Vi è un meccanismo cognitivo nella psicologia sociale secondo cui un individuo è in grado di riconoscersi in descrizioni altamente generiche e universali. Se ci soffermiamo un momento, è esattamente quello che ci succede quando ci troviamo di fronte ad un oroscopo. E’ conosciuto come effetto Forer, una teoria sviluppata dallo psicologo Bertram R. Forer (1914-2000) nel 1948 alla base del successo dell’astrologia.
Effetto Forer e convalida soggettiva
(ecco perché crediamo all’oroscopo)
di Gloria Zucchini
(pubblicato su sciencecue.it il 28 novembre 2020)
La convalida soggettiva delle affermazioni universalmente valide
Succede molto spesso che le persone si immedesimino in profili psicologici vaghi e generici che potrebbero essere validi per chiunque, non mostrando appunto alcuna caratteristica che contraddistingua uno dall’altro in maniera netta. Si tratta proprio di un effetto di convalida soggettiva, meglio noto come effetto Forer, dal nome del suo ideatore Bertram R. Forer. E’ la stessa strategia usata in astrologia. L’oroscopo infatti ci propone descrizioni sommarie e superficiali che permettono a chiunque di identificarsi con esse. Le affermazione generiche e infondate che vengono proposte sono erroneamente interpretate come veritiere dalle persone coinvolte. Una grande fetta della popolazione si affida al mondo dell’astrologia e della pseudoscienza pur non avendo una base scientifica. Come si spiega un tale successo? Lo psicologo Forer rispose a questo fenomeno crescente nel 1948 quando sottopose un semplice test della personalità ai suoi studenti.
Egli somministrò a 39 studenti universitari un test della personalità chiamato Diagnostic Interest Blank, per ricavare un profilo qualitativo del carattere di ciascuno. Il professore diede una risposta personalizzata ad ognuno, o almeno così credevano i suoi allievi. Il profilo conteneva le seguenti affermazioni:
1. Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti ammirino;
2. Tendi a essere critico nei tuoi confronti;
3. Hai molte capacità inutilizzate che non hai sfruttato a tuo vantaggio;
4. Pur avendo alcune debolezze di carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio;
5. Il tuo adattamento sessuale ti ha posto alcuni problemi;
6. Anche se mostri disciplina e autocontrollo all’esterno, tendi a preoccuparti e a sentirti insicuro dentro di te;
7. Talvolta dubiti seriamente di aver preso la decisione giusta o di aver fatto la cosa giusta;
8. Preferisci una certa dose di cambiamento e variazione e ti senti insoddisfatto se sei impedito da limiti e restrizioni;
9. Ti vanti di saper pensare con la tua testa e di non accettare le opinioni degli altri in mancanza di solide prove;
10. Hai imparato che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri;
11. Talvolta sei estroverso, affabile e socievole; altro sei introverso, diffidente e riservato;
12. Alcune tue aspirazioni sono piuttosto irrealistiche;
13. La sicurezza è uno degli obiettivi principali della tua vita.
Come si può facilmente intuire, si tratta di caratteristiche estremamente superficiali e potenzialmente individuabili in ognuno di noi. Gli studenti furono invitati ad esprimere un feedback sul grado di accuratezza del profilo di personalità in una scala da 1 a 5. Quello che non sapevano, era che il profilo restituito dal professore era identico per tutti, semplicemente preso da riviste di astrologia del tempo. Emerse un punteggio medio di 4,26, molto alto vista la non attendibilità delle dichiarazioni, ma che non stupì il signor Forer. Il suo obbiettivo era dimostrare proprio questo: gli individui posti di fronte ad una descrizione generica della personalità tendono ad adattarla ad essi senza rendersi conto che si potrebbe adattare a tantissime altre persone. Questo è quello che venne battezzato come “effetto Forer”.
Possibili spiegazioni dell’effetto Forer
Secondo Forer, gli individui non si distinguono l’uno dall’altro per il possesso o l’assenza di determinate caratteristiche, ma per il grado con cui queste si manifestano. Egli parla dell’uomo come una configurazione unica di attributi non unici. In altre parole, ci riconosciamo in affermazioni universalmente valide perché ci rappresentano tutte, essendo la nostra personalità caratterizzata da una combinazione di queste in diverse quantità.
Altre interpretazioni di questo comportamento sono spiegate da Bertram Forer con meccanismi psicologici meno semplicistici. Uno di questi è il cosiddetto wishful thinking o pensiero illusorio. Si tratta di un processo mentale attraverso il quale interpretiamo fatti secondo i nostri desideri piuttosto che la realtà, negando ciò che oggettivamente accade. Altri atteggiamenti conformi sono l’attenzione selettiva e la memoria selettiva. In entrambi i casi si captano solo le ipotesi favorevoli, scartando o non ricordando tutto ciò che interferisce con i nostri interessi. Infine troviamo il principio della riprova sociale: più persone confermano un’idea, più valore assume. L’astrologia infatti essendo riproposta continuamente in televisione, nelle riviste o affiancata a personaggi famosi guadagna sempre più consenso e credibilità.
