I Talebani e la persecuzione di genere
(l’accusa di Human Rights Watch)
a cura della Redazione di valigiablu.it
(pubblicato su valigiablu.it il 15 settembre 2023)
“Signor Presidente,
da due anni i Talebani sono impegnati in diffuse e sistematiche violazioni dei diritti delle donne e delle ragazze, tra cui gravi restrizioni dei loro diritti alla libertà di movimento, all’istruzione e all’impiego, escludendole praticamente dalla vita pubblica. I manifestanti per i diritti delle donne sono stati detenuti arbitrariamente e torturati. Human Rights Watch ritiene che alcuni di questi abusi configurino la persecuzione di genere come crimine contro l’umanità.
I Talebani hanno anche decimato i media, detenendo arbitrariamente e talvolta torturando giornalisti e altri critici. Hanno giustiziato extragiudizialmente persone LGBT ed ex dipendenti del governo e membri delle forze di sicurezza.
Quella in Afghanistan è diventata una delle peggiori crisi umanitarie del mondo, con due terzi della popolazione che ha urgente bisogno di assistenza. I Talebani sono responsabili dell’aggravamento di questa situazione.
Questo Consiglio dovrebbe fare di più per porre fine all’impunità di lunga data per gravi crimini internazionali. Il lavoro del Relatore speciale rimane essenziale: il mandato dovrebbe essere rinnovato e dotato di risorse adeguate. Il Consiglio dovrebbe inoltre istituire un apposito meccanismo indipendente e imparziale per consentire l’accertamento delle responsabilità per tutti i crimini internazionali, in ogni momento, da parte di tutti, con le risorse necessarie e la determinazione dimostrata in altre situazioni gravi.
Si dovrebbe fare molto di più per difendere i diritti delle donne e delle ragazze. Il rapporto congiunto del Relatore speciale e del Gruppo di lavoro sulla discriminazione contro le donne e le ragazze del giugno 2023 è stato un passo importante, ma questo Consiglio deve attuare pienamente le sue raccomandazioni.
Si tratta di una crisi dei diritti umani devastante e in continua escalation: le vostre azioni sono urgentemente necessarie.
Grazie”.
Ha avuto a disposizione appena 90 secondi Fereshta Abbasi, ricercatrice sull’Afghanistan di Human Rights Watch, per parlare della condizione delle donne in Afghanistan sotto i Talebani al Consiglio dei diritti umani a Ginevra, in Svizzera, lo scorso 11 settembre 2023. Ma le sono stati sufficienti per descrivere le limitazioni sempre più stringenti imposte dai Talebani alle donne e alle ragazze in Afghanistan e delle libertà di espressione di dissenso e sostegno alla loro causa.
Tutto questo, afferma Abbasi nel suo discorso, può configurarsi come “crimine contro l’umanità”. E il Consiglio dei diritti umani dovrebbe istituire “un meccanismo indipendente e imparziale per consentire l’accertamento delle responsabilità per tutti i crimini internazionali, in ogni momento” e “porre fine all’impunità di lunga data per gravi crimini internazionali”.
Quella delle donne afgane è la più grave crisi dei diritti delle donne nel mondo.
Da quando hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan nell’agosto 2021, i Talebani hanno imposto leggi e politiche che hanno schiacciato i diritti fondamentali delle donne e delle ragazze di tutto il paese, come si legge anche in questo rapporto dettagliato sempre di Human Rights Watch. Il paese è precipitato ormai in una spirale di repressione, e attraversa una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Secondo la ACLED (Armed Conflict Location and Event Data Project), ci sono stati oltre 1000 episodi di violenza contro i civili da parte dei talebani, nel periodo che va dalla caduta di Kabul al 30 giugno scorso. Il dato pone il regime talebano tra i primi governi o Stati de facto autori di violenze contro la popolazione, secondo solo alla giunta militare del Myanmar.
L’elenco degli abusi dei Talebani nei loro confronti è lungo e desolante, commenta Andrew Stroehlein. Hanno vietato alle ragazze e alle donne di ricevere un’istruzione superiore alla prima media. Hanno vietato loro la maggior parte dei lavori. Hanno imposto severe restrizioni per viaggiare e persino per uscire di casa. Hanno vietato di praticare sport a livello agonistico. Hanno chiuso i saloni di bellezza. Il che si traduce in “60.000 donne che perdono il lavoro e uno degli unici posti in cui potevano trovare comunità e sostegno”, osserva Heather Barr.
In estrema sintesi, i Talebani hanno anche smantellato completamente il sistema che era stato sviluppato per rispondere alla violenza di genere in Afghanistan. Finora la reazione della comunità internazionale è stata debole e non coordinata, prosegue Stroehlein. A due anni dalla presa del potere da parte dei Talebani in Afghanistan, molti governi sembrano ancora indecisi su cosa fare contro la barbarie dei Talebani in generale e i loro crimini contro le donne in particolare.
