Le inversioni nell’off-width
di Pamela Shanti Pack
(pubblicato su Climbing n. 347, settembre 2016, www.climbing.com, per gentile concessione)
Traduzione © Luca Calvi
Imparare a salire fessure verticali di off-width (fuori misura) a testa all’ingiù
Le offwidths, le fessure che sono troppo larghe per gli incastri di pugno, ma che sono comunque ancora troppo piccole per potervi salire con tecnica di camino, vengono vituperate da parecchi scalatori perché lasciano sconcertati e tendono ad essere faticose a livello fisico, impegnative a livello tecnico e parecchio dolorose. Nonostante la scalata per riuscire a superare fessure larghe possa sembrare uno sgraziato corpo a corpo, in realtà può essere un qualcosa di artistico, con notevole uso sia di tecnica che di stile. Le fessure fuori misura richiedono metodologie creative per riuscire a incuneare e a incastrare varie parti del corpo: braccia tese, incastri ad opposizione mano contro mano, mano contro pugno, pugno contro pugno, incastri di ginocchio, incastro di piede, incastri tacco e punta, strisciamenti laterali, calf-locks, chicken wings, Leavittation, e, ultimo ma non meno importante, l’inversione di tutto il corpo. Dopo sette anni passati a far pratica di queste tecniche in tutto l’Ovest, ho deciso di mettere insieme tutte le mie conoscenze in questo manualetto introduttivo.
Quando si fa l’inversione?
Fare l’inversione può sembrare una sorta di esercizio masochistico da circensi per postare foto su Instagram, mentre in realtà è una tecnica necessaria per venir fuori da fessure offwidths ad alto tasso di strapiombo e da tetti fuori misura. La salita delle fessure fuori misura in posizione inversa è uno sviluppo della Leavittation, una tecnica di scalata sviluppata da Randy Leavitt e Tony Yaniro e utilizzata per affrontare il tetto con fessura larga da dodici a diciotto centimetri, lungo sei metri, di Paisano Overhang (5.12c) sulla Sunshine Face a Suicide Rock, in California. La Leavittation prevede incastri ad opposizione mano-pugno, blocchi di gamba e calf-locks. Esistono tuttavia tetti che sono troppo larghi per qualsiasi combinazione di incastri e lo scalatore si trova costretto a restare appeso per i piedi, a testa in giù, per poter progredire. A dettare quando si debba fare l’inversione sono la grandezza della mano, del pugno e del piede, anche se per la maggioranza degli scalatori questo avviene a partire dai circa dodici centimetri di larghezza. Mentre imparate a fare le inversioni, fatelo comunque in fessure su massi, utilizzando una gran quantità di crash-pad. Riuscire a piazzare il materiale durante un’inversione è un qualcosa di non troppo semplice e immediato, e i voli a testa all’ingiù possono avere conseguenze pericolose.
Piazzate la protezione sopra di voi. Pamela Shanti Pack. Foto: Taylor Froelich
LA TECNICA
1) Per prima cosa piazzate il materiale
La cosa migliore da fare prima di effettuare l’inversione è piazzare la protezione nel tetto sopra la testa e davanti a voi (piazzatela nella direzione in cui state andando e non in quella da cui state arrivando), caso mai vi dovesse capitare di cadere mentre siete in posizione inversa. Piazzate il materiale davanti al vostro incastro perché possiate arrivare a infilare dentro i piedi senza farlo fuoriuscire dalla fessura mentre state effettuando l’inversione. Un friend che salta mentre state facendo l’inversione non è il massimo… E’ molto meglio fare la rotazione quando siete oltre, per via della tensione laterale esercitata dalla corda. Se per caso doveste cadere, la vostra protezione subirebbe una tensione multidirezionale mentre vi trovate a pendolare sotto il tetto. Se per caso vi trovaste a volare da ben sopra la protezione che avete piazzato, dopo essere usciti dal tetto e dopo essere tornati in posizione normale a testa in su, potreste trovarvi a fare una pendolata di circa 270 gradi attorno a quella protezione e se quella se ne viene fuori, è facile non solo che vi possiate fare un volo potenzialmente pericoloso, ma anche che alla fine vi becchiate il vostro bel friendone dritto sulla testa.
