Inaugurato il “Rifugio dell’anima”, un’elegante camera a 1600 metri con il pavimento trasparente che si affaccia sullo strapiombo.
Qui sotto il report dell’inaugurazione e, di seguito, le riflessioni di Fabio Balocco, Pietro Lacasella e Carlo Crovella.
Il rifugio dell’anima
di Elena Caligiuri
(pubblicato su lagrafite.it il 25 febbraio 2023)
Servizio a cura di Roberto Bergamino
In molti si sono dati appuntamento a Usseglio, sabato mattina 25 febbraio 2023, alle 9.30, per partecipare all’inaugurazione dello Skylodge, il “Rifugio dell’anima”. Guidati dagli ideatori e costruttori della struttura, gli ussegliesi Barbara Cibrario e Marco Borla, una lunga fila di escursionisti, in circa 40 minuti di cammino su un sentiero sufficientemente ripido ma ottimamente ripristinato e allargato, si è radunata sul piccolo terrazzino naturale, a 1600 metri di quota, in stupenda posizione panoramica sulla piana di Usseglio e sui monti che la circondano, dove si trova lo Skylodge. La piccola folla ha poi atteso il taglio del nastro inaugurale e, dopo il brindisi, ha potuto entrare nella struttura. Si tratta di una elegante camera di charme, rivestita in legno, dotata di un comodo locale spogliatoio, il necessario per la preparazione della colazione e di un pasto e la camera da letto che ha la particolarità di affacciarsi direttamente sullo strapiombo sottostante grazie al pavimento trasparente, oltre che ad ampie vetrate che consentono uno sguardo a 180°.
E’ giusto sottolineare che lo Skylodge, il “Rifugio dell’anima”, è una novità assoluta non solo per l’Italia ma per tutta Europa poiché qualcosa di simile si trova solo nel Sud America, in Perù.
Dopo l’inaugurazione i partecipanti sono ritornati a Usseglio dove ad attenderli c’era un ricco rinfresco curato da Bivacco Matematico.
L’opera è stata sostenuta dal GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dal MIP – Mettersi in proprio di Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte.
Tra i presenti la consigliera metropolitana Sonia Cambursano, il sindaco di Viù Daniela Majrano, il sindaco di Rubiana Gianluca Blandino, e, per il GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone Claudio Amateis (presidente) e Mario Poma.
Tra qualche settimana si potrà già pernottare (per due persone). Per chi volesse vedere lo skylodge e (a brevissimo) prenotare una vacanza “a sbalzo”, il sito è www.uskylodge.it
Online è disponibile un nuovo suggestivo video:
Il commento di Fabio Balocco
“Animali non ammessi.” Accidenti, peccato, avrei prenotato. No, scherzo. Bisogna prenderla in ridere, altrimenti ti mangi il fegato a vedere come va il mondo. Nello specifico parlo dello Skylodge di Usseglio, nella Valle di Viù, una delle tre valli di Lanzo, alle porte di Torino, Alpi Cozie Settentrionali. Definito “Il rifugio dell’anima”, è una struttura in legno e ampie vetrate, a precipizio sulla valle. Un nido d’aquila di 24 metri quadrati, completamente e sontuosamente arredato con vista mozzafiato sull’alta valle.
E’ l’ultima (?) trovata sulle nostre Alpi, ideata sulla scorta dell’albergo sospeso di Cuzco, in Perù. Una trovata – a detta dell’ideatore Marco Borla, già vicesindaco del comune di Usseglio nonché impresario edile – concepita per aiutare la valle e ripopolare la montagna.