“Alcune politiche dell’Emirato hanno avuto pesanti effetti non solo sulle donne ma sulla stessa capacità dell’ONU di fornire assistenza, sollevando interrogativi e dibattiti sui principi dell’umanitarismo e creando ostacoli pratici nelle operazioni che richiedono personale femminile per raggiungere donne e ragazze, soprattutto nelle aree rurali”, ricostruisce il giornalista esperto di Afghanistan, Giuliano Battiston. Il riferimento al divieto che nega alle donne di lavorare con le organizzazioni non governative locali e internazionali, incluse le Nazioni Unite (le esenzioni riguardano i settori della salute e dell’istruzione) e che ha messo le organizzazioni non governative e le agenzie dell’ONU di fronte a un doppio vincolo: “Mantenere gli aiuti a chi ne ha più bisogno e allo stesso tempo fare pressione sui Talebani affinché pongano fine alle loro terribili violazioni dei diritti umani”.
La persecuzione di genere rimane uno dei più plateali attacchi alla Carta delle Nazioni Unite e al sistema normativo internazionale, sottolinea Battiston. La crudele e metodica negazione dei diritti fondamentali di donne e ragazze da parte dei Talebani è un crimine grave e dovrebbe avere conseguenze gravi. I governi devono collaborare per assicurare alla giustizia i leader talebani responsabili, aggiunge Stroehlein.
Una svolta potrebbe arrivare dalla decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di effettuare una valutazione indipendente della situazione in Afghanistan per garantire un approccio coerente da parte degli attori politici, umanitari e dello sviluppo.
“Se farà bene il suo lavoro – conclude Stroehlein – la valutazione indipendente contribuirà a riportare l’attenzione globale sulla situazione in Afghanistan e a proporre misure concrete per accertare le responsabilità dei Talebani”. E queste non potranno ignorare “le donne e le ragazze afghane e tutte le persone che soffrono sotto la repressione talebana e si sentono abbandonate dal mondo”.
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Matteo , bella risposta
“c’è qualche ignobile mentecatto che sui giornali scrive che elicotteri israeliani hanno mitragliato”
Fabio guarda che se vuoi insultare devi farlo per benino: devi scrivere anche che era un fottuto ebreo di merda che l’ha scritto su un giornale israeliano …
I mentecatti scrivono su giornali mai smentiti, non sui blog di qui o di là. I filmati che dici li ha visti una docente universitaria israeliana che vive a Tel Aviv e basta? O magari il giornalista di Repubblica (a che titolo, visto che i giornali internazionali non ne han parlato, solo Repubblica, La Stampa e Open?), lo stesso che i russi usano le pale perché non hanno più munizioni, hanno finito oi missili, Putin ha il cancro e sta per morire? O il fact checker di Open con moglie ucraina? Guarda su Prima (rivista sulla stampa in Italia) quanti lettori hanno perso in un anno i giornali, e chiediti come mai… PS – Le incubatrici del Kuwait distrutte da Saddam Hussein dove sono finite? Già dimenticata che la testimonianza era della figlia dell’ambasciatore kuwaitiano a Washington? PS 2 – Spero che no ti rivolga a me quando dici che c’è chi sostiene l’atto premeditato e volontario: io non l’ho scritto e lo farei se lo pensassi… Sostengo che pararsi il culo ora Netanyhau fa il duro, questo sì. Tanto più che sembra che tra pochi giorni il suo caso di corruzione tornerà nelle aule di giustizia…
Sí, Andrea, sono state fatte cose orribili da entrambe le parti.
Ma un conto è assassinare volutamente civili, uno per uno, e stuprare donne, una per una. Un conto è bombardare una città perché tra i palazzi si nasconde il nemico con i suoi razzi, servendosi della popolazione come scudo umano.
In altre parole, su questa terra non esiste paradiso, purtroppo. Ma un conto è un esercito che stupra cento volte, un conto è chi stupra un milione di volte.
È quanto successe, per esempio, durante la Seconda guerra mondiale. Tutti gli eserciti stuprarono, ma chi fu il meno peggio? Se si fosse trattato di vostra figlia, moglie, sorella o madre, da quale esercito avreste preferito essere invasi?
Infine, lasciamelo ricordare (non a te, che lo sai, ma a moltitudini di fanatici): se si ignora quanto successo dal 1948, allora ci si limita agli slogan. E lí vince chi urla piú forte.
Qual è la storia (completa!) dal 1948?
… … …
In quanto all’attacco del 7 ottobre, si è trattato di un imperdonabile errore dei servizi segreti.
Però qui c’è già qualcuno che insinua che non sia stato un errore, ma un atto volontario e premeditato per scatenare la reazione di Israele! Oppure c’è qualche ignobile mentecatto che sui giornali scrive che elicotteri israeliani hanno mitragliato i giovani innocenti che partecipavano al festival della musica!
E adesso voglio vedere chi riuscirà a far cessare la guerra! L’odio ha raggiunto punte estreme.
Fabio, possiamo dire che le vicende intorno all’attuale guerra in Palestina puzzano di merda da entrambi i fronti? E che entrambi hanno fatto cose orribili?
Credimi, ho visto filmati di come sono ridotti i corpi di certi bambini dopo i bombardamenti a Gaza. Nulla giustifica questo.
E sicuramente che non è stato fatto abbastanza per evitare l’attacco di Hamas del 7 ottobre è altrettanto vero.
