L’Accompagnatore di media Montagna è un professionista
(non gli serve il beneplacito di un’associazione per lavorare)
di Fabrizio Pina e a cura del Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane
Comunicato stampa n. 1 dell’8 febbraio 2022
Il Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane – CONAGAI si trova costretto per l’ennesima volta a dover chiarire la sostanziale differenza tra Accompagnatore di media Montagna, figura professionale riconosciuta a livello internazionale e riferimento nazionale per l’accompagnamento in natura con riserva di professione, e Guida ambientale escursionistica, che svolge invece un’attività libera, senza alcuna necessità di formazione professionale obbligatoria o iscrizione ad associazioni di categoria, consentita dallo Stato soltanto in ambienti naturali privi di pericoli.
La necessità di questo chiarimento scaturisce da una fuorviante comunicazione di AIGAE – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, che il 4 febbraio 2022 ha pubblicato sui propri social network e sul suo sito un avviso in cui si annunciano “esami specifici per Accompagnatori di media montagna” e si promette agli AMM la possibilità di “operare anche al di fuori dei confini regionali dei Collegi di appartenenza, su terreni innevati, in ogni tipo di ambiente e con qualsiasi mezzo non a motore”.
Il CONAGAI tiene a informare tutti i propri iscritti, nonché la collettività in generale, che queste affermazioni sono prive di qualsiasi base logica e giuridica, poiché le competenze dell’Accompagnatore di media Montagna già comprendono le competenze riconosciute alle Guide ambientali. Inoltre precisa che alle Guide ambientali è vietato praticare professioni regolamentate e riservate dalla legge a soggetti iscritti in albi o elenchi istituiti da altre leggi o norme.
L’Accompagnatore di media Montagna fa capo a un ordine professionale, al pari di altre professioni riconosciute dallo Stato come il giornalista o l’avvocato, e ha come legge di riferimento la n. 6/1989, per la quale esistono delle riserve e delle competenze esclusive. Ai corsi per Accompagnatore di media Montagna si accede tramite bando pubblico, ci si forma con Enti Pubblici (Regioni, Collegi Regionali), e per l’iscrizione all’albo professionale c’è un esame pubblico da sostenere. I corsi sono attivi in Abruzzo, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto, Trentino, Sicilia e il titolo di Accompagnatore di media Montagna è valido su tutto il territorio nazionale e anche internazionale, riconosciuto dall’Unione Internazionale Mountain Leader (UIMLA) a chi ha la formazione completa anche su terreno innevato (i Collegi regionali tengono infatti corsi di formazione su terreno innevato per chi ha già il titolo di Accompagnatore di media Montagna). La formazione, che prevede circa 600 ore, comprende tecnica di camminata, conduzione dei gruppi e materie naturalistiche come: geologia, botanica e zoologia. Ai partecipanti sono riconosciuti crediti formativi a laureati in materie attinenti e a guide ambientali.
Perciò un AMM, professionista iscritto all’albo, non ha alcuna necessità di fare ulteriori esami, per svolgere la propria professione. Piuttosto, sono le GAE che potranno aggiungere competenze e professionalità alla loro attività frequentando un corso AMM per imparare a gestire il rischio in ambiente montano e per ottenere l’abilitazione professionale. Diversamente potranno limitarsi a esercitare la loro competenza naturalistica e paesaggistica laddove non ci siano pericoli, sui percorsi facili e non impegnativi, come prevede la legge (cfr legge n.4 del 2013).
“Il CONAGAI raccomanda di approfondire la veridicità di queste proposte ed è disponibile a fornire ai suoi iscritti qualsiasi informazione aggiuntiva – dichiara Martino Peterlongo, Presidente del Collegio Nazionale Guide alpine Italiane – Ricordo inoltre che gli Accompagnatori di media montagna, nell’ambito delle loro competenze, si possono muovere tranquillamente in tutto il territorio nazionale e senza alcun tipo di problema assicurativo”.
Su questo tema ricordiamo il parere del Consiglio di Stato che nel 2020 ha rigettato un ricorso di AIGAE nella maggior parte dei suoi punti, ristabilendo la superiorità della figura professionale dell’Accompagnatore di media Montagna e sottolineando, ad esempio, la riserva di professione in alcuni ambiti spaziali e geografici come i sentieri EE (escursionisti esperti).
