Gli ambientalisti sono più inquinati delle fogne di New Delhi
di Lorenzo Jovanotti Cherubini
(dal suo profilo facebook, 2 settembre ore 14.55)
Quando abbiamo iniziato a progettare JBP (Jova Beach Party) la primissima cosa che abbiamo fatto è stato contattare il WWF per poterli incontrare per raccontare l’idea e chiedere a loro un parere, e sono stato io personalmente a metterla come condizione di partenza. Il WWF, perché è una grande organizzazione storica che non cerca visibilità ad ogni costo ma opera sul campo, anche se al WWF serve comunque a promuovere attività di difesa e cura dell’ambiente. Il WWF ha competenze specifiche, è radicato nei territori, ha un vero comitato scientifico e una rete vera e diffusa di operatori ed osservatori.
Non mi sarei mai aspettato, nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al “fact checking “ di molte testate.
Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!
Pensavo e penso ancora che la collaborazione con il WWF sia garanzia di rispetto delle aree. Invece ecco un delirio nei social, una miriade di cazzate sparate a vanvera da chiunque, una corsa al like facile da parte di sigle e siglette che hanno approfittato ogni giorno della visibilità offerta da un nome popolare e da un grande evento per cavalcare l’onda, mettersi in mostra, inventare palle, produrre prove false che nessuno mai verificherà perché la rete è così. Addirittura “Legambiente” e “Ente Nazionale Protezione Animali” recentemente sono cascate in una trappola tesa loro dai mitomani che se non fossero pericolosi farebbero anche ridere (sono emerse storie che superano sceneggiature di commedie grottesche).
Hanno detto che abbiamo abbattuto alberi, sterminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, costruito eliporti (eliporti!!!!!), disorientato fenicotteri, prosciugato stagni, gettato napalm sulle piantagioni di canna da zucchero del sud-est asiatico, trivellato il mare, assoldato mercenari, mostrato ascelle a gente che non gradisce certe sconcerie (soprattutto non gradisce le ascelle), sudato troppo, goduto troppo, ballato troppo, cantato troppo, disturbando sia Don Camillo che Peppone.
Io ogni giorno da novembre scorso mi confronto, e con me i responsabili della produzione, con il WWF e chiediamo a loro se le cose che girano in rete sono credibili e la risposta è sempre stata, dopo ogni verifica fatta, che non lo sono. C’era una criticità (non accertata pienamente, diciamo un rischio di criticità) sulla spiaggia di Ladispoli e ci siamo spostati. Le altre spiagge dove Jova Beach Party ha portato gioia, messaggi seri sui comportanti adottabili da subito per ridurre il proprio impatto ambientale, amore, cultura, economia, goduria, coraggio, spirito avventuroso e originalità sono tutte spiagge dove ci vanno le persone per tutto l’anno e tutta l’estate, luoghi popolari, spesso affollati. Ci siamo presi cura di ogni aspetto legato alla tutela dell’ambiente investendo più delle risorse disponibili, e ci siamo sottratti alla spocchia pelosa di molti farabutti che dietro alla maschera dell’ambientalismo nascondono ansia di protagonismo quando non disonesta ricerca di incarichi ben pagati con denaro pubblico o donazioni di gente raggirata con false immagini a effetto. Ripeto: false, taroccate, inventate, decontestualizzate, drammatizzate ad arte. Pensate che in una spiaggia una delle tante denunce preventive che abbiamo avuto sosteneva che avremmo danneggiato una specie floreale e allegava foto specifiche che poi si sono rivelate essere fiori che crescono nel sud del Pacifico, fiori che nel Mediterraneo non esistono neanche dal fioraio. Hanno detto bugie a raffica, ogni giorno taggando me per sbracciarsi nella folla dei social per un follower in più.
Jova Beach Party non si mette maschere, è tutto alla luce del sole, siamo stati costantemente controllati, monitorati dalle autorità che giustamente verificano ogni singolo dettaglio.
Jova Beach Party parla di comportamenti da adottare con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale a centinaia di migliaia di persone intelligenti, aperte, evolute, e non lo fa via Twitter ma sul posto, e lo fa senza puntare il dito per darsi delle arie, lo fa senza infondere assurdi sensi di colpa a una generazione che deve trovare entusiasmo nell’idea di cambiamento e di progresso e non imbattersi in cupi pseudo amanti della natura buoni solo ad inquinare il web con le loro cazzate e anatemi.
