Nord Stream, (più di) un anno dopo l’esplosione
(che ha rischiato di trascinare la Nato in guerra)
a cura della Redazione di ValigiaBlu
(pubblicato su valigiablu.it il 27 settembre 2023)
Erano le 2 del mattino del 26 settembre 2022 quando le stazioni di monitoraggio sismico in Danimarca, Svezia e Germania registrarono delle deboli scosse e gli operai del gasdotto Nord Stream rilevarono un forte calo di pressione nei tubi del gas di 1.200 chilometri che collegano Russia e Germania. Al sorgere del sole sul Mar Baltico, vicino all’isola danese di Bornholm, si videro salire gigantesche bolle di gas da circa 80 metri di profondità. A quelle seguirono altre scosse. Ben presto il quadro fu chiaro: c’erano state delle esplosioni che avevano gravemente danneggiato i due gasdotti Nord Stream 1 e 2 e causato perdite di metano in acque svedesi e danesi.
Subito dopo le esplosioni praticamente tutti i leader politici in Europa, negli Stati Uniti e in Russia avevano avanzato l’ipotesi del sabotaggio. Nessuno però era stato in grado di individuare i responsabili. Polonia e Ucraina avevano accusato apertamente la Russia, che a sua volta aveva accusato gli Stati Uniti. Mosca, Kyiv e Washington hanno negato con forza il loro coinvolgimento.
Le implicazioni sono significative: un attacco alle infrastrutture critiche di uno Stato membro minacciava di trascinare l’Unione Europea e la NATO nella guerra e arrivava in un momento in cui l’Europa stava ancora lavorando per rendersi indipendente dalle forniture energetiche della Russia.
Poco dopo l’attacco un esperto ha paragonato la situazione a un giallo di Agatha Christie, in cui tutte le parti coinvolte – Russia e Ucraina – sembravano avere un movente o avrebbero potuto trarre vantaggio dalla situazione.
Chi ha fatto esplodere i gasdotti Nord Stream, dunque? Mentre alcuni funzionari sostengono che l’operazione è stata complessa e potrebbe essere stata condotta solo da uno Stato nazionale, altri citano la scarsa profondità dei gasdotti per indicare la possibilità di attori non statali. Ciò su cui tutti concordano è che l’attacco è stato deliberato.
Le indagini ufficiali condotte in Svezia, Danimarca e Germania hanno dato finora poche risposte, mentre le inchieste giornalistiche non hanno portato a nulla di sostanziale se non un un dedalo di speculazioni.
A un anno di distanza si cercano ancora i responsabili di quegli attacchi. Ecco cosa sappiamo.
A che punto sono le indagini ufficiali su Nord Stream
Secondo il diritto internazionale, l’attacco al gasdotto Nord Stream si configurerebbe come un crimine di guerra qualora fosse appurata la responsabilità diretta di uno Stato in guerra, ha dichiarato a DW Stefan Talmon, esperto di diritto internazionale con sede a Bonn. “Questo perché il gasdotto Nord Stream è un progetto di infrastruttura civile. Secondo lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, distruggere infrastrutture civili non è solo una violazione del diritto internazionale, ma anche un crimine di guerra”.
Se, invece, fosse appurata la responsabilità di un paese terzo, prosegue il professore di diritto, l’esplosione dei due gasdotti “non rientrerebbe nel quadro del diritto dei conflitti armati, ma si tratterebbe di un attacco terroristico”. Inoltre, aggiunge Talmon, “davanti a un tribunale nazionale, la Russia come l’Ucraina o un paese terzo potrebbero invocare l’immunità di Stato, che si applica anche a questi attacchi”.
Al momento sono in corso indagini in Germania, Svezia e Danimarca. Gli inquirenti hanno mantenuto uno stretto riserbo sulle indagini, un aspetto che non sorprende, spiegano gli analisti, viste le potenziali ricadute diplomatiche di ciò che potrebbero scoprire.
In una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a luglio, i tre paesi hanno dichiarato che “la natura degli atti di sabotaggio è senza precedenti e le indagini sono complesse”. Le autorità russe sono state informate sugli sviluppi della vicenda.
In Germania le indagini sono condotte dal procuratore generale della Corte federale di giustizia e dalla polizia nazionale. Al momento non è stato ancora possibile stabilire l’identità degli autori o se l’atto sia stato compiuto da uno Stato o da un attore statale, ha dichiarato la Germania nella lettera alle Nazioni Unite.
A gennaio i procuratori federali hanno perquisito uno yacht che potrebbe essere stato utilizzato per trasportare gli esplosivi. Hanno sequestrato oggetti dall’imbarcazione e trovato tracce di esplosivo. Si sono rifiutati di commentare le speculazioni dei media secondo cui un gruppo di cinque uomini e una donna avrebbe noleggiato lo yacht Andromeda dal porto di Rostock per compiere l’operazione. “L’identità dei responsabili e le loro motivazioni sono ancora oggetto di indagini in corso”, ha dichiarato la procura tedesca all’agenzia di stampa AFP.
Il servizio di sicurezza svedese è l’agenzia principale che sta indagando sul caso sotto la guida del procuratore Mats Ljungqvist. “Speriamo di concludere l’indagine a breve, ma c’è ancora molto da fare e non accadrà nulla nelle prossime quattro settimane”, ha dichiarato il procuratore svedese alla Reuters la scorsa settimana. Ad aprile Ljungqvist aveva detto che lo “scenario principale” prefigurava che dietro l’attacco possa esserci un “attore statale”.
La Russia ha chiesto un’indagine dell’ONU sulla questione.
Sono stati gli ucraini?
Il primo a parlare di Ucraina è stato il New York Times. Nel marzo del 2023 il quotidiano statunitense pubblica un articolo secondo il quale funzionari statunitensi avevano visionato informazioni di intelligence che indicavano come responsabile dell’attacco a Nord Stream un “gruppo filo-ucraino”. Secondo l’articolo il Presidente ucraino Zelensky non era a conoscenza di questo attacco.
Tuttavia, a dispetto del titolo – che puntava dritto verso un gruppo di filo-ucraini – le informazioni fornite non permettevano di giungere a conclusioni certe. I dettagli sulle informazioni di intelligence erano sommari, non era chiaro chi potesse aver commissionato e diretto l’attentato (“molto probabilmente cittadini ucraini o russi, o una combinazione dei due”), l’attribuzione della responsabilità del sabotaggio restava ancora congetturale.
Sempre a marzo, anche un’inchiesta giornalistica condotta dall’emittente pubblica tedesca ARD e dal quotidiano Die Zeit punta le sue attenzioni verso l’Ucraina. Gli autori dell’indagine ipotizzavano che per il sabotaggio fosse stato utilizzato uno yacht di 15 metri, l’Andromeda, appartenente a una società che faceva capo a due ucraini e avrebbe coinvolto sei persone (cinque uomini e una donna) di nazionalità incerta. I sei sarebbero salpati dal porto di Warnemünde nel Mar Baltico, in Germania, il 6 settembre 2022, circa tre settimane prima dell’attacco all’oleodotto. Gli investigatori dell’Ufficio federale di polizia tedesco (BKA) avrebbero trovato tracce di esplosivo a bordo dell’imbarcazione, la stessa sostanza che era stata rilevata sul fondo del Baltico.
Ipotesi, come detto, smentita pochi giorni dopo dal procuratore svedese, Mats Ljungqvist, che alla Reuters diceva che il tipo di esplosivo utilizzato portava a escludere la responsabilità di un gruppo indipendente, come sostenuto dal media tedeschi, e faceva propendere invece per un “attore statale”.
A giugno un altro articolo del Washington Post torna a parlare di una responsabilità ucraina dietro l’attacco ai gasdotti. L’articolo riporta che i servizi segreti europei e americani erano già stati avvertiti da un alleato dei piani per un attacco da parte dei sommozzatori ucraini al gasdotto Nord Stream nel giugno 2022, stando a quanto riportato da documenti di intelligence trapelati e condivisi sulla piattaforma di chat Discord. Secondo il Washington Post, le forze operative speciali riferivano direttamente al comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, tuttavia, non era stato informato dei piani.
Alla fine di agosto, infine, una lunga inchiesta condotta da un team investigativo di 20 giornalisti dello Spiegel e dell’emittente pubblica tedesca ZDF ha titolato che “Gli indizi puntano in una direzione: verso l’Ucraina”, definendo i contenuti dell’indagine “politicamente sensibili”.
Ma anche l’articolo di Der Spiegel, al netto del titolo, non è riuscito a mostrare prove definitive tali da poter accertare la responsabilità ucraina.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha ripetutamente negato che il suo paese sia dietro al sabotaggio. “Non lo farei mai”, ha dichiarato al quotidiano tedesco Bild, aggiungendo che vorrebbe “vedere le prove”.
Sono stati gli americani?
A febbraio, il giornalista americano, Seymour Hersh, ha attribuito la responsabilità dell’attacco agli Stati Uniti. In un articolo su Substack, Hersh ha scritto che i sommozzatori della Marina statunitense, operando sotto la copertura di un’esercitazione della NATO con la Norvegia nel Mar Baltico, avevano piazzato degli esplosivi sui due gasdotti nell’estate del 2022 e successivamente avevano ricevuto l’ordine di farli saltare in aria in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’amministrazione Biden ha smentito categoricamente l’accusa.
Tuttavia, scrive Oliver Alexander in un articolo che mostra le incongruenze della ricostruzione di Hersh, tutte le informazioni contenute nell’articolo di Hersh proverrebbero da un’unica fonte anonima, che sembra aver avuto accesso diretto a ogni fase della pianificazione e dell’esecuzione di questa operazione altamente segreta. Leggendo per la prima volta il resoconto degli eventi fatto dai Hersh, il livello di dettagli forniti può spingere a dar credito alla storia. Ma proprio l’elevato livello di dettagli è anche il punto in cui l’intera ricostruzione comincia a traballare e non riesce a stare in piedi. Inoltre, spiega Simon Pirani in un altro articolo, “il resoconto della preparazione all’esplosione fatto da Hersh tralascia enormi parti della storia ed è grossolanamente fuorviante e la sua spiegazione delle motivazioni statunitensi è errata e la sua decisione di escludere le motivazioni russe è unilaterale”.
Hersh – ipotizza DW – potrebbe aver fatto riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante la visita del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, all’inizio del febbraio 2022, prima che la Russia invadesse l’Ucraina. In quell’occasione Biden aveva dichiarato: “Se la Russia invade…allora non ci sarà più il Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”.
Pochi giorni dopo l’attacco, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, aveva affermato che le esplosioni del Nord Stream offrivano “una straordinaria opportunità per eliminare una volta per tutte la dipendenza dall’energia russa”.
Sono stati i russi?
Anche la Russia aveva un motivo per distruggere i tubi del gas: la società russa Gazprom aveva già interrotto il flusso di gas attraverso il Nord Stream 1 nell’estate del 2022 – e così facendo aveva violato gli obblighi di fornitura garantiti dal contratto. Questo avrebbe aperto la porta a richieste di risarcimento da parte dei partner occidentali. La distruzione del gasdotto ha permesso a Gazprom di invocare la “forza maggiore”, rendendo nulle le richieste di risarcimento. Questa tesi, tuttavia, presuppone che la Russia si attenga alle sentenze dei tribunali internazionali.
Inoltre, gli esperti non hanno escluso un’operazione da parte della Russia con indizi deliberatamente piazzati per far ricadere la colpa sull’Ucraina, riporta Al Jazeera. Qualsiasi sospetto coinvolgimento di Kyiv in un attacco alle infrastrutture energetiche europee potrebbe minacciare il sostegno degli alleati, a vantaggio della Russia.
A maggio 2023 un’inchiesta di quattro media scandinavi ha riportato che tre navi della marina russa, in grado di eseguire operazioni subacquee, si trovavano nei pressi dei due gasdotti Nord Stream nel periodo precedente alle esplosioni avvenute lo scorso settembre. Tuttavia, le prove raccolte non erano sufficienti per stabilire la responsabilità russa.
Nel dicembre del 202 un funzionario europeo ha dichiarato che nessuna prova conclusiva suggeriva a quel momento il coinvolgimento della Russia, come ha riferito il Washington Post. Un’opinione ripresa poi da decine di funzionari e diplomatici e da membri dell’intelligence di nove paesi.
Nei giorni scorsi Wolf-Wiedmann-Schmidt, uno dei giornalisti che ha lavorato all’indagine di Der Spiegel dello scorso agosto, ha dichiarato a DW che finora non è stato trovato nulla che possa provare che dietro l’attacco ci sia la mano della Russia e degli Stati Uniti.
Un Anno di Menzogne sul Nord Stream
di Seymour Hersh
(pubblicato su liberopensare.com il 27 settembre 2023)
Traduzione di Piero Cammerinesi
L’amministrazione Biden non ha riconosciuto la propria responsabilità nell’attentato al gasdotto né lo scopo del sabotaggio
Non so molto delle operazioni segrete della CIA – nessun estraneo può farlo – ma so che la componente essenziale di tutte le missioni di successo è la totale negabilità. Gli uomini e le donne americani che si sono mossi, sotto copertura, dentro e fuori la Norvegia nei mesi necessari per pianificare e portare a termine la distruzione di tre dei quattro gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico un anno fa, non hanno lasciato alcuna traccia – nemmeno un accenno all’esistenza della squadra – se non il successo della loro missione.
La negabilità, come opzione per il presidente Joe Biden e i suoi consiglieri di politica estera, era fondamentale. Nessuna informazione significativa sulla missione è stata inserita in un computer, bensì digitata su una Royal o forse su una macchina da scrivere Smith Corona con una o due copie carbone, come se Internet e il resto del mondo online non fossero ancora stati inventati.
