Ringraziamo l’amico Pietro Dal Pra per il suo intervento. E’ estremamente importante che anche gli alpinisti ed arrampicatori di grande prestigio e notorietà prendano posizione nelle problematiche dell’ambiente e della sostenibilità. Coloro che li seguono avranno un motivo in più per riflettere al riguardo, se già non lo fanno. E pure una ragione in più per apprezzare i loro beniamini.
Lo scempio di una nuova di pista da bob (e altro) sulle Dolomiti
(Olimpiadi invernali 2026)
di Pietro Dal Pra con il Comitato Civico Voci di Cortina
Per chi vuole firmare la petizione contro la nuova pista di bob a Cortina:
Nel 2019, la cordata Milano-Cortina, senza aver chiesto nessun parere alle popolazioni locali, ottiene dal CIO le olimpiadi invernali per il 2026. La spunta su Stoccolma, ultima rimasta in gara per l’assegnazione dei Giochi. Sì, ultima rimasta perché tutte le altre grandi località del mondo montagna e sport invernali negli ultimi anni hanno ritirato le loro candidature. I Giochi fanno paura, sono un evento troppo grande, il pericolo che abbiano un impatto negativo sul territorio è reale.
Proprio alla luce di questi timori, e per voler comunicare un’idea di sostenibilità del grande evento (come ormai si fa d’ufficio per tutti), in vista del 2026 il CIO appronta l’“Agenda 2020”, un documento che dovrebbe garantirne la sostenibilità economica e ambientale. L’Agenda dice chiaramente che per i Giochi invernali si dovranno utilizzare solo strutture già esistenti, contenendo al minimo le nuove costruzioni.
Così, mentre il CIO detta le linee per un’evento sostenibile, la regione Veneto tira dritto sulla nuova pista di bob. Un impianto senza senso: costosissimo (61 milioni solo per la costruzione), con un deficit di gestione annunciato (costerà ai cittadini almeno 400.000 euro l’anno, e tutto fa credere che saranno molti di più), inutile (i praticanti sono poche decine in Italia e pochi di più al mondo), incredibilmente anti-ecologico (un freezer a cielo aperto lungo 1,3 km da ghiacciare per tre mesi l’anno).
Una scelta obbligata? No, le gare di bob si potrebbero fare a Innsbruck (168 km di distanza da Cortina) o a Cesana, dove basterebbe ristrutturare la pista che era stata costruita per le Olimpiadi del 2006 e poi diventata una cattedrale nel deserto come succederà a quella in Dolomiti. Le autorità della località piemontese si sono proposte per ospitare le gare ma il Veneto rifiuta: non le hanno volute quand’era momento di candidarsi ufficialmente, ora ce le teniamo noi!
Tutto questo a Cortina, che non è solo quella dei TG con la erre moscia, ma innanzitutto un paese inserito in una valle di incredibile bellezza, unica al mondo, sempre più a rischio perché oggetto di grandi speculazioni esterne. E Cortina è nelle Dolomiti, diventate patrimonio dell’umanità per l’Unesco, che ne ha riconosciuto l’unicità.
Per fare la pista da bob si taglieranno alberi, si getteranno tonnellate di cemento, verranno deviate strade, costruite tribune per migliaia di posti a sedere. Per la sua sostenibilità economica futura ci si maschera in regione pensando al taxi bob (corse a pagamento per turisti): sulla carta con migliaia di discese ogni inverno la pista coprirà parzialmente i suoi costi, per arrivare ad un deficit annuo stimato intorno ai 400.000 euro… Migliaia di discese, non certo alla portata dei più, di turisti accompagnati da equipaggi specializzati che al momento non esistono. Ma quando certi personaggi scenderanno dall’albero e verranno a dirci guardandoci negli occhi simili assurdità?
Povere Dolomiti… tre anni fa Vaia, la terribile tempesta (già chiaramente effetto del cambiamento climatico causato dall’uomo) che in poche ore ha abbattuto milioni di alberi, poi, in conseguenza di quella e delle temperature estive sempre più alte, il bostrico, parassita dell’abete rosso, che si sta mangiando altri milioni di alberi. Ora progetti e cantieri di nuovi impianti per lo sci di pista (si sa, sport in crescita, alla portata di molti, ecosostenibile…) e, apoteosi del non senso, la pista da bob, che dopo essere stata utilizzata per le gare olimpiche, chissà che fine farà.