L’ecologia è una scienza, se si trasforma in terreno di scontro di tifoserie è un danno per tutti, non si tratta di giocare a discutere se la terra è piatta o se l’aglio scaccia i vampiri ma di scienza, comportamenti, tecnologia, obiettivi a breve e lungo termine, politiche locali, nazionali e internazionali, studio, ricerca, ispirazione, competenza, risorse, investimenti, impegno, analisi seria dello stato delle cose, senza panico e con voglia di collaborare.
Ciao a tutti.
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Marcello, forse nella vita avresti dovuto fare il musicologo. Beninteso, senza rinunciare all’alpinismo. Insomma, un Massimo Mila del terzo millennio.
I Pink Floyd a Venezia hanno sicuramente dato.
Chi non ha saputo prendere è stata l’amministrazione della città che ai tempi non si rendeva conto di cosa stava (dis) organizzando.David Gilmour dopo il concerto ha dato dell’idiota al sindaco e iPitura Freska c’hanno pure fatto la canzone che, assieme al Papa Nero, li ha portati al successo nel tempo.
Che si tratti di musica rock, folk, classica , i concerti che attirano folle in alta quota hanno sempre il loro impatto.I piu’bei concerti che abbia mai sentito: ragazzo con leggerissimo flauto di canna estratto dallo zaino che ha sparato un ” el Condor pasa” su altipiano Pale san Martino e poi si e’ diretto in basso saltellando, poi amico virtuoso dell’armonica a bocca, poi nel gruppo alcuni amici o amiche solisti appartenenti a corali varie della val di Fassa..nessun bisogno di amplificatori, energia elettrica, gru,palchetti.. servizio d’ordine..Sempre nutrito un dubbio per le grandi adunate evento musicale in montagna ( o spiaggia, isola caraibica , deserto, borgo ecc) : e’ l’artista che vuol dare valore aggiunto al luogo o viceversa, che dalla location ne vuole ricavare per accrescere di suggestione un repertorio che potrebbe anche avere punti deboli? Esempio: I Pink Floyd a piazza San Marco, hanno preso o dato?
manco io !
Un mega raduno l’ha fatto anche sulla spiaggia di Viareggio nella zona della Costa dei Barbari.
Ora non voglio certo dire che la spiaggia di Viareggio sia un campione di natura selvaggia.
Ora mi domando ma quando a Viareggio c’è lo Stadio dei Pini, c’è piazza Mazzini piuttosto grande, perchè farlo sulla spiaggia?
bonjour,
ce jova beach party est une insulte aux ecologistes;communication et propagande ;
Drugo Lebowsky, quello che dici non fa una piega… tuttavia mi domando dove vuoi andare a parare.
OK, siamo tutti degli ipocriti, prima abbiamo tutti taciuto e anzi abbiamo anche partecipato ai concerti in quota (veramente io, come te, non ci sono mai andato)… ma quindi? Per questo allora dovremmo continuare a tacere per sempre?
Altra cosa: se non ho capito male, qui si discute della difesa (o, secondo qualcuno, della denuncia) di Jovanotti, e mi sembra poi che la discussione NON sia ristretta alla sola data di Corones, ma a tutto il tour, che si è tenuto interamente in ambienti (più o meno, siamo d’accordo) naturali.
Attenzione che faccio queste considerazioni non certo per delegittimare quello che dici, ma solo per puntualizzare la piega presa dai commenti (almeno i miei).
Motta, ho il massimo rispetto per chiunque la pensi in un modo e lo manifesti. Se pecco di schiettezza, chiedo scusa a tutti, ma qui mi piace leggere e scrivere ragionando sull’argomento e forse non sulla forma.
Gogna ha posto un argomento su cui discutere.
Non credo che esprimere le proprie opinioni, magari non trovandosi d’accordo con quanto dice Jovanotti, sia condannabile.
Il fatto che nel passato si sia passati sopra certe iniziative turistiche, che d invece dovevano far pensare a dei campanelli di allarme, non credo che ci debba continuare a far chiudere gli occhi.
C’è sempre tempo a prendere coscieza dei problemi. Almeno si spera.
Caro Drugo, bell’intervento . Hai detto cose vere.
Ma sinceramente ipocrita non mi ci sento.