La Casa Bianca era isolata dagli avvenimenti nei pressi di Oslo; i vari rapporti e aggiornamenti dal campo venivano forniti direttamente al direttore della CIA Bill Burns, che era l’unico collegamento tra i pianificatori e il presidente, il quale autorizzò la missione il 26 settembre 2022. Una volta completata la missione, i fogli dattiloscritti e i carboni sono stati distrutti, senza lasciare alcuna traccia fisica, nessuna prova che possa essere dissotterrata in seguito da un procuratore speciale o da uno storico presidenziale.
Si potrebbe definire il crimine perfetto.
C’era uno iato, un divario di comprensione tra coloro che hanno portato a termine la missione e il Presidente Biden, sul perché avesse ordinato la distruzione degli oleodotti quando l’ha fatto. Il mio rapporto iniziale di 5.200 parole, pubblicato all’inizio di febbraio, si concludeva in modo criptico citando un funzionario a conoscenza della missione che mi diceva: “Era una bella storia di copertura”. Il funzionario ha aggiunto: “L’unico difetto era la decisione di farlo”.
Questo è il primo resoconto di tale difetto, nel primo anniversario delle esplosioni, e non piacerà al presidente Biden e alla sua squadra di sicurezza nazionale.
Inevitabilmente, la mia storia iniziale ha suscitato scalpore, ma i principali media hanno enfatizzato le smentite della Casa Bianca e si sono affidati a un vecchio trucco – il mio affidarmi a una fonte senza nome – per unirsi all’amministrazione nello sfatare l’idea che Joe Biden potesse avere a che fare con un simile attacco.
Devo notare che nella mia carriera ho vinto letteralmente decine di premi per storie pubblicate sul New York Times e sul New Yorker che si basavano su una sola fonte non nominata. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a una serie di articoli di giornale contrari, senza fonti di prima mano, che sostenevano che un gruppo ucraino dissidente avesse compiuto l’attacco di un’operazione di immersione tecnica nel Mar Baltico attraverso uno yacht di 49 piedi a noleggio chiamato Andromeda.
Sono ora in grado di scrivere dell’inspiegabile difetto citato dal funzionario senza nome. Si tratta ancora una volta del classico problema di cosa sia la Central Intelligence Agency: un problema sollevato da Richard Helms, che ha diretto l’agenzia durante gli anni tumultuosi della guerra del Vietnam e dello spionaggio segreto degli americani da parte della CIA, ordinato dal presidente Lyndon Johnson e sostenuto da Richard Nixon. Nel dicembre 1974 pubblicai sul Times un articolo su quello spionaggio che portò a un’audizione senza precedenti da parte del Senato sul ruolo dell’agenzia nei tentativi falliti, autorizzati dal presidente John F. Kennedy, di assassinare Fidel Castro a Cuba. Helms disse ai senatori che la questione era se lui, come direttore della CIA, lavorasse per la Costituzione o per la Corona, nelle persone dei presidenti Johnson e Nixon. Il Comitato Church lasciò la questione irrisolta, ma Helms chiarì che lui e la sua agenzia lavoravano per l’uomo di punta della Casa Bianca.
Torniamo al gasdotto Nord Stream: È importante capire che non c’era alcun flusso di gas russo verso la Germania attraverso i gasdotti Nord Stream quando Joe Biden ha ordinato di farli esplodere lo scorso 26 settembre. Il Nord Stream 1 forniva grandi quantità di gas naturale a basso costo alla Germania dal 2011, contribuendo a rafforzare lo status della Germania come colosso manifatturiero e industriale. Ma è stato chiuso da Putin alla fine dell’agosto 2022, mentre la guerra in Ucraina era, nella migliore delle ipotesi, in una situazione di stallo. Il Nord Stream 2 è stato completato nel settembre 2021, ma il governo tedesco guidato dal cancelliere Olaf Scholz ha bloccato la fornitura di gas due giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Date le vaste riserve di gas naturale e petrolio della Russia, i presidenti americani fin da John F. Kennedy sono stati attenti alla potenziale arma di queste risorse naturali per scopi politici. Questo punto di vista rimane dominante tra Biden e i suoi consiglieri di politica estera più falsi, il Segretario di Stato Antony Blinken, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e Victoria Nuland, ora vice di Blinken.
Sullivan ha convocato una serie di riunioni di alto livello sulla sicurezza nazionale alla fine del 2021, mentre la Russia stava rafforzando le sue forze lungo il confine con l’Ucraina, con un’invasione vista come quasi inevitabile. Il gruppo, che comprendeva anche rappresentanti della CIA, è stato invitato a presentare una proposta di azione che potesse fungere da deterrente per Putin. La missione di distruzione degli oleodotti era motivata dalla determinazione della Casa Bianca a sostenere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’obiettivo di Sullivan sembrava chiaro.
“La politica della Casa Bianca era quella di dissuadere la Russia da un attacco”, mi ha detto il funzionario.
“La sfida lanciata alla comunità dell’intelligence è stata quella di trovare un modo abbastanza potente per farlo e di fare una forte dichiarazione di capacità americana”.
Ora so quello che non sapevo allora: il vero motivo per cui l’amministrazione Biden “ha fatto fuori il gasdotto Nord Stream”. Il funzionario mi ha recentemente spiegato che all’epoca la Russia forniva gas e petrolio in tutto il mondo attraverso più di una dozzina di gasdotti, ma il Nord Stream 1 e 2 passava direttamente dalla Russia attraverso il Mar Baltico per arrivare in Germania.
“L’amministrazione ha messo sul tavolo il Nord Stream perché era l’unico a cui potevamo accedere e sarebbe stato totalmente negabile”, ha detto il funzionario.
“Abbiamo risolto il problema in poche settimane, all’inizio di gennaio, e lo abbiamo comunicato alla Casa Bianca. La nostra ipotesi era che il Presidente avrebbe usato la minaccia contro Nord Stream come deterrente per evitare la guerra”.
Non fu una sorpresa per il gruppo di pianificazione segreto dell’agenzia quando il 27 gennaio 2022, la sicura e fiduciosa Nuland, allora sottosegretario di Stato per gli Affari Politici, avvertì con fermezza Putin che se avesse invaso l’Ucraina, come stava chiaramente pianificando, “in un modo o nell’altro il Nord Stream 2 non sarebbe andato avanti”. La frase ha suscitato grande attenzione, ma non le parole che hanno preceduto la minaccia. La trascrizione ufficiale del Dipartimento di Stato mostra che la ministra ha preceduto la sua minaccia dicendo che, per quanto riguarda il gasdotto: “Continuiamo ad avere conversazioni molto forti e chiare con i nostri alleati tedeschi”.
Alla domanda di un giornalista che le chiedeva come potesse affermare con certezza che i tedeschi sarebbero stati d’accordo “perché quello che i tedeschi hanno detto pubblicamente non corrisponde a quello che state dicendo voi”, la Nuland ha risposto con una sorprendente doppiezza:
“Direi di tornare indietro e leggere il documento che abbiamo firmato nel luglio [del 2021], in cui si parlava molto chiaramente delle conseguenze per l’oleodotto in caso di ulteriore aggressione all’Ucraina da parte della Russia”.
Ma quell’accordo, che è stato comunicato ai giornalisti, non specificava minacce o conseguenze, secondo quanto riportato dal Times, dal Washington Post e dalla Reuters.
All’epoca dell’accordo, il 21 luglio 2021, Biden disse alla stampa che, poiché l’oleodotto era stato completato al 99%, “l’idea che si potesse dire o fare qualcosa per fermarlo non era possibile”. All’epoca i repubblicani, guidati dal senatore texano Ted Cruz, dipinsero la decisione di Biden di permettere il passaggio del gas russo come una “vittoria geopolitica generazionale” per Putin e “una catastrofe” per gli Stati Uniti e i suoi alleati.
Ma due settimane dopo la dichiarazione di Nuland, il 7 febbraio 2022, in una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il visitatore Scholz, Biden ha segnalato di aver cambiato idea e di essersi unito a Nuland e ad altri consiglieri di politica estera altrettanto falchi nel parlare di fermare il gasdotto. “Se la Russia invade – il che significa carri armati e truppe che attraversano di nuovo … il confine dell’Ucraina”, ha detto, “non ci sarà più il Nord Stream 2. Lo fermeremo”. Metteremo fine a tutto questo”. Alla domanda su come avrebbe potuto farlo, visto che il gasdotto è sotto il controllo della Germania, ha risposto:
“Lo faremo, ve lo prometto, saremo in grado di farlo”.
Scholz, alla stessa domanda, ha risposto: “Stiamo agendo insieme. Siamo assolutamente uniti e non faremo passi diversi. Faremo gli stessi passi e saranno molto difficili per la Russia, che dovrebbe capire”.
Il leader tedesco era considerato, allora e oggi, da alcuni membri del team della CIA, pienamente consapevole del piano segreto in corso per distruggere gli oleodotti.
A questo punto, la squadra della CIA aveva preso i contatti necessari in Norvegia, i cui comandi della marina e delle forze speciali hanno una lunga storia di condivisione di compiti di copertura con l’agenzia. I marinai norvegesi e le motovedette della classe Nasty hanno contribuito a far entrare clandestinamente agenti americani di sabotaggio nel Vietnam del Nord all’inizio degli anni ’60, quando l’America, sia nell’amministrazione Kennedy che in quella Johnson, stava conducendo una guerra americana non dichiarata. Con l’aiuto della Norvegia, la CIA fece il suo lavoro e trovò il modo di fare ciò che la Casa Bianca di Biden voleva fare agli oleodotti.
All’epoca, la sfida per la comunità dei servizi segreti era quella di elaborare un piano che fosse abbastanza incisivo da dissuadere Putin dall’attaccare l’Ucraina. Il funzionario mi disse:
“Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo trovato un deterrente straordinario per il suo impatto economico sulla Russia. E Putin l’ha fatto nonostante la minaccia”.
Ci sono voluti mesi di ricerche e di esercitazioni nelle acque agitate del Mar Baltico da parte dei due esperti sommozzatori della Marina statunitense reclutati per la missione, prima che questa fosse ritenuta possibile. I superbi marinai norvegesi hanno trovato il punto giusto per piazzare le bombe che avrebbero fatto esplodere i gasdotti. Gli alti funzionari di Svezia e Danimarca, che continuano a ribadire di non avere idea di cosa stesse accadendo nelle loro acque territoriali condivise, hanno chiuso un occhio sulle attività degli agenti americani e norvegesi. Il team americano di sommozzatori e il personale di supporto sulla nave madre della missione, un dragamine norvegese, sarebbe stato difficile da nascondere mentre i sommozzatori svolgevano il loro lavoro. La squadra avrebbe appreso solo dopo il bombardamento che Nord Stream 2 era stato chiuso con 750 miglia di gas naturale al suo interno.
Quello che non sapevo allora, ma che mi è stato raccontato di recente, è che dopo la straordinaria minaccia pubblica di Biden di far saltare in aria il Nord Stream 2, con Scholz accanto a lui, al gruppo di pianificazione della CIA fu detto dalla Casa Bianca che non ci sarebbe stato un attacco immediato ai due gasdotti, ma che il gruppo avrebbe dovuto organizzarsi per piazzare le bombe necessarie ed essere pronto a innescarle “su richiesta”, dopo l’inizio della guerra. “Fu allora che noi” – il piccolo gruppo di pianificazione che lavorava a Oslo con la Royal Norwegian Navy e i servizi speciali sul progetto – “capimmo che l’attacco agli oleodotti non era un deterrente, perché man mano che la guerra andava avanti non ricevevamo mai il comando”.
Dopo l’ordine di Biden di innescare gli esplosivi piazzati sugli oleodotti, è bastato un breve volo con un caccia norvegese e il lancio di un dispositivo sonar modificato nel punto giusto del Mar Baltico per riuscirci. A quel punto il gruppo della CIA si era già sciolto da tempo. Anche in quel momento, mi ha detto il funzionario:
“Ci siamo resi conto che la distruzione dei due gasdotti russi non era legata alla guerra ucraina” – Putin stava per annettere i quattro oblast’ ucraini che voleva – “ma faceva parte di un’agenda politica neocon per impedire a Scholz e alla Germania, con l’inverno alle porte e i gasdotti chiusi, di avere paura e di aprire” il Nord Stream 2 chiuso. “La Casa Bianca temeva che Putin avrebbe messo la Germania sotto il suo controllo e poi avrebbe preso la Polonia”.
La Casa Bianca non ha detto nulla mentre il mondo si chiedeva chi avesse commesso il sabotaggio.
“Così il Presidente ha sferrato un colpo all’economia della Germania e dell’Europa occidentale”, mi ha detto il funzionario.
“Avrebbe potuto farlo a giugno e dire a Putin: Ti abbiamo detto cosa avremmo fatto”. Il silenzio e le smentite della Casa Bianca sono stati, ha detto, “un tradimento di ciò che stavamo facendo. Se dovete farlo, fatelo quando avrebbe fatto la differenza”.
La leadership del team della CIA considerava le indicazioni fuorvianti di Biden per l’ordine di distruggere gli oleodotti, mi ha detto il funzionario, “come un passo strategico verso la Terza Guerra Mondiale”. E se la Russia avesse risposto dicendo: “Voi avete fatto saltare i nostri gasdotti e io farò saltare i vostri gasdotti e i vostri cavi di comunicazione”. Nord Stream non era una questione strategica per Putin: era una questione economica. Voleva vendere gas. Aveva già perso i suoi gasdotti” quando Nord Stream I e 2 sono stati chiusi prima dell’inizio della guerra in Ucraina.
