Il CAI Castelnuovo Garfagnana fa chiarezza dopo la firma di una convenzione tra il comune di Vagli di Sotto e la Società Cave Carcaraia, smentendo l’esistenza di un ipotetico accordo economico per la manutenzione del sentiero interessato dalla Cava Carcaraia.
«Nessun accordo con chi distrugge la montagna»
a cura della Redazione de Lo Scarpone
(pubblicato su loscarpone.cai.it il 16 novembre 2022)
«Riteniamo assolutamente necessario fare chiarezza relativamente alle informazioni riguardanti i progetti delle società estrattive operanti nel territorio apuano nei quali siamo stati coinvolti inconsapevolmente».
Si leggono queste parole nella nota del CAI Castelnuovo Garfagnana diffusa dopo la firma della “Convenzione per regolare gli interventi previsti dai P.A.B.E. (Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi) e le correlate opere ed interventi di interesse pubblico e il monitoraggio delle lavorazioni”, stipulata tra il Comune di Vagli Sotto e la Società Cave Carcaraia srl (repertorio n. 313 del Comune). Il documento riguarda le attività estrattive della Cava Carcaraia.
Le inesattezze denunciate dalla Sezione
Nel testo all’articolo 10, comma 3, si obbliga il soggetto attuatore, ovvero la Società Cave Carcaraia srl, a
«mantenere e mettere in sicurezza il sentiero CAI n. 177 nel tratto interessato dal sito estrattivo, ai fini della sua tutela e valorizzazione, e per cui, in particolare, la Società esercente deve concludere un accordo con la Sezione CAI responsabile del sentiero».
Non solo, il CAI Castelnuovo Garfagnana è venuto anche a sapere che nel Piano di coltivazione, presentato da Cave Carcaraia srl,
«viene preventivato un accordo in corso con la Sezione CAI locale nel quale sarebbero offerti 500 euro all’anno per 10 anni affinché i volontari della stessa Sezione possano accedere agevolmente, tramite la viabilità di cava, al sentiero per le ordinarie manutenzioni annuali».
«Escavazione contraria alla nostra missione»
«Non raggiungeremo mai un accordo di alcun genere, economico o di altra natura, con chi fa dello sfruttamento della montagna la sua distruzione», si legge nella nota della Sezione che si dichiara all’oscuro di tutto. «Una delle principali missioni istituzionali del CAI, la difesa dell’ambiente naturale della montagna, è fissata nel punto 5 del Bidecalogo, ovvero sostenere il principio del divieto assoluto di escavazione di materiali (marmi, dolomia, inerti, ecc). Si ritiene che il consumo delle Alpi Apuane sia una attività contraria alla nostra missione e, pertanto, la Sezione CAI di Castelnuovo prende le distanze da ogni qualsivoglia coinvolgimento con soggetti che non rispettino i principi di tutela dell’ambiente montano».
La sezione CAI “Roberto Nobili” di Castelnuovo Gargagnana è, continua la nota, «un’istituzione presente da oltre 30 anni su questo territorio, con lo scopo di valorizzare le realtà naturalistiche attraverso attività di avvicinamento e scoperta delle bellezze ambientali a noi vicine. Ci proponiamo come mediatore di servizi atti far vivere le nostre valli e montagne come luoghi di frequentazione da parte di grandi e piccini, appassionati e neofiti. La nostra Sezione crede di avere un ruolo nella funzione di monitoraggio e difesa del proprio territorio. Le Alpi Apuane con le loro peculiarità geologiche, il loro aspetto grandioso dai profili titanici e all’apparenza intoccabili, nascondono un ambiente delicato e fragile nei suoi equilibri. Proprio in questo periodo di riscoperta, la nostra Sezione si trova a dover svolgere ancor di più la sua attività di tutela delle maestose Apuane, da molti anni interessate da attività estrattive che impoveriscono sempre più l’ambiente naturale montano. Citando il sito ufficiale CAI, possiamo anche noi affermare che “Oggi la montagna soffre di un turismo di massa e uno sfruttamento indiscriminato di tutte le sue risorse. La tutela di queste risorse, il rispetto e lo sviluppo sostenibile sono un dovere. Un dovere che il Club alpino italiano, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente quale associazione ambientalista di interesse nazionale, ha nel cuore”».
La chiara presa di posizione del CAI Castelnuovo Garfagnana si inserisce nel contesto delle osservazioni fatte dalla Commissione regionale tutela ambiente montano del CAI Toscana, in collaborazione con il Gruppo regionale e con la referente della Commissione centrale TAM per la Toscana Riccarda Bezzi, relativamente al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per la Cava Carcaraia, attualmente all’esame del Parco regionale Alpi Apuane.
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Per chi volesse leggersi le osservazioni fatte dall’ Associazione Apuane Libere contro l’apertura di una galleria da 142.000mq nella zona più carsica delle Apuane a cui si riferisce la risposta del CAI di Castelnuovo Garfagnana, sarei lieto di inviarle
Pregevole questa presa di posizione, peccato che al CAI di Sarzana qualcuno tessa le lodi delle cave del Sagro e che i cosiddetti “free”climbers continuino a disturbare pesantemente tutti gli animali delle falesie
Il C.A.I. ha oramai più di 150 anni, mi pare, e solo ora e solo una risibile sessione ha letto lo statuto?
Altri 50 anni a riconoscere che Lacedelli aveva l’ossigeno?
Altri quanti per riconoscere che la Varale non era la “prostituta” dell’Alpe?
Propongo a questi campioni e testimoni di raffinatezza ed eleganza di investire nella MARMETTOLA come fanghi apuani per la cura della cellulite.
Ci sono molti modi di distruggere le montagne, alcuni più evidenti (come questo) altri più subdoli e fra le righe. Combattere sempre contro questi nemici della montagna. Apprezzamento per la Sezione CAI in questione, speriamo faccia strada ad un complessivo trend dei soci CAI sul tema “conservazione dell’ambiente” (tra l’altro è una delle finalità del CAI, arti 1 dello Statuto)
Pur di sputtanare questi monti ci s’inventa di tutto.
Poi le bottiglie le regalano…
Proprio dei campioni di eleganza questi personaggi.
Vergogna.
Era l’ora!!
Che una sezione CAI locale prendesse chiara posizione contro la distruzione.