Il disastro apuano sul tavolo della Commissione Europea

Dopo decenni di sconfitte, un passo avanti! La Regione Toscana stringe un accordo con il Parco delle Apuane per la chiusura delle cave alte del Pizzo d’Uccello, mettendo pure in discussione la chiusura dell’ultima cava bassa a Equi. Di fatto, le tre cave più impattanti sulla parete nord del Pizzo d’Uccello, nella valle del Solco di Equi, Cantonaccio (già chiusa col PIT, Piano di Indirizzo Territoriale), Col Pelato e Poggio di Sante vanno a chiusura! L’accordo prevede anche che l’area sia inserita nel PIT come area di destinazione ambientale, colturale e di turismo sostenibile.

Il disastro apuano sul tavolo della Commissione Europea
di Eros Tetti
(pubblicato sulla pagina fb Salviamo le Apuane l’11 settembre 2020)

Sono felice di comunicarvi due grandi notizie per le Alpi Apuane, le montagne della Toscana! Grazie a Europa Verde, il disastro apuano è finalmente arrivato sul tavolo della Commissione Europea e al contempo siamo riusciti a chiudere le cave nel Pizzo d’Uccello!

Elena Grandi, portavoce nazionale dei Verdi, ed Eros Tetti

Finalmente siamo riusciti a far arrivare le Apuane e il loro disastro sul tavolo dell’Unione Europea! Vula Tsetsi, segretaria generale del Gruppo Verdi/EFA al Parlamento Europeo, ha presentato infatti alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen un’interrogazione su Possibile violazione della Legge Europea per la tutela della biodiversità a seguito dell’escavazione del marmo nelle Alpi Apuane, Italia. Si tratta di un fatto di straordinaria importanza che rende conto delle battaglie che, prima con Salviamo le Apuane e ora all’interno dei Verdi, stiamo conducendo a salvaguardia del nostro territorio, contro la devastazione delle lobbies del marmo.

La parete nord del Pizzo d’Uccello

Nell’interrogazione si afferma che “le Alpi Apuane in Toscana sono una culla della biodiversità, contando oltre 3000 specie di piante e fiori” e si chiede alla Commissione “se l’UE ha rilevato violazioni passate o in corso in materia di protezione della biodiversità, commesse dallo Stato italiano o dalla Regione Toscana” e se ”la Commissione europea considera l’attuale pratica dell’escavazione del marmo una violazione delle norme stabilite nella Convenzione europea del paesaggio”; ancora si chiede come l’UE valuti “gli effetti del modello dominante di scavo attualmente utilizzato nella regione delle Apuane, che si concentra sul semplice taglio e rimozione della pietra dalla montagna, soprattutto per quanto riguarda i suoi effetti sulla biodiversità della regione”; e, infine, “come l’attività mineraria interessi i Siti di Natura 2000” elencandoli tutti, dal Pizzo al Sagro, all’Altissimo, al Tambura, Al Sella, al Pisanino, ecc.

Questo atto eccezionale si affianca a un altro, altrettanto importante e contemporaneo, e cioè l’accoglimento da parte di Eugenio Giani (presidente del Consiglio regionale della Toscana), grazie ad una lunga trattativa fra Giani, me e il commissario Francesco Alemanni, della nostra richiesta di chiusura, anche attraverso strumenti del Parco Regionale delle Apuane, delle due cave sotto il Pizzo d’Uccello, nel bacino “Solco di Equi” e l’impegno a discutere approfonditamente sulla chiusura dell’ultima cava bassa, nel Comune di Fivizzano, a Equi, liberando da cave l’intera area (la Cava più alta, Cantonaccio, l’abbiamo già chiusa con il PIT). L’accordo prevede anche la trasformazione, nel Piano Paesaggistico PIT, dell’area in cui vengono chiuse le cave citate, collocata nel Comune di Casola in Lunigiana, in “area a destinazione ambientale, culturale e di turismo sostenibile“.

Eugenio Giani ha già approvato e accolto le nostre richieste di chiusura delle cave nel Pizzo d’Uccello, impegnandosi a inserirle nel suo programma di governo e a concretizzarle con urgenza. Questi due risultati eccezionali, che sono solo un inizio verso la soluzione del problema Apuane, dimostrano che la strategia di Europa Verde è vincente. Saper trattare portando soluzioni ai tavoli e avere pazienza e determinazione permettono di ottenere molto di più della protesta senza proposta e invita tutti gli ambientalisti e gli amanti delle Apuane a riconoscersi nel processo di rigenerazione di Europa Verde che parte dalla Toscana e a dare ad essa una forte rappresentanza in Consiglio regionale.