Scusate se cesso i miei commenti all’articolo: mi sono rotto i cogl**ni.
P.S. Alessandro, perdonami il lessico volgare, ma persino Cristo perse la pazienza…
E chi li ha visti questi filmati? Tu hai visto quello del ragazzino (forse 10 anni) palestinese ucciso da un cecchino israeliano mentre tirava un sasso?
——— QUEL SILENZIO SUGLI STUPRI ——–
(titolo del quotidiano la Repubblica)
Tamar Herzig (la Repubblica, 23.11.2023):
“Le violenze di Hamas sulle donne israeliane sono state accolte nel silenzio anche dalle attiviste.
Le crudeli violenze sessuali inflitte alle donne e alle ragazze ebree durante l’attacco di Hamas nel sud di Israele sono state filmate con le bodycam e caricate sui social media il 7 ottobre dagli autori e dai loro collaboratori. In quei video si sentono i terroristi accordarsi per stuprare certe ragazze. Li si vede anche portare in parata le vittime di stupro che hanno rapito per condurle a Gaza, con i vestiti strappati e il sangue che cola fra le gambe […]”.
Fabio, che Roosevelt abbia fatto di tutto per provocare la guerra con il Giappone è storia, anche se non è provato che conoscesse data e obbiettivo.
Bush e le torri gemelle non c’entrano nulla
P.S.: hai notizia dei neonati decapitati? Così, tanto per non essere da meno e dire cose a minkia anch’io!
Certo che mi dici che devo credere a Repubblica e a La Stampa, ma poi tu non credi al New York Times. Quali fonti devo usare Fabio? Non so degli elicotteristi, ma sinceramente non ho letto smentite da nessuna parte.
@ 35
Ma allora – se tanto mi dà tanto – pure Roosevelt sapeva in anticipo di Pearl Harbor! Tacque per avere il pretesto per attaccare il Giappone.
E Bush – diabolicamente – ordí gli attentati alle Torri Gemelle! Voleva avere il pretesto per attaccare l’Afghanistan.
Ah, malandrini!
P.S. Hai notizie degli elicotteristi israeliani che sono stati visti mitragliare i ragazzi innocenti al festival della musica?
Per Fabio: Il quotidiano sicuramente filopalestinese The New York Times scrive che Israele sapeva dei piani di Hamas per il 7 novembre da quasi un anno…
Uuuh, da La Repubblica alla Quarta Repubblica di Rete 4, con Vespa e Sallusti…
Stra’azz, Campione Mondiale Assoluto di salto in basso giornalistico!
Le fette di salame intorno agli occhi lasciano libere le pupille di guardare ovunque.
Marcello, a lui interessa solo “Molti nemici, molto onore”…
Ma scusa tanto Crovella, io non sono un novax ma ho preferito non vaccinarmi in occasione del Covid. Se ne avessi bisogno è logico che non vorrei ricevere sangue da una persona che si è vaccinata, perché non vorrei avere nel mio sangue sostanze per me indesiderate.
Questa tua mania di fare di tutta l’erba un fascio generalizzando sempre e comunque è un sistema detestabile che non ti fa onore. Possibile che tu non te ne renda conto?
A futura memoria, dal post sul 101 Congresso CAI:
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Francesco Siorpaes says:
29 Novembre 2023 alle 15:27
Grazie ad un noto software di analisi euristica ho verificato che nei 59 commenti precedenti sono presenti 8097 parole delle quali 4437, ovvero il 54.8%, postate da Carlo Crovella. Non essendo questa una eccezione bensì la norma, credo che ormai Alessandro Gogna debba rassegnarsi a rinominare la sua creatura con un nome che rispetti il vero mattatore/ammorbatore di questo blog.
Crovella, a parte gli insulti soliti mai redarguiti da chi può, chi sei tu (che sai tu) per poter entrare nelle vite personali di chi non la pensa come te? La tua società occidentale è quella che si sgretolando sotto i tuoi occhi? Quella che ha delle economie a pezzi, quella che arma e finanzia guerre con i Fondi per la Pace, quella le cui industrie scappano dall’Europa per i costi delle assurde sanzioni (la prossima sarà la BASF tedesca, che vende anche la parte legata all’energia), quella che il debito statale più alto del mondo e arriva ogni anno vicino al default, salvato rialzando le asticelle e stampando dollari a profusione, quella che sanziona mai poi acquista di nascosto gas, GNL, petrolio e uranio dalla Russia? Cullati nelle tue granitiche certezze, nella tua ideologia suprematista bianco-occidentale. Ma non ti permettere MAI PIU’ di insultare qualcuno qui dentro. Gogna, per favore, e te l’ho già chiesto: fermalo. Non per le differenti idee, ma per i modi che usa.
X Fabio. Ricorda che da u po’ di anni a La Repubblica non c’è più Scalfari, ma la GEDI. Fatti un giro e scopri chi è questa società.
L’ANSA di oggi (ANSA, non la stampa i Hamas) riporta che dal 2020 si stavano addestrando sotto gli occhi degli israeliani, costruendo addirittura tank e kibbuts finti. Dalle postazioni di frontiera israeliane sembra che abbiano avvisato i comandi la cui risposta è stata “assurdità”.