Sole certezze: sarà una ferita per l’ambiente e un debito economico per la comunità. Sì, perché, come per la nuova cabinovia che collega Pocol alle Cinque Torri, il denaro speso è pubblico, è il nostro.
Mi impressiona sempre di più la facilità con cui la classe politica e dirigente ci racconta fandonie colossali, l’ipocrisia con cui ci si loda e ci si imbroda di fronte a evidenze di fatti inconfutabili. In questo momento storico, all’inizio della tanto annunciata transizione ecologica, si costruiscono nuovi impianti nelle Dolomiti per gli sport invernali, che sappiamo essere fra i più impattanti dal punto di vista ambientale e i meno sostenibili da quello economico (per quello pazienza, paga il contribuente…).
Ma ancora… bla bla bla… grandi proclami e un riempirsi la bocca di parole quali sostenibilità, ambiente, futuro dei giovani… E poi, quando si tratta di concretizzare, si permette ancora di tagliare boschi, costruire una pista da bob inutile e dannosa, impianti da sci su cui si scivolerà su bellissima neve, acqua refrigerata che costa 25.000 kWh all’ettaro. E lo si fa con tracotanza ed autoreferenzialità, forse per silenziare più possibile quella vocina del grillo parlante che sempre più allarmata e ormai con un filo di fiato ci urla ehi, stupido uomo, cosa fai, stai tagliando il ramo su cui siedi?
Dove vogliamo andare? Almeno, con un minimo di sincerità intellettuale, ammettiamo che così facendo ci stiamo suicidando. Peggio, prepariamo le armi cariche da lasciare ai giovani di oggi, e forse non sarà troppo tardi perché, a ragione, possano sparare a noi.
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Stupisce che tu conosca la differenza tra piatto e tondo
Matteo getto la spada e mi inchino alla tua saggezza!Ps. non farti il vaccino, altrimenti col microchip ti programmeranno per farti credere che la terra sia rotonda
Scontro tra evangelisti.
Marco e Giovanni per ora tacciono.
🙂
“Ed è di Venezia”
e quindi?
Comunque è di Vicenza, fa parte delle Guide di Cortina e di sicuro ha una conoscenza delle montagne e della zona direi a tutta prova…
o pensi che la conoscenza della vita in montagna sia una questione genetico-razziale?
Matteo (o Albert)
Tanto di cappello a Pietro, sicuramente ottima persona che ama la montagna… Ed è di Venezia
Luca (o Andrea) hai sicuramente ragione tu, in montagna tutti per uno e Cortina è felice se s.Vito guadagna… io però tendo a dare un filino più di credito a Pietro dal Prà!
Sono abbastanza sicuro di esserci stato più di te, visto che ci vive mia sorella e so bene come funziona da quelle parti…
Probabilmente da voi ognuno guarderà il suo orticello, da noi funziona diversamente. Se lavora Cortina, lavora S. Vito, lavora Borca e tutto il Cadore e Comelico! Lo so che è difficile da capire per chi ha una mente aperta come la tua, ma in montagna l’unione fa la forza! Se uno soggiorna e lascia i soldi a S. Vito ben venga! Se poi scia a Cortina ci guadagna la società proprietaria dell’impianto (con molti piccoli soci del posto), gli operai che mandano avanti l’impianto, il maestro di sci, il rifugio e chi vi lavora, il negozio dove fa shopping, dove magari il proprietario è una grande griffe, ma chi ci lavora è del posto e tutto l’indotto. Le seconde case? Sono uno scempio e quasi sempre vuote, ma spesso vengono ristrutturate, dando lavoro ad operai ed artigiani del posto. Tutto questo ci permette di vivere in montagna e mantenere ambiente e territorio, sentieri ecc, molto spesso gratuitamente tramite volontariato, per permettere anche a gente come te di godere delle meraviglie della natura e di disprezzarci e lamentarsi per questo.