A pochi giorni dall’attentato, i funzionari di Danimarca e Svezia hanno annunciato che avrebbero condotto un’indagine. Due mesi dopo hanno riferito che c’era stata effettivamente un’esplosione e hanno detto che ci sarebbero state ulteriori indagini. Non ne è emersa nessuna. Il governo tedesco ha condotto un’inchiesta, ma ha annunciato che parti importanti delle sue scoperte sarebbero state secretate. Lo scorso inverno le autorità tedesche hanno stanziato 286 miliardi di dollari in sussidi alle grandi aziende e ai proprietari di case che hanno dovuto pagare bollette energetiche più alte per gestire le loro attività e riscaldare le loro case.
L’impatto si fa sentire ancora oggi, con un inverno più freddo previsto in Europa.
Il Presidente Biden ha aspettato quattro giorni prima di definire l’attentato al gasdotto “un atto deliberato di sabotaggio”.
Ha detto:
“Ora i russi stanno diffondendo disinformazione al riguardo”.
A Sullivan, che ha presieduto le riunioni che hanno portato alla proposta di distruggere segretamente gli oleodotti, è stato chiesto in una successiva conferenza stampa se l’amministrazione Biden “ora ritiene che la Russia sia probabilmente responsabile dell’atto di sabotaggio”.
La risposta di Sullivan, indubbiamente pratica, è stata:
“Beh, in primo luogo, la Russia ha fatto quello che fa spesso quando è responsabile di qualcosa, ovvero accusare che in realtà è stato qualcun altro a farlo. Lo abbiamo visto ripetutamente nel corso del tempo.
Ma il presidente è stato anche chiaro oggi sul fatto che c’è ancora del lavoro da fare sulle indagini prima che il governo degli Stati Uniti sia pronto a fare un’attribuzione in questo caso”.
Ha proseguito:
“Continueremo a lavorare con i nostri alleati e partner per raccogliere tutti i fatti, e poi prenderemo una decisione su come procedere”.
Non ho trovato alcun caso in cui Sullivan sia stato successivamente interpellato da qualcuno della stampa americana sui risultati della sua “determinazione“. Né ho trovato alcuna prova che Sullivan, o il Presidente, siano stati interrogati da allora sui risultati della “determinazione” sulla direzione da prendere.
Non ci sono nemmeno prove che il Presidente Biden abbia richiesto alla comunità di intelligence americana di condurre un’indagine approfondita sull’attentato all’oleodotto. Tali richieste sono note come “Taskings” e vengono prese sul serio all’interno del governo.
Tutto questo spiega perché una domanda di routine che ho posto circa un mese dopo gli attentati a una persona che ha lavorato per molti anni nella comunità dei servizi segreti americani mi ha portato a una verità che nessuno in America o in Germania sembra voler perseguire.
La mia domanda era semplice: “Chi è stato?”.
L’amministrazione Biden ha fatto esplodere gli oleodotti, ma l’azione non aveva molto a che fare con la vittoria o la fine della guerra in Ucraina.
È nata dal timore della Casa Bianca che la Germania potesse vacillare e rifiutare il flusso di gas russo – e che la Germania e poi la NATO, per ragioni economiche, cadessero sotto il dominio della Russia e delle sue ampie e poco costose risorse naturali. E così è seguita la paura finale: che l’America perdesse il suo primato di lunga data in Europa occidentale.
Seymour Myron Sy Hersh è un giornalista e scrittore statunitense. L’inchiesta che l’ha reso famoso è stata quella con cui svelò la strage di My Lai perpetrata durante la guerra del Vietnam; per essa ricevette il premio Pulitzer nel 1970.
Divenuto, in seguito all’inchiesta su quel fatto, uno dei giornalisti più noti degli Stati Uniti, negli anni successivi è stato autore di numerosi articoli e volumi sui retroscena dell’establishment politico-militare statunitense.
È stato reporter per The New Yorker e Associated Press, per il quale si occupa di temi geopolitici, di sicurezza e militari, in particolare riguardo l’operato dei servizi segreti e di intelligence.
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Vi ricordate delle menate di Crovella sulla sicurezza, primo problema degli italiani? A parte sondaggi che lo relegano dietro a ben altro, il nostro campione di saltimbanco (vedi pancia sì, pancia no), scrive nei commenti sul libro di Cognetti Giù nella Valle: ” In effetti le critiche al male che “viene da fuor” sono più facilmente accettate/condivise rispetto a quelle verso il male che nasce “dentro alle nostre terre”. Io per primo sono condizionato da valutazioni di questo tipo.
Evvai, Crovella!
Sondaggio IPSOS per il orriere della Sera:
Sondaggio Ipsos, i consensi per il governo giù di 10 punti in un anno e Meloni ne perde 14.
Neanche questi ti leggono…
Siccome noi non capiamo che il mondo va a destra, sappi che gli ultimi sondaggi danno i conservatori in UK in uscita da Dowing Street… Che strano, gli inglesi non devono averti letto…
Euromedia Research, sondaggio per La Stampa. Malcontento degli italiani:
inflazione e caro prezzi 49,1%
tasse alte 25%
liste di attesa sanità 24,4%
immigrazione 24,2%
Quindi, Caro Crovella, la percezione degli italiani è ben diversa da quella che dici tu… Altro che sicurezza, portafoglio!
Paesi baltici nella UE: 2004, non 2014.VENTI ANNI FA, quando NESSUNO si sognava una guerra alle porte di casa…
E come ti ha detto Marcello: un giorno la pancia sì, l’altro no, a seconda se fa comodo… Questo è ancor più ridicolo. Come ti han detto, nemmeno leggi quel che tu stesso scrivi…
Crovella, guarda che sei TU ad aver detto che sei andato a un incontro cultural-politico: secondo te come si può dedurre che era incontro interno? Interno a chi poi? Sui paesi baltici: non mi interessa se dici Lettonia o simili: mi interessa notare che sono paesi già nella UE dal 2014! 10 anni fa, quindi non c’entra un bel nulla con la tua favola del cuscinetto contro i russi. Comunque sia, né i Paesi Baltici né la Finlandia posso far da cuscinetto alla Russia. Né militarmente né economicamente né tecnologicamente. Anche perché ai Russi interessa l’Ucraina, non l’Europa con la quale ha sempre fatto ottimi affari. Scopriamo solo oggi che facevi a mazzate con l’extrasinistra: questa non l’avevi mai detta… Ordine Nuovo, perché la tua è un’ideologia di stampo nazista, razzista e violenta, da suprematista bianco americano (toh, son nazisti…). Ma hai l’abilità estrema di svicolare ogni volta da qualsiasi reale confronto, rovesciandoci addosso disquisizione tra l’illusione e la becera crudeltà (il tuo “chi se ne fotte” assomiglia tanto a un datato e sconfitto “me ne frego”.
Israele non distruggerà MAI Hamas: dopo quasi tre mesi ha solo distrutto una striscia di terra, assassinato vecchi donne e bambini. E gettato le basi perché nascano nuove generazioni di palestinesi che li odieranno. Addirittura la Brigata Golani, tra le unità di élite israeliane, è stata ritirata dalla prima linea per i troppi morti e feriti… Persino The Guardian dell’altro giorno lo diveva: Israele è “sconfitto” ma Nethanyau non può ammeterlo. Men che meno i suoi padrini e complici americani che “perdono” su tutti i fronti.
L’Ucraina non vincerà mai nulla e tutti lo sapevano fin dall’inizio: nessuno può sconfiggere definitivamente una potenza nucleare. E le destre europee, quelle che ti piacciono tanto, vogliono mollare l’Ucraina: costa troppo a discapito delle proprie popolazioni (con le elezioni europee tra meno di un anno) e sanno che è solo una causa persa. Ungheria, Repubblica Ceca, il futuro governo dei Paesi Bassi, l’AFD in Germania… Solo la destra Meloni, per dimostrare affidabilità leccando il culo al decadente impero americano, si distingue. Prendendo una cantonata se vincesse Trump negli USA…
Alla fine, chiunque dovrà fare i conti con un Putin rieletto, con i BRICS che si ampliano, con un mondo che cambia ma non come sognate tu e il tuo circolino… Giusto per: lo yuan cinese è diventato la seconda moneta di interscambio, superando l’euro e avvicinandosi al dollaro…
La pancia! La pancia dell’elettorato europeo. La pancia che ultimamente Crovella ci tira fuori una ventina di volte al giorno.
Tutto va a cicli. Tempo fa lo stesso inneggiava al contrapporre la testa alla pancia nell’andare in montagna, vi ricordate? Eppure, andare in montagna fa parte della vita e il modo in cui lo si pratica è proprio del carattere di ognuno. Ma ora la pancia va bene. Prima no. E ce lo ripete all’infinito come prima ci ripeteva all’infinito che bisognava usare la testa e non la pancia. Ora abbiamo scoperto che l’Europa agisce di pancia e si schiera a destra.
Mi viene da pensare che se agisse di testa forse si schiererebbe più a sinistra o al centro. Che ne dite? Sembra che la pancia porti a essere spietati, criminali e approfittatori.
Alla fine penso che il nostro sia solo un piccolo mitomane che esterna i suoi pensieri grotteschi sul gognablog o su qualche pubblicazione caiana. Va bene così, dai.
Pensierino della notte di Natale da un aeroporto sudamericano deserto.
Per questioni di velocità di scrittura, l’altro giorno ( o ieri, non ricordo neppure più) ho scritto “lettoni” intendendo Baesi Baltici. E’ un errore? Sì, è un errore connesso al fatto che scrivo questi commenti mentre lavoro, spesso sono al telefono o addirittura con l’altra mano scrivo sull’altro pc. E’ un errore da buttarsi dalla finestra? No. Con un minimo di intelligenza si capiva benissimo cosa intendevo e solo chi non è “illuminato” ha bisogno che si vada a precisare puntino su puntino.
Siete ridicoli. Guardate le pagliuzze negli occhi degli altri e non vi accorgete delle travi che infestavo i vostri occhi. Vi concentrate su scemenze marginali (come quella dei “lettoni”), quando continuate a non vedere i grandi trend primari che stanno caratterizzando la società occidentale e la stanno rivoltando in modo copernicano..
Veniamo da circa cinquant’anni (prendendo come punto convenzionale il ’68) di un quadro ideologico imperniato su “Costituzione e Libertà”, “peace and love”, “diritti per tutti” ecc ecc ecc.
Ora il trend che proviene dalla pancia della cittadinanza europea ha rivoltato completamente le priorità: “sicurezze” è la parola d’ordine. Parlo al plurale, cioè dico “Sicurezze”, perché, come ho già scritto milioni di volte, non la pancia elettorale europea non è sensibile solo alla sicurezza in senso stretto, quella dell’ordine pubblico, ma anche ad altre forme di sicurezza, come quella sanitaria e di reddito. Certo però che la sicurezza in senso stretto è il perno centrale del nuovo paradigma ideologico, il che comporta la già citata declinazione in tre punti chiave: “Chiudere, “Difendere”, “Respingere”.
Non sto dicendo che non esisteranno più in assoluto i sostenitori dei vecchio paradigma, alcuni di questi sopravvissuti sono qui presenti, ma la rivoluzione socio-politica è che mentre un tempo eravate in maggioranza numerica, seppur divisi fra cattolici e progressisti e riformisti e socialisti e comunisti ecc ecc ecc, ora siete scivolati in minoranza e lo sarete sempre di più. I grandi trend sono altrove rispetto al vostro paradigma: si tratta di trend che vengono dalla pancia della popolazione europea e quindi è inutile che pensiate di fermarli con obiezioni lucide e “valoriali”. Alla gente non gliene sbatte più nulla delle cose a voi gradite (Costituzione, peace and love, diritti, ecc), l’Occidente sta virando di nuovo verso un modello imperniato sull’egoismo, che è il vero motore della vita umana.
Non vi annoio con una ricostruzione storica, ma la pandemia (2020-2021) rappresenta davvero uno spartiacque storico e sociale. Nel senso che io avevo iniziato ad avvertire questi segnali di cambiamento del vento già nel 2015, ma erano avvisaglie anche un po’ timorese nell’esprimersi chiaramente. La pandemia ha invece sgretolato la precedente convinzione dell’Occidente, specie europeo, ovvero che la sicurezza era un valor acquisito per sempre e per tutti e che ce n’era così tanta,. di sicurezza e di ricchezza, che si poteva fare i generosi e gli altruisti regalando diritti a tutta l’umanità. La pandemia ha invece fatto percepire ai singoli quanto sia fragile la vita anche nel “nobile” Occidente e la reazione è il riemergere di desiderio egoistico di sicurezza individuale. Il trend che si è corroborato negli anni della pandemia (’20 e ’21) ha ormai preso l’avvio e non lo fermerà più nessuno. Nei cinquant’anni passati mi sono dovuto sorbire i sermoni stile peace and love, ora per i prossimi decenni vi sorbirete voi le decisioni politiche incentrate su una matrice di valori molto diversa dalla vostra, se non addirittura opposta.
@ 69
Ragazzi, oggi si tracima piú del solito.
Il nostro Crovella è una scheggia impazzita del GognaBlog. Anzi, ormai stiamo sconfinando nell’avanspettacolo. Bravo, Carlone! 😂😂😂
… … …
@ 70
I lettoni sono gli abitanti della Lettonia. Se ti vuoi riferire a Lettonia, Lituania ed Estonia, li devi chiamare Paesi Baltici. Almeno le basi, ca**o! 😂😂😂
P.S. Ti costa tanto ammettere, per una volta in vita tua, di aver sbagliato? Ci fai la figura di Fonzie in Happy Days.
