La città è gratuita o non è una città

Perché le città non siano centri commerciali: il caso italiano e le iniziative europee.

La città è gratuita o non è una città
di Elena Granata (urbanista)
(pubblicato su il manifesto.it il 24 agosto 2024)

Se non consumi, non esisti. I ragazzi interiorizzano fin da piccoli che le città sono circoli a pagamento e che per abitare un luogo bisogna pagare: per muoversi, per sedersi, per mangiare, per divertirsi, per fare sport, per trascorrere una sera con gli amici. Sedersi gratis. Sedersi all’ombra. Bere da una fontana. Giocare a palla in un cortile, fare un pic-nic in un parco urbano, giocare per strada senza pericoli, sono attività sempre più rare e sempre più difficili da sperimentare nelle città.

«Badi-bar» sul fiume Limmat (Zurigo)

I centri urbani sono sempre più simili – per organizzazione e disciplina – ad enormi centri commerciali, che allontanano chi non si adatta alle regole del commercio. Nella logica del decoro si negano in modo sistematico gli spazi di socialità che nascano fuori da un circuito commerciale, si sgomberano gli spazi occupati, si investe in modo massiccio in video-sorveglianza e lo spazio pubblico viene inibito ai ragazzi, ai non consumatori, ai poveri, ai senza-tetto.

Ci sono bellissime località balneari o lacustri dove ogni possibilità di movimento è a pagamento: il parcheggio se si arriva in auto, la tassa di soggiorno se si viene da fuori, l’ingresso nella stazione balneare e l’affitto di sdraio e lettino. Persino guardare il mare diventa un privilegio a pagamento.
Lo stesso accade nelle città d’arte, dove i sagrati delle chiese o gli interni freschi e ombrosi delle cattedrali sono ad accesso limitato. Nelle stazioni sono sempre più rare le sale d’aspetto gratuite dove sedersi in attesa di un treno. A pagamento sono i bagni pubblici, salvo rarissime eccezioni.

Ma non di solo consumo possono vivere i cittadini (e nemmeno i turisti).
Bisognerebbe riscrivere una grammatica del possibile, di quello che si può e si deve fare gratuitamente (e pare surreale pure doverlo scrivere in corsivo) nello spazio pubblico. Perché forse ci siamo dimenticati che le città sono beni comuni e che se perdono questo carattere collettivo e condiviso perdono la loro natura originaria. E se perdiamo questa urbanità che cosa rimarrà della nostra secolare cultura civile? Sono i comportamenti a fare belle le città, prima dei monumenti e delle piazze restaurate in stile.
La cultura civile di una città si dovrebbe misurare contando tutte quelle cose che si possono fare «senza pagare» e tutti quei posti in cui si può stare gratuitamente. Zone di non-consumo o ad accesso libero. Quanti di questi luoghi ci vengono in mente?

Nel mio elenco di luoghi gratis metterei le bocciofile di periferia, gli oratori quando funzionano, le isole pedonali (ma solo se hanno panchine all’ombra), i parchi giochi per i bambini ma solo se riparati dal sole e in terra battuta o prato. Le panchine all’ombra sono così rare dovunque da pensare di doverle candidare davvero a patrimonio Unesco.
Potremmo prendere ispirazione da altre città europee e trovare nuove idee per migliore gli spazi liberi, gratuiti e accessibili a tutti: ci sono città che hanno compreso che fare sport e divertirsi nella natura sono «beni comuni» irrinunciabili, come a Zurigo che ha la più alta densità di stabilimenti balneari al mondo. A Graz si può giocare a pallavolo in campi affacciati sul fiume Mura. L’accesso gratuito può riguardare la mobilità. In Spagna i treni regionali sono stati gratuiti per tutto il 2023, per facilitare il ritorno a usare i mezzi pubblici dopo la pandemia; a Tallin i trasporti pubblici sono gratuiti per i residenti dal 2013; a Bruxelles i trasporti sono gratuiti venerdì e sabato.

Urge una contro-narrazione. Dovremmo individuare luoghi dove le cose di possono fare gratis e scriverlo a caratteri cubitali: in questo cortile si può giocare a palla; in questo parco puoi fare sport da solo o in gruppo; sul sagrato di questa Chiesa puoi sederti con gli amici e bere una birra. Questo fiume è balneabile e puoi fare il bagno quando vuoi. In questo forno all’aperto puoi venire a cuocere il pane da casa. Questa biblioteca è aperta anche di sera e ci puoi venire con gli amici a studiare. Dopo le 20.00 i mezzi pubblici sono gratuiti per tutti i ragazzi. Sono tutti esempi attinti dalla realtà italiana, peccato solo che siano spazi tanto rari, mosche bianche in città sempre più a pagamento.