Una struttura pensata per ricchi. Per dormire una notte: “Alta stagione € 540,00/notte: luglio e agosto, tutti i venerdì e tutti i sabati, i giorni festivi, escluse le domeniche. Bassa stagione € 490,00/notte: dalla domenica al giovedì.” Prima colazione inclusa, esclusa invece la cena. Ma davvero questo signore pensa di ripopolare la montagna con una struttura in cui può dormire ogni notte solo una coppia? Usseglio aveva 2.495 abitanti l’anno dell’unità d’Italia. Nel 2017 ne contava solo più 207. Nonostante, tra l’altro, abbia puntato negli anni anche sullo sci di pista con gli impianti in località Pian Benot. A nulla è servito lo sci e a nulla servirà lo Skylodge, che rimarrà quello che è: l’ennesima offerta esclusiva, per ricchi. Un po’ come la Starlight Room del Passo Falzarego, o di altre strutture che hanno letteralmente usurpato, come lo Skylodge, il termine “rifugio”. Così il rifugio Comici (con il suo pesce fresco a 2000 metri) o il rifugio Ria Da Saco (con il suo evento moda di Valentino). Solo che questi si trovano già in località per ricchi come Selva di Val Gardena e Cortina d’Ampezzo. Le Valli di Lanzo invece si possono definire “depresse”, come buona parte delle valli piemontesi. E non sembra lo Skylodge, così come non sembrano le panchine giganti (nelle valli di Lanzo ce ne sono già due), le ricette per ripopolare i paesi o aumentare il reddito dei residenti. Forse, dico forse, anziché puntare su nuove strutture per chi è disposto a spendere centinaia di euro per dormire, si dovrebbe/potrebbe puntare su un turismo alla portata di tutti e più culturale. In ultimo non stupisce che all’inaugurazione il 25 febbraio 2023 ci fosse una rappresentante entusiasta della Città Metropolitana, la quale ha anche celebrato l’evento sulla sua homepage. Non stupisce perché la Città è a guida PD. E al PD gli appuntamenti trendy piacciono assai.
Il commento di Pietro Lacasella (Alto-Rilievo/voci di montagna)
Leggo che un contributo fondamentale per la realizzazione del lussuoso e panoramico “Rifugio dell’anima”, fresco fresco di inaugurazione, è stato quello del GAL Valli di Lanzo: 25.000 euro attinti al fondo del Piano di Sviluppo Locale 2014-22 (fonte RaiNews).
Leggo anche che il principale fine del GAL (Gruppo di Azione Locale) è quello di “favorire lo sviluppo locale di un’area rurale considerata svantaggiata”.
Leggo inoltre che una parte delle risorse che finanziano il GAL deriva dalla Regione Piemonte che utilizza il Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Leggo infine che il “Rifugio dell’anima” non è per tutti accessibile. Non tanto per i 45 minuti di avvicinamento, piuttosto per prezzi: in bassa stagione e in settimana costa 490 euro a coppia, in alta stagione e nei weekend 540 euro.
Un alloggio indubbiamente affascinante: da dentro per chi se lo può permettere e da fuori per gli altri.
Alla luce di tutto ciò mi domando e vi domando: siamo sicuri che appoggiare economicamente questo tipo di iniziative sia una misura efficace (soprattutto se consideriamo che il “Rifugio” può ospitare, al massimo, due persone) per “favorire lo sviluppo locale di un’area rurale considerata svantaggiata”?
Il commento di Carlo Crovella
A proposito di “nuovi” rifugi, di montagna consumistica, di accessi da parte di chi non ha la mentalità alpinistica, ecco una “bella” novità. La speranza è che, quanto meno, il modello non si propaghi.
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PS – Avete notato come è pacato Crovella quando si parla della “sua” terra? Ahahahahahah
56 Ti ha risposto Matteo. Quando è nata Cervinia dove erano gli abitanti del Brueil? Non si sono accorti che torinesi e milanesi si stavano comprato il comprensorio? O magari si son detti “Basta con le quattro vacche al pascolo… che per fare centomila lire ci metto un anno…”? Come ti ha detto Matteo, a volte sembra che i valligiani vivano in un mondo delle favole e non si accorgono di nulla… O se ne accorgono quando arrivano i “cittadini” a dimostrare contro lo/gli scempi… Chissà come, ma arriva sempre prima, per dire, Mountain Wilderness…
Sciur Carlo, guarda che Cognetti è milanese, di una certa Milano e che in Valle non è molto amato, non tanto per il suo resort politicanente corretto (quella è solo invidia) ma per le sue prese di posizione ambientaliste e in particolare per il suo impegno diretto a sostegno della difesa del valllone delle Cime Bianche. Il suo successo letterario principale è peraltro, tra le altre cose, costruito proprio intorno alla dualità città/montagna nell’animo del protagonista e la cosa ha chiaramente una componente autobiografica, viste le sue scelte personali di vita. Corona, come abbiamo già detto altrove, è un’altra storia.
Non sono convinto si contenterebbero dell’IBAM, penso ai vari cognetti e corona che riempiono i paesini e che godono più dell’ostentare il loro narcisismo che non dei dubbi frutti dei denari racimolati!
