Il segreto dei vaccini
di Roberta Doricchi
(intervista al dott. Stefano Montanari, già pubblicata il 13 luglio 2018 su vitalmicroscopio.net)
Spessore 5 – Impegno 2 – Disimpegno 2
Stefano Montanari e la Ministra della Salute Giulia Grillo.
Roberta Doricchi – Possiamo cominciare con Vanity Fair?
Stefano Montanari – Un libro bellissimo: un capolavoro dell’Ottocento.
RD – No: intendo l’intervista rilasciata dalla nostra ministra della salute alla rivista Vanity Fair [https://www.vanityfair.it/news/politica/2018/07/11/ministro-sanita-giulia-grillo-vaccini-salvini-marijuana (N.d.R.)].
SM – Una manifestazione mortificante. Al di là di chiacchiericci e di particolari sulla sua vita intima che al massimo potrebbero interessare gli strati culturalmente meno attrezzati della popolazione, è preoccupante ciò che questa signora, laureata comunque in medicina, esterna sui vaccini. Diciamo che è poco e male informata e fermiamoci lì, magari aggiungendo che non le sarebbe poi difficile acquisire almeno un po’ delle tante nozioni che pare non possedere. Ma qui ci vorrebbe un po’ di umiltà e forse di autorità. E preoccupante è pure il fatto che la ministra s’infischia bellamente di ciò che il suo partito ha comunque dato ad intendere a chi, stoltamente, lo ha votato. Non sono pochi, infatti, coloro che sono cascati nel giochetto di credere che la legge sulla vaccinazione obbligatoria, folle e illegittima com’è, sarebbe stata abrogata. Ora questi sconsiderati, ingenui elettori si ritrovano ad essere complici di una situazione a dir poco critica, avendo in qualche modo sottoscritto una gestione che è la replica di quella passata.
RD – A suo parere, perché questo che sembra un voltafaccia del Movimento 5 Stelle?
SM – Io conosco personalmente un po’ dei loro rappresentanti ma quel partito è un miscuglio indecifrabile in cui c’è un po’ di tutto. Certo, il fatto di essersi fatti arrivare come consulente per l’argomento vaccini un personaggio come quel tale Guido Silvestri avrebbe dovuto aprire gli occhi a chi, nella scheda elettorale, ha messo la crocetta sul simbolo dei grillini. A chi rispondano le stelline è una domanda che ci si dovrebbe porre. Certo è che, se si considerano certe posizioni ora spostate nel dimenticatoio sugli inceneritori e ciò che quelli dicevano fino a qualche mese fa sui vaccini per poi confrontarle con i fatti, dubbi ne sorgono tanti o, se vuole, tanti dubbi scompaiono. Di fatto, se non siamo caduti dalla padella alla brace poco ci manca.
RD – Anche Giorgia Meloni si è espressa a favore dei vaccini citando il caso del pallavolista che ha vaccinato sua figlia.
SM – Aspetto di vedere i loro risultati scientifici.
RD – Che cosa succederà alla riapertura delle scuole?
SM – Sarebbe come se lei mi chiedesse che cosa accadrà in un manicomio da barzelletta. È straordinario osservare come sia mai potuta essere presa per buona una legge che, dal punto di vista elementarmente legale, è carta straccia. Inventata da un governo che legalmente non poteva legiferare fuori dell’ordinaria amministrazione perché insediato palesemente contro la Costituzione, quella povera Costituzione la legge la calpesta innumerevoli volte, così come fa con tanti trattati internazionali e con le leggi, quelle sì non calpestabili, della medicina. La cosa più incredibile è che la magistratura non intervenga.
RD – Insomma, i bambini entreranno o no a scuola?
SM – Escludere dalla scuola un bambino non vaccinato è illegale. Chi lo fa è semplicemente un delinquente. Il magistrato che non interviene non fa il suo dovere. Ma c’è pure il lato buffo. Come chiunque conosca un minimo di medicina deve sapere e come le stesse case farmaceutiche scrivono, in molti casi il soggetto vaccinato è portatore della malattia per periodi più o meno lunghi, addirittura a vita per malattie come la pertosse. Per questo, a vaccinazione effettuata, il soggetto va tenuto in quarantena. Invece i ragazzini vengono vaccinati e immediatamente entrano a scuola mentre, incredibilmente, il vaccinato che non è portatore di nulla, viene escluso. Non mi stupisco che questa assurdità sia presa per buona dalle tante famiglie vittime della sottocultura di stato. Appena di più mi stupisco dei giornalisti che imperversano nei mezzi di cosiddetta comunicazione. Un pizzico di stupore aggiuntivo per i politici ma nessuna giustificazione per i medici.