Potevo fare di più puo darsi. Ma ognuno fa quello che può
Cominetti, resta pure dell’idea che vuoi, ci mancherebbe… però SE vuoi discutere, allora fallo nel merito, senza screditare le opinioni diverse dalle tue lasciando intendere che siano dettate dall’invidia per il successo, i soldi, o chissà cos’altro di Jovanotti, senza derubricare gli altrui commenti come “acidi” (lo so che lo sai, ma l’accidia è un’altra cosa), senza liquidare tutto come “minestrone di argomenti per lo più insostenibili e che quindi siano divenuti inutili”.
Ciao
In una chiesa un conto è un canto gregoriano, altra cosa sono i concetti rock con musica sguaiata a tutto volume. Idem sui monti.
Detto ciò, io preferisco la quiete: nelle chiese e sui monti.
Chapeau.
mah.premetto che una “manifestazione” come quella esecrata dalla maggioranza di chi ha commentato non mi piace.fa parte del “circo” che ormai ha cambiato le espressioni del turismo in dolomiti.e detto per inciso, anche l’arrampicata e l’alpinismo, come l’andare a funghi, sono espressioni turistiche.però mi lascia perplesso (eufemismo) che le voci si sollevino adesso per questo concerto.questo.prima no?signori, sono anni e anni che vengono fatti concerti in dolomiti!è che si chiamavano e chiamano “suoni delle dolomiti”.portavano la radice quadrata di persone per singolo evento, ma di fatto lo “scandalo” dovrebbe essere lo stesso.abbiamo accettato di sdoganare certe manifestazioni in quota?siabbiamo accettato (e magari abbiamo partecipato) a eventi culturali di prosa, arpa birmana, clavicembalo, sax, corno inglese (tanto per dire).ma allora?l’evento “culturale” con centinaia e centinaia di persone sul COTICO di un pascolo, si.migliaia e migliaia di persone sull’INERBIMENTO artificiale, no.permettete, ma questa è ipocrisia.a prescindere dal fatto che, da un punto di vista meramente “naturalistico” s.l. crei più disturbo un (relativamente) piccolo numero di persone in un ambito naturale, che una folla su un “campo da calcio” quale Plan de Corones, ma non ci rendiamo conto che avere accettato la presenza antropica di una “piccola massa colta” ha reso lecito il mega concerto?perché suoni delle dolomiti si e jovanotti no?facciamo due pesi e due misure?per me siperché con le critiche si sta di fatto valutando negativamente solo il TIPO di evento.concretamente, mi permetto di ripetere, c’è più “potenziale danno” su un pascolo che in uno “stadio” come Plan de Corones.ci stiamo piangendo addosso.certe derive, ammesso che non fossero ineluttabili (cosa che purtroppo temo) dovevano essere stoppate in primis dal NON partecipare a suoni delle dolomiti o a eventi simili.ma invece ci siamo andati… (siete a dire la verità, che io da buon bubulcus non so apprezzare un sax fuori da un pub).e allora di cosa ci lamentiamo?Brunello o Paolini si e Cherubini no?mi spiace, ma è un atteggiamento ipocrita.l’errore è stato sul nascere.adesso si devono solo contenere i danni.jovanotti in Val Ombretta no! ma finché resta su una pista da sci, macchhissenefrega.ps: il cominetti è un pontificatore?non mi pare, ma boh, non so, chemmefrega, sarà…in compenso mi pare ci siano tanti moralizzatori alla Savonarola de noialtri.ciao a tutti.
Ho letto l’articolo su Molotov, ma resto dell’idea che avevo. Semmai mi si riconferma il sentire tanta invidia nei confronti di Jovanotti e abbastanza accidia in molti commenti che, criticando pesantemente però non si fanno portatori né di soluzioni, né di eventuali alternative.
La sensazione che ho è che i commenti (compreso i miei, probabilmente) hanno preso una pesante deriva nel minestrone di argomenti per lo più insostenibili e che quindi siano divenuti inutili.
Lo ripeto, non sono un suo fan né penso che abbia ragione o si comporti in maniera ineccepibile. Ho solo scritto che solleva problemi che altre popstar non sollevano e questo lo trovo positivo.
Chi è senza peccato…
Nel mio precedente intervento (n. 34) le prime due frasi sono una citazione dell’intervento n. 29 di Marcello Cominetti… ho sbagliato a quotare.
Scusate la confusione.
Anch’io la penso come nell’articolo linkato da Nicola Pech: grazie a lui e a Wu Ming.