Vedo che non sei mai stato al di là del Cimebanche…
Comunque resta il fatto che i turisti stanno a s.Vito e vanno a Cortina a sciare: quindi se non sei il padrone degli impianti i soldi li prende qualcun altro.
Sei proprio astuto come un cervo!
Bravo, vedo che incominci ad prire gli occhi!
Infatti senza nulla togliere a S. Vito, cosa ne sarebbe senza Cortina? Basta vedere le code di turisti che vi rientrano alla sera da Cortina… Hai ragione, al di la del Cimabanche sono autonomi e hanno moooooolti + soldi e fanno moooooolti + investimenti + strutture pubblicità, cementificazione, sventrano le monstagne per fare gli impianti, hanno prezzi più alti e fanno pagare tutto… e i turisti aumentano! La provincia di BL soldi non ne ha e l’unica occasione per riceverne un po’ sono i grandi eventi, e con meno impatto ambientale (nei limiti del possibile) rispetto a come fanno “di là”… Vedo che siamo d’accordo
Certo, hai perfettamente ragione, la via maestra sono i grandi investimenti, le piste da bob e le olimpiadi
Intanto al di là del Cimebanche o anche solo a s.Vito i turisti aumentano
Caro cultore di luoghi comuni, guarda i prezzi che praticano nella tua città o nelle altre località turistiche, poi parla. A Cortina le tariffe dei parcheggi sono molto più basse. Idem per molti locali dove mangiare o dormire! Poi ovvio che se vai in un hotel 5 stelle lusso o al ristorante dei vip ti pelano, sta a te la scelta. Poi l’invidia di chi vorrebbe ma non può è capibile e non gli rimane che denigrare ciò che non riesce ad avere.
Sarebbe meglio se stessimo a casa nostra e spedissimo un vaglia, eh?
Tu continua a maggiorare i prezzi, sbancare, costruire/rifare strade inutili e mettere i parcheggi a pagamento, vedrai che successo otterrai.
La mia presunzione nel conoscere la storia del mio paese deriva dal fatto di averla vissuta in prima persona piuttosto che averla letta su facebook o su qualche giornale di gossip.
Purtroppo hai ragione sul fatto che molti facciano come te ed è proprio il tipico turista che aumenta il problema che poi denuncia. Il tipico personaggio che va ai rifugi per usare il bagno, mangia i propri panini nelle vicinanze senza spendere un cent., lascia li i propri rifiuti e poi si lamenta che i sentieri non sono mantenuti alla perfezione! E si vanta pure di non lasciare un euro nel territorio che sfrutta e alla gente che lo mantiene. Complimenti!
Caro professore, senza la gente di montagna che tanto disprezzi, il territorio sarebbe abbandonato a se stesso e non ci potresti più venire per poi lamentartene!
Dall’alto della mia saccenza mi guardo bene dal dare lezioni a uno come te, che la storia l’ha studiata evidentemente a fondo, ma non l’ha capita.
Ti dico solo che se negli anni ’50 (e poi ’60, ’70 e ’80 almeno) ti sei venduto la valle per quattro perline e ora non ci vivi più, molto difficilmente ci vivrai svendendoti gli ultimi scampoli nel 2020…sopratutto se “ora tutto è cambiato”, come dici tu.
Io continuerò a venire nella conca di Cortina, standomene accuratamente fuori, passando e lasciando a Cortina meno soldi possibile.
E come me fanno e faranno sempre più persone.
Caro Matteo, detentore della verità assoluta, forse faresti meglio a studiare un po’ la storia. Forse ti sarà sfuggito che il tempo è passato e lo stile di vita è cambiato. Quando cominciarono ad arrivare i primi (molto) facoltosi turisti inglesi, Cortina, come la maggior parte dell’Italia, era povera e “viveva” di agricoltura e pastorizia. Negli anni 50 i “pochi” turisti rimanevano in valle un mese intero o più, prendevano il maestro di sci per l’intera stagione, era un turismo diverso. Ora tutto è cambiato, la genta fa il long weekend, si ferma 2-3 giorni. Nessuno vive o potrebbe vivere più di agricoltura e pastoriza.
