Eliski in Valgrisenche

Eliski in Valgrisenche
(Davide e Golia = SkiAlp’Xperience)
di Matteo Alberti
(pubblicato su theoutdoormanifesto.org il 13 aprile 2021)

Sabato 20 marzo 2021 – Valle d’Aosta in zona arancione
È ripartito l’eliski, me ne ero proprio dimenticato in questo strano inverno. Dopo quasi tre ore di salita con le pelli di foca, quasi in vetta al Giasson 3215 m ho sentito da lontano avvicinarsi l’elicottero e dopo neanche qualche minuto è arrivata la prima rotazione, poi la seconda, la terza e la quarta. Elicottero sempre a pieno carico, quattro clienti, la guida alpina, il pilota. In un quarto d’ora 20 persone provenienti chissà da dove.  Lo stesso anche su altre vette della Valgrisenche.

Che inaspettato e brusco risveglio! Era solo un sogno, la Valgrisenche senza elicotteri, la Valgrisenche “una piccola e incontaminata valle laterale della Valle d’Aosta dove è ancora possibile riscoprire il gusto autentico della vita in montagna” (così come è definita nel sito della Proloco), la Valgrisenche invernale paradiso dello scialpinismo.

L’eliski in Valgrisenche
Siamo in Valle d’Aosta, a Valgrisenche, vallata laterale compresa tra i confini valdostani del Parco Nazionale del Gran Paradiso e i confini nazionali con la Francia.

Con un territorio di circa 112 kmq, abbondanti nevicate, esposizioni favorevoli e numerosi ghiacciai, la Valgrisenche è il paradiso per gli amanti della neve fresca. Conta più di 60 itinerari scialpinistici per tutti i gusti e per tutte le difficoltà. Dal 1983 in questo piccolo comune di montagna si pratica l’attività di eliski.

Importanti entrate nelle casse comunali, lauti guadagni per le Guide Alpine, notorietà e clienti vip per alcune strutture alberghiere: sono questi i fattori che hanno contribuito a riproporre l’eliski come principale attrattiva invernale della Valgrisenche.

Consapevoli e forti della loro posizione di privilegio, spalleggiati dalle amministrazioni comunali e regionali, i gestori dell’eliski, dai primi anni 2000, hanno spinto sull’acceleratore promuovendo la pratica di questa attività in maniera sempre più massiccia: sempre più voli, sempre più punti di atterraggio, consumo metodico dei pendii sciabili, maxi-comprensori intercomunali, più veivoli in volo contemporaneamente, transfer giornalieri da note località dell’arco alpino offerti ai clienti che così non soggiornano più in loco e, per finire, a volte mancanza di rispetto verso gli scialpinisti e ciaspolatori.

Di fronte a questi comportamenti e forse anche per una maggiore sensibilità sul tema ambientale delle terre alte, io e altri residenti e frequentatori,  abbiamo costituito nel 2016  un “gruppo spontaneo” d’azione con lo scopo di evidenziare i molti aspetti negativi dell’eliski.

Dati alla mano, la valenza economica e la valenza turistica dell’eliski sono risultate ‘fumose’, almeno nell’ultimo decennio. La Valgrisenche si trova nelle ultime posizioni a livello regionale sia per reddito procapite sia per il numero delle presenze turistiche.

Per quanto riguarda l’ambiente non sono mai stati fatti studi sul disturbo della fauna, sull’impatto acustico, soprattutto in prossimità delle elisuperfici di partenza e atterraggio, nessun dato sull’inquinamento dell’aria, in 35 anni di attività qualcosa andava fatto, qualche dato andava raccolto.

Il confronto con le amministrazioni comunali e regionali è stato molto acceso, ma ha portato a dei primi risultati:

– Legambiente  ha  sostenuto il gruppo e il suo operato, consegnando la Bandiera Verde nel 2016.

– L’amministrazione regionale, su invito dell’ENAC, ha rivisto la norma inserendo punti più stringenti, eliminando definizioni obsolete e inadeguate, richiamando alcuni articoli mai rispettati della legge regionale “Disciplina delle attività di volo alpino ai fini della tutela ambientale”,  bloccando il bando del 2020.

– A livello comunale sono state create due zone libere dall’eliski, il tracciamento dei voli è diventato obbligatorio per la conta delle rotazioni e per il controllo delle linee di sorvolo, è stato permesso ad un solo elicottero di volare, sono stati ridotti i punti di atterraggio.

Il confronto, però, è stato molto faticoso e spesso ha portato a focalizzarsi solo sugli aspetti negativi del territorio. Occorreva cambiare la strategia, passare dal negativo al positivo, dall’opporre al proporre.