Conseguenze nella società
L’effetto Forer viene sfruttato da molte categorie presenti nella società senza nemmeno rendercene conto. Un esempio lampante è quello della pubblicità. Nel marketing un messaggio personalizzato “fatto apposta per te” attira il consumatore e gli attribuisce un bisogno che prima non aveva, rendendo indispensabile un prodotto perfettamente in linea con la sua personalità. O così crederà l’acquirente. Anche la politica si serve della convalida soggettiva per creare slogan indirizzati ad un target specifico, ma che in realtà non sono altro che contenuti adatti a tutti. In questo modo l’elettore si sente toccato e partecipe della vita pubblica, facendo propri dei concetti nel momento precedente il voto.
L’effetto Forer è molto usato anche dai mentalisti, astrologi, indovini e purtroppo dai truffatori. Il problema è che queste considerazioni di senso comune sono incorreggibili. Non si riesce a giustificare come falsa la vaghezza e la generalità delle argomentazioni astrologiche, che risultano quindi difficili da attaccare.
Le affermazioni generiche forniscono delle scorciatoie che consentono alla mente di risolvere la dissonanza cognitiva tra tendenze della nostra personalità in contrasto tra loro.
In un’epoca in cui le informazioni da gestire sono sempre di più è ancora più facile inciampare in contraddizioni che da soli non riusciamo a spiegare. Giustificare questo vuoto logico con delle motivazioni grossolane ci fa risparmiare tempo e grattacapi. La continua ricerca di un riscontro favorevole è un meccanismo di cui non è facile sbarazzarsi, facendoci cadere in trappole cognitive come questa. Spetta al lettore attento e razionale non accontentarsi di una banale spiegazione per uscire dal vortice della pseudoscienza. Dopotutto, è universalmente riconosciuto come noi arieti sappiamo essere testardi e determinati in situazioni di incertezza.
Scopri di più da GognaBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
ASTROLOGIA.
Molta scienza matematica e astronomica è nata e cresciuta per sviluppare quella teoria; basti pensare che i “segni zodiacali” altro non sono che le 12 costellazioni (oggi invece sono 13) che il sole attraversava durante l’anno. Ma noi non possiamo vedere in quale costellazione sta adesso il sole guardandolo, perchè quando si vede il sole non è visibile la costellazione e viceversa. Il sapere in quale costellazione sta adesso il sole è il risultato di precise osservazioni e di una raffinata modellazione della “sfera celeste”, attraversata da una circonferenza, “l’eclittica”, lungo la quale in un anno transita il sole cambiando di costellazione ogni mese. Per questo il calendario solare ha dodici mesi; quello lunare invece ne ha 13, quanti sono i cicli lunari in un anno.
Noi ancora oggi parliamo di influenza stagionale, perchè fino a pochi secoli fa, notando che la gente si ammalava tutta insieme, si affermava che quella malattia era dovuta alla “influenza degli astri”.
C’è che dice che la scienza sarebbe nata molto tempo dopo, ma secondo me già quella era scienza. Oggi viene chiamata magia o superstizione, ma era vera scienza, anche se sbagliata; così come molte teorie scientifiche d’oggi domani saranno considerate “scienza sbagliata”, ma sempre scienza erano.
Credere oggi agli oroscopi invece non è scienza sbagliata, è soltanto sottocultura, alimentata appunto dalle rubriche astrologiche in TV.
Geri
ASTROLOGIA.
A leggere quest’articolo sugli oroscopi sembra che l’astrologia sia stata inventata dai rotocalchi e poi sviluppata dalle TV.
In realtà l’astrologia è antichissima, non sapremo mai quanto perchè è molto più antica dei documenti scritti o pittografati.
In tempi in cui le conoscenze erano primordiali l’uomo stentava a trovare spiegazione degli eventi, ma aveva fatto un primo passo scientifico nel riscontrare alcune regolarità temporali: giorno – notte, le stagioni, le fasi lunari…
poi si era notato che analoghe regolarità si vedevano in cielo, guardando le stelle; allora le si guardava per tutta la notte: niente TV.
I cicli mestruali arrivavano e tornavano sempre nella stessa fase lunare, i raccolti di un certo tipo venivano bene seminando durante certe combinazioni astrali e raccogliendo durante altre.
Da qui una teoria che oggi sappiamo essere falsa ma che allora era del tutto legittima: che fossero le stelle a causare ciò che avviene sulla terra.
Noi oggi diciamo che il momento giusto per una certa semina è quando una certa stella tocca il sole, ma allora si riteneva che quella stella causava il successo di quella semina e un’altra causava la maturazione del raccolto.
segue
Esaurire l’astrologia nell’interpretazione della vulgata, quella a cui si dedica questo articolo, è buttare a mare una sapienza.
Ma è anche esaurire il mondo nelle poche caselle del razionalismo, quelle in cui molti credono di poter comprimere la vita.
Un vero danno.