RD – A proposito di vaccini, suppongo che abbia letto la circolare [http://www.fimmgroma.org/images/stories/documenti/n.%2020024_03-07-2018_Tetano.pdf([N.d.R.)] a proposito della vaccinazione antitetanica.
SM– Diventa difficile commentare uno sproposito simile. Mi chiedo che fine avrebbero fatto all’università certi personaggi qualche decennio fa.
RD – Mi dà comunque qualche commento?
SM – Secondo quel testo, pare sia difficile, non mi chieda il perché, trovare il vaccino antitetanico monovalente e, allora, chi si vuole o si deve vaccinare contro il tetano deve beccarsi pure una serie di altri vaccini in macedonia tra cui l’anti-difterico e quello contro la pertosse. Già qui siamo alla bocciatura senza appello perché non si vaccina mai chi ha già superato la malattia e, di conseguenza, ne è diventato immune. Ma nella circolare si menziona pure la possibilità di praticare una vaccinazione esavalente, con questo toccando un ulteriore abisso. Raccontare, come ogni tanto qualche genio fa, che una vaccinazione rende ancora più immuni è una presa in giro che equivale a dire che se sparo a un morto lo uccido di più. Comunque, uno dei fondamenti della farmacologia è che non si somministra per nessuna ragione un farmaco di cui non esiste la necessità. Ma qui si va in un terreno culturale che forse esula da quello che piace al regime.
RD – C’è altro?
SM – Beh, chi ha scritto quella circolare forse non ricorda che il tetano non si passa con un morso, meno che mai quello di un essere umano. Scriverlo è imbarazzante come fu imbarazzante quando la signora Lorenzin sparò che il tetano era trasmesso dai nonni ai nipoti. Ma allora si trattava di un personaggio culturalmente a zero per quanto riguarda la medicina. Lascio perdere il resto relativo alla trasmissione del Clostridium per pietà umana. Aggiungo un’ovvietà: se si sospetta che il Clostridium tetani sia già penetrato nei tessuti, cosa, peraltro, non proprio comune, non si deve mai praticare una vaccinazione perché il rischio è quello di aggravare la situazione. Qualunque medico sa o, almeno, dovrebbe sapere che non si vaccina mai qualcuno che abbia la malattia in corso. Tenga anche conto del fatto che qualunque vaccino, se mai funziona, richiede un certo periodo di tempo per raggiungere una qualche efficacia.
RD – Restando ai vaccini, pare si stia spingendo la vaccinazione contro il Papilloma virus. Che ne dice?
SM – Provi a chiedere alle innumerevoli ragazzine che ne sono restate danneggiate, a volte in maniera gravissima. Si tratta di un vaccino comunque inutile anche se funzionasse perché i sierotipi che, almeno teoricamente, copre sono pochissimi sui duecento e passa esistenti. Consideri che il cancro del collo dell’utero da Papilloma virus è diagnosticabile molto facilmente con anni di anticipo e che è guaribile con un intervento ambulatoriale banalissimo. Consideri che tra i tanti effetti collaterali del vaccino c’è pure quello di rendere meno feconde le donne [https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/15287394.2018.1477640?scroll=top&needAccess=true (N.d.R.)].
RD – A suo parere, perché lo si spinge?
SM – Il complottista le dirà che è per sfoltire la popolazione. Forse, più banalmente, è per incrementare il giro di quattrini.
RD – Mercoledì scorso ho sentito a Radio Studio 54 l’intervento di quella madre che riferiva del figlio danneggiato dal vaccino contro la meningite B.
SM – Un vaccino non solo di efficacia mai davvero dimostrata ma somministrato al di fuori di ogni anche solo remota indicazione e, stando a quanto dice la signora, senza che la s’informasse. Ma ormai è la prassi: iniettare vaccini sempre e comunque pare sia la missione di migliaia di operatori senza cultura, senza criterio e senza morale. Un paio di giorni fa ho avuto in laboratorio una coppia di genitori con un figlio diventato autistico immediatamente dopo la somministrazione di un vaccino trivalente spacciato per obbligatorio. Ma, naturalmente, le molte migliaia di bambini del tutto normali diventati autistici poche ore dopo la vaccinazione sono invenzioni fantasiose. La verità è quella di regime.
