Migranti dalla Val di Susa di nuovo a rischio vita

A causa dei controlli della polizia francese, ripresi a novembre 2024, che li costringono a salire sulle montagne nella neve a quasi duemila metri.

Migranti dalla Val di Susa di nuovo a rischio vita
di Isaia Invernizzi
(pubblicato su ilpost.it del 9 gennaio 2025)

A dicembre poco più di 1.100 persone migranti sono state assistite da medici e mediche nell’ambulatorio allestito al rifugio Fraternità Massi di Oulx, in Val di Susa, vicino al confine tra l’Italia e la Francia. Alcune di loro avevano sintomi da ipotermia e congelamento, altre fratture e traumi dovuti alle cadute nel tentativo di oltrepassare la frontiera.

Due migranti cercano di oltrepassare il confine sulle montagne tra Italia e Francia (AP Photo/Daniel Cole)

Da novembre gli accessi all’ambulatorio sono più che raddoppiati rispetto ai primi dieci mesi dall’anno, conseguenza dei nuovi respingimenti fatti dalla polizia francese. I controlli con i droni, le motoslitte e le telecamere termiche erano stati interrotti all’inizio del 2024 in seguito a una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea, e da allora i migranti non erano stati più costretti a spostarsi di notte sui sentieri del colle del Monginevro, a quasi duemila metri. Le cose sono cambiate da novembre, quando la Francia ha sospeso di nuovo l’accordo di Schengen e rafforzato i controlli alle frontiere, sostenendo che la sospensione è motivata dalle minacce terroristiche e dall’attività delle «reti criminali che facilitano l’immigrazione irregolare e il contrabbando».

Con la ripresa dei respingimenti, le persone migranti sono tornate a rischiare la vita in montagna.

Da oltre dieci anni Oulx (si pronuncia ulcs) è uno dei punti di riferimento nel percorso seguito dai migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa. Ogni anno migliaia di persone si fermano qui per qualche ora o alcuni giorni per prepararsi ad attraversare la frontiera in uno dei punti più cruciali e pericolosi delle rotte migratorie. La maggior parte di loro è diretta in Germania e nel Nord Europa.

Fino al 2021 arrivavano soprattutto dai Balcani. Erano persone afghane, pakistane e iraniane che prima di entrare in Italia rimanevano bloccate per mesi nei campi tra la Bosnia e la Croazia, dove spesso venivano picchiate e maltrattate dalla polizia.

Migranti in una galleria in Val di Susa (AP Photo/Daniel Cole)

Dal 2023 i flussi sono cambiati. A Oulx hanno iniziato ad arrivare soprattutto persone partite dal Marocco, dalla Guinea, dal Camerun e dalla Costa d’Avorio seguendo la rotta del Mediterraneo centrale e in minima parte la rotta balcanica, dopo aver raggiunto la Turchia. Molti sono giovani. In alcuni periodi i minori non accompagnati costituiscono il 20 per cento degli arrivi, ma ci sono anche donne e intere famiglie.

Prima di salire sui pullman verso il paese di Claviere, il punto di partenza del cammino verso il confine, quasi tutte le persone si fermano al rifugio Fraternità Massi, aperto nel settembre del 2018 e gestito dalla fondazione cattolica Talità Kum. A loro viene offerto un letto dove dormire o riposarsi, un pasto caldo, bagni e docce. Negli anni associazioni e volontari sono riusciti a procurare giacche pesanti e scarponi doposci per affrontare il freddo e la neve nei mesi invernali. L’assistenza sanitaria viene garantita dalle associazioni Medici per i diritti umani e Rainbow for Africa, oltre che dalla Croce Rossa. La diaconia valdese offre invece assistenza legale gratuita.

L’ingresso del refettorio del rifugio Fraternità Massi (Marco Alpozzi/LaPresse)

Fino al marzo del 2021 molte persone venivano accolte anche nella casa cantoniera dell’Anas occupata nel dicembre del 2018 e ribattezzata “Chez JesOulx”, gestita da attivisti che fanno parte della rete internazionale chiamata “no border” legata ai movimenti anarchici e No TAV. Anche loro offrivano cibo, vestiti e assistenza medica in modo più informale. In seguito allo sgombero del marzo del 2021, 19 persone sono state denunciate e processate, infine assolte in primo grado e in appello. I giudici hanno riconosciuto lo scopo sociale dell’occupazione, che ha consentito di salvare delle vite.

Dal 2015, quando la Francia ha sospeso per la prima volta gli accordi di Schengen, decine di persone sono morte nel tentativo di entrare in Francia dalla Val di Susa. Molte sono morte assiderate dopo essere cadute ed essersi ferite nei boschi, o dopo aver perso i sentieri. L’inverno è il periodo più pericoloso, ma diversi migranti sono morti anche nei mesi estivi quando le temperature in montagna sono comunque basse, soprattutto di notte.

Per anni il passaggio sui sentieri è stato l’unico modo per tentare di eludere i controlli della polizia francese, sofisticati e insistenti. I poliziotti di frontiera usano droni, visori notturni e telecamere per individuare le persone nei boschi. D’inverno si spostano con le motoslitte. Anche dopo aver oltrepassato il confine, nessuno può dire di avercela fatta prima di raggiungere il paese di Briançon. In base all’accordo di Chambery, firmato tra la Francia e l’Italia nel 1997, tutti i migranti che vengono trovati in territorio francese tra il confine e Briançon vengono riportati in Italia e affidati alla polizia italiana.