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La città è gratuita o non è una città ultima modifica: 2024-11-26T04:05:00+01:00 da GognaBlog

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41 pensieri su “La città è gratuita o non è una città”

  1. Si evasione fiscale, è una questioni numeri. Ultime stime si parla di 84 mld nel 2023. Certo recuperarli non sarebbe male, ma intandccorerebbe calcolare quanto costa riuscire a recuperarli, per cui non avresti 84mld di incassi in più, e poi non sto a perdere tempo a spiegarlo, ma e proprio tecnicamente impossibile farlo. Altrimenti i governi di sinistra dello scorso decennio l’avrebbero azzerata, l’evasione. Gli italiani sono in genere più furbi e ladri dei nordici e degli anglosassoni. È quello il.ounto cardine. Cmq l’evasione Cuba per circa 85 mld  il debito pubblico è suo 3.000 (tremila mld). La forza di numeri dice che il problema è il debito pubblico non l’evasione. Altrimenti in tutti questi Decenni si sarebbe pagato il welfare con il recupero dell’evasione invece si e sempre stati costretti a aumentare il debito (compresi i governi di sinisa). Ora non è più possibile fare nuovo debito, per cui i dindini sono quelli che sono (pochi) e sostanzialmente si sta smantellando il welfare.ma guardate che li farebbe anche un governo di sinistra… Non ci credete? Candidatevi con il abel programma di ipertaddazione e vediamo quanti voti prendete…

  2. Oggi mi sento paragnosta : chissa’ se stasera , alla fiaccolata di solidarieta per lo scippatore morto mentre scappava col passamontagna e inseguito dalla polizia , i soliti amichetti dei centri sociali faranno ancora disordini , attacchi alla polizia e vandalismi , e nel caso di scontri se la prenderanno ancora con la “polizia fascista” ?
    Ormai e’ un disco rotto…

  3. Che le tasse siano diminuite è tutto da dimostrare (non esiste solo l’IRPEF) e lo vedremo solo l’anno prossimo.
    Che tutti vogliano meno tasse è un’ovvietà banale, così come tutti vorrebbero spendere di meno per fare la spesa, ma non significa affatto che tutti accettino una diminuzione dei servizi, coì come non molti sono  disposti a mangiar merda per spendere meno.
    La frase:
    “Questa cosa costa e rende impossibile abbassar le tasse per i dipendenti nella stessa misura in cui lo puoi fare alle P.IVA.” 
    è solo un tentativo truffaldino i giustificare che alle partite IVA si faccia già pagare in media molto meno che ai dipendenti, senza MAI cercare di recuperare le frodi e le evasioni.
    Questa, invece:
    “L’evasione fiscale…ha una fettina di responsabilità nel meccanismo citata, ma NON è la causa principale né quella più impattante”
    è una tua opinione, completamente infondata e del tutto contraddetta dai fatti (e dalle dichiarazioni di qualunque Governo sull’evasione e l’economia sommersa). Carlo Tagliaferri si chiede come mai di questa convinzione, o meglio dell’escludere pervicacemente dalle cause del dissesto finanziario l’evasione? Credo che la domanda sia retorica e la risposta evidente…sono partite IVA.

  4. 1) L’evasione fiscale, che è un male endemico italiano (e quindi inestirpabile, mettiamoci il cuore in pace, neppure i numerosissima governi di sinistra l’hanno azzerata…) ha una fettina di responsabilità nel meccanismo citata, ma NON è la causa principale né quella più impattante. Tuttavia ha un ruolo prospettico che i sostenitori della maggior tassazione non colgono (o fanno finta di non cogliere): che più aumenti le tasse e più istighi all’evasione/elusione. capita in tutto il mondo, perfino nelle nobilissime socialdemocrazie anglosassoni o nordeuropee, figuriamoci in Italia, dove la mentalità dominante (anche la Nord) è sono più furbo dello stato. 
    2) La definizione dei feccia umana non è riferita al solo ragazzo deceduto (che cmq pare stesse scappando dopo una rapina…), ma all’insieme di balordi che si sono sistemati al Corvetto, così come ho già ampiamente definito nello stesso modo chi bivacca alla Stazione centrale di Milano o a Roma Termini. Notizie sempre più frequenti stanno segnalando che fenomeni analoghi ormai riguardano tutte le città italiane, anche quelle che non hanno le caratteristiche di metropoli.
    3) Infine vivere nell’illusione che la montagna debba per forza insegnare “certi” valori (quelli in cui ci si riconosce) e non altri è un’ingenuità dal candore fanciullesco  che lascia di stucco. Innanzi tutto perché la scala dei valori  di ciascuno è soggettiva: la mia comprende altri valori (rigore, metodo, senso di responsabilità, rispetto delle regole… tutte cose che ho affinato proprio andando i montagna e che inevitabilmente proietto nella vita di tutti i giorni). Il punto invece è che si cerca di zittire le mie critiche (tacciandole di non-empatiche, anaffettive, crudeli…) considerandole “non coerenti con i valori della montagna”. Non c’è un solo modo, aureo ed eticamente nobile (quello del “vogliamoci tutti bene”…) per chi va in montagna. Quindi andare in montagna non ha dei valori oggettivi e non è garanzia di appartenere a una certa schiera ideologica sui problemi della quotidianità extra alpinistica.

