La favola dei buoni e dei cattivi

Una voce fuori dal coro. Per “vocazione”. Controcorrente, anche quando sa che le sue considerazioni si scontrano con una narrazione consolidata, mainstream.
Luciano Canfora, filologo, storico, saggista, professore emerito dell’Università di Bari, membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana e direttore della rivista Quaderni di Storia (Dedalo Edizioni), è così. Sempre stimolante, comunque la si pensi. E le sue riflessioni sulla guerra d’Ucraina ne sono una conferma.

La favola dei buoni e dei cattivi
(intervista a Luciano Canfora)
di Umberto De Giovannangeli
(pubblicato su Il Riformista del 12 marzo 2022)

𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫 𝐂𝐚𝐧𝐟𝐨𝐫𝐚, 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢m𝐚𝐧𝐞, 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐝 𝐄𝐬𝐭. 𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞?
Punto uno, è un conflitto tra potenze. È inutile cercare di inchiodare sull’ideologia i buoni e i cattivi, le democrazie e i regimi  autocratici…
Ciò che sfugge è che il vero conflitto è tra la Russia e la Nato. Per interposta Ucraina. Che si è resa pedina di un gioco più grande. Un gioco che non è iniziato avanti ieri ma è cominciato almeno dal 2014, dopo il colpo di Stato a Kiev che cacciò Yanukovich. È una guerra tra potenze. Quando i vari giornaletti e giornalistucoli dicono ecco gli ex  comunisti che si schierano…Una delle solite idiozie della nostra stampa. Io rivendico il diritto di dire che le potenze in lotta sono entrambe lontane dalla mia posizione e dalle mie scelte, perché le potenze in lotta fanno ciascuna il loro mestiere. E né gli uni né gli altri sono apprezzabili. Nascondere le responsabilità degli uni a favore degli altri è un gesto, per essere un po’ generosi, perlomeno antiscientifico.

𝐂’𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐏𝐮𝐭𝐢𝐧 𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐫𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐥’𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐔𝐜𝐫𝐚𝐢𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐨 𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐔𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐬𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐯𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨. 𝐋𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚?
Usiamo un verso del sommo Leopardi: “Non so se il riso o la pietà prevale” dinanzi a schemi di questo tipo…

𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐚…
Se dobbiamo ritenere che sia democratico chi arriva al potere dopo un colpo di Stato, perché quando in Ucraina fu cacciato il governo in carica quello era un golpe, come quello di al-Sisi in Egitto contro i Fratelli Musulmani. Ognuno è libero di dire le sciocchezze che vuole ma adoperare queste categorie per salvarsi la coscienza, è cosa poco seria. Il figlio di Biden è in affari con Zelensky. Zelensky è un signore che dice di voler combattere per degli ideali, ma questi ideali hanno anche dei risvolti meno idealistici…

𝐕𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞?
Il Guardian, non la Pravda, nell’ottobre del 2021 fece un ritratto di Zelensky, dal punto di vista affaristico, molto pesante. Incitiamo i nostri simpatici gazzettieri ad andarsi a leggere il Guardian dell’anno passato per avere un ritratto realistico di Zelensky. Dopodiché non mi scandalizzo, perché quando si usano le parole libertà e democrazia c’è odore di propaganda lontano un miglio. O parliamo seriamente o facciamo propaganda. La propaganda peraltro è cosa molto seria, basta non crederci.

𝐂’𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐚
Beh, anche il nostro apparato informativo è spaventoso, da quel punto di vista lì. Non ho nessuna tenerezza per la disinformatia russa, però lo spettacolo della nostra stampa, cartacea e televisiva, è peggio del Minculpop. A confronto il Minculpop è un’Accademia dell’Arcadia. Una stampa con l’elmetto, in cui dalla mattina alla sera non si fa altro che blaterare, urlare, protestare, piangere, sentenziare, per creare una psicosi di massa. Devo confessarle che nonostante ne abbia viste tante in vita mia, sono rimasto piuttosto stupito di cotanta prontezza, che fa pensare ad a ordini precisi, con cui la stampa si sia messa l’elmetto. Una cosa francamente penosa. Anche nella psicologia diffusa. Le racconto questa: l’altro ieri ho incontrato un tizio per la strada che mi ferma e mi dice: “Professore, ma lei cosa pensa di quel pazzo di Putin?”. “Qualche responsabilità c’è anche dall’altra parte”, gli rispondo. “Ah”, dice, “ma allora lei la pensa come me”. Questo è un episodio emblematico. Siamo arrivati all’autocensura per timore di scoprirsi. Come durante il fascismo, quando si diceva ma allora anche Lei è contro… Siamo ridotti a questo. Lanciamo almeno un campanello d’allarme affinché la stampa ridivenga dignitosa. Se ce la fa.

𝐈 𝐩𝐚𝐜𝐢𝐟𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐚 𝐑𝐨𝐦𝐚, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐢 “𝐟𝐢𝐥𝐨-𝐏𝐮𝐭𝐢𝐧”…
È maccartismo puro. Non mi stupisce questo, una volta si diceva sono pagati per questo. È talmente in malafede dire una cosa del genere che non merita neanche un’argomentazione complessa. Perché rivela da sé la natura maccartistica, persecutoria, isterica, di falsa coscienza di una tale valutazione. È chiaro che tutti auspichiamo che si torni a una vera situazione pacifica. Ma ricordiamoci il passato, però…

𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬o𝐫𝐞.
Gorbaciov auspicò la Casa comune europea. E fu respinto. Aggiungiamo anche che dopo la disintegrazione dell’Unione Sovietica, nacque la Comunità degli Stati Indipendenti, di cui facevano parte l’Ucraina, i Paesi baltici, l’Asia centrale russa, la Georgia. La Comunità degli Stati Indipendenti è un concetto. Comunità vuol dire qualche cosa. Se tu dopo un colpo di Stato, quello del 2014, cominci a chiedere di entrare nella Nato, stai disattendendo un impegno preso non molti anni prima. Ci vuole una Conferenza per la sicurezza europea. Una via di uscita. Se esistesse l’Unione Europea, che purtroppo non esiste, la soluzione sarebbe quella di prendere una iniziativa per una Conferenza per la sicurezza in Europa. Di cui gli Stati Uniti non fanno parte. Invece l’Europa è ingabbiata dentro la Nato il cui vertice politico e militare sta negli Stati Uniti. Il comandante generale della Nato per statuto deve essere un generale americano. Il segretario generale della Nato per entrare in carica, anche se si chiama Stoltenberg ed è norvegese, deve avere il placet del governo degli Stati Uniti. Imbavagliati così, balbetteremo sempre.

