Il presidio di Cortina contro la pista da bob
di Giuseppe Pietrobelli
(pubblicato su il fattoquotidiano.it il 19 febbraio 2024, aggiornato)
Nel giorno in cui a Cortina, nonostante le contestazioni degli ambientalisti, si apre il cantiere per costruire la pista da bob in vista delle Olimpiadi invernali 2026, arrivano in Italia i componenti del Cio, il Comitato olimpico internazionale, che terranno a Venezia il loro quinto meeting. I commissari dovranno esaminare i dossier sull’organizzazione dei Giochi: le opere infrastrutturali, i problemi organizzativi, i budget, la campagna di sponsorizzazione e quella informativa. Nel programma della sessione – riunita per tre giorni in un albergo della Serenissima – c’era anche la visita a Cortina di ieri 21 febbraio 2024: lo scopo era appurare a che punto sono i lavori per la costruzione della contestatissima pista “Eugenio Monti”, affidata alla Pizzarotti di Parma, l’azienda aggiudicataria del bando di gara lanciato in extremis per volere del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La Pizzarotti è l’unica impresa che ha accettato la sfida di completare i lavori della parte strutturale della pista entro marzo 2025, quindi fra tredici mesi, per consentire il collaudo dell’impianto.
Sarà interessante conoscere il giudizio del Comitato (che venerdì terrà una conferenza stampa a Venezia) sull’incredibile ritardo accumulato dagli italiani. Sono trascorsi più di 1.700 giorni da quando Milano e Cortina hanno vinto l’organizzazione delle Olimpiadi, ne mancano poco più di 700 all’inaugurazione del 6 febbraio 2026: non solo la pista non è stata realizzata, ma il bosco di Ronco su cui dovrà sorgere non è ancora stato abbattuto nella parte necessaria per consentire i lavori. Il cronoprogramma del cantiere, della durata di 625 giorni complessivi, parte ora: dopo aver disboscato e spianato l’area, dovrà essere realizzato un villaggio per ospitare le squadre di operai, poi comincerà la lavorazione vera e propria. Il Cio però non si fida delle promesse e lo ha dimostrato con numerose, preoccupate dichiarazioni: per questo nei prossimi giorni, durante gli incontri con i responsabili di Fondazione Milano Cortina 2026, gli ispettori verificheranno l’esistenza di un “piano B”, ovvero l’utilizzo di una struttura all’estero (probabilmente in Svizzera o negli Usa) nel caso la “Eugenio Monti” non dovesse essere pronta. In questa ipotesi, Cortina si troverebbe con una pista nuova (ma ridimensionata rispetto al primo progetto) dal costo di 120 milioni di euro, non utilizzabile per i Giochi.
“Attendiamo la scadenza del marzo 2025. Se la pista non sarà collaudata in tempo, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti perché valuti l’esistenza di un colossale danno erariale”, ha dichiarato la consigliera regionale Cristina Guarda, di Europa Verde, durante la manifestazione che si è tenuta nel piazzale del Bob Bar, il punto di accesso ai cantieri. “Investire tutti quei soldi in una pista, a fronte dei cambiamenti climatici in atto, apparirebbe una follia se non fosse che oggi alcuni politici sembrano aver abdicato al loro senso di responsabilità verso il bene comune”, attacca. Al presidio sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni Mountain Wilderness, CAI, WWF, Peraltrestrade, Italia Nostra, Climate Venice Group, Extinction Rebellion, Ultima Generazione, Friday for future, Pfas.land, Le Voci di Cortina e Cortina Bene Comune, oltre a esponenti di gruppi regionali del Friuli-Venezia Giulia, del Trentino-Alto Adige e della Lombardia. Alcune centinaia di persone hanno tenuto un’assemblea pubblica e poi hanno seguito il percorso della nuova pista. Alcuni hanno abbracciato gli alberi, altri hanno portato striscioni di protesta. Una manifestazione pacifica e a tratti dolente. “Altro che Olimpiadi sostenibili. Dovevano essere a costo zero, ma abbiamo già superato una spesa prevista di cinque miliardi di euro”, ha riassunto l’ambientalista Luigi Casanova.
Cosa è successo a Cortina
di Alberto Peruffo
Sera del 19 febbraio 2024, vi scrivo dal rientro da Cortina, dove sono rimasto con una decina di attivisti fino a tardo pomeriggio: siamo riusciti a parlare con il direttore del cantiere, comparso verso le 15 con il suo entourage, avvisandolo delle nostre intenzioni dopo la manifestazione della mattina.
Il dialogo, impacciato e faticoso, con il responsabile del cantiere, non è certo stato facile. Sembrava spaesato, come di fatto lo è nella vita professionale… visto che distrugge paesaggi… che non conosce. Ho avuto l’impressione di metterlo di fronte – in scienza e coscienza, anche sua, se ce l’ha – alla criticità dell’opera. Ma un ordine è un ordine e di certo per un dipendente c’è il dovere di eseguire.
Di fatto, ieri non c’è stata nessuna inaugurazione: la tanta attesa prima pietra di Matteo Salvini non c’è stata. Zero politici presenti (a parte Cristina Guarda, che era con noi).
Non c’erano neppure le reti di cantiere, tanto che abbiamo potuto “camminare attraverso” la pista fino alla partenza. Dal parcheggio del presidio lungo la pista gli alberi da abbattere non erano ancora segnati (procedura che richiede molto tempo e perizia). Si vedevano invece infissi dei paletti da cantiere, con i classici nastrini biancorossi.
Alcune cose importanti devono succedere e stanno succedendo.
Il taglio è infatti incominciato la mattina di ieri 21 febbraio, alle ore 6.45. Dopo l’abbattimento di una decina di larici in circa due ore, col ritmo di un’esecuzione capitale di pianta ogni 12 minuti, i lavori sono stati interrotti a causa della prevista visita del CIO ufficiale (ieri c’eravamo noi, il CIO contro-ufficiale…) compito della quale è dire la sua sullo stato dell’arte dei lavori a Cortina. Gli ispettori hanno subito fatto osservare che al cantiere mancava ogni forma di recintazione e di cartellonistica. Ciò ha provocato la necessità di un’ulteriore interruzione per provvedere a questa grave mancanza. Alla fine della giornata però gli operai hanno potuto abbattere ancora un’altra mezza decina di alberi.
Altro video sconcertante: https://www.facebook.com/reel/6879637935473831
Provenienti da Venezia, sono sbarcati dal pullman all’Alexander Girardi Hall di Cortina i membri della IOC, Coordination Commission del Cio per le Olimpiadi del 2026, con la presidente Kristine Kloster, e gli altri invitati di Coni, Fondazione Milano Cortina e Simico. Loro compito è di visitare con attenzione impianti e cantieri dei Giochi.
A questo punto possiamo solo sperare, prima di pensare ad altre possibili forme di opposizione e di lotta, che al più presto venga eseguito il blocco contro i tagli di cui all’esposto che è stato aperto con urgenza dalla Procura venerdì pomeriggio (16 febbraio 2024).
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 terranno una conferenza stampa il 23 febbraio 2024, alle ore 11.15, a Palazzo Grandi Stazioni – Venezia, a conclusione del 5° meeting della IOC Coordination Commission, che ha avuto inizio il 20 febbraio 2024. In quell’occasione è in programma una manifestazione, anche perché non si può avere grande fiducia nelle decisioni che prenderanno. Ma la speranza, anche qui, è l’ultima a morire. Bisogna comunque iniziare ad organizzarci per reagire, da parte mia vi terrò informati sul mio profilo fb.
Per finire questo breve report – e poi ci aggiorneremo – vi assicuro che essere ieri a Cortina, senza neve, a febbraio, negli stessi giorni dell’Olimpiade 2026, camminare nel fango della pista da bob, non è stato una bella impressione dal punto di vista della sostenibilità invernale delle stesse Olimpiadi, e neppure sociale (molti i cortinesi rinchiusi nei loro affari e silenzi, omertà). Ma è anche triste osservare che la presenza degli alpinisti alla manifestazione è stata davvero minima: solo Pietro Dal Pra si è esposto per la causa. Evidentemente tutti gli altri, anche abitando vicino o in provincia, stanno a guardare da casa, tanto per loro la montagna è solo fuga e divertimento…
Conoscendoli personalmente, ho scritto a Mauro Corona e a Reinhold Messner: chissà che non decidano di dare un giudizio pubblico su questa vicenda.
Al contrario, è stata una bella dimostrazione di unità delle molte singolarità, associazioni, movimenti presenti, una forza davvero molteplice che potrà forse crescere se ancora più unita.
Abbiamo portato naturalmente i saluti da Milano del nostro CIO e raccontato della situazione della città prendendo spunto dalla manifestazione di sabato 10 febbraio 2024.
Vi allego due servizi video di sintesi:
– il servizio del TGR
https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2024/02/belluno-cortina-ampezzo-olimpiadi-invernali-2024-cantiere-pista-bob-taglio-alberi-proteste-ambientalisti-9e3e59c9-7eca-4796-b855-bec8bb9d00a2.html
– l’ottimo servizio della televisione svizzera, con una bella chiusura di videoreportage
https://www.rsi.ch/info/mondo/Cortina-tempi-stretti-e-polemiche-per-la-nuova-pista-da-bob–2074429.html
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E’ veramente triste vedere tutti queste piante secolari abbattute per far posto da bob e slittino che sarà poi utilizzata da chissà quante migliaia di appassioni e tesserati alle due due discipline.
@63 Scusa Genoria, intervengo perché voglio chiarire una volta per sempre i concetti.
Nel sistema NON ci sono SOLO i sostenitori dell’approccio affaristico e consumistico (per cui chi è contro tale approccio è solo “fuori” dal sistema). A parte che il sistema NON comprende solo la destra (conosco dei politici e degli esponenti di sinistra particolarmente “affaristi”), ma la destra è molto variegata.
Semplificando, e mettendo da parte i “nostalgici” (cioè quei quattro fessi che fanno ancora il saluto romano ecc ecc ecc), la destra è composta da due approcci molto diversi, paralleli, autonomi uno dall’altro e anzi in contrasto ideologico fra di loro.
C’è l’approccio affaristico-consumistico e c’è l’approccio conservatore che, proprio perché molto conservatore, “sente” propria la conservazione dell’ambiente, sbattendosene dei risvolti economici. Io appartengo a quest’ultimo filone ideologico. Difatti sono in aperta polemica con la destra affaristico-consumistica (un tempo i berluscones, oggi i Briatore, le Santanché ecc ecc ecc).
A questo punto sei tu che devi “capire” una volta per tutte e saper differenziare, all’interno del sistema (che, ripeto, non è solo di destra, ma comprende anche la sinistra) gli affaristi e i conservatori dell’ambiente. Tu invece parti da un assioma errato: che chi fa parte del sistema sia per definizione a favore dell’approccio affarista, o peggio sia con le mani in pasta. Non è così§: c’è gente nel sistema che NON vuole l’approccio affaristico e lo combatte dall’interno del sistema. Finché tu non maturi la corretta analisi, non capirai mai la realtà ideologica.
Mi chiedo: quando mezza valle scarica le fogne in Boite ha senso spendere così i soldi? Non si tratta di destra, sinistra (se ne sono viste di cotte e crude da una parte e dall’altra), bellunesi o no. Si tratta di buonsenso o no. Poi è chiaro che ci sono investimenti che al momento appaiono assurdi (vedi la smart road) ma che poi magari (chissà quando) saranno utili. Ma la logica sensata di questo investimento qualcuno dovrebbe spiegarla senza scadere nella banalità.
64#ora passata direi…in dialetto passada…in 50 anni è cambiato poco lo scenario bellunese ed era questo il senso ,oltre che far conoscere il pezzo a chi non lo conosceva,ovvio.
Sono assolutamente con voi ed il vostro impegno.