Per approfondimenti
– Attenzione ai venditori di fumo: intervista a Fabrizio Pina sugli esami per A.m.M. di AIGAE http://guidealpine.lombardia.it/2022/02/attenzione-venditori-fumo/;
– Il parere definitivo del Consiglio di Stato è consultabile online a questo link: https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/pareri-cds – in “Anno affare/parere” selezionare 2019 e in “Numero affare/parere” inserire 00582 – click su CERCA – click su “Numero Pubblicazione” 202001914 e poi su VISUALIZZA;
– Legge n. 6/89 Ordinamento della professione di guida alpina: https://www.guidealpine.it/assets/doc/organizzazione/legge_quadro_nazionale_6_89.pdf;
– Legge n. 4/13 Disposizioni in materia di professioni non organizzate: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/01/26/13G00021/sg;
– Comunicato Conagai n. 1 del del 15/06/2021 “La guerra è finita”: https://www.guidealpine.it/amm-aigae-guerra-finita.html.
6Scopri di più da GognaBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Il parere del Consiglio di Stato che avete citato ha ben definito la linea di demarcazione delle competenze delle GAE rispetto agli AMM
#NoinonsiamoAIGAE
A seguito dell’ennesimo comunicato provocatorio diffuso da AIGAE nei confronti del CONAGAI teniamo a precisare che il loro pensiero e quanto dichiarano non rappresenta tutto il mondo delle Guide ambientali escursionistiche.
LAGAP da sempre accoglie tra i suoi associati Accompagnatori di Media Montagna che scelgono in maniere totalmente autonoma – senza alcun bisogno di campagne acquisti da parte nostra – di partecipare alla nostra vita associativa e di mettere in condivisone le loro conoscenze e le loro idee alla luce del fatto che, prima di vedere in loro un antagonista, noi vediamo una persona e un lavoratore che ha le nostre stesse esigenze.
Nessuno nega che spesso ci siano delle incomprensioni o delle interpretazioni differenti, ma, piuttosto che imbarcarci in guerre sterili che non portano altri risultati che un deterioramento dell’immagine dei professionisti dell’outdoor, preferiamo lavorare ad un miglioramento della nostra figura professionale.
Non possiamo di conseguenza condividere l’approccio demagogico per cui una associazione di guide (ne esistono ormai diverse nel territorio italiano) si pone come “valutatore” di altre figure professionali senza averne diritto o competenze, al solo fine di attirare più iscritti.
Vediamo ogni volta che si citano leggi, ordinanze, pareri, sentenze ma, alla fine del giro, ci si ritrova sempre allo stesso punto di partenza: un panorama demoralizzante composto da professionisti che si fanno la guerra attraverso le carte bollate anziché collaborare insieme per migliorare in modo sostanziale un settore economico la cui disorganizzazione ostacola tutti.
Da chi si dichiara “l’associazione di categoria di chi accompagna nella natura più grande e importante d’Italia” ci si aspetta un atteggiamento più rispettoso nei confronti di altre figure professionali con cui molto spesso le GAE collaborano, senza pensare al titolo o agli stemmini appuntati sul petto, ma al solo scopo di offrire al pubblico servizi professionali competitivi e di ottima qualità.
Rivolgiamo anche un invito alle testate giornalistiche che riportano in grassetto i vari titoli delle lotte tra guide ambientali e guide alpine: noi a queste diatribe non partecipiamo semplicemente
perché #NoinonsiamoAIGAE.