@26 NON trasmissione di sabato, MA: manifestazione di sabato a Roma
Risentire le dichiarazioni (rilasciate nella trasmissione Quarta Rete di lunedì 28 sera) di Elena Loewenthall, intellettuale torinese, presidente del Circolo dei Lettori di To, giornalista della Stampa, la quale, seppur donna e di mentalità femminista, SI E’ RIFIUTATA DI PRESENZIARE ALLA TRASMISSIONE DI SABATO A ROMA, PROPRIO PERCHE’ SAPEVA A PRIORI CHE CI SAREBBERO STATE LE BANDIERE PALESTINESI E L’INNEGGIARE ALLA “LIBERTA’ DELLA PALESTINA”.
Mescolare capra e cavoli (a prescindere dalla fondatezza sia della capra che dei cavoli) significa davvero avere un minestrone in testa: si strumentalizzano gli le occasioni solo per urlare NO, come ampiamente spiegato in precedenza, il che sputtana totalmente la fondatezza ideologica del singolo motivo di protesta. Quando è così la gente urla per imitazione ed esaltazione: non sono a conoscenza di quello che stanno ripetendo come pappagalli.
Scandalizzarsi perché qualcunə (o, se preferite, qualcun*) ha manifestato anche per le donne palestinesi mi sembra abbia l’unico scopo di depotenziare la protesta delegittimando chi vi ha partecipato (“minestrone”, “cervello in poltiglia” sono alcune delle gentilezze che ho letto).
Direi che si tratta di un ottimo esempio di
NO VAX, NO GREEN PASS, NON TAV, NO UCRAINA, NO ISRAELE…
E’ tutta la stessa matrice, quella dei “NO” al modello istituzionalizzato: ecco perché ci sta la citazione all’imbecille posizione dei NO VAX sulle trasfuzioni. Se tanto mi da tanto, le femmiste occidentali sarebbero per portarci in casa i palestinesi, pur di sottrarli alle vombe israeliane. E così alimenteranno il modello isalmico a casa nostra e magari fra 50 o 100 anni anche le donne europee, seppur caucasiche, saranno obbligate a portare il velo, a matrimoni combinati, a non studiare ecc.
Stupidi i NON VAX a rifiutare le trasfusioni, pur a rischio di morire di Covid. Altrettanto stupide le femministe che inneggiano alla Palestina, senza rendersi conto che, magari, così facendo potrebbero contribuire a islamizzare le future generazioni di donne europee. Cioè si daranno la zappa sui piedi, in termini di “diritti delle donne”.
LA TERZA NARICE E’ LA STUPIDITA’. PERFORTUNA LA LOGICA DELLA NATUREA, CHE E’ DARWINIANA, PUNTA ALLA SOPRAVVIVENZA DELLE SPECIE E A TALE FINE LA STUPIDITA’ NON AIUTA, ANZI…
Sabato scorso nella piazza romana c’erano molte bandiere palestinesi, con vessillifere che inneggiavano animatamente. Ad una giornalista (donna) che intervistava alcune del pubblico, una tipa dell’organizzazione si è frapposta e ha operato una vera censura. un uomo dell’organizzazione li ha fatti andare via. Danno fastidio le domande che evidenziano le contraddizioni.
Tutto ripreso e poi trasmesso in TV, lunedì sera. Purtroppo non sono abile ha linkare il servizio TV. Gli interessati lo trovano risalendo da google dove poossono digitare (come ho fatto io poco fa): “quarta repubblica 27 novembre donne palestinesi!
La piazza delle donne, femministe accanto alle donne palestinesi
Crovella, ma ti è proprio impossibile evitare di buttarla in caciara, eh?
Come scrive Regattin la questione è evidente: voi avete tagliato le risorse alla prevenzione e cercato di deviare l’attenzione con l’inutile inasprimento delle pene massime, ma in realtà non ve ne frega niente dei femminicidi.
Adesso, davanti a una piazza che contesta l’unica cosa che potete fare e cercare di screditarla con polemiche e propalando falsità…e ora arriviamo anche ai no-vax!
E le foibe, allora?
nel commento 16 vengono citati linl a informazioni provenienti da Repubblica.
Il TRINARICIUTO del Terzo Millennio, è colui che ha sostituendo il cordone ombelicale moscovita (nella definizione originaria) con l’ottusità sistemica derivante dal “NO tutto”.
Per esempio, notizia recentissima (vedi stralcio sottostante): i “NO VAX” preferiscono rischiare di morire di Covid pur di non farsi fare trasfusioni di sangue da soggetti vaccinati contro il Covid… Bensissimo, basta non fare a costoro le trasfusioni (che, tanto, loro stessi respingono) e lasciamo che faccia la natura… darwiunianamente.