Se vende tanti dischi ed è ricco, sono felice per lui. […] Non sono invidioso e quindi tendente alla critica tout court, specie nei confronti di chi ha successo.
Rispondo solo a questo e poi mi taccio (l’articolo linkato da Nicola Pech -grazie- dice già tutto): nemmeno io sono invidioso, e che Jovanotti abbia successo o no sinceramente non mi fa né caldo né freddo (veramente il discorso sarebbe ampio, ma lasciamo stare).
Non mi sembra proprio poi di aver fatto una critica tout court… basta, non mi dilungo oltre.
Senza entrare in ambiti politici, altrimenti non la finiamo più, sono evidentemente ingenuamente affascinato da Jovanotti. Anche i Rolling Stones e Vascorossi, per esempio, fanno grandissimi eventi provocando inquinamento enorme perché migliaia di fan li raggiungono in auto, ecc… Chi si ricorda del concerto (gratuito!) dei Pink Floyd a Venezia? Il giorno dopo c’erano rifiuti, merda e piscio ovunque.
Se un artista solleva problemi legati all’ambiente ben venga. Questi io penso ingenuamente. Delle spiagge affollate (che lo sono anche durante la normale stagione balneare) e del Plan de Corones non me ne importa nulla perché mi viene in mente una frase letta anni fa su un libro dal titolo: Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano, che diceva così:
UNA PARTITA DI RUGBY è UN OTTIMO SISTEMA PER TENERE FUORI DALLA CITTA’ QUALCHE CENTINAIO DI SCALMANATI.
Questa affermazione del Sig. Cherubini mi sa di RENZIANA.
Meno male che adesso c’è “Italia Viva” e nessuno dirà più di no.
Prevedo MANBASSA.
Pure a me sorprende che il Cominetti faccia di tutta l’erba un fascio ma soprattutto mi sorprende, per come l’ho “conosciuto” nei commenti su questo blog questa ingenua ammirazione per Jovanotti. Lo inviterei a leggersi questo interessante articolo di Alpinismo Molotov. https://www.wumingfoundation.com/giap/2019/09/jova-beach-party/?fbclid=IwAR0WEbxcgL94lo0jbjBQEzdC2sfB_Cq012d7BzSD_eHBcLHUj4AVOL3eGvo
Questo in particolare: Giunti oramai alla fine di questo tour, il dato veramente positivo è che molti non hanno sposato il presobenismo/perbenismo jovanottiano e nemmeno le toppe «comunque ugualmente» messe dal WWF. Al contrario, hanno agito con la convinzione che il Grande Evento si sarebbe dovuto fermare, per la tutela collettiva di un ambiente naturale che è prima di tutto parte di una comunità. Ambiente messo a rischio e stravolto in nome del business, di un interesse privato spacciato per «grande festa» e nobilitato da un messaggio “eco-friendly”.
E ancora Di tutta l’operazione Jova Beach Party, a risultare più tossico è il fatto che Jovanotti non si accontenti di un mega-show allestito a scopi commerciali, No, Jovanotti vuole anche dare a tutto ciò una veste pedagogica, imporre il mega-show come momento “alto” di aggregazione e divertimento per i messaggi che presuntamente veicola: «la tutela del mare e il contrasto all’abbandono dei rifiuti in materiali plastici», come sintetizza Donatella Bianchi, presidente di WWF Italia
Marcello Cominetti, il Pontificatore. 😂😂😂
Io credo che Jovanotti sia uno che ci crede.
Se vende tanti dischi ed è ricco, sono felice per lui. I suoi fan (qualche sua canzone piace anche a me) potranno deliziarsi con la sua musica e questo è bello. Non sono invidioso e quindi tendente alla critica tout court, specie nei confronti di chi ha successo. Mi sembra un po’ troppo scontato.
La sua denuncia è importante. Questo mi pare l’aspetto di valore di quest’articolo.Suonerà male l’accostamento con le fogne di Delhi, ma rende l’idea. Non credo proprio che Jovanotti ce l’abbia per questo con gli indiani. Dai…
Ora che ho “pontificato” vado a “panificare”. Ciao
Allora… già secondo la narrativa dominante gli ambientalisti sono “quelli del no”, quelli cui non va mai bene niente, quelli che “frenano lo sviluppo”, ecc.
Uno famoso spara nel mucchio ad alzo zero dichiarando che “Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della (sic) scarico della fogna di Nuova Delhi!” … e lo fa sul web, notoriamente culla dei commenti moderati e ponderati… e il tutto -ribadisco- al solo scopo di sottolineare quanto invece le sue iniziative siano sacrosante, benefiche, salvifiche, ecc. ecc.