Giovanni Pischedda
(presidente nazionale di LAGAP, Libera Associazione Guide Ambientali-escursionistiche Professioniste)
20)…in ogni campo conviene saper fare in proprio o con amici evitando o minimizzando assicurazioni e finanza, contratti ed ingaggi. . Gli spulciatori magari controllano la scadenza di una corda o imbrago.. di un disinfettante o benda elastica portati nello zaino dall’Accompagnatore..l’usura delle suole.In altro settore ,ad esempio in lavori domestici, meglio ridipingere, impermeabilizzare, coibentarsi internamente od esternamente la pareti col fai da te ed i migliori materiali di propria scelta,che finanziare asseveratori , commercialisti,.percepitori di percentuali per intermediazione con ditte…( e non e’ detto che i lavori self non vengano meglio che con “esperti “raccattati da un furgone di caporale al bar paesano che apre alle 5 ).Chi va in montagna o ambienti naturali spesso cerca di sfuggire alle ansie burocratiche della vita quotidiana..se deve arrovellarsi tra sigle e tabelle comparative..meglio starsene in pasticceria con strudel e cioccolata calda. Comunque anche legiferare troppo e avallare diverse figure con eventuali conflitti di competenza , è un modo come un altro per creare clientele e farsi un bacino sicuro di fedeli elettori aggregati ad un leaderino..tanto ormai in politica i grandi ideali sono andati a farsi friggere.è sufficiente la campagnuccia elettorale permanente a base di favoritismi e meglio se crea distinzioni locali.
Scusate l’insistenza ma sarebbe bello, anche per poter dare informazioni corrette ad altri, avere una tabellina comparativa tra GA, AMM, GAE con competenze, formazione, ambito di esercizio……..c’è qualche anima buona che si può cimentare con l’arduo compito ? Penso che Gogna la pubblicherebbe volentieri e sarebbe un bel contributo di chiarezza informativa. Ad esempio, qui in Liguria, nell’entroterra e’ nevicato e ho visto su FB che anche alcune GAE propongono ciaspolate, ma non era una cosa riservata alle GA, così almeno avevo capito io ?
Marcello, scusa ma non deriva dalla vecchia classificazione il problema della limitazione del territorio. Non è risolto da alcuna legge: gli AMM possono soltanto operare nel territorio dove hanno svolto il corso e sostenuto l’esame, salvo deroga del collegio guide territoriale interessato dall’attività dell’AMM, deroga che può comportare un’ integrazione delle ore di differenza tra i corsi AMM delle due diverse regioni/province di formazione originaria e operatività).
Ero stato ammesso al corso di AMM dell’Alto Adige nel 2020 e alla fine ho deciso di non iscrivermi perchè il direttore del corso mi ha spiegato che gli AMM non possono nemmeno accompagnare gli escursionisti a fare il Giro del Sassolungo o delle Tre Cime. Ho anche la comunicazione ufficiale del collegio guide. Ai tempi mi ero confrontato con altri Presidenti di Collegio in altre regioni, province. Si parlava di una riforma, che non c’è stata, anche perchè non c’è ancora uniformità nel monte ore dei corsi che varia da provincia a Regione. Quindi l’AMM è una professione totalmente limitata geograficamente, l’opposto delle guide UIAGM che possono operare in ambito internazionale. L’AMM non può nemmeno operare in ambito extraregionale.
In Trentino esistevano gli Accompagnatori di Territorio e in Alto Adige i Wanderfhuerer, da lì forse alcune incomprensioni oggi rimediate con l’istituzione dell’AMM.
Tutti possono fare tutto finché non ci scappa l’incidente. Quando succede si eclissano tutti e le compagnie assicurative spulciano ogni legge, regolamento, norma e consuetudine prima di pagare. Ci si può rovinare la vita anche con tutta la buonafede del mondo.
Le responsabilità sono sempre più addossabili a qualcuno, la fatalità è scomparsa.Le GAE che stanno facendo i corsi per AMM ne sono la conferma.
Che dio ce la mandi buona.
Complimenti Andrea per la professionalità e la chiarezza della tua spiegazione. In risposta a qualche altro post credo bisogna ricordare che ci sono persone che conoscono e sanno muoversi in montagna e quindi sicuramente non hanno bisogno di un accompagnamento puramente dal punto di vista della sicurezza.Molte persone però che non hanno mai vissuto la montagna e vogliono scoprirla per la prima volta (non arrampicando ma camminando) con grande piacere fanno affidamento a una persona dove sanno che questa ha effettuato un esame di ammissione, un corso molto intenso nonchè esame teorico e pratico previsto da una legge tuttora in vigore.Persone che garantiscono sicurezza (sia tecnica ma anche una importante preparazione sanitaria in caso d’emergenza) e riescono a far vivere alla persona accompagnata un’esperienza unica e indimenticabile in merito alle spiegazioni fornite, alle storie spiegate sulla cultura, il territorio, la storia, la geologia, il meteo, la fauna, ecc. Non per ultimo la persona accompagnata ha la certezza che l’accompagnatore è anche in ordine dal punto di vista assicurativo come previsto dalla legge, cosa da non sottovalutare.Poi ogniuno valuterà, importante che ci sia trasparenza…..buona montagna a tutti!