C’è un comico genovese specializzato nel tema dei rapporti tra liguri e milanesi. Una delle sue gag più divertenti è quella dei liguri che dicono ai milanesi (con forte accento genovese): vi mandiamo l’IBAN così fate direttamente il versamento, state a casa e la smettete di venire a rompere il belino. Direi che sarebbe il desiderio non solo dei liguri ma anche di tanti “montanari”. Mi permetto di scherzarci perché sono di famiglia montanara 😀
Bionaz, “la maggior parte dei terreni su cui sono stati costruiti i condomini nelle blasonate località sono stati acquistati a 2 lire da contadini” vuol dire che il contadino ha venduto. E proprio perché qualcuno ci costruisse, il comune del contadino, votato dal contadino stesso ha reso edificabile il terreno.
Il contadino ha venduto e il comune permesso di costruire per diventare ricchi, o per lo meno più ricchi…
Poi contadino e comune hanno scoperto che chi ha comprato ci ha guadagnato molto di più e perciò al secondo giro ha venduto a un prezzo più alto ma ha lasciato costruire edifici più grandi e impattanti.
E via così, la ruota ha preso a girare…e continua a leggere l’entusiasmo di parecchi valligiani e comuni per i collegamenti sciistici e le mega opere.
Non volete essere considerati e ridotti ad arcadici valligiani alla nonno di Heidi, e mi pare giusto.
Ma non venitemi a dire che le vallate sono state deturpate a insaputa degli abitanti e con la loro opposizione!
Sig. Marco Vegetti, ciò che hai scritto lo puoi dimostrare? Non credo, è fantasia e sta tutto nella tua testolina. E visto che ti rivolgi a me di persona ti avviso che hai preso la persona sbagliata con cui dire ste cavolate! Dati alla mano, che tu non avrai mai perché faresti troppa fatica a darti da fare per averli, la maggior parte dei terreni su cui sono stati costruiti i condomini nelle blasonate località sono stati acquistati a 2 lire da contadini e rivenduti con una resa economica spropositata, e la maggior parte delle imprese di quel periodo erano milanesi e torinesi. Ma anche adesso. Non solo, alcuni condomini sono stati costruiti su permafrost. I cittadini e gli abitanti sono sempre allo scuro di queste dinamiche. Non mi venire a dire che ci siamo arricchiti con gli ecomostri per mi incazzo di brutto! Non solo i condomini, ma anche i vostri amati rifugi sono di proprietà “straniera” (Vari cai in giro) costruiti su terreni altrui. Qualcuno si è già svegliato e ha già fatto l’esproprio.
detto questo sono strasicuro che un mille piccole strutture come quelle dell’articolo sono molto meno impattanti di pochi ecomostri che ospitano migliaia di persone tutte insieme. Voi però siete abituati a pensare che la montagna sia a vostro consumo e vorreste il mantenimento dello status quo.
45. Bionaz, le nostre seconde case (non mia, sia chiaro, non ne ho) le abbiamo costruite con il permesso le autorizzazioni il placet dei vostri amministratori. Quelli che avete eletto voi. E molti, grazie alle nostre seconde case, sono diventati ricchi, più di me di certo. Non siamo stati “noi” cittadini a imporvele: VOI avete detto si…
Molti, anche non “crovelliani”, vorrebbero liberare dalle cavallette del turismo montano quelli che erano in passato gli spazi dell’alpinismo “ facile” e tradizionale e ricostruire ambienti e atmosfere della loro giovinezza. A mio parere è un’illusione e una battaglia persa. Quel mondo non c’è più, è andato e non ritorna. Può rivivere solo nei ricordi, come gli anni ‘60 e 70. Bisogna farsene una ragione, anche se fa dolore e rimpianto per chi li ha vissuti. Piu’ utile impegnarsi per altre cause, contro gli eccessi come le Cime Bianche ad esempio e su altri posti metterci una pietra sopra.
#46, leggasi #45
Tanto festeggiare, ma non mi pare un grande affare per i locals. Nel senso, quand’anche qualcuno ci vada ( in una zona molto poco glamour come le valli di Lanzo gente che paga quei prezzi ne circola poca ), perche’ dovrebbe esserci un ritorno per il circondario?
