Come sui giornali viene promossa la montagna. Ma sarebbe meglio dire “valorizzata”, “promossa”, venduta sul mercato dell’usato che passa per nuovo, sia all’inseguimento del benessere che dell’agonismo.
Benessere tra i monti, due appuntamenti clou sulle Dolomiti
di Chiara Todesco
(pubblicato su la stampa.it/montagna il 12 settembre 2022)
Sarà un settembre all’insegna del benessere quello tra le cime dolomitiche. Due gli appuntamenti clou: dal 16 al 18 settembre, in Val di Fiemme e poi a fine mese a Cortina.
Il primo è un evento internazionale che vede coinvolti ben 120 nazioni: il “World Wellness Weekend” pensato per promuovere il benessere psicofisico come stile di vita. Il festival ruota infatti intorno a cinque tematiche principali: riposo e creatività, nutrizione e immunità, movimento e vitalità, mindfulness e serenità, motivazione e solidarietà. Tanti gli eventi in programma: si parte il venerdì con la convention “Dolomites Well-Being Summit 2022” che vede la partecipazione di quattro aziende del territorio votate al benessere. Dopo la teoria la pratica: si parte per una bella escursione denominata “Tramonto dolomitico”, si partecipa a una sessione di yoga e ci si gusta un aperitivo a base di prodotti locali. Un’esperienza nel verde che si ripete il giorno dopo con la passeggiata esperienziale “La Foresta Aumentata” nei boschi sopra Cavalese.
Sveglia all’alba per l’ultima giornata: alle 5.45 suona la sveglia, ci si mette in marcia verso la vetta dolomitica del Corno Bianco e qui si pratica il saluto al sole con colazione alpina. Poi a partire da mezzogiorno ci si gode un po’ di musica con concerti nel verde.
Benessere fisico e psichico è il tema centrale anche dell’evento che si terrà a Cortina tra il 30 settembre e il 2 ottobre, legato alla “Mindfulness”: disciplina che insegna ad accettare e canalizzare tutte le emozioni prescindendo dalle insidie della mente, per raggiungere
il giusto grado di autoconsapevolezza. Un bisogno sempre più sentito da molti dopo l’esperienza della pandemia e del lockdown. In programma ci sono workshop, seminari e pratiche esperienziali; sul palco alcuni tra i massimi esperti della materia. Durante la tre-giorni si parlerà di “mindfulness in un mondo che cambia”, mindfulness in ambiente aziendale, mindfulness nell’invecchiamento e nella longevità, mindfulness per e nelle scuole e mindfulness quale parte integrante dell’attività sportiva.
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Grandi eventi di trail running in questo finale di stagione: dall’Ossola alle Dolomiti di Brenta, dalla Valle d’Aosta alla Lombardia si corre in quota su lunghe distanze e dislivelli infiniti. Ecco dove e quando.
Mondiali di skyrunning, XTerra, Tor des Géants, Adamello Ultra Trail
(un settembre caldissimo per la corsa in montagna)
di Max Cassani
(pubblicato su lastampa.it/montagna il 9 settembre 2022, aggiornato)
Settembre, mese del trail running. È questo il periodo caldo per la corsa in montagna, quello delle lunghe distanze, dei grandi dislivelli e di tanto allenamento. È insomma il momento dei grandi appuntamenti con la corsa in montagna. Sono tre gli eventi clou di questo finale di stagione, a cominciare dai Mondiali di skyrunning, che sono tornati in Italia dopo 12 anni. Si sono disputati questo fine settimana nelle valli dell’Ossola, tra San Domenico, la Valle di Bognanco e la Val Formazza, in uno spettacolare anfiteatro naturale meta ideale per la pratica degli sport outdoor. Vi hanno partecipato 35 Paesi (record) e tutti i grandi nomi della specialità, che si sono dati battaglia in tre discipline per i titoli mondiali e per le 27 medaglie in palio. Il venerdì 9 settembre era in programma la Vertical: 3.8 km di lunghezza con quasi 1100 metri di dislivello; il sabato la Skyultra: 57.8 km con 3500 metri di dislivello; la domenica la Sky: 31 km con 2600 metri di dislivello.
Il 10 settembre ha preso il via anche un’altra grande classica, la XTerra Dolomiti di Brenta Trail, che conferma i suoi numeri da record: 650 partecipanti provenienti da 25 nazioni si sono misurati su due distanze, 64 e 45 km. Quest’ultima è l’unica gara italiana inserita nel circuito internazionale XTerra Trail Marathon Series, dieci gare nelle località più belle del mondo, dalla Cina a Tahiti, dalla Scozia agli Stati Uniti. Partenza all’alba dalla spiaggia di Molveno e poi corsa all’ombra delle cime del Gruppo del Brenta.