Ci sono altri due modi per tentare di entrare in Francia. Il primo consiste nel salire sul treno che dalla Val di Susa porta in Francia, ma ogni carrozza viene controllata dai poliziotti che chiedono i documenti soprattutto in base al colore della pelle. I treni sono fermi dall’agosto del 2023 a causa di una frana: le corse, e quindi i controlli, riprenderanno il prossimo marzo. Alcuni tentano con l’autobus, anche in questo caso controllato prima di entrare nel tunnel del Frejus. Sul grande piazzale fuori dalla galleria c’è un container, una sorta di posto di blocco della polizia italiana e francese. Qui i respingimenti vengono fatti direttamente in territorio italiano, in modo piuttosto eccezionale per le leggi che regolano responsabilità e autorità delle frontiere.

Migranti in attesa di salire sul bus che li porterà a Claviere (Marco Alpozzi/LaPresse)

Durante i controlli la polizia francese consegna ai migranti irregolari un documento chiamato refus d’entrée, il divieto di ingresso. In seguito le persone vengono riportate in Italia e affidate alla polizia italiana che le invita a presentarsi in questura per formalizzare la domanda di asilo. Quasi tutte preferiscono tentare di passare di nuovo la frontiera.

Alle frontiere tra l’Italia e la Francia i controlli non dovrebbero esseri così rigidi, in virtù dell’accordo di Schengen che 30 anni fa istituì una zona di libera circolazione di merci e persone in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Secondo le regole europee un paese ha il diritto di sospendere temporaneamente la libertà di movimento prevista da Schengen «come misura di ultima istanza» e «in situazioni eccezionali», anche in occasione di grossi eventi sportivi o in altri casi straordinari, come fu per esempio la pandemia di Covid. Dal 2015 la Francia rende ordinaria questa straordinarietà: ha rinnovato la sospensione di sei mesi in sei mesi.

Questa politica repressiva è stata contestata per anni da molte associazioni italiane e francesi. Nel settembre del 2023 la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha infine accolto un ricorso presentato da molte associazioni e ha imposto alla Francia di rispettare le regole sui rimpatri. Nella sentenza si legge che la Francia non può respingere immediatamente i migranti che cercano di entrare nel paese attraverso le frontiere con i paesi vicini. Secondo la Corte, i migranti che arrivano in Francia passando illegalmente per le frontiere con paesi confinanti che fanno parte dell’Unione Europea non possono essere respinti subito, ma devono poter «beneficiare di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio».

Il Consiglio di Stato francese ha preso atto di questa sentenza il 2 febbraio del 2024. Da allora, fino a novembre, le persone hanno potuto superare la frontiera a piedi lungo le strade. La polizia francese faceva firmare loro un documento con cui dichiaravano di voler presentare domanda di asilo in Francia. A quel punto potevano passare. «Per buona parte del 2024 le persone non hanno dovuto inerpicarsi sulle montagne, non sono state costrette a passare la notte fuori al freddo o a scappare dalla polizia», dice Federica Tarenghi, coordinatrice medica dell’associazione Medici per i diritti umani che opera al rifugio Massi di Oulx. «Abbiamo assistito persone che avevano problemi di salute dovuti al viaggio fino a Oulx: nessuno rischiava più la vita alla nostra frontiera».

Un migrante cammina su uno dei sentieri che portano in Francia (AP Photo/Daniel Cole)

Dall’inizio di novembre la polizia è tornata a controllare la frontiera come in passato, le persone sono tornate sui sentieri, e la libertà di movimento prevista da Schengen è stata sospesa ancora per sei mesi, fino alla fine di aprile.

Nel 2024 inoltre non è stato rinnovato il fondo del ministero che finanziava alcune organizzazioni come Talità Kum. Il rifugio Fraternità Massi dovrà fare a meno di circa mezzo milione di euro, essenziale per sostenere l’accoglienza. Nelle ultime settimane sono state organizzate raccolte fondi e concerti per aiutare le associazioni che lavorano nel rifugio. Se sarà costretto a chiudere, migliaia di persone che arrivano a Oulx non avranno un posto dove dormire né assistenza sanitaria prima del rischioso passaggio del confine.

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334 pensieri su “Migranti dalla Val di Susa di nuovo a rischio vita”

  1. Benassi. Come si chiacchierava con Balsamo a proposito di Chatgpt, il linguaggio rivela molto di noi uomini: i nostri sentimenti, le nostre radici, i nostri modelli mentali, le nostre appartenenze…infatti Chatgpt (almeno allo stato attuale) non è umana e si capisce subito che recita anche le emozioni che le vengono date come istruzioni dal suo umano, almeno per ora….pensa alla quantità di cose che si tira dietro la parola “tumore” se applicata per metafora ad una categoria di persone. Eh si…il linguaggio è sicuramente una nostra competenza distintiva….ascolta come parla e scrive un umano e capisci tantissimo di lui anche se non te lo dice esplicitamente. Piove

  2. Matteo. Ufficialmente Matteo, ufficialmente…vizi privati e pubbliche virtù…fa fine e non impegna….infatti a volte ci sono al governo persone dedite a comportamenti illegali ….suona familiare 😀 

  3. “Il ripristino della legalità è uno degli obiettivi fondamentali di qualunque governo”
    Ecco Roberto, qui non mi sento di dire che hai proprio ragione…

  4. Caro Expo, i comportamenti delinquenziali e quelli sanzionati dalla leggi vigenti valgono per tutti. C’è un’illegalità diffusa putroppo nel nostro paese che ha tanti italiani autoctoni come mandanti, capi o manovali. Non dimentichiamoci che siamo noti nel modo per mafia, camorra, Ndrangheta…non ti dico come mi incazzavo ogni volta per i sorrisetti in proposito dei miei colleghi stranieri sul tema della nostra corruzione dilagante e sui controlli ai quali venivamo sottoposti dando per scontato che fossimo tangentari anche noi della sede italiana per procurarci il lavoro. Il ripristino della legalità è uno degli obiettivi fondamentali di qualunque governo. Ma è un obiettivo veramente difficile non solo a causa degli immigrati ma per un’atavica predisposizione a vizi privati e pubbliche virtù. A Milano ho casa nel Lazzaretto e quindi so bene cosa gira da quelle parti ma bisogna stare sempre molto attenti a distinguere i comportamenti illegali che ci sono, eccome se ci sono, dal fastidio che indubbiamente certe abitudini ci possono dare. Un po’ come certe abitudini nostre innocue possono dare fastidio ad esempio ai nostri vicini svizzeri visto che sei un frequentatore della Svizzera. Sai che anni fa  a San Vittore dove si andava ad arrampicare d’inverno sulle placche mi sgonfiarono le gomme quei bastardoni? Quindi keep calm and carry on. 