Lo stesso, mutatitis mutandis, per il tema diritti delle donne (che è il tema centrale dell’articolo): lasciamo che arrivino in europa milioni di silamici, anzi andiamo a prelevare i palestinesi di Gaza e portiamoceli in casa! Il risultato sarà che tutti costoro islamizzeranno casa nostra , imponendo il loro modello fino a Capo Nord. Frignate contro i bombardamenti isareliani sulle donne di Gaza? Bene, portiamoceli tutti qui e le vostre figlie e nipoti e bisnipoti, fra 50 o 100 anni, porteranno il vero e non usciranno se non accompagnate dai loro mariti, che avranno dovuto sposare con matrimoni combinati e imposti…. Che illuminati che siete! Avete fette di salame spesse dieci centimetri attorno agli occhi.
https://www.lastampa.it/cronaca/2023/11/28/news/i_no-vax_contro_le_trasfusioni_di_sangue_no_a_quello_di_persone_vaccinate_contro_il_covid-13895799/?ref=LSHCR-BH-I0-PA1-S1-T1
I no-vax contro le trasfusioni di sangue: “No a quello di persone vaccinate contro il Covid”
Boom di azioni legali negli ospedali e nelle asl del Veneto. E intanto, i casi di positività in Italia aumentano del 32%
I destricoli sono più interessati a buttarla in caciara, l’importante è nascondere le vere notizie. Repubblica è da decenni che non fa informazione, non è una novità.
https://www.wired.it/article/donne-violenza-governo-meloni-taglia-risorse-prevenzione/#intcid=_wired-it-bottom-recirc_f2703c48-e400-4a60-aaba-dea53132d6dd_entity-topic-similarity-v2
P.S.: trinariciuto era un’invenzione di Giovannino Guareschi, non certo un comune modo di dire, e la terza narice serviva a far uscire il cervello e a far entrare al suo posto le direttive di Mosca.
Ovviamente non è in alcun modo applicabile a fascisti o post-fascisti, in quanto non c’è alcun cervello da far uscire, come pare evidentemente dimostrato dai vostri interventi precedenti
“Se addirittura considerate falese e tendenziose le informazioni che provengono da una fonte radical chic, storicamente filopalestinese (e, nel quadro italiano, antigovernativa, rispetto all’attuale Esecutivo) come Repubblica”
Quali informazioni esattamente riterremmo false noi trinariciuti radical-chic (che per inciso, è una bella contraddizione in termini…ma si sa che la logica non appartiene ai carli)?
Potreste indicarmele voi, illuminati post-fascisti?
Curioso comunque come i “liberi di mente” si rifacciano costantemente alla logica dell’ipse dixit, pensando che se lo scrive Repubblica allora gli “altri” devono considerarlo vero…
Nel II dopoguerra si chiamavano “TRINARICIUTI” quei comunisti del periodo, che respiravano con la “terza narice direttamente collegata con Mosca”. Si era ai tempi dell’invasione dell’Ungheria e una frangia della sinistra comunista, intrisa di imbeccate sovietiche direttamente dal Cremlino, sosteneva che l’Armata Rossa, con i tank a Budap4est, avesse “liberato” i fratelli ungheresi dal pericolo dell’imperialismo occidentale (!?!).
Ebbene alcuni lettori e soprattutto commentatori abituali, nelle precedenti interventi ma più in generale su ogni tema, oltre che respirare con una terza narice ideologica hanno pure le fette di salame attorno agli occhi.
Se addirittura considerate falese e tendenziose le informazioni che provengono da una fonte radical chic, storicamente filopalestinese (e, nel quadro italiano, antigovernativa, rispetto all’attuale Esecutivo) come Repubblica…. bhe proprio non c’è nessuna possibilità di recuperarvi. Spero che abbiano buttato via lo stampino col quale vi hanno fatti, perché siete un vero intralcio NON per il Gogna Blog, ma addirittura per l’evoluzione proficua della società.
C’è un filo rosso che lega i trinariciuti del Terzo Millennio ed è quello della ribellione a prescindere: “No Vax”, “No GreenPass”, “No TAV”, “NO Ucraina”, “No Israele”… Aggiungo perfino (anche se il livello di importanza non è confrontabile) “NO CAI”. Se fate mente locale, il comun denominatore è “NO”. Cioè “NO” al modello istituzionale, un “NO” che arriva perfino a fenomeni collaterali come il CAI rispetto il mondo di chi va un montagna. Pur di dire NO si sostengono posizioni del tutto sbalengate come quelle circa le donne palestinesi (che sono strutturalmente vessate dai loro uomini nel modello islamico e non dai bombardamenti israeliani!).
Questa serie di “NO” è una “ribellione” a prescindere perché è la manifestazione di infelicità e di insoddisfazioni personali, che possono essere le più varie fra soggetto e soggetto (lavoro, matrimonio, figli, ecc). Non perdo neppure tempo a confutare ogni singola obiezione: la società occidentale, nel suo trend in corso che la farà richiudere sempre più, a protezione dei privilegi dall’assalto del Terzo Mondo-specie islamico, stritolerà questa ribellione interna come granaglie sotto la pietra del mulino. Basta aspettare a bordo fiume e vi si vedrà passare sul filo della corrente…
Certo, totalmente inutili a supportare le tue affermazioni false su una piazza schierata con il maschilismo islamico e che dimentica i diabolici misfatti di Hamas.
Link “inutili”? Ma come! C’è perfino la Repubblica! e la Stampa!