Dalle Dolomiti ai Quattromila valdostani per il mitico TorX, l’endurance trail più famoso in Italia in scena dall’11 al 17 settembre, quindi in pieno corso: quattro gare su quattro distanze diverse con partenza e ritorno a Courmayeur. La grande classica, il Tor des Géants, vanta 330 km di lunghezza su e giù tra le cime della Valle d’Aosta con 24mila metri di dislivello positivo. Numeri da capogiro che solo chi è veramente allenato – fisicamente e mentalmente – può affrontare. Ma il Tor non è solo per chi vi partecipa: è uno show anche per gli spettatori, coinvolti lungo il tracciato per assistere alle imprese di questi superman e wonder woman della corsa. Il tutto nello scenario delle alte vette valdostane, attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello regionale del Mont Avic.
Numeri da record anche per l’Adamello Ultra Trail, l’appuntamento classico che si rinnova ogni anno tra le montagne di Pontedilegno e Tonale, al confine tra Lombardia e Trentino: 35, 90 e – la gara regina – 170 chilometri di corsa a piedi in autosufficienza, con oltre 11.500 metri di dislivello da concludere entro 53 ore. L’ottava edizione “Sui camminamenti della Grande Guerra” è in programma dal 23 al 25 settembre.
L’itinerario, con partenza e arrivo a Vezza d’Oglio, si svolge su mulattiere e sentieri militari, attraversa zone ricche di manufatti bellici ancora intatti a cavallo tra Alta Valle Camonica e dell’Alta Val di Sole, all’interno dei parchi nazionali dello Stelvio e dell’Adamello.
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La stagione di mountain-bike si è chiuso alla grande nella località valdostana con l’appuntamento europeo dell’11 settembre e tante occasioni per tutti. Sulle Dolomiti il 17 settembre si pedala su e giù dal Sellaronda.
A Pila le finali di downhill sulle due ruote
di Chiara Todesco
(pubblicato su lastampa.it/montagna il 9 settembre 2022, aggiornato)
Si è chiusa alla grande la stagione estiva a Pila: domenica 11 settembre è stata l’ultima occasione per utilizzare gli impianti di risalita e girare nel bikepark. E proprio in quel weekend, dal 9 all’11, si sono disputate le finali della iXS European Downhill Cup: dopo le qualifiche in Europa è stato il momento del round finale.
Gli atleti si sono sfidati sulla pista in discesa lunga 2,7 chilometri e ricca di variabili e tratti impegnativi: passaggi ad alta velocità, sezioni ripide con bordi rocciosi, sezioni di radici solcate, salti naturali. Non a caso questo è uno dei tracciati preferiti da molti professionisti ed è anche una delle sedi preferite della Coppa del Mondo.
Durante questi giorni non sono mancate anche diverse proposte e offerte per le famiglie: se si noleggiavano contemporaneamente quattro mountain-bike, ad esempio, si riceveva un bikepass giornaliero omaggio. Una bella occasione per divertirsi lungo la nuova flow trail che attraversa tutto il comprensorio con partenza all’arrivo della seggiovia Chamolé.
Ultimi giorni di apertura anche per i sedici percorsi del bike park di varia difficoltà. Da non perdere anche l’anello dedicato al cross-country e i tracciati che si diramano nel bosco e fino ai laghetti.
Ma anche se si scende dalla sella ci sono tante altre proposte da prendere al volo prima della chiusura della stagione: si può approfittare di un ingresso omaggio ogni tre persone al Parco Avventura oppure partecipare all’escursione che porta agli alpeggi accompagnata da una guida escursionistica-naturalistica.
Dalla Valle d’Aosta all’Alto-Adige. Un altro appuntamento sulle due ruote da segnare in agenda è il Sellaronda Bike Day, in scena il 17 settembre sulle strade del Sellaronda: i passi dolomitici (Sella, Pordoi, Campolongo, Gardena) vengono chiusi alle auto e sono riservati ai ciclisti.
Un evento aperto a tutti che prende il via in Val Gardena alle ore 8.30, per pedalare in direzione Passo Sella e rientrare in valle, attraverso il Passo Gardena, entro le ore 15. In totale si percorrono 53 chilometri con un dislivello totale di 1.600 metri.
Il commento
di Carlo Crovella
E’ questa la montagna che davvero “desideriamo”? Gente che ci va a meditare, altre che sfrecciano nelle discese downhill, incidendo ferite non rimarginabili ai prati, altri che corrono anche in piena notte, vagando come ossessi alla ricerca di qualcosa che non sanno neppure loro cosa sia… Manca solo la donna cannone, il domatore di tigri e i clown con le scarpe enormi per sentirsi in pieno nel Circo Barnum.