RD – Cambiamo appena argomento. Come va la raccolta fondi per il microscopio? [Vedi giornalettismo.com e nextquotidiano.it Ndr]
SM – In dieci mesi siamo arrivati più o meno a 150.000 Euro.
RD – Manca ancora parecchio.
SM – Sì, però la cifra raggiunta comincia a fare paura, viste le reazioni dei troll che si sono scatenati sui tanti blog, il mio compreso [www.stefanomontanari.net (N.d.R.)]. Succede esattamente ciò che cominciarono a fare addirittura alcuni personaggi all’interno di associazioni che si presentano come “free vax”: si sta cercando di bloccare la raccolta.
RD – I “free vax”…
SM – Beh, è un fatto che conservare le cose come stanno ora fa comodo a chi, comunque, qualcosa si porta a casa. E noi siamo senza dubbio elementi di disturbo.
RD – A quanto so, lei conosce il senatore Luigi Gaetti, grillino e sottosegretario al Ministero degli Interni. Si tratta di un medico che ha lavorato con lei. Come vi conosceste?
SM – Quando facevo conferenze non troppo lontano da Mantova che è casa sua, veniva ad ascoltarmi.
RD – Come mai ora che ha una carica parlamentare importante non l’ha mai invitata a Roma?
SM – Quando ancora faceva l’anatomo-patologo, con lui studiammo il primo caso, poi pubblicato, di bambino nato con il cancro da madre sana e, per la cronaca, morto dopo circa otto ore dalla nascita. Poi, diventato senatore di Casaleggio e ora al terzo mandato, si è subito dimenticato di noi. Per carità: può capitare. Eppure ci eravamo veduti ripetutamente e, anzi, lui venne pure qualche volta in laboratorio da noi. Fu lui, proprio in una delle sue visite a Modena, a parlarci per la prima volta del cancro che i gatti sviluppano al punto d’iniezione dei vaccini.
RD – E, allora, non vi dà almeno una mano per recuperare il microscopio che proprio Grillo, il capo del suo partito, vi fece sottrarre?
SM – Glie l’ho detto: può capitare di perdere la memoria. E poi c’è la disciplina di partito.
RD – Lei continuerà a fare conferenze per arrivare ad acquistare il microscopio?
SM – Consideri che io regalo il mio lavoro e le confesso che sono molto stanco. Fare conferenze di diverse ore non è affatto divertente, rispondere mille volte alle stesse domande è obiettivamente noioso, non avere mai una domenica per me pure. Ricevere in cambio insulti, minacce e, chiamiamoli così, ostacoli istituzionali, poi, non migliora la situazione. C’è chi fa regolari azioni di disturbo spedendoci le querele più incredibili, e qualche volta ci tocca di aver bisogno di un avvocato. Pensi che i troll che infestano Internet arrivano addirittura a sostenere che io mi arricchirei. Questi personaggi io li ho invitati un sacco di volte a venire a Modena dove, con il mio permesso che concederò senza problemi, potranno recarsi in banca a controllare tutto ciò che vogliono. Naturalmente nessuno di loro si è mai materializzato, preferendo continuare l’opera di diffamazione che tanto attizza pettegoli e falliti e chi, forse, in qualche modo li ricompensa. E, aggiungo, nessuno, a qualunque livello, si materializza quando propongo un confronto condotto con le regole della scienza. In definitiva, una partita senza avversari in campo.
RD – Ma, insomma, lei continuerà a fare conferenze?
SM – Mi lasci qualche settimana di tregua. Poi, a metà settembre, ci sarà la prima conferenza autunnale a Vicenza.
RD – Una delle domande abituali è che cosa farete del denaro raccolto se non raggiungerete la somma necessaria per l’acquisto e il mantenimento dell’apparecchio.