Che cosa strana l’identità…
Quella sabauda è una questione di educazione, di sentire, oserei dire di cultura, se non fosse scomodare una parola una cosa del genere.
Un po’ come essere veri alpinisti e non cannibali è una questione di mentalità, non di gradi, pareti, imprese.
Però l’identità cambia e diventa un’altra cosa se si parla del popolo ebreo, che è il baluardo dell’occidente, solo perché ebreo…(anche se in realtà abbiamo fatto di tutto qui in europa per toglierceli dal coglioni).
Allora diventa una questione di sangue, direi anche di razza.
Un po’ come per i palestinesi, che devono essere sterminati tutti.
O per gli ucraini, che sono evidentemente europei, non certo come i russi che sono l’avanguardia dell’oriente che vuole occuparci e stuprare le nostre donne (benché ucraini e russi sono più simili tra loro che bergamaschi e bresciani!)
Crovella dici tali e tante cazzate che sei diventato una patetica caricatura
L’altro giorno sono stato a una riunione interna, non un convegno in luogo pubblico. Ecco perché non trovate traccia
Quanto ad avere le palle, sei cascato proprio male, caro mio. Sono entrato nel Fronte della Gioventù perché, nel 1976 a 15 anni, sono andato a una loro riunione e mi sono trovato bene, mi è piaciuto il clima ideologico e l’ambiente umano che vi ho trovato. Non capisco cosa c’entri il FdG con avere le palle o meno, anzi. Mi pare che vi sto dicendo da solo le cose in faccia, senza tanti timori e tante remore, e più “avere le palle di cosi”… Sta tranquillo che, a suo tempo e in piazza, bastonate sul grugno ai comunisti le ho tirate in quantità industriale. In più, ho già detto mille volte che, almeno a Torino, le sigle più estremiste, sia a destra, come Ordine Nuovo, sia a sinistra, come le BR, non raccoglievano ragazzi adolescenti, cioè in età da liceo, ma solo gente in età universitaria, anzi addirittura 25-30enni. Quindi, anche volendo, sarebbe stato impossibile entrare a 15 anni (quanti ne avevo io) in quelle organizzazioni per gente più vecchia di me. Dopo i miei 20 anni, siccome a Torino l’organizzazione dell’MSI per gli universitari (chiamata Juan) non era granché, sono passato direttamente all’MSI.
Per “lettoni”, intendo i tre paesi baltici ex URSS, ovvero Lettonia, Lituania ed Estonia. Sono paesi di cui all’Europa continentale non frega niente in quanto tali, ma sono a loro volta dei “cuscinetti” per interporre territori e cittadini fra noi e gli eventuali tank russi.
Ma possibile che non capite mai nulla? Poi vi stupide perché ho una pessima considerazione della vostra intelligenza! Si tratta di concetti basilari, da prima elementare!
Sintetizzo. Io NON spero che gli ebrei si facciano ammazzare da Hamas al posto nostro. Io spero che gli ebrei sterminino Hamas, facendolo al posto nostro e anche a nostro vantaggio. Tanto di guadagnato se ci pensano loro, gli ebrei, a sterminare Hamas, visto che in occidente ci sono ancora freni e tabu da retrogradi, come dimostrate con i vostri interventi.
Lo stesso per l’Ucraina: a febbraio 2024 saranno due anni che è iniziata la guerra là. Fin da subito gli stati europei hanno inviato armi all’Ucraina e vari altri sostegni. Cosa credete che fosse lo spirito di questa azione? Sanare un’ingiustizia? Cioè restituire il Donbas all’Ucraina, ri-togliendolo ai quei “cattivoni” di russi che hanno invaso uno stato sovrano? Ma che illusi che siete! Non gliene sbatte a nessun europeo del Donbass! Lo spirito europeo degli aiuti all’Ucraina è combattere la guerra per interposta persona. Diamo le armi agli ucraini affinché combattano loro al posto nostro contro i russi. L’ho scritto in tutte le salse, cosa devo fare per farvi rendere conto della realtà???
A fare sarcasmo sul mio cinismo, confermate ancora una volta quanto siete obsoleti (e illusi) con i vostri ideali. Vivete in un clima ideologico da anni Settanta (“peace and love”, “diritti per tutti”, “Costituzione e Libertà”…), e continuate a non volervi arrendere all’idea che, vi piaccia o meno, il quadro generale europeo è completamente cambiato.
Ora la grande pancia dell’elettorato europeo vive di altri ideali e soprattutto esprime attese completamente opposte ai vostri ideali: la pancia europea vuole starsene tranquilla e avere tanti bei meccanismi difensivi contro i fastidi, i problemi e gli attacchi che arrivano dall’esterno. Non vogliamo gli islamici, non vogliamo gli africani, non vogliamo i tank russi qui da noi, così come non vogliamo gli attacchi cyber con il rischio di blocco di ospedali o del pagamenti di stipendi, non vogliamo attentati agli oleodotti (di cui all’articolo…) con rischio di interruzione della fornitura di energia e di riscaldamento, ecc ecc ecc. Riassumendo: non vogliamo fastidi e problemi. La virata a destra si esprime in questi cambiamenti di istanze. I partiti che comprendono in quadro in essere, coglieranno il vento che spira. Quelli che stanno arroccati su cazzate come la shaw, l’inclusione, le moschee per gli islamici, i figli alle coppie gay, i fluidi, le bandiere palestinesi, e chi più ne ha più ne metta, raccoglierà solo qualche nostalgico “peace and love” da Anni Settanta, come voi. Ma la pancia, quella che conta in termini elettorali, è da un’altra parte.
La pancia europea è cinica, egoista e materialista: dei vostri ideali se ne sbatte alla grandissima, li considera “valori” da dementi che vivono nel giurassico. Non so più come spiegarvelo, se non ci arrivate non meritate neppure attenzione
Crovella come al solito starnazzi così forte che riesci a sentire solo te stesso.
Ma leggi cosa scrivono gli altri?
Nonostante io legga quello che scrivi, ripeto, non capisco dove sia il cuscinetto, tecnologico o fisico, che dovrebbero creare Ucraina e Israele a nostro favore.
Poi è comico quando dici che non dobbiamo dirglielo a Ucraina e Israele che loro sono i nostri cuscinetti. Mi chiedo: ma sono così deficienti oppure sanno di non essere dei cuscinetti?
Quello che ho capito chiaramente di Crovella (a cui non serve aggiungere altro) è questo che copio:
Lo so perfettamente che tutto ciò è cinico demenziale e criminale, ma chi se ne sbatte.
Tu ammiri gli ebrei e intanto speri che si facciano ammazzare da Hamas al posto tuo? Che fantastica ammirazione. Mi pari un nazista anni ’40 che i lavori sporchi nei territori occupati li faceva fare ai vassalli di turno.
Gli europei vogliono mangiare e stare al caldo? Giusto. Ecco perché caduti questi politici, dalla von der Leyden in giù, andranno al potere politici che riallacceranno i rapporti con al Russia di Putin: perché senza quel gas a prezzi ridicoli siamo destinati a mangiar meno e stare un po’ più al freddo.
Per altro, i russi son talmente bravi che riescono a prendere per il culo persino la tua acutissima Meloni facendosi passare per dei leader africani…
Che cuscinetto tecnologico potranno mai alzare gli ucraini, non l’ho capito. Quello che ho capito è che tu, pur di berti il solito nel tuo anacronistico bar sabaudo (ben più vecchio della casa del popolo) accetti che la gente si faccia massacrare al posto tuo. Una bella umanità, e addirittura priva della dignità, empatia, compassione che dovrebbero avere gli essere senzienti. Mi sa davvero che tu eri nel Fronte della Gioventù ma solo perché non avevi le palle per stare in Ordine Nuovo. Saresti un perfetto nazista, se fossero ancora al potere… Che tristezza, altro che la casa de popolo…
PS – i lettoni sono GIA’ nella UE, così come i finlandesi . Su questo svicoli alla grande…
Comunque vorrei sapere che convegno era quello dove sei stato, perché non ne ho trovato traccia…
Precisazione: è ovvio che non si va a dire esplicitamente agli ucraini che li sosteniamo perché ci facciano da cuscinetto contro i russi, così come non lo si dice agli israeliani. Lo si fa e basta, sfruttando il fattore geografico, che, in questo frangente, è a loro sfavorevole. Io personalmente sono ben felice che a sparare ai russi oggi ci pensino gli ucraini e non gli italiani e che a fronteggiare Hamas ci pensino gli israeliani. In più io sono molto legato agli ebrei, che ammiro oggettivamente e non per stereotipo (come qualche fenomeno ha scritto qualche giorno fa…) e quindi sono smaccatamente dalla loro parte, a prescindere dalle ragioni o dai torti della storia.
Dai, balengo, ho scritto cento milioni di volte che le guerre si combattono principalmente in modi alternativi e moderni. Rileggiti i commenti dei giorni scorsi. E’ vero però che restano, in modo residuale, alcune guerre (o atti terroristici) di natura abbastanza tradizionale, come l’invasione dei tank o l’attacco del 7 ottobre. In tali casi, meglio avere dei territorio che facciano da cuscinetto.
Nelle guerre di tipo moderno, i cuscinetti sono di altro tipo. Il tema della cyber sicurezza è il più rilevante e infatti si sta lavorando molto per renderci il più protetti possibili, come sul tema energetico e nell’invasione economico-finanziaria. In tutti questi settori, si costruiscono delle specie di ciambelle protettive, che saranno tecnologicamente evolutissime, ma concettualmente non sono altro che il corrispondente moderno delle mura delle fortezze medievali, con tanto di fossato pieno d’acqua intorno. Le parole d’ordine che vuole la pancia dell’elettorale europeo sono: “chiudersi”, “difendersi”, “respingere”. Valgono in senso diretto, fisico, ma valgono ancor di più in senso metaforico, tecnologico in particolare. Quindi anche su questi risvolti (vivendo nella tua beata bocciofila Garibaldi) non si sei neppure reso conto che si sta andando in quella direzione già da un bel po’.
Non sono certamente un esperto in politica internazionale né di geopolitica. Anzi, mi dichiaro profondamente ignorante in materia.
Mi dico però che se i Russi volessero bombardarci per qualche motivo il fatto che L’Ucraina sia li a fare da cuscinetto è cosa da favola a la Tolkien perché ci lancerebbero un bel missile a lunga gittata colpendo l’obiettivo che gli interessa.
Mi sembra che i Russi sparino all’Ucraina perché gli interessano certi territori.
Cosi come se Hamas vuole danneggiarci può farlo bypassando il loro vicino e nemico storico Israele. Anzi, se vai a dire agli Israeliani che facciano da cuscinetto per noi penso che ti sparino direttamente per la cazzata che gli hai detto.
Crovella usa la metafora della bocciofila Garibaldi ma da ciò che poi sostiene sembra che creda ancora che gli eserciti combattano come ai tempi di Garibaldi. Inoltre sostenendo che le guerre oggi si combattono con la finanza, i virus e sistemi differenti dal corpo a corpo di garibaldina memoria, a che diavolo può servire un paese cuscinetto tra un nostro eventuale nemico e noi? Per tirargli le frecce…
Lo so perfettamente che tutto ciò è cinico demenziale e criminale, ma chi se ne sbatte. Sono gli standard del terzo Millennio, non l’hai ancora capito?. Il tonto se tu che continui a non capire che il paradigma della pancia europea è profondamente cambiato. Continui a vivere da mammut ibernato come i frequentatori della bocciofila Garibaldi, con il ritratto di Stalin appeso alla parete, e non vogli le realtà che ci circonda. Lo spostamento a destra consegue al profondo desiderio di vivere la propria quotidianità in tranquillità, lasciando che siano altri a smazzarsi le grane. Ho già scritto al commento 59 e ricopio qui solo per tua comodità: “Alla cittadinanza europea, cioè tedesca, francese, belga, ma anche e soprattutto italiana, in questi giorni interessa starsene al caldo a mangiare le leccornie preparate per Natale e Capodanno, godendosi la tredicesima… Se, in questi stessi giorni, i russi sparano, trovano gli ucraini prima di noi. Se, in questi stessi giorni, Hamas fa altri attentati, trova gli israeliani prima di noi. E’ questo il punto cardine che voi non “volete” accettare, perché è il più grande stravolgimento dei vostri valori ideologici (cioè “libertà”, “peace ad love”, £diritti per tutti” ecc, NdR). Peccato che i “vostri” valori siano ormai confinati nella bocciofila Garibaldi, cioè roba da mammut congelati. La pancia elettorale europea è indirizzata in senso diametralmente opposto rispetto alla bocciofila Garibaldi.”
Accogliere l’Ucraina nella UE allo scopo che guerreggi contro Putin e ci salvi dall’imperialismo russo è cinico, demenziale, criminale.
Se non capisci che tutto ciò è cinico, demenziale e criminale, beh, mi dispiace, ma allora il tonto sei tu.
@60 vedi che ho ragione quando sostengo che sei “lento a capire”? Lo scrivo da almeno tre giorni che è così. Se non fosse così, non ci sarebbe nessun motivo, né etnico né culturale né storico, per inglobare nella EU né l’Ucraina, né i Balcani, né i paesi lettoni. In parole povere inglobandoli nella EU li annettiamo, o meglio estendiamo al loro territorio una specie di protettorato europeo e li teniamo come cuscinetti, come delle specie di “sacchetti di sabbia” da mettere alle nostre (notre intese come europee “vere”) finestre contro i proiettili nemici.