  5. Lingua.Leggi.Scuola.
    Cultura L’integrazione non è fatta con i cibi che si mangiano o con la religione che professi nel privato , ma sul rispetto di leggi e convenzioni sociali.Se ti offende il presepe o il prosciutto alla mensa scolastica , se , come avviene ogni giorno per strada , non ti stà bene che la polizia ti controlli , forse dovresti cercare un altro stato per emigrare , perchè non sei pronto a rispettare le regole di questo..https://www.romatoday.it/cronaca/poliziotti-accerchiati-spacciatori-quarticciolo.html

  6. sostengo la necessità dei RIMPATRI anche de migranti regolari/regolarizzati che NON vogliono europeizzarsi

    La cazzata del secolo.
    Sarebbe interessante (si fa per dire) capire in base a quale principio giuridico.

  7. Nessuno ha mai chiesto ai nostri emigrati (circa 5o milioni di persone di origine italiana vivono nel resto del mondo) di rinunciare alla loro cultura italiana. Ho avuto due capi americani Italo-americani di terza generazione  affezionati alle loro origini e tradizioni e che venivano ogni estate da noi e a cui la Coca Cola faceva schifo, al punto da bandirla nella loro famiglia nonostante le proteste dei figli. Marchionne è un altro esempio italo canadese che anche se in modo molto critico a volte sprezzante non ha mai rinnegato le sue origini facendo finta di essere canadese come il Manfredi di pane e cioccolata che si tinse i capelli di biondo per sembrare invano svizzero. E’ stato loro chiesto di rispettare le leggi e i costumi locali come cittadini di un altro paese. Essere cittadini di uno stato moderno vuol dire questo . Non è un legame arcaico di sangue è un patto sociale. Mi pare che la compagna della leader dei neonazisti tedeschi sia nata in Skry Lanka e sia mussulmana, come lo sono un sacco di cittadini tedeschi. La stessa cosa al contrario. Se vai a lavorare in Arabia Saudita devi rispettare alcune regole che purtroppo vigono li’ anche nel vestire femminile. Se ti fanno ribrezzo non ci vai a lavorare. Patti chiari e amicizia lunga diceva la nonna. Quindi non puoi pretendere in uno stato democratico moderno che uno rinunci alla sua fede e ai suoi costumi ma è legittimo pretendere che si adegui alle regole vigenti anche a quelle minori. In Francia, Stato laico, a scuola non si può andare velati. Il principio vale anche per i gruppi interni diciamo un po’ particolari, tipo i mormoni in USA. Legalmente non possono avere più mogli, poi possono credere a tutte le favole che vogliono. Questo significa essere cittadini italiani o svizzeri, non vuol dire essere obbligati a guardare il Festival di Sanremo ed apprezzare gli abbigliamenti dei cantanti e delle cantanti, comprese le nipoti degli alpinisti 😜 o bere Rivella e mangiare raclette tutti i giorni e sentire canti popolari e marcette zum pappa zum…..

  8. Io sono favorevole ai RIMPATRI sicuramente di tutti migranti irregolari, carcerati o non carcerati (che costituiscono le fattispecie 1 e 2 del mio commento precedente), ma sostengo la necessità dei RIMPATRI anche de migranti regolari/regolarizzati che NON vogliono europeizzarsi (fattispecie 3) perché essi costituiscono il tumore sociale che rischia di uccidere la civiltà europea.
     
    I migranti, ancorché regolari, che NON vogliono europeizzarsi (e sono quasi esclusivamente islamici, ma forse non solo…) sono il tumore sociale che dobbiamo combattere sena esitazione.
     
    Ma la massa tumorale persiste, o addirittura cresce, se continuano ad agire i fattori tumorali, ovvero, nel caso, quei cittadini in teoria “europei” che alimentano l’idea che possano stare da noi quelli che non vogliono europeizzarsi. I fattori tumorali possono essere espressione o del modo suadente e fintamente buonista alla Pasini (catto-democristiani) o della posizione più esplicità ma più scriteriata possibile cioè di quelli che sono apertamente A FAVORE dei “non europei che rifiutano di europeizzarsi2.
     
    Questa posizione è completamente imbecille perché pretende di riconoscere i diritti civili (chiamateli come volete: diritti umani, diritti europei, ecc) a soggetti CHE SONO ESPRESIONE DI UN MODO DI VIVERE CHE NEGA all’origine TALI DIRITTI E CHE VUOLE PERSISTERE NELLA DIFESA DI RALE MODO DI VIVERE, che è antieuropeo.
     
    La nostra miglior manifestazione di civiltà è difendere la nostra civiltà europei a spada tratta e tale difesa va concretizzata sia contro il tumore sociale (=islamici o cmq chi NON vuole europeizzarsi) sia verso gli altri cittadini europei che si schierano con gli islamici e quindi CONTRO la civiltà europea.
    I fattori tumorali come voi vanno quindi estirpati totalmente perché altrimenti agirete sempre per alimentare il tumore sociale. Inutile agire sulla massa tumorale (rimpatriando islamici), se non si cancellano completamente i fattori tumorali che alimentano la massa tumorale stessa.