Matteo, tu mi denigri i capisaldi del progressismo giornalistico d’Italia. Ah, che delusione!
Punto, due punti, e punto e virgola! (copyright Totò 😉😉😉).
Fabio sei patetico.
Tu scrivi cazzate false e tendenziose, come “Le femministe e “transfemministe” ..,.inneggiano alla Palestina mussulmana e ferocemente maschilista, mentre ignorano di proposito le povere israeliane umiliate, stuprate, rapite o assassinate a una a una da Hamas”
Poi metti una serie di link inutili dai quali appare al massimo che in una piazza radunatasi per tutt’altro c’erano un paio di bandiere palestinesi, subito prese da una certa parte politica come scusa per demonizzare e cercare di spostare il focus.
Parte politica e tecnica politica (quella della diversione, della caciara, della polarizzazione, in breve del populismo) di cui il Ministro dell’Ape al Papete è tronfio alfiere…poco conta che tu lo citi o meno: lo appoggi “de facto”!
Quella non era una piazza pro-Hamas e anti-Israele e tu non intendi farci i conti, cercando di smerdarla propalando balle.
Punto.
Marco, oltre che ingenuo, io sono ignorante: raccontami dunque la storia di Israele. Ma non tralasciare nulla, eh!
In quanto ai bombardamenti su Gaza, supponi di vivere là e che sulla tua terrazza condominiale ti abbiano piazzato una bella batteria di razzi che spara su Israele, usando te e i tuoi figli e gli altri condomini come scudi umani.
Saresti contento? oppure ti incazzeresti? Be’, laggiú non ci si può incazzare; altrimenti sparisci.
E Israele come potrebbe difendersi? Dimmi: come potrebbe?
Se tu fossi un generale israeliano, come faresti a difenderti da Hamas, che si mescola tra i civili e piazza batterie di razzi sulla testa della gente?
P.S. Sai se siano già stati identificati gli elicotteristi israeliani che hanno mitragliato i giovani al festival della musica? Haaretz che dice?
Non essere ingenuo, Fabio. Sai benissimo che esistono metodi di pressione sui giornali e sui giornalisti. Anche al di là di come questi giornali si “schierano”. Nel caso di Israele e Palestina, lorsignori (e tanti altri a seguito) si sono fermati a quel che è successo il 7 novembre. E l'(? Il 9?, Il 10?, E via via così fino a oggi, quando l’esercito israeliano bombarda la Cisgiordania come se fosse nulla…. E quello che hanno subito i palestinesi negli ultimi 50 anni? Nulla. Quanto vale una vita israeliana e quanto una palestinese? (a guardare i numeri, non valgono proprio lo stesso…). Israele ha sganciato su Gaza più bombe che gli americani in Afghanistan in un anno (Gaza, 365 kmq!). Guarda caso dietro Ucraina e Israele ci sono gli Stati Uniti d’America, con le loro forniture di armi e soldi, e con le lobby dei due Paesi “aiutati” che premono sul governo statunitense… L’Ucraina dove arrivare in Crimea i tre mesi… Non si è mossa di un passo. Israele aveva l’esercito e i servizi più potenti de Medio Oriente e non riesce a venire a capo di 40.000 (si dice) combattenti in ciabatte e AK47 e missili fatti in casa… Dunque, l’Occidente democratico DEVE a tutti i costi non essere obiettivo ma sostenere la tesi del “padrone”… Noi, siamo bravi in questo, molto bravi… E i nostri media, ancor di più… Anche a costo di “sentire sempre e solo una campana” perché abbiamo (hanno?) deciso che l’altra è inaffidabile a prescindere… E, caro Fabio, il 90% dei nostri giornalisti sta seduto sul divano, non va nei posti di cui parla e nemmeno dà un occhio ad altre fonti…
Marco, la mia risposta alla tua giustissima osservazione in merito alla credibilità della Repubblica e della Stampa è la seguente:
1) Se perfino questi due quotidiani – da sempre filopalestinesi – ora pubblicano articoli a difesa delle donne ebree scannate e contro il vergognoso miscuglio Giornata per le Donne/Palestina, allora significa che quanto scritto è giusto e corrisponde al vero.
(Per non parlare degli innumerevoli video, fotografie, testimonianze, oltre che degli stessi cadaveri volutamente oltraggiati.)
2) Invece, per quanto concerne la guerra in Ucraina, i due giornali sono sempre stati contro la bieca Russia fascista, nazista, imperialista e putiniana, a prescindere dai fatti. Pertanto non hanno cambiato opinione: Putin è un porco e tale rimarrà nei secoli dei secoli, mentre gli altri sono angioletti a prescindere.
Spero di aver chiarito.
«A volte mi dicono “ah sì, tu fai tante cose, però hai il velo” e io penso “e cosa significa?”. La mia scelta è frutto di una relazione personale tra me e Dio. Nessuno può entrare in questa relazione, nemmeno mio marito», afferma Amina Natascia Al Zeer, attivista, ideatrice e co-fondatrice del progetto Aisha.«Nel Corano ci sono delle regole che non si possono toccare, sono pilastri», dice Amina Salah presidentessa dell’Admi (Associazione donne musulmane d’Italia). «Altre che riguardano il modo di vivere in generale, queste cambiano. Non è che se al mondo del profeta non avevano le automobili allora noi non possiamo guidare. Ogni società ha le sue esigenze. Il tempo è cambiato anche per l’Islam».