La Cina… è paradossalmente più facile tenerla a distanza, perché non fa parte della strategia cinese invadere con i tank, loro cercano di insinuarsi nei paesi di conquistare, in particolare attraverso l’attività economica. Stanno cercando di farlo in Europa con la faccenda dell’auto elettrica che ci consegnerebbe ai sinesi per il loro monopolio nelle batterie al litio. Bisogna allontanarsi dalla Cina, mettere delle barriere che non sono, in questo caso, militari, ma politiche ed economiche. Significativo il fatto che il Governo Meloni, poche settimane fa (ma dopo un lavorio diplomatico e giuridico di mesi) ci abbia sganciati dalla cosiddetta Via della Seta, quel maxi accordo che era un cappio al nostro collo, accettato dal quel genio di Di Maio (ministre degli Esteri dei 5 Stelle!), lo stesso che affacciandosi al balcone di Palazzo Chigi, urlava “Abbiamo sconfitto la povertà!”
Quindi, secondo la tua opinione, dovremmo accogliere l’Ucraina nella UE affinché ci faccia da “cuscinetto”, ossia, tra l’altro, che guerreggi per noi contro la Russia imperialista?
Ho capito bene?
P.S. E per la Cina imperialista che proponi? L’ingresso nella UE di Kazakistan e Mongolia?
Nessuno ha desiderio di coinvolgere nella EU gli stati che non siano “europei”. Questo stati verranno coinvolti per un banale motivo: essi ci servono. E’ questo che non colgono i vecchi mammut della bocciofila Garibaldi. Ho già spiegato che si coinvolgeranno stati che funzioneranno da “cuscinetto” verso l’esterno. Tutto qui. Nessuno pensa che gli ucraini siano “europei”, così come non lo sono i bosniaci. Ci “servono” perché stanno prima di noi, in termini geografici, sia rispetto ad eventuali invasioni militari sia rispetto alle invasioni umane dell’immigrazione irregolare. A titolo personale, concordo PIENAMENTE con questa impostazione. E la condivide, forse inconsciamente, la grande pancia elettorale della cittadinanza europea (cittadini che sono anche elettori…). Alla cittadinanza europea, cioè tedesca, francese, belga, ma anche e soprattutto italiana, in questi giorni interessa starsene al caldo a mangiare le leccornie preparate per Natale e Capodanno, godendosi la tredicesima… Se, in questi stessi giorni, i russi sparano, trovano gli ucraini prima di noi. Se, in questi stessi giorni, Hamas fa altri attentati, trova gli israeliani prima di noi. E’ questo il punto cardine che voi non “volete” accettare, perché è il più grande stravolgimento dei vostri valori ideologici. Peccato che i “vostri” valori siano ormai confinati nella bocciofila Garibaldi, cioè roba da mammut congelati. La pancia elettorale europea è indirizzata in senso diametralmente opposto rispetto alla bocciofila Garibaldi. Continuare a fare sarcasmo sui caffè torinesi dimostra solo quanto non capiate la realtà e, di conseguenza, quanto siate dei ” non-illuminati” di cranio.
Essere pronti, ovvero vivi. Dimenticavo.
Che bello andare ogni tanto alla bocciofila Garibaldi a bersi un grigioverde parlando di trattori e motoseghe. Vi piace andare in montagna? I rifugi? Lassù cosa cercate? Pace e natura solo nel fine settimana? Volete vivere annegati 5 giorni in un lago di merda mettendo fuori la testa 2 giorni ogni sette?Cosa preferite? Il caffè cittadino infiocchettato dove consumare “il solito” mentre leggete i giornali che vi rimbambiscono rovinandovi l’esistenza? Lo sapete che poi si muore?
Sembrerò esagerato ma leggo il giornale le rare volte che vado al bar e non mi importa che data porti. Mi sembra sempre la stessa cosa. Un esercizio per schiavi e la prova che esistono vari tipi di umanità imprescindibili.
Sapete fare il Bel Cicillo di Totò?
Sarebbe già una bella cosa
https://youtu.be/in_S7H3RhBc?si=dz2om45KoONIbzlV
@ 52
Corre voce che prossimi candidati alla UE siano l’Ossezia del Sud e il Nagorno Karabakh. Per la Bielorussia pare che la cosa sia un tantino prematura.
I padri fondatori del MEC si staranno rivoltando nella tomba.
Fotovoltaico e solare sul tetto e legnaia piena. Anzi, grazie alla tempesta Vaia che ha tirato giù un bel po’ di alberi, la legna a pochi passi da casa non manca di certo.
Aria pulita con poche possibilità di eventuali contaminazioni virali (come lo era durante il vostro covid), orto, erbe, animali da cortile, eventuale caccia, disponibilità a trasferte lavorative, varie competenze tecniche professionali, visione positiva della vita, spirito di adattamento, manualità, apertura mentale, qualche dote artistica, coraggio, allegria.
Per me questo significa essere pronti.
Non so cosa intenda Crovella quando minaccia chi sottovaluta le sue evidenze imperialiste da parte di superpotenze estere. Mah…
Temo di più quelli come lui.
Come ho già scritto milioni di volte, siete voi che vivete ancora nella bocciofila Garibaldi, dove fra falce e martello appese al muro, giocate a briscola, rimembrando i bei tempi andati. Non vi rendete neppure conto di quanto siete preistorici. Le “nuove” esigenze della pancia elettorale europee sono ben chiare e perfino i politici di centro-sinistra stanno cercando di correre ai ripari da qui alle elezioni di giugno (vedi Macron con provvedimenti anti-immigrazione che hanno suscitato l’approvazione della Le Pen). Ma che perdo tempo a dimostrare la realtà in evoluzione ai quattro mammut imbalsamati della bocciofila Garibaldi? Tanto non la volete accettare, sennò l’avreste già capita da soli. Ci penserà la realtà a farvi prendere delle nasate da lasciarvi stecchiti…
Fabio, hanno “ordinato” di non superare il famoso oil-cap di 60 dollari. Nella realtà lo paghiamo, dicono, circa 80/90 perché passa da Turchia, Ungheria, India per “pulirsi” dell’etichetta Russia…. Persino gli USA lo comprano ancora…
La sciura mi fa accapponare la pelle (è riuscita anche a far togliere il lupo dalle specie protette al 100% perché uno gli ha sbranato un pony), ma anche i Borrel, e poi a scendere i politicanti europei… In Germania chiude la quarta acciaieria francese: costi troppo alti… La Cina ha bloccato la vendita di altre terre rare in Occidente… Chi è causa del suo mal, pianga se stesso: gli europei se ne accorgeranno… Dove è il più grande giacimento di litio nel nostro continente (per non dipendere dalla Cina che comunque ne ha bloccato l’export)? Nel Donbass: ecco il motivo per cui abbiamo sperato (sognato) in una vittoria ucraina…
Ma di questo, silenzio, anche nei convegni del Crovella…
Caro Marco, l’Ursula l’anno scorso, nella sua somma saggezza, ha “ordinato” alla Russia di continuare a rifornirci di gas, a prezzi bassi, fino a quando converrà all’Unione Europea, cioè finché non si sarà provveduto altrimenti.
Dimmi: sapere che siamo governati da simili idioti astronomici non ti fa venire la pelle d’oca?
Crovella: gli stati balcanici nella UE? Ma chi? La filorussa e ortodossa Serbia? L’islamica Albania? Il Kosovo musulmano e crocevia di ogni traffico illecito (neppure riconosciuto da tutti gli stati UE)? I lillipuziani Montenegro e Macedonia del Nord? Ma che barzellette vi raccontate nei vostri salottini sabaudi? L’Ucraina non entrerà MAI nella UE perché nessuno vuole accollarsi 40 miliardi di euro all’anno per finanziare il paese più povero del continente. Un paese che dal 1991 (non dal 2022!) si sta spopolando, un paese nel quale, dal 1991 gli oligarchi filo-occidentali hanno distrutto tutto il comparto industriale per mangiarsi i soldi, un paese con una agricoltura che metterebbe in ginocchio quelle europee, visti i costi ridicoli di manodopera e materie prima e l’immensità degli spazi (a cui già oggi fanno guerra polacchi, ungheresi, slovacchi e francesi).. BARZELLETTE. Che vi piace tanto raccontarvi nei vostri circolini di destra (FdI comunque è un 28%, non il 50 o il 40!) per farvi forza e giustificare il vassallaggio alla NATO e alla UE. Forse non l’avete capito, ma il mondo sta andando davvero da un’altra parte, ma non quella che pensate e di cui, a livello dei massimi sistemi mica il caffè sabaudo, avete paura…
48 Crovella
, difesa delle fonti energetiche (e qui l’episodio dell’oleodotto – di cui all’articolo principale – rientra in gioco come esempio di posizionamento strategico: sarà fondamentale avere approvvigionamenti energetici garantiti e “difesi” da ogni possibile attacco esterno).
La difesa delle fonti energetiche? Vallo a dire a chi ha distrutto la nostra fonte primaria, siano ucraini (da ridere) che americani. Difenderla come? Dove? Chi? E quali saranno mai i rifornimenti energetici garantiti? Odi il Sud del mondo, i perfidi arabi, ma da loro vuoi il petrolio e il gas… O dai bolscevichi? Altrimenti, et voilà, gli USA: dipendenti militarmente, dipendenti energicamente: bella scelta! Ma non dovevate fare il Green Deal? Tu le chiacchiere che fai, tu e la Meloni, poi comunque compriamo gas russo “ripassato” in Turchia o India o Ungheria, non vogliamo sanzioni sull’acciaio russo (alta qualità e buon prezzo) fino al 2028… Ma quanto sono ridicoli i governi europei, il nostro compreso? E ti ricordo ancora che i tre governi di destra (Ungheria, Repubblica Ceca, prossimo Paesi Bassi) vogliono riallacciare relazioni con la Russia, scaricando l’Ucraina (che sta inguaiando anche la famiglia Biden, BURISMA e le tangenti alfiglio di Biden dopo i tre viaggi del vicepresidente Biden a Kiev)… La Polonia che ha bloccato il passaggio dei camion ucraini, si sta preparando, e ormai lo dice apertamente, a riprendersi Volinia, Leopoli, la Galizia… Crovella, sei tu quello che vive in un altro mondo, in una realtà separata, nel giardino fiorito (e inesistente) del colonialista d’accatto Borrell…
Il Vegetti è spietato: l’Implacabile. 😂😂😂 😉😉😉
37 Crovella, per favore: nomi dei partecipanti al convegno, grazie
Prima cantonata: i paesi baltici sono già nella UE così come la Finlandia. Se questo è il tuo livello di conoscenza amante della storia, beh, lascia perdere… Secondo: il trend tra gli europei (non i politici) è quello di smettere di finanziare l’Ucraina. Nella stessa UE già 3 sono i paesi che nel 2024 lo faranno.
Il razzismo politico è insito in quel che dici: no alle guerre nel centro dell’Europa, che se la vedano gli stati cuscinetto o ai confini orientali. Che nessun tocchi il tuo “giardino fiorito” come dice il capo della diplomazia UE Borrell.
La difesa europea non esisteva prima, non esisterà in futuro finché esiste la NATO a trazione USA. Oggi poi la difesa europea è un colabrodo, priva di mezzi e uomini e con strategie obsolete (addestrare agli standard NATO gli ucraini non serve a un granché si direbbe). Tra l’altro, per ri-costruire gli eserciti servono industrie efficienti e funzionanti, avanzate tecnologicamente: siamo messi male, in Europa. Le fonti energetiche costano care, le industrie hanno l’acqua alla gola, recessione e inflazione sono dietro l’angolo. Compreremo armi e energia dagli USA. Tolta una dipendenza, subito creata un’altra.
La cosa divertente è che quasi tutte le destre europee sono dell’idea di un riavvicinamento alla Russia…. Ma forse non te ne sei accorto, visto che per te esiste solo la Meloni…
Piccolo inciso off topic: MES. quando fu approvato nel 2012 Giorgetti e Crosetto votarono contro, la Meloni non votò affatto, Roccella e Valditara votarono sì. Una coalizione solida ed univoca :DDD
@47 Quello che descrivi è l’itinerario da percorrere, verso un governo centrale molto più forte e decisionista. La difficoltà non è crearlo, che cmq non è cosa facilissima, ma crearlo per opera di governi nazionali che, essendo di destra, hanno al loro interno un’anima sovranista. le due cose (governo europeo centrale fotte e anima sovranista) sono potenzialmente divergenti. La sfida è verificare se i leader dei singoli paesi (per noi la Meloni) sapranno far prevalere la loro visione da statisti (e allora agiranno a favore di un governo centrale sempre più forte) o, viceversa, la loro esigenza elettorale da capopopolo (e allora tenderà a prevalere l’esigenza di ogni singolo paese). Su questo piano, io ho mota fiducia in Giorgia Meloni, che è molto intelligente e ha capito che, conquistato Palazzo Chigi, la prossima sfida si gioca a Bruxelles. Nel risiko mondiale dei nostri giorni, dove i player sono enormi (Cina, Russia, India, USA ecc), l’Italia da sola è un guscio di noce sballottato dia marosi. Se invece l’Italia condiziona un eventuale governo europeo più forte, il peso specifico dell’Italia nel mondo aumenta in proporzione. Lo stesso vale per ciascuno degli altri paesi europei, comprese Germania e Francia (figuriamoci paesini come Olanda, Belgio e Portogallo…). Questo dovrebbe essere il meccanismo che sposterà i sovranismi dai singoli paesi al governo nazionale. In un domani (non prossimissimo, ma non lontanissimo) potremmo vedere le Meloni, i Macron, gli Sholz (o i loro corrispondenti futuri) sedere nel governo europeo, menntre i singoli governi nazionali saranno organi collaterali che si occuperanno di cosucce marginali come le multe dei divieti si sosta.