SM – Se non ce la facessimo si tratterebbe della dimostrazione che la gente merita ciò che ha. Vadano al diavolo e peccato solo per i bambini che non hanno colpa di avere i genitori che si ritrovano. In fondo si tratta di un a cifra irrisoria se si considera la popolazione non dico mondiale ma anche solo italiana. A parte ciò, se non arrivassimo a quanto è necessario, finanzieremmo ciò che sarà compatibile con quando avremo raccolto.
RD – Per esempio?
SM – Per esempio continueremmo con la ricerca sulla leucemia mieloide acuta che ha dato risultati preliminari eccellenti e che è stata bloccata per punirci del fatto che mettiamo il naso nei vaccini, cosa che, come è evidente, non ha nulla a che fare con la leucemia ma quello è il regime.
RD – Ma per continuare a lavorare avrete ancora disponibilità del microscopio almeno una volta la settimana a Pesaro?
SM – E chi lo sa? Il comodato d’uso tra Università di Urbino e ARPAM di Pesaro è stato prorogato al 28 febbraio 2019. Quello che accadrà dopo è impossibile da prevedere, anche perché, con un atteggiamento su cui preferisco non esprimermi, noi non siamo mai informati su quanto riguarda l’apparecchio che è arrivato all’Università di Urbino semplicemente dopo che lo abbiamo ottenuto noi con i nostri sforzi, peraltro non piccoli, e senza che l’Università muovesse un dito. Sul resto, taccio.
RD – Ma come funziona ora a Pesaro il vostro microscopio?
SM – Ora è rotto.
RD – Si sta innervosendo?
SM – Sì.
RD – Mi dica solo come farete a continuare la ricerca se non avrete più il microscopio.
SM – Andremo da qualche parte dove un microscopio adatto a noi viene noleggiato. Già lo abbiamo fatto in passato e le assicuro che si tratta di un incubo. I costi sono altissimi e si perde tantissimo tempo non solo per i trasferimenti ma per mettere l’apparecchio in condizione di funzionare per le nostre esigenze.
La Ministra della Salute Giulia Grillo.
RD – Ma quel microscopio da 488.000 Euro che sta cercando di ottenere è proprio necessario?
SM – È il più piccolo tra quelli che possono fare il lavoro che ci serve. Altre soluzioni sono inutili e chi, di tanto in tanto, pretende di proporci questo o quello ci fa solo perdere tempo. Si figuri che una volta un medico scrisse a mezzo mondo che le nostre analisi sono possibili con un microscopio ottico da poche migliaia di Euro.
RD – Commenti?
SM – Un deficiente.
RD – Ora si è innervosito del tutto.
SM – Sì.
RD – Alla prossima, allora.
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Non esiste un lavoro degno di tale nome che mostri effetti macroscopici di proprietà quantistiche. Ma se si ritiene un ricercatore il farmacista col microscopio capisco che si possa credere a tutto.
“Lo ha fatto per primo Werner Karl Heisenberg. Per farsi un’idea si può dare un’occhiata al suo Fisica e Filosofia.”
…ahahah, questa è bella, proprio l’ultimo dei cialtroni!
Molto bello, letto di recente, anche “il cervello anarchico” del prof enzo soresi, pneumologo di grande valore, anatomopatologo, oncologo, ed ex primario di pneumologia al Niguarda in cui descrive quanto il cervello umano abbia il potere di attivare o disattivare i meccanismi che generano malattie o guarigioni, anche dove la scienza non sa darsi una spiegazione.
Caro Andrea, mi spiace molto, ma non sono qui a sostenere nè l’una nè l’altra posizione. La mia questione è un’altra. E penso che tu mi abbia compreso. Per rispondere alle tue domande ci vorrebbero intere sezioni di un’enciclopedia. E una conoscenza che trascende la mia esperienza. Capire quali sono le pubblicazioni di valore, la potenza di un effetto, la solidità di un dato è semplice per chi, come anche tu fai, pubblica. Discernere tra pubblicazioni fantasma, pubblicazioni da conferenza, pubblicazioni del kaiser e invece pubblicazioni su riviste peer review a alto impact factor è semplice per chi si occupa di scienza. Che poi la pratica medica sia assai lacunosa non si discute. Ma lo è anche la pratica, come la scienza, nel mio ambito. Mi spiace anche per le tue esperienze personali, che in parte assomigliano a mie vicende recenti. E mi rispecchio nei tuoi dubbi, credimi.
