho remore a dire pubblicamente che preferisco, nello scorrere rapidissimamente le suddette sequenze di foto, vedere tante belle ragazze seminude piuttosto che altrettanti climber maschi, belli o brutti che siano. Inoltre, siccome mi stanno sulle balle i seguaci del politically correct, sapendo che sequenze di ragazze seminude suscitano normalmente reazioni irritate con “accuse” di  maschilismo e sessismo, sono assai divertito che Gogna pubblichi tale sequenze di foto, così si irritano anche le vestali del politicamente corretto. Gogna dimostra equidistanza ideologica e asettico “terzoposizionamento” (forse è un neologismo, chissà, ma lo trovo azzeccato): irride tutti, a turno, e non solo i sostenitori di idee “benpensanti”. (PS: sulle posizioni “benpensanti” ci sarebbe poi da scrivere a iosa, che, oggi, i veri benpensanti sono quelli che gridano scandalizzati se sentono dire “finocchio” o “negro”, ma sono poi i primi a urlare “Israele nazista”…).

  45. Risolto il mistero dell’ultima foto, è stata fatta alla Superpanza.
     

  46. Alua, quasi sicuramente è Monte Sordo settore centrale e la via in questione dovrebbe essere giusto a sn. di Absidal, da mettere fra i più belli monotiri medio facili di Finale, serve però conferma da qualche finalero oppure dal Bertoncelli sempre attento epuntuale su questa roba.
    Grazie.
     

  47. @ 7
    Non riconosco il posto, ma nell’ultima fotografia si legge, a destra in piccolo, la scritta “Finale Ligure”. La roccia corrisponde.

  48. Qualche immagine davvero bella!
    Può essere che nell’ultima foto la ragazza sia su L’isola di Giava ma servirebbe conferma.
    Bertoncelli da ben informato che dice?
    Grazie e buona serata a tutti.

  49. ———  POST SCRIPTUM  ———
    Eh, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il nostro Gogna si faceva fotografare, barbuto e con le staffe, sugli strapiombi del Naso di Zmutt!
    Che tempi!

  50. “Nous nous retrouvons semblables dans le plaisir de grimper.”
    Hai ragione.
     
    Tuttavia Alessandro conosce i suoi polli e in genere pubblica soltanto fotografie di stupende ragazze. Però una volta o due è stato sgridato da qualche femminista (che credo avesse pure ragione), tentando poi di rimediare con l’aggiunta di “fustacchioni muscolosi e irsuti” (lessico crovelliano).
    A quel punto entra in gioco Crovella, che protesta: lui, per accontentare la vista, vuole solo femmine belle e gagliarde.
    Dico bene, Carlo?  😀 😀 😀

  51. On pourrait croire qu’il y a “l’escalade femme” et “l’escalade homme” !
    Que les femmes sont là pour faire les belles !…
    Et les hommes alors, ils ne font jamais les beaux ? avec un petit sentiment de supériorité en plus ?
    Mais tout cela n’a pas d’importance.
    Nous nous retrouvons  semblables dans le plaisir de grimper.

  52. Per par condicio, per rispetto verso femmine e gay, chiedo che siano reintrodotte al piú presto leimmagini di fustacchioni muscolosi e irsuti”, meglio se mezzi nudi.
    Cosí anche Crovella avrà modo di goderseli e magari scoprire – a sessant’anni suonati – la sua vera natura…*  Mal che vada, chiuderà gli occhi e passerà oltre. 
     
    In caso contrario, il responsabile del blog corre il rischio di beccarsi – giustamente – una dura ramanzina per bieca attività maschilista.
     
    * Carlo, sto scherzando, eh!

  53. Per fortuna la serie è tornata a gallerie di foto con belle ragazze e non alternate a immagini di fustacchioni muscolosi e irsuti, come in recenti puntate.

  54. C’è ancora la bellezza femminile? Forse sì, ma è appesa a filo sottile, in equilibrio precario tra la libertà e la censura.

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