Questa è una sfida di medio-lungo termine, tutta da giocare. Il prossima tassello io spero che si realizzi a giugno 2024, con un prossimo Parlamento europeo non più incentrato sulla maggioranza storica, cioè quella fra Popolari e Socialdemocratici, ma ovviamente più spostato a destra.
E’ vero che nella “percezione” della pancia elettorale europea, oggi innesca più timori l’invasione da sud, cioè l’immigrazione clandestina e irregolare degli africani. Ma questo tema non è isolato e a se stante, ma è un tassello del discorso generale, quello della Difesa, così come “difesa europea” significa anche difesa dai cyber attacchi e, soprattutto, difesa delle fonti energetiche (e qui l’episodio dell’oleodotto – di cui all’articolo principale – rientra in gioco come esempio di posizionamento strategico: sarà fondamentale avere approvvigionamenti energetici garantiti e “difesi” da ogni possibile attacco esterno). Ciao!
Il post #41 di Carlo Crovella è davvero interessante, e poche cose mi farebbero più piacere che poter essere completamente d’accordo con lui. Purtroppo però ho delle percezioni assai diverse.
Una difesa europea comune presupporrebbe, per poter davvero funzionare in modo decente, una politica estera e di sicurezza comune, e quindi facente capo a organi decisionali ed esecutivi unici. Bisognerebbe cioè arrivare ad ubn vero governo europeo, con poteri ben superiori a quelli delle attuali istituzioni EU. Ora, di una cosa del genere non v’è alcuna traccia nemmeno in prospettiva, per l’ottima ragione che comporterebbe la rinuncia definitiva a qualsiasi forma di sovranità nazionale. Dubito molto che i vari Governi e Parlamenti nazionali sarebbero davvero disposti a rinunciare spontaneamente al loro potere e alle loro prebende per trasformarsi in semplici strutture amministrative regionali, e dubito ancora di più che le nostre società civili accetterebbero volentieri tutte le conseguenze pratiche di un processo del genere.
Storicamente, i processi storici per la creazione degli stati nazionali incorporando e fondendo realtà regionali diverse sono pressoché sempre avvenuti mediante l’uso della forza, come dimostrato dalla Germania, dall’Italia e in un certo senso dagli Stato Uniti (che sono davvero nati in senso moderno dopo la Guerra Civile). Da questo punto di vista, l’ Europa ha perso due occasioni uniche (o le ha giustamente combattute, fate voi), la prima con Napoleone e la seconda con Hitler, e adesso temo sia troppo tardi.
Sul piano pratico, sempre l’esperienza storica indica che delle forze armate multi-nazionali possono funzionare davvero bene, superando le differenze di linguaggio e cultura, solo in presenza di un fortissimo “collante” ideologico: gli unici due veri eserciti europei sono infatti stati la “Grande Armee” napoleonica e le Waffen SS. Nell’ Europa di oggi, chi sarebbe in grado di identificare un collante del genere?
E’ bensì vero che esiste una crescente, diffusa percezione nell’opinione pubblica europea della necessità e urgenza di nuove e più fattive politiche di difesa e sicurezza – anche se in realtà, la gente mi sembra essere molto più preoccupata della VERA minaccia all’ Europa, e cioò l’invasione africana e islamica, piuttosto che delle reali o presunte ambizioni espansionistiche russe e cinesi. Ma vedo che questa percezione viene sfruttata, deviata e strumentalizzata non tanto per cercare di creare una vera difesa europea “tout azimuth”, comne dicono i Francesi, che dovrebbe logicamente liberarsi dai legami NATO e considerare gli Stati Uniti come degli avversari economici e geopolitici e una potenziale minaccia sullo stesso piano di Russia e Cina, quanto invece per ribadire e rafforzare la totale sudditanza europea nei confronti di Washington, trasformando la EU in una specie di organo amministrativo/commerciale subordinato alla NATO. Una “difesa europea” attuata in questo senso formalizzerebbe quello che già è di fatto il nostro ruolo di ascari, destinati a fornire truppe ausiliarie per imprese militari, che vengono decise ben al disopra delle nostre teste (si pensi all’ Afghanistan).
Faccio riferimento agli accordi citati dal 39. E’ evidente che la NATO e non solo l’EU li hanno di fatto rinnegati.
Nella storia dell’Europa ci sarà un “ante guerra in Ucraina” e un “post guerra in Ucraina”. Per il post valgono le cose che ho già descritto.
I valori occidentali…
Quindi estendendo il ragionamento se ogni accordo internazionale è carta straccia ( d’altronde già con gli indiani hanno adottato questo modo di fare ) , qualsiasi legge è carta straccia , qualsiasi regolamento è carta straccia , qualsiasi normativa di parco è carta straccia. Quindi in montagna faccio quello che voglio e non rompere
“Gli accordi del passato sono carta straccia, inutile citarli, non interessano più.”
Forse un accordo internazionale è carta straccia per gli USA (quale serietà! 😂😂😂).
La Russia, evidentemente, non è dello stesso parere. 😠😡🤬💣☠
E mentre quelli che hanno capito tutto si preoccupano delle invasioni, interpongono stati cuscinetto, mettono sacchi di sabbia non si accorgono che perdono pian piano la loro sovranità su tutto e si trovano completamente asserviti agli interessi di qualcun altro…
Ah no, è negli interessi dell’Italia e dell’Europa non dipendere dalla Russia per energia o materie prime, ma piuttosto dagli stati del golfo che sono sicuri campioni dell’occidente.
Lo dicono quelli della scuola di Chicago.
La visione europea sul’Ucraina è strutturalmente cambiata rispetto al passato. Gli accordi del passato sono carta straccia, inutile citarli, non interessano più. L’Ucraina è “vista” principalmente come uno stato cuscinetto da interporre alla Russia (o, per estensione, ad ogni altro invasore da est, ma questi prima di arrivare in Ucraina devono transitare per la Russia…). Da questo punto di vista, la rivoluzione circa il modo in cui l’Europa (più in generale l’Occidente) vede l’Ucraina, è sintomatica del nuovo trend europeo. Pensate forse che interessi nel contenuto avere in EU la Serbia o l’Albania? o addirittura l’Azerbaigian (come ho letto, ovviamente in questo caso si parla di tempi molto più lunghi)??? Ma sto pesce! Ciò che interessa agli stati centrali europei, Italia compresa, è mettere quanto più “sacchi di sabbia” possibili fra eventuali invasori e i territorio centrali. Lo stesso vale, mutatis mutandis, per il tema informatico e per quello degli approvvigionamenti energetici. Quindi le considerazioni, partendo dall’Ucraina e dalla questione dell’oleodotto, si estendono alla nuova impostazione europea, ecco perché è sensato parlarne. La questione dell’oleodotto NON è un episodio isolato, fa parte delle nuove guerre cui dovremo abituarci 8in una direzione e nell’altra).
“[…] su cui concordo in molti punti.”
Mi correggo: “In qualche punto”.
Carlo, grazie per il tuo intervento, su cui concordo in molti punti. Ciò non toglie che qui l’argomento sia il Nord Stream e, piú in generale, la guerra in Ucraina.
Riguardo al Nord Stream, la NATO si è coperta di ridicolo: una figura da macchietta.
Riguardo alla guerra in Ucraina, ti invito a considerare pure tutto quanto successo dal 2014 al 24 febbraio 2022. Marco (Vegetti) giustamente ci ricorda anche gli accordi internazionali successivi alla caduta dell’URSS, accordi che alla NATO e agli USA sono serviti unicamente per pulirsi il deretano.
P.S. Scusami la volgarità, ma quando ci vuole ci vuole.
BUM!
Proprio ieri pomeriggio prima di cena, sono stato ad un incontro cultural-politico sul futuro dell’Unione Europea. Evento molto interessante. Oratori erano intellettuali non solo di destra, ma anche di centro o addirittura di centro-sinistra moderata (area Pd, per intenderci). E’ emerso, non solo da parte dei rappresentanti della destra (anzi, molto di più dagli altri, che, a differenza di molti di voi, hanno “capito” che aria tira e sono preoccupati perché costatano che l’offerta politica di sinistra NON risponde alle istanze prioritarie dei cittadini europei…) che la grande sfida della prossima Europa, quella post elezioni del giugno 2024, sarà incentrata sulla “difesa comune”. Cioè creare un esercito comunitario nonché una serie di “difese” collettive (intelligence, cyber esperti, ecc) ed anche una politica estera comune (con un effettivo Ministro degli esteri EU che abbia la delega da parte degli stati membri a rappresentarli pienamente).
Sul tema “Difesa” è diventato prioritario rispondere a quanto chiede la maggioranza dei cittadini europei. Può darsi che persistano fasce marginali di persone che, come alcuni di voi, continuano a pensare di essere nel quadro dei valori da Anni Settanta (“peace and love”, “diritti per tutti”, “accoglienza indiscriminata”, ecc), ma si tratta di fasce marginali, intese sia “fasce che stanno ai margini delle grandi richieste della popolazione europea”, sia in termini numerici, sono fasce che incidono marginalmente in termini elettorali e, soprattutto, saranno destinate ad incidere sempre meno in futuro.
Nessuno vi chiede di rinnegare i vostri valori, ma di rendervi conto che la stragrande maggioranza dei cittadini europei esprime istante molto diverse dalla scala di valori in cui vi riconoscete voi. Quando ci sono questi grandi trend, che provengono dalla pancia più profonda della collettività, essi sono inarrestabili e non c’è considerazione logica e razionale che li possa smontare o anche solo deviare parzialmente.
L’analisi dell’evento di ieri ha focalizzato che la grande sfida della difesa comune a livello EU significa puntare a questi obiettivi strategici:
– respingere eventuali attacchi armati di qualsiasi natura, a maggior ragione se di tipo tradizionale (tank che invadono…)
– evitare ogni rischio di atti terroristici, sia da parte di nuovi terroriti (cioè di recente arrivo in EU), sia di individui anche si seconda o terza generazione (questo ultimo rischio è molto sentito dagli europei della Francia del Nord e dell’area Benelux).
– respingere attacchi in forma moderna (cyber attacchi, ecc)
– respingere attacchi alle nostre fonti energetiche e ai relativi canali (è il caso di un’eventuale distruzione di oleodotti, ma anche della necessità di debellare il rischio di attacchi di pirati ai cargo in transito nel Mar Rosso, verso Suez tema attualissimo, sul quale sta emergendo l’esigenza di interventi armati contro tali pirati-terroristi).
– respingere l’immigrazione clandestina e incontrollata (solo flussi controllarti all’origine, sia quantitativamente che qualitativamente)
– Difendere i confine esterni degli stati più esterni (esempio: Ucraina verso l’est, Italia verso il sud, ecc), considerandoli come “confini esterni dell’Europa”: tutti gli stati, anche quelli interni (Germania, Austria ecc) saranno chiamati a collaborare per difendere i confini esterni, non sarà solo un problema degli stati più esterni
– inglobare nella EU, previa adeguata prassi burocratica di controllo, nuovi stati collaterali, al fine di spostare “più in là” i confini esterni dell’a EU stessa. Ecco perché considero già “occidentale” l’Ucraina, indipendentemente dalla sua storia passata (che conosco bene, essendo io un appassionato di storia…): se l’Ucraina sarà ufficialmente nella EU (come dovrebbe accadere non fra moltissimo tempo), il confine orientale dell’Ucraina sarà indiscutibilmente il confine orientale della EU. Inglobare nuovi stati nella EU non riguarda la sola Ucraina, ma anche Finlandia e gli stati balcanici, che faranno da cuscinetto sia verso la Russia che verso il mondo arabo.
– tenere il più distante possibile dal centro Europa gli eventuali conflitti: ecco perché si finanzia o si inviano armi all’Ucraina, la guerra resta “là” e non c’è il rischio di tank russi a Roma o Parigi. Per lo stesso motivo si appoggia Israele: Hamas resta là o, nella migliore della ipotesi, la distruggono gli israeliani. Sono ragionamenti di realpolitik, magari un po’ cinici, ma fondati e soprattutto molto “sentiti” dalla popolazione della parte centrale dell’Europa.
A grandi linee, questo è il quadro che si va delineando in Europa e anche i politici NON di destra stanno cercando di cavalcarlo, magari turandosi il naso, ma lo fanno già. A puro titolo di esempio cito Macron, che, pochi giorni fa, ha deliberato alcuni provvedimenti, verso gli “immigrati”, di stampo molto rigido, a tal punto che ha suscitato l’approvazione della Le Pen (leader della destra-destra francese) e il rischio di dimissioni di tre ministri di impostazione centrista…
Sintesi: l’Europa sta virando, anzi ad esser sinceri, l’Europa ha già iniziato a virare qualche tempo fa, solo che il trend è ormai oggettivo. Come per una nave, l’inerzia del movimento lo rende evidente con ritardo rispetto all’inizio della virata. Ma altrettanto vale per la virata una volta iniziata: l’inerzia del trend socio-politico sarà tale che tale trend durerà per molto tempo e porterà in superficie, come “valori occidentali”, istante che sono molto diverse rispetto a quelle post II Guerra mondiale e anche post rivoluzione culturale da Anni Settanta. Chi resta ancorato a questi ultimi valori, ha tutto il diritto di farlo, ma, se continua a spacciarli come i valori dell’Europa (o dell’Occidente), prende un granchio colossale. “il futuro è altrove” rispetto alla vostra scala di valori.