Incastrate e lasciate andare i piedi. Pamela Shanti Pack. Foto: Taylor Froelich
2) Trovate un buon incastro e lasciate andare i piedi
E’ possibile portarsi nella posizione a testa in giù facendo base su un incastro di mani, su un maniglione, oppure su incastri solidi in combinazione con i piedi su una cengia, in un tetto, oppure in posizione a calf-lock oppure con un blocco di ginocchio. Trovate un incastro a prova di bomba (i più sicuri sono quelli a farfalla oppure quelli mano-pugno) e lasciate liberi i piedi sotto di voi. Mentre effettuate l’inversione ricordatevi che andate a far perno sul vostro incastro. Fate prove per capire quale mano portare al di sopra in modo tale da evitare di trovarvi bloccati con le spalle. Generalmente si tende a incastrare la mano o il pugno corrispondentemente alla gamba che guida per lasciare il massimo spazio alla rotazione della spalla. Per esempio, se la gamba che guida (che sale per prima) è quella destra, andate ad incastrare la mano destra dietro, la sinistra davanti e viceversa (vedi foto).
Infilate i piedi, con la gamba guida verso l’esterno. Pamela Shanti Pack. Foto: Taylor Froelich
3) Sollevate i piedi
Usate una combinazione di slancio, di forza pura e di muscoli dorsali per tirare verso il basso l’incastro e andare a infilare i piedi sopra la testa nella fessura dall’altra parte rispetto alla protezione. Una volta effettuata la capovolta, quale dei piedi sia quello che guida dipenderà dalla misura dei vostri piedi e dalla fessura e se poi dobbiate o meno venir fuori dal tetto in quella posizione, oppure far perno per tornare in posizione normale a testa all’insù. Piazzare il piede nella fessura in modo che la punta sia rivolta al senso della progressione consente la rotazione sul piede posto in alto. Se invece è il tacco a essere rivolto verso il senso della progressione, ciò consente il movimento in avanti verso l’alto, ma non è la posizione ideale dalla quale poter far perno. Di solito si piazza per prima la gamba che sta all’interno, perché è più facile portare la gamba più lontana attorno alla prima rispetto a cercare di infilare la seconda gamba nel poco spazio che rimane tra le braccia e la gamba esterna. Portare le gambe in alto richiede una combinazione di slancio e di forza diretta dai muscoli addominali inferiori. Concentratevi su quella parte dello stomaco mentre effettuate la capovolta per aver maggior potenza.
4) Bloccate i piedi
All’inizio avrete la sensazione di scivolare via dalla posizione inversa, almeno fino a quando non avrete trovato un buon blocco per il piede, sicuro fino al punto da darvi l’idea di essersi incastrato. Pensate al piede come se fosse uno stopper. Tirarlo verso il basso potrebbe farlo incuneare ancor di più. Pensate a far perno attorno al piede: se vi capita di fare un volo su di un piede ben piazzato in un restringimento, andrà a finire che ci ruoterete attorno e lo “fisserete”. Cercate di restar calmi e di pensare a come avete inserito il piede nella fessura: se lo avete infilato dal di sopra e quello si è incastrato quando siete andati a caricarci il peso, cercate di spingerlo piuttosto che tirarlo per farlo uscire. Se state facendo bouldering fatevi dare una spinta da un compagno. Se siete in via, piazzate una protezione mobile, tiratela e alzate il piede fino a farlo uscire dalla fessura.
5) Togliete le mani
Non appena avete i piedi ben piazzati e sicuri sopra la testa, togliete le mani dalla fessura. Questa posizione, appesi come pipistrelli, vi offrirà un’opportunità per riposarvi, per passare la mano nel sacchetto della magnesite, per organizzare il materiale e per riprendere fiato. Come anche per tutti gli altri stili di salita delle fessure fuori misura, quanto maggiore è la superficie di roccia che andate a toccare tanto più solida e sicura sarà la vostra permanenza in posizione inversa. Se, invece, siete in posizione inversa completa all’interno di una fessura-camino e avete la testa o il torace al di sotto del bordo del tetto, può essere che, per continuare nella progressione, dobbiate modificare leggermente la vostra posizione d’inversione.
PROGRESSIONE (inversa)
Una delle parti più difficili durante una scalata in fessura fuori misura è data dal riuscire a muoversi quando si è in posizione inversa. Ci sono parecchie opzioni per riuscire ad avanzare mentre si è a testa in giù, ma la base resta pur sempre avere i piedi piazzati bene e in modo più che solido.