Ma la questione è un’altra. Attaccare una ipotesi scientifica utilizzando una terminologia scientifica, citando dati scientifici inesistenti o esperienze personali, è invece logicamente scorretto. Più corretto contrapporre a una logica scientifica una logica alternativa. Che qui non viene fatto. Se si vuole attaccare una posizione scientifica si portino controargomentazioni scientifiche valide o valide logiche alternative. Questo a me premeva dire. Poi ognuno potrà seguire ció che più risponderà al proprio sentito. Ma avere la capacità di discernere la fuffa dalla sostanza dovrebbe essere una abilità di base per l’uomo contemporaneo. E così purtroppo non è. Così qui, secondo me, non viene fatto. Questa è la questione. Non argomentare validità o meno di pratiche, ipotesi e metodo della scienza medica. Di cui non posso e non voglio occuparmi. Di certo non qui.
Lo ha fatto per primo Werner Karl Heisenberg.
Per farsi un’idea si può dare un’occhiata al suo Fisica e Filosofia.
Ecco, quando si tira fuori la “scienza quantica” significa che siamo nella cialtroneria più pura.
Nel campo della salute essa non cura che i sintomi.
Mi spiace ma non sono d’accordo.
Nel campo della salute, per quanto riguarda i vaccini, previene e protegge.
La scienza è un sitema autoreferenziale che ha avuto modo (vedi infatuazione razional-illuminista) di affermarsi nella storia recente come sola modalità di conoscenza.
Ciò che essa non è in grado di indagare corrisponde, per lei, a niente, inutile, sbagliato.
La sua verità è da limitare al campo bidimensionale dell’amministrazione.
Con la scienza quantica sta riconoscendo le dimensioni energetiche della materia, che quella classica aveva escluso tout court.
Nel campo della salute essa non cura che i sintomi.
Delle cause non ha idea.
Sergio Agnoli, visto che sei uno scienziato, allora ti prego spiegami come mai si ricorre ad uso massiccio di antibiotici in infanzia assolutamente ingiustificati (cfr berrino et al) integratori di ogni risma, omeoprazolo a go go quando basterebbe controllare alimentazione e digiuno, operazioni chirurgiche assurde e chemio di conseguenza impartite in quantità industriali. Psicofarmaci come se piovesse e antidepressivi come se non ci fosse un domani. E il tutto avvallato dalle tue fantomatiche pubblicazioni scientifiche del kaiser. Sergio Agnolo ti prego spiegami che sono qui che ti ascolto. Io ho pubblicato oltre 100 pubblicazioni nel mio campo di ingegnere elettronico e sai benissimo se ti dichiari scienziato che sono poche quelle di valore su cui lavorare. Ti prego sergio agnoli spiegami perché dopo aver visto morire fratelli per cure assurde appoggiate da pubblicazioni fantasma i dubbi sono l’unica cosa che mi resta. L’unica. E dal tono del tuo commento mi sembra che te ne hai veramente pochi.
Andrea, io vivo di dubbi. Sono uno scienziato. Non potrei fare altro. Ma ogni mio dubbio lo metto in gioco, lo testo, lo provo, lo dimostro. Io entro nel merito. Delle argomentazioni. Sulle questioni che tu poni, sulla vaccinazione di “massa”, ci sono dei validissimi dibattiti accesi nella scienza epidemiologica. Che è piena di dubbi. Perché invece portare alla ribalta argomentazioni come quelle qui pubblicate? Dove invece di testare e dimostrare le proprie ipotesi, si sollevano dubbi, senza testarli, senza dimostrarli? Dove si dice di avere dati, ma che non sono mai stati pubblicati? Dove contro prove scientifiche, comprovate in metanalisi di alto spessore, invece di prove scientifiche, si portano fantomatiche esperienze personali (vedi casi di autismo dopo vaccino)? Questo è il nucleo della questione. Non porsi il dubbio. Ma porselo nel modo logicamente corretto. È una questione di forma e di sostanza. Fondamentale. Se si travalica la sostanza è la logicità e la veridicità delle argomentazioni, si cade in un buco da cui difficilmente si riuscirà a fuoriuscire.