Mah…
Secondo me si è un po’ perso il tema… Legambiente, WWF ecc , hanno personale pagato. Io mi considero un ambientalista estremo da sempre, infatti sono un rompicoglioni, ma se uno famoso come Jovanotti afferma qualcosa, è facile che ottenga risultati migliori che se la stessa cosa ce la diciamo noi qui.
APPUNTO!!!
Ma Mister Cherubino spara nel mucchio perchè gli conviene. Fa aumentare i FOLLOWERS.
Lui se ne sbatte di chi invece ci crede veramente e sacrifica del suo per la protezione dell’ambiente. Non si preoccupa di offendere gli onesti e spara merda su tutti.
Ammazzarene 100 per curarne 1 . Bravo Cherubini!
Ma qualcuno di quelli che approva il giudizio di Jovanotti, ha mai provato a fare l’ambientalista? A parte che sparare nel mucchio, come fa lui, non va bene, vorrei capire di chi stiamo parlando esattamente. Molti credono che fare l’ambientalista sia una professione, magari stipendiata da qualcuno. Ma quanti sono in Italia quelli che campano facendo l’ambientalista? Io non ne conosco nessuno. E’ un’attività spesso ingrata, di puro volontariato, dove sottrai tempo e denaro (del tuo) alla tua vita privata. Nel migliore dei casi sei visto come un rompicoglioni, criticato, evitato e non di rado boicottato, ostacolato e danneggiato. Quasi sempre sarai solo assieme a quatto gatti a lottare contro i mulini a vento, e comunque con avversari enormemente più potenti. L’ambientalista in Italia ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Se non ci credete, provate.
del resto PATACCA e POLTRONA fanno gola. E anche nelle associazioni ambientaliste penso possa accadere. Non ne rimarrei meravigliato.
Allora cosa dobbiamo fare?
Lasciamo perdere il Jovanotti artista, può piacere o meno, può sembrare sincero nelle sue dichiarazioni o meno, ciò passa in secondo piano e accende discussioni sul niente o sul molto poco. E’ invece importante dibattere, almeno secondo me , se quanto da lui affermato sul mondo dell’ambientalismo sia reale. L’accusa lanciata è molto pesante e fa indubbiamente riflettere, io penso che il Sig. Cherubini abbia colto solo parzialmente nel segno perchè se la stragrande maggioranza degli iscritti alle associazioni ambientalistiche aderisce con entusiasmo ed in buona fede alle battaglie sulle tematiche inerenti, i vertici sono più interessati “ad altro” in primis al loro ego, questo accade in genere anche nel volontariato ” eroico” e/o “angelico” dove titoli e divise si sprecano per non parlare di noi volontari CAI . Ho notato che il solo avvicinamento alla Sede Centrale con incarichi anche solo in Commissioni o Scuole provoca metamorfosi che al confronto un camaleonte sembra un prete nella neve.
Ricordate Pepito Sbarzeguti nei film di Peppone e don Camillo? Come è possibile comunicare con un tizio che si presenta con questo nome? Non sarebbe serio.
Firmato: il Corvo
… … …
E io? Chi sono io? Ho lasciato qualche indizio… 😂😂😂
Non chiedete a un musicista cos’è la libertà, è come chiedere a un pesce cos’è l’acqua, non te lo saprà spiegare ma lo vedrai schizzare via con un colpo di pinna. L’acqua è il suo elemento. La libertà è il mio elemento. È una bella parola, tre sillabe, accentata in coda come piace a chi cerca sempre il ritmo nelle sue canzoni
Non è la prima volta che uso la parola libertà in una canzone, anzi forse ne ho pure abusato, ma che ci volete fare, quell’accento sulla A all’ultima sillaba è una tentazione continua
Sentire il corpo, ascoltarlo, muoversi, sentirne i lamenti e scoprirne i punti forti, sentirsi con il corpo dentro il paesaggio e confondere la fatica della pedalata con la fatica della terra che gira su se stessa e poi intorno al sole fino a girare come se fosse un anello della concatenazione dei satelliti e delle stelle degli elettroni e dei nuclei e scoprire nel movimento rotondo la chiave del movimento in avanti.