Sull’uguaglianza tra uomo e donna Amina Al Zeer sostiene che «la donna davanti ad Allah è indistinguibile dall’uomo». «È vero che le donne musulmane fino ad adesso in tanti Paesi non hanno ancora il loro posto, sono sottomesse. La causa è da imputare a quei Paesi». Talvolta infatti nell’immaginario collettivo religione e cultura diventano inscindibili. E se, spesso, i due si condizionano a vicenda, bisogna tenere a mente che non sono la stessa cosa. «Chi vuole liberare le donne musulmane non conosce l’Islam, conosce quello che succede in alcuni paesi musulmani» afferma Amina Salah.
Per non parlare delle famose fabbriche di armi chimiche in Iraq che hanno giustificato la guerra che sappiamo. Purtroppo la credibilità di questi giornali / televisioni è scivolata molto in basso
A prescindere da tutto: l’Afghanistan era in una crisi umanitaria enorme anche durante i 20 anni di occupazione americana. O di quella ci siamo già dimenticati? Chi ha dato quel povero Paese in mano ai Talebani, rendendo la situazione peggio di quel che già era? Chi ha abbandonato a se stessi persino quelli che in 20 anni avevano creduto e appoggiato e aiutato quelli che dovevano essere, finalmente, i “liberatori”? Possibile mai che ci si scorda sempre il recente passato e i contesti?
Fabio, scusami ma:
La Stampa: quella che pubblica in prima pagina una foto di Donetsk bombardata e dice che è un bombardamento russo su una città Ucraina..
La Repubblica: quella che scrive che i russi usano le pale, hanno finito i missili, Putin è malato grave.
Huffington Post è sulla stessa falsariga.
Perché mai dovrei credere a questi giornali (a prescindere dall’argomento)?
Matteo, innanzitutto, io volutamente NON mi sono mai pronunciato né a favore né contro Salvini; anzi, non l’ho mai nemmeno nominato. Di ogni questione esamino i fatti, i pro e i contro, sforzandomi di essere obiettivo (naturalmente, non è detto che ci riesca…). Non considero affatto amicizie o ideologie.
Pertanto, non imbrogliare le carte. Grazie.
In secondo luogo, vista la tua “pigrizia” nell’informarti, ti elenco alcune fonti a cui potrai attingere: la Repubblica, la Stampa, huffingtonpost.it, today.it., affaritaliani.it, rivoluzioneanarchica.it.
Credo che, con tutta la tua buona volontà, tu non possa etichettarla come informazione di destra.
P.S. Neanche rivoluzioneanarchica.it lo è. 😂😂😂
Per tua comodità avrei voluto inserire i collegamenti diretti, ma non è possibile. Pertanto devi arrangiarti tu: sono sicuro che troverai tutto subito.
Matteo, innanzitutto, io volutamente NON mi sono mai pronunciato né a favore né contro Salvini; anzi, non l’ho mai nemmeno nominato. Di ogni questione esamino i pro e i contro, sforzandomi di essere obiettivo (naturalmente, non è detto che ci riesca…). Non considero affatto amicizie o ideologie.
Pertanto, non imbrogliare le carte. Grazie.
In secondo luogo, vista la tua “pigrizia” nell’informarti, ti elenco nel seguito i collegamenti ad alcuni articoli sul tema in discussione:
https://www.repubblica.it/politica/2023/11/25/news/stupri_hamas_7_ottobre_intervista_rumiati-421199685/
https://www.repubblica.it/politica/2023/11/25/news/donne_israeliane_violenze_hamas_7_ottobre-421184738/
https://www.lastampa.it/cronaca/2023/11/25/news/israele_e_la_palestina_spaccano_lassociazione_delle_femministe_torinesi-13886832/
https://www.huffingtonpost.it/politica/2023/11/24/news/piazza_25_novembre_femministe_israele_palestina-14277418/
https://www.today.it/attualita/manifestazione-25-novembre-roma-violenza-donne.html
https://www.affaritaliani.it/cronache/violenza-sulle-donne-onda-fucsia-in-piazza-polemica-simboli-pro-palestina-888766.html
https://www.rivoluzioneanarchica.it/manifesto-femminista-per-la-palestina/
Credo che, con tutta la tua buona volontà, tu non possa etichettare la Repubblica, la Stampa, huffingtonpost.it, today.it., affaritaliani.it come informazione di destra.
P.S. Neanche http://www.rivoluzioneanarchica.it lo è. 😂😂😂
La polemica è iniziata dal tuo amico Salvini parlando di piazze che «nascondono l’orrore sulle donne dei regimi islamici»
a cui ha risposto NonUnaDiMeno spiegando a inizio corteo: «Solidarietà anche alle donne israeliane aggredite e stuprate. Abbiamo citato la Palestina perché è in atto un’occupazione da anni, la guerra è l’espressione più alta del patriarcato, dove lo stupro viene usato per il controllo. E questo è stato certamente fatto da Hamas, ma anche da altri eserciti, come il nostro in Somalia».