  5. Prima e ultima volta che scrivo un post. Nel commentare i Crovella e expo vari mi chiedo come mai le analisi economiche pensose escludano le parole evasione fiscale come causa della crisi del welfare, come la totale mancanza di empatia porti a definire feccia umana un ragazzino di 19 anni morto, come la frequentazione della montagna e i valori umani che questo comporta non abbiamo insegnato nulla a questi portatori spero sani di certezze su tutto e di disprezzo verso quasi tutto il mondo differente dal loro. Naturalmente rispetto ogni opinione,non amo la rabbia , la malafede e le visioni unidimensionali , specialmente se espresse da persone con strumenti culturali adeguati . Continuate a confondere i piani, rendere città più vivibili,sicure e fruibili non c’entra niente con i cassonetti bruciati del Corvetto, anche un bambino capisce  che stiamo parlando di scuola,sanità,edilizia e società civile in generale; poi anch’io trovo l’articolo un po’ ingenuo.Continuate a considerare il mondo come un campo di battaglia e la vita e la montagna come una competizione.. Senza di me.Ma poi chi sono io per giudicare? 

  6. Le tasse stanno oggettivamente calando (flat tax al 15%, defiscalizzazione del cuneo fiscale…), secondo un piano progressivo (non si possono abbassar dalla sera alla mattina). La gente vuole quello. Non solo autonomi e P.IVA. Lo vorrebbero anche i dipendenti, ma allora devono accettare minori tutele, un annacquamento dei cosiddetti “diritti” (non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca). Un esempio? la P.IVA se ha la febbre lavora lo stesso oppure sta a cuccia nel letto, ma recupera la domenica oppure ancora non fa proprio quello specifico lavoro e perde l’incasso. Il dipendente se ha la febbre sta a casa,  ,a ha lo stesso lo stipendio del giorno perché scatta la copertura malattia. Questa cosa costa e rende impossibile abbassar le tasse per i dipendenti nella stessa misura in cui lo puoi fare alle P.IVA. Ma tutti non fanno altro che invocare il ribasso delle tasse. Meno tasse, però, significano meno servizi pubblici, in generale. La gente non ha ancora capito che per decenni il welfare NON è stato pagato dagli introiti fiscali (cioè le “tasse”) ma dal debito, che ora NON si può più aumentare…

  7. “Non sono solo io che preferisco le “altre” finalità, ma la maggioranza della platea elettorale.”
    Questo è quello che credi tu, ma le tasse sono solo una delle altre finalità e penso che la maggioranza della platea la pensi diversamente.
    Ma staremo a vedere.
     
    Per ora questo governo di incapaci è stata capace solo di buttar via soldi in Albania…