Sergio Agnoli, abbi dubbi. Il piano scientifico ed esperenziale di cui parli è il fondamento della mia cultura, di un ingegnere che ha sempre creduto in quello che può essere scientificamente documentato. Ho vaccinato le mie figlie con totale fiducia. Ma qui la questione è un altra e spiace veramente, dopo alcune belle parole che hai scritto, che tu non riesca nemmeno a scorgerla. Qui si tratta di obblighi a tappeto senza possibilità di replica. Di greggi immensi di pecore che seguono il pastore verso il macello. Di una classe medica che spesso è disastrosa nelle sue diagnosi e nei suoi discernimenti. Le fanfaronate di cui parli le ho provate decine di volte negli ospedali e nei pronto soccorsi sulla mia pelle e su quella di chi mi sta accanto. Qui si cerca di capire. Le persone come te, che non hanno ombra di dubbio, a me fanno solo paura.
In un momento in cui viviamo all’interno di una società dell’informazione, in cui siamo bombardati da costanti e massicce dosi di informazioni, la capacità di utilizzare flessibilità di pensiero per accettare e considerare contemporaneamente più punti di vista, più ipotesi, è fondamentale. Ma prima di questa capacità deve venire la capacità di filtraggio. La capacità di filtrare argomentazioni solide dal punto di vista logico, strutturale, contenutistico. Ecco, in questa sezione manca totalmente questa capacità. Si lanciano spesso al pubblico esimie fanfaronate, credendo di sfidare un qualsivoglia totem (e persino qualche tabù…), ma in realtà creando de facto un ambiente in cui prolifera il germe dell’ignoranza. Come nel caso presente. Ignorare o chiudere un occhio sulla struttura logica e la solidità contenutistica e scientifica delle argomentazioni dell’intervistato per accendere un dibattito, crea un vuoto di conoscenza incolmabile ai più. Un vuoto che si colma con l’equiparazione di argomentazioni fatte su piani distinti (ad esempio quello scientifico e quello esperienziale).
Ovviamente, da utente, nessuno mi obbliga a leggere. Filtrerò e eviterò questa sezione. E poco importerà a chi continuerà a pubblicare. Dispiacerà un po’ a me, sapere che, invece di sfidare realmente totem e tabù, con solide e valide argomentazioni, qui si dia spazio a fanfaronate di facile comprensione (per la pancia), ma di poca sostanza (per la testa). Fanfaronate attorno a cui si raccolgono pareri, consensi, paure, ignoranza, che sono in grado di colmare in modo facile gap di conoscenza. Fanfaronate che muovono persone, masse. E vabbè…ci rivedremo altrove, magari dove si arrampica.
Shelton
Il comportamento difronte alla possibile morte di una persona cara o di se stessi è sempre molto difficile da capire e spesso rinnega tutto quello che sa.
Terzani, che non era uno sciocco ignorante patentato, aveva provato a farsi curare anche negli Usa che vituperava continuamente e poi ha capito meglio l’oriente dove aveva quasi sempre vissuto.
Ma questo è solo un piccolissimo esempio della debolezza umana.
E gli uomini da millenni si organizzano in società per essere più forti e contrastarla.
È un’affermazione che non esiste in campo scientifico. Chi vuole si curi pure dallo sciamano di turno, ma non i figli minorei, poi però non si lamenti e chieda aiuto alla scienza medica.
Di chi è?
“La Natura non ha rimedi per le malattie ma soltanto penalità. Non esiste cura al di fuori del ritorno all’obbedienza”.
Sig. Merlo un giro di parole per dire tante…….Le medicine prescritte dai medici curano le malattie, non le parole o gli stregoni. La prossima volta, chi di voi difende questi impreserntasbili, se si ammala un congiunto anfdate dallo stregone, dallo sciamano o parlate alla malattia…Ma come si fa a dire simili castyronerie?
Tanto, a forza di far vivere i propri figli in ambienti “puliti” e senza contatti con animali e piante, i sistemi immunitari dei giovani sono poco attivi e tantissimi si ammalano e hanno febbri alte alcune volta all’anno. Come risultato i vaccini o le medicine che stimolano il sistema immunitario sono poco efficaci. Bisogna sempre più spesso ripeterli e alcuni immunologi pensano a un peggioramento nei prossimi anni.
Io spero non vi sia una epidemia per qualche batterio banale, contro il quale tanta gente non riuscirebbe a generare anticorpi, nemmeno con forti stimolazioni di medicinali.
Creare è una priorità umana.
Lo facciamo per tutto.