Un nuovo modo di approcciare la questione: SkiAlp’Xperience
Così nel 2021, ispirato dalle peculiarità invernali della Valgrisenche, ho ideato e organizzato SkiAlp’Xperience, manifestazione non competitiva e gratuita che intende promuovere il territorio attraverso lo scialpinismo. Con un regolamento semplice e chiaro, la gioia nel raggiungere la vetta è stata immortalata dalle foto dei partecipanti, che le hanno postate e condivise sui profili social personali dando tanta visibilità a Valgrisenche e allo scialpinismo, esploso in quest’anno che ha visto la chiusura per CoViD-19 degli impianti di sci.

Sono piccolo di fronte al gigante eliski ma sono forte delle mie convinzioni, dei tanti valori che mi sono stati trasmessi, dei buoni propositi e soprattutto sogno sempre una Valgrisenche che abbia una sua identità di montagna, che non sia più considerata il piccolo Canada o la piccola Alaska come ad alcuni piace definirla.

La montagna non è  il parco giochi per la massa o per pochi clienti elitari e pretenziosi.

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Eliski in Valgrisenche ultima modifica: 2021-04-21T05:08:00+02:00 da GognaBlog

5 pensieri su “Eliski in Valgrisenche”

  1. 5
    Matteo Enrico says:

    Concordo pienamente con l’opposizione all’Eliski, pratica barbara ed elitaria. Concordo sul regolare il traffico al Nivolet nelle giornate estive. Concordo nel preservare l’ambiente. Ma bisogna dare anche delle alternative. Non solo opporsi, ma fare. E quando vedo che un sentiero nel cuore piemontese del PNGP, nella fattispecie il sentiero Videsott, è quasi del tutto privo di segnaletica, mal segnato, con pochi bolli sbiaditi..quale turismo sostenibile si può proporre?

  2. 4
    albert says:

     Un dubbio, forse le manifestazioni contro l’eliski…fanno provare ancora piu’ gusto al chi lo pratica. Forse ancor di piu’ della  loro  stessa discesa con gli sci…che da scopo principale e diventa  funzionale al “far schiattare d’invidia  i poveracci  con le pelli di foca”.Bisognerebbe   inventare qualche  forma  nuova che li ridicolizzi.Brain storming di ideee ..a me e’venuto in mente lo sciatore  duro e puro che  li fa sentire  imbranati…sulle stesse nevi vergini.. Provai  profonda  inadeguatezza  quando mi sorpasso’ fischiettando   su  una pista impegnativa   un locale senza bastoncini,  vestito  con tenuta lorda da  stalla e con una pala sporca di   letame  sulla spalla.

  3. 3
    Toni Farina says:

    Accolgo con grande piacere che si riscopra l’eliski ( e i paralleli voli panoramici, elitaxi, elibike e pure elifunghi. Elitutto insomma, compresa pure miss eliski anni fa in Val Varaita). Con piacere essendo stato l’eliski il mio principale impegno nell’associazione Mountain Wilderness in questi 20 anni. Almeno 6 manifestazioni contro questa abobinevole pratica ho collaborato a organizzare: 3 in Val Thuras (alta Val di Susa), 1 sul Monte Rosa, 1 a Balme (Valli di Lanzo), 1 in Valgrisanche appunto. Più la partecipazione all’ultima in Val Formazza.
    Per questo chiedo scusa per questo finale un po’ polemico. Ricordo in Val Thuras dovevamo essere 500 contando sulle gite di 2 sezioni CAI. Le gite CAI furono spostate e ci trovammi in 100 che comunque andava bene uguale perché il tiggì regionale fece un bel servizio. Ma ricordo pure Balme-PIan della Mussa 3 anni fa. Eravamo circa in 10 malcontati, perché vista la bella giornata e la bella neve gli amici sci alpinisti andarono a farsi la gita. Vuoi mica perdere la “neve dell’anno” e l’allenamento.
    Ciò detto se qualcuno organizza io ci sono.
    Ciao
     

  4. 2
    Paola Cinato says:

    Bella l’idea della manifestazione non competitiva! Peccato che quest’anno non ci si potesse muovere tra regioni diverse… ora la terremo d’occhio per le prossime stagioni!

  5. 1
    albert says:

    Se non e’ il rumore delle pale di elicottero , a infastidire i timpani  e’spesso un mezzo movimento terra in azione di scavo o spianamento..o motosega  che esbosca..o sparo di carabina, sopra i bramiti del cervo in fase corteggiamento..Esperienza sensoriale avuta in un lontano  ottobre zona Pale di san Martino.L’azzurro solcato da intreccio di scie..per scattare una foto indenne…lunga ricerca del momento e dell’inquadratura eliminante.In passato  rumore di moto da trial ,adesso le motoslitte o quad cingolati. Oltre alle azioni di protesta, non resta che astenersi daintrattenere   forme di  dialogo sulle cime con  gli sbarcati…tenersi separati…erigere un muro di  sprezzante indifferenza, Se proprio,  per chi e’capace, esibirsi in serpentine e virtuosismi :classe e tecnica non si comprano.

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