Inoltre sono d’accordo con Cominetti che altrove e’un genere che tira, specialmente tra gli stranieri, ma li’?? Comunque si vedra’…
Riguardo al #46, mi pare possa (eventualmente) rappresentare se stesso, ma non certo la maggioranza degli abitanti dei paesi di montagna. Che hanno guadagnato, piu’ o meno direttamente, e in abbondanza ( in alcuni casi cifre notevoli – vedi Cortina o VDA ) dalla cessione di terreni o partecipazione alla costruzione di condomini o villette per i turisti. Ma forse e’ successo tutto a loro insaputa…
Cominetti. Conosciamo (parola grossa) “ricchi” diversi. Quelli che conosco io non sono arricchiti, anzi. Gli arricchiti vanno nei posti classicamente “lussuosi” e conosciuti dove vanno le celebrities. Le Dolomiti ne sono piene. La ex fanciulla dell’autogrill abitava in un cortile del 1500 in centro milano, famiglia di nobiltà del fascio, ma sempre nobiltà. Comunque, pratiche private a parte, l’equivoco deriva dal confondere turismo montano e alpinismo. In questi ultimi decenni il turismo è salito di quota, andando a invadere spazi una volta appannaggio dell’alpinismo “facile” grazie a impianti, ferrate o altro. A questo punto per rivivere certe atmosfere o alzi il livello o fai in posti defilati, magari un po’ sfigatelli. Non potendo alzare il livello io ho scelto questa seconda strada. Poi che facciano una stanza o un miniresort esclusivo ed elegante per il pubblico ZTschlein o gli arricchiti in cerca di legittimazione culturalenon mi turba più di tanto.
Open di Meraviglia
Dimenticavo,
…e comunque Bionaz del commento 45 ha ragione.
Ma Pasini, la “sorta di Gambero Rosso” dei rifugi esiste da mo’.
In questi edifici in posti strani uno può fare quello che vuole una volta chiusa la porta. Non starei a fami i cazzi degli altri immaginandoli impegnati in azioni sessuali o altro.
La compagna milanese ricca del tuo amico popolare avrà preferito l’autogrill per praticità e, dubito, per eccitarsi.
Tra tutte le persone di grande capacità finanziaria che conosco credo che la maggior parte reputi questi “rifugi dell’anima”delle cagate pazzesche dove non andrebbe neppure se ospitate gratuitamente.
Credo invece che attraggano chi si è arricchito di recente, categoria che imperversa, priva di stile e che purtroppo detta le regole economiche del turismo dei nostri tempi.
Ci si può sempre nascondere da queste brutture umane, edili (non le chiamo architettoniche perché non ne hanno il livello) e gasrtoenterologhe, andando dove non ci sono o restarne indifferenti. Almeno, io faccio così e funziona.
45. Ale’….so che presto uscirà una sorta di Gambero Rosso dei rifugi con una classifica in base alla qualità della cucina e dei vini. Perché la tendenza dominante è questa: a molti piace mangiare bene, bere ancora meglio e trombare comodi, rilassati e puliti, soprattutto dopo una certa eta’. E sono disposti a spendere. Poi c’è una minoranza che coltiva ideali austeri e trappisti. Può darsi che per loro venga istituito un circuito specifico, fatto di capannucce scomode, fredde, con cibo scadente e acqua fredda, poca peraltro. È un segmento probabilmente non numeroso ma esiste, soprattutto nelle ZTL. Un mio amico di origini popolari ha avuto per un po’ di anni una compagna di una delle famiglie più ricche di Milano. Grandi appassionati di scialpinismo, tendenza Righini, nei lunghi trasferimenti lui voleva uscire dall’autostrada, fare una buona cena e dormire in un letto comodo, ma lei lo costringeva a dormire e consumare nelle piazzuole degli Autogrill, come i camionisti. Evidentemente si eccitava così. Famolo strano. Il mio amico, come fanno spesso gli uomini da giovani, abbozzava, pur di portare a casa il risultato. El pueblo unido jamas sera’ vencido!
A questa ciliegina, ne seguiranno altre, per gli affamati di SESSO?
E’ chiaro che in questo posto ameno, costoso, con acqua… (dove la prendono) …riscaldata…come? PANNELLI SOLARI! ecc., devi avere tanti quattrini. Chi ci arriva, come? Do ragione ad un commento… ovvio, con l’elicottero. Se non hai mai calzato scarpe/scarponi, camminato su un sentiero, ci puoi arrivare solo con il mulo, O con i portatori di alta quota… (può darsi che queste persone che si fanno un cxxo sulle montagne dell’Himalaya o del Karakorum, si trasferiscono in Italia, no da clandestini).