Comincio a fare confusione. Potrebbe cortesemente qualcuno di voi che ha le mani in pasta fare un riassuntino/editoriale neutrale sulla situazione attuale dell’accompagnamento professionale non Guide Alpine indicando i punti critici e aperti? Credo molti lettori ve ne sarebbero grati e sarebbe anche più facile seguire il dibattito tra voi. Grazie.
Andrea Pagliari, cortesemente puoi fornire i riferimenti normativi dove la figura dell’AMM non ha piu limiti provinciali o regionali? Perchè le mie informazioni non vengono soltanto dal bando che ho riportato ma da comunicati formali del collegio guide dell’Alto Adige, che ha chiarito nel 2020 che la figura dell’AMM è limitata al territorio provinciale dove il corso è stato svolto. Non posso fare allegati altrimenti ti farei vedere le emails.
Riguardo alle competenze, da quando il CONI ha stabilito che l’alpinismo è una specialità sportiva anche gli istruttori USACLI e di altri associazioni dilettantistiche sportive (ASD) iscritte al CONI possono fare accompagnamento in montagna (incluso escursioni), solo nei confronti degli associati. E ci sono associazioni come il circolo Ugolini di Brescia che operano in questo ambito da 95 anni, organizzando corsi di frequentazione dell’ambiente alpino a pagamento.
Giovanni Da Col, nella 6/89 si trovano diversi articoli che normative più recenti hanno superato, per fare un esempio l’articolo 12 che tratta le tariffe professionali, che sono state abrogate da un’altra legge già da anni…lo stesso accade per il comma 4 dell’articolo 4 che riguarda la mobilità internazionale e anche per le limitazioni territoriali altre ancora hanno stabilito che i titoli professionali rilasciati dalle regioni (quale appunto il titolo di accompagnatore di media montagna), consentono l’esercizio dell’attività anche fuori dei limiti territoriali.
Riguardo all’articolo l’attività di guida ambientale può essere svolta da chiunque, per la legge italiana non è necessario alcun corso, non è necessaria una formazione e tantomeno non è richiesta l’iscrizione ad alcuna associazione privata, quale AIGAE ad esempio. In Italia ci sono 60.000.000 di guide ambientali, ognuno può alzarsi la mattina e farlo, ovviamente dove non c’è riserva di altre professioni.
Risulterebbe quantomeno curioso che un professionista abilitato e riconosciuto da leggi nazionali non possa fare quello che tutti possono fare.
Inoltre, il parere del Consiglio di Stato , nato da un ricorso di AIGAE a Regione Lombardia nel quale si chiedeva tra le altre cose la CANCELLAZIONE delle figura dell’AmM e la CANCELLAZIONE della zonazione è stato quasi totalmente rigettato e non fa altro che rafforzare la figura professionale dell’Accompagnatore di media Montagna, sottolineandone numerosi fatti inconfutabili tra cui la riserva di professione dell’Accompagnatore di media Montagna, demarcandone i confini e confermando che gli atti della Regione sui quali è stato presentato il ricorso non solo sono leciti, ma che gli strumenti utilizzati (Regolamento che rimanda alla Delibera “zonazione”) siano quello corretti, confermando che all’interno della delibera “zonazione” siano contenuti gli “ambiti spaziali e geografici riservati agli AMM”.
..e poi lo sanno le GAE che a seguito del suddetto parere NON possono più accompagnare su EE in tutta Italia?