  8. Non sono solo io che preferisco le “altre” finalità, ma la maggioranza della platea elettorale. Sarà anche solo la maggioranza dei votanti… bhe, ecco un caso eclatante dove gli astensionisti si danno la zappa sui piedi. Preferite alzare le tasse? E andate a votare, ovviamente per il partito che ha quelle idee. Se non andate a votare ed è “solo” per il vs astensionismo che vince la destra (ovviamente quel “solo” è provocatorio, non vince solo per l’astensionismo…), dopo le elezioni vi prendete quello che passa il convento. D’altra parte è piuttosto stupido reclamare da un governo di destra che “alzi” le tasse… In realtà le tasse non le alzerebbe neppure il Pd, per un motivo preciso: la patrimoniale sarebbe solo una misura di facciata, in quanto i veri ricchi (quelli da patrimoni di diversi milioni di euro) hanno già portato, da decenni, i loro patrimoni all’estero, specie in paradisi fiscali dove sono inattaccabili. E chi verrebbe veramente penalizzato dalla patrimoniale? La borghesia medio alta, cioè un classico serbatoio elettorale del Pd: sono i famosi radical chic delle zone ZTL. Quindi scordatevi aumenti di tasse, non li farebbe neppure il Pd. Il resto della sinistra pesa troppo poco in % per poter pensare di condizionare queste scelte fiscali. Le spese “diverse”: le chiedono i cittadini oppure sono balzelli che si devono pagare, magari obtorto collo, per questioni di geopolitica. La prova? Il Pd ha sempre votato, e continua a farlo anche adesso, per l’invio delle armi in Ucraina. Quindi: NO nuovo debito, NO nuove tasse. Ergo: città gratuite scordatevele. Personalmente io penso per sempre. Città con buoni/ottimi servizi a pagamento offerti da privati: può darsi, le chance ci ci sono, ma (come ho ripetuto) prima bisogna bonificare le città o i quartieri dalla teppaglia illegale oggi presente. Al Corvetto, se non sposti (es nei centri in Albania) tutta la maraja che c’è ora, nessun privato investirà nemmeno mezzo euro…

  9. Ok, Crovella ok, abbiamo capito.
    Il punto dell’articolo è che le città per essere vivibili devono essere “gratuite” nel senso lato del termine.
    Tu ritieni che sia impossibile per un sacco di buoni motivi di natura giustificando con argomenti di natura puramente “fideistica” tipo non ci sono più soldi. In realtà credi che altre siano le priorità in cui occorre spendere i soldi, che in realtà ci sono, altroché se ci sono, ma preferisci che siano usati per abbassare le tasse (sopratutto a chi le ha alte), per costruire hot spot in Albania, aumentare le forze dell’ordine o per armare la Nazione  e l’Unione (e poi l’Ucraina o Israele). E magari trovi corrette anche altre “necessità” come il ponte di Messina o il Decreto “salvaMilano”
     

  10. Il punto chiave dell’articolo è ricreare città apprezzabili utilizzando interventi pubblici per ripristinare/incrementare servizi gratuiti a disposizione dei residenti. Ho già detto che soldi pubblici non ce ne sono, specie in Italia (=debito pubblico, sia nazionale che locale, NON aumentabile), per cui al massimo nuovi servizi del genere (trasporti, piscine, biblioteche ecc) potrebbero essere realizzati da soggetti privati. Ora 1) quale soggetto privato investe in un’iniziativa se non poii non incassa? Ergo tale servizi non sarebbero gratuiti; 2) Ma soperattutto quali soggetti privati effettuarebbero degli investimenti in quartieri senza che questi siano “bonificati”? Chi coatruisce una nuova pisci,a un campo da calcio, una biblioteca al Corvetto se restabno stanziali gli irregolari che primo o poi mettono tutto a ferro e fuoco? Vorrebbe dire accettare il rischoi che la piscina, il campo da calcio, la biblioteca possa essere vandalizzata in ogni momento.
     
    NO nuovi soldi pubblici (ergo NO investimenti pubblici) e NO investimti private (in servizi che difficilmente sarebbero gratuiti, ma che non vengono fatti pre-bonifica umana dei quartieri): ecco il motivo per cui le città italiane non avranno più i servizi come vorrebbe, nella sua ingenuità fanciullesca, l’articolo. Se non facciamo tornare il territorio italiano sotto la totale legalità (=sotto il controllo degli organi di polizia italiani), le città diventeranno progressivamente una combinazione fra il centro ZTL tenuto come una bomboniera (in cui, guarda caso vivono moltissimi intellettuali radical chic) e i quartieri collaterali sempre più abbandonati al loro destino.

  11. Oh astuto argomentatore, il mio era un PS per rispondere alla tua divagazione sulle “prostitute del diritto”, al fine di dare dell’imbecille a chi continua a sostenere contro ogni evidenza che la violenza è dovuta all’immigrazione.
    E Valditara c’è entrato di striscio, a buon diritto ma di striscio…
     
    Nota: per essere proprio chiari ti ho anche detto che non sei nemmeno riuscito a leggere fino in fondo quello che citi

  12. Le leggi basate sul principio “three strikes” sono li da 30 anni , dal 1994 , e da allora sono state solo ottimizzate sui reati piu’ violenti , come nel caso del Washington State , e si stanno estendendo ad altri stati…
    .
    @ matteo
    .
    Parlo di polizia , di repressione del crimine , di mafiosi,  del caso Cecchettin ( italianissimi ) , e tu parli di Valditara per fare polemiche inutili.
    Sisi matteo , Valditara…
     

  13. P.S.: ancora più attenzione meritano gli imbecilli dell’intelligenza e impermeabili ai fatti, che dicono che la violenza dipenda dagli immigrati e non hanno vergogna a dirlo davanti a Gino Cecchettin.
     
    E sto parlando anche del tuo ministro Valditara.
     

  14. Mi sono preso un momento per leggere i due link postati.
    Oltre l’obsolescenza di uno dei due, già sottolineata da Regattin, è evidente la differenza di caratura tra i due: uno è uno studio di lungo periodo su tutto il territorio USA, l’altro è un datato tentativo di valutazione degli effetti di una singola legge in un singolo stato.
     
    Peraltro non ho pagato per leggere tutto il tuo link Expo, come al solito però mi sa che non hai nemmeno finito di leggere l’abstract, che sostiene esattamente il contrario delle imbecillità salviniane del tuo penultimo intervento:
     
    “Although California’s law is the broadest and most frequently used Three Strikes policy, it has not produced greater incapacitation effects on crime than other states’ far more limited laws. The analyses indicate that the toughest sentencing policy is not necessarily the most effective option.
     

  15. Un altro capitolo meritano le “prostitute del diritto” , che , come succede oggi stanno spiegando a un Gino Cecchettin , che l’ex moroso della figlia Giulia NON aveva premeditato e scritto diligentemente su un foglio l’acquisto di sacchi della spazzatura , nastro americano , coltello e detergenti per ucciderla , sbarazzarsi del corpo e cancellare le tracce.
    Quelli che Olindo Romano e Rosa Bazzi devono essere scagionati perche’ adesso e’ morto il testimone chiave.
    E’ il mestiere piu’ antico del mondo

  16. Io invece penso che le forze dell’ordine proteggano me e quelli che le leggi le rispettano : quelli che non rubano , non spacciano , non truffano , non rapinano , non stuprano ;cioe’ la stragrande maggioranza di quelli che non sono pregiudicati , non ti dicono per minacciarti che loro :”la galera la possono anche fare” , sono di quelli che quando li fermano accostano , perche’ la macchina e’ mia ed e’ assicurata.
    .
    E penso che la cosiddetta :”riabilitazione” a tutti i costi sia null’altro che un dogma davanti al quale persone ideologizzate si masturbano inutilmente.
    .
    Abbiamo pieno il paese di mafiosi , violenti , furbetti a buon mercato , e io ne faccio volentieri a meno : se non vogliamo metterli al muro , almeno togliamoli dai coglioni in modo che non continuino a danneggiare la societa’ civile , perche’ la parola di uno che ha reiterato il crimine molte volte NON vale quella di chi ha sempre rispettato la legge.
    .
    Vale meno della merda , qualunque pretesto ideologico gli si voglia dare.

  17. #19 Expo: eccerto che potrebbero essere mio fratello o i miei figli (mia sorella non credo proprio ma per altri motivi…) e ho il forte sospetto che mio nipote ci sia andato ben vicino quando era un tifoso sfegatato.
    E’ proprio per questo che voglio limiti stringenti alle forze dell’ordine, un controllo certo del loro comportamento e altro che aumento dei poteri o stato di emergenza…per difendere me, mica sono innamorato di negri, magrebini e ispanici!
     
    #22 Grazia: non so se la città è il posto ideale per coltivare la vita umana, ma da ormai diversi anni è noto che il contesto urbano è il luogo dove vive più del 50% della popolazione mondiale. Sarà quindi meglio cercare di migliorarlo piuttosto che sognare soluzioni alternative impossibili nei fatti, se non su base soggettiva e assolutamente minoritaria.

  18. Espo, hai linkato una ricerca del 2008 su un periodo analizzato che terminava nel 2005. Quello di Migheli è di quest’anno. Forse che sia un filo più aggiornato? 

  19. Leggendo l’articolo mi viene spontaneo domandarmi se l’autrice – che posso sostenere per certe idee – sia convinta che la città sia il luogo ideale per coltivare la vita umana.

    Sorrido leggendo che sono i comportamenti a render bella una città, poiché sono tra gli aspetti tipici di questi luoghi che qualcuno come me se n’è andato da Milano.

    E sorrido pure leggendo che vorrebbe più posti gratuiti per passare il tempo libero e poi inneggi agli stabilimenti balneari di Zurigo (città super efficiente proprio per non lasciare che nessuno arresti il ciclo produttivo).

    E mi viene pure da chiedermi se davvero siamo arrivati al punto da aver bisogno che qualcuno ci indichi dove vivere e respirare…lo dico sempre che fanno bene a impacchettarci!

  20. Piu’ della meta’ degli stati degli Usa , democratici o repubblicani , hanno adottato normative 3 strikes , e malgrado l’aspra polemica politica , gli effetti deterrenti ci sono e queste normative , spesso redirette verso i crimini violenti dalla rapiba in su , restabo al loro posto nella maggior parte degli stati Usa.
    .
    https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1043986208319456
    .
    Despite limited use outside California, the presence of a Three Strikes law appears to be associated with slightly but significantly faster rates of decline in robbery, burglary, larceny, and motor vehicle theft nationwide
     

  21. Contando sulla inveterata indulgenza italica per lo stronzo , e potrebbe essere tua sorella / cugino , eppero’ i poliziotti ,  etc.
    .
     
    Cominciassero  ad aumentare le pene edittali in modo geometrico per chi si macchia di reati una seconda o una terza volta , come gia’ fanno in molti stati Usa, credo che le cose migliorerebbero.

  22. In questo articolo non è indicato di che nazionalità fossero gli aggressori, ci sono gli “accertamenti” in corso… 
    Cambia qualcosa? Fattostà che gli episodi di cronaca grigia come questi o nera citati nei quotidiani locali presto o tardi fanno riferimento al fatto che molti sono commessi da giovani “non italiani”. Mi dispiace dirlo perchè personalmente non ho nulla in contrario contro gli immigrati, qualunque nazionalità siano.
    Mi stanno molto invece sulle scatole coloro che passano le giornate a bighellonare per la città e magari commettendo qualche furto, sapendo che comunque nulla succederà. Qualunque sia la nazionalità.

  23. Già, le baby gang sono per definizione tutte di immigrati irregolari che dovrebbero essere deportati in Albania e anche la causa dei femminicidi, mentre i figli degli italiani non delinquono mai sopratutto quando sono parenti dei sovranisti.
    Al massimo il giorno dopo si può dire al Mentana “era un così bravo ragazzo, salutava sempre”

  24. @Matteo
    si ride per non piangere.
    Anche nella piccola Modena sono sempre più frequenti gli episodi di criminalità, e di pseudo-criminalità, come quelli commessi dalle baby-gang che imperversano ben sapendo che nessuno gli farà nulla. E noi cosa possiamo fare?Ultimo letto oggi: in una zona più che tranquilla, un 28enne mentre usciva a portare il pattume stato accerchiato e pestato con l’aiuto di una chiave inglese da 4 ragazzi incappucciati che lo hanno lasciato per terra, ed è riuscito a raggiungere il pronto soccorso con le sue forze.
    SE li prendessero cosa fanno? Li rimettono in libertà con qualche obbligo di firma, e se minorenni, a frequentare qualche colloquio psicologico. Senza cambiare nulla.

  25. A prescindere dai recentissimi fatti di cronaca, la plebaglia che afficcè situazioni come Corvetto (purtroppo tutt’altro che isolata in Italia) è che la stragrande maggioranza di tali signori vive nell’illegalità più assoluta. Non solo perché spazzi e/o commette altri reati giorno per giorno, ma perché occupa abusivamente le case, fa allacci abusivi di luce ed acqua, alimenta il disagio con stili di vita inconciliabili con il nostro, ecc ecc ecc. Il problema quindi NON è tanto se il tipo poteva non esser ucciso e se il carabiniere ha colpe o meno. Il problema è che abbiamo questo cancro sociale dentro alle nostre città (per accettazione passiva degli scorsi anni) e che stiamo regalando a questa gente fette crescente del nostro territorio, dove vige la 2loro” legge e non più quella italiana. Ricollegandomi all’articolo e affiancandolo al problema di Corvetto, affermo quanto segue. Il servizio migliore che, allo stato attuale, possiamo fare alle nostre città occidentali è il seguente: prelevare tutti questi signori (a Milano come a Roma come a Torino come a Napoli….ecc ecc ecc) caricarli sulle navi militari e portarli nei centri appena costruiti in Albania. Anziché assistere passivamente ai balletti dei dei magistrati farlocchi, cos’ facendo utilizzeremmo detti centri “albanesi” per finalità perfino più utili che a metterci lì egiziani e bengalesi (0paesi sicuri si/no) appena sbarcati. Poi, una volta ripulite le nostre città da questa feccia umana, possiamo ragionare sui temi oggetto dell’articolo: dai trasporti (magari gratuiti in certe situazioni) alle piscine, ai giardini, ai campi sportivi, alle biblioteche ecc ecc ecc. Se non si ripuliscono le ns città dal suddetto cancro sociale, è inutile ogni altra considerazione sui servizi pubblici.

  26. Gia’ , a mia sorella pregiudicata e a mio fratello spacciatore gli sbirri stanno sui coglioni , per cui bisogna perdonarli se forzano i posti di blocco o bruciano i cassonetti.
    .
    So’ errorucci veniali , reiteriamoli pure.

  27. Expo, rileggi piano il #10, respira a fondo e poi non rispondere, non è importante.
     
    Ti auguro con tutto il cuore che i figli di tua sorella non commettano errori e sopratutto che non abbiano a che fare con forze dell’ordine con comportamenti non proprio chiari.

  28. 1) La polizia non deve inseguire i pregiudicati che forzano i posti di blocco .
    .
    2 )  Amici e parenti dei due maranza pregiudicati  sono cosi’ addolorati che insiame agli amichetti dei centri sociali hanno tirato bombe carta , incendiato cassonetti , bruciato un bus e devastato un quartiere , gridando :”Fuori gli sbirri dal Corvetto”.
    .
     
    Tutto regolare mi sembra , la prossima volta non li inseguiranno nemmeno : chi minchia glielo fa fare  se poi diventi pane caldo per idioti e magistrati sessantottini  ?

  29. Come ho argomentato non abbiamo più soldi “pubblici”, per cui, senza tasse aggiuntive  a livello individuale, non riusciamo a permetterci il trasporto gratuito per “noi”, figurati se abbiamo piacere di esser tassati per regalare il trasporto gratuito (nonché tutto il resto dei servizi pubblici) alla feccia umana che mette a ferro e fuoco interi quartieri delle nostre città.

  30. No, ho detto che ANSA era il primo lancio ed è l’unico che li riporta (e che se li avevano veramente in tasca erano dei fessi), che è ben strano che la macchina dei Carabinieri sia finita contro un semaforo senza che ci siano stati impatti, che ci sono stati un morto e un ferito grave e che oggi è indagato anche il Maresciallo.
    Altro non so8 e forse non saprò mai, ma comunque non è una novità che una pattuglia abbia diciamo così a disposizione un ferro con matricola limata, per esempio, o che un commissario (mi pare) sia fotografato con delle bottiglie sospette fuori una certa scuola…
     
    Io a differenza tua però non ci trovo proprio nulla da ridere.
    E nemmeno amici, parenti, vicini di Ramj Elgani

  31. Questo è un lancio precedente almeno impreciso (il guidatore è intubato in codice rosso), ma la sostanza cambia poco.
    Coltello a serramanico e spray al peperoncino (citati solo qui) mi paiono proprio una stronzata e se li hai in tasca e non li hai buttati via dopo un inseguimento di 8-10 km o sei un vero cretino o te li hanno messi.
     

  32. https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/11/26/chi-era-ramy-elgaml-il-giovane-morto-a-milano-al-centro-delle-proteste_812fc030-470a-492a-ad14-6b2fa8326ab4.html
     
    Anche questa mi sembra una ricostruzione verosimile. 
    I due probabilmente qualche scheletro nell’armadio ce lo avevano, e da qui la fuga, e l’incidente… perchè di incidente si è trattato. Non è una situazione come quella di Genova del G8 in cui è morto un ragazzo (non ricordo il nome in questo momento) per un colpo sparato da un carabiniere, accidentale o meno.
    Quindi, quali ragioni potevano avere le centinaia di persone che hanno iniziato a fare vandalismi? Secondo me, nessuna 

  33. Expo, come al solito devi smetterla di propagare stupide falsità: il trasporto gratuito proprio non c’entra nulla e i casini sono dovuti a tuttaltro.
    Riporto da quei comunisti di Avvenire, prudenti ma abbastanza chiari sulle reali dinamiche:
    “Dalle prime verifiche della Polizia locale, con l’analisi delle telecamere della zona è emersa anche la possibilità di un urto accidentale durante l’inseguimento lungo viale Ripamonti (lo scooter non si era fermato all’alt in via Farini), prima dello schianto contro un muretto. La macchina dei carabinieri, poi, è andata contro un semaforo.”
    In pratica due persone non si fermano all’intimazione dei Carabinieri, probabilmente perché ne hanno paura. 
    E questo è il primo problema: forze dell’ordine provocano paura e non rispetto e confidenza.
    Quindi un inseguimento in cui i succitati Carabinieri urtano uno scooter con un auto e causano un morto e un codice rosso (confermando così che la paura era ben fondata)
     
    I due probabilmente sono stati coglioni, ma non è una buona ragione per ammazzarli.
    Quelli che tu chiami “maranza” sono gli amici, i vicini i parenti dei due che si sono incazzati…io dico anche comprensibilmente, peraltro. Vorrei vedere te se capitasse ai figli di tua sorella di fare una cazzata (come può capitare a una certa età) e finire così.
     
    Con questo non voglio giustificare né i due disgraziati né chi scatena disordini, ma voglio accusare le politica ghettizzanti e discriminatorie e il conseguente facile e falso giudizio a senso unico.
    Se non riusciamo a pensare, volere e costruire una società che si approcci in modo diverso e costruttivo con il disagio e la povertà finiremo male.

  34. Il “giramento di coglioni” per me è a livello molto più alto che minimo… 

  35. Fra l’altro quando contribuisci a pagare ad esempio il trasporto pubblico , e ti trovi i maranza che lo vandalizzano come ieri a Corvetto , un minimo di giramento di  coglioni ti viene.
    .
    Tu devi “rendere la citta’ gratuita per loro” , e loro devastano la citta’ perche’ la polizia insegue i ladri e non va bene.
    .
    C’e’ un minimo di corto circuito.

  36. Possono esserci que e là piccole eccezioni, ma non più un modello diffuso. L’Italia poi è del tutto fuori da questi discorsi. Inutile paragonarsi a posti “ricchi” come ad esempio Zurigo: abbiam le pezze sul sedere come economia pubblica. Se la pancia elettorale preferisce “meno tasse”, non puoi avere insieme anche “più welfare”. Un tempo funzionava perché il welfare lo pagavano altri attraverso il debito pubblico. Ora non si può fare più debito e quindi o aumenti le entrate, cioè le tasse *cosa che la pancia elettorale NON vuole( o butti giù i servizi pubblici, sia in quantità che in qualità.

  37. Per fortuna che c’è qualche illuminato capace di spiegare che Bruxelles, zurigo, Graz e la Spagna intera sono fuori tempo massimo e non sono occidente…

  38. Se da un lato è ammirevole la filosofia di fondo, è ormai fuori tempo massimo. L’Occidente non ha più i soldi per garantire un welfare esteso e di qualità. Specie in Italia, dove (come illustrano anche illuminati pensatori di sinistra quale il prof. Massimo Cacciari) il welfare “ottimo e abbondante” è stato sempre finanziato a debito. E’ sempre stato così, dalla II Guerra, ma lo è stato in particolare dagli anni Ottanta, quando appunto è iniziata l’esplosione del debito pubblico italiano. In altre parole potevamo andare gratis in piscine pubbliche, farci curare (egregiamente) in ospedali pubblici e da ottimi medici pubblici, farci istruire (egregiamente) in scuole pubbliche e da ottimi insegnanti pubblici, ma tutto questo perché “pagava Pantalone”, cioè  perché… pagavano altri soggetti (che, in cambio chiedevano gli “interessi”, mica lo facevano per filantropia). Alla fine ci troviamo nella situazione in cui siamo, con un debito pubblico che ci massacra e impedisce ogni manovra di bilancio, a prescindere dal governo in carica. Lo si vede nelle polemiche, sterili e stupide, di questi giorni: tutti i settori piangono perché hanno ricevuto pochi soldi, ma dare più soldi (per es) alla sanità significa toglierli all’istruzione (o viceversa). Questo meccanismo vale a qualsiasi livello, dal bilancio nazionale a quelli degli enti locali, grandi e piccoli/piccolissimi. Le ns metropoli hanno debiti da far paura, ma tutti gli enti locali sono nella stessa situazione fino al piccolissimo comune di montagna, che magari ha 10 residenti e mica può strizzarli fiscalmente più di tanto…  Per le metropoli spesso i debiti massacranti derivano da spese “folli” di cui quelle per i grandi eventi sportivi hanno una considerevole responsabilità. Per cui si tratta di scelte politiche, fatte per dare in pasto all’opinione pubblica la sbornia del “giro d’affari” conseguente a eventi del genere. Quindi si preferisce spendere soldi pubblici per profitti privati piuttosto che per alimentare servizi gratuiti ai cittadini. E tutto ciò è concretizzato, sia chiaro, da politici di ogni colore (la Olimpiadi 2006 di Torino avvennero in un conteso tutto di sinistra nelle poltrone decisionali). Quindi prepariamoci: assisteremo a un impoverimento progressivo della qualità e della quantità dei servi offerti ai cittadini a cominciare da quelli spiccioli della quotidianità  (trasporti in città, raccolta immondizia, possibilità di praticare gratuitamente gli sport,  ecc ecc ecc). Inutile vaticinare ipotetici mondi “idilliaci” che non esistono più.

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