Dall’alto della tua saccenza, invece di criticare, come è molto facile fare e tutti sanno fare bene, proponi un alternativa, sentiamo… Te cosa faresti? Dacci la tua ricetta magica
A Cortina ci sono meno abitanti perché si fanno sempre meno figli e molti vanno in città perché dopo l’università, non troverebbero sbocchi.
se non ci fosse il turismo che ci da lavoro
Le olimpiadi portano ristrutturazione, sistemazione delle strade e danno visibilità, tutto quello di cui ha bisogno chi vive di turismo.
i “sempliciotti montanari” di una volta si sono fatti abbindolare dai “furbi della pianura” e dal soldo facile e ormai il danno è fatto e, purtroppo, indietro non si torna ma, per fortuna, la mentalità e cambiata.
Luca, a te le contraddizioni non fa paura vero? Dev’essere la logica aristotelica che temi…
Ho detto che Cortina ha meno abitanti che negli anni cinquanta, quando il turismo (che a Cortina aveva più di 100 anni) ha iniziato a diventare il modello devastante che è ora.
E il figlio o nipote del sempliciotto che ha permesso che la conca si infestasse di seconde case di un turismo su cui non riesce più a vivere, se spera che le olimpiadi gli portino ristrutturazione, visibilità e ricchezza non dimostra altro che essere un degno erede.
E che la mentalità non è cambiata, come non lo è l’intelligenza.
A Cortina ci sono meno abitanti perché si fanno sempre meno figli e molti vanno in città perché dopo l’università, non troverebbero sbocchi. Altri non si adattano alla vita in montagna, che è già dura, figuriamoci se non ci fosse il turismo che ci da lavoro… Altri paesi del basso cadore, invece, sono deserti perché troppo distanti da Cortina e, soprattutto, perché non hanno investito nel turismo e hanno perso il treno e lavoro ormai non ne hanno più!
È bello favoleggiare su come si viveva bene prima del turismo, sul ritorno al primario… ma qualcuno di voi ha mai parlato con qualche anziano che vi racconti quanto dura era la vita un tempo? Realtà e fantasia sono cose diverse e senza il turismo anche Cortina morirebbe. Le olimpiadi portano ristrutturazione, sistemazione delle strade e danno visibilità, tutto quello di cui ha bisogno chi vive di turismo.
Quanto alle seconde case, purtroppo i “sempliciotti montanari” di una volta si sono fatti abbindolare dai “furbi della pianura” e dal soldo facile e ormai il danno è fatto e, purtroppo, indietro non si torna ma, per fortuna, la mentalità e cambiata.
Una domanda: Perché gli “ambientalisti” vengono in vacanza e vorrebbero la casa a Cortina invece di mirare ai posti più “incontaminati” (che sostengono amare), come può essere un Pelos di Cadore, tanto per dirne uno, dove il turismo non ha rovinato il paesaggio con strutture e impianti?
Andrea, a Cortina vivono meno persone che negli anni ’50 e non perché non ci sia lavoro, ma perché non se la possono permettere; chi ci lavora (e parecchi figli delle famiglie storiche) vive in basso Cadore e deve fare il pendolare.
Comunque non è il disboscamento che preoccupa, ma è la cementificazione e lo sfruttamento che ne deriva. Cioé la logica che ha portato Cortina a passare da prati a seconde case, perlopiù sempre chiuse, con le vetrine di Bulgari in centro.
Io credo che ci possa essere un modo diverso.
Di sicuro le olimpiadi (con la sua pista da bob) porteranno soldi a pochi e macerie ai pochi Cortinesi. E la renderanno ancora peggio di quello che è.
Caro Matteo,
1) I paesi “morti” sono quelli più distanti da Cortina, vedi certi paesini del Cadore che si sono spopolati perché hanno puntato tutto sull’occhiale, chiudendo le poche strutture turistiche che avevano, chiuse le occhialerie, chi è stato più fortunato ha trovato lavoro a Cortina, gli altri hanno dovuto andarsene.
2) Se Cortina è ancora “viva” e riesce a dare sostentamento e lavoro a migliaia di persone, oltre a Madre Natura, il merito è delle varie strutture che ci sono (anche se molte meno che nelle vicine valli delle regioni autonome) e del turismo.
3) Sfatiamo il mito che a Cortina siamo tutti ricchi. Chi ci vive e ci lavora è ricco quanto un’operaio che vive in pianura, ma con il costo della vita molto più alto dovuto al vivere in montagna e lontano da tutto. Ma chi ci vive e la ama, lo affronta volentieri, pur di vivere nel posto più bello del mondo!
4) Tutti quelli che parlano a vanvera: una volta si viveva di pastorizia… bisogna tornare all’agricoltura, ecc. ecc. Ha mai provato? Di solito è tutta gente che va dal barbiere per farsi tagliare la barba e che va in depressione se lo smartphone perde il segnale per pochi minuti.
5) Disboscamento? Prendete una qualsiasi foto di 100 anni fa e vedete quanti pochi alberi c’erano e com’era bella la conca che ora è soffocata da seconde case e dal bosco che arriva davanti alla porta
A Cortina?!?
Andrea, se la gente non abita più a Cortina è per lo stesso identico motivo per cui non abita più in via Montenapoleone a Milano, non certo perché mancano impianti…
@ MatteoCerto, ci sono anche quelli, ma credimi, vivere in montagna non è come vivere in città o al mare. Io di certo non pretendo di capire le dinamiche e le difficoltà che possa avere uno che vive in laguna e insegnargli cosa sia meglio per il suo territorio. Allo stesso modo chi vive in città non può capire cosa significhi vivere in montagna, anche se la frequenta qualche weekend, magari solo per fare lo struscio in centro. A chi non piacerebbe togliere gli impianti e le seconde case? Ma la realtà è che la montagna sopravvive grazie al turismo e alle attrezzature ed eventi che lo alimentano. I paesi montani che ne sono sprovvisti sono morti, la gente è scappata e non ci vive più nessuno. I sogni sono belli, ma la realtà, purtroppo, è molto diversa!
Andrea, hai dimenticato i soliti cretini che pensano che a casa propria possono fare quello che vogliono e che chi è contrario sia stupido, in malafede e debba solo tacere.
La cosa più triste sono i commenti anonimi!
Qualcuno di voi scienziati da banco del bar ha mai provato o sa cosa significhi vivere in montagna con tutte le difficoltà che ci sono?
Nuovi articoli, stessi stessi commenti di gente che non sa di cosa sta parlando, le solite chiacchiere da bar, i soliti ambientalisti da sfilata, che non hanno mai raccolto una carta nel bosco, la solita gente che gridava allo scandalo: “Orrore! hanno chiuso la pista di bob di Cortina, con decenni di storia, bastavano poche decine di milioni di euro per ristrutturarla”, e adesso si lamenta perché lo stanno facendo. Ci sono i soliti ambientalisti che manifestano contro l’inquinamento e poi vengono in vacanza col mega suv che consuma come una centrale e in casa tengono il riscaldamento a 35 gradi. E tutti che vogliono comandare in casa altrui senza la minima idea di come funzionino le cose! E poi il solito sig. Albert che parla di cose che non c’entrano un fico secco… Che tristezza!
Non avendone memoria, ho cercato notizie sulla vita di Eugenio Monti..
11)……un movimento che in Italia manca…….!?!?!? Ha ragione perbacco, non c’è! Con la sagacia degna di miglior causa i nostri plenipotenziari dello sport ed i nostri pubblici amministratori hanno tanto strepitato e sono stati tanto “abili” da farci assegnare l’ennesima costosissima olimpiade. Essa ci lascerà qualche bosco cementificato in più, qualche ettaro di nuove piste da innevare a spese della collettività …… ed una meravigliosa ipertecnica pista da bob. Quindi potrà finalmente sorgere l’ agognato “movimento bobbistico” , di cui tanti (?) ne sentono la mancanza, e gli sportivi italici potranno esserne orgogliosi. Altro che transizione, qui stiamo scivolando volontariamente verso un profondo crepaccio.