Sempre più regioni stanno istituendo la figura, ultima la Liguria, e sempre più successo stanno avendo i corsi di Accompagnatore di media Montagna, a tal punto che nel 2021 la Regione Lombardia ha aggiunto un secondo corso oltre a quello in programma a causa delle elevate richieste, consentendo di fregiarsi del titolo a oltre 50 nuovi professionisti, tra cui GAE che han partecipato al corso, tant’è che alla fine dell’anno scorso su 2.333 professionisti iscritti agli albi dei 14 Collegi 964 sono Accompagnatori media Montagna, a cui aggiungere 54 Accompagnatori di neo formazione in Lombardia.
La poca conoscenza generale e la opportunistica interpretazione di qualche articolo di legge, ha l’unico fine di buttare sabbia negli occhi per impedire di vedere le cose per quelle che sono…
Non è volontà di screditare Guide Ambientali, ne conosco alcune e le stimo, ma va fatta una corretta comunicazione.
…e dopo la gita , come “pagamento ” in nero , rosso, giallo… non e’ vietato agli”apprendisti” far assaggiare in baita o al sole ai compagni-istruttori, manicaretti di casa e vini ( ribolla gialla, pinot nero, refosco, raboso normale o frizzante, amarone, moscato giallo ecc…… purchè di buona qualita’)
Meglio fregarsene ed andare con amici ed amiche, magari piu’esperti che hanno gia percorso certe tappe.. Sia in escursione che sciate varie.Per esempio:Dopo 3 lezioni a 40 euro l’ora in nero com maestro , mio fratello ha imparato poco o niente nello sci di fondo..ho dovuto dargli parecchie dritte sui materiali e la neve, scioline di tenuta e vari passi, e ci daremo vari appuntamenti su varie piste ..io non conto i minuti e ho piu’pazienza ed interesse che impari bene…o qualcuno se mi vedesse protesterebbe se istruisco un parente di primo grado?
Dialogo tra ubriachi di vino di pessima qualità.
Torno a giocare a Monopoli.
Sempre, quando abbiamo ( come famiglia e figli ) affittato appartamenti privati per vacanza in montagna dal 1955 fino al 2011, pagamento in contanti, raramente con ricevute su pezzo di carta.Poi se la casa piaceva si rinnovava si diventava quasi parenti. Solo in pochi casi pagamento della tassa di soggiorno vigente, abolita e poi riesumata. Solo in un caso dati anagrafici controllati e comunicati alle autorità di vigilanza. (Ma che nostalgia, erano BEI tempi !)Adesso non cade foglia senza controllo e telecamere ad ogni strettoia di valle o galleria obbligata, in loco vari personaggi con varie divise e logo , suv di associazioni o corpi forestali statali-provinciali-comunali-ecologici-alpinistici-sportivi-museali, giardiacaccia e guardiapesca( boscaioli , muratori, casari e allevatori di … importazione) dati riconoscimento di pernottamento comunicati in tempo reale online , che ansia!
Tutte le difese corporativistiche a tutela delle proprie rendite di posizione andrebbero sbertucciate. Vi siete forse dimenticati della polemica con la FASI per l’arrampicata sportiva, su cui vorrebbero (le GA) mettere le mani nel loro solo modo monopolizzante?
Mi piacerebbe sentire i commenti delle GA quando vanno dal notaio e pagano magari 5000 per il rogito di un tàmai.Il fatto poi che Crovella concordi è la pietra tombale sulla rivendicazione.
Premesso che la Montagna, come tale DEVE essere libera sotto qualsiasi forma, la querelle nasce dal fatto che le Guide Alpine e gli AMM hanno costituito di fatto un monopolio della montagna con la scusa della sicurezza e della professionalità. In realtà il problema è solo di natura economica e monopolio significa assenza di concorrenza e stabilire il prezzo che più si vuole.. Quanto prima, se daremo seguito alle loro pretese, anche per fare escursionismo si dovrà essere accompagnati da qualcuno di loro fino ad arrivare al paradosso che decideranno chi può andare in montagna e chi no!!!!! Sono per principio contrario a qualsiasi forma di monopolio figuriamoci a quelli relativi alla montagna. Il cliente deve e può scegliere in autonomia e liberamente da chi farsi accompagnare. Speriamo che questo monopolio venga al più presto eliminato.