Leavittation: Se la fessura a tetto è troppo larga per un incastro di piedi, ma ancora troppo stretta per un incastro di ginocchio, utilizzate la leavittation: sospesi ai piedi muovete gli incastri di mano lungo il tetto. Lasciate andare le mani quanto serve per riuscire ad avanzare di pochi centimetri e passate, in questo modo, dall’incastro di mani a quello di piedi oppure a un calf-lock.
Randy Leavitt sul Paisano Overhang (5.12c), Sunshine Face, Suicide Rock, California
Il Wide Pony: Il ben noto duo di scalatori di fessure fuori misura composto da Tom Randall e da Pete Whittaker ha coniato questo termine per descrivere l’uso di una tecnica “a rana” con i piedi mentre state usando una qualsiasi delle tecniche di incastro tra le gambe. Come dice Pete: “E’ come cavalcare un pony (a testa in giù)”. Quando una fessura di un tetto diventa troppo larga per gli incastri ma è ancora troppo stretta per salirci con tecnica di camino a testa in su, vi trovate in inversione e se il tetto è più largo del vostro “tacco-punta” dovrete far ricorso a una contropressione tra tacchi e ginocchia per rimanere in posizione inversa, come in una normale salita in camino ma a testa in giù.
Cercate qualche rugosità per riuscire a spingervi o tirarvi in avanti. Prendete in considerazione la possibilità di spingere con i palmi contro la parete alle vostre spalle, spingendo in avanti le anche e i piedi mentre siete in posizione inversa. Evitate di mettervi in posizione raccolta per raggiungere le nervature o il bordo della fessura per muovere il corpo, in quanto quella posizione vi farà abbassare le anche sotto la fessura e vi renderà più difficili i movimenti.
IL PERNO PERFETTO
Spesso il vero e proprio passo chiave dell’inversione è rappresentato dal far perno per tornare nella posizione eretta. Ci sono due tipi base di perno: quello su un piede posto in alto e quello sull’anca. La cosa migliore sarebbe completare il perno in un singolo movimento piuttosto che fare una serie di movimenti di pochi centimetri per ogni grado di rotazione, ma vi dovete aspettare un processo arduo e faticoso. Se possibile fate pratica con la corda dall’alto per far vostra la tecnica.
Pamela Shanti Pack fa perno su Spatial Relations, Vedauwoo, WY. Foto: Tom Kingsbury
Perno sul piede in alto: provate a immaginare che il piede sia il fulcro attorno al quale il corpo ruota. Bloccate in modo solido e sicuro il piede posto più in alto ma evitate che lo stesso si vada a incastrare mentre lo ruotate. L’errore più comune commesso dagli scalatori che cercano di far perno è quello di mettersi in posizione raccolta per riuscire a effettuare, partendo dalla posizione a testa in giù, un chicken wing o un incastro. Concentratevi per riuscire a far salire prima le anche e NON la parte superiore del corpo. Andare a prendere una posizione raccolta non farà altro che farvi abbassare le anche e vi renderà impossibile fare perno.
Guidate la rotazione con le anche, spingendole contro la parete e poi facendo rotare la parte superiore del corpo nella fessura quando arrivate a non riuscire più a farle salire ulteriormente. A quel punto provate a fare un incastro o una contrapposizione di mani e completate la rotazione. La chiave sta tutta nel riuscire a portare in alto le anche prima di mettervi in posizione raccolta. Uno dei miei metodi preferiti è quello di spingere con i palmi delle mani contro la parete alle spalle (ovvero la parete contro la quale vi state muovendo per portarvi in posizione raccolta).
Suggerimenti: fare perno attorno ad ambedue i piedi è difficile. Ricordatevi di lasciar uscire dalla fessura il piede che segue non appena possibile. Questo vi darà lo slancio e vi consentirà di avere a disposizione un incastro a tacco basso-punta, di ginocchio o di gamba dal quale darvi la spinta per portare a termine la rotazione.