Claudio, il vaste programme di cui hai detto tu però non corrisponde esattamente alle parole della battuta di De Gaulle riportata nel commento 61. Ma io ricordo bene di aver letto anche del vaste programme…
E allora, come stanno davvero le cose? Incuriosito dalla faccenda, ho consultato la versione francese di Wikipedia. Ecco che cosa è saltato fuori.
“Mort aux cons [morte agli imbecilli]” era la scritta che faceva bella mostra di sé (!), durante la Seconda guerra mondiale, sulla fiancata di una jeep della seconda divisione corazzata del generale Leclerc. Tra l’altro fu la prima a entrare a Parigi, il 24 agosto 1944, durante la battaglia per la liberazione della città. Jeep eroica!
Ebbene, quando il generale De Gaulle la vide e lesse la scritta, corre voce che abbia borbottato: “Vaste programme…”.
Quindi gli episodi che riguardano gli imbecilli sono almeno due: quello della jeep e quello del comizio.
P.S. Scusate la divagazione, ma chi è sopravvissuto ai diecimila commenti di Crovella digerisce anche questo.
Ah, e per antoniomereu, con tutto il rispetto, i Belumat rappresentano proprio quella parte di Belluno che vota Zaia, è ora di emanciparsi.
Infatti non lo sei: ma è proprio il tuo vasto programma ad essere in contraddizione palese col tuo proclamarti uomo del sistema. Ci arrivi?
(PS vasto programma l’ho sempre inteso come sinonimo di pretenzioso e irrealizzabile, ringrazio Bertoncelli per la precisazione ma insomma andava bene anche così, e buona serata a tutti)
https://youtu.be/c6FRg7fS_MY?si=pGOQ9j2LbGVzf3DX
andare direttamente a cipelo ciapelo ultimo pezzo canzone simbolo anni ’70 del duo Belumat, sempreverde!
——— IL GENERALE DE GAULLE ———
Forse non tutti sanno la storia della battuta di De Gaulle. Ebbene, a costoro ora la racconterò (anche perché non resisto alla tentazione).
Ordunque, dovete sapere che una volta il generale stava tenendo un comizio elettorale. La folla in piazza lo ascoltava in religioso silenzio, pendendo dalle sue labbra.
All’improvviso si levò una voce:
– Mon général, morte agli imbecilli!
– Caro amico, il suo programma è troppo ambizioso.
Non riesco proprio a cogliere la presunta incoerenza nella mia posizione. Probabilmente sei tu che non hai capito la mia posizione ideologica.
Io sono contrario all’eccesso di antropizzaizone umana in montagna (il mio slogan è “più montagna per pochi”: molti spazi per poche persone) e porto avanti questa battaglia CULTURALE da circa 12 anni, forse anche un po’ di più. Spingo per una montagna più spartana., meno comodosa (perché i consumisti cercano il comodo e detestano lo spartano). All’interno di tale battaglia culturale si inserisce la mia contrarietà verso i nuovi impianti sciistici e anche verso i nuovi rifuigi/bivacchi ecc. Dove possibile, sono per lo smantellamento degli impianti in essere.
All’interno di tale visione, sono CONTRARIO ai grandi eventi sportivi internazionali perché è ormai provato che suscitano solo ingordigia per gli sghei distribuiti e determinano scempi e distruzioni. All’interno di tale visione anti olimpiadi, nello specifico sono CONTRARIO alla pista da bob di Cortina e ho sempre spalleggiato l’idea di effettuare le gare bob/slittino/skeleton in piste già esistenti e ancora attivi come Igls o St. Moriz. Per la cronaca ero fermamente contrario all’ipotesi di recupero della pista di Cesana, di cui addirittura auspico lo smantellamento totale.
Bene, tutto ciò premesso, io sono sempre STATO CONTRAIO alla pista da bob di Cortina (e ho pubblicato almeno degli articoli in merito, qui sul blog fra 2021 e 2022): a volerla non sono stato io, ma i veneti. Questo specifico progetto, di cui ora è stato aperto il cantiere, era noto da giugno 2022: dico che, in un anno e mezzo, volendo, si poteva verificare se c’erano le condizioni per bloccarlo. Non risulta che nessuno si sia mosso sullo specifico (lascia perdere le accuse di Peruffo a Zaia sugli PFAS, non c’entrano una mazza sul tema pista bob Cortina).
Adesso sottolineo l’ingenuità di pensare che, se abbattono i larici, sia solo “colpa” di Zaia perché è un filibustiere a tal punto che Peruffo & C lo hanno denunciato all’ONU (???!!???).
Oltretutto gli sberleffi che Peruffo indirizza a Zaia, oltre che esser privi di fondamento (sul punto specifico “pista da bob”) sono del tutto innocui, in quanto la stragrande maggioranza dei veneti è innamorata di Zaia. Quindi provocano solo un effetto boomerang.
Questi ultimi due punti (paragrafo “Adesso” e paragrafo “Oltretutto”) sono le considerazioni, sintetizzate al massimo, dei miei interventi di questi giorni. Vorrei sapere come sono in contraddizione con il mio “vasto programma”. A me pare che si inseriscano armonicamente: “se vi foste mossi prima, magari qualche cosa avreste ottenuto. Ormai il danno è fatto ed è colpa dei cittadini veneti, ancor prima che di Zaia”. Non credo che queste conslusioni scalfiscano la mia posizione ideologica sulla pista da bob , rispetto alla quale sono sempre stato e sono tuttora contrario. Addirittura sono molto più tranchant (tra l’altro in perfetta coerenza con la mia posizione generale): aboliamo per sempre i grandi eventi sportivi (come le Olimpiadi), o rimpiccioliamoli nel format. Così tagliamo la testa al toro. Per me addirittura NON si dovrebbero fare tutte le gare olimpiche del 2026, non solo quelle di bob…
Spero di averti chiarito per sempre la limpidezza a cascata delle mie posizioni. Se, a questo punto, non le cogli è solo perché sei prevenuto e potrei rispiegartele milioni di volte ma non le accetteresti. Per cui non ci tornerò più sopra.
Focalizzi male. A parte la confusione dendrologica, qui fai soprattutto confusione tra un argomento e l’altro. Dove ti accuso di vaste programme, mi riferisco al tuo sbandierato ambientalismo “tabula rasa” no-impianti no-eventi no-tutto (vaste programme, dovresti saperlo, è espressione sarcastica del generale De Gaulle per descrivere progetti utopistici e irrealizzabili), argomento che usi solitamente per difenderti dall’accusa di incoerenza. Per l’ultima di ultima di ultima volta ti invito a risolvere questa accusa in altro modo.
Solo ora focalizzo che mi si accusa di contraddizione fra il mio progetto di abbattere gli impianti sciistici e le considerazioni sulla attuale situazione della pista da bob di cortina. A parte che sono due cose completamente diverse, ma io sono sempre stato CONTRARIO alla pista da bob di Cortina. L’ho detto a chiare lettere migliaia di volte. però dico che non toccava a me muovermi dal Piemonte per cercare di bloccarla. I residenti interessati dovevano muoversi e farlo a tempo debito. il progetto è stato reso noto pubblicamente almeno del giugno 2022 (in realtà, negli ambienti ad hoc, era noto fin dal febbraio 2022). A cortina ci sono state le elezioni comunali (giugno 2022) e l’unica candidata esplicitamente contraria al predetto progetto è arrivata TERZA. Significa che a maggioranza gli stesi cortinesi sono favorevoli alla pista (o quanto meno non contrari, il che lavora per i favorevoli, allo stato attuale delle cose). LA MIA TESI E’ LA SEGUENTE: LA PRINCIPALE RESPONSABILITA’ PER IL TAGLIO DEGLI ACERI E’ DEI CORTINESI che, a maggioranza, non si sono opposti a suo tempo, rinunciando ad eleggere la candidata “giusta” per schierare il comune contro la pista. Il resto è venuto di conseguenza. inutile sbeffeggiare, oggi, Zaia 8che, a titolo personale non mi sta neppure simpatico, ma io lo rispetto perché è stato eletto legittimamente dai veneti).
@55 in Piemonte c’è stato un piccolo momento in cui è riemersa l’illusione e l’ingordigia di farsi riprendere dal gorgo delle olimpiadi 2026, MA E’ STATA STRONCATA IMMEDIATAMENTE. Di fatti noi piemontesi ci siamo sfilati a stretto giro e non se n’è parlato più. Quando (estate 2023 circa) si è nuovamente avanzata l’idea di recuperare la pista di Cesana, al posto di quelle di Cortina, era una foglia di fico dei politici (sia di destra che di sinistra), difatti è svanita in un battibaleno e nessun piemontese si è strappato le vesti.
Le azioni “legali” citate da Peruffo sono azioni effettivamente lunghissime, ma non c’entrano nulla con l’abbattimento dei larici in zona pista. Per cui sono fuori tema, come è fuori tema la relazione sulla conferenza stampa di domenica 24. oltretutto le trovo un po’ “ridicole” (ho capito bene che avete denunciato Zaia all’ONU? Ma se l’ONU non è riuscita a fermare i bombardamenti israeliani su Gaza, e voi vi aspettate che fermi le presunte malefatte ambientali di Zaia????? ma dai)
Le azioni giuridico-amministrative, cui mi riferisco io in questi giorni, sono esclusivamente quelle, se ne esistevano i presupposti, volte a bloccare lo specifico progetto della pista da bob (noto dal giugno 2022). Il resto, fondato o meno, non c’entra. (Cmq a me pare che il consenso complessivo dei veneti a Zaia non sia in caduta verticale. Parlo da distante, è vero, ma ricordo che nel 2020 è stato rieletto con il 76%…. e adesso sarebbe inviso?!? Mah…).
cari tutti, Crovella in primis, non ho il tempo di scrivere, molto, qui, come sembra avere Crovella stesso
ma per gentilezza, sia a lui, sia agli altri interlocutori, rispondo così per stoppare commenti inutili alla causale lotte civili hanno processi lunghiad esempio, una enorme e molto complessa, sul campo e giuridicamente, a tutti i livelli, quella sui Forever Chemicals, i PFAS (v. questo sito che raccoglie tutto il work in progress https://pfas.land/) – iniziata nel 2016
la stiamo vincendo a livello locale, nazionale, globale
– avendo istruito il più grande processo della storia contemporanea per reati ambientali e fatto chiudere la fabbrica, le fabbriche (si sta generando un effetto domino mondiale)
– avendo portato ed esautorato Zaia e c. di fronte alle Nazioni Unite e alle autorità scientifiche nazionali
Zaia è in ginocchio e i veneti lo stanno capendo, nonostante la sua forza mediatica e la disinformazione che Crovella stesso sembra avere anche su un piccolo tema come la pista da Bob, la cui lotta l’abbiamo iniziata – come attivisti amanti pure della montagna – nel 2021https://www.altitudini.it/non-nel-mio-nome/
con la pista da bob, con i 12 miliardi di debito per la SPV, Zaia è alla frutta,
dunque, tempo al tempo, o “time will tell”, come dicono in altra lingua
e usiamo quel poco che abbiamo per agire, o scrivere con serietà, non riempire panegirici digitali
Potevano anche essere le Olimpiadi di e per Cortina, come scritto da Enrico Lacedelli, in un articolo apparso anche qui, il 6 aprile 2023. Lacedelli parlava giustamente di “illusione”, ed è plausibile che in tanti siamo stati illusi. Ingenui? Forse. Però anche basta con questa cosa di puntare il dito contro i bellunesi, i cortinesi, i veneti in generale.
Posso confermare come, tra le persone di qui, vada formandosi una nuova coscienza, perché il danno di questa operazione è ancora tutto da vedere, non è solo questione di alberi: è anche, soprattutto, questione di risorse sprecate e debiti milionari. Okay, dovremo fare i conti con le nostre passate ingenuità, ci proveremo, e questa forse è l’occasione.
Ma Crovella? Cosa vuole da noi Crovella?!
Crovella il militante di Fratelli d’Italia (commento n. 135, 19 gennaio 2024, I sette anni di Totem e Tabù):
Crovella l’uomo di sistema (commento n. 122, 17 gennaio 2024, I sette anni di Totem e Tabù):
Questo è l’uomo che viene qui ad insegnare ai bellunesi (e ad Alberto Peruffo!!!) come si sta al mondo. Quello che scrive e riscrive contro tutti gli impianti di risalita dal primo all’ultimo e contro ogni tipo di evento sportivo, tutto da cancellare – vasto programma, direbbe qualcuno – e crede che sparare a raffica puttanate su puttanate di questo tipo basti a rifarsi una verginità. Tutto da radere al suolo (a parte la TAV). Contro il sistema ma anche “uomo del sistema”. Luciano Regattin, in un commento apparso poco fa sotto all’ultimo post di Peruffo – commento che sposo dalla prima all’ultima parola, per inciso – definisce Crovella “parte in causa”.
“Tifiamo tutti per Milano-Cortina-Torino”, diceva la deputata piemontese Monica Ciaburro di Fratelli d’Italia, tacciando di “miopia” le voci contrarie ed augurandosi che la Regione Piemonte, “finalmente a guida centrodestra”, potesse “rientrare all’interno di un evento mondiale” come le Olimpiadi. Crovella dov’era quando l’espressione piemontese del suo partito diceva queste cose?!
I bellunesi hanno eletto Zaia. Però non tutti. E l’occasione per (ri)farsi una coscienza è qui veramente per tutti. Compresi quelli che bellunesi non sono, e compreso (ehm) anche Crovella.
Crovella continui, assai scioccamente fastidiosamente, a pontificare e a dare addosso a delle persone senza avere alcuna cognizione di ciò di cui parli.
Leggere una faccenda sul giornale e pretendere di farne una analisi politica o giuridica è come voler parlare degli anelli di Saturno osservandoli a occhio nudo dall’isola d’Elba.
Non sai quale sia il problema, non sai quali iniziative giudiziarie siano state poste in essere, non sai quali siano i risultati, non conosci gli atti adottati e quindi non sai (e non puoi sapere, perché non è il tuo mestiere, quali iniziative giudiziarie potessero adottarsi e chi fosse legittimato a porle in essere), non hai il polso della situazione politica e sociale del luogo, ma parli, parli, parli a getto continuo del nulla e senza dire nulla.
Buttando rumenta addosso ad iniziative e persone pregevoli e accusandole in base il tuo sentire soggettivo e deduttivo.
Dall’alto del tuo magnifico sapere, peraltro, ci fai un esempio, uno solo, di iniziative folli sotto il profilo ambientale o sociale o urbanistico che siano state tempestivamente fermate da un’azione giudiziaria o da una protesta popolare più o meno numerosa?
Restiamo in attesa.
Caro Peruffo, ti seguo e ti sostengo sul piano ideologico, ma mi pare che ormai i giochi siano fatti e resti poco da giocarvi.
Pur guardando le cose da lontano (attraverso la stampa nazionale, quindi con tutti le imprecisioni e gli errori del caso), continuo a sostenere che:
1) dovevate giocarvi le carte giuste al momento giusto (ora è tardi) e tempo ne avevate da vendere. “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”;
2) a me pare tanto, come ho già ampiamente dimostrato sul piano numerico, che la stragrande “maggioranza” dei cortinesi/bellunesi/veneti (intendo i veneti in generale, compresi quelli di pianura) sia favorevole a tutto ciò (Olimpiadi ecc), o quanto meno NON contraria, per cui siete una sparuta minoranza, in termini politici;
3) Ciò nonostante nulla osta a esprimere il vostro/nostro dissenso, ma tali numeri politici, che vi giocano contro, erano noti da moltissimo tempo: li si poteva fermare solo sul fronte giuridico-amministrativo (esposti, ricorsi ecc);
4) su tale fronte o non sono state fatte per nulle delle mosse (che NON emergono dalla stampa nazionale, quindi questo sono propenso a pensare…) o, se sono state fatte dette mosse, esse sono risultate in qualche modo “sbagliate”, o, ancora, non ci sono per nulla vizi procedurali (degli altri) da attaccare.
Eh… a questo punto le Olimpiadi 20262 si faranno per intero e lo scempio della pista da bob di cortina NON sarà l’unico, né forse il peggiore. Ma, ribadisco, la sensazione è che la stragrande maggioranza della popolazione veneta VOGLIA così. Non è una “cosa” imposta dall’alto contro la predominante volontà popolare. Finché il dato di partenza resta quello, ogni azione di tipo politico-ideologico non ha successo. Per questo vi trovo un po’… ingenui. Bisognava impedire le Olimpiadi quando era ancora da prendere la decisione iniziale, alimentando ALLORA una robusta opinione contraria. ora… è tutto andato. Ho descritto questa posizione ancora una volta, ma penso che ormai abbiano capito tutti… inutile rimestare il mestolo nel pentolone, diremmo solo più le stesse cose…
STOP al laricicidio!
ancora Ghali.
Personalmente temo che finirà con i larici abbattuti (e pazienza, che in fondo nella conca d’Ampezzo ci sono molti più boschi oggi che 100 anni fa), con una brutta colata di cemento (e un po’ meno pazienza perché a Cortina di cemento a vista ce n’è fin troppo) e con le gare da qualche altra parte perché la pista che non verrà completata in tempo per le Olimpiadi…
rispondo veloce alla 49
gentile Crovella, forse non hai visto o letto i documenti allegati all’articolo
a Venezia non c’è stata alcuna riunione, ma una Conferenza Stampa a cui abbiamo risposto con una mobilitazione, nelle stesse ore in cui si stavano tagliando i larici e che pensavamo non fossero abbattuti, così, improvvisamente, di sfrodo, prima del pronunciamento del CIO a Veneziaper questo sono dei criminaliagiscono senza neppure il rispetto dei tempi di “mediazione”, fatto mai accaduto per questioni ambientali nei nostri territori
per questo venerdì c’eravamo spostati a Venezia, non per fare una gita o una riunione
ORA:
avendo loro passato il limite – non essendo ancora stati abbattati tutti i larici – o quasi – non essendo i larici la sola questione della protesta, ma la logica delle Olimpiadi e dei cantieri come da loro impostata – non essendo pure la stessa pista da bob finita con l’abbattimento dei larici e dovendo il cantiere di fatto ancora essere messo in opera – cementificazione compresa – dovendo tutto questo accadere entro marzo 2025….
non posso certamente scrivere qui cosa tutti noi, locali, vicini e lontani, abbiamo intenzione di fare per fermare questo delirio
posso solo dire seguiteci, nelle prossime settimane e mesiPS posso solo annunciare che il prossimo camp nazionale di attivisti climatici si farà a Cortina…
Oh… finalmente uno che ha quanto meno la schiettezza di riconoscere che c’è anche la corresponsabilità dei cittadini locali, in termini di ignavia (su azioni efficaci giuridicamente, le proteste – manifestazioni e/o articoli – sono importanti sul piano ideologico, ma non hanno valenza giuridica).
Per quanto riguarda il coinvolgimento di individui “locali “(cortinesi/bellunesi), continuate però a mescolare due concetti facendone un bel minestrone. Io NON sostengo che non ci siano locali “contrari” in assoluto alla pista e forse anche alle Olimpiadi in generale. Ci sono, eccome, ma sono numericamente risibili. Nelle elezioni comunali del giugno 2022, la candidata esplicitamente contraria alla pista da bob (ricordo che al tempo era già stato reso noto il progetto in corso) ha raccolto solo 627 voti, pari al 22,3% dei votanti. Ma i votanti sono solo il 57% degli aventi diritto, che, quindi sono in totale 5.102. Di conseguenza i voti alla candidata (627 su 5.102) sono “solo” il 12%. Significa che c’è l’88% di cortinesi (pari a 4.475 individui su 5.102) che sono FAVOREVOLI o quanto meno ACCONDISCENDENTI al progetto della pista da bob (oppure ancora che se ne sbattono, ma cos’ facendo finisce che agiscono a favore di chi vuole la pista). Per cui partire dal vs assioma implicito, ovvero che le autorità regionali/nazionali hanno forzato un atto contrario alla volontà delle popolazione, è proprio SBAGLIATO.
Tra l’altro faccio notare che, almeno sulla stampa nazionale, non risultano prese di posizioni dell’ente Comune di Cortina, né tanto meno sue mosse giuridico-amministrative contro la pista. Se neppure il vostro sindaco si schiera (sia ideologicamente, sia con azzeccate mosse giuridico-amministrative) CONTRO la pista, mi pare che la volontà della popolazione sia ben chiara, purtroppo. Che poi ci siano singoli individui (il Lacedelli che ha scritto l’articolo sul Gogna Blog, il violinista che suona nel bosco, il Peruffo che si da da fare ora, gli altri in missione a Venezia ieri… ecc ecc ecc), beh, sono sparute voci nel deserto (purtroppo, ripeto). E in ogni caso, ormai è tardi. Occorreva esser più incisivi nell’anno e mezzo precedente al dicembre 2023.
Infine, a prescindere dalla volontà popolare, se passiamo sul fronte giuridico-amministrativo (per contestare la legittimità degli atti, anche se sostenuti dalla stragrande maggioranza della popolazione), bastava anche solo la firma di un SINGOLO cittadino per depositare un ricorso o un esposto nelle sedi opportune, ecc. Anche qui, sulla stampa nazionale NON risultano atti del genere (figurati se il Fatto di Travaglio, che ci inzuppa il pane in faccende del genere, non lo avrebbe sbandierato ai quattro venti, specie per parlar male di Zaia & C). E’ vero: il silenzio della stampa nazionale non significa in automatico che non siano state fatte delle mosse sul tale fronte: certo è che se il cantiere ha potuto iniziare legittimamente (cioè “secundum legem”) i lavori il 19 u.s., significa che non ci sono ricorsi pendenti, e quindi che eventuali mosse giuridico-amministrative non sono state fatte come andavano fatte e quindi sono “fallite”.
Su tale fronte, l’importante non era vincere in sede di sentenza TAR (o, in secondo grado, di sentenza del Consiglio di Stato), ma mangiare tempo agli altri, attraverso la sterilizzazione dei lavori in attesa delle sentenze. Infatti il CIO vuole la consegna della pista finita per marzo 2025. Se rubavate (fra TAR e CdS) almeno un anno di tempo (dicembre 2023-dicembre 2024), a quel punto gli altrii, pur con sentenza sia TAR che CdS che rigettavano i ricorsi, non avrebbero più avuto il tempo per consegnare la pista coerentemente con le scadenze del CIO. Probabilmente a quel punto il loro progetto andava a rotoli e si girava su altre ipotesi (gare a Igls/St. Moriz).
Una domanda a Peruffo: non capisco che obiettivo abbia la “protesta” in corso, parlo delle riunioni a Venezia. cosa pensate di ottenere, ora? La questione sulla pista da bob è irreversibilmente persa: i larici saranno tutti abbattuti e la colata di cemento ci sarà. Con quali obiettivi vi muovete oggi come oggi? non è una domanda “polemica”, desidero veramente sapere che mosse intendono fare i locali contrari alla pista…
“Mi l’hai guardà le nívule ch’a curiu ‘n tel ciel.”
https://gognablog.sherpa-gate.com/mi-lhai-guarda-le-nivule-cha-curiu-n-tel-ciel/
buonasera
rientro ora e purtroppo non riesco a leggere tutti i commenti, ringrazio cmq per l’attenzione
ero rimasto al 28 di Fabio B. e volevo solo sottolineare che cmq lunedì c’erano diversi bellunesi, in senso lato e in senso stretto
tra questi Flavio Faoro, direttore e ideatore di Oltre le vette, rassegna di grande valore culturale
ieri a Venezia, vento e pioggia, non eravamo in molti, ma ben rappresentati
ho scritto un report/considerazione che potete leggere qui
https://casacibernetica.files.wordpress.com/2024/02/nota-del-24-febbraio-2024-pista-da-bob-cortina-venezia-01.pdf
oltre alla sconcertante foto del lariceto che veniva abbattuto nel mentre parlavano di sostenibilità, nelle note potrete trovare alcuni servizi TV, tra i quali compaiono un nutrito numero di giovani ampezzani
46. la colpa, meglio responsabilità, credo sia sì collettiva, frazionata tra le varie parti, e con le dovute differenze
diamoci da fare per il futuro, un caro saluto
Siamo adulti e dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come stanno. Se oggi tagliano i larici non è solo colpa degli imprenditori affaristi e dei politici compiacenti, ma anche dei locali che, da un anno e mezzo almeno, potevano agire e invece son stati li a “guardar le nivule” (come as dis a Turin…). Ora dovreste fare mea culpa e non continuare a lamentarvi e scaricare tutta la responsabilita sugli altri.
Crovella, molla l’osso.
——— ILLUMINAZIONE ———
“Tra l’altro, illuminante il mio commento compreso in quell’articolo, vi suggerirei di rileggerlo.“
Dopo Ungaretti (Mattina. M’illumino / d’immenso),
ecco Carlone (GognaBlog. V’illumino / d’immenso).
Mi state dicendo cose che già so, il punto è un altro: perché i cortinesi/bellunesi non hanno agito PRIMA del febbraio 2023? Sia chiaro: agito nelle opportune sedi, giuridiche e/o politiche. Articoli di protesta, come quello di Lacedelli, sono importanti perché hanno valenza ideologica, ma giuridicamente non hanno nessuna valenza.
Sono andato un po’ a ritroso nel gogna Blog e ho trovato i seguenti articoli sulla pista da bob di Cortina.
1) che il progetto di questa pista fosse già sul tavolo NON è cosa nota da tempo e non solo dal dicembre 2023 (data dell’ultima virata decisionale, ma fra scelte già note). Il progetto è noto almeno dall’estate 2022 (un anno e mezzo fa). Vedere descrizione della pista “demenziale”, da articolo sul GognaBlog dell’agosto 2022:
https://gognablog.sherpa-gate.com/la-misteriosa-nuova-pista-da-bob-di-cortina/
Tra l’altro, illuminante il mio commento compreso in quell’articolo, vi suggerirei di rileggerlo. Infatti racconto che ho maturato la mia convinzione che i grandi eventi sportivi siano ormai una cosa che NON possiamo più permetterci proprio sulla base dell’esperienza delle Olimpiadi di Torino 2006
2) Anzi a ben vedere ben prima dell’estate 2022 era noto il braccio di ferro fra CIO e Regione Veneto, cioè fin dal febbraio 2022 (2 anni fa!). Quindi NON essersi mossi in due anni in termini operativi ed efficaci è negligenza e non attenuante per chi, oggi, è contrario alla pista. Vedere articolo sul Gogna Blog del febbraio 2022:
https://gognablog.sherpa-gate.com/il-braccio-di-ferro-per-la-pista-di-bob/
3) Per chi non crede che da tempo immemore mi schiero CONTRO i grandi eventi sportivi, per i già citati motivi, invito a constatare l’articolo pubblicato sul Gogna Blog nel novembre 2021:
https://gognablog.sherpa-gate.com/cortina-ignora-la-pista-da-bob-costruita-per-torino-2006/
Qui racconto come è andata la faccenda della pista da bob di Cesana torinese che, costruita per le Olimpiadi 2006, ha ospitato ancora una gara di Coppa del Mondo di slittino l’anno dopo e poi è stata completamente abbandonata perché il ghiaccio fonde in quanto la pista è tutta esposta in pieno SUD. Dimostrazione che si fanno le opere per “magna magna” senza alcun costrutto. Con tutte queste esperienze alle spalle, come mai i cortinesi contrari alla pista NON si sono mossi con passi opportuni in tutti questi anni?
Adesso è tardi, ragazzi. Ma a questo punto è solo colpa vostra. Il tempo e le azioni giuridico/politiche a disposizione li avevate. Siete voi che avete bamblinato, gli altri (la banda Zaia & C) sono stati scaltri e astuti e ora vi ringraziano.
PS: Il finale del mio pezzo nell’articolo 2021 sul GognaBlog è dimostrazione della mia convinzione che il “male” sta nei grandi eventi: “… ripropongo una considerazione più generale, cioè la mia complessiva posizione antitetica ai grandi eventi sportivi, come le Olimpiadi, che siano estivi o invernali. Non sono più roba per i nostri tempi, invadono troppo l’ambiente, riempiendolo di cemento inutile e spesso mai più utilizzato, pesano sui conti pubblici e rendono difficoltosa la gestione ordinaria della realtà economica nazionale.”
Finché non si agirà a quei livelli, anomalie come la pista da bob saranno sempre all’ordine del giorno.
https://primabelluno.it/attualita/si-siede-nel-bosco-e-suona-il-violoncello-mentre-le-motoseghe-abbattono-i-larici-per-far-spazio-alla-pista-da-bob/?fbclid=IwAR2oMdLiXMOkQ7xweDvLac6HJ2zouwsFQqAEuUgieuh6ELgUTO1IgEtsLt8
Forse a Crovella era sfuggito questo:
https://gognablog.sherpa-gate.com/lillusione-di-avere-lolimpiade-di-e-per-cortina/
Che Enrico Lacedelli sia ampezzano doc lo dice anche il suo nome.
Quello che ha scritto Tozzi, lo sostengo anche io, e da tempo immemore. Solo che per ottenere il rispetto dell’ambiente occorre annullare le Olimpiadi, non farsele assegnare e poi affidarsi alla presunta ragionevolezza (?!?) degli affaristi
lo scrive mario tozzi
“500 larici secolari da abbattere per una pista di bob a Cortina per Olimpiadi che verosimilmente si svolgeranno su striminziti nastri di neve artficiale circondati da ruscelli fluvioglaciali e smottamenti. In Abruzzo si finanziano nuovi impianti di risalita per una neve che non ci sarà. Non ci si rende conto che la stagione degli sport invernali è finita, salvo estemporanee, pur sempre possibili e auspicabili, nevicate saltuarie.
Non sono solo ignoranti e avidi, sono pericolosi: predatori di futuro.”
con l’auspicio che serva un pò a decrovellizzare il tema e a ritornare in focus.
Sintetizzo un intervento che, appena caricato, non è sopravvissuto, evidentemente non è stato considerato opportuno. Nessun problema.
Il succo era:
Nelle ultime elezioni comunali di Cortina (giugno 2022, un anno e mezzo fa) la terza classificata era già su posizioni dichiaratamete contrarie alla pista da bob, di cui, quindi, si parlava già un anno e mzzo fa.
Poiché a tali elezioni ha partecipato solo il 57% degli aventi diritto, il restante 43%, se davvero fosse stato contrario alla pista da bob, avrebbe potuto votare per la candidata e farla vincere. Con tale risultato, evidentemente, il Comune di Cortina sarebbe stato schierato CONTRO la pista fin dall’estate 2022, potendo prendere tutte le iniziative giuridico-istituzionali in tale direzione
Riporto un estratto della notizia.
Da: https://www.sciaremag.it/notiziesci/sara-gianluca-lorenzi-il-sindaco-che-portera-cortina-alle-olimpiadi-2026/
Estratto: “La candidata ambientalista Roberta De Zanna, commerciante orafa, ha ricevuto poco meno dei voti di Ghedina (2ndo arrivato, NdR). Si è espressa in più occasioni contro la costruzione della pista di bob, slittino e skeleton (61 milioni), questione che è sotto discussione proprio in questi giorni.”
Qui sotto la notizia (GIUGNO 2022: un anno e mezzo fa, abboindante, c’era tutto il tempo per muoversi “adeguatamente, avendolo voluto) dell’elezione del sindaco di Cortina. Tre rapide considerazioni:
1 1) Lorenzi si era discostato dalla precedente liason con Ghedina (che, a legger ex post, pare fosse un gran sostenitore delle Olimpiadi con approccio affaristico-consumistico). Tuttavia, nonostante il suo slogan “prima Cortina, poi le Olimpiadi”, Lorenzi, in quanto sindaco, o non ha preso posizioni in merito alla pista da bob o non è stato efficace nel contrapporsi ai progetti degli affaristi. Non deve essere il singolo cittadino (Peruffo) che si contrappone agli affaristi, ma il sindaco col suo peso istituzionale, ovviamente se ci “crede” nella battaglia anti-lavori. Ma… lo ha fatto? Da distante (cioè attraverso la stampa) non sembra. Anche in questa settimana, con apertura del cantiere, il sindaco p stato silente 8parlo sempre a livello di dichiarazioni diffuse sulla stampa…). Se contro la pista da bob non si muove, o se non si muove efficacemente, il sindaco in quanto carica istituzionale, come potete affermare che la comunità cortinese sia “contraria ai lavori”?
2 2) La candidata, esplicitamente contraria alla pista da bob (cfr sotto), è arrivata terza alle elezioni del giugno 2022 (un anno e mezzo fa). Non mi pare una gran manifestazione di contrarietà alla pista da bob da parte della comunità cortinese. Bastava far vincere a suo tempo la suddetta candidata e, secondo logica, essa avrebbe “schierato” il Comune di Cortina CONTRO la pista da bob, assumendo fin dall’estate 2022 i dovuti provvedimenti sul piano giuridico-istituzionali. Invece la comunità cortinese NON ha voluto che vincesse quella candidata e quindi, implicitamente, non ha voluto un Comune esplicitamente schierato (sia sul piano ideologico che sul quello giuridico) contro la pista da bob.
3 3) Alle elezioni del giugno 2022 (crf sotto) è andato a votare “solo” il 57%. Ho sempre detto che gli assenti hanno sempre torto, in ogni situazione. A maggior ragione in questa. Il restante 43% (gli assenti) avrebbero potuto condizionare l’esito elettorale, per esempio facendo insediare un’amministrazione comunale esplicitamente contraria alle Olimpiadi o almeno contraria alle storture delle Olimpiadi e, nello specifico (se avessero votato tutti per la terza candidata), assolutamente contraria alla pista da bob. E’ una facoltà non andare a votare, ci mancherebbe (in realtà io lo considero un “dovere”, ma sul piano morale e del senso civico, mentre non è un obbligo giuridico). Ma se non si sfruttano gli strumenti che il modello democratico mette a disposizione, è “fanciullesco”, poi, frignare a posteriori… dicendo che, oggi, sono “molti” i cittadini contrari alla pista da bob. Se i contrarti ci sono, oggi, perché nel frattempo “ravveduti” rispetto al giugno 2022, beh… dovevano pensarci allora. “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.
Ribadisco in conclusione che, sul piano ideologico, io sono contrario sia alle Olimpiadi nel complesso che allo specifico scempio della pista da bob. Ma come dimostra l’evoluzione in merito, è ingenuo credere a progetti inizialmente spacciati come “sostenibili”, perché il buon senso ci deve far capire, ex ante, che tanto poi a fare schifezze si finisce SEMPRE. Il sistema degli affaristi (che non è il “mio” sistema, io appartengo al sistema della legalità e della correttezza: c’è un abisso), sempre lì va a finire. E allora come si tagliano le gambe agli affaristi? Semplice: annullando a monte i grandi eventi sportivi. NO OLIMPIADI = NO SCEMPI. Invece se apri una porticina agli affaristi, alla fine vincono loro e fanno devastazioni. La storia per l’edizione 2026 questo sta dimostrando esplicitamente (e io temo che non sia ancora finita… in termini di scempi).
Da sciaremag.it del 15 giugno 2022
Sarà Gianluca Lorenzi il Sindaco che porterà Cortina alle Olimpiadi 2026
Sarà Gianluca Lorenzi il Sindaco che porterà Cortina alle Olimpiadi 2026.Gianluca Lorenzi è il nuovo Sindaco di Cortina d’Ampezzo. Il paese lo ha eletto con 1.044 preferenze contro le 690 del Sindaco uscente Gianpietro Ghedina. Colui che volò a Pechino assieme al Sindaco di Milano Giuseppe Sala per andare a prendere la bandiera olimpica che sventolerà fiera nel 2026 per i Giochi Milano-Cortina. Quasi 13 punti percentuali di differenza tra i due candidati sono parecchi e hanno il sapore di una bocciatura, nonostante Ghedina abbia amministrato Cortina che da diversi anni, tra Mondiali 2021 e future Olimpiadi, ha iniziato un atto di trasformazione.
Ha prevalso la “linea Lorenzi” che pur faceva parte della maggioranza fino a quando decise di rassegnare le dimissioni da Consigliere comunale. A fine aprile l’ufficializzazione della sua candidatura con la lista civica “Lorenzi sindaco. Vivere Cortina”, coordinata da Stefano Ghezze, e con i candidati Flavio Lancedelli, Giorgio Da Rin, Roberta Alverà e Alberto Dimai.
I primi segnali della non condivisione con Ghedina Lorenzi li aveva “inviati” per lettera: “Come ben sa già dopo pochi mesi dall’insediamento le avevo fatto notare che il modus operandi del gruppo di maggioranza si stava scostando da quello che era lo spirito di condivisione che ci aveva visti uniti nelle amministrative“.
Al centro della posizione del nuovo Sindaco c’è un concetto che evidentemente è piaciuto ai cittadini: “prima Cortina, poi le Olimpiadi”. Nel senso, massima partecipazione alle Olimpiadi purché non si distogliesse l’attenzione dalle necessità quotidiane di un paese che rischiava di essere sopraffatto dal grande evento.
Così Lorenzi, ex albergatore di 53 anni, che ama definirsi fotografo “ambientalista”, ha dichiarato al Gazzettino: «I cittadini di Cortina avevano rilevato che tutta la situazione olimpica era stata subita: da parte mia e della nuova amministrazione ci vuole essere un coinvolgimento rispetto a quelle che saranno le situazioni che verranno a crearsi in città. Lavorerò perché ci sia una maggiore attenzione a quella che è la quotidianità e la cura della cittadina che in questi anni è stata un po’ abbandonata».
La candidata ambientalista Roberta De Zanna, commerciante orafa, ha ricevuto poco meno dei voti di Ghedina. Si è espressa in più occasioni contro la costruzione della pista di bob, slittino e skeleton (61 milioni), questione che è sotto discussione proprio in questi giorni.
I risultati di Cortina d’Ampezzo (giugno 2022)
Votanti: 2.908 (57,11%). Schede nulle 47. Schede bianche 44.Gianluca Lorenzi 1.044 voti (37,06%) – 8 seggiGiampiero Ghedina: 690 voti (24,49%) – 2 seggiRoberta De Zanna 627 voti (22,26%) – 1 seggioRoberto Pompanin 456 voti (16,19%) – 1 seggio
caro mio, nel tuo commento 23 vi hai caldamente invitato a leggere l’allegato documento (quello anche sottoscvritto dal CAI). Detto documento al punto 1) delle motivazioni per la constrarietà dei sottoscrittori cita l’assenza di adeguati studi di fattibilità ecc. quindi, in modo indiretto, hai tirato tu in ballo questo specifico risvolto.
Circa il fatto che i cortinesi/bellunesi siano apertamente contrari, lo dice esplicitamente Cominetti. se non lo dici tu e ti senti tirato in ballo, su questo punto non c’entri, ma non è il tuo coinvolgimento o meno sul risvolto che cambia i dati del problema. Le cose cmq sono collegate, difatti sto preparando un adeguato intervento
Falso. Non ho mai scritto niente di simile. Ho chiesto a Peruffo di intervenire e lui, cortesemente e puntualmente, l’ha fatto.
Insultante. Stiamo parlando di una vicenda in rapida evoluzione: ancora in ottobre dell’anno scorso si diceva che la pista non si sarebbe fatta più. Poi c’è stato un cambio di direzione che ha quasi dell’incredibile (idea di Salvini, dicembre 2023Il tempo per agire è stato dunque poco, per tutte le parti in causa.
Resta pure a casa tua. Nessuno qui sente il bisogno di un elettore e militante di Fratelli d’Italia che di se stesso scrive, orgogliosamente, di essere parte del sistema. Credibilità zero, resta pure a Torino.
Falso. Non ho mai scritto niente di simile. Ho chiesto a Peruffo di intervenire e lui, cortesemente e puntualmente, l’ha fatto.
Insultante. Stiamo parlando di una vicenda in rapida evoluzione: ancora in ottobre dell’anno scorso si diceva che la pista non si sarebbe fatta più. Poi c’è stato un cambio di direzione che ha quasi dell’incredibile (https://www.ilpost.it/2023/12/06/salvini-pista-bob-olimpiadi-cortina/)
Il tempo per agire è stato dunque poco, per tutte le parti in causa.
Resta pure a casa tua. Nessuno qui sente il bisogno di un elettore e militante di Fratelli d’Italia che di se stesso scrive, orgogliosamente, di essere parte del sistema. Credibilità zero, resta pure a Torino.
Ci sono due piani ben distinti. Uno è quello “politoico-ideologico” dove gli atti, magari formalmente perfetti, sono “folli”: li si combatte come si sta combattendo, con proteste, manifestazioni, petizioni, cercando di mettere sotto pressione i politici con l’obiettivo di far loro cambiare idea.
Ma poi c’è l’altro livello dove gli atti, folli o non folli, devono essere perfetti. Le considerazioni sui due piani devono esser tenute molto separate. Mi stupisce che, se gli atti sono in qualche modo viziati (come da citato documento INFORMATIVO sottoscritto anche dal CAI-vedi riferimento di Genoria), non si sia riusciti a fermarli sul piano del diritto. O si sono fatte scelte sbagliate o ci si è mossi troppo tardi… sta di fatto che, se il giorno 19 sono iniziati i lavori senza poterli impedire, significa che (ad esempio) la citata assenza di studi di fattibilità ambientale, ad oggi non è così “insormontabile” come sostenuto dai vari Genoria ecc. Qualche errore in fase di gestione delle mosse da contrapporre alla banda Zaia c’è sicuramente stato, considerato anche che il progetto del rifacimento della pista da bob a Cortina non è emerso dal nulla dieci giorni fa, ma se ne parla da mesi e mesi, forse anni… “Chi ha tempo, non aspetti tempo”, dice il proverbio e mi pare che qui si sia commesso tale errore. La sensazione è che si sia bamblinato e quindi si sono sprecate le cartucce che magari avrebbero bloccato il progetto sul piano giuridico, quanto meno allungandone i tempi e impedendo la realizzazione della pista entro il termine di consegna coerente con i giochi 2026.
Quanto all’iniziativa in merito, ho già spiegato che sarebbe stato ridicolo se, sul piano dei ricorsi o di altre azioni legali, mi fossi dovuto muovere io, da Torino, sostituendomi in ciò ai cortinesi, che pare che siano “a milioni” contrari ai lavori… Dove sono ‘sti milioni di cortinesi/bellunesi contrari se neppure uno ha avuto la scintilla di pensare in tempo ai ricorsi per fermare il tutto a livello giuridico??? Quanto meno una certa “negligenza” dei cortinesi illuminati c’è stata: dovevano muoversi prima. Inutile ora frignare: gli avversari (la banda Zaia & C) sono stati più furbi e più scaltri. Purtroppo, sia chiaro, ma è così.
ovviamente è summum ius… 🙂
chi lavora quotidianamente nella galassia giustizia conosce perfettamente i tempi, i ritardi, i sofismi, l’incuria, la sommarietà (e mi limito a fattori accidentali…) che molto spesso vanificano le legittime istanze di soggetti che rimangono – talvolta a lungo – privi di tutela sostanziale.
senza considerare che il nostro sistema giudiziario, di cui tanto parli ma di cui dimostri quotidianamente di non conoscere nulla, è strutturato su modalità tecniche e processuali che integrano perfettamente il noto brocardo summus ius summa iniuria.
Vai, ora ripontifica un pò su chi ti apprezza, i tuoi amici giuristi, il processo, il tuo mega studio, le ingegnere, i summit, i circoli esclusivi, i diritti gli esposti, blablabla… occhio che a svegliarsi tutti sudati a volte si pigliano gli accidenti.
Faglieli tu gli esposti e i ricorsi al tar, esimio giurista. che il deposito del ticorso congela lo hai letto sul catalogo della bo frost?
mai sentito parlare di fase cautelare e fase di merito?
mai sentito parlare di atti formalmente e sostanzialmente legittimi ma comunque folli sotto il profilo sociale ambientale e politico?
continua a dar fiato alle trombe, caro tuttologo e anche il positivo messaggio dei vari genoria e peruffo andra in malora in mezzo al tuo immaginifico nulla da dire.
Mah… non voglio rimestare nel torbido, ma tutta sta storia, almeno per come è stata raccontata, appare inverosimile. Non si è mai visto che la magistratura, che storicamente non si lascia scappare un’occasione per fare dispetti alla destra o a suo esponenti (in questo caso la banda Zaia), lasci cadere nel nulla gli esposti presentati contro le iniziative “affaristiche” della destra. Forse gli esposti non sono stati formalizzati nel modo corretto, chissà. Inoltre ci può ancora stare che le procure lascino la pratica a giacere nei cassetti per fare melina, ma non ho mai sentito che il TAR posso fare altrettanto nei confronti di un esposto, il cui deposito ha data certa e apre un procedimento. Anche se poi, magari con tempi biblici, il TAR dovesse respingere il ricorso, nel frattempo tutto sarebbe congelato (in attesa della sentenza), per cui l’apertura del cantiere sarebbe illegittima e quindi il 19 potevate chiamare i Carabinieri per bloccare i lavori fin dall’inizio (mettendli in stad by fino a sentenza del TAR)… Infine contro una eventuale sentenza del TAR negativa (per i ricorrenti), si può ricorrere al Consiglio di Stato. Anche in caso di ulteriore sentenza negativa, i tempi si sarebbero allungati così tanto che poi non c’è più la possibilità di effettuare i lavori entro la data utile per “consegnare” la pista… Quindi si sarebbe “vinto” nei fatti. Di tutto questo, almeno sui giornali, non c’è la minima traccia. può darsi che me la sia persa fra le migliaia di righe dedicata al divorzio dei Ferragnez…
2) Per quanto riguarda la opinione negativa (alla pista) dei cittadini di Cortina o del bellunese o del Veneto in generale, anche su questo a livello di sistema mediatico grandi prese di posizioni negative ( generali sulle Olimpiadi 2026 o nello specifico sulla pista da bob) non ci sono grandi tracce. Anticipo una obiezione: ma il sistema mediatico fa parte del sistema. Fino a un certo punto: certa stampa andrebbe a nozze a evidenziare la negatività della popolazione contro il Granduca Zaia… in ogni caso quando io dico “portatemi un cortisene che sia contrario”, faccio riferimento agli specifici cortinesi coinvolti nella diffusione degli sghei e non ai cortinesi nel loro complesso. Certo che cortinesi che fanno gli allevatori, i vignaioli, gli agricoltori, gli apicultori, gli eremiti… sono contrarti. Io faccio riferimento ad albergatori, ristoratori, baristi, ma anche tassisti, negozianti si sport, maestri di sci (infatti le gare porteranno anche turisti che, in parte, scieranno sulle piste e magari hanno bisogno di insegnanti). Voglio sentire apertamente un ristoratore di Cortina che dica esplicitamente: “Io – ristoratore dei Cortina – so perfettamente che in quei 15 giorni di gare farò un botto di fatturato aggiuntivo, per il giro di gente che ci sarà. Tuttavia sono dosposto a rinunciare a quel botto di fatturato, pur di salvare i larici introno alla pista da bob”. Affermazioni del genere non si sono sentite da parte di ‘sto ristoratore di cortina (rappresentativo della categoria).
Certo a Cortina io personalmente non metto piedi da almeno 20 anni perché mi disgusta l’ambiente umano (ambiente umano, quello alla Briatore per capirci, e non l’ambiente orografico…), ma se ci fossero posizioni del genere, pubblicamente sbandierate, la suddetta “certa stampa avversa alle iniziative di Zaia & C” l’avrebbe strombazzate in giro. Il punto è che la maggioranza di cortinesi/bellunesi/veneti VUOLE le Olimpiadi (compresa, nello specifico, la pista da bob) e pertanto il fisiologico dissenso è davvero limitato a pochi individui, che non sono statisticamente rappresentativi dell’opinione dominante. Almeno questa è la sensazione guardando le cose da distante.
Morale: siccome imprenditori affaristi e politici compiacenti (e a volte anche corrotti) e magistratura che da melina (stando ai commenti precedenti, io non ho riscontri in merito) sempre esisteranno, l’unica soluzione per evitare tutte ste magagne è tagliare la testa al toro a monte. Niente Olimpiadi = niente scempi ambientali e viviamo tutti più sereni, a cominciare dai larici…
Grazie Alberto Peruffo, in realtà io ti apprezzo molto e anche ti leggo (ho acquistato il tuo libro all’uscita dal tuo intervento a Oltre le vette, un paio d’anni fa). Il motivo per cui ho preso la parola – in tua assenza: però la faccina non riesco a metterla, il problema è quello – è che qualcuno qui insinua che nessun ampezzano, o bellunese più in generale, si sia messo dalla parte della protesta. Ovviamente da bellunese posso parlare per me e per una parte di quelli che conosco, e posso testimoniare che non è vero. Ma posso anche testimoniare come, in effetti, la manifestazione di lunedì non sia stata un gran successo presso la gente di qui. Ci sono delle spiegazioni (ho fatto qualche ipotesi e cercato di spiegare, un po’, certi tratti della bellunesità che non tutti forse conoscono). Mi pare comunque di capire che la cosa sia in movimento – e non potrebbe essere altrimenti! – e la direzione giusta, per come la vedo io, è proprio quella di coinvolgere sempre di più i bellunesi. Grazie per quello che fai. Da lettore del Gognablog, attendo aggiornamenti. Spero di potermi far vedere di persona alla prossima occasione.
dimenticavo, e poi scappo, non avevo ancora letto i commenti che si rifanno alle leggi, e gli ultimi
posso assicurare che abbiamo provato tutte le vie giuridiche, con esposti e denunce di alto profilo giuridico, su tutti i fronti
le procure hanno aperto diversi fascicoli, alcuni sono stati respinti in modo inspiegabile, se non per ragioni “di stato” (vedi commissarimanenti che saltano VAS e VIA), altri sono pendenti
stiamo perdendo fiducia anche dei giudici del TAR regionale, troppo legati alle politiche che tutti conosciate
per quanto riguarda «Fuck the Olympics»?
sottolineo che la provocazione va letta con il sottotitolo, ovviamente fatta per catturare l’attenzione
«Fuck the Olympics»? >> (certo, se non saranno sostenibili, perché la nostra vita non è un gioco)
tutto qua
se saranno violente, antidemocratiche, solo un giro di soldi e di sfruttamento a tutti i livelli, compreso quello degli stessi atleti sottoposti a rischi e consumi dei propri corpi, indicibili un tempo (anche perché diventano spesso marchette effiemre per spot pubblicitari di sponsor transnazionali, che dello sport in senso alto non gliene frega niente), allora quella provocazione potrebbe diventare un’affermazione ribadita senza sottotitolia presto
tornando da Venezia (domani farò forse un piccolo report), rispondo in breve a qualcuno dei commenti
spiace non poter seguire tutto, proprio partendo dal 23 di Claudio G, che dice «Qui sotto ti metto un link a un documento che era allegato al precedente intervento di Alberto Peruffo, ma dov’è Peruffo quando serve [faccina]»
in realtà lunedì ero a Cortina, in questi gg a coordinare, e torno ora da Venezia :-() (sottraendo tempo al lavoro e alle cose che tutti fanno per sé e la propria famiglia)
non posso seguire tutto
detto ciò il documento linkato da Claudio l’ho sottolineato e richiamato più volte in queste settimane, rispedito pure alle dirigenze del CAI che lo avevano controfirmato
così posso velocemente anche spiegare ciò che sempre Claudio chiede nel commento 11: «Sul fatto che in pochi valligiani siano andati a manifestare insieme a Peruffo, forse questo ce lo può spiegare lo stesso Peruffo, ma sospetto che sia, semplicemente, perché era un lunedì e qui, dalle nostre parti, di lunedì la gente lavora. Ed è anche utile ricordare che moltissimi bellunesi lavorano o hanno lavorato in cantiere, in giro per tutto il mondo… »
a parte il fatto che tutti noi lavoriamo e ci prendiamo ferie e permessi, o uscite indipendenti, non si chiedeva la presenza di chi era in giro per il mondo, e neppure dei lavoratori impegnati senza permessi o altro, ma di coloro che sono vicini nei territori e che magari non lavorano e vanno in montagna solo per arrampicare, sciare, fuggire, etc
se non difendiamo le montagne, un giorno pure il comune terreno di giochi, o meglio, di libertà, limitata, non esisterà più
ovviamente lunedì non era un bel giorno, ma la mia considerazione era proporzionata al giorno difficile
inoltre, sottolineo, sempre per Claudio, che il cantiere non era per niente avviato; perggio, non era neppure ancora esistente!
detto ciò, una piccola sfumatura su quello che scrive Marcello al c. 15: sono d’accordo che il taglio di larici non è la cosa più importante, di fronte a tutta la “baraccopoli” di finanza e di lascito che ci sta dietro
tuttavia il taglio dei larici è partito in modo illegale, violento, fuori legge, fuori norma, bloccato in primo battuta dalla stessa presenza del CIO e di parte di noi che si sono accorti che al mattino avevano iniziato a tagliare di sfrodo, di raso, senza cartelli e senza protezioni al cantiere, da veri criminali clandestini
inoltre, se qualcuno di voi fosse venuto a vedere con in propri occhi, avrebbe notato che la zona del lariceto non ha nessuna attinenza con lo stato “ombroso” di questa parte di Cortina, dove il ghiaccio di fatto fa fatica ad esistere, anzi, il bosco fu incrementato negli anni della prima pista da bob, quando ancora c’erano condizioni di innevamento buono, perché è rivolto a sud-est (prende il sole dal mattino), in una delle zone più calde di Cortina – ragione principale perché la vecchia pista fu abbandonata a se stessa, come ci ha spiegato uno dei vecchi operatori di pista, che sistemava le curve e dava il passaggio degli atleti durane le gare
oggi a Venezia non è andata male, ma neppure bene, siamo a mezza via
vi aggiornerò
intanto vi invito a vedere il servizio del TGR, con le panzanate di Zaia e di Malagò, in seria difficoltà e oramai alla frutta, dopo l’onda di indignazione che piano piano sta montando, grazie al nostro certosino lavoro di indagine, denuncia, presenza (ah, oggi c’era una bella delegazioni di giovani ampezzani, agguerriti, che si stanno unendo alla lotta, avendo capito che la pista non gioverà a nessuno, se non alle tasche di pochi)
https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2024/02/venezia-riunione-del-comitato-di-coordinamento-per-le-olimpiadi-milano-cortina-2026-97cc4fd3-051c-4e0b-bc62-72b5da6290ba.html?nxtep
Troppi punti interrogativi per i miei gusti, ma la domanda è pertinente. Se vorrà, ti risponderà Peruffo, o chi per lui. Da parte mia giusto una precisazione: non ho mai scritto che la maggioranza dei bellunesi è contro la pista: quello l’ha scritto Cominetti. Io dico che lo spero, ma non sono tanto sicuro.
E ancora, un’ultimissima precisazione: è differente essere contro la pista da bob ed essere (stati) contro le Olimpiadi più in generale. Si era partiti con un progetto sedicente sostenibile, a basso costo e a basso impatto. I bellunesi hanno sempre avuto molto poco. In termini di visibilità, siamo schiacciati dalla concorrenza (in un certo senso sleale) delle due provincie autonome di Trento e Bolzano. Io credo che di queste Olimpiadi i bellunesi siano stati comprensibilmente orgogliosi, quasi tutti, almeno fino a che non si è trasformato tutto in una triste commedia. Se non si capiscono queste cose, è difficile, anche per chi organizza i più che legittimi movimenti di protesta, incontrare un largo favore tra la gente di queste valli. Farsi fotografare accanto alla scritta “fuck the Olympics” non è di certo un buon punto di partenza, ma confido nella capacità di dialogo. Se non altro, si smuoverà qualche coscienza.
Se la maggioranza dei locals (cortinesi/bellunesi/veneti) sono contrari al rifacimento delle pista da bob (questo lo sostenete voi… io, da distante, ho una sensazione opposta) e/o se mancano le condizioni previste dalla legge, allora la protesta, nel suo complesso, è stata mal impostata: occorre agire a livello giuridico, impugnando le delibere nelle opportune sedi. Se davvero mancano i requisiti di legge, dovreste vincere a mani basse in sede giudiziaria.
Bisogna farle, però, le impugnazioni presso i tribunali competenti, e non limitarsi a dire che mancano i requisiti e basta. In assenza di sentenze dei tribunali competenti (sentenze che giungono al termine dei procedimenti iniziati con l’impugnazione delle delibere), le prese di posizioni sono solo aria fritta, comprese quelle di istituzioni autorevoli come il CAI. Se nessuno ha impugnato, le proteste sono solo aria fritta. Se hanno impugnato e non si è ancora arrivati a sentenza, significa che si sono mosso troppo tardi (in ogni caso mi puzza che abbiamo autorizzato un cantiere con un procedimento giudiziario in corso…, però tutto può essere: bastava impugnare a tempo debito).
Ma ribadisco che io sono il primo ad esser contrario al cantiere. Tuttavia le congrue azioni giuridiche devono esser fatte da chi ne è direttamente interessato (i cortinesi, i bellunesi, i veneti). Dov’è tutta ‘sta maggioranza di cortinesi, talmente contrari alla pista, che (a suo tempo) sgomitavano come matti per firmare l’impugnazione delle delibere???????????????
Io non ne ho avuto mai riscontro, di tutti ‘sti scalmanati cortinesi contrari alle Olimpiadi a casa loro… e invece ho letto ripetute dichiarazioni di gente che si lamentava perché l’idea originaria (la primissima, intendo) era quella di fare TUTTE le gare olimpiche 2026 a Cortina e poi, per vari motivi, hanno dovuto subire l’azione di Milano che gliene ha scippate un bel po’…
Cma, NON OLPIMIADI=NO DEVASTAZIONI (se invece ti piacciono le Olimpiadi, devi accettare che un po’ qua un po’ là di devastazioni ne faranno sempre)
Crovella (21): sei tanto preso dallo scrivere e riscrivere sempre le stesse cose, che evidentemente non ti prendi il tempo di leggere. Qui sotto ti metto un link a un documento che era allegato al precedente intervento di Alberto Peruffo, ma dov’è Peruffo quando serve [faccina]
Leggi, Crovella, per cortesia: LEGGI. Poi sappici dire…
https://www.peraltrestrade.it/wp-content/uploads/2024/01/Bob-ass.naz_.240123_com_stampa.pdf
Fabio (Bertoncelli, 20), è un malinteso. Ripeto, non userò mai più espressioni così aggressive e mi dispiace di averlo fatto. Dove ho usato il termine “idiota” mi riferivo a chi pensa di vivere nel posto migliore del mondo. Non è questione di patriottismo nel senso stretto: la devozione alla patria è un sentimento che rispetto. Il fatto è che molto spesso i patrioti sono anche nazionalisti, e questa è una cosa che non rispetto, perché è una cosa che ti chiude al cambiamento e all’accoglienza. Alla radice del voto fascista (mi scuso per la semplificazione ma così ci capiamo), e in genere alla radice del voto ai partiti che formano l’attuale governo, c’è questa chiusura verso l’esterno, e un’ignoranza colpevole, che io contesto fortemente. A scanso di equivoci, non voto per nessuno da molti anni – a malincuore, sia chiaro – e non ho bandiere da sventolare. Comunque, di nuovo, mi scuso se qualcuno si è offeso, e mi scuso anche per il fuori tema, che qui, da parte mia, chiudo.
Ragazzi se i locali (cortinesi/bellunesi/veneti) sono tutti contro la pista e/o le olimnpiadi, non vedo come sia stato possibile vararle e, nello specifico, arrivare al cantiere della pista da bob. ho già detto più volte che, in quersti anni (da quanfo è emersa la necessità del rifacimento della pista da bob) si sono profilate le due ipotesi di utilizzo di piste già esistenti(Igls e St. moriz) e, per assurdo, il ripristino della pista di cesana (che avrebbe dirottato i soldi in Piemente…). Mi pare che dal lato veneto si siano alzati esclusivamente veti rigidissimi a queste due ipotesi. Addirittura ho letto una dichiarazione del sindaco di cortina (cito a memoria e potrei sbagliare, se non è il sindaco sarà un altro esponente politico veneto), il quale diceva una cosa tipo: “ci hanno già tolto le gare di sci maschile (che infatti si fanno a Bormio, NdR), adesso ci voglio togliere pure il bob!”
E’ vero che non condivido il concetto che per democrazia si intenda secundum legem. Ma salto a pié pari questo livello ideologico. Io credo fermamente che “dura lex, sed lex”, ma tutto ciò prescinde dal concetto di democrazia. Se, per situazioni come quella in osservazione, la legge prescrive perizie, studi di fattibilità, autorizzazioni ecc ecc ecc. allora, con l’apertura delk caniere ci sono solo due possibilità: 1) le suddette carte NON ci sono, allora il cantiere non è legittimo, allora non è una questione ambientalista, ma giuridica e va denunciata alle autorità; 2) se dette carte ci sono, le vs argomentazioni sono aria fritta. significa che la maggioranza la pensa in un modo diverso dal vostro (e qui gioca il tassello della democrazia) e tale posizione della maggioranza ha tutti i sostegni previsti dalla legge (studi di affidabilità ecc). Non tocca a me andare a verificare se ci sono tutte le carte previste dalla legge, tocca a chi, sul territorio, sostiene che la maggioranza non vuole quella azione e quindi, denunciando che non ci son o le carte, può fermarla a livello giuridico.
Ricordo che i politici, sia locali che regionali, sono stati eletti con metodologie assolutamente democratiche. Se Zaia, che gode di grande consenso a livello rtegionale, ha l’appoggio di una cospicua maggioranza di cittadini veneti, non si può delegittimarlo solo perché non vi piace.
Infine: mi fate passare per un sostenitore del rifacimento della pista da boib di cortina. sono aspramente contario, l’ho detto a LETTERE CUBITALI. Ma è ingenuo pensare di arrivare a questi livelli e fermare qui i lavori. occorre TAGLIARE LA TESTA A MONTE DI TUTTO, annullando le grandi manifestazioni sportive internazionali 8o rivedendone la formula verso un alleggerimento). Se togliamo le Olimpiadi come manifestazione in sè, non ci sarà mai più una questione come questa. se manteniamo in vita le Olimpiadi, la tentazione di addentare la torta di sghei sarà ingestibile e, di riffa o di raffa, riuscire nel suo intento. questo NON è un fenomeno negativo esclusivo di cortina, ma vale in tutto il mondo, a tutte le latitudini e con ogni cultura e modello socio-politico.
@ 16
“Bertoncelli, se ti senti chiamato in causa mi dispiace, ma di sicuro non pensavo a te quando ho scritto quella cosa. La prossima volta starò più attento.”
Claudio, non è importante che io mi sia sentito chiamato in causa oppure no.
Ciò che importa è che hai chiamato in causa innumerevoli persone che non si meritano di essere chiamate “idioti” per il solo fatto di amare il proprio Paese o di pensare in modo differente.
Tutto qui.
N.B. Il mio pensiero esula dalla pista da bob di Cortina, che è una vergogna.
Cosí come è una vergogna il progetto della funivia Doganaccia-Lago Scaffaiolo nell’Appennino Tosco-Emiliano, finanziato dalla Regione Toscana e dalla Regione Emilia-Romagna. Il lago, di grande importanza naturalistica, si trova all’interno del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese!
Ma agli amministratori/politici di turno non gli frega nulla se la struttura è insostenible. L’importante, per loro, è farla, spendere soldi e farsi grandi. Che gli frega se dopo verrà abbandonata, non più usata e lasciata senza manutenzione. Basta guardarsi intorno per vedere come tante opere pubbliche , una volta costruite, vengono ridotte.
Per certa imprenditoria, poi, meglio se la nuova struttura andrà a ramengo perchè abbandonata. Vorrà dire che verrà rifatta spendedo altri bei soldoni che si metteranno in tasca. E’ la legge del mercato e dello sfruttamento dei soldi pubblici che non guarda in faccia a nessuno e a nulla.
@ 14
Entrambe le cose.
Se non impareremo il rispetto reciproco non ne usciremo mai. Idem se non useremo ragione e argomentazioni nel discutere su temi specifici, anziché sventolare il bandierone ideologico o, peggio, quello di partito.
Beninteso, di qualunque partito si tratti.
… … …
Matteo, non mi importa che tu sia di sinistra, di centro, di destra, anarchico o che altro. Quando esponi la tua opinione su un argomento, io la giudico in base a ciò che essa è, e non in base al fatto che corrisponda a quella di un partito.
In altre parole, se scrivi una castroneria io ti ribatto: “Matteo, hai scritto una castroneria per i seguenti motivi: punto 1; punto 2; punto 3; ecc.”. Oppure: “Matteo, eccezionalmente (!) stavolta hai detto una cosa saggia”.
Ovviamente il giudizio espresso è influenzato da ciò che sono, dal mio vissuto, dal mio cervello.
Però mi sforzo di usare la ragione, di essere obiettivo per quanto possibile. Non è detto che ci riesca. In rarissimi casi potresti aver ragione persino tu! (E qui sarebbero servite le mie care faccine che strizzano l’occhio. Mannaggia!)
P.S. Solo in un caso divergo da quanto detto sopra, e cioè quando mi trovo di fronte a ideologie totalitarie. Non le sopporto. Non le tollero. Disprezzo chi le sostiene.
Per esempio, mesi or sono furono pubblicati due articoli di quello “storico” che addirittura dubitava delle dimensioni apocalittiche dell’Olocausto e quasi prendeva le difese di Adolf Hitler. Ecco, questo non lo tollero.
Cominetti (15): sono d’accordo. Non so valutare sulla questione degli alberi (c’era persino controversia tra chi li definisce secolari e chi sostiene che non lo sono). Sono però sicuro che, come dici, questa infrastruttura sia sostanzialmente insostenibile, ma non solo per l’ambiente: anche, e soprattutto, per le amministrazioni locali del futuro. E non so neanche dire se sia vero, come dici, che “la maggior parte degli ampezzani e dei bellunesi” è contro la costruzione di questa infrastruttura: spero con tutto il mio cuore che sia così. Il problema è che per il dopo Zaia si stanno già preparando i fascisti.
Ringrazio Bertoncelli per la non necessaria rampogna: credere di vivere nel posto più bello del mondo è pura e semplice ignoranza, e l’idiozia cos’è se non, proprio etimologicamente, ignoranza. Bertoncelli, se ti senti chiamato in causa mi dispiace, ma di sicuro non pensavo a te quando ho scritto quella cosa. La prossima volta starò più attento.
Crovella (12): hai un’idea veramente infantile della democrazia. Primo, hai già corretto il tiro, perché più sotto scrivevi che “quando si parlava di NON fare la pista” non si è sentito “un cortinese (dico UNO!) sostenere questa ipotesi pur di salvare gli alberi”. Ora apprendi che invece i Cortinesi a decine hanno protestato contro la pista e contro il taglio dei larici, e bel bello scrivi che “il peso specifico di quelli che hanno protestato, in quella regione, è così irrisorio che i politici non ne hanno tenuto conto”. E concludi che “questa è la democrazia”.
In realtà, in democrazia sono previsti controlli e valutazioni, anche in presenza di espresso favore popolare – e peraltro così non è, nel caso specifico: non c’è stato nessun referendum – a certificare che un progetto sia sostenibile e non impattante. Tu stesso scrivi che l’interesse dei più è il “tornaconto” immediato, quello di chi costruisce e quello di chi vende le camere d’albergo: se questa è l’istanza espressa dalla maggioranza, ebbene, ci sono funzioni altrettanto democratiche preposte a sorvegliare affinché tale istanza sia, debitamente, cassata.
Secondo me, il vero problema della pista da bob di Cortina non è il taglio dei larici (anche se fa sempre pena vedere un disboscamento importante) o la cementificazione (anche casa tua è fatta col cemento), ma la gestione dopo le olimpiadi. Già la vecchia pista si era dimostrata insostenibile economicamente e il rischio di abbandono c’è eccome.
A Cortina, a detta di molti abitanti, ci sono troppi alberi, cresciuti negli ultimi 40 anni, che fanno “troppa” ombra in diverse zone. Significa formazione di ghiaccio e maggiori costi di riscaldamento, e maggiore inquinamento, per molte abitazioni. Per assurdo, il taglio di alberi in paese può giovare a molte situazioni.
In montagna non è mai morto nessuno di caldo.
È vero che il Veneto ha altri problemi che necessiterebbero spese pubbliche ed è per questo che la maggior parte degli ampezzani, cortinesi, bellunesi e veneti in generale è comunque contro la costruzione della nuova pista. Checché ne dica Crovella.
I favorevoli sono praticamente 4 bulli di periferia che non si fanno tante domande quando all’orizzonte si profilano facili guadagni. Ma il futuro aspetta tutti e quando presenterà il conto saranno cazzi amari e nessuno sarà escluso.
Fabio non capisco se ritieni insultante la rima con patrioti o il sotteso di idiota a chi vota Fratelli d’Italia o Lega?
“Ovviamente anche qui, come un po’ in tutta Italia, ci sono anche tanti patrioti (fa rima con idioti) che credono ancora di vivere nel posto più bello del mondo, votano Fratelli d’Italia e Lega Nord, e non si arrendono neanche di fronte all’evidenza.”
Il primo requisito per una convivenza civile è quello di non insultare. Soprattutto non apostrofare come “idiota” chi ama il proprio Paese o ha idee differenti.
P.S. Avrei voluto scrivere “patria” (definizione della Treccani: il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni). Però non ho osato: in Italia basta un nonnulla per essere etichettato come fascista da chi si crede “antropologicamente superiore”.
E’ evidente che, se si è arrivati alla situazione attuale, le proteste non sono state efficaci e/o non hanno coinvolto insieme consistenti di persone (in parole povere, i contrarti alla pista non hanno compensato quelli che la volevano). Il peso specifico di quelli che hanno protestato, in quella regione, è cosi irrisorio che i politici (né locali Nè regionali nè nazionali) ne hanno tenuto conto… però questa è la democrazia. Non vince la scelta “giusta2, vince la scelta che piace al maggior numero di persone-elettori.
la maggior parte dei cittadini, in ogni regione, (oggi i cortinesi, ieri i romani – vedi esempio precedente in senso inverso, l’altro ieri i piemontesi sulla pista bob di Cesana, domani chissà…) VOGLIONO” GLI EVENTI SPORTIVI e li vogliano a casa loro, perché se si fanno “lì”, il relativo giro d’affari viene incassato dagli operatori del luogo.