C’è un film di Pasolini dove Orson Welles dà una definizione di Fellini e io immodestamente a volte sogno di aderire a quella definizione: egli danza. Se si dicesse di me mi sentirei molto onorato da questa definizione. Jovanotti: egli danza!.(Jovanotti, intervista speciale del TG1, 5 maggio 2013)
Non sarà Roger Waters ma vomitevole neppure.
Ci si schiaccia ti si schiaccia mi si schiaccia ci si schiaccia gli si schiaccia.
Dopo tale perla , dovresti ridere, ripetere ” bella storia raga”. Poi tacere … per sempre.
Jovanotti poi è renziano.
Arte? Ambientalismo? Ma no. Lorenzo Cherubini scrive un post misero e furbetto, in accordo con le “sue” vomitevoli canzoncine per anime belle. Faccina che vomita.
Quello degli artisti è un mondo che poco ha a che fare con la quotidianità. Ci pensate quanto pesa nell’animo di un chitarrista (è un esempio) il far vibrare una corda che fa vibrare centomila cuori che sono lì davanti a te? E’ logico che ogni tua virgola assume un peso enorme e anche gli artisti sono esseri umani. Non sono un fan di Jovanotti ma lo stimo come artista e se riesce a parlare di ambiente alla massa informe che lo osanna, credo faccia una cosa buona. Poi è logico che tiri l’acqua al suo mulino, ma non mi sembra che lo faccia così sfacciatamente come alcuni qui hanno scritto. Capisco che se non piace come artista e in più appaia come un approfittatore, lo si possa bollare negativamente. Per me (ammesso che questa mia opinione abbia un peso) non è così perché cerco di vederci qualcosa di positivo. Il fatto che scontrandovisi, abbia dichiarato che il mondo dell’ambientalismo non è così puro come lo si dipinge spesso, mi sembra una buona cosa. Chiedo scusa a chi la pensa diversamente.
Visentini, non sono permaloso se no ti manderei a quel paese, (rido), ma le tue parole mi meravigliano perché approvo quasi totalmente quello che scrivi. Le idee diverse non sarebbero da contrastare a meno che non siano pericolose e credo che le mie non lo siano affatto. Scusami se ho questa convinzione.
Se avere delle idee diverse dalle tue lo chiami pontificare, allora qui tutti pontifichiamo. L’importante è capirsi. Non ci siamo mai parlati guardandoci in faccia e io di te conosco i commenti che scrivi qui e qualche tua guida che ho consultato in passato trovandola peraltro ottima a suo tempo.Ognuno ha il suo modo di esprimersi e io so di non essere granché diplomatico, ma non penso di imporre nulla al prossimo.Ti chiedo scusa pubblicamente se certe mie parole ti infastidiscono così tanto, ma di più, sinceramente penso di non dovertelo. Ciao.
PS non ho nessun blog a cui abbia mai proposto di partecipare a qualcuno. Il mio sito/blog è uno strumento di lavoro. L’unico “social” a cui dedico un po’ di tempo è il gognablog. Abbi pazienza…
A me sembra che J parli solo per tirare acqua al suo mulino.
Se vogliamo parlare delle contraddizioni e dei magna magna che infettano l’ambientalismo, il soccorso, il volontariato, ecc. (d’altronde c’è qualche campo dove non ne esistono?!?) facciamolo pure, ma NON con questo pretesto peloso.
forse ho capito male la tua frase. Ma non è la natura che va educata.
E’ l’uomo che va educato.
Mi dispiace ma mister Cherubini non mi convince. Come non mi covincono tanti altri artisti che spesso e volentieri fanno tanti bei discorsi, predicano bene ma razzolano male.
Ti trovo invadente Cominetti e pontifichi su tutto con idee e modi spesso, per me, da contrastare. Non m’iscriverei mai a un tuo blog e mi fai passare la voglia, qui, di parteciparvi.
Una volta ci davi degli alpinisti da tastiera o degli sfigati da osteria, vedi tu… Io mi sto stufando.
Solo una annotazione riguardo alle spese ecologiche
Che paghi i ” cosi detti volontari” il resto ė demagogia la sua ė applicazione di una ricerca di mercato bella e buona
Che piaccia o no ma che non faccia la vittima con il sedere degli altri
In montagna e a me sembra dappertutto, ora ci si deve vestire con divise colorate ben distinguibili, ci si sente in diritto di criticare tutti gli altri, qualcuno soccorre, qualcuno pulisce, qualcuno pontifica certificato da manuali scritti da lui stesso e sa la verità, ma nessuno insegna a “non farsi male”, a “non sporcare”, a “imparare a fare le cose”.