𝐈𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚, 𝐜𝐢 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜o𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐯𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐏𝐮𝐭𝐢𝐧, 𝐧𝐞𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐮𝐬𝐬𝐨 𝐡𝐚 𝐞𝐯𝐨𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐆𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐢𝐨𝐭𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚, 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐧𝐫𝐮𝐬𝐬𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞𝐭𝐜. 𝐃𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨: 𝐧𝐨𝐧 𝐜’𝐞̀ 𝐝𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐡𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐧𝐮𝐜𝐥𝐞𝐚r𝐞, 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚?
Questo mi pare evidente. Solo che il paragone storico più calzante sarebbe un altro…

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞?
Quello che un ottimo studioso italiano, Gian Enrico Rusconi, quando la Nato si affrettò a disintegrare la Jugoslavia, intitolò un suo libro, un bel libro, a riguardo Rischio 1914. Ci siamo dimenticati che dopo la disintegrazione dell’Unione Sovietica, la Nato ha voluto, pezzo a pezzo, mangiarsi lo spazio intermedio fino ai confini della Russia? E il primo ostacolo era la Jugoslavia. E quando ci fu la secessione della Croazia, analoga se vogliamo alla secessione del Donbass, il primo a riconoscere il governo croato fu il Papa e il secondo fu il governo federale tedesco. E tutti applaudivano. La secessione della Croazia era un gioiello, una bellezza. Adesso la secessione del Donbass è un crimine. Rischio 1914. Lo dico con allarme. Sul Corriere della Sera, una voce sensata, quella di Franco Venturini, dice: ma ci rendiamo conto che Zelensky sta continuando a chiedere l’intervento militare della Nato, cioè vuole la Terza guerra mondiale…Ce ne rendiamo conto o no?

𝐋𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐩𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐔𝐜𝐫𝐚𝐢𝐧𝐚?
L’Unione europea, che purtroppo non esiste, avrebbe dovuto avere una politica unica su questo come su altri terreni. È piuttosto sconcertante e politicamente sbagliato che ognuno vada per conto suo. Nel caso particolare l’Italia vuole fare la prima della classe. Spero che si mantenga entro limiti accettabili per la controparte, stante che noi abbiamo in casa le basi Nato. Se continuiamo a scherzare col fuoco, facciamo quello che Zelensky insistentemente chiede. A questo proposito mi permetto di raccontare una cosa che peraltro è verificabile. Giorni fa, sulla Rete Tre della televisione, in un talk show c’è in studio una studiosa ucraina, e viene mandato in onda un discorso di Zelensky che viene tradotto, in simultanea, in italiano. A un certo punto, la studiosa ucraina dice “attenzione, la traduzione è sbagliata”, perché lui sta dicendo altro. “E che sta dicendo, le chiede la conduttrice?”. “Sta dicendo che bisogna che la Nato intervenga militarmente”. La traduzione voleva occultare questo. Figuraccia della televisione italiana. Rischiamo di raccontarle queste cose, perché tra breve, non so, leggeremo il Vangelo secondo Riotta? Spero di no.

𝐒𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐳𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐬𝐬𝐞: 𝐞𝐜𝐜𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫 𝐂𝐚𝐧𝐟𝐨𝐫𝐚 𝐡𝐚 𝐬𝐯𝐞𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐥𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐮… 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞?
Io non credo di aver manifestato nostalgie nel momento che mi sono più volte espresso intorno agli scenari conseguenti alla sconfitta dell’Unione Sovietica nella Guerra Fredda. Nessuno, però, può toglierci il diritto di dire quello che ha scritto, poco prima di morire, Demetrio Volcic. E cioè che la situazione di equilibrio esistente al tempo delle due super potenze, garantiva la pace nel mondo. Demetrio Volcic. Spero che sia considerato al di sopra di ogni sospetto.

La favola dei buoni e dei cattivi ultima modifica: 2022-03-17T05:52:00+01:00 da GognaBlog

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186 pensieri su “La favola dei buoni e dei cattivi”

  1. Una delle tante contraddizioni di questa finta solidarietà verso l’Ucraina da parte delle istituzioni

  2.  se si legge la vicenda di Bandera, oggi tanto  invocato come pretesto e insulto , si capisce che non era uno stinco di santo, ma che agì in ambiente fatto di movimenti politici ben peggiori da una parte e dall’altra.

  3. Mi sa tanto che  si vogliono svuotare gli arsenali di roba vecchia, (ma non per riempire i granai che anzi resteranno vuoti causa mancata stagione di semina)e collaudare  roba nuova sul campo.
     Si sente parlare di RAGGIUNGIMENTODI OBIETTIVI, MA IN REALTA’ CIO’ SIGNIFICA RAGGIUNGIMENTO DI (obiettivi= )BERSAGLI, UMANI E MATERIALI. Obiettivo  :conseguire 100 dopo aver distrutto mille ,diecimila, milione non mi sembra un buon bilancio conclusivo..chi paga i danni umani e materiali?? che te ne fai di risorse e mare e porti se non li usera’ nessuno? forse NESSUNO PROPRIO NO, CI SONO ALTRE NAZIONI GIGANTI ECONOMICI . RIMASTI A GUARDARE, PRONTI A COMPRARE E RESTAURARE E RICOSTRUIRE….E DOMINARE …e spesso prima  ti hanno incoraggiato ed abbracciato, prima delle olimpiadi.