Giovanni guarda, Zaia non ha bisogno di altri difensori. Il Veneto è al disastro ambientale; siamo la prima regione per consumo di suolo, abbiamo uno degli inquinamenti da PFAS più esteso del pianeta e che interessa milioni di cittadini, con una dei bacini acquiferi più importanti d’Europa, a cui non si può più attingere se non filtrando debitamente le sue acque con un raddoppio di impianti ai carboni attivi; e ciò nonostante la Regione non ha ancora imposto lo stop a queste sostanze nei processi industriali. Abbiamo una pedemontana che oltre a costarCi uno sproposito ha devastato interi territori con inquinamento, dissesto idrogeologico (un cantiere di scavo di tunnel sequestrato ma che non si ferma), e vogliamo parlare ancora del MOSE? 25 anni di potere incontrastato, siglato per i prossimi 5 anni dal 76% del voti dei veneti, che dio (se esiste) gli apra gli occhi. Ormai si sentono in diritto di fare quello che vogliono alla faccia nostra. Nello specifico: vai a vederti il Monti, non so nemmeno come sia fatto perchè è completamente sommerso dal bosco, da impianto vetusto e inutile ormai. https://www.google.com/maps/place/Pista+olimpica+Eugenio+Monti/@46.5450012,12.1246558,254m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x477835615c1f8a7b:0xcab5450779f36551!8m2!3d46.5452771!4d12.1231677). E vai a farti una ricerca di cosa vogliono fare con il nuovo impianto, in una delle più belle conche delle Dolomiti, fai un confronto con l’impianto di Cesana ma piazzalo sotto la Tofana, un bello spettacolo proprio; saranno “solo” un centinaio di alberi tagliati ma, caspita, proprio nella conca ampezzana tu lo ritieni una perdita insignificante? Il tuo ambientalismo è, come dire, peculiare. Ti allego due documenti, decidi tu se si tratta di sette esoteriche che li scrivono. Buona lettura.
https://vocidicortina.it/N-Documenti/Raccolte/25/dossierbobCortina.pdf
https://vocidicortina.it/N-Documenti/Raccolte/25/letteraBobregioneVeneto.pdf
Siamo alle solite. Pubblico danaro speso a gogò per impianti che sfregiano pesantemente il paesaggio naturale e regolarmente finiscono nel dimenticatoio (ma quanti sono poi i praticanti del bob nel nostro Paese?) per deperire ed essere lasciati in balia di vandalizzazione. Altro che cercare di rimediare al nostro stratosferico debito pubblico!
Grazie Pierìn, per la tua lettera. Ho sentito Zaia, il presidente (non il “governatore”, non esiste la figura del governatore) che diceva in un intervista, in una delle TV leccapiedi che abbiamo qui in Veneto, che “Cortina e le Dolomiti con queste olimpiadi avranno una visibilità a mille”. Pensa un po’, la visibilità a mille per le montagne tra le più belle del mondo e già ampiamente violentate, grazie ad una olimpiade che porterà gente, traffico, disboscamento, ancora piste da sci, (ricordo il progetto di unione dei comprensori di Alleghe, Cortina e il Sella Ronda passando per vallate incontaminate come il Passo Sief) e questa maledetta pista da bob. Le Dolomiti avevano proprio bisogno della visibilità “a mille”. E dopo la visibilità a mille? Altre seconde case intorno alla pista da bob? alla partenza delle nuove piste da sci? Altre milionate di persone che arriveranno usando la nuova strada (sia mai che si pensi, anzi si ri-pensi ad una linea ferroviaria, quella di un secolo fa è diventata una pista ciclabile) per altre milionate di auto, coi porsche direttamente in centro Cortina. Insomma un “toccasana” per le Dolomiti. Anzi, per Cortina. Per il resto delle valli e dei paesi in Dolomiti venete c’è la chiusura degli ospedali ( per una emergenza ci vogliono ore di ambulanza di notte), tagli ai servizi essenziali, la vita sempre più difficile perchè più cara. I soldi pubblici vanno a devastare l’unica ricchezza di quelle montagne, l’ambiente naturale, già devastato in questi anni dal cambiamento climatico. Piste e ancora piste, tutto sul turismo invernale, ormai l’unico motore economico di quel territorio, finché dura, insieme ad una grossa azienda di occhiali che tiene su migliaia di famiglie e che si spera non cada nelle logiche di mercato per quanto riguarda le spese di produzione e conseguente delocalizzazione. Visione del futuro pari a zero, solo “schèi”, maledetti e subito.
D’accordo con quanto raccontato, però dal momento che questa sposta e stata costruita a ora i mezzi per scendere cioè:non slittino e Skelton sono cambiati a sua volta sono più veloci.Ok al sistemare la pista, però ne vale la pena?o per sistemarla bisogna demolirla? questo noi non lo sappiamo sicuramente, fatto sta che se non si creano in degli impianti non si creerà mai un movimento di bob/, slittino/Skelton,poi alle olimpiadi di casa si sta a guardare gli altri che vincono?che di solito chi vince?il paese ospitante in queste gare,il perché è presto detto e spiegato,gli atleti di casa possono essere avvantaggiati da conoscere la struttura.E questo potrebbe fare da traino per costruire un movimento che in Italia manca… è logico che i soldi vanno spesi, però bisogna sempre vedere come e perché a volte,non solo criticare.Lo stesso impianto del salto deve essere rifatto anche se esistente perché non più a norma…e anche lì è uno spreco?visto che il maggior movimento di salto/combinata e in val di Fiemme?e sempre un cane che prova a prendersi la coda…la cosa peggiore secondo me e non si prende in considerazione sono le infrastrutture ma soprattutto le strade per arrivare a Cortina che sono indecenti per un paese che organizza da anni mondiali o tappe di coppa del mondo di sci e ora le Olimpiadi con molti più eventi nel suo paese,non voglio immaginare il traffico e il casino in quelle strade pessime.
Altro sito, stessa musica:”velodromo di Treviso sogno diventato incubo” e il bello e’ che non ne mancano altri nelle vicinanze. Costati molto, non si sa se usati frequentemente…forse per qualche kermesse internazionale e poi dimenticati. Periodicamente appaiono servizi denuncia di impianti sportivi abbandonati, o mai completati e nel frattempo vandalizzati e deperiti. quanto alla necessita’ di Olimpiadi..non ci sono abbastanza frequenti campionati o coppe europeee, del commonwealth, del mondo, annuali e biennali..? siamo schiavi del numero 4 o la faccenda e’parecchio pompata convolgendo vari interessi , di cui quello sportivo e’l’ultimo????
Io sono un ambientalista da quando ero ragazzino e facevo lo scout, lo sono sempre stato, è sempre lo sarò, oltre a ciò sono un amante degli animali e contrasto la caccia stupida ed indiscriminata, mai ucciso animali che non siano calabroni o scarafaggi. Però ho i piedi per terra e la mente LIBERA e LUCIDA, non faccio l’integralista. Perché scrivere falsità, quella di Cortina non è una NUOVA OPERA come quella fatta in Piemonte nel 2006 è il rifacimento della MONTI. Cortina è il fulcro del Bob Italiano dal 1920 cioè 100 anni. Se non riammoderniamo una pista qui, dove…..? Qualcuno risponderà che non c’è bisogno del Bob in Italia, questa è legittima opinione non verità ASSOLUTA. Certo, se ristrutturiamo la MONTI, probabilmente perdiamo qualche 100 alberi, soluzione, né rimettiamo a dimora 10.000. In Italia negli ultimi decenni le superfici boschive sono in costante aumento, quindi basta con questa BALLA dei tagli indiscriminati valida sino agli anni 80 ma ormai superata. Siamo in democrazia non in una SETTA esoterica.
Una delle solite tristi vergogne italiane…..
La pista da 60 milioni a Cortina è la colossale spesa di una pista da Bob che non è che l’anticipo delle prossime colate cementizie nella valle. Infrangere i divieti edilizi a scopo pubbliche Olimpiadi è il tema strategico delle prossime annate nelle Dolomiti e a Cortina in particolare. Confindustria locale e veneta, Benetton Group, gli INVESTITORI, vogliono l’autostrada, altro che una pista, fino a Cortina e oltre, si spingono fino a rivendicare un aereoporto e ben tre stazioni urbane della futura linea ferroviaria. Confindustria BL sbraita persino che ci sono troppi alberi in giro in Provincia, alberi e verde molesto, da sostituire con piloni e gronde cementizie. Le Olimpiadi più sostenibili di sempre ce le prendiamo in culo se le Comunità non si danno una mossa vera, denunciando, bloccando, manifestando, altrimenti addio luminose Dolomiti. Chi vuole un altro Sestriere e un’altra val di Susa?
“Durante la manifestazione di fine ottobre , a cui ho partecipato , mi hanno detto di non interessarmi di queste cose che era affare loro. ” Allora siano pubblicati i progetti , i costi preventivati e le fonti del finanziamento…se ci fosse qualcosa di anche indirittamente pubblico, allora Pantalone ci metterebbe sempre qualcosa. Alla fine Olimpiadi pubblichino anche i bilanci e speriamo siano parecchio in attivo con restituzione..del surplus.
Don Chisciotte contro i mulini a vento!!
Cortina ormai non è più la “Ciasa de ra Regoles” ma la succursale delle grandi città dove gli abitanti delle stesse (termine cortese) , a suon di “schei ” , costriuscono i loro parchi divertimento …. Durante la manifestazione di fine ottobre , a cui ho partecipato , mi hanno detto di non interessarmi di queste cose che era affare loro.
Buon giorno a tutti, sono un estimatore di Cortina e delle sue Valli un amante della montagna pur provenendo dalla Sicilia e dal suo mare impareggiabile. Violentare ancora una volta le montagne e i territori è quanto di più becero ed irresponsabile. Le Dolomiti hanno un equilibrio delicatissimo ed una ferita che si vorrebbe infliggere potrebbe non risanarsi più. Continuiamo a non ascoltare il grido di dolore che arriva dalla terra sprezzanti della nostra inutile vanagloria. I nostri avi avevano il culto della madre terra, non dimenticando il messaggio di San Francesco. Allora tutte le genti delle valli dolomitiche e in special nido quella Ampezzana devono impedire questa follia, ma anche chi ama questi luoghi deve metterci del suo. E allora perché non porre in essere un referendum sull’argomento? La volontà popolare è sovrana ma bisogna darsi un mossa.
Grazie Pietro, c’è assoluto bisogno della testimonianza forte che non tutti i Cortinesi e in generale non tutti i valligiani sono schierati e compatti sul fronte degli schei, del cemento, dello sci.
Che Vacanze di Natale è ed è sempre stata una stronzata di romani e milanesi.
Che Cortina, che la montagna, possa e debba essere qualcosa d’altro e di meglio.
E ovviamente ho firmato la petizione
Non ripeto le mie considerazioni e rinvio a due miei recenti articoli pubblicati qui sul Blog:
Pista bob di Cesana Torinese:
https://gognablog.sherpa-gate.com/cortina-ignora-la-pista-da-bob-costruita-per-torino-2006/
Inopportunità dei Giochi olimpici in generale:
https://gognablog.sherpa-gate.com/olimpiadi-sono-ancora-una-buona-idea/
Notizia di Pianura Veneta: velodromo di Spresiano, Treviso. I lavori iniziati anni fa definitivamente bloccati, cantiere incompiuto causa fallimento ditta aggiudicatrice e lievitazione costi.Il ciclismo su pista ad occhio ha piu’praticanti del bob e racimola medaglie. Ve ne sono anche altri nei dintorni, ma gli atleti vanno ad allenarsi in Spagna!https://pista.federciclismo.it/it/infopage/velodromi/80855c0d-b363-4b52-ba67-766fa2764dbb/ In compenso il pattinaggio a rotelle non e’diventato disciplina olimpica, neppure Orienteering e ski-orienteering che hanno parecchi praticanti.Si vedono in tv in differita di settimane. Gare Bob = Soldi spesi per i brividini di pochi snob, ricorda il film Spartacus scena del duello organizzato per il sollazzo di nobili romani e le loro amanti.Infatti senza cronometraggio di precisione non ci si capisce niente e sotto sotto i sadici sperano un fuori uscite di pista.La ragione sembra essere: facciamo cosi’ perche’ si e’sempre fatto cosi’, solo che la tradizione viene mantenuta a spese anche dell’erario. A meno che spento il refrigerante , non si usino bob a ruote con sopra i medesimi spettatori…o non si azioni il freezer per surgelare alimenti.