Ottima risposta, non se ne può più di chi cerca di accaparrarsi professioni per fare solo bissness
La vecchia battuta è quella che ho citato io “Maghi tantissimi, Fatture pochissime”. (Ricalcata dal titolo volgarissimo di un libro di Busi sull’Australia e i canguri). Si applica a tanti ambienti e rende difficile capire i contorni anche economici dei problemi e delle contese. “Follow the money” dicono sempre nei film polizieschi. Su questo hai ragione. Infatti sarebbe interessante avere qualche dato quantitativo su questa professione, se disponibile.
Qualcuno può chiarire la competenza territoriale dell’accompagnatore di media montagna? Nell’articolo di parla di possibilità di operare in ambito nazionale ma “Secondo quanto definito dall’articolo 16 bis della legge provinciale 23 agosto 1993 n. 20 e s.m. “Ordinamento della professione di guida alpina, di accompagnatore di media montagna e di maestro di sci nella provincia di Trento”,è accompagnatore di media montagna chi svolge per professione e limitatamente al territorio provinciale”. Quindi l’articolo è fuorviante, mi risulta che la legislazione attuale permetta agli accompagnatori di media montagna soltanto di operare nella regione o provincia dove sono stati formati e non sul territorio nazionale.
Roberto Pasini mi sembra si parli di Accompagnamento e non di altro nell’articolo, se si dovesse affrontare l’argomento EVASIONE FISCALE a 360° non basterebbe un mese per scrivere… sarà una “vecchia battuta” ma di fatto il problema c’è e contribuisce non poco al caos che regna nel settore
l’evasione fiscale selvaggia che domina la scena dell’accompagnamento in Montagna…
Solo l’accompagnamento in Montagna, tra le varie attività nelle terre alte? Vecchia battuta: molti maghi ma poche fatture 😀
Concordo al 100% con quanto scritto tuttavia il testo “L’Accompagnatore di Media Montagna è un professionista” andrebbe integrato con “se esercita nel rispetto degli adempimenti fiscali e previdenziali” altresì il titolo corretto dovrebbe riportare le parole “figura professionale”. Il problema della infinita quanto sterile “guerra tra poveri” terminerebbe nel momento esatto in cui l’obbligo di una posizione iva diventasse parte integrante del testo di legge così come lo è per i Maestri di Sci. Il vero reale problema è l’evasione fiscale selvaggia che domina la scena dell’accompagnamento in Montagna… troppi cavilli cui aggrapparsi per l’associazionismo (e non solo) che nel 90% dei casi nasconde attività completamente in nero. Ciao Alessandro, buon lavoro
Da “amatore” puro della montagna quale sono (per es nelle uscite delle scuole pago i miei costi e rinuncio al rimborso spese, per scelta ideologica, perché faccio l’istruttore per spirito di volontariato e non per fare la gita gratis…), queste polemiche mi appaiono solo come i capponi di Renzo. Io NON sono un cliente di guide alpine, ma comprendo che possano esserci alpinisti che per i più svariati motivi preferiscono prendere la guida. Legittimo. Però dovrebbero esistere solo le Guide alpine vere e proprie (GA), le altre (sia ufficiali che non) non hanno un vero motivo di esistere se non svolgere un’occupazione. Legittimo anche questo, ma essendo i sottogradi delle forzature (rispetto all’unico concetto fondato che è quello di GA), non ha senso costruire delle gabbie di legittimità (e, per converso, quelle di illeggittimità).
“L’Accompagnatore di media Montagna fa capo a un ordine professionale, al pari di altre professioni riconosciute dallo Stato come il giornalista o l’avvocato..”
Appunto: non e’che in Italia ci sono troppi professionisti in rapporto alla domanda? quando le fette della torta si assottigliano, allora scoppiano le diatribe.Per avvocati, fiscalisti, commercialisti, amministratori condominiali, vien in soccorso una Himalaya in crescita di leggi e leggine e decreti.Per i giornalisti…devono ramazzare notizie in ogni angoletto per campare…per esempio in tv i casi di scomparsa o di omicidi torbidi.