Gli ultimi saranno i primi
(la storica “gara” sulla Croda dei Toni – Zwölferkofel)
di Stefan Herbke
(pubblicato su sueddeutsche.de il 30 luglio 2012)
Lo Zwölferkofel (in italiano Croda dei Toni) è una delle vette più famose delle Dolomiti di Sesto. Coloro che hanno avuto la ventura di potervi fare una prima ascensione sono stati tra i migliori alpinisti del loro tempo.
Ma il 30 luglio 1932 ci fu una specie di “gara”. Due fratelli sono persino ricorsi a trucchetti non proprio leali.
Arrivare per primi in vetta un tempo era un obiettivo degli scalatori ancora più sentito di oggi. All’inizio degli anni ’30 il sogno di salire per primi la parete nord della Croda dei Toni era per aria da tempo, almeno negli ambienti dolomitici. La parete era ben evidente e non esisteva una via che la affrontasse e la superasse direttamente. A quel tempo si scalava con i calzoni alla zuava e occorreva essere davvero audaci per inseguire quel sogno e mettersi alla prova. Ma alcuni, per la gloria, hanno fatto ricorso a un gioco non del tutto leale.
Per molto tempo l’imponente colosso di roccia nero-giallastra era stato considerato invincibile. Già la cima in se stessa fu salita per la cosiddetta via normale solo nel 1874, da parte delle due ben note guide di Sesto del tempo, Michl e Johann Innerkofler. I fratelli avevano trovato l’itinerario meno difficile risalendo il grande canalone, anche ghiacciato, tra la Cima di Mezzo e la vetta vera e propria. Negli anni successivi furono aperte vie attraverso la parete est e la parete nord-est, ma la parete nord vera e propria rimase a lungo intatta: eppure si vedeva che la linea era davvero elegante, per fessure e camini, fino alla vetta alta 3094 metri.
Anche i fratelli Franz e Toni Schranzhofer, che negli anni ’30 erano tra gli scalatori di maggior successo del loro tempo, l’avevano osservata bene e sapevano quanto fosse difficile. Nel settembre del 1931 i due alpinisti, anch’essi originari di Sesto, fecero un primo tentativo, senza successo. Dopo un bivacco dovettero fermarsi e ridiscendere.
Gli Schranzhofer avevano imparato a loro spese che onore e gloria sono purtroppo riservati solo ai primi… Nel 1928 Toni Schranzhofer e la sua cordata avevano realizzato la seconda ascensione della vicina parete nord di Cima Una (Einserkofel), ripetendo la via di Hans Steger e Paula Wiesinger. Ma, di fatto, i nomi che la cronaca aveva reso famosi erano solo quelli: ai secondi, neppure un po’ di spazio. Questo alla gente di Sesto non andava proprio giù, perché dopo tutto le prime ascensioni più importanti nelle loro Dolomiti dovevano essere fatte da alpinisti locali e non da “foresti” come Hans Steger di Bayreuth e Paula Wiesinger di Bolzano!
A quel tempo, la coppia era già famosa perché aveva già aperto molte vie impegnative sulle pareti delle Dolomiti. Alla fine del luglio 1932 furono notati ai piedi della Croda dei Toni ed era chiaro il loro obiettivo.
La notizia della loro presenza si diffuse rapidamente in tutta la valle di Sesto e costrinse i fratelli Schranzhofer ad agire. Questa volta non potevano farsi precedere!
Un po’ di vantaggio grazie a uno stratagemma
Trovarono subito tra i loro amici chi li potesse sostituire nel loro lavoro di guide alpine, dunque chi al loro posto accompagnasse i clienti. Raccolta di fretta e furia l’attrezzatura necessaria, salirono di notte al rifugio Zsigmondy. Hans e Paula dormivano già della grossa quando Franz e Toni chiesero al loro amico custode del rifugio di svegliare un’ora dopo la coppia.
Lo stratagemma funzionò: quando i due hanno raggiunto la parete al mattino, gli Schranzhofer erano già diversi tiri più in alto. E naturalmente avevano tolto tutti i chiodi che avevano piantato, in modo da non poter essere raggiunti.
La cordata Steger/Wiesinger raggiunse la vetta il 30 luglio 1932, quattro ore dopo gli Schranzhofer. La corsa alla parete nord era terminata, con un piccante sapore amarognolo.
Nota
La prima salita della parete nord della Croda dei Toni è stato il tema della 2a settimana della montagna di Michl Innerkofler, 4 agosto 2012). La settimana della montagna si era svolta per la prima volta nell’estate del 2011 in onore dell’alpinista di Sesto Michl Innerkofler (1848 – 1888). Ma questa volta, nell’ottantesimo anniversario della prima ascensione (30 luglio 2012), furono ricordati i due fratelli Schranzhofer con un ben visibile falò in vetta, una grande festa e una proiezione di diapositive.
Grazie! Sono queste lontane storie e racconti che rendono ancora più affascinanti queste straordinarie montagne. Buona vita
L’arête est très esthétique, et attirante.