  4. il paese di Vagli di Sotto in Garfagnana rende omaggio alla cultura russa con una stato di marmo apuano al presidente PUTIN.
    “Omaggio alla cultura russa” ribadisce il sig. sindaco Puglia.
    Roba incredibile che gente che siamo.
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjBgNam4v72AhWBLewKHZaTCWgQFnoECAMQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.lanazione.it%2Flucca%2Fcronaca%2Fstatua-putin-vagli-1.7422181&usg=AOvVaw1QG_7mSM8yt-i_cE6RDzaj

  5. 170)Amici mi mandano splendide foto di escursioni sci alpinistiche in questi giorni,poi pero’tornati a casa …arrivano le docce fredde…i tg. Recuperata un poco di meraviglia..si danno da fare per raccogliere cibarie ed indumenti e sistemare  profughi.

  6.  Se si legge memorialistica e storia da Prima guerra mondiale (cosa fecero le truppaglie nelle zone veneto friulane dopo Caporetto??)misfatti e  alungo censurati  e foto costruite per dimostrare accettazione degli invasori , poi vennero  filmati propagandistici(  filmati veri girati clandestinamente vennero dopo).Tra le truppe si nascondono sempre sadici ed il peggio e’ che persone fino ad allora miti si trasformano in bestie, vien fuori il lato peggiore.Ormai ogni controparte non e’ indenne da propaganda.

  7. “Quelli come te”…
    Interessante.
     
    Il pippone in estrema sintesi: “gli osservatori ONU hanno torto e le cose sono andate come dico io”.
    Non posso che essere d’accordo: adesso basta.
    Ma davvero.

  8. Pasini 158. Hai perfettamente ragione. Ormai qui non si parla d’altro. E pensare che avevo immaginato di leggere e scrivere di montagna, salite, arrampicata e cose simili. statemi bene

  9. Beh, lo penso davvero.
    Se non vuoi tenerne conto – cito – problemi tuoi .

  10. Benassi. Io non sono professore e non ho niente da insegnare. Mi sforzo di capire cosa viene scritto e le informazioni che mi vengono proposte, senza insultare come fanno altri ripetutamente. E non faccio interpretazioni  (le tengo per me). Ho proposto idee ed esperienze con una certa sincerità e apertura, anche su cose personali del presente e del passato. Ovviamente, essendo un umano, mi fa soffrire quando vedo che le intenzioni vengono travisate e che quello che uno dice viene utilizzato strumentalmente prendendo spunto da dettagli. E mi sono davvero stufato. Quindi nessuna valutazione personale su nessuno e mi aspetto da persone educate la stessa reciprocità. Solo rottura definitiva di palle. Dei provocatori e insultatori seriali, come già detto, me ne catafotto. Problemi loro. Ciao. Con amicizia. 

  11. Bertoncelli & Benassi. Come al solito nessuno sforzo di capire. La tradizione delle grandi manifestazioni popolari contro la guerra è più tradizionalmente tipica della sinistra.

    Si ma  un tempo lontano.
    Oramai sono solo filoamericani del nord.

  12. Bertoncelli, il professor Pasini c’ha provato.
    Ma è inutile che ti sforzi, poi ti vengono le emorroidi. Tanto non capisci, non ci arrivi.

  13. Bertoncelli & Benassi. Come al solito nessuno sforzo di capire.

    eh…. lo so, non capiamo mai un cazzo! Non vogliamo uniformaci.
    Il problema, però, è che sono quelli che capisco, quelli che sanno sempre tutto, quelli acculturati,  i saputelli, quelli che vogliono sempre insegnare agli altri, gli intelligentoni, gli intelletualoni, i professoroni, che poi fanno i danni nel mondo.

  14. Bertoncelli. Ricordi male. La sinistra in Italia non è stata solo il PCI. Hai presente Craxi a Sigonella, che nessuno cita mai perché ha paura di andare contro le opinioni facili su Ali’ babà e i quaranta ladroni che fanno comodo ?  Su cosa successe nella sinistra nel  1956 ho già ricordato. Sulla Cecoslovacchia e sull’Afghanistan e la sinistra italiana trovi in rete tutto quello che vuoi, se non ricordi. Non metto link perché i link impigriscono. Se uno è interessato faccia lui lo sforzo. Per quanto riguarda il resto che si lasci pure ai propagandisti, ai linkaroli e agli insultatori ciclotimici tutto lo spazio senza contenimento e vediamo cosa succede. Per quanto mi riguarda io non interverrò più su temi non montagnardi. Mi sono rotto. Saluti.

  15. Se scappano, forse scappano dai bisbigli da seminarista, summa di banalità olistiche.

  16. 158@Pasini vede giusto, ci sono qui un centinaio di commenti che ripetono le stesse cose in una contrapposizione muro contro muro per avere ragione a tutti i costi, senza volere vedere le ragioni degli altri. Un  mix di tifo, ideologia e pregiudizio che trovo triste in persone di 60 anni e piu’.  Amen

  17. “Come al solito nessuno sforzo di capire.”
    Grazie.
    … … …
    “La tradizione delle grandi manifestazioni popolari contro la guerra è più tradizionalmente tipica della sinistra.”
     
    Lo sappiamo. Ricordo le manifestazioni popolari della sinistra contro la guerra in Vietnam.
    Non ricordo, in verità, manifestazioni popolari della sinistra contro l’invasione sovietica in Afghanistan, contro l’invasione dell’Ungheria nel 1956, contro l’invasione della Cecoslovacchia nel 1968. Evidentemente c’è invasione e invasione…
    … … …
    Per tornare al nostro tema, ecco che cosa penso: se si è in buona fede e si desidera davvero organizzare una manifestrazione popolare contro la guerra, NON bisogna marcarla con etichette di partito, che sia il PD, la Sinistra, la Lega o chicchessia.
     
