Luci sul Gran Sasso

Illuminare il Gran Sasso per il Giro d’Italia? L’ente parco dice no e fa infuriare i politici.

Illuminare il Gran Sasso per il Giro d’Italia?
(l’ente parco dice no e fa infuriare i politici)
di Mountain Wilderness Italia
(pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 1 febbraio 2024)

Il 25 gennaio scorso, a 100 giorni dall’inizio del Giro d’Italia, a scopo pubblicitario (dal 2016 Enel è main sponsor dell’evento) si sono illuminati di rosa monumenti e luoghi significativi situati nelle località di passaggio della carovana; tra questi doveva esserci anche il Gran Sasso, dal momento che quest’anno l’ottava tappa dell’11 maggio 2024 prevede l’arrivo a Prati di Tivo.

Prati di Tivo: sedie della seggiovia quadriposto “custodite” alla partenza dell’impianto

La tappa era stata assegnata ad ottobre 2023 ma il Parco Nazionale Gran Sasso Laga, secondo quanto riporta il suo presidente Tommaso Navarra, ha ricevuto un’istanza in tal senso solo il 19 gennaio 2024. Dopo una richiesta di approfondimenti – tecnicamente non era stata svolta la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale (VincA) ma solo un pre screening – che non sono arrivati, il Parco ha espresso parere negativo facendo il proprio mestiere: si tratta di un’area protetta nazionale, che conta al proprio interno 14 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) tra i quali proprio il Gran Sasso ed è interamente riconosciuta come Zona di Protezione Speciale (ZPS). Il presidente parla di “un atto dovuto di fronte ad una grave carenza amministrativa nella formulazione dell’istanza” ma non è l’unica motivazione, si adducono ragioni scientifiche, naturalistiche, culturali.

Prati di Tivo: generatori per la produzione di neve tecnica “depositati” sopra la strada dell’anello dei Prati di Tivo

Infuriato il presidente del Gruppo d’Azione Locale (GAL) Gran Sasso Laga, Carlo Matone, che aveva proposto questa iniziativa supportandola con un finanziamento di 100mila euro. Ricordiamo che i GAL sono raggruppamenti di partner pubblici e privati promossi dall’Ue, per sviluppare piani e programmi di intervento dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali. Matone, rammaricato di aver perso “un veicolo pubblicitario enorme per il nostro territorio a livello nazionale ed internazionale”, parla di ‘arroganza intollerabile’ del Parco e di danno alle aree interne. Gli fanno eco esponenti politici locali, che arrivano ad assumere toni minacciosi: il presidente della provincia teramana dice “da adesso in poi basta con i veti assurdi del parco“, mentre in vista delle elezioni regionali del prossimo 10 marzo esponenti politici si scagliano contro i vincoli dell’area protetta che “condizionano in maniera negativa la promozione del territorio”.

Prato Selva: sedie della seggiovia “Ginestra” “custodite” alla partenza dello stesso impianto

Sportivamente parlando, il Gran Sasso è una salita che ha fatto la storia del Giro d’Italia. Nel 1971 si era arrivati a Campo Imperatore (versante aquilano) per la prima volta, tornandovi in altre 5 occasioni tra le quali lo scorso anno; a Prati di Tivo (versante teramano) si giunse invece nel 1975, quest’anno la replica.

Evidentemente tutte occasioni perse per la promozione turistica, visto che per attirare i riflettori occorre tingerli di rosa. Forse qualcuno deve tornare a scuola di marketing. Ma illuminare le montagne non è certo una scelta innovativa. Nel 2006, in occasione delle olimpiadi invernali di Torino, si pensò di illuminare il Monviso per l’intero periodo dei giochi; in quell’occasione il bando di aggiudicazione dell’evento, promosso dalla Comunità montana Valli Po, Bronda e Infernotto, partì un anno prima e ci fu il tempo di fermare l’improvvida iniziativa. In anni più recenti altre promozioni sportive, sempre protagonista il Giro. Nel 2019 illuminato il Monte Bianco: dal 24 al 26 maggio 37 proiettori di 2.5 kW posizionati sulla struttura dello Skyway Monte Elbronner hanno “lavorato” a 3466 m di altezza in condizioni climatiche estreme con -20° di temperatura e 70 km/h di vento. E già, il Monte Bianco non è un parco. Ma nel 2023 anche le Tre Cime di Lavaredo si sono illuminate di rosa, area protetta della provincia autonoma di Bolzano, dal 2009 Patrimonio dell’Umanità Unesco. E allora le voci dal Gran Sasso: perché loro sì e noi no?