Lo facciamo per avere una realtà nella quale esistere.
Lo facciamo secondo una misura ben precisa.
Quella valida anche per scalare, per camminare, per muoversi.
Ovvero rispettando la legge del baricentro entro la base d’appoggio.
Tutti i nostri cambiamenti e aggiornamenti, avvengono nel rispetto di quella proiezione, entro quel perimetro.
Vale per il mondo fisico e per quello metafisico.
Cambiamo nella misura in cui la novità che introduciamo non è eccessivamente sbilanciante.
Ovvero accettiamo i cambiamenti solo in quanto non sbilancianti.
Alla fine la nostra responsabilità nei confronti della realtà nella quale viviamo è totale.
Vale anche per le malattie.
La Mereu, con la sua terapia verbale, non fa altro che interrompere quel processo creativo che ci ha procurato la malattia.
Non è un caso che molti non comprendano.
Incredibile che sia dia ancora risalto a gente come Montanari o Antonietta Gatti. Due personaggi che in ambito scientifico hanno la stessa credibilità della Mereu. Cioè zero.
Articolo pieno di scempiaggini.Un delirio totale
Indegno cazzatodromo. Bisognerebbe vergognarsi di dare risonanza a tutte queste scemenze.
se ne sente raccontare tante , da tutte le parti. Tutti hanno ragione, tutti hanno torto e i milioni corrono.
Proprio per questo che la fiducia….VACILLA.
Ricordo che il cosiddetto metodo Di Bella fu sottoposto a un protocollo cosiddetto scientifico che Di Bella sapeva farsesco fin da subito.
La sua modalità d’intervento si basa sulle caratteristiche della persona.
Queste, essendo tutte differenti, personalizzano le risposte.
Alcun protocollo sempre uguale a se stesso avrebbe potuto produrre risultati scientificamente (sic!) accettabili.
Peraltro esattamente la stessa cosa che accade con la chemio e la radio, che i cosiddetti scienziati ritengono comunque Il Solo Metodo valido perché si ripete sempre che uccide le cellule tumorali – non tutte – (quando non le persone).
Massimo,
ti ripeto che a suo tempo ho approfondito l’argomento. Inoltre le parole che ho scambiato con questi medici (ripeto, medici che lavorano tuttora in ospedali del Nord e che sono stimati professionisti) mi hanno fatto capire che si sarebbe potuto fare di più per capire se la cura poteva avrebbe potuto essere adottata in parallelo o in sostituzione alla chemio.
Inoltre Di Bella non è mai stato incriminato per reati come Vannoni.
Ciò non toglie, tornando all’argomento, che non condivido questo articolo e le tesi dell’autore
Lo spero !
Andrea, con il massimo rispetto per la malattia che ha colpito tua madre, la “cura” Di Bella non ha mai avuto nessuna validazione. E’ stata sottoposta a sperimentazione dando esiti negativi. Per di più la scelta di procedere sperimentalmente fu solo politica, perchè non esistevano neppure le condizioni per poter avviare una sperimentazione che avesse senso. In ambito scientifico nessuno affossa nulla. Se produci un risultato replicabile diviene di dominio pubblico.
Alcune cose possono essere discutibili, altre mi sembrano estremamente equilibrate. Assurdo leggere alcuni commenti…. il vaiolo, la polio…come se il tipo fosse avverso ai vaccini in toto…che ridere significa non aver letto neanche!
Massimo, mettere insieme di Bella e Vannoni è una stupidaggine. Mentre giravo per oncologi per avere informazioni sul tumore di mia madre, ho parlato con parecchi di loro che sostenevano in modo ufficioso che avrei potuto provare tranquillamente anche questa cura, al posto della tradizionale chemioterapia. Con la differenza che avremmo dovuto sostenere una spesa di 1000 euro al mese per affrontarla.
Nessuno può dire con certezza per quale motivo è stata affossata.
Impossibile commentare una simile sequela di baggianate. Conviene dare spazio a simili soggetti. Si vede che non ci sono bastati Di Bella e Vannoni.
Esimio dott. Stefano Montanari, dal basso della mia ignoranza in materia -so che sull’argomento non avrei neppure diritto di parola – le chiedo di illuminarmi. Anche il vaccino contro la poliomielite è un’illusione? Compromette il sistema immunitario naturale? Provoca autismo?