    Lo capisco perfino io, che non faccio mai nessuno sforzo per capire.

  18. La propaganda continua e il linkaggio ossessivo più o meno sempre dalle stesse fonti finiranno per uccidere il blog riducendone progressivamente la partecipazione ad un gruppo ristretto,  almeno per la parte non montagnarda. Mi sbaglierò ma questa è la mia previsione. Vedremo. 

  19. “per far capire all’oligarca del Kgb che quello che sta facendo è inacettabile”.
    Inacettabile è provocare e alimentare la guerra.
    È pensare che la responsabilità di quanto accade ora sia Russa.

  20. Bertoncelli & Benassi. Come al solito nessuno sforzo di capire. La tradizione delle grandi manifestazioni popolari contro la guerra è più tradizionalmente tipica della sinistra. Le forze moderate hanno altre più tipiche modalità di mobilitazione, anche se anche loro hanno raccolto a volte in piazza le persone. Ovviamente le forze popolari di sinistra hanno sempre cercato di mobilitare tutte le articolazioni possibili. È una questione di modalità di fare politica, oggi quasi abbandonata perché si crede di più in altre forme più istituzionali o digitali. Sbagliando, a mio parere. Ma che fatica ragazzi! Pausa per me. 

  21. sono d’accordo con Fabio. Qui non si tratta di essere di destra, centro o sinistra. Ma di buon senso, di voler vedere e non solo guardare, di senso critico ed autocritrico, di rispetto della vita e delle idee altrui, di rispetto umano e non solo di economia, finanza e soldi sempre messi davanti a tutto e a tutti.
    Siamo tutti nello stesso calderone che si chiama pianeta terra, i popoli lo dovrebbero capire in barba ai poteri che li/ci vogliono guidare per i loro fini e non per il bene comune.

  22. Caro Roberto, il popolo non è formato solo da chi professa idee di sinistra. Anche chi è di centro, di destra, radicale o apartitico fa parte del popolo. Anche chi è di centro, di destra, radicale o apartitico può essere contro la guerra. Cosí come, del resto, chi è di sinistra può invocare la guerra al pari di un nazista assatanato.
    Quindi, NON fare discriminazioni tra la sinistra e tutti gli altri.
     
    Tu, semplicemente, devi discriminare tra chi è a favore della trattativa e della pace e chi invece soffia sulle braci o addirittura preferirebbe la guerra (nucleare?) per eliminare il bieco dittatore. Tutto qui.
     
     

  23. Non so se sia più valida l’ipotesi difensiva o quella offensiva, quella militare o quella economica, anche se quest’ultima mi attira sempre, per formazione ed esperienza. Abito ai piani bassi della piramide e non ho le informazioni necessarie per valutare. Posso solo leggere e guardare le diverse “costruzioni” della realtà che trovo in giro. Quello di cui però sono convinto è che una sinistra popolare come quella che molti di noi hanno conosciuto non si limiterebbe alle ospitate del presidente ucraino. Anche, ma non solo. Come accadde per il Vietnam, (sull’Iraq le cose furono più confuse, ma come non dimenticare la enorme manifestazione di Londra e la distruzione del Labor e di se stesso come leader da parte di Tony Blair, anche se arricchito) porterebbe in piazza milioni di persone in tutte le capitali europee per far capire all’oligarca del Kgb che quello che sta facendo è inacettabile, non per i suoi colleghi occidentali, che sono come lui e ragionano come lui, ma per i popoli dell’Europa e per far capire al popolo russo che le conseguenze saranno molto negative nel corso del tempo, per lui e non per la mafia di capitalisti milardari che lo governa. Per farlo bisogna però avere le palle, non aver paura delle mobilitazioni popolari e non essere ex democristiani. Checche’ se ne dica, io credo ancora nella forza del pueblo unido.

  24. “il vero nocciolo consiste nel fatto che  e’la zona piu’ ricca di giacimenti di  gas metano”
    il Donbass più che giacimenti di gas (supposti più che accertati) ha una quantità di carbone, ferro, manganese e gallio.
    In ogni caso non credo proprio che il motivo di fondo per la Russia siano le risorse minerarie dell’ Ucraina, visto che ne ha abbastanza di sue (e in particolare di gas), ma tenere l’Ucraina fuori dal controllo Americano per interposta NATO…come vado ripetendo da un bel pezzo

  25. “L’invasione e l’occupazione dell’Iraq provocherà dalle 650 alle 750 mila vittime civili. Intervistata dalla CBS che le chiedeva conto di queste morti la Albright rispose: “Credo sia una scelta molto difficile, tuttavia il prezzo, non pensiamo sia troppo alto. E’ una scelta morale. Ma è una scelta morale anche quanto dobbiamo ai cittadini americani, ai soldati americani e ai paesi delle regioni limitrofe per assicurarsi che quest’uomo non sia più una minaccia””.
    Interessante anche il finale, Floristico!
    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-albright-riposa-in-pace-noi-no

  26. Donbass..dicono che  e’ questione di difendere i  Russofoni di lingua e cultura e tradizioni ,BALLE,  in realta’ il vero nocciolo consiste nel fatto che  e’la zona piu’ ricca di giacimenti di  gas metano..che fa gola la tutti , o meglio ai “valorizzatori&venditori “possibilmente  privati capitalisti o oligarchi. . Certo che  causare migliaia di  vittime e distruzioni per miliardi e miliardi..in vista di un futuro profitto…e’ da cretini…(il cretino gode nel far danno agli altri senza riceverne un vantaggio, anzi con un danno pure a se stesso…pero’ intanto la pelle ed il danno se lo sopportano i corpi dei poveracci o proletari di ambo le parti..che  se sopravviveranno decimati  e menomati nel  fisico e nella mente, ,dallo sfruttamento non avrranno vantaggi…in futuro i profitti per metano e ricostruzione  andranno a chi si e’tenuto col culo al sicuro.Intanto le navi cariche di grano ucraino non vanno in  Africa ,ovvero sempre poveracci che ne patiscono le conseguenze,Ma l’ONU che fa?? a che serve??

  27. Qualcuno sostiene che l’obiettivo fosse da subito la conquista dell’area est del paese, sapendo che un’occupazione completa dell’Ucraina sarebbe stata impossibile. Il resto sarebbe un sanguinoso diversivo per arrivare alla trattativa. Cfr. The New York Times, Bret Stephens, 29 marzo. Traduco una frase chiave: “(Putin) È meno interessato a riunire il mondo russofono che ad assicurare il dominio energetico della Russia”. Un’ipotesi di lettura interessante. Il filosofo/economista tedesco sepolto a Londra forse scuoterebbe la sua folta barba in segno di assenso. “Follow the Money “. Chissà se è davvero così? È una delle tante letture possibili. Difficile saperlo e valutare per noi piccoli e impotenti lettori/osservatori di ciò che passano i diversi conventi. Però possiamo dire, anche con la nostra flebile voce: basta! Smettetela di ammazzare gente che non c’entra per spartirvi il controllo delle risorse. Anche se purtroppo non serve a molto e non ci salva. Ma è quello che realisticamente possiamo fare. Ci sono paesi dove questo neppure si può fare e si finisce in galera o peggio. 

  28. Certo Giacomo, sono irrilevanti oggi. Se fossero stati presi in considerazione nel 2014, durante e dopo la “rivoluzione” arancione, forse non si sarebbe arrivati a questo punto. Voglio dire, che se l’Europa avesse detto subito chiaro e tondo all’Ucraina che Provi Sektor e Azov andavano estromessi SUBITO dalla società politico/civile ucraina in quanto antisemiti e filonazisti, che Stepan Bandera era un alleato dei nazisti e tutto ciò era INACCETTABILE  dalla Comunità Europea (vista la propria passata storia) forse, dico forse, Putin avrebbe avuto meno “giustificazioni”. Invece si è lasciato fare, si è lasciato che Bandera diventasse un eroe nazionale, che l’Azov fosse tollerato e inglobato nelle forze regolari ucraine… Dove era l’Europa 8 anni fa di fronte a questo? Pur di avvicinarsi ancor di più ai confini russi, si è lasciato fare. Complimenti.
    Notizia di oggi: l’agricoltura americana HA BISOGNO dei fertilizzanti russi e per questo verranno tolti dalla lista delle sanzioni. Capite quando dico “due pesi e due misure”. Se l’Europa avesse le palle, tutti i politici ora con l’elmetto dovrebbero in coro dire agli USA un bel NO, cari signori, le sanzioni restano… Non avverrà.  Palese dimostrazione di servilismo totale, palese dimostrazione di chi, sotto sotto, questa guerra l’aspettava come la manna dal cielo per imporsi ancor più..

  29. Ps. A proposito di piccole nicchie nel fiume dei media. Oggi Gabanelli sul Corriere fornisce alcuni dati sull’economia e sulle caretteristiche industriali e produttive delle aree contese, in particolare il ruolo del vecchio e vituperato carbone che serve in particolare ai cinesi. Interessante. Aggiunge un’informazione non banale al quadro complicato, che non coincide spesso con le rappresentazioni che i media danno in pasto a lettori dai gusti semplici e dalle emozioni forti.

  30. ci urlano che non siamo ancora usciti dalla pandemia, diversi milioni di euro di bollette luce e gas insolute tra famiglie e aziende che non ce la fanno a pagarle.  Che fa il governo? Vuole aumentare la spesa militare. La NATO ce lo chiede!!
    Altrimenti i lanzichenecchi russi arriveranno a saccheggiare Roma.
    OTTIMO!!!
    Ma a scapito di cosa  si farà questo aumento ? Quali sarano le altre spese tagliate per finaziare questo aumento?

  31. Matteo. Sono d’accordo. Anche secondo me la polarizzazione e la forza attrattiva di schemi mentali semplici a due sole variabili  hanno radici psico-sociali e si accentuano in determinare epoche. I media sono “opportunisti” e oggi le cavalcano e le spingono ulteriormente perché fa audience e i social le amplificano per la loro stessa configurazione. Io non vedo progetti ma fenomeni e tendenze e il loro uso funzionale al business della comunicazione, dominato o dalla pubblicità o dal potere politico, salvo nicchie. Il discorso però non è da social. Richiederebbe altri tempi e disponibilità. Appunto. Quindi mi fermo qui. Buona pioggia. Era ora. Un’occasione per leggere e pensare, chi ha tempo per farlo essendo meno pressato dalle scadenze lavorative. Come diceva mia nonna chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane. Dura legge del ciclo dell’esistenza. 

  32. Non essere complottista. Sii pdemocratico e tutto ti si chiarirà. 

  33. “Compresa la polarizzazione caratteristica dei social insieme all’immissione periodica di sostanze urticanti. “
    Non credo che la polarizzazione sia dovuta ai social, quanto piuttosto di un progetto informativo e sociale di cui i social sono parte.
    Se ricordi era proprio quello che più mi spaventava di tutto il Covid. 
    E ora se ne vedono i frutti e le conseguenze.
    Che continuano a preoccuparmi e a spaventarmi ben più della guerra in Ucraina

  34. Marco, senza pretendere di avere la verita’ in tasca, io credo che alcuni degli argomenti che veicoli non li leggi in giro perche’ sono irrilevanti per definire e giustificare la nostra reazione. Per esempio, le sanzioni contro la Russia e gli aiuti militari all’Ucraina, non sono certo stati decisi per difendere un vessillo di limpida democrazia dall’autoritarismo. Nella gravita’ della situazione, che ha portato la prima economia dell’Unione Europea a decidere di riarmarsi dopo 70 anni,  e’ irrilevante il passato di Zelenski e le sue ville.  Si tratta semmai di giocare le proprie carte e perseguire i propri interessi geopolitici. E, per una volta, quelli degli stati dell’unione Europea sono piuttosto chiari, visto che non pochi stati membro sono direttamente sotto potenziale minaccia. 

  35. L’identificazione col proprio io crea il due, la saparazione, il conflitto e così via. 

  36. Prescindendo per un momento dal contenuto e concentrandosi sulla forma (Forma mentis) si possono osservare gli stessi schemi di ragionamento e le stesse dinamiche emotive che si erano già visti nelle lunghe discussioni sul Covid. Compresa la polarizzazione caratteristica dei social insieme all’immissione periodica di sostanze urticanti.  Sembrano quasi degli algoritmi indipendenti dall’argomento. Siamo forse dentro Matrix ? Interessante e anche un po’ inquietante. Da rifletterci con calma.

  37. Una cosa sola Giacomo: tutto quel che dico, lenzuolate o no, non lo senti in giro. Chissà come mai…

  38. Fabio,
    intanto che il Giovo attende la tua venuta, sembra che stia mietendo vittime peggio che l’Eiger!! 

  39. «Govi qui siamo tutti al calduccio grazie al gas dei cattivi russi. A quello non si rinuncia.» 
     
    Beati voi! Con mia moglie, evidentemente di discendenza siberiana, da anni non si accende il riscaldamento. Dice che si sta bene cosí!
    Insomma, piú o meno sto facendo la fine di Kurt Diemberger, quando studiava nel dopoguerra «nella stanza priva di stufa, a Vienna! Senza dubbio un ottimo allenamento, in vista dei giganti di ghiaccio delle Alpi Occidentali».
     
    Io invece mi alleno in vista dei giganti dell’Appennino Modenese in inverno.

  40. Govi qui siamo tutti al calduccio grazie al  gas dei cattivi russi.
    A quello non si rinuncia. 

  41. Ragazzi, non prendetevela col povero Vegetti, che non ha mai fatto nulla di male in vita sua (a parte il servizio d’ordine del Katanga alla Statale di Milano nel 1968, con chiave inglese d’ordinanza Hazet 36 😂🤣😂).
     
    Altrimenti mi arrabbio. Anzi, come dicevano quei due, altrimenti ci arrabbiamo.

  42. Vegetti: mi spiace, per me ci propini lenzuolate  senza ne’ capo ne’ coda. Si va dal popolo russo che, poveretto, avrà’ pure il diritto di pensarla come Putin, agli ucraini, ingrati con i russi-che-gli-hanno-costruito-le-strade, e poi i nazisti ucraini, i politici con l’elmetto al calduccio, Kissinger che aveva previsto tutto, la villa di Zelensky, il laboratorio chimico…
    Suvvia: al calduccio ora ci sei pure tu che ti spendi in chiacchiere a buon mercato, mentre mezza Europa, non troppo lontano, ha cambiato da una settimana all’altra prospettiva rispetto al convivere in tranquillita’ con i propri vicini. 

  43. Vi consiglio la lettura del documentatissimo saggio «La grande carestia. La guerra di Stalin all’Ucraina», di Anne Applebaum, ed. Mondadori Libri, Milano, 2019, collana Le Scie, pp. 539.
    Non viene trattata solo quella terribile tragedia (in ucraino «Holodomor»), ma l’intera storia dell’Ucraina a partire dal 1917.
     
    Agghiacciante.
     

  44. Perché se fosse vera voglio vedere sanzioni internazionali durissime, peggio di quelle contro i russi, e durevoli come quelle contro Cuba.

    ahahahaah….te le puoi scordare.

  45. Non potevo resistere… Dov’è la villa da quattro milioni di dollari comprata nel 2017 dal presidente-comico ucraino? A Forte dei Marmi, nel “quartiere” degli oligarchi russi…  3 anni dopo l’annessione della Crimea e l’inizio delle ostilità nel Donbass… Ma davvero c’è qualcuno che gli crede quando parla?
    PS – E sperate, anime belle- che la storia dei laboratori chimici militari americani con partecipazione del figlio di Sleepy Biden sia falsa. Perché se fosse vera voglio vedere sanzioni internazionali durissime, peggio di quelle contro i russi, e durevoli come quelle contro Cuba.

  46. Roberto, tu parli di popolo ucraino. va bene. Sono dei poveri disgraziati che pagano per tutti gli orrori della guerra (come tutti i popoli del mondo dove ci sono guerre di cui ci siamo preoccupati solo a telecamere accese – a parte pochi isolati casi, vedi Gino Strada e i suoi ospedali): E’ vero anche che i russi sono 150 milioni e nessuno (di qui e di là) si è chiesto cosa pensa il popolo russo. Non parlo di Navalny e dei suoi 50mila sostenitori o delle poche decine di migliaia che oggi si oppongono alla guerra (ma silenziosissimi all’annessione della Crimea!) parlo del popolo russo. E se, ipotizziamo, il popolo russo fosse d’accordo con Putin? Che si fa? Lo sterminiamo? In fondo, leggo in questi giorni, l’odio ucraino verso la Russia risale a Stalin e alla famigerata carestia indotta… Ma parliamo quasi di 90 anni fa). Ma dimenticano che industrie, strade, ospedali, scuole, ferrovie le ha costruite l’URSS… I russi, il popolo russo, potrebbero avercela con gli ucraini (a parte il fatto che un quinto degli ucraini sono russi, discriminati persino nelle leggi post “rivoluzione” arancione) per quello che han fatto le SS ucraine durante la Seconda Guerra Mondiale e nel vedere che il nuovo regime esalta quelle stesse SS… Quello che ribadisco è che tutti questi politici con l’elmetto al calduccio nei loro quartierini potevano fare qualcosa PRIMA. Persino Kissinger l’aveva prevista nel 2014, persino Caracciolo di Limes. Cerchino un modo di riportare pace, invece di fomentare la guerra. L’Ucraina rinuncerà alla NATO e al Donbass, i russi al controllo di Kiev. Quello cui sembra stiano trattando. 

  47. @121
    Trovo altrettanto peculiare (per non dire affatto ideologico) farne una questione di quantità.

  48. “Le voci fuori dal coro qui non sono apprezzate. Io vengo censurato”
    Alberto, non so chi ti abbia censurato, ma se tu sei fuori dal coro esattamente come lo sono TG1, TG2, TG3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, La Stampa…

  49. Vuoi fare un palamres delle guerre Usa contro quelle russe?
    Vuoi confrontare l’imperialismo americano con quello russo?
    Prego.
    O per esportare democrazia possiamo chiudere un occhio?

  50. @118
    Credevo d’averlo fatto.
    Vabbè, pazienza.
     
    @117
    Da molti anni e credo in tutte le lingue.
    Magari qualcuno non ha letto, o ha letto e preferito ignorare, ma in questi casi la lingua non c’entra e difatti gli esempi non mancano in giro per il mondo.
    Tant’è che trovo assai peculiare (per non dire affatto ideologico) usare questo argomento per esecrare uno e giustificare l’altro.

  51. l’ Italia RIPUDIA la guerra. Lo scrive sulla Costituzione e lo  urla al mondo intero.
    Ma poi si scopre che è uno dei maggiori produttori di armi e le vende al mondo intero.
    Ma perchè…??? Le armi servono a fare la guerra…???
    Vabbè  dai…mica le usiamo noi. Noi le fabbrichiamo e le vendiamo e basta.

  52. @115 
    Continui a non rispondere. Non ti preoccupare… va bene cosi’ 🙂

  53. Dimenticavo, è da pochi giorni che l’ha definito? O da molti anni?
    L’ha definito in russo e si è dimenticata la versione inglese?
     

  54. @109
    Parmeggiani, perchè vuoi una spiegazione da me quando hai già trovato quella che ti soddisfa ?
    L’ha detto Floris, quindi dev’esser sicuramente vero.
     
    @110
    Non serve che lo definisca io, lo hanno già fatto all’ONU.
    Per tutti.
    Diversi anni fa.

  55.  Molti dubbi si agitano nella mente, soppesando su due piatti della bilancia i torti e le ragioni.1) si dice che in Italia meglio spendere in ospedali scuole, wellfare e infratrutture ma in UKR scuole, ospedali , stutture gia’ ‘esistenti le hanno distrutte bombardando da aerei e a distanza ..e chi poi paga la ricostruzione? non sarebbe statomeglio tenere il gia’ fatto e trattare?che se ne farebbero i conquistadores di un territorio disastrato, quando langue l’economia in casa loro??2-come mai profughi da qualunque provenienza , ambiscono raggiungere questo “marcio e corrotto “occidente ,dalla democrazia in declino e viziato da droghe , deviazioni sessuali , consumismo e non forzano le frontiere di Russia,  Bielorussia, Siberia dove ci sono vasti territori da occupare e risorse  da sfruttare, carenza di mano dopera e pure uno stipendio in forze militari?Pagnotta assicurata in cambio di asservimento, sempre meglio di disastri nelle zone distrutte( o almeno vendere cara la pelle con armi alla pari anche se poi si risolve in un finale  “ne’ a te ne’a me”?..e guerriglia per decenni a venire?3- se la Russia si ritirasse e scendesse a piu’ miti consigli, e’ da escludere che in  nazioni federate con la forza non approfittino per sferrare un vendicativo attacco all’orso indebolito?

  56. Mi sembra che ci sia un problema di comunicazione.
    Qui nessuno, o almeno quasi nessuno, giustifica Putin o ancor peggio ritiene legittimo il suo agire.
    Per me la guerra è un atto ingiustificabile (ho fatto il servizio civile al posto di quello militare).
    Detto ciò mi fa ridere che a dare del macellaio a Putin sia il presidente degli stati di uniti d’america (per me minuscolo).
    Mi fa ridere anche che faccia la pacifista d’Italia produttrice di armi e mine antiuomo….
    Anzi diciamo che il tutto mi fa abbastanza schifo.

  57. “oggi non si invade un paese con un’armata bombardando le sue città” questo avrebbwro fatto senza i decenni che hanno preceduto i fatti?

  58. Vegetti. Marco, ma cosa ti aspettavi da certi personaggi? Pensavi fossero diversi dal passato? Io l’ho capito dal 1966 quando ragazzino mi beccai un sacco di botte e due diffide come minorenne per aver manifestato la notte di Natale bloccando il traffico per protestare contro la guerra del Vietnam (allora vigeva ancora il reato grave  di blocco stradale previsto dal codice Rocco) e poi successivamente aver cercato di impedire la proiezione di “Berretti verdi” di John Wayne tra gli sberleffi dei miei compagni di liceo, tutti o liberali o di GS che poi mi sono trovato a farmi la lezione all’Universita’ come gruppettari. Segui il tuo corso e catafottitene. L’attuale dirigenza russa, non i russi, ha fatto una cosa inacettabile verso il popolo ucraino e bisogna fermare l’operazione speciale, per evitare che sia considerata una cosa in fondo “normale” .  Punto. Non ci sono dubbi che la dirigenza ucraina abbia serie responsabilità di complicità e omissione per le cose orribili che ha avvallato ma oggi non si invade un paese con un’armata bombardando le sue città. Lo hanno fatto gli americani e lo abbiamo fatto noi in Jugoslavia e c’e’ chi come ha potuto si è ribellato. E anche a sinistra qualcuno ne ha subito le conseguenze. Vedi D’Alema che aspirava a fare il leader Maximo con l’approvazione e l’ammirazione della sua amica Condoleeza Rice ed è finito a fare il lobbista e il mercante di armi. 

  59. Impossibile fuggire a se stessi.
    “giustificare l’inaccettabile”.
    Puoi definire l’inaccettabile per la Russia. Grazie.

  60. @107 Balsamo
    e tu ti ostini a non spiegare perché solo ora siamo diventati cosi’ umani e buoni da voler difendere i diritti degli ucraini. Forse anche tu pensi come Floris che è perchè “SONO COME NOI”?

  61. @101 Vegetti
    Quello che tu dici è vero. Il buon Floris lo ha anche detto in diretta, quando alla domanda di un ospite (credo fosse Orsini) che gli ha chiesto “Perchè allora non ci siamo preoccupati cosi’ tanto della Siria, dell’Irak, ecc. ecc.” lui ha candidamente risposto “Perchè l’Ucraina E’ COME NOI”. Poi si è corretto “E’ più vicina a noi”…
    Incommentabile

  62. @103
    Parmeggiani, forse dovresti rileggerti e rileggere anche la risposta che già ti avevo dato in tema colpe.
     
    Temo che finchè ci si ostina sulla strada delle colpe per giustificare l’inaccettabile, possiamo anche risalire fino ad Adamo ed Eva senza progredire di un epsilon.
     
    E se l’omaccione cattivo picchia il bambino perchè gli rompe i coglioni con un coltello di legno, per me l’omaccione ha dei problemi. Grossi.

  63. Quanto al Papa, che mi sta simpatico ammetto, la Chiesa cattolica romana dovrebbe solo stare zitta e occuparsi delle anime che volontariamente la vogliono seguire. 2000 anni per togliere l’accusa di deicidio dal collo degli ebrei (con annessi e connessi), giusto per fare un esempio…

  64. Roberto, ma i diritti dei popoli (degli umani direi) valgono solo quando noi vogliamo? La Crimea ha fatto un referendum (vero o un po’ falsato) perché i suoi abitanti si sentivano discriminati e volevano sentirsi protetti dall’orso russo: non vale niente per noi perché non controllato (da noi? o perché non ci è piaciuto il risultato?). Nel Kosovo invece è valso tutto (quello che noi volevamo) anche se neppure tutti i Paesi della Comunità europea lo hanno riconosciuto. Capisci quello che voglio dire? Due pesi, due misure. Sempre e comunque, alla faccia dei diritti dei popoli e degli umani che diciamo (a noi stessi?) di voler perseguire… Mi sono spiegato? 

  65. In erito a “Primo tra tutti il diritto e l’amore per la Vita” vuoi dire qualcosa sul Kosovo, Belgrado, e via così fino al Vietnam?
    In caso dicessi qualcosa, sarebbe esattamente quanto dice chi sostiene che Putin era all’angolo. E che non cì è andato da solo. Che è stato messo.
    Vox…

  66. @99 
    Non ho detto che la Russia non ha colpe. Ho solo detto che ne ha anche l’occidente.  Se hai la coscienza pulita lo dovresti ammettere anche tu. 
    E’ come se avessimo dato un coltello di legno ad un bambino e gli abbiamo detto “Vai pure a rompere i coglioni a quell’omaccione cattivo, che forse poi ti proteggiamo noi….” e adesso gli diciamo “l’omaccione ti sta pestando? aspetta, ti do’ un bastone per difenderti”.Se poi pensi sia solo colpa dei cattivi russi che vogliono conquistare il mondo sei in malafede.

  67. Vegetti. Marco, le colpe sono sempre controverse e la cultura della colpa è una fregatura spesso finalizzata al controllo, come ben sanno le ideologie oppressive. I diritti elementari, l’essere “per” e non “contro” , possono essre una lucina frontale nelle nebbie e nelle incertezze dell’esistenza individuale e collettiva. Primo tra tutti il diritto e l’amore per la Vita, possibilmente decente. Mi sembra di imitare il Papa, ma non importa, corro il rischio senza paura di esssere sfottuto.  Ha detto cose sacrosante su questa follia occidentale e orientale del tutti alle armi post Covid.  Vox clamantis in deserto. 

  68. Scusate, ma tutti questi richiami “all’umanità” spuntano solo adesso, quando gli attaccati sono di pelle bianca e cristiani? Io credo che le cose succedano per un susseguirsi di motivi di cui, alla fine, tuti sono colpevoli. La “rivoluzione” arancione in Ucraina aveva evidenti e enormi infiltrazioni neonaziste o no? E perché tutti quei Paesi che il nazismo l’hanno vissuto (o creato) non han detto una parola e continuano a non dirla? E’ vero o no che le organizzazioni umanitarie hanno accusato il Battaglione Azov di crimini di guerra nel Donbass o no? Ed è vero o no che è stato inglobato nella difesa territoriale ufficiale ucraina? E tutti zitti. Putin non ha giustificazioni, certo. Ma tutti coloro che danno addosso a lui ora, dove erano prima? Cosa guardavano? Quanti occhi tenevano chiusi? Se l’Ucraina fosse stata L’Ossezia del Nord, nessuno avrebbe detto una parola se non, forse, un buffetto… Ma qui quello che ci prude è che sono alla porta di casa, nient’altro. Forse, non lo so, prima dell’invasione, bisognava parlare al presidente-comico e dirgli che forse era meglio non entrare nella NATO e che gli avremmo dato comunque una mano (ovvio, e i soldi). Forse bastava non continuare a soffiare sul fuoco dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO da parte dei furbacchioni che stanno oltreoceano… che già pensano a far soldi vendendoci il LORO gas al posto di quello russo… 

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