  9. Riflettevo ieri sera che la criminalità è sicuramente l’aspetto più problematico del grande tema dell’immigrazione, ma non è l’unico e soprattutto non copre tutte le fattispecie. Sintetizzo e quindi semplifico assai. Si possono individuare tre grandi famiglie di problemi. 1) I criminali veri e propri, quelli che, condannati, stanno nelle carceri italiane. Pare che costituiscano il 30% della ns popolazione carceraria. Questi vanno rispediti nei loro paesi, il che ci permetterebbe anche di alleggerire l’affollamento carcerario e i relativi problemi. 2) Poi c’è tutta quella massa informe e incontrollata che, pur NON essendo in carcere, vive nel degrado e inevitabilmente prima o poi commette atti di criminalità, magari “micro”, ma che per i cittadini italiani possono essere “fastidiosi” (es: coltello alla gola per rubarti il cellulare mentre vai a prendere il treno). Ebbene è inutile che ce la meniamo: tutta questa feccia va rimpatriata nei rispettivi paesi, in stile Trump/Stamer e, così almeno spero io, come farà la Germania nel prossimo futuro. 3) C’è poi quell’insieme di problemi sociali, in particolare connessi agli islamici, conseguenti alla loro non volontà di europeizzarsi. Qui la criminalità c’entra poco o addirittura nulla. Ma questi vanno rimpatriati ugualmente perché costituiscono il “tumore sociale” cui ho già fatto riferimento. Un esempio fra i tantissimi? La preside di una scuola di Monfalcone ha dovuto organizzare una procedura (ogni mattina) di riconoscimento facciale (in una stanza riservata…) delle ragazze islamiche che indossano sempre il burqa completo (=solo fessura degli occhi). Ecco qui la criminalità non c’entra NIENTE e purtuttavia queste esempi confermano che gli islamici NON vogliono europeizzarsi, ma anzi educano anche i loro figli/e a venire su con una forma mentis islamica, per cui neppure i figli/e (anche se nati qui) svorranno europeizzarsi. Probabilmente i padri di queste ragazze lavorano, (quindi non hanno bisogno di rubare), hanno una casa, hanno la famiglia con sé, quindi qui NON c’è criminalità, ma essi costituiscono cmq un problema sociale. fenomeni del genere sono un tumore sociale perché, se gli islamici aumentano di numero, avremo una società che diventerà sempre più islamizzata. A titolo personale me ne posso anche sbattere, ma mi disgusta il fatto che i ns figli, nipoti e bisnipoti debbano vivere NON in una società europea, ma in una società islamizzata e tutto ciò solo perché una frangia attuale di cittadini europei è così rimbambita che vive nella “illusione” di dover riconoscere i “diritti umani” anche agli “altri”. Pensiamo a noi in primis, e soprattutto ai ns figlia, nipoti e bisnipoti.

  10. @24 Evidentemente a costui piace vivere in una società simile a quella del Katanga (come dice Bertoncelli) e non in un paese civile e sviluppato, come invece piace vivere a noi.
     
    Ma, benedetto ragazzo, perché non fai che trasferiti tu nel Katanga, invece di pretendere di sputtanare l’Italia, spingendola al livello del Katanga e costringendo tutti noi a vivere in una società tribale e sottosviluppata?
     
    Cari ragazzi, ma non capite proprio che più fate affermazioni di quel tipo e più esasperate lo sfinimento della popolazione (che a vivere con il Katanga in casa nostra non ci pensa proprio!) e più saliranno i consensi per i neonazisti o parificati?

  11. E’ vero Fabio, il problema principale è la criminalità. Infatti io terrei le stesse severe posizioni anche se i problemi ci arrivassero da ariani albini, bianchi come lenzuola.
    Sta di fatto, però, che la stragrandissima maggioranza degli irregolari, che ci sono qui da noi, sono afro-islamici. Venegono dal Maghreb o dal Sahel o dal M.O + area Pakistan-Bangladesh. Un’altra componente invece è sudamericana, questi sono problematicissimi per il tema delle case occupate (ricordate la bambina scomparsa a Firenze nell’ex hotel occupato appunto da latino americani?). Il tema cardine diventa quindi l’irregolarità, cioè lo stare qui da noi in violazione di legge e al di fuori di ogni controllo. Nel degrado nascono i germi della criminalità. Infatti io sono per il rimpatrio di ogni tipo di irregolari: bianchi, neri, rossi, gialli.
    Però negli afro-islamici le due cose convergono e interagiscono, per cui aumentano le loro difficoltà a stare nella ns società europea per la già citata rigidità ideologica dei musulmani

  12. Dunque Fabio, rispondo anche se non sono direttamente chiamato in causa, perché io non sono favorevole assolutamente d’accordo all’immigrazione di massa da tutto il mondo, senza controlli, senza se e senza ma.
    Comunque:
    1) Ovviamente no, non sono favorevole all’espulsione degli stranieri pregiudicati, a maggior ragione se sono anche irregolari, cioè – in lingua italiana – clandestini se non altro perché dipende dai reati per cui sono pregiudicati. Un omicida o uno stupratore non lo rimando dove sarà rimesso in libertà, per esempio. E ovviamente l’ingresso e la permanenza in Italia irregolari non sono da considerarsi in alcun modo reati.
    2) Direi di si, con il caveat precedente.
    3) Assolutamente si, ma contestualmente tu devi essere d’accordo a perseguire penalmente e inflessibilmente tutti quelli che affittano in nero (con aggravante se a migranti), tutti coloro che impiegano gli immigrati magari in nero (i proprietari e i gestori delle aziende agricole in particolare, ma anche chi paga badanti e donne di servizio) 
     

  13. Chi è favorevole all’immigrazione di massa da tutto il mondo, senza controlli, senza se e senza ma, […]

    Sbaglia le premesse.