Tra l’altro i cosiddetti valori occidentali sono responsabili , solo il secolo scorso ,di 2 guerre mondiali con circa 100 milioni tra morti e feriti gravi senza contare gli stermini delle guerre coloniali. Ciò non significa che non abbiamo anche fatto cose positive ma andrei cauto con l’esaltazione
Circa l’argomento iniziale della discussione: Gli Stati Uniti erano l’unico stato o organizzazione che avesse sia i motivi che le capacità tecniche e l’opportunità per far saltare il Nord Stream, e la loro responsabilità non può essere messa seriamente in discussione tra persone razionali. Del resto, anche il governo polacco era d’acccordo (il famoso tweet, “Thank you USA!”) prima che venisse fatto loro capire che la narrativa ufficiale era diversa. La pagliaccesca favola dei cinque sciammannati ucraini su una barca a vela noleggiata è stata inventata in emergenza dopo la pubblicazione dell’articolo di Seymour Hersh, quando è diventato evidente che la precedente pagliacciata ufficiale (sono stato gli astutissimi russi, in un diabolico piano per tagliarsi gli attribuiti da soli) non era proprio più sostenibile.
Si può, beninteso, approvare questa azione, e sostenere che tagliare i collegamenti energetici tra la Germania e la Russia servisse perfettamente al duplice scopo di ridurre gli introiti della Russia e far finire la Germania (e perciò l’ Europa) in recessione, obiettivi questi funzionali agli interessi di Washington e perciò per definizione nobilissimi e giusti. Ma, per favore, almeno non raccontiamoci palle, grazie.
Circa gli altri argomenti sollevati nella discussione, consiglio vivamente la consultazione della legge, “Israel as the Nation State of the Jewish People”, approvata dalla Knesset il 19 luglio 2018. Poi mi direte se vi risulta in linea con i “valori dell’ Occidente”.
Crovella, l’Ucraina non fermerà mai i tank russi se non ci fossero alle spalle i soldi euroamericani e le forniture militari. Ma non è detto che alla Russia interessi tutta l’Ucraina. Arriveranno a Leopoli (più o meno). La regione di Leopoli e la Volinia hanno la Polonia pronta a riannetterseli. I tuoi governi di destra sono quelli che stanno tagliando le gambe all’Ucraina: Ungheria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi non vogliono più finanziare un Paese corrotto fino al midollo e soprattutto povero (la decadenza è cominciata nel 1991…): un peso sulle spalle insopportabile. Gli americani, come loro abitudine (Vietnam de Sud, Curdi, Iraq, Afghanistan) volteranno le spalle agli ucraini: han capito che non arriveranno mai alle materie prime russe o del Donbass (litio, eh sì) e andare avanti costa troppo con i problemi insorgenti negli USA (Immigrazione illegale, inflazione, ecc. ecc.). Voteranno (probabilmente) un uomo di destra Trump, che mollerà l’Ucraina. Se i governanti europei guardassero due sondaggi, vedrebbero che i cittadini europei non ne posso più di finanziare con le proprie tasse una banda di delinquenti. In più, il mondo sta cambiando: non perché eleggono un folle Miley in Argentina, ma perché l’economia dei Brics sta soppiantando quella de G7. I tuoi “destri” volevano mettere in ginocchio l’economia russa, si sono accorti che non ne sono capaci ma, al contrario, stanno affossando le proprie economie. Guarda cosa succede con gli agricoltori in Francia, Germania, Polonia. Se tu vedi un “giardino fiorito” alla Borrell, è un problema tuo (per inciso, giusto ieri, lui stessa ha dichiarato che siamo riusciti a staccarci dalla dipendenza russa ma forse ci siamo attaccati ad un’altra. Onesto, ma patetico e buffone di un franchista…).
Forse non è esattamente come la dipingi tu, la realtà…
14 Crovella: “L’Ucraina occidentale”
Ma dai, questa dove l’hai inventata? L’Ucraina è sempre stata tre quarti nell’impero russo, una piccola parte impero asburgico poi del regno polacco… Fino al 1917 lo Stato ucraino manco esisteva… Nella UE non entrerà MAI non fosse altro perché la UE non può permettersi una “sanguisuga” (perché Ungheria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi non la vogliono, così come, alla fine la Polonia che vuole riprendersi la sua parte). Farla entrare nella UE significa cercare davvero lo scontro diretto con la Russia, ma non credo che ne usciremmo bene…
Crovella 14: cito
In più gli ebrei in generale, non solo israeliani, li ammiro moltissimo: sono molto intelligenti, scaltri, volitivo, determinati.
Il fior fiore dello stereotipo, la base delle barzellette, le fondamenta del “complotto bolscevico-giudaico. Basta andare a rileggersi quello che scrivevano negli anni ’30 sugli ebrei…
Fabio 13. Concordo: non sarebbe mai dovuta scoppiare. Chiedere, prima chea Putin, a Merkel, Johnson, Macron, Poroshenko come mai si è arrivati a tanto visto che c’erano gli accordi di Minsk da rispettare. E chiedere chi non li ha rispettati.
@28 NON è altruismo, quello degli Ucraini, è costrizione per vicinanza geografica. Per arrivare da noi i tank russi devono passare prima per l’Ucraina (lo stesso potrebbe accadere in Finlandia…) così’ come o terroristi di Hamas prima attaccano gli ebrei, a pochi km da loro., e poi eventualente arriveranno in Europa.
Attendete pure a fare i conti, ci mancherebbe, ma chi ha l’occhio lungo ormai ha già capito come si svilupperà il trend. Non è una questione che si esaurirà con le sole elezioni europee di giugno 2024. La pressione della base resterà quella descritta. Anche le recenti mosse di esponenti politici in carica sia di centro (Macron) che addirittura socialdemoratici (Scholz) sono indirizzate nella direzione citata: corrono ai ripari e cercano di non far scappare troppi elettori… quindi anche loro ormai si stanno “destrizzando” per esigenze di realpolitk interna.
Il terrore dei cavalli dei cosacchi in piazza S.Pietro continua a far presa sui meno intelligenti.
Per cantar vittoria però aspetterei ancora un po’, giusto il tempo di fare due conti e vediamo come finiscono le granitiche certezze sulle svolte epocali e irreversibili della politica…
Da parte mia non smetto di sottolineare il falso, le storture, la propaganda, le bestialità e le cretinate.
Quindi gli ucraini sono talmente buoni, bravi e altruisti, che si stanno sacrificando, si fanno ammazzare dai russi per la nostra salvezza.
Sinceramente mi è difficile capire tutto questo loro altruismo.
“[…] se l’Ucraina non ferma i tank russi, questi ultimi, tempo un anno, ce li troviamo a Roma e Parigi.”
Evidentemente è sfuggito ai “soliti noti”i che, nella recentissima approvazione del nuovo Patto di Stabilità europeo, sono state stralciate dal calcolo del deficit, le spese per la difesa, cioè le spese in armamenti (convenzionali e non). Significa che i politici europei stanno rispondendo alla corposa richiesta di fondo della base elettorale continentale, esigenza che è appunto sintetizzabile in tre voci: “chiudere”, “difendere”, “respingere”.
Che questa esigenza sia di pancia (cioè in base alla paura percepita e non a quella effettiva) o di testa (cioè come conseguenza di ragionamenti di logica aristotelica), poco rileva. Questo è il “futuro che avanza” cui mi riferivo e che molti di voi manco si accorgono che è già nella nostra quotidianità.
Non c’entra chi ha ragione o chi ha torto sui singoli punti, questo è un trend primario di fondo sul quale io avvertivo, anche qui nel Blog, già anni fa: alcuni di voi mi hanno deriso allora e tentano, ancora oggi, di deridermi, ma intanto la realtà sta andando proprio in quella direzione e vi coglierà di sorpresa perché non sapete “leggere la realtà”. Vi prendere delle nasate che manco vi immaginate…
Proprio ieri alcuni esponenti dell’intellighenzia di sinistra (fra cui Tommaso Montanari, rettore dell’Università di Siena, noto sinistroso) hanno esplicitamente riconosciuto che l’Europa sta virando a destra: se lo dicono addirittura loro… è una ammissione di sconfitta elettorale ormai certa. . Quello che rileva in questa sede è questo: che l’Europa sta facendo così per rispondere ad una esigenza di sicurezza espressa dalla pancia elettorale. Queste esigenze (che io anticipavo qualche anno fa) ora stanno letteralmente esplodendo, che sia sul fronte dell’immigrazione clandestina o su quello guerra in Ucraina o in Palestina… Questo trend europeo, che sarà corposo, lungo e determinante per la vita continentale dei prossimi decenni, ora è solo all’inizio: l’Europa si “chiuderà” sempre di più.
Per cui è anacronistico spaccare il capello in quattro per focalizzare se la ragione sta dalla parte dell’Ucraina o della Russia, così come se sta dalla parte di Israele o dei Palestinesi… Alla pancia elettorale europea poco rileva capire dove stia la ragione in questi risvolti. Quello che rileva è che se l’Ucraina non ferma i tank russi, questi ultimi, tempo un anno, ce li troviamo a Roma e Parigi. Altrettanto per Hamas: se non la stroncano definitivamente gli israeliani, i terroristi jiadisti infesteranno le nostre città. Per cui: grazie infinite agli ucraini che, obbligati dalla vicinanza geografica, fronteggiano al posto nostro i tank russi. E grazie agli ebrei di cittadinanza israeliana che, obbligati dalla vicinanza geografica, sono esposti, al posto nostro, agli attacchi diretti di Hamas e degli altri islamici collaterali (Hezbollah ecc). E su ogni risvolto della realtà, da domani in poi, il cliché sarà questo…
La miglior definizione di categorie obsolete e pericolose è proprio “dobbiamo “difenderci” e “respingere l’invasione”, a prescindere da chi abbia torto o ragione.”
Il fatto che tu creda che i giovani si rifacciano a queste categorie riflette la tua intelligenza e quanto tu sia vecchio e non conosca i giovani.
A prescindere dai quattro imbecilli che c’erano a Roma
@23 il motivo è questo: “Cerca di non offendere, qui non c’è nessuno che insinua: lo affermiamo apertamente!”
Sei talmente lontano dalla realtà e soprattutto dall’evoluzione prospettica della realtà, che manco ti accorgi di dove sei. Ragioni con paradigmi da anni Settanta (“peace and love“), quando occorre cambiare completamente registro. Ma continua pure a pensarla così, ci penserà la realtà stessa a farti sbattere il muso.
@22 quello che tu in particolare (non solo tu, per carità, anche altri…) non riesci proprio a cogliere è che la realtà è ormai un tutt’uno fra geopolitica e politica interna: la questione dell’Ucraina (come quella palestinese) si mescola con la contrapposizione mediatica Atreju-Rosy Bindi. In più, andare alla ricerca di torti e ragioni (la Russia ha invaso e/o Hamas ha attaccato il 7 ottobre…. oppure l’esatto contrario) è un approccio ormai obsoleto (cioè da vecchi bacucchi) come tirare fuori dalla naftalina Romano Prodi. Non importano torti e ragioni, quello è un modo di ragionare da Secondo Millennio, ciò che è determinante è che, se vogliamo continuare a vivere all’occidentale (e con noi i nostri figli, nipoti e bis nipoti e così via) dobbiamo “difenderci” e “respingere l’invasione”, a prescindere da chi abbia torto o ragione. Le nuove generazioni tutto ciò lo stanno comprendendo, e anche alla svelta, ecco spiegato perché ad Atreju, nel pubblico, c’erano frotte di ragazzi/e, mentre al raduno Pd c’erano Prodi e la Bindi…
“Proprio per quel motivo preciso”
Motivo? Di quale motivo parli?
“Ragionate ancora come foste nel pieno degli anni Settanta, mentre la realtà è completamente cambiata.”
Ragionato? Ma a chi stai parlando? Io capisco (fino a un certo punto) seguire i propri schemi, ma qui è pura dissociazione dalla realtà…
“Sembrate l’evento PD dei giorni scorsi: schierate Romano Prodi e Rosy Bindi (leggete il Corriere di oggi: sul tema c’è una vignetta esemplificativa e molto ironica), mentre ad Atreju c’erano frotte di giovani, che sono il futuro.” Il futuro è altrove, rispetto a dove lo vedete voi, con vista ottenebrata dalle fette di salame che avete sugli occhi.”
Io non so dove è il futuro, ma se Elon Musk ne è il campione sono felice di andare altrove…
Bisogna proprio essere sabaudi per preferire l’intelligenza di Lollobrigida, l’onestà di Santanché, l’acume politico di Pichetto Fratin, la pacata sobrietà di Salvini e la specchiata coerenza di Meloni o Nordio a gentaglia obsoleta come Prodi e Bindi.
Carlo, qui non si sta parlando né di Rosy Bindi né di Atreju. Si sta parlando del Nord Stream e, piú in generale, della guerra in Ucraina.
Non si può dire: “Io sostengo l’Occidente e quindi tifo per l’Ucraina. A prescindere”.
Non si possono ignorare torti e ragioni, che esistono da entrambe le parti. Certamente sono maggiori le colpe della Russia, che ha invaso! Ma l’Ucraina non è una verginella, come ha dimostrato negli anni precedenti all’invasione. E cosí pure la NATO.
Se vuoi discutere di politica interna (Giorgia Meloni ed Elly Schlein, Rosy Bindi e Atreju), di Israele e Palestina, di immigrazione islamica in Europa, di terrorismo islamico, di Cina, ecc. lo potremo fare quando sarà in tema, evitando di mescolare mele con pere.