La Natura deve essere educata, ripulita, soccorsa.
Forse l’uomo è più folle del solito, o forse è solo iniziato l’evo della profonda ignoranza
Dev’essere il blog di Visentini. (faccina che ride/suda, non le so mettere).
Ma questo è il blog di Gogna o di Cominetti?
Hai ragione Marcello. Parlando del problema “ambientalismo” sotto il profilo che meglio conosco, quello della divulgazione scientifica e dell’educazione ambientale (temi vicini ma molto diversi), ho la forte sensazione che si sia completamente perso l’orizzonte primario: la Natura.
La si nomina, la si vagheggia, la si rappresenta, ma non la si conosce più. È ritenuto più importante spingere a “buone pratiche” quotidiane, con una natura che resta un alone di sfondo rispetto all’importanza di creare cittadini allineati con le nuove esigenze della “sostenibilità”. Esigenze spesso in linea con nuovi fronti di sviluppo economico, sostenibile, ammettiamolo in molti casi, ma avulso dalla Natura vera. Gli studi di fattibilità di molta innovazione sostenibile sono puramente contingenti. Non si indaga nel lungo periodo come cambierà davvero il nostro rapporto con la Natura vera.
Difficile parlare dell’argomento in un breve commento.
Secondo me si è perso il tema che è l’inquinamento del mondo degli ambientalisti. Jovanotti è il pretesto per parlarne, ma il tema resta. I tempi di oggi non sono più quelli di Mitchell e Baez (purtroppo) e si comunica diversamente. Il Cherubini ha messo il dito in una piaga che è la stessa in cui vivono soccorso alpino, protezione civile e volontariati vari che sotto l’aura della nobiltà dei propositi svelano torbidi magna magna.
Proviamo a parlarne senza tenere dentro Jovanotti e la sua popolarità se possibile. Gli artisti sono comunque un mondo che poco ha a che fare con l’ordinario.
Che il mondo “ambientalista” sia da tempo inquinato non è un segreto per nessuno che lavori nel campo. Quando subentrano interessi e la torta è piccola, non ci si comporta diversamente da altri ambiti economici. Forse in questo caso è proprio la formula che non va. Se Lorenzo avesse davvero voluto mandare un segnale, avrebbe dovuto seguire l’esempio di joni Mitchell o Joan Baez già qualche decennio fa sugli Appennini, eventi piccoli e a misura d’uomo, più numerosi per raggiungere tanti.
Penso invece che Jovanotti abbia torto e faccia il furbo, approfittando proprio della sua visibilità (e qua di Messner) per sparare una mitragliata di demagogiche banalità e falsità… alla Renzi (e alla Salvini).
Il tema dell’articolo é che (anche) il mondo dell’ambientalismo è inquinato. Sui concerti in montagna (se Plan de Corones può considerarsi tale) ci sono stati altri articoli passati. Nn riattacchiamo con la solita solfa…
Non ho nulla contro Jiovanotti non ho nulla contro i concerti.
I concerti dono momenti bellissimi. Ne ho visti tanti. Ci si incontra , si canta, si balla, si ride , si confividono delle emozioni. Ci si incontra tra diverse generazioni.
Ma credo che ci siano luoghi adatti per farli e altri no. E di luoghi adatti non ne mancano.
Invece bisogna trovare delle novità…forse busness ???🤔
Quando uno come lui dice che non ci sono luoghi che hanno più diritto di altri…SBAGLIA!!! Oppure e in malafede.
Gli ambientalisti sono persone e quindi ce ne sono di buoni e di inquinati come dice lui.
Lui invece è sicuramente buono? Sicuramente non e inquinato dal busness.
Se il Jova Beach Party si trasferisce in montagna dunque anche la montagna diventa una spiaggia (beach in inglese). Tutto il mondo sta diventando una spiaggia. Tanto vale allora rimanere in città dove non mancano gli spazi del divertimento, per esempio gli stadi. Del resto la spiaggia del divertimento sembra piuttosto una forma di alienazione che un modello di felicità come suggerisce Jovanotti.
Penso che Jovanotti abbia ragione e il suo messaggio (incluso questo) ha un peso notevole perché riesce ad arrivare a una massa che difficilmente può essere raggiunta da ambiti specializzati e conosciuti.