Pamela Shanti Pack in posizione di chicken wing
Perno sulle anche: questo è più chiaro e diretto. Per il perno sulle anche si usano le stesse regole applicate per il perno sul piede alto. Provate a immaginare di ruotare sulle anche col corpo in posizione quasi eretta, ovvero di muovere tutto il corpo in senso antiorario sulle anche. I piedi usciranno alla fessura non appena il corpo inizierà a sollevarsi usando le anche come fulcro. Iniziate la rotazione sulle anche, magari spingendo verso il basso sulla parete contro la quale vi state portando in posizione raccolta, oppure tirando uno dei bordi. Quando arrivate ad avere con le anche un’angolazione vicina ai novanta gradi vedrete che sarà molto più semplice portarsi in posizione raccolta per riuscire a fare un chicken wing o per fare un incastro rispetto a quando siete in inversione completa.
Suggerimento: quando andate a prendere la posizione raccolta, state attenti a non portare le anche allo stesso livello della fessura: vi impedirebbe la progressione.
Risalire su una corda con la tecnica del boinking
Consigli per chi fa sicura
Fare un volo mentre si è in posizione inversa può essere pericoloso. Uscire da un tetto dai 45 ai 60 gradi può portare lo scalatore ad andare a sbattere contro la roccia con la testa. Chi sta facendo sicura deve avere ben presente quanta corda ci sia nel sistema e magari abbondare nella quantità di lasco da lasciare, (sempre che al di sotto non ci siano cenge contro le quali andare a sbattere). Un volo un po’ più lungo può risultare alla fin fine più sicuro perché fa sì che lo scalatore non vada a sbattere contro la parete per effetto del contraccolpo del pendolo. Anche se questo poi significa che lo scalatore dovrà fare boinking per risalire sulla corda, servirà a evitare ferite alla testa. Parlate con chi vi fa sicura per essere certi che non tenga la corda troppo corta. Se le protezioni vengono piazzate in basso, vicino al bordo del tetto, è chiaro che lo scalatore finirà per essere sbalzato fuori dalla fessura, ma ricordate che nei tetti quanto più vicina al bordo andate a piazzare la protezione, se non è in un restringimento, tanto maggiore sarà la possibilità che venga fatta saltare via in caso di volo.
Pamela Shanti Pack su Forever War, Vedauwoo, Wyoming
Pamela Shanti Pack è una delle massime autorità mondiali nel campo delle fessure fuori misura, con più di 50 prime ascensioni, tra cui i capolavori Gabriel (5.13c) e The Forever War (5.13c).
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Una volta le ragazze perbene stavano in casa o seguivano i maschietti. Questa qui, invece, arrampica a testa in basso (almeno la tenesse in alto).
Se continua così, dove andremo a finire? Non c’è piú religione…
…
Sto scherzando! (L’avevate capito?)
Non so se è un fatto di moda, di presunzione o di macismo.
Ma l’abitudine a non usare il casco è una cosa piuttosto ricorrente da parte degli arrampicatori inglesi ed americani anche se si muovono su itinerari dove la pericolosità delle cadute è elevata visto il tipo di protezioni non proprio a prova di bomba.
Basta vedere i filmati e la maggior parte non porta il casco.
La cosa mi ha fatto pensare…chi sa perchè?
E’ un fatto che ho notato da tempo e l’avevo anche scritto su un altro argomento pubblicato su questo blog.
C’è anche da dire che il casco in certe fessure può essere d’impaccio. Certamente non lo è su parete aperta.
Gli americani non so ma gli inglesi/gallesi/scozzesi si sa hanno la testa dura….e poi sono etici.
Sarà per questo? Boh ….??
Consigli importanti e chapeau per le sue realizzazioni!
Unica critica riguarda il fatto che dopo avere parlato della necessità di fare una condivisibile sicura “dinamica”, nel video, non usa il caschetto….
Mi sembra una stupida e pericolosa moda di molti forti scalatori.
La scalata con tecnica ad incastro richiede grande tecnica.
Quando nel 1988 andammo per la prima volta in Yosemite , vista la nostra ignoranza con questa tecnica di arrampicata, decisamente sconosciuta per noi, si tendeva a superare quasi sempre le fessure arrampicando alla dulfer cosa che ci rendeva la scalata spesso più difficile e faticosa.
Vedevamo gli arrampicatori americani, sulla stessa fessura da noi salita alla dulfer faticando non poco, che la salivano con la tecnica ad incastro con maggior facilità, minor fatica e una maggiore facilità nel posizionamento del materiale per proteggersi.
La conoscenza della tecnica fa la differenza.