E’ stato un piacere lavorare con lui a quest’idea, nata dopo l’apertura pressoché in contemporanea di due diverse vie sulla parete est della Torre Castello. Lui era legato a Gian Carlo Grassi, io ero con Giorgio Volta e Gianni Calcagno.
Pur conoscendoci dall’anno precedente, ci trovammo del tutto a sorpresa alla base della parete. Ma invece che unirci assieme, preferimmo seguire due itinerari diversi, a portata di voce e di scherzi.
In vetta eternammo quella bella giornata con una foto ad autoscatto.
In cima alla Torre Castello, da sinistra Alessandro Gogna, Gian Piero Motti, Gian Carlo Grassi, Giorgio Volta, Gianni Calcagno, dopo la 1a ascensione della parete est, via dei Genovesi e via dei Torinesi. 17 settembre 1967.
Per telefono ci risentimmo e incominciammo concretamente a raccogliere materiale per una monografia del gruppo Castello-Provenzale, che poi pubblicammo sulla Rivista Mensile del CAI nel dicembre 1968. In seguito Gian Piero, nell’agosto del 1971, pubblicò per conto suo (sempre sulla Rivista Mensile del CAI) gli aggiornamenti di tre anni.
Dicevo che lavorare con lui è stato un piacere e lo dimostrammo con la successiva stesura di un volumetto per Tamari Editori, Il Gruppo Castello-Provenzale, uscito nel gennaio 1976, a nostra firma. Ma anche con il successivo Escursioni e arrampicate nel Canavese, vol. I (Tamari Editori, febbraio 1980). Facile dividersi i compiti, facile essere d’accordo sulle graduazioni, sulle valutazioni storiche. Stesso amore per la precisione e il particolare a rischio dimenticanza.
Una monografia assieme a Gian Piero Motti (GPM 005 + GPM 023)
di Gian Piero Motti e Alessandro Gogna
In questo documento in pdf trovate l’intera monografia Il Gruppo Castello-Provenzale (GPM 005), completa degli aggiornamenti (GPM 023). Ctrl+ sulle singole pagine per una lettura agevole.
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Chiedo scusa a Volta, di cui non ricordo altre scalate, ma gli altri che quartetto super!
Ho ancora un volumetto della Tamari con l’elenco dei volumi della collana, tra cui quelli citati. Nel 1980 internet neanche lo sognavamo e per un appassionato di escursioni almeno la metà sarebbero stati da comprare.
Sì, qui più che un commento viene da cliccare il cuore. E c’è anche un’impronta digitale sulla foto. Che vita, che esperienze, che fortune, Alessandro!