La vedova di Doug Tompkins, fondatore di North Face, ha donato al Paese 400mila ettari di terra. Era il grande sogno del marito che spese milioni per proteggere la biodiversità. E’ la più grande donazione di terra mai fatta da un privato: così possono nascere 5 parchi naturali.
Il dono di Doug Tompkins al Cile
di Giacomo Talignani
(pubblicato su repubblica.it il 17 marzo 2017)
Lettura: spessore-weight(1), impegno-effort(1), disimpegno-entertainment(2)
Nessuno voleva credergli. Perché un ultra milionario
dovrebbe continuare a comprare ettari ed ettari di terra senza farci niente?
Cosa aveva intenzione di realizzare con tutti quegli acri acquistati fra Cile e
Argentina? C’è chi arrivò perfino ad accusarlo di voler nascondere scorie
nucleari americane, pur di trovare una soluzione all’enigma.
E invece Douglas Tompkins,
eco-milionario fondatore di The North Face, voleva soltanto salvare la
natura e quegli sterminati boschi, fiumi e foreste del Cile: sua moglie ha
regalato 400mila ettari al governo del Cile per preservarne la biodiversità e
creare cinque nuovi parchi nazionali. E’ la donazione di terra – da un privato
a un governo – più grande che sia mai esistita. A firmare per Douglas insieme
al presidente cileno Verónica Michelle Bachelet c’era la sua seconda moglie Kris, ex amministratore delegato del marchio
Patagonia.
Tompinks è morto l’8 dicembre 2015 all’età di 72 anni a seguito di una ipotermia: aveva avuto un incidente in kayak proprio mentre pagaiava fra le terre cilene. La sua fortuna, a lui che era appassionato di escursionismo e montagna, nacque nel 1964 quando fondò North Face (marchio di abbigliamento tecnico famosissimo al mondo che lo scorso anno, anche per la sua impronta “etica”, ha guadagnato 2,3 miliardi di dollari). Nel 1968 l’imprenditore vendette alla prima moglie Susie la North Face per dedicarsi al marchio Esprit, sempre assieme a Susie. Ceduto anche quest’ultimo marchio 27 anni fa, con il sostegno di Yvon Chouinard (fondatore Patagonia), iniziò a dare vita al suo sogno: anno dopo anno comprò migliaia di ettari in Cile per poterlo “salvare” dai latifondisti e da tutti coloro che volevano sfruttarlo. E’ arrivato a possedere fino a 890mila ettari in Sud America spendendo quasi 400milioni di dollari.
“Vediamo la perdita di biodiversità come una delle più grandi crisi del nostro tempo” diceva, e fece di tutto per combatterla: l’ultimo atto lo ha portato avanti sua moglie che ha donato al governo cileno una superficie grande come la sola Capo Verde. Un’enorme area che diventerà protetta e che entrerà a far parte di un gigantesco parco nazionale da un totale di 4,5milioni di ettari grandi come tre volte lo Yellowstone e lo Yosemite Park messi insieme (così il 20% di tutto il Cile sarà “zona protetta”).
L’accordo prevede la creazione di cinque nuovi parchi nazionali e la fondazione Tompkins sostiene che le aree naturali genereranno un indotto di 270 milioni di dollari annui in ecoturismo dando lavoro a più di 40mila persone. Secondo il National Geographic, gli sforzi dell’imprenditore americano hanno protetto più terra rispetto a quelli di qualsiasi altro privato fino ad oggi.
“E’ la realizzazione del sogno di Doug. – ha detto la moglie Kris – Lui aveva capito i rischi del cambiamento climatico molto prima che se ne parlasse nel dibattito politico. Per il Cile è un grande giorno“.
E non è finita: fra le terre acquistate e difese dai Tompkins c’è anche un’ampia parte del territorio della Patagonia che fra pochi mesi – sostiene la vedova di Douglas – sarà ceduto al governo argentino alla stessa condizione, ovvero che sia trasformata in un’area protetta.
!