Prato Selva: battipista “custodito” da anni alla partenza della seggiovia “Colle Abetone”

Non è che all’estero vada meglio. Nel 2020 in Irlanda un’installazione artistica ha illuminato le montagne del Connemara; in Svizzera con il pur lodevole intento di dare un segnale di speranza in pieno Covid si è pensato di sparare fasci di luce sul Cervino, era già accaduto nel 1965 per il centenario della prima ascensione, si è ripetuto per festeggiare l’arrivo del 2000 e nel dicembre 2014 per i 150 anni della conquista della vetta. Da qui a prendere una piega commerciale, il passo è breve: nel dicembre 2023 un rifugio proietta sulle 5 Torri il marchio dello sponsor con l’autorizzazione del Comune di Cortina, una prova di pochi minuti (in previsione delle prossime Olimpiadi invernali?) che – dicono – non si ripeterà perché “non ha convinto”.

Se questi sono gli strumenti di promozione del territorio…

Cannoni da neve abbandonati

Il commento
della Redazione
(un particolare ringraziamento a Paolo De Luca)

Ciò che stupisce è la leggerezza della quale è improntata l’intera gestione di un territorio. Ci si esalta per un evento che di per sé è spettacolare ma assai dannoso e diseducativo, passato il quale però tutto rimane come prima. Il Parco giustamente nega l’approvazione ed ecco che tutta una categoria politica, con stampa e informazione accodata, s’infuria come di fronte all’evento più grave.

Agli occhi dei più, se illuminavano di rosa il Paretone del Gran Sasso, non era la fine del mondo. Per loro questa è una polemica esagerata. Ma gli stessi giustamente sostengono che tutta quell’attenzione l’Amministrazione dovrebbe dedicarla alle due stazioni di turismo estivo e invernale della provincia di Teramo. Lo stesso accanimento riservato al Parco nazionale avrebbe dovuto essere impiegato per risolvere gli annosi problemi del turismo del Gran Sasso.

I supporti degli O’bellX installati alla base della parete nord del Corno Piccolo

Infatti, non è che l’Amministrazione si sia impegnata molto per risolvere la grave situazione che da anni vivono le due stazioni di turismo della provincia di Teramo: facciamo riferimento alla stazione di Prato Selva nel Comune di Fano Adriano e alla stazione dei Prati di Tivo di Pietracamela.

La prima ha gli impianti di risalita chiusi al pubblico da quasi dieci anni: con ogni probabilità non riapriranno mai più.

Ai Prati di Tivo non si scia da diversi anni e non solo per mancanza di neve (che comunque negli ultimi anni è sempre più rara) ma per motivi burocratici.

L’attuale Presidente della Regione Abruzzo ha pubblicamente affermato che ha voluto fortemente l’arrivo di questa tappa del giro ciclistico d’Italia ai Prati di Tivo perché la visibilità sarà grande per la località in tutto il mondo…

Una campana distrutta dalla valanga della notte tra il 26 e 27 marzo 2020

Bene. Se è vero che ci sarà questo notevole ritorno pubblicitario, i tanti turisti che raggiungeranno i Prati di Tivo troveranno:

– La strada di accesso da ponte Arno al piazzale dei Prati di Tivo come negli anni Settanta e senza protezioni laterali di sicurezza;

– i generatori per la produzione di neve tecnica posizionati nelle vicinanze della partenza della seggiovia quadriposto;

– le sedie della seggiovia quadriposto “custodite” alla partenza dello stesso impianto;

– le sedie della seggiovia “Pilone” ammorsate alla fune portante dello stesso impianto (queste sedie sono lì da tanti anni);

– battipista (chiamati gatti delle nevi ) e motoslitte parcheggiati nelle vicinanze della partenza della innovativa seggio-cabinovia.