  14. TRE DOMANDE FACILI FACILI 
    Chi è favorevole all’immigrazione di massa da tutto il mondo, senza controlli, senza se e senza ma, risponda alle seguenti tre domande:
    1) Siete favorevoli almeno all’espulsione degli stranieri pregiudicati, a maggior ragione se sono anche irregolari, cioè – in lingua italiana – clandestini?
    2) Siete d’accordo che espellere qualcuno significa imbarcarlo su un aereo diretto al suo Paese, se necessario con una scorta di polizia? In altre parole, non ci si deve limitare come ora alle “grida manzoniane” ad andarsene cortesemente dall’Italia entro tot giorni. Queste “grida” sono molto apprezzate dagli interessati: servono come carta igienica.
    3) Siete d’accordo di NON tollerare piú che bande di “risorse” boldriniane – in massima parte clandestine – stazionino impunemente nelle stazioni ferroviarie d’Italia e altrove, con contorno di spaccio di droga, aggressioni, accoltellamenti, stupri e altre raffinatezze “multiculturali”?
    Rispondere sí a tutte e tre le domande costituisce davvero il minimo vitale per una società che non voglia sprofondare al livello di una tribú delle foreste vergini del Katanga.
     
    P.S. Come si vede, non ne ho fatto una questione etnica, razziale o religiosa. È soltanto una banale questione di criminalità. 

  15. Ma che democrazia è quella in cui ci mettiamo a discutere con un filonazista? E ci scandalizziamo per una parolaccia quando diamo pari dignità al razzimo?

  16. Ci sono alcuni punti direi “cristiani” più che demo/cristiani, e lo dico da laico, che chi non gioisce per l’evoluzione politica attuale in molti paesi (non gli altri) dovrebbe a mio parere difendere anche adottando opportune politiche gestionali rigorose, compresi i rimpatri. Primo. Si rispetta la dignità delle persone. Noi siamo europei non texani. Non si esibiscono le persone in catene. Stammer non prenderà’ più voti. Li perderà: i razzisti votano i fascisti non i laburisti moderati. Secondo. Non si attizza l’odio generalizzando, diffondendo pregiudizi e attaccando come una minaccia e un pericolo le culture/religioni altrui. Si puniscono e si impediscono con fermezza, senza sconti, usi e costumi sul nostro territorio lesivi dei nostri valori di libertà e di rifiuto delle discriminazioni e delle nostre regole di convivenza. Se pratichi l’escissione su tua figlia o la dai sposa bambina o la meni se non porta il velo vai in galera,pulito pulito senza tolleranza per le diversità di costumi. Terzo: si garantisce il diritto di asilo per i perseguitati distinguendo i falsi rifugiati. Quarto: si salvano e si curano comunque le persone che stanno male, poi si analizza la loro posizione. Noi non utilizziamo l’omissione di soccorso per risolvere i problemi con forme latenti di eutanasia. I nostri soldati e marinai non sono un plotone di esecuzione mascherato, sono sul terreno per perseguire i trafficanti e se necessario proteggere e salvare le vittime. Quinto: nessuna tolleranza per la propaganda e i comportamenti razzisti e che riecheggiano in chiave revisionista posizioni che la nostra Costituzione bandisce e che hanno portato alla rovina il nostro paese schierandolo dalla parte sbagliata della storia.Amen. Gli altri facciano nella legittimità il loro gioco e si vedrà dove andrà’ il purtroppo volubile e anche un po’ manipolato consenso popolare. 

  17. Evita le considerazioni economiche, in particolare sulla disoccupazione.
     
    Sempre da Sole, è vero che la disoccupazione è scesa di 46000 unità, ma contestualmente l’inattività è aumentata di 44000 unità: in altre parole ci sono meno persone nelle liste di disoccupazione ma solo perché hanno perso la speranza nelle liste.
    Senza dubbio un grande successo del governicchio della Trumpetta. 

  18. E il “Buongoverno” della Spagna ?.
    .E’ buongoverno perchè è buono , o è buono perchè è l’ultimo rimasto a sinistra ?

  19. Evitate considerazioni economiche: di tutti gli argomenti è il meno indicato per voi. La % di crescita del PIL spagnolo è superiore a quella italiana,  perché il loro PIL in valore assoluto è più piccolo (e ogni variazione % risulta superiore), poi perché, per la composizione del PIL, loro sono meno coinvolti nel processo di deindustrializzazione che coinvolge tutta l’Europa (le statistiche industriali tedesche sono critiche come quelle italiane, se non peggio…) e in più per la Spagna, ad una maggior velocità di crescita % del PIL si accompagna una maggior inflazione (come in genere capita): 2,5%-3% in Spagna, contro 1%-1,5% in Italia. Sulle tasche e quindi sull’emotività dei consumatori finali alla fine “pesa” di più il dato inflattivo. Non parliamo poi delle statistiche sulla disoccupazione: 10,5%-11% in Spagna, contro il 6% in Italia. Per cui non credo proprio che i cittadini spagnoli facciamo salti di gioia rispetto ai cittadini italiani per il confronto fra i rispettivi quadri economici… Non parliamo poi dei tedeschi la cui crescita % del PIL è risultata NEGATIVA per due anni consecutivi (2023 e 2024): loro sì che sono in recessione, non l’Italia. Il quadro economico italiano è complessivamente uno dei migliori in Europa. Non parliamo poi del prestigio internazionale che si è guadagnato il Governo Italiano e la Premier in particolare. Oggi l’Italia è il paese più autorevole in Europa, mentre la Spagna non se la caga nessuno.
    Quand’anche ci fossero, fra i cittadini italiani, motivi di nervosismo e di frustrazioni originati dal nostro quadro economico, essi si scaricherebbero però sul tema immigrazione, per cui, a maggior ragione, alleggeriamo in fretta la situazione su questo fronte, sennò la bomba sociale scoppia davvero, ma NON E’ COLPA della politica economica del governo. Anzi non è proprio colpa del governo, semmai è colpa di tutti i fan della cultura dell’immigrazione