«È stata una polemica pretestuosa siamo in grado di distinguere i governi dai popoli, e crediamo che le persone, data la partecipazione, abbiano capito».[Carlotta Cossutta, Nudm]
Tu vedi una piazza che inneggio alla Palestina mussulmana e ferocemente maschilista e l’ignora di proposito le povere israeliane stuprate, rapite, ecc., ma ripeti bovinamente slogan che ti hanno inculcato.
Io non nego la realtà ma la guardo, e tu?
Matteo, informati su qualsiasi quotidiano, esamina gli innumerevoli siti della Rete, osserva le fotografie, guarda i video, ascolta le parole dal palco della magrebina a capo velato.
Non puoi negare la realtà.
“Le femministe e “transfemministe” che, durante una giornata dedicata alla liberazione delle donne, inneggiano alla Palestina mussulmana e ferocemente maschilista, mentre ignorano di proposito le povere israeliane umiliate”
semplicemente non esistono se non sulla verità del libero giornale …
Le femministe e “transfemministe” che, durante una giornata dedicata alla liberazione delle donne, inneggiano alla Palestina mussulmana e ferocemente maschilista, mentre ignorano di proposito le povere israeliane umiliate, stuprate, rapite o assassinate a una a una da Hamas, mi ricordano fino a qual punto può ridursi il cervello umano quando è accecato dal fanatismo: poltiglia.
“Il sonno della ragione genera mostri.”
Sono rimasto impressionato dal minestrone che oggi agita i cosiddetti movimenti per i diritti delle donne. Parlo di quelli occidentali. Nella manifestazione di piazza di sabato scorso, 25/11, sbandierata dagli organizzatori come un successo di popolo, c’erano non poche bandiere della Palestina, con tanto di vessillifere che urlavano “Israele fascista!”, affermando che le donne palestinesi sono oppresse per colpa dei bombardamenti israeliani (a Gaza) e dei coloni ebrei (Cisgiordania).
Ebbene, se nel Terzo Millennio c’è un modello di effettivo patriarcato esso NON è quello dell’Occidente, ma quello del mondo islamico (arabo o meno, poco rileva).
Alle vesillifere “sbadate” di sabato scorso bisognerebbe far leggere questo articolo. Il principale nemico dei diritti delle donne si annida nel mondo islamico e non certo in quello occidentale ed europeo in particolare.
Che poi i casi di femminicidio (attenzione però: quelli veri e non in generale gli omicidi di donne, con le più svariate cause e dinamiche, magari ad opera di altri donne- nelle statistiche generiche anche questi finiscono) sino un problema socio-culturale che l’Occidente si deve proporre di ridurre/eliminare al proprio interno, è sacrosanto.
si tratta però di casi più condizionati dalla fragilità individuale del colpevole (fragilità con la più svariata origine emotiva, culturale, famigliare, lavorativa, reddituale… ognuno ha le sue cause) che l’espressione di un modello sociale. Viceversa nella società islamica la vessazione delle donne è sistematica e legalizzata.
Tornando all’Occidente per concludere il ragionamento, non saranno eventuali nuove leggi con inasprimento di pene a costituire il deterrente futuro per tale problema. Occorrerà una presa di maturità dell’intero genera maschile, che non passerà attraverso tali leggi ulteriormente “repressive”, oggi chieste “di pancia” tanto dalla destra che dalla sinistra. Specie dalla sinistra di piazza.
Potrebbe esser utile la cosiddetta educazione sentimentale nelle scuole, cioè dei corsi che abbracciano dalle elementari fino alle superiori. in teoria è una b uona idea, all’atto pratico vedo due ostacoli che (nella migliore delle ipotesi) allungheranno sensibilmente i tempi: 1) Tutti cianciano, oggi come oggi, di tale “educazione sentimentale”, ma non esistono programmi precisi, punto per punto,. per cui è implicito a tale definizione un equivoco di fondo che prima o poi emergerà e incaglierà l’iter; 2) occorrerà inventare dal nulla (e poi posizionare in tutte le scuole d’Italia, dal Brennero a Ragusa) l’insegnante specifico, perché se affidiamo tale educazione a uno degli altri insegnanti (quale? quello di lettere? quello di religione? quello di matematica?…) sarà solo fumo negli occhi. Morale: se va bene dobbiamo mettere in conto, largo circa, dieci anni prima che tale progetto entri effettivamente a regime (o a règime, come dicono gli ingegneri del Politecnico di Torino).
Un questo lasso di tempo, che sia di 5 anni o di 10 anni poco rileva, il mondo islamico non solo NON si evolverà sul tema dei diritti delle donne, ma cercherà di aumentare la sua presenza in Occidente (per tutta una lunga serie di motivi che prescindono dal tema in questione) e quindi noi europei, ogni anno che passa, avremo sempre più difficoltà a varare politiche di “correzione” del problema femminile. Un motivo in più per respingere questo modello, altre che far sfilare le bandiere palestinesi nelle manifestazioni di piazza “pro donne”…