Eros Tetti è candidato alle prossime elezioni regionali (20-21 settembre 2020) in Europa Verde nelle circoscrizioni di Lucca, Firenze 1 e Grosseto. Il suo motto è “aiuta a crescere questo grande progetto di cambiamento e transizione ecologica, condividi e coinvolgi tutti a votare per me!”.

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Il disastro apuano sul tavolo della Commissione Europea ultima modifica: 2020-09-18T05:04:00+02:00 da GognaBlog

6 pensieri su “Il disastro apuano sul tavolo della Commissione Europea”

  1. 6
    monaco says:

    speriamo bene…come diceva Chirac: “C’etaient des promesses E-L-E-C-T-O-R-A-L-E-S”
     
    vane speranze a parte, mi sembra che piano piano le cose stiano cambiando, e Alberto potra’ confermare, e che almeno una parte della popolazione apua stia prendendo coscienza del fatto che le cave odierne sono briciole (e devastazione…ordini di grandezza piu’ grande di quella passata) sul territorio, mentre i soldi li fanno “vell’artri”…e che si dirigano verso un altro tipo di economia. vedremo…
     
    “con un po’ di pazienza e un po’ di sputo
    la zanzara lo butto”n domo all’elefante”
     
    Albe’, se solo un cava la chiudono “peddavero” (e se mai la neve tornera’ a cadere come dio comanda) prometto di venire a fare un bel pellegrenagginino al pizzo per omaggiare come si deve il suo genius loci…te intanto fai la danza vodoo contro l’isoterma a dumila….
     
    “con un po’ di pazienza e un po’ di sputo
    la zanzara lo butto’

  2. 5
    Giancarlo Vanelli says:

    Si certo, in periodo elettorale pur di prendere voti le promesse, da parte di tutti, si sprecano (vedi qualche noto movimento). Da lì poi, alla loro realizzazione la faccenda è, purtroppo, un altra. Vedremo.
     

  3. 4
    Alberto says:

    Ogni piccolo passo avanti è una grande conquista. Però non facciamoci prendere dall’euforia e moltiplichiamo pani e pesci che solo a uno è riuscita. Di cave chiuse ce n’è una, Cantonaccio; Giani ha promesso di chiuderne una seconda, Col Pelato-Poggio di Sante, che è una cava sola e non due ed è attualmente in attività in quanto il TAR Toscana ha sospeso il provvedimento di chiusura. Suvvia, è così difficile essere onesti?
     

  4. 3
    Emanuele Barsottini says:

    Leggo con commozione la notizia, nella speranza che le parole si tramutino in atti concreti, o meglio, nel non attuare più alcun tipo di  asportazione di marmo scellerata e anzi, il recupero dei “troiai” che di solito vengono abbandonati in cava.
    Spero non sia solo lo sprint finale della campagna elettorale… tra l’altro la destra ha fatto la stessa cosa ma incentivando la filiera del marmo. 

  5. 2
    Alberto Benassi says:

    si bella notizia ma… se non vedo non credo.
    Sotto la nord del Pizzo hanno fatto un troiaio incredibile. Quando ci fu il terremoto in Lunigiana, chiusero i sentieri , non si poteva più andare su quelle cime per motivi di sicurezza. Ma l’attività di escavazione invece se ne guardarono bene di sospenderla. Ti rendi conto si sono preoccupati della salute di  escursionisti e alpinisti , inceve dei cavatori no…..???
    Sulle pareti  del Solco d’ Equi chiusero  l’arrampicata perchè  dava fastidio all’aquila. Giusto, ma  li vicino le cave invece erano in sintonia con l’aquila???
    Quindi vediamo come andrà a finire. Comunque è un piccolo passo avanti e a suon di piccoli passi la tartaruga arriva alla meta.
    Il problema è cosa rimarrà???

  6. 1
    Matteo says:

    Ottima notizia, ma adesso vediamo se e quando le chiuderanno realmente, che fidarsi è bene ma…
    Attendo con ansia le manifestazioni di gioia dei toscanacci del blog!

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