Piuttosto che RIFUGIO DELL’ANIMA, io la chiamerei CAMERA DA LETTO CON BAGNO PER ECCITARSI! CONSUMARE UNA NOTTE D’AMORE, PERCHE’ NON VEDO ALTRO SCOPO, PAGARE QUESTA CIFRA DISGUSTOSA, preferisco un sacco a pelo, un terreno erboso e con le stelle. VOLGARE IDEA, SOLDI BUTTATI. AMICI, L’ECOCIDIO DEL PIANETA L’HO SENTO SOTTO I PIEDI.
All’inaugurazione vedo molte facce gaudenti.
È comprensibile che il borghese medio cittadino non accetti che la gente di montagna sia così intraprendente. Il borghese becero CAIano vorrebbe che la “sua” montagna rimanga per lui sempre sfruttabile e che costi poco. Sarà forse l’inizio della fine del turismo di massa borghese e cittadino che fino ad oggi ha sfruttato la nostra comunità? Dando magari spazio a gente che arriva e che spenda l’ira di dio solo per pochi giorni e che consumi poche risorse? Magari tra poco potremo anche abbattere le merdose strutture che ci avete costruito sopra testa per i vostri appartamenti in montagna. Sarebbe un sogno, tante piccole strutture insalate da 1000 euro a notte e basta condomini in montagna.
Benassi. Condivido. Io in stagione non vado mai alle Cinque Terre per ovvie ragioni. A fine ottobre ho portato ospiti foresti che mi hanno pregato a fare la traversata. C’era ancora un sacco di gente, ma la cosa che mi ha fatto più tristezza nei paesi e’ stata la sensazione di essere in un luogo finto, una scenogtafia, un fondake come i finti villaggi dei centri commerciali dove ci sono solo le facciate come nei set cinematografici. La nostalgia canaglia dei tempi della mia gioventù e dei sacchi a pelo o delle stanzette povere affittate per una notte d’amore mi ha strizzato le coronarie. Forse per quello poi ho dovuto operarmi 🥲
L’intervento 40 è il tipico e inutile commento da salotto.
Queste strutture stanno nascendo in molti posti e sinceramente, a me fanno tenerezza.
Un conoscente argentino me ne ha mostrata una che si trova in piena parete e si raggiunge dall’alto con delle scale. La forma tubolare richiama il bivacco Gervasutti alle Jorasses (sarà mica bello quello). Si trova sul versante sinistro del Rio de las Vueltas in Patagonia, con vista su Fitz Roy, Gorra Blanca e Cerro Cagliero.
Costa più di 1000 dollari a notte e le prenotazioni piovono da tutto il mondo.
39 Pasini. Roberto nella testa del pesce c’è tanta scena e poco contenuto. Tanta superficialità e zero profondità. Si stanno creando dei non luoghi azzerandone l’anima che li ha da sempre caratterizzati e differenziati da altri.
Luoghi tutti uguali dove si va avanti ad aperitivi. Delle fotocopie. Paesi trasformati in vetrine a cielo aperto.
Sig. Carlesi, in realtà un costo e non solo culturale l’hanno anche le grandi panchine in quanto le pro loco che a volte le promuovono beneficiano di contributi pubblici.
Buon 1 maggio
Non ho parole per questo ennesimo insulto alla montagna. Una struttura per ricchi che offende per il suo lusso tutti coloro che vivono e frequentano la montagna in stile classico. Tra l’altro una copia di una struttura uguale inaugurata 4 o 5 anni fa a Bormio 3mila. Sempre per una coppia di Ospiti con tariffa simile. È ora di finirla con queste idee balzane come quella delle panchine giganti. Ma almeno queste non costano
Benassi. Citi Pietrasanta. Ci abita un mio amico. Quello è proprio un esempio dei casini che succedono a livello di amministrazioni locali e tu probabilmente ne conosci le vicende, diciamo così, “burrascose”visto che abiti da quelle parti. Il problema è sempre lì purtroppo. Nella testa del pesce. Ciao e buon primo maggio.
Pasini, lo so benissino quanto vale il turismo in termini economici per l’Italia. Sicuramente hai ragione, meglio il turismo che le cave che distruggono le Apuane.
Sta di fatto però che l’anima dei luoghi viene stravolta.
Prendiamo Pietrasanta, non ha più nulla del paese che era. Ora è una vetrina, è piena di negozi e ristoranti che continuamente aprono e chiudono, spesso gestiti da gente che viene di fuori.
Il turismo non dovrebbe inquinare i luoghi, che dovrebbero mantenere le proprie caratteristiche, perchè le differenze sono fondamentali. Specialmente per paese ricco di storia e di differenze come l’Italia.