Proprio per quel motivo preciso, la realtà vi farà prendere una musata coi fiocchi. Ragionate ancora come foste nel pieno degli anni Settanta, mentre la realtà è completamente cambiata. Sembrate l’evento PD dei giorni scorsi: schierate Romano Prodi e Rosy Bindi (leggete il Corriere di oggi: sul tema c’è una vignetta esemplificativa e molto ironica), mentre ad Atreju c’erano frotte di giovani, che sono il futuro.
Il futuro è altrove, rispetto a dove lo vedete voi, con vista ottenebrata dalle fette di salame che avete sugli occhi.
“E’ inutile e anche ridicolo che facciate sarcasmo sulle mie considerazioni, pensando di saperla più lunga di me, insinuando che io dico solo puttanate.”
Cerca di non offendere, qui non c’è nessuno che insinua: lo affermiamo apertamente!
@17 Per amor di precisione ripeto ancora una volta (l’ho già raccontato, ergo “è agli atti” anche in questo blog, informarsi prima di sparare scemenze), che il cognome Crovella ha due ceppi molto distinti fra loro. Il più numeroso si situa a cavallo fra Irpinia e alta Puglia. Un altro, molto meno numeroso, è profondamente piemontese. La mia famiglia affonda nei secoli le sue radici nei pressi di San Sebastiano Po (Chivasso), dove è presente una frazione a nome Crova (presumibile etimologia: Crovella = cui’d Crova, quelli di Crova). Quindi sabaudissimi, comprovato da documenti dello stato civile e dei registri parrocchiali. Dimostrato quindi che sparate cazzate senza conoscere le situazioni reali. Ma a parte l’origine geografica, la sabuadità è una condizione etico-ideologica: uno è sabaudo in parte per sangue, ma anche se il clima educazionale che riceve lo indirizza in quella direzione. Certi miei conoscenti, figli di meridionali ma nati a Torino negli anni Sessanta, sono perfino più sabaudi di me. E, in parallelo, conosco molti residenti a Torino, anche con cognomi piemontesissimo come Ferrero o Pautasso, che invece non sono molto sabaudi all’atto pratico. Quindi anche una mia eventuale origine familiare del sud non inciderebbe nulla sul tema.
Il coinvolgimento del tema “sabaudità” in un argomento del tutto estraneo allo stesso, significa che andate a caccia di temi da strumentalizzare pur di esprimere il vostro disappunto su questioni della cui evoluzione non vi rendete neppure conto. Demonizzate il sottoscritto come se non esistesse il problema oggettivo (cioè come se fosse frutto della mia invenzione), mentre il problema esiste per davvero e manco ve ne rendete conto. Ci penserà la realtà a presentarvi il conto.
L’Occidente e in particolare l’Occidente europeo è sotto attacco perché fa gola vuoi alle nuobe potenze economiche (Cina ecc) vuoi ai paesi poveri per spostare i loro residenti (=flussi migratori). Ma il vento è cambiato, cari ragazzi, e non ve ne accorgete, arroccati come siete su posizioni idealiste da anni Settanta, quindi obsolete. Ora l’Occidente europeo si sta attrezzando contro le prossime invasioni, che forse non saranno solo umane nel senso stretto del termine, ma avverranno attraverso i mezzi che la tecnologia mette oggi a disposizione (?cyber attacchi, o cyber dipendenza, o controllo delle fonti energetiche ecc). Se l’Occidente vuole mantenere integra la sua realtà e se, all’atto spicciolo, vuole conservare il suo stile di vita, deve respingere le invasioni, tutte, ma a maggior ragione se militari come quella russa in Ucraina e il perdurante stato di guerra in Palestina a danno degli Israeliani (che, come ho già detto, sono una popolazione “occidentale”).
E’ inutile e anche ridicolo che facciate sarcasmo sulle mie considerazioni, pensando di saperla più lunga di me, insinuando che io dico solo puttanate. Esse vi appaiono tali, solo perché la vostra mente non è così aperta e lucida come richiederebbe l’analisi oggettiva della situazione in essere. La guerra totale che si sta profilando a carico dell’Occidente (non necessariamente una guerra guerreggiata come siamo storicamente abituati a pensare) sarà molto dura e spietata: chi non è mentalmente preparato a questo stato di guerra (perché pensa “peace and love”), finirà triturato dal frullatore.
In questo trend generale, meglio per noi se ci sono degli ostacoli fra intermedi che frenano l’assalto all’Occidente. Quindi evviva gli ucraini che fermano i russi anche per noi, evviva gli israeliani che combattono gli arabi anche per noi!
Fabio, ciò che scrivi non è proprio esatto, ma è frutto della propaganda americana degli anni ’50.
I giapponesi non erano più fanatici dei tedeschi ed erano ben consci che la guerra era perduta. Fin da fine giugno ’45 avevano preso contatto con i russi (con cui non erano in guerra) perché mediassero una fine delle ostilità evitando la formula, abbastanza disgraziata, della “resa senza condizioni” . Gli americani ne erano perfettamente consapevoli.
I russi però avevano a cuore i loro interessi ben più della fine della guerra, e i loro interessi erano di cercare di appropriarsi di parte del territorio metropolitano del Giappone (isole Curili e Sachalin, almeno) per avere il controllo del mare di fronte a Vladivostok e garantire il libero accesso all’oceano Pacifico. Quindi al fine di prolungare la guerra e mettersi nelle condizioni di poter aggredire il Giappone, i russi per primi insistettero per la stretta applicazione della formula della “resa incondizionata”.
Alla conferenza di Potsdam (16/7-2/8) l’atmosfera tra gli alleati fu piuttosto movimentata e gli intenti di Stalin piuttosto chiari. Truman cercò di dissuaderlo accennando alla bomba atomica.
6 agosto Hiroshima.
8 agosto, Stalin dichiara guerra al Giappone e attacca la Manciuria.
Il secondo attacco nucleare, inizialmente previsto per l’11, viene anticipato al 9 agosto su Nagasaki.
Il 14 agosto il Giappone capitola per espressa e irrituale decisione dell’imperatore.
Considerando che su tutti i fronti della II guerra mondiale gli Stati Uniti hanno sofferto in tutto di circa 250000 morti, dubito fortemente che giapponesi avrebbero potuto procurar loro milioni di morti con l’ultima resistenza.
Ma di sicuro gli Stati Uniti non hanno sganciato le atomiche per far terminare la guerra ed evitare milioni di morti.
Quanto esposto e ben acclarato ed accettato dalla storiografia.
Crovella, lei da buon meridionale (sabaudo lo sarà d’adozione ma il suo cognome non è certo torinese perché è del sud) tifa Juventus. Se invece tifa Toro lo fa inconsciamente per nascondersi.
Ci pensi.
Dalle idiozie che sfodera mi ha convinto che è così.
Mi stia bene, eh.
——— RE CARLO ———
“Io sono un convinto sostenitore del modello occidentale e tifo per gli occidentali e/o per i loro rappresentanti. Mi importa poco degli equilibri passati per decidere con chi schierarmi. In questo particolare frangente storico, l’Ucraina è occidentale (prima o poi sarà ammessa nella UE), mentre la Russia è l’avversario.
Per cui sono schierato con l’Ucraina.”
Insomma, a prescindere da chi abbia ragione o torto.
Ma è mai possibile – o corpo di un cane – che le discussioni in codesto reame debban risolversi tutte con gran puttanate?
Crovella, io sono preparato e tu?
Ti ci voleva davvero una bella naja a Macomer e vedresti che tutto il bene che ti avrebbe fatto.
Comunque l’articolo non dice nulla. Nulla!
Tutte supposizioni che si saranno fatte in tutti i bar del pianeta per arrivare, per ora alla medesima conclusione: non si sa nulla.
Io sono un convinto sostenitore del modello occidentale e tifo per gli occidentali e/o per i loro rappresentanti. Mi importa poco degli equilibri passati per decidere con chi schierarmi. In questo particolare frangente storico, l’Ucraina è occidentale (prima o poi sarà ammessa nella UE), mentre la Russia è l’avversario. Per cui sono schierato con l’Ucraina. Parimenti gli israeliani sono un popolo occidentale, i palestinesi no, per cui sono schierato con Israele. In più gli ebrei in generale, non solo israeliani, li ammiro moltissimo: sono molto intelligenti, scaltri, volitivo, determinati. Io li considero davvero il popolo eletto, ovunque risiedano (non solo in Israele). Ho moltissimi amici e conoscenti ebrei, li conosco bene nelle loro caratteristiche psico-comportamentali e davvero considero gli ebrei la stirpe più rappresentativa dell’essenza occidentale. Fossimo tutti come loro, non staremmo a preoccuparci del futuro. Esplode l’oleodotto? Gli ebrei si tirano su le maniche e trovano un’alternativa. Hanno portato l’acqua nel deserto, in Palestina, trovano sicuramente un’alternativa ad un eventuale oleodotto che non funziona più.
Marco, a quei tempi gli americani disponevano soltanto di due bombe atomiche.
Anch’io in passato mi posi il problema: che fare? Ecco che cosa mi risposi: gli USA avrebbero forse potuto far esplodere una bomba di prova, per dimostrarne al Giappone la potenza distruttiva.
Però, se i giapponesi – fanatici fino al parossismo suicida – non si fossero arresi, sarebbe rimasta solamente un’altra bomba. E noi sappiamo che i giapponesi, di fatto, non si arresero subito dopo Hiroshima; fu necessaria Nagasaki.
In ogni caso si trattò di decisioni difficilissime, terribili.
… … …
La realtà è che allora il mondo era dominato da dittature e imperialismi. E una volta scoppiato un conflitto armato, quasi sempre esso finisce con la vittoria di una parte e la sconfitta dell’altra, in particolare nel caso della Seconda guerra mondiale.
Ritornando al tema dell’Ucraina, la verità è che una guerra NON sarebbe mai dovuta scoppiare, tanto meno nell’Europa del XXI secolo!
Chi lo desidera può informarsi – ascoltando tutte le campane – e farsi un’opinione. Però i bugiardi, quando scoperti, vanno depennati dalla lista delle fonti.
Aggiungo : il Giappone è un’isola e povero di materie prime , si poteva anche aspettare il suo prossimo tracollo , ma gli ntenti come da molti riconosciuti erano altri
Magari di sganciarle che so, su Okinawa, dove c’erano pochi civili e molti militari? L’effetto sarebbe stato lo stesso… Però Fabio, ormai anche gli storici militari americani hanno dubbi sulla reale capacità dei giapponesi di uccidere “milioni” di americani (metà degli effettivi su tutto il fronte del Pacifico?). Per altro, anche dal film “Oppenheimer” di deduce che in realtà Truman voleva mandare un segnale alla Russia di Stalin….
@ 9
Tiziano, all’epoca si stimò che – essendo il Giappone determinato a resistere fino all’ultimo uomo – l’invasione avrebbe prolungato la guerra di un anno e ucciso un milione di soldati americani, senza considerare lo sterminio dei giapponesi.
Tu, se fossi stato l’uomo che doveva decidere, che avresti deciso?
Io che avrei deciso?
Per non parlare di 2 bombe atomiche sganciate su evidenti obiettivi militari
Crovella, fino al 1991 Russia e Ucraina vivevano in pace. Fino alla rivoluzione bolscevica del 1917, l’Ucraina come Stato neppure esisteva. Fino al 1948, anno dell’invenzione “riparatrice” di Israele, lo Stato Israele neppure esisteva e arabi ed ebrei vivevano nelle stesse terre. Quindi, non inventarti troppe cose perché ti fanno comodo per sostenere il TUO modo di pensare. L’articolo ha a che fare con la “lettura degli eventi”, molto meno che con le conseguenze per i civili. Quelle ci sono sempre state visti i 6 milioni di ebrei assassinati dai nazisti o i 22 milioni di russi, la maggior parte dei quali civili, uccisi perché slavi. Per non parlare di guerre più contemporanee, dal Vietnam, all’Iraq all’Afghanistan. Ma Dresda, Bari, Orte o Cassino per stare da noi, dovrebbero ricordarti che a pagare sono sempre stati i civili… PS – I droni americani sull’Afghanistan erano pilotati dalla Florida… PS 2 – L’estromissione totale dei Russi dall’Ucraina? E chi la attuerà mai? ‘estromissione dei Palestinesi dal Medio Oriente? Ahahahaha
Il Medio Oriente è un’area dell’Asia situata ovest rispetto a questa. Comprende 15 stati: Libano, Siria, Israele, Giordania, Iraq, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen, Kuwait, Iran, Turchia, Palestina e Bahrain.
Ai fini del contenuto del commento 1, è irrilevante se a bombardare siano stati per primi gli Ucraini o i Russi e anche se ad attaccare per primi siano stati i palestinesi di Hamas o gli israeliani. Ho le idee molto chiare in merito a questi due specifici casi critici e sono da sempre su posizioni esplicitamente antirusse e soprattutto antipalestinesi. Sono entrambi due problemi senza soluzioni di pacifica convivenza. Si risolveranno solo con la completa estromissione dei russi dall’Ucraina e dei palestinesi dal Medio Oriente, compresa anche la Cisgiordania (nel senso che devono esser redistribuiti fra i vari paesi arabi). Senza le citate soluzioni radicali, questi tipi di problemi si riprodurranno all’infinito e periodicamente esploderanno in episodi di guerra/guerriglia (compresi attacchi terroristici).
Ma la soluzione di quei due problemi NON ha niente a che fare con l’articolo in questione. Il concetto chiave sotteso alla questione dell’oleodotto è che le guerre (a prescindere dai contendenti e, fra questi, da chi ha ragione o meno) coinvolgeranno sempre più i civili. O in modo diretto (bombardamenti sui palazzi) o in modo indiretto (es.: cyber attacchi che bloccano ospