La rivoluzione colorata per far eleggere Joe Biden

La rivoluzione colorata neoliberista in America per far eleggere Joe Biden
di Kurt Nimmo
(pubblicato kurtnimmo.blog il 24 giugno 2020)
(traduzione di comedonchisciotte.org, 5 luglio 2020)

Le proteste, i disordini, le azioni violente e non violente che attraversano gli Stati Uniti dal 25 maggio 2020, compreso un assalto alle porte della Casa Bianca, iniziano ad avere senso quando comprendiamo lo schema di gioco della Rivoluzione colorata della CIA”, scrive un ricercatore economico, storico e giornalista freelance, Frederick William Engdahl

F. William Engdahl viola quindi le connessioni tra Black Lives Matter (BLM), un’organizzazione socialista, ed Open Society Foundations di George Soros, Ford Foundation (come precedentemente notato, un’organizzazione di facciata della CIA), Foundation for Promote Open Society, Borealis Philanthropy, Kellogg Foundation, Ben & Jerry’s Foundation e Heinz Foundation (John Kerry). 

A seguito dell’omicidio di George Floyd “grandi società come Apple, Disney, Nike e centinaia di altre potrebbero versare milioni non dichiarati e non contabilizzati in ActBlue sotto il nome di Black Lives Matter, fondi che in realtà possono andare a finanziare l’elezione di un Presidente democratico, Joe Biden”.

BLM fa parte del Movement for Black Lives Coalition (M4BL), una sezione creata dalla Ford Foundation, in altre parole, la CIA. Ha richiesto “l’interruzione dei finanziamenti ai dipartimenti di polizia, risarcimenti per le ingiustizie basate sulla razza, diritto di voto per immigranti clandestini, eliminazione dei combustibili fossili, fine dell’istruzione privata e scuole autonome, un reddito di base universale e college gratuiti per i neri”, secondo il programma pubblicato sul loro sito web. 

Come sottolinea Engdahl, B4BL e BLM sono strutture controllate dai democratici. Ricevono denaro da ActBlue Charities, un’organizzazione “progressista” che opera a sostegno della campagna di Joe Biden. “ActBlue è un’organizzazione pass-through e un servizio per donazioni a organizzazioni no profit e PAC di sinistra”, osserva InfluenceWatch .

B4BL prende denaro da Google (anch’esso collegato alla CIA ) e da una serie di sindacati, tra cui la Federazione americana degli impiegati statali, funzionari di contea e comunali e il Comitato AFL-CIO per l’educazione politica.

Un articolo pubblicato nel 2009 da Human Events afferma che nonostante “il suo aspetto abbattuto, ActBlue è spumeggiante per le sue pretese elitarie, caratteristica della sinistra moderna. I principi alla moda della campagna dei “grassroots“, del blaterare degli intellettuali e della loro pseudo-freddezza filtrata attraverso gli slogan, le descrizioni e le tematiche del sito web [ActBlue]“.

Come sottolinea Engdahl, il “ruolo delle fondazioni esenti da tasse legate alle fortune delle più grandi società industriali e finanziarie come Rockefeller, Ford, Kellogg, Hewlett e Soros, ha un programma molto più profondo e molto più sinistro per i disordini attuali di quanto l’indignazione spontanea suggerirebbe”.

I fondatori di BLM ammettono di essere rivoluzionari marxisti determinati a distruggere il capitalismo (non più riconoscibile come tale).

La piattaforma politica proposta da BLM nel mese di agosto [2016] … richiedeva la proprietà collettiva di risorse, banche e imprese, un’imposta sul reddito altamente progressiva, un reddito minimo garantito e posti di lavoro governativi, tutto copiato direttamente dalle pagine del Manifesto Comunista di Karl Marx”, scrive Thurston Powers . “BLM ha semplicemente sostituito il conflitto di classe di Marx tra proletariato e borghesia col conflitto razziale tra nero e bianco”.

La dicotomia nero contro bianco crea una classe nemica permanente, cui la rivolta resta sempre insoddisfatta. E a differenza della coscienza di classe del proletariato, la coscienza di razza esiste già, rendendo più facile la mobilitazione. Lo si può vedere nei commenti di un manifestante di Milwaukee: “Non vogliamo più giustizia o pace. Abbiamo finito con quella merda. Vogliamo sangue. Vogliamo sangue. Vogliamo la stessa merda che vorrai tu. Occhio per occhio. Niente più pace. F-k tutto ciò. Non c’è più pace. Non c’è più pace. Abbiamo deciso. Non possiamo convivere con i bianchi, uno di noi deve andarsene, bianco o nero. Dovrà andarsene!”.

Non ha senso credere che le società e le banche transnazionali che ora finanziano i BLM possano allinearsi alla retorica marxista e agli obiettivi del BLM, vale a dire che stiano sostenendo la propria distruzione come fossero “cattive imprese capitaliste”. 

BLM e i suoi leader marxisti verranno scaricati dopo che Biden avrà vinto le elezioni. O il BLM si conformerà alla mascherata democratica – una faccia più gentile e garbata, verniciata sul progetto neoliberista – o diventerà irrilevante, per la sua politica a partito unico, imposta al popolo americano dai media di propaganda corporativa. 

Dopo la vittoria di Biden, BLM dovrebbe dirigersi verso le gradinate dove le sarà richiesto di festeggiare la “diversità”, che è fondamentalmente un altro meccanismo di controllo delle élite al potere. 

Invece, andranno in piazza.

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La rivoluzione colorata per far eleggere Joe Biden ultima modifica: 2020-08-23T04:02:00+02:00 da Totem&Tabù

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9 pensieri su “La rivoluzione colorata per far eleggere Joe Biden”

  1. Caro Fabio,
    quando vuoi ti faccio gli esempietti di come Trump sta intaccando le basi stesse della Costituzione Usa.
    Quanto al resto, il gombloddo dell’11 Settembre c’entra come i cavoli a merenda. Qui si vorrebbe far credere che ci sia un gombloddo (degli Ultracorpi forse) per far fuori elettoralmente Trump per poi far fuori politicamente il movimento Black Lives Matter, di cui prima si serve per far fuori alle elezioni Trump.
    Geniale veramente, per andare addosso ai neri basta lasciar fare il lavoro a Trump direttamente.

  2. Quindi la CIA fomenta una rivoluzione colorata per contrastare Trump al fine di sostenere la mascherata democratica che serve per attuare la politica neoliberista a partito unico, imposta al popolo americano dai media di propaganda corporativa?
    Intelligente e ben argomentato; purtroppo non è riuscito a inserire le scie chimiche e il complotto pluto-giudaico-massonico, altrimenti era Strike!

  3. Si direbbe che pur di non rivedere al potere il nemico (ossia Trump, non è certo uno stinco di santo e di cazzate ne ha fatte) i metodi più vergognosi e biasimevoli sono permessi. Così leggo l’intervento 2. Siamo veramente alla frutta. Tutto il mondo è paese. In Italia, forse complice la magistratura più dei soldi delle autorevoli fondazioni, succedono le stesse cose. 

  4. Pardon, Ronald Reagan.
    Però scrivendo l’Attore mi avrete certamente capito subito.

  5. E il “gombloddo” dell’Undici Settembre? È stato Trump, eletto da Putin? oppure Bush?
    E l’invasione degli Ultracorpi? Ah, no, quella è stata colpa di Regan, l’attore.

  6. Non preoccuparti Fabio; s’è già portato avanti con il lavoro, se vuoi ti faccio qualche esempietto istruttivo

  7. Trump “distruggerà i principi della Dichiarazione di Indipendenza”. Addirittura!

  8. Che la politica sia inquibìnata dal denaro ovunque nel mondo è stranoto ma questo non rende i governi che ignorano la separazione dei poteri migliori di quelli che li rispettano. Nè rende i denari di Trump e dei suoi sostenitori, dagli oscuri fratelli Koch al miliardario dei Casinò Sheldon Adelson, migliore di quello che sostiene Biden. Non parliamo dell’ennesimo attacco a Soros, bestia nera dei complottisti autoritari in tutto il mondo.
    Trump sta attentando ai principi della dichiarazione di indipendenza degli Usa,  e della separazione dei poteri che essa proclama come base di un governo che operi nell’interesse del popolo. Forse non tutti hanno presente che dire, il 4 Luglio 1776, che Governments are instituted among Men, deriving their just powers from the consent of the governed, era rivoluzionario davvero. Prima di allora il consenso dei governati non serviva, i re erano tali per grazia di Dio e per volontà della Nazione, So bene che tanti principi di quella storica Dichiarazione sono ancora lungi dall’essere attuati, ma ciò non aurizza nessuno a proporsi di distruggerli del tutto: come farebbe un secondo, devastante quadriennio trumpiano

  9. Analisi inquietante, che mette in luce le due facce del razzismo violento e lo schifo di una politica formalmente”democratica”che lo sponsorizza con i soldi di fondazioni esentasse che ricordano le società a delinquere.

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