L’entusiasmo olimpico unisce tutti ma…

L’entusiasmo olimpico unisce tutti ma…
di Nicola Pech
(già pubblicato huffingtonpost.it il 27 giugno 2019)

Lettura: spessore-weight(3), impegno-effort(1), disimpegno-entertainment(3)

ll CIO ha da poco assegnato le Olimpiadi 2026 all’asse Milano-Cortina e i grandi quotidiani italiani sono totalmente allineati alle manifestazioni di giubilo di politica e imprenditoria. Stupisce che nessuno o quasi avanzi qualche dubbio, stupisce la memoria corta rispetto alle Olimpiadi di Torino 2006 di cui stiamo ancora pagando i debiti e di cui vediamo ancora le carcasse di impianti dismessi nelle “Valli Olimpiche”.

Stupisce che nessuno ricordi come il Tirolo, la Baviera, la Svizzera e il Canada abbiano rifiutato la candidatura con consultazioni referendarie. Stupisce come, da un giorno all’altro, le considerazioni relative all’impatto che le Olimpiadi avranno sul fragile ecosistema delle Alpi siano di colpo passato in secondo piano.

È evidente che in molti si stanno preparando a partecipare al banchetto dei denari che pioveranno sui Giochi ma a tutto c’è un limite. Basterebbe raccontare i fatti e guardare i bilanci delle passate edizioni delle Olimpiadi per accorgersi che negli ultimi 25 anni non c’è stata una sola edizione che non abbia sforato alla grande le previsioni di spesa. Si va da un +51% di Rio 2016 a un +289% di Sochi 2014 passando per un +80% di Torino 2006.

Se da un punto di vista economico le Olimpiadi sono veri e propri debiti per i Paesi ospitanti, dal punto di vista ambientale lo scenario è ancora più cupo. Nelle Valli Olimpiche 2006 i trampolini di Pragelato, costati oltre trenta milioni di euro e mezza montagna diboscata, sono oggi abbandonati.

Il Villaggio Olimpico, costato oltre 140 milioni di euro, cade letteralmente a pezzi e l’intero quartiere versa in una situazione di degrado. A Cortina, in vista dei mondiali di sci del 2021, si annunciano già nuove piste, nuovi impianti per l’innevamento artificiale destinati a mettere in crisi i bacini idrici già sofferenti e, come se non bastasse, arriveranno nuovi collegamenti e nuovi impianti a fune come quello con il Monte Civetta e quello verso l’Alta Badia con il solito corollario di sbancamenti, nuove strade, nuovo cemento.

È già pronto il progetto per il prolungamento della A 27 verso l’Austria: la massa di persone che invaderà le Alpi durante i Giochi è insostenibile per un ambiente così fragile.

È paradossale che il Comune di Milano che dichiara lo stato di emergenza climatica e sostiene le mobilitazioni contro il climate change si ritrovi a essere la capitale di uno degli eventi più devastanti proprio sul fronte ambientale.

È sconcertante sentire che ancora si ha il coraggio di dire che la tutela dell’ambiente non può prevalere sulla crescita e sullo sviluppo economico, come se non fosse evidente e provato scientificamente che qualsiasi cosa che non protegga o generi risorse ecologiche, non è progresso ma suicidio di massa.

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L’entusiasmo olimpico unisce tutti ma… ultima modifica: 2019-07-12T05:07:01+02:00 da GognaBlog

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3 pensieri su “L’entusiasmo olimpico unisce tutti ma…”

  1. Con i pochissimi (purtroppo) atleti che possono vincere una medaglia olimpica, penso vi sia una moltitudine, formata da tutti i presunti atleti raccomandati (di recente siamo stati decimi nel medagliere, ma siamo stati primi nel rapporto partecipanti/medaglie), da politici, da imprenditori maneggioni, da dirigenti sportivi incompetenti se non del nulla e da compagnie varie di incapaci, moltitudine che penso sia molto interessata al bel banchetto e a null’altro, basta mettersi in mostra.
    Un esempio.
    Sembra che al contestato “save the mountains” orobico la presenza di politici e dirigenti cai & c. “di rango” sia stata superiore a quella degli escursionisti (un grosso flop che non si è nemmeno ripagato): la rai ha intervistato i primi. … leggendo qua e là senza attenzione ….
    Quindi come esempio di intelligenza ci siamo anche per il 2026?
    Spero di no, ma ora ne dubito.

  2. Buonasera. Scrivo in prossimità del tramonto ed è la prima volta che mi avvicino ad un commento su di un Blog, e sono contento di farlo su questo. Grazie. Non sono un esperto di questioni economiche ma sembra anche a me che il “ tripudio “ olimpico nasconda dei laschi, delle zone vuote. Mi preoccupa ( molto ) la scecità che dovrei assumere per non vedere il consumo di suolo, dovrei valutare bene i piani paesaggistici ma temo perdita ( ulteriore ) di Wilderness. Bisognerebbe chiedere a Carlo Alberto Pinelli. Grazie

  3. Condivido la posizione e lo spreco di denaro e di energie per avvenimenti che ormai sono anacronistici, vista la piega che ha preso il mondo. Per maggiori approfondimenti, rinvio al mio commento n. 16 di un corrispondente post pubblicato sul Blog qualche giorno fa. Ciao!

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