– alla base della parete nord del Corno Piccolo erano stati installati 12 O’bellX: la notte tra il 26 e il 27 marzo 2020 una valanga ha trascinato a valle – distruggendole – alcune capsule esplodenti comunemente dette “campane”. Nei comunicati ufficiali la Provincia di Teramo, proprietaria degli O’bellX, ha dichiarato che in seguito alla valanga sono andate distrutte tre campane (ma in realtà erano quattro). Naturalmente tutti questi beni sono stati acquistati con denaro pubblico.

Domanda: che senso ha far arrivare il Giro d’Italia ai Prati di Tivo considerando che la stazione è al completo abbandono?

Le quattro campane distrutte dalla valanga

In più: l’arrivo di tappa del Giro d’Italia ha costi elevati. Non cosciamo con precisione la cifra che la Regione Abruzzo ha pagato alla Rcs (la società che organizza il Giro d’Italia) per aggiudicarsi la tappa di arrivo ai Prati di Tivo, però conosciamo la cifra di una tappa di arrivo della gara ciclistica Tirreno-Adriatico che è di 75mila euro. E’ ovvio che una tappa di arrivo del Giro d’Italia costi ben di più. Infatti, per via ufficiosa, si parla di 160.000 euro.

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Luci sul Gran Sasso ultima modifica: 2024-02-09T05:59:00+01:00 da GognaBlog

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24 pensieri su “Luci sul Gran Sasso”

  1. ADAMO GIUSEPPE apri gli occhi!!
    L’integrità e la bellezza del vostro ambiente è il vostro capitale e per produrre interessi va mantenuto se non aumentato. Quindi fatene tesoro.
    E’ troppo facile dare la colpa sempre  di tutto agli ambientalisti.

  2. Purtroppo siamo sempre pochi a cercare di proteggere l’ambiente. Siamo illusi, visionari, rompi scatole. Basta leggere i commenti incazzati n. 4 e n 21 chi sono? Cosa fanno? Albergatori, maestri di sci, commercianti, ristoratori, ecc. Notizia di oggi sul quotidiano il centro Abruzzo è, che “per colpa del NON INNEVAMENTO ARTIFICIALE delle piste da sci, la stagione invernale è/sta andando male”. Parlo del comprensorio sciistico PASSO LANCIANO – MAMMA ROSA, CHE FRA L’ALTRO è diviso in 2 stazioni vicinissime, ma non unite sci ai piedi. I CANNONI devono essere installati a PASSO LANCIANO, Altezza 1300 metri ed arrivo a 1650 metri, MAMMA ROSA. C’è l’idea politica, di creare un bacino di raccolta acqua, a PASSO LANCIANO O VICINANZE. Con quale acqua? Ho chiesto, ma nessuna risposta. Inoltre, quando c’è la neve, SEMPRE PIÙ’ RARA, per assenza di parcheggi si chiude la strada. Insomma, è incredibile come si possa ancora dare colpa ad artificiose ipotesi e non guardare che il meteo, alle basse quote, ha temperature estive. Quest’anno in montagna per l’inversione termica, la temperatura è stata più alta che al mare. Lo zuccherino per farsi propaganda è illuminare una ROCCIA! Quanto costa è stato già comunicato, e chi lo propone, pensa di risolvere così i problemi, anch’essi ben esplicitati, dei PRATI DI TIVO ? Che poi ci sono voci a favore, non è condannabile, forse prima di esporsi sarebbe meglio contare SINO A TRE!  