Benassi. Alberto sai bene cosa vale il turismo nel nostro paese e nella tua regione e in quella dove adesso vivo io prevalentemente. L’alternativa qual’e? Le cave, le acciaierie, intrecciare cestini di vimini (oggi sono in vena: altra citazione morettiana da Ecce Bombo). Poi sono d’accordo che è giusto battersi contro la gestione barbara di questo business. Sfondi una porta aperta, ma c’è una profonda differenza tra uno sfogo, giusto e legittimo, e una battaglia politica in un sistema basato sulle elezioni, dove comanda chi prende più voti convincendo gli elettori, come ha ricordato giustamente Vegetti rispetto al Trentino. Così è. Le alternative sono peggio, a mio parere.
Elitario o no, il turismo è un’attività inquinante che distrugge l’ANIMA dei luoghi.
Altroche rifugio dell’anima!!
Farina. Gli operatori del turismo, soprattutto a livello locale e in certe zone dove il turismo è l’industria principale, hanno un peso fortissimo sugli amministratori. Controllanno pacchetti di voti imporanti e possono spostare una maggioranza o eleggere un sindaco. Privato e pubblico hanno labili confini, non solo nel sud Italia. Alla purezza della “Padania” direi che ormai non ci credono più nemmeno quelli che abitano vicino alle fonti del Sacro Po, dove si celebravano i matrimoni padani.
Sig. Pasini tutto vero. Quello che non quadra è il sostegno pubblico che andrebbe finalizzato ad altre finalità Beni comuni?
Non dimentichiamo che stiamo parlando di iniziative turistiche. Il turismo è un business che nel nostro paese ha numeri notevoli e segue le sue logiche, sia al mare che in montagna. A partire dagli anni ‘60 si è ormai strutturato su due filoni, uno di massa e uno elitario. Nel tempo cambia la struttura dell’offerta ma la sostanza resta quella. Ovviamente l’offerta “popolare” è debordata verso aree in passato più elitarie trasformandole in grandi Luna Park. Di fianco a me ho le Cinque Terre, un esempio eclatante. L’offerta elitaria, anche in montagna, ha sempre la versione tradizionale “lusso” dei grandi alberghi con SPA, piscine e annessi. Tuttavia negli ultimi anni si è sviluppata un’offerta più di “nicchia” a cui appartengono alcune iniziative segnalate ultimanente nel blog. Si tratta di un’offerta, con forti caratteristiche “esperienziali” destinata a segmenti della borghesia cittadina che non si identifica con la logica Briatore ma vuole, almeno in vacanza, sentirsi in linea con tematiche diciamo “consapevoli” ed “eleganti” non lussuose. Ho notato ad esempio che molti alberghi tradizionali di lusso in VdA stanno sviluppando piccoli resort collegati, spesso in luoghi isolati, ad alto prezzo ma con caratteristiche particolari. Ciò che mi irrita in questo secondo filone è l’elevato tasso di ipocrisia e l’uso strumentale di parole importanti che vengono “triturate” e consumate da chi elabora le campagne di comunicazione. Suscitano in me reazioni morettiane, come in Palombella rossa dove schiaffeggia la giornalista che usa parola trend. Almeno la signora Granero non finge di essere diversa da quello che è e non ha bisogno di giustificarsi per quello che propone nel suo stabilimento balneare.
Una cosa è sicura,sarà tenuto meglio in ordine e conservato degli innumerevoli bivacchi che torme di silenti e preparati pinisti frequentano. Quegli stessi pinisti che al pari dei bivacchi in disordine e in male arnese, tengono altrettanto le loro capacità analitico deduttive e relativo bagaglio neuronale alla stessa maniera, e la dove hanno il deficit cognitivo, passano direttamente all’insulto. o al consiglio di una non ben definita rarefazione, se non ci si esprime come il pensiero unico dell’alpe anni ,cento nuovi mezzogiorni. La pasta è pronta quando si mangia? A tapioca , a tapioca
Tutti gli anni da un po’ di anni in qua nelle Valli di Lanzo fanno una partecipata manifestazione. Si chiama “montagna per tutti”.
Ecco
Mi piacerebbe sapere cosa sia una “camera di charme” e “vacanza a sbalzo”.
E perché si debba scrivere consigliera, quando si scrive anche il nome che, palesemente, è di una donna.
Non mi sento favorevole a questo tipo di iniziative, che sono in linea con la tendenza attuale dei divieti e del “per pochi”.