  20. Pasini non so più come ripeterlo: ci avete sfinito a tal punto, nei 50 anni (1968-2020) della cultura dei diritti, che ora NON siamo più disponibili a limitarci a rimanere “ragionevoli”. Pur di spazzarvi via TUTTI (sia afro-islamici che, se del caso, anche i loro fan fra gli europei…), non guariamo più in faccia a nessuno.

    Mi sembra di averli già sentiti dei proclami simili. E chi li aveva fatti, ha portato questo paese e l’Europa intera alla tragedia della seconda guerra mondiale, alla distruzione e alla morte.

  21. “settore industriale in contrazione da più di un anno”
    Veramente secondo il Sole 24 Ore sono 742 giorni, perciò più di 2 anni…
    Ma veri sabaudi lo sanno che il problema sono gli immigrati afro-islamici e non certo i balenghi che sanno far di conto e i giornalisti woke del Sole!

  22. @9 balengo. Si usa dire così per convenzione. vedrete che dopo le elezioni si dirà così. In ogni caso, il 22% dei voti significa che un elettore su 5 elettori è un neonazista. Sappiamo già tutti che chi NON va a votare… cazzi suoi. E cmq se non va a votare significa che NON gliene sbatte niente della vita sociale e politica, è come se si chiamasse fuori. Per cui li possiamo cancellare, nei calcoli, tanto per loro è irrilevante chi vince e chi perde. Di conseguenza, pragmaticamente, è sensato e fondato dire che un risultato elettorale del 22% per AfD significa che 1 tedesco su 5 è un  neonazista.
     
    A prescindere da queste tue seghe mentali numeriche (tu sei proprio tarato nel cranio, ma te l’ho detto apertamente, ormai anni fa) se Afd fa il botto nelle elezioni tedesche…altro che “diritti per tutti”! quelli gli afro-islaimici li mettono davvero sui treni “piombati” e li riportano nei loro paesi senza tante fisime, meno che mai quelle “matematiche” (se sono 1 su 5 oppure 1 su 7 oppure 1 su 10… Ma figurati se i neonazisti si preoccupano di queste scemenze da sottosviluppati)… E se iniziano con i rimpatri anche in Germania, dopo che lo fanno già Trump e Stamer, vedrete che la cosa sarà sdoganata a livello europeo, la faranno tutti i paesi e andrà così anche per noi italiani…

  23. @7. Non spetta a noi italiani garantire i diritti umani per gli altri. Anche perché, come già ripetuto a iosa, su 8 mld di individui, ce ne sono 4 citca che NON godono di diretti umani. O perché vivono in stati non democratici (anche solo la Russia o la Cina) o per guerre, epidemie, catastrofi, siccità ecc ecc ecc. Non siamo responsabili della sofferenza di 4 mld di individui e meno che mai verso gli afro-islamici che ci odiano da sempre. Siamo nell’era Trump: TRrump ha ricevuto milioni di voti anche da digli e nipoti di ex immigrati messicani irregolari, i cui eredi oggi NON volgiono altri immigrati irregolari. per cui siamo in un mondo in cui NON domina la solidarietà, ma il desiderio di tenere per sè i propri diritti e NON concederli agli altri. Lo stesso capita qui da noi per gli afro-islamici. I ogni caso quel trend che io chiamo, convenzionalmente, la destrizzazione dell’Occidente  comporta la “chiusura” degli occidentali, il non voler più condividere i propri benefici con gli altri individui estranei al mondo occidentale. Io sono così e non lo nego apertamente. Ma non sono l’unico, anzi, e il trend si affermerà a prescindere che sia eticamente giusto o meno e a prescindere che voi siate d’accordo o meno.

  24. un tedesco ogni 5 è un neonazista

    Tarlo Crovella ha grossi problemi con la Storia. Ma con la Matematica, se possibile, va anche peggio. Ipotizzando un’astensione del 25%, il 20% dei voti significa 7M abbondanti di voti, di certo non un tedesco ogni 5 (sia chiaro: comunque troppi!). 7M come i voti presi da Fratelli d’Italia alle ultime politiche (alle europee hanno preso poi qualcosa di meno, circa 6,5M di voti; per capirci, Renzi nel 2014 alle europee prese 11M di voti, Salvini alle europee del 2019 ne prese 9M). 
     
    Per carità, i numeri della destra estrema, in questo momento, sono alti (la rana di Pasini per il momento si gode l’acqua tiepida), ma la verità è che i voti girano molto, seguendo di fatto gli alti e bassi dell’economia. E così l’Italia governata da un branco di scappati di casa perde colpi (settore industriale in contrazione da più di un anno), e subisce nel frattempo il sorpasso da parte della Spagna, la cui crescita strutturale è favorita dal buon governo di centrosinistra. Però, certo, il problema più urgente da risolvere è l’immigrazione.

  25. Guardate: io partecipo con una certa regolarità a riunioni politiche e/o gruppi di lavoro/tavole rotonde, eventi ecc. Vi possono dire che la mia animosità è NIENTE in confronto allo “sfinimento” della gente chiamiamola normale, rispetto al tema immigrazione. Se non alleggeriamo il disagio, l’insicurezza e il fastidio degli italiani su questo tema, rischiamo davvero che poi si inneschi una caccia alle streghe incontrollata e autogestita. Per alleggerire la pressione a carico dei nostri concittadini, dobbiamo 1) portare via gli immigrati irregolari e 2) evitare che ne sbarchino altri.
    Se non ci orientiamo in questa direzione, non solo a parole, ma addirittura con azioni pratiche ed efficaci, in stile Trump (e senza più intralci da parte di magistrati che sono ovviamente coesi con la “cultura dell’immigrazione”), il bubbone scoppierà all’interno della società italiana (europea in generale). E in quel frangente non si controllano più le azioni e nel calderone verso gli afro-islamici potrebbero finirci anche quegli italiani che si allineano con la politica di accettazione. Non è una minaccia, è una constatazione. Ma se non portiamo via gli irregolari, la gente esploderà.
    Per cui: altro che farsi pippe sul caso Almasri! Doppiamo prelevare forzatamente quei vagabondi (quasi tutti afro-islamici, presumibilmente irregolari, altrimenti starebbero da qualche altra parte) alla Stazione Centrale e spostarli nei centri in Albania. Almeno stanno “là” (in Albania) e non rompono le palle “qua”. E se escono dal centro, vagano per l’Albania e NON per l’Italia. Poter realizzare ripetute azioni del genere (ripetute: devono essere più di una…) e arrivare addirittura alla loro sistematicità, possiamo pensare di alleggerire la pressione sui cittadini italiani. continuare a fare considerazioni del tutto strampalate e di stampo democristiano, invitando a non fare come nel passato, fa solo INCAZZARE di più i cittadini italiani.

  26. “mettono il riconoscimento dei diritti europei anche ai non europei DAVANTI alla tutela di noi europei”
    D’accordo con Placido: la definizione di “diritti europei” è una delle tante scemenze ignoranti.
    Ma sopratutto vorrei sottolineare che l’unica richiesta (rivoluzionaria per il sedicente sabaudo) è chiedere diritti umani per i non europei.

  27. Se si vanno a riprendere i manifesti e i pezzi di propaganda a difesa della razza contro la minaccia rappresentata dalla cultura giudaica si può notare che l’aggettivo “viscido” è spesso usato per definire anche iconograficamente l’ebreo, che è caratterizzato come debole, viscido, molliccio, codardo, scuro di carnagione e di occhi, stupido….contrapposto alla forza, alla solarità e alla virilità prorompente e occhiazzurrina dell’ariano. Temi che oggi vengono applicati ad altri soggetti. Interessante, è come se il Male avesse sempre certe caratteristiche non solo morali ma anche fisiche. Si vede che io sono un ossolano, ariano di aspetto ma ebreizzato nell’anima 😀 Beh dai…mi poteva andare peggio…usi il giudizio chi c’è l’ha diceva la nonna. Aufwiedersehen, meine Liebe. 

  28. Pasini non so più come ripeterlo: ci avete sfinito a tal punto, nei 50 anni (1968-2020) della cultura dei diritti, che ora NON siamo più disponibili a limitarci a rimanere “ragionevoli”. Pur di spazzarvi via TUTTI (sia afro-islamici che, se del caso, anche i loro fan fra gli europei…), non guariamo più in faccia a nessuno. E’ INUTILE CHE INSISTI CON I TUOI MIELOSI E VISCIDI INVITI ALLA RAGIONEVOLEZZA: NON C’E PIU’ TRIPPA PER GATTI.
     
    Siamo irreversibilmente entrati nell’era di Trump, di Musk, di Netanyahu ecc ecc ecc. AfD è accreditata di prendere il 21-22% nelle imminenti elezioni politiche in Germania: significa che un tedesco ogni 5 è un neonazista. Chi tenta di contrapporsi al trend che caratterizzerà l’Occidente verrà spazzato via, non per cattiveria mia, ma perché é nei fatti oggettivi.

  29. Nota: nell’1, a un certo punto non è stato recepito il tasto maiuscolo ed è venuto 105 che è incomprensibile
     
    la frase corretta è: 
    abbiamo già appurato che i legittimati a stare da noi ai sensi dell’art 10 sono circa il 10% di quelli che sbarcano, GLI ALTRI NO: MENTRE LA CULTURA DELL0’IMMIGRAZIONE VORREBBE APPLICARE I NOSTRI DIRITTI AL 100% DEGLI “ALTRI”.
     
    Ne approfitto per precisare che oltre al citato 10%, c’è un altro 20% circa che fruisce di protezioni speciali, che però NON sono costituzionali e per abolire queste protesioni è ancora più facile che abolire l’ert 10 della Costuituzione. Basta non rinnovare le convenzion i e/o deliberare nuove leggi dordinarie con valenza antitetica.
     
    A prescindere da ciò, RISULTA PERO’ CHE IL 70% (100%-30%) DEGLI SBARCATI E’ INDISCUTIBILMENTE IRREGOLARE  E QUINDI RISIEDE CLADESTUINAMENTE SUL NSOTRO TERRITORIO. 
     
    ANCHE SE IL 70% NON E’ OVVIAMENTE IL 1005, NE E’ UNA GNA PARRTE: AL MOMENTO IO MI ACCONTENTEREI SE RIMPATRIASSIMO QUESTO 70%. Alleggeriremmo non poco il problema. Poi al 30% residuale, ci penseremo dopo…

  30. La cosa più impressionante quando si visita il museo dell’Olocausto sotto la Stazione di Milano, oltre ai vagoni originali sui quali ti fanno salire, sono i tabelloni con le testimonianze delle complicità di tanti “bravi” cittadini milanesi nell’attività di denuncia e di segnalazione. La stessa cosa racconta sempre uno degli ultimi sopravvissuti genovesi. A volte per interesse economico ma non sempre, a volte per convinzione di fare la cosa giusta per il futuro dei loro figli. Oltre a stare male e magari anche a piangere leggendo e sentendo  quei racconti, quando esci di nuovo alla luce ti chiedi: ma come è potuto succedere? A Milano, a Genova….tra persone apparentemente tranquille e normali? I miei suoceri conoscevano come vicini di casa una famiglia di questi delatori della buona borghesia milanese. Poi ti rileggi i libri di Primo Levi e tutta la letteratura psico-sociale e storica  in proposito ed eccolo la’ il meccanismo sempre uguale, sempre lo stesso, progressivo, inesorabile, pezzo dopo pezzo, prima con l’individuazione della minaccia, poi del bersaglio e poi su su per la scala fino alla soluzione finale. La rana nel pentolone. Inutile precisare tra persone raziocinanti che questo non significa che la gestione dei flussi migratori e della convivenza di culture diverse sullo stesso territorio  e’ un problema serio, complesso che non si risolve con i buoni (o cattivi) sentimenti e che richiede decisioni anche drastiche, difficili, dure a volte. Ma se entra in funzione quel maledetto algoritmo emotivo le cose possono deragliare pezzo dopo pezzo, come ben sanno gli ebrei e i sopravvissuti di diverse e magari poco conosciute persecuzioni, come ad esempio i russi islamici di etnia tartara ai quali il compagno Stalin applicò il solito e ben oliato processo. Opporsi alla giostra infernale, cercare di “riportare l’Io domina l’Es”  e’ fondamentale fin dai primi giri, quando la velocità e la forza  attrattiva sono ancora basse. Questa è la sfida oggi e riguarda le persone ragionevoli, di destra, di sinistra e di centro, perché se scoppia l’incendio non guarda in faccia nessuno. Teniamo duro, ognuno le suo piccolo mondo, con comprensione, rispetto ma anche con fermezza. Ciao

  31. QUANTO ALLE “DEIEZIONI” (come definite le mie tesi) PUO’ DARSI CHE LO SIANO, ma il punto cardine è che NON SONO LIMITATE ALLA MIA PERSONA.
    E’ questo che volete negare ai vostri stessi occhi.
    ORMAI L’OCCIDENTE LA PENSA COSI’ E AGISCE COSI’: TRUMP RIMPATRIA I MIGRANTI, STAMER (premier laburista britannico) ALTRETTANTO, FRA POCO (post elezioni 23/2) potrebbe aggiungersi massicciamente anche la Germania, Israele bombarda da 15 mesi e, mi sa tanto che riprenderà a breve… E su CAZA sia Trump che Netanyahu sono propensi a “spostare” i palestinesi… L’Occidente è ormai così e lo sarà sempre di più, che vi piaccia o meno (ricordo ancora una volta la conclusione di Corrado Augias: i cittadini occidentali vogliono solo starsene tranquilli – per questo votano maggiormente a destra – e delle grandi battaglie dei diritti… se ne sbattono).
     
    VI HO GIA’ RIPETUTAMENTE SUGGERITO CHE DOVETE PRICURARVI UNA ABBONDANTE BATTERIA DI “PINZE DA NASO”, PERCHE’ SARETE CONDANNATI A VIVERE IN UNA SOCIETA’ OCCIDENTALE DOVE LE COSE CHE A VOI APPARIRANNO “DEIEZIONI” SARANNO SEMPRE PIU’ NUMEROSE E MEFITICHE.
    Non tanto per colpa di Crovella, ma dei vari Trump, Netanyahu, Stamer, Meloni, Le Pen, Orban, Salvini… e chi più ne ha più ne metta…

  32. Quello si intende per società giudaico-cristiana. E’ una definizione soggettiva di noi di destra? e che differenza fa? Noi ragioniamo così e quei valori lì vogliamo difendere anche se NON siamo religiosi a titolo individuale. La nostre radici sono, sintetizzando, in tre cappi: la cultura classica (=impostazione aristotelica) e i valori esistenziali delle due grandi religioni monoteiste che caratterizzano l’Europa (il valore dell’Illuminismo, che ci caratterizza anche, è la concezione della laicità dello Stato e delle leggi, infatti io NON parlo di “società religiosa” o teocratica quando mi riferisco alla società europea).
    Invece i “valori” islamici (ammesso che si possano considerare “valori”) NON caratterizzano la nostra società, la ns cultura e la ns storia. Di NOI EUROPEI intendo
    Per “diritti europei” (che vi rinfaccio voi vorreste riconoscere ai non europei-cioè agli afro-islamici) intendo i ns diritti, chiamiamoli se vi fa piacere costituzionali. L’art. 10 della costituzione (che io cmq vorrei abolire) equipara a noi esclusivamente i cittadini che sono impossibilitati all’esercizio dei loro diritti negli stati di origine. abbiamo già appurato che i legittimati a stare da noi ai senso dell’art 10 sono circa il 105 di quelli che sbarcano GLI ALTRI NO: MENTRE LA CULTUTA DELL0’IMMIGRAZIONE VORREBBE APPLICARE I NOSTRI DIRITTI AL 100% DEGLI “ALTRI”.
    La cultura dell’immigrazione si basa sul una specie di gioco delle tre carte: quello di voler estendere agli islamici l’applicazione dei diritti che abbiamo concepito per noi europei. Per cui se c’è un infelice in mezzo all’Africa, voi vorreste che lo andassimo addirittura a prendere (sicuramente volete che lo accogliamo se sbarca), pur di salvarlo dalla sua infelicità. Ma ho già detto che gli infelici sul pianeta sono, spannometricamente, 4 miliardi, su 8 totali: anche volendo aiutarli tutti (e io NON VOGLIO), in Italia non ci starebbero, non avremmo la capacità organizzativa né quella economica per farlo.

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