Dal Monviso al Changabang

A Torino, presso la Libreria La Montagna, il 6 dicembre 2022 è stata presentata l’ultima fatica letteraria di Ugo Manera, Dal Monviso al Changabang. Chi vuole può rivedere l’intero evento qui.

Dal Monviso al Changabang
Presentazione di Dal Monviso al Changabang di Ugo Manera

La gigantesca carriera alpinistica di Ugo Manera meritava un doppio ricordo! Quando nel 2003 apparve il suo libro autobiografico Pan e pera, tutti salutammo quell’opera come necessaria, davvero imprescindibile. I 44 anni di attività alpinistica (Ugo ha iniziato a scalare montagne già nel 1959) condensati in un unico libro erano da lui visti con l’occhio di un uomo di 63 anni che ancora arrampicava, anzi scalava ancor più di prima visto che era in pensione ed aveva la fortuna di avere amici con molto tempo libero.

L’alpinismo nel frattempo aveva acquisito quell’aspetto sportivo che mancava totalmente negli Cinquanta e Sessanta: lo stesso Ugo aveva iniziato a praticare assiduamente l’arrampicata sportiva, con ottimi risultati in relazione alla sua età. Pan e pera non è scritto in modo critico: Ugo non prova neppure a valutare certe sue imprese con l’occhio dello sportivo. Ma è fuori di dubbio che nel 2003 la sua evoluzione tecnica e umana lo faceva pensare in modo almeno un po’ diverso rispetto alle salde convinzioni dei tempi eroici.

Come ci racconta lui stesso nell’introduzione, Ugo ri-scopre quasi per caso la sua vasta produzione di articoli scritti per le riviste più varie.

Ecco quindi riapparire, dalle profondità del passato, avventure spesso neppure prese in considerazione nel suo primo libro. Ugo, pian piano, decide di dare forma organica a quegli articoli, organizzandoli per data ma anche per contenuti con la suddivisione in otto capitoli tematici. Con la massima attenzione a non fare sovrapposizioni di nessun genere con Pan e pera.

La scelta successiva è quella di non toccare nulla, di copiare fedelmente quanto pubblicato in riviste e bollettini per lo più introvabili: ne emerge uno spaccato di verità totale, non solo di come era Ugo Manera ma anche di come era l’alpinismo di quel tempo, brani interi di storia riportati alla luce, caratteri e forti volontà non mediati dal tempo.

Ugo non dimentica i suoi compagni, almeno quelli con cui più si è legato e ha più fraternizzato. I ricordi di Gian Carlo Grassi, Gian Piero Motti, Isidoro Meneghin, Mariangelo Cappellozza, Paolo Armando, Adriano Trombetta sono veri e propri affreschi, sinceri e graffianti nel modo giusto. Si occupa anche di Mike Kosterlitz, il premio Nobel per la fisica, dandone un’immagine del tutto non convenzionale.

Gli ultimi due capitoli sono dedicati ai suoi saggi sulle questioni più varie, in genere di etica. Si va dal “mitico” e dirompente Settimogradisti parassiti sociali? del 1980 alle più recenti disquisizioni sui travagliati presente e futuro del Club Alpino Accademico Italiano.

In ultimo, occorre osservare che Ugo arrampica ancora oggi, a dispetto dei grandi dolori vissuti e degli anni che avanzano inesorabili. Sono sicuro che sua moglie Valentina farà di tutto per preservarcelo al massimo, ma anche noi, che ci onoriamo d’essere suoi amici, abbiamo fiducia che non smetterà mai di comprarsi corde e scarpette d’arrampicata. E magari di scrivere ancora…

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Dal Monviso al Changabang ultima modifica: 2022-12-08T05:24:00+01:00 da GognaBlog

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7 pensieri su “Dal Monviso al Changabang”

  1. Arrivato con tanto di autografo.
    “I bravi scalatori possono sorridere di fronte alle difficoltà della nostra via, ma per noi contano anche le pareti che non sono verticali o strapiombanti” 
    Monte Rocciavrè prima ascensione parete nord, Punta Orientale 4 ottore 1959.

  2. il bello di questi libri è che ti fanno sognare ed emozionare.

    Hai detto nulla !!!!

  3. Anch’io sicuramente me lo regalerò per Natale, già mi sto regalando la storia dell’alpinismo di Alessandro Gogna, bellissima,il bello di questi libri è che ti fanno sognare ed emozionare.

  4.  
    Pane e Pera mi è piaciuto molto. A Natale mi regalo sempre dei libri di montagna, “Dal Monviso al Chambadang” sarà uno di quelli. Non credo resisterò alla tentazione di aspettare Natale prima di leggerlo. Mi chiamo Ugo come lui e ho la stessa sua “malattia cronica”. Dato che arrampica ancora mi fa piacere sapere che potrò arrampicare almeno ancora per 3/4 anni, salute permettendo e ovviamente al mio livello di quartogradista deli anni ’60.
     

  5. Ho seguito la diretta alla Libreria della Montagna di Torino…se mai avessi avuto un dubbi sull’acquisto, si è dissolto sentendolo raccontare…
    Ho visto un Uomo che gesticolava con mani da persona colta, e parole educate, semplici e ricche d’amore per la montagna ed i suoi compagni…
    Una persona “nostrana”.
    Ora che quasi tutto è industriale è quasi rarità!
    Un bel regalo e non solo perché siamo quasi a Natale

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