Ma, del resto, io non ho bisogno d’esser chiusa in una scatola per sentirmi parte di un paesaggio.
Agnese, Stefano, lasciate in pace Alessandro: è solo un cretino!
21 Alessandro, sul fatto che ci sentiamo titolati ad esprimere un’opinione che non frega niente a nessuno, ti faccio presente che siamo su un BLOG e nella sezione COMMENTI… non è la sezione stare zitti o tenersi il commento per se.
Se non vuoi sentire commenti ti suggerisco
a) di leggere i brani e non i commenti
b) oppure ancora piu’ costruttivo spegni proprio il pc e lo smart e stai in una stanza chiusa da solo (e al buio) vedrai che proprio non ne sentirai proprio di commenti.
🙂
🙂
Il massimo ! Ecco visto che in val di sole abbiamo orsi in esubero si potrebbe pensare di inserirne un po’ nelle vicinanze del nuovo Rif. Panoramico. Vuoi mettere una notte al quasi aperto con orsi lupi che ti scorazzano attorno mentre degusti un buon vinello abbracciato alla pupa della settimana?
Mi sembra proprio una grande trovata, complimenti agli amministratori di quel territorio.
Finalmente hanno dato retta al Crovella: ” PIÙ MONTAGNA PER POCHI!”
@21 beh scusami, ma il problema non è il singolo rifugio di lusso, ma la mentalità che fomenta. Alla gente che frequenterà sto posto gli fregherà solo di farsi un selfie la dentro per far vedere quanto sono fighi e spirituali, fottendosene della natura di per se’.
Sarebbe meglio preoccuparsi di educare le persone facendogli capire che la natura va protetta e non sfruttata allo stremo, e che i soldi per costruire ‘sto coso (come quelli per le panchine giga o gli impianti, o altri rifugi di lusso) potevano essere investiti sicuramente in maniera più sana.
un’ultima considerazione, secondo la tua riflessione anche la tua opinione non conta un cazzo 😊 Non sei l’illuminato al di sopra della folla, fai parte della folla, come tutti noi.
Per rispondere a Stefano 14 e a Luciano 16:
Di fessi ne troveranno e anche tanti, e non saranno proprio fessi perché spenderanno i soldi rubati a noi fessi.
A l’accompagnamento si può rinunciare tranquillamente, basta farsi portare su in elicottero.
@ Giovanni al 12. “O famo strano” due: La vendemmia!
I rifugi belli sono quelli accessibili a tutti evviva l’ umanita
Che noia, che barba, che barba, che noia…
Siamo proprio in Italia…se costava poco tutti a indignarsi perché si svalorizza la montagna, questo costa molto quindi peggio ancora…se vi piace andate, se non vi piace non andate, non capisco perché oggigiorno ci si sente sempre intitolati a dire la propria opinione di cui a nessuno frega nulla, ma che solletica tanto il proprio ego…
Il bello della montagna è che ce n’è per tutti, e bisognerebbe lasciare in pace chi lavora in situazioni come quella del paese oggetto dell’articolo.
“L’Anima è proprio sull’orlo dell’ abisso” è il nome completo da dare alla struttura, spesso nella vita anche senza spendere sti 600 euri ci si trova a gratis.
Comunque staffare per come è fatto a me inquieta e ha tutte le caratteristiche per restare ben svegli..bene dice Franceschi nel suo intervento sul vero “scopo”della stanza relax.
Forse per ripopolamento intendevano questo😉
18. Lo so. Volevo fare un po’ di ironia sul fatto che uno lancia un’idea e poi qualcuno la realizza in maniera completamente opposta. In questo paese poi abbiamo una particolare abilità in merito. Un po’ quello che sta succedendo con il tema “valorizzare”.
@13 La mia personale versione di “più montagna per pochi” è diametralmente opposta. I soldi non c’entrano nulla, anzi. Il binomio Briatore-Santanché (che inoltre non puntano a un turismo di pochi numeri ma a un turismo di tanti numeri e altissimo fatturato) è l’antitesi della mia visione. La mia versione si incentra sulla “scomodità” della montagna, non sulle comodità. La selezione alla montagna si dovrebbe fare proprio sull’assenza di comodità: no impianti (quanto meno NO nuovi impianti e via via smantellare quelli esistenti), no nuovi rifugi (meno che mai con questo stile), no nuove strade, no indicazioni, no spit sulle vie, no no no…
Chi vuole andare in montagna deve essere giuridicamente libero di farlo, ma sa che deve sudarsela, altro che asciugacapelli o apericena o chef stellato… Queste cose qui lasciamole appunto ai resort di Briatore. chi cerca queste cose, vada in Kenya nei suddetti resort briatoreschi e alleggerisca la montagna della sua presenza.
Scusate, ma mi scappa e devo commentare di nuovo, alla Fantozzi:
“PER ME IL RIFUGIO DELL’ANIMA È UNA CAGATA PAZZESCA”.
Pur essendo un’esperienza di natura al 100%, il lodge è dotato di tutte le comodità: frigo, microonde, asciugacapelli, bollitore e caffettiera. Nel soggiorno sono compresi la prima colazione per due persone e il servizio di accompagnamento in loco. Tra i servizi extra vi è la possibilità di ordinare una cena, vegetariana o classica, e di usufruire di un servizio di trasferimento da e per l’aeroporto di Caselle.
Ah be’, se c’è l’asciugacapelli allora prenoto subito! Ma se voglio raggiungere il lodge senza accompagnatore, mi fanno lo sconto?
Prepariamoci all’invasione nelle Dolomiti.
Per essere bello è bello, la avendo proprio soldi da buttare potevano usarli per qualcosa di più utile 🤦🏻♀️
Se ne sentiva proprio la mancanza… guarda.
Soluzione per ricchi…
Francamente 600 euro ce li ho, ma di certo non li spendo per passare una notte lì…
Cmq al solito è il mercato che decide… se ci sara’ gente che ci va (e credo che qualche fesso lo trovano) avranno vinto la scommessa.
Di certo, per quel che mi riguarda, questo approccio alla montagna è completamente errato…
È uno dei tanti esempi della montagna per pochi in versione Santanche’, che poi non casualmente si chiama Granero ed è di Cuneo, come Briatore. È sempre così, si parte dal Marx che vuole realizzare una società libera e gioconda, dove al mattino uno va a pesca e al pomeriggio legge o fa musica e si arriva a Stalin. Destino maledetto delle grandi utopie 😀 avete presente quanto costano ombrellone e cabina per la stagione allo stabilimento balneare della Granero al Forte?
È la trasposizione alpina di una camera di motel a ore, l’occasione per provare nell’intimità qualcosa di nuovo e di eccitante pensato per la coppia alla ricerca di luoghi un po’ diversi dai soliti per rendere tutto più elettrizzante…un ciulodromo…si potrebbe dotarlo di corde, manette e sex toys…da aggiungere alla lista dei posti più strani dove farlo una volta nella vita…
Ripopolare la Montagna, ovviamente non è questo, l’ennessimo esempio, scempio di cosa non si dovrebbe fare in questi luoghi, sarà apprezzata perché gli Stupidi sono in maggioranza.
Molto green, molto adventure, molto trendy.
Tuttavia sorge un dubbio: lo Skylodge – “Rifugio dell’anima” – si conforma o non si conforma ai princípi dell’armocromia, al giorno d’oggi tanto in voga e tanto in Vogue?
Se devo spendere la bazzecola di 540 euro per dormire una notte in un rifugio (senza cena), posso pretendere che il tutto sia fatto con i sacri crismi dettati da un armocromista ecologicamente corretto?
… … …
Quella del ciarlatano è un’arte assai difficile, ma alla lunga chi ha classe riesce sempre a distinguersi dalla folla dei turlupinatori di bassa lega.
Ecco un’altra idiozia da non imitare.
Ma perché…
Cmq a 540€ a notte, voglio proprio vedere il successo che avrà.
Invece (anche se personalmente non approvo né ci andrei manco gratis) queste cose funzionano a meraviglia, nonostante i 45 min a piedi oggigiorno costituiscono una durissima selezione.
impensierabile….
L’ultimo commento fa troppo ridere “… montagna consumistica, di accessi da parte di chi non ha la mentalità alpinistica”
puzza di milanese o torinese frustrato che quando esce dalla propria città vorrebbe trovarsi da solo nei luoghi che crede “esclusivi” (per sé)
povero
Era da finanziare con i fondi del PNRR !! Per dimostrare la ripresa della vita in montagna, e la resilienza del portafoglio di qualcuno che non teme le martellate del buonsenso. Potremmo, come società, anche smetterla di autoprenderci per il fondoschiena.
Prima la big panchina ora la big scatola.
A pensarla male si fa peccato…
Rifugio dell’anima de li mortacci…