  3. CON L’ISTITUZIONE DI QUESTO PARCO DA CIRCA 23 ANNI CI SONO STATI SOLO VINCOLI PUNTO?E SPOPOLAMENTO DELLE ZONE CHE NE FANNO PARTE E OCCUPAZIONE ZERO ANZI SOTTOZERO LE CHIACCHIERE DEGLI AMBIENTALISTI SE LE PORTA VIA IL VENTO

    Egr. Sig. Di Giuseppe, immagino che il maiuscolo del suo messaggio simuli il tentativo di voler essere incisivo nel trasferire un concetto (cioè urlando). Con atteggiamento autoritario e usando “punto” alla fine della frase dimostra quello che ho detto nel mio intervento… che non c’è equilibrio nelle opinioni di chi affronta la questione. Un Parco Nazionale, nella concezione europea, non nasce per creare occupazione, ma è istituito per la salvaguardia di un area di interesse naturale, paesaggistico e culturale. I vincoli esistono anche nelle realtà più “brandizzate” eppure, rispettandoli, si può fare tanto. Quel tanto che gli Amministratori locali non hanno mai fatto. Gli stessi che ora, ad ogni “geniale opera di marketing” (tipo le luci rosa su una montagna), sfruttano per attaccare un Ente che prioritariamente ha altri compiti. Anche il suo modo di parlare, qualunquista e molto superficiale, che si palesa nel suo modo di bollare tutti “ambientalisti” quelli che hanno una opinione diversa dalla sua rispecchia a pieno l’impostazione di molti che in montagna preferiscono parlare ed addossare colpe agli altri, invece di rimboccarsi le maniche e creare piccola ricettività, avviare attività, sviluppare progetti di sviluppo sostenibile. Tutte cose non vietate dall’Ente Parco. Eppure, anche se in minoranza, qualcuno ha iniziato a crederci… gente che ha una percezione molto chiara del fatto che un Parco Nazionale dove è l’uomo a dominare la scena è un Parco Nazionale che non ha futuro turistico. La montagna si è spopolata certo per tante ragioni (occupazione, terremoti, ecc…) ma vedrà, i pionieri che oggi hanno il coraggio di rimodulare il proprio lavoro in questa ottica saranno il germe da cui nascerà una “nuova montagna”. Equilibrio Sig. Di Giuseppe, equilibrio.

  4. CON L’ISTITUZIONE DI QUESTO PARCO DA CIRCA 23 ANNI CI SONO STATI SOLO VINCOLI PUNTO?E SPOPOLAMENTO DELLE ZONE CHE NE FANNO PARTE E OCCUPAZIONE ZERO ANZI SOTTOZERO LE CHIACCHIERE DEGLI AMBIENTALISTI SE LE PORTA VIA IL VENTO 

  5. Non ne so molto di queste zone ma una cosa so: le nuove leggi permissive per i cacciatori hanno uno sponsor. Si chiama europarlamentare Pietro Fiocchi, Fratelli d’Italia, della omonima famiglia produttrice di munizioni da caccia, da tiro, da guerra. Socio in affari della famiglia Montezemolo… Giusto per informazione…

  6. Un progresso sostenibile che ritengo sia l’unica strada percorribile per un Abruzzo che ha nelle bellezze naturali (e non negli artifici) la massima espressione promozionale del territorio. 

    Appunto! 
    E se vogliono che tali bellezze naturali continuino ad essere attrattive per il futuro, vanno protette. E non ridicolorizzate con stupide  iniziate strampalate, dove, per altro, vengono sperperati soldi pubblici.

  7. Questa, come molte riguardanti ambienti tutelati (ma lo estenderei anche a quelli che hanno ancora un buon grado di naturalità), è una questione di equilibrio. Molti degli abitanti della montagna non hanno una buona percezione di questo principio che è alla base dei sistemi ambientali. Parlo perlomeno del territorio Gran Sasso-Laga che conosco molto bene e dove si respira un’aria di sfiducia (e di sfida) nei confronti dell’ Ente Parco su tutte le questioni che riguardano i veti. Il boscaiolo vorrebbe tagliare ma senza equilibrio, l’amministratore vorrebbe fare strade e concerti ma senza equilibrio, il dronista vorrebbe volare ma senza equilibrio, il pescatore vorrebbe pescare ma senza … eccetera eccetera. Vige il presupposto che la montagna sia un ambiente le cui risorse debbano essere a disposizione illimitatamente dei loro abitanti (umani) e, tutto ciò che interrompe questo flusso, diventa un atto ostile al progresso. Ciò che invece non si arriva a capire, per questioni di scarsa conoscenza olistica dell’ambiente, è che il progresso sta proprio nell’equilibrio. È un principio che non va confuso con l’ambientalismo come spesso fanno gli amministratori “venuti dal territorio” (anche se che alcune forme di ambientalismo talvolta sono utili per sollevare questioni ambientali) ma si basa sul vero concetto di sviluppo sostenibile, che è la proiezione nobile del progresso. Un progresso sostenibile che ritengo sia l’unica strada percorribile per un Abruzzo che ha nelle bellezze naturali (e non negli artifici) la massima espressione promozionale del territorio. 

  8. 12. Tranquillo Albertperth, capita. 
    Infuriato il presidente del Gruppo d’Azione Locale (GAL) Gran Sasso Laga, Carlo Matone, che aveva proposto questa iniziativa supportandola con un finanziamento di 100mila euro.”
    Sarei curioso di sapere se le comunità rurali locali siano felici di avere come rappresentante un individuo che, con tutti i problemi esistenti in zona, getti letteralmente al vento 100 mila euro per illuminare il Gran Sasso. Probabilmente Paolo (4) è uno di loro.

  9. Matteo sicuramente dormono. Mancando di sensibilità non ci pensano proprio di alzarsi all’alba per godersi questa meraviglia. E poi essendo degli zombi vivono nelle tenebre. Meglio sparare la cazzata di illuminare il Gran Sasso

  10. “ho potuto ammirare la meraviglia dello  spettacolo del sole che sorge e colora di rosso e rosa le sue pareti. Ma gli amministratori e i politici non sono capaci di meravigliarsi a questi spettacoli naturali”
    Non è questione di sensibilità…è che a quell’ora dormono!

  11. Gran Sasso non ha bisogno di lampade, noi abbiamo di meglio! Perché tutte le sante mattine il sole che sorge dall’Adriatico, con uno spettacolo meraviglioso, lo veste di tutte le sfumature dal rosa al rosso all’arancione. 

    Vero, più volte nelle mie uscite al Gran Sasso ho potuto ammirare la meraviglia dello  spettacolo del sole che sorge e colora di rosso e rosa le sue pareti. Ma gli amministratori e i politici non sono capaci di meravigliarsi a questi spettacoli naturali, non ne hanno la sensibilità, mancano di emozioni, sono degli zombi.

  12. Quello che sconcerta di più è la banalità, l’assenza di inventiva e iniziativa, l’incapacità di superare gli stereotipi dei nostri sedicenti “promotori” del territorio. Perché la motivazione più forte nel voler illuminare il Gran Sasso è solamente che l’hanno già fatto altri. Al di là del merito del no del Parco, che avrà pure le sue ragioni, è mancata drammaticamente la fantasia, la capacità di rilanciare: e chi se ne frega! Il Gran Sasso non ha bisogno di lampade, noi abbiamo di meglio! Perché tutte le sante mattine il sole che sorge dall’Adriatico, con uno spettacolo meraviglioso, lo veste di tutte le sfumature dal rosa al rosso all’arancione. Si poteva riprendere quello che la natura ci ha donato e aggiungere: “a noi non servono artifici, noi questo lo abbiamo tutti i giorni, venite a vederlo!” Magari sarebbe stata una buona pubblicità, ma forse troppo oltre per i nostri amministratori.

  13. Ho letto da qualche parte che nel ’19 illuminare il m.te Bianco di rosa è costato circa 20.000 € ,la domanda viene spontanea ma ne abbiamo (kw e soldi) da gettare in questo modo inutile e sempre più esagerato ?
    Produrre energia ricordo che inquina ,anche solo usando un pseudo spazzolino da denti o un bici non bici.
    Meritiamo l estinzione per come sprechiamo risorse per nulla infinite.

  14. Sig.Regatin  come Lei ben saprà vi è ignoranza e ignoranza,la mia essendo personale,se me lo concederà gradisco ostentarla,certamente non penso di poter competere nei suoi a me sconosciuti ambiti,la ringrazio  del suo esprimersi e spero di potermi meglio applicare ,per poter competere,non con Lei ma con altri meno preparati.Ossequi
     

  15. 4. La tua ignoranza è tale che per evitare di ostentarla bastava che ti fossi degnato di leggere le prime righe. Ma immagino fosse troppo impegnativo.

  16. Sig.Teleschi la riforma del titolo 5 ha un nome e cognome e appartiene a coloro che oggi si stracciano le vesti per l autonomia differenziata,fatta in fretta e furia per bloccare una lega bossiana.la nuova autonomia differenziata,non arrecherà danni,poiché è fuffa,un tanto al chilo,per accontentare gli sproloqui autonomisti di poveri cristi, legga Salvini,che parla di quel che sa,ma non sa di cosa parla.Non vi sarà mai uno stato federale vero,Elvetico per intenderci,in piccolo,Questi scempi nascono dallo sfacelo di una visione complessiva della situazione,e se si alzano 15 albergatori decidono una ciclovia,si contano i voti,pochi ,ora,in verità,e quanti soldi arriveranno.e così va anche per il resto.Se viene percepito uno Stato in quanto privo di una direzione di un contenuto,e di un rispetto legislativo e di funzione,allora chi in esso viene ospitato,a qualsiasi titolo,si riterrà libero di esercitare un suo arbitrio più o meno forte a seconda delle disponibilità economiche.Indipendentemente dei danni che causerà agli altri

  17. L’ossessione della politica imperante sembra essere la distruzione dell’ambiente e delle garanzie costituzionali che rendono l’Italia una democrazia. Favori ai cacciatori, riduzione dei parchi, inutili piste di bob viaggiano assieme al tentativo di asservire la magistratura, rendere inamovibili i governi e smantellare l’unitá nazionale. Sembra che i problemi reali siano scomparsi dall’orizzonte: la sanitá in sfacelo, la scuola senza risorse, la magistratura senza organici, la crisi cimatica. L’importante è illuminare il Gran Sasso.

  18. Ma è un virus quello dello scrivere a minkia?
    Sembra sia l’inizio di una nuova epidemia…

  19. Il Gran Sasso va’illuminato e basta. Sara’ una meraviglia guardarlo sotto questa nuova lente che come si sa è riferita all arrivo di tappa del Giro d Italia.Nessuna forma d inquinamento lo riguarderebbe,l unica forma d inquinamento sono gli ambientalisti che purtroppo occupano oltrone di potere all Ente Parco. Perciò esorto la giunta Marsilio ad insistete perché questa cosa si realizzi!

  20. Il Circo Barnum va eradicato in ogni sua manifestazione. sono un appassionato di corse ciclistiche e delle relative “salite”. Affascinante quindi l’ascesa in quelle zone. ma se il prezzo da pagare, al giorno d’oggi, è il Circo Barnum, meglio tagliare il tutto.

  21. Al politico di turno quello che più importa, spesso, è che la sua sensazione di impunità resti sempre piu rafforzata nel tempo. Un tempo spesso limitato e quindi povero di opportunità. Tanto vale approfittarne.

  22. Anche in questo caso, come nel caso più clamoroso delle Olimpiadi a Cortina, il disastro ambientale dipende dalle scelte politiche ed amministrative degli enti locali: una ragione in più per rifiutare l’autonomia differenziata alle regioni, per impedire alle regioni di fare ulteriori danni. La scellerata riforma del titolo quinto della costituzione contribuisce alla crisi della democrazia e alla distruzione dell’ambiente.

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