Gli affari collegati ai grandi evebnti sportivi maturano in due grandi step (e la cosa riguarda anche la pista di bob di cortina): 1) per l’esecuzione dei lavori ante gare (siamo a questo livello sulla pista da bob di cortina); 2) giro d’affari per gli operatori turistici (ristoratori, baristi, albergatori, tassisti e chi più ne ha più ne metta) durante le gare.
Io non ho sentito un barista, un albergatore o un ristoratore di Cortina favorevole allo spostamento (fin dall’origine) delle gare di bob/slittino/skeleton in altro luogo, pur di salvare gli alberi. Questo perché, se avessero fatto dette gare a Igls o St. Moriz (piste già esistenti, senza danni ambientali aggiuntivi), il giro d’affari durante le gare lo avrebbero incassato albergatori, ristoratori, tassisti ecc di Igls o St. Moriz e non i cortinesi. ecco il loro tornaconto.
Fra atleti, allenatori, massaggiatori, psicologi (oggi le squadre anno pure questi al seguito), dirigenti sportivi, tecnici vari e poi giornalisti sia cartacei che Tv, cameramen, tecnici del suono ecc ecc ecc, il giro d’affari per le specifiche 15 gg di gare su quella pista (fra bob a 2, bob a 4, slittino singolo e doppio, skeleton, il tutto in versione maschile e femminile) non è una cosa da poco. Ecco la “ciccia” cui sono interessati i cortinesi/bellunesi!
Aggiungo poi che, a livello di appalti di costruzione, anche se la dita appaltatrice magari non è del luogo (Veneto, in questo caso), alla fin fine si innesca una serie infinite di subappalti che vanno a disperdere i finanziamenti erogati fra infiniti operatori del luogo. Ecco perché i veneti, in maggioranza, hanno voluto le olimpiadi da loro e, nei mesi scorsi, in genere hanno protestato di fronte alle ipotesi alternative (Igls, St. moriz o addirittura recupero pista di Cesana).
Crovella, i cortinesi, e i bellunesi in generale, hanno protestato eccome contro la pista da bob. Ovviamente non tutti i cortinesi, e non tutti i bellunesi. Ma proteste, organizzate e spontanee, ci sono state e ci sono tuttora (favorisco link: https://altreconomia.it/tra-le-centinaia-di-persone-che-hanno-manifestato-a-cortina-contro-la-nuova-pista-da-bob/)
Ovviamente anche qui, come un po’ in tutta Italia, ci sono anche tanti patrioti (fa rima con idioti) che credono ancora di vivere nel posto più bello del mondo, votano Fratelli d’Italia e Lega Nord, e non si arrendono neanche di fronte all’evidenza. Quale sia poi il grande affare, per i cortinesi, di costruire a Cortina una pista da bob, me lo devi spiegare tu.
Sul fatto che in pochi valligiani siano andati a manifestare insieme a Peruffo, forse questo ce lo può spiegare lo stesso Peruffo, ma sospetto che sia, semplicemente, perché era un lunedì e qui, dalle nostre parti, di lunedì la gente lavora. Ed è anche utile ricordare che moltissimi bellunesi lavorano o hanno lavorato in cantiere, in giro per tutto il mondo, e forse hanno qualche difficoltà a unirsi a una protesta che a questo punto si rivolge direttamente al personale di un cantiere già avviato. si fa fatica a non pensare che la persona che hai di fronte, beh, potresti essere tu.
Quante anime belle che si accorgono adesso, davanti alle motoseghe, dello scempio che sta avvenendo. Era già scritto. Si sapeva benissimo che sarebbe finita così. Lo vuole la popolazione locale, che “preme” sui politici i quali vanno incontro agli interessi dei vari imprendfotori.
D’altra parte lo si verifica anche per differenza. Nel recente passato l’Italia ha rinunciato due volte alle Olimpiadi estive a Roma. la prima volta nel 2012, per bocca di Mario Monti (al tempo Presidente del Consiglio), la seconda volta per iniziativa di Virginia Raggi (al tempo Sindaca capitolina). avete per caso registrato un ampio sostengo di popolo a tali decisioni di rinuncia? ( decisioni che, sia chiaro, io reputo corrette e azzeccate, per tanti motivi)
Ma ‘sto pesce, Solo proteste. Hanno protestato gli imprenditori, per i mancati magna magna, hanno protestato i baristi, i ristoratori, gli albergatori e perfino i tassisti romani, per il mancato “giro” di gente…
E quando si parlava di NON fare la pista di bob a cortina (ipotesi: uso piste esistenti di Igls o St. Moriz) avete sentito un cortinese (dico UNO!) sostenere questa ipotesi pur di salvare gli alberi. Ma ‘sto pesce, tutti i veneti a frignare che volevano la pista proprio lì, a Cortina.
Oggi si stigmatizza l’evento di Cortina, ma il male è trasversale. tutto il mondo è paese. nel 2006 hanno costruito la pista a Cesana torinese ed è stata abbandonata un annetto dopo. Chissà che sbancamenti faranno per livellare al massimo le piste da sci dove gareggeranno per lo sci alpino (mi pare Bormio per i maschi e forse proprio Cortina per le donne). Se non si cambia il modello “a monte”, episodi come questo di Cortina sono destinati a ripetersi all’infinito, perché non sono l’eccezione, ma la norma dell’attuale modello consumistico.
al volo, andando a Venezia, e anche per rincuorare Marcello, ho appena dato questa notizia:
IN PARTENZA PER VENEZIA. OLIMPIADI ARMI E MILITARIZZAZIONE OCCULTA
https://www.larena.it/territorio-veronese/citta/ronc%C3%A0-monte-calvarina-specialisti-sicurezza-cortina-2026-1.10572701
Che i finanziatori occulti per attrarre fondi a destra e a manca con la scusa delle Olimpiadi, ci spieghino anche questo, oggi.
Milioni di euro per rimilitalizzare un monte strategico! A pochi passi dall’altra vergognosa opera strategica, la Superstrada Pedemontana Veneta (altra deriva, funzionale, delle Olimpiadi!) per la cui costruzione Zaia e Salvini hanno fatto un buco di 12 miliardi. Corridoio militare tra le basi di Vicenza, la stessa Calvarina, alle porte di Vicenza, e Aviano, passando per Spresiano.
Ci stanno rovinando il mondo, non solo il Veneto. Con opere militari, guerre e false Olimpiadi, inquinando pure queste. Ciò che sta accadendo a Cortina, con il taglio militaresco, autoritario, del lariceto, è la prova provata.
Leggete! Per credere. Scoperta di questi giorni.
«La sicurezza dal rischio chimico, batteriologico, radiologico e nucleare dei grandi eventi europei si progetta sul Monte Calvarina, a Roncà (VR), e si testa alle Olimpiadi di Milano».
Uno schifo totale amministratori che sperperano danaro che andrebbe utilizzato molto meglio,in cose molto più utili come sanità o aiuti a chi ha bisogno ed è in difficoltà: sempre peggio.
#DM …”E’ un lavoro sporco”gringo…
Ma qualcuno lo deve pur fare… Wanted :
Larice Ampezzano
90.000$
Solo morto!
Oggi, uscendo dalla palestra d’arrampicata lo spettacolo era devastante. Eravamo in 4 e tutti hanno esclamato: è una vergogna. Un bosco splendido è stato raso al suolo. Non capisco come persone che lavorano nei boschi e che dovrebbero amarli possano perpetrare uno scempio simile perchè non dobbiamo dimenticare che per ogni motosega c’è una persona che sa di fare un scempio.
Ma li avete visti e li conoscete personaggi come Salvini e Zaia?
Cosa vi aspettavate? Intelligenza, buon senso e senso civico?
Vi sbagliavate.
Vergognoso, incredibile. E il ministro dell’ambiente? E la presidentessa del consiglio, Meloni? Ma vedo che i parlamentari se ne fregano! Possibile che l’Italia con un debito pubblico anomalo, non pensa che i milioni di euro buttati potrebbero essere utilizzati in modo diverso. E pensare che in Italia i praticanti Tra uomini e donne, sono circa 50 – 17 i praticanti di bob – 13 di skeleton e 23 di slittino. Quanti metri cubi di acqua, quanti KW di energia elettrica, e i costi di manutenzione per poche persone. Inoltre questi 50 tesserati, decideranno il giorno in cui trovarsi perché non risiedono tutti a Cortina. Può capitare che l’impianto funziona solo per una persona. Evviva i politicanti!
Non ho parole con quale leggerezza vengono spesi i soldi dei veneti malgrado le varie bocciature da organi più competenti del ministero.salvini
Grazie alla redazione ed a Alberto Peruffo per l immediato ragguaglio.
Ottimo il servizio televisivo elvetico (invidia) …ma che tristezza vedere le condizioni del veccho Franchetti K90 inquadrato col drone…
Premesso e ricordato ancora una volta che concettualmente sono allineato con la “protesta” (addirittura estendo la mia posizione ben oltre il caso di specie e arrivo a sostenere che occorrerebbe abolire/ridurre al minimo i grandi eventi sportivi internazionali che ormai fanno solo danni), temo che sulla pista da bob di Cortina ormai ci sia poco da sperare. cioè la faranno, compiendo un danno incalcolabile e lasciando poi il manufatto a marcire inutilizzato, dopo le gare del 2026, come è accaduto per la pista da bob di Cesana torinese ecc.
Lo spirito sportivo e/o lo spirito olimpico (che è un di cui del primo), sbandierato dai sostenitori cortinesi, sono solo il pretesto di facciata da parte del modello consumistico per giustificare la distribuzione di ingenti fondi per i lavori e, poi, cioè durante le gare, per il giro d’affari che ne deriva per il settore turistico (bar. ristoranti, hotel, tassisti, ecc ecc ecc9.
Fate la prova del nove. Andate da cortinesi a dire loto: “ragazzi, state tranquilli, lo spirito olimpico lo preserviamo, solo che, anziché rifare la pista qui da voi a Cortina, la facciamo recuperando uno stabilimento abbandonato in piena pianura padana. Lo innalziamo ad un’altezza di 20-30-40 piani, così otteniamo il dislivello per la discesa dei bob, tutto refrigerato per conservare il ghiaccio a puntino e magari ci incolliamo un centro commerciale e vari ristoranti.”
come risponderebbero i cortinesi e/o i veneti in generale? con una pernacchia. Perché alla gente (oggi di quella zona, domani di un’altra, l’andazzo è lo stesso ovunque) NON interessa lo spirito sportivo/olimpico, ma arraffare gli sghei, se la pista da bob si fa a cortina, la caduta economica riguarda i cortinesi/veneti (sia nei vasi subappalti che, durante le gare, per far mangiare e far dormire atleti, allenatori, massaggiatori, dirigenti, giornalisti, cameramen ecc), se la pista da bob si fa nella bassa padana (recuperando uno stabilimento dismesso ecc), gli sghei finiranno lì e non a Cortina. tutto questo meccanismo agirebbe in ogni caso e ovunque (cioè non è un tarlo specifico dei Cortinesi), ma allo stato attuale agisce a maggior ragione nell’area veneta, considerato tutto il bailamme che gira intorno al terzo mandato di Zaia…
Se non si riscrive a monte tutto il modello dei grandi eventi sportivi (snellendoli, al limite annullandoli, fissando delle sedi fisse per sempre-senza cioè ricostruire gli impianti ad ogni edizione, oppure obbligando all’uso di impianti già esistenti – nel caso di specie le piste di Igls o di St. Moritz,), non se ne uscirà mai più da queste aberrazioni.