Molti sono i modi di uccidere la montagna e l’umanità li sta provando proprio tutti, ma quello del Circo Barnum è probabilmente il peggiore, nel senso che è il più efficace nell’obiettivo di distruggere, anche fisicamente, l’ambiente dei monti.
Sia chiaro. I giornalisti, autori degli articoli, non hanno nessuna responsabilità ideologica: non propagandano un approccio alla montagna, si limitano a descrivere le realtà di fatto. Ma quelle realtà esistono eccome, e i “veri” appassionati di montagna dovrebbero agire “contro” il Circo Barnum.
Più tardi lo capiremo e più terreno avremo da riconquistare a favore delle nostre “amate” montagne.
Abbiamo raccolto un elenco, peraltro certamente incompleto, degli appuntamenti che renderanno caldissimo il settembre della montagna.
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Noi dobbiamo salire sul Breithorn Occidentale con partenza a piedi da Saint Jacques (non da Cervinia) per nostra soddisfazione personale. Senza pretendere di bloccare il degrado ambientale o di cambiare il mondo.
Facciamolo per noi stessi. Il cambiamento delle usanze alpinistiche e di tutto il resto, se vorrà venire, verrà.
N.B. Si parte dal paese, non dall’Alpe di Verra. No al fuoristrada.
@102 Sul fenomeno citato abbiamo già elaborato un’analisi. È sulla rampa di lancio…
Purtroppo i dintorni del Cervino sono un palcoscenico ideale per eventi da Circo Barnum. È la maledizione per essere il più nobile scoglio delle Alpi.
Dobbiamo vivere usando le tolleranze. Costruzioni senza l’uso delle tolleranze sono impossibili.
103. Marco Vegetti, nel 2004 ero in Portogallo, stessa situazione e per tutto il tempo che sono stato lì (ed erano portoghesi). Devo però dire che non mi è più capitato (e di spiagge ne ho viste tante e in tutto il mondo). Non so, a volte ci rimangono impresse delle cose e su queste ci costruiamo un pensiero, facciamo anche delle scelte. Ho visto cambiare strategia aziendale perché molti clienti, cioè uno, si lamentavano. Capita a tutti, me compreso.
Ma la mia non è una critica nei tuoi confronti, sai quante volte ho detto che gli italiani sono degli imbecilli? E’ mera constatazione, siamo fatti così. Una volta ero solito dire che l’Italia era un paese del terzo mondo poi nel 1996 sono stato in India e ho toccato con mano, non ho nemmeno pisciato in un bagno pubblico da tanto era repellente e ovviamente antigienico, ho preferito tenerla e farla in hotel. Quando son rientrato non ho più detto che l’Italia è un paese del terzo mondo o forse sì ma decisamente meno.
Chi adotta il tuo criterio sta lontano.
Chi no* sta vicino.
* Uno degli infiniti che non sappiamo.
MC 97 – Il tuo aneddoto sui 2 imbecilli non riguarda le montagne ma gli italiani, ovunque si trovino. Questa estate, spiaggia libera tra Follonica e Punta Ala, circa 15 km di spiaggia. Fine giugno, quindi non c’era quasi nessuno. Ci siamo messi a 100 metri da una delle uscite della pineta e piantato il nostro piccolo ombrellone: la persona più vicina, a circa 80 metri. Arriva una famiglia, mamma babbo due marmocchi. Dove si mettono? A 3 metri da noi… Italiani, non italiani in montagna… PS – Famiglia olandese, stessa composizione: vedono il nostro ombrellone e vanno 100 metri oltre…
Sempre sul tema, leggo oggi di un parere positivo della FIS a che si tenga la gara di Sci di coppa del mondo a Plateaù Rosà.
Ora mi spiego perchè nei giorni scorsi è spuntata una fantomatica traccia sotto il seracco della Gobba di Rollin….
Quindi ricapitolando: nuova pista (sotto il seracco!!), tribune spettatori ai laghi delle Cime Bianche, tutto il trambusto per accogliere gli spettatori fra accesso, parcheggi, alberghi, funive……
Il tutto per avere una gara di coppa del mondo con due caratteristiche; transfrontaliera e sempre con vista Cervino, cose di cui agli spettatori importerà meno di zero. Questo tipo di turismo a stento conosce il nome dell’albergo in cui alloggia, figuriamoci se spende un attimo del suo tempo a guardarsi in giro e a chiedersi il nome delle montagne che lo circondano, semplicemente non sanno nulla, non le riconoscono (anche nel caso in cui, come questo, si tratti della più famosa al mondo..)
Continuiamo cosi, dai….
“Direi che hai problemi di decrittazione degli scritti: forse hai bisogno di seguire qualche corso al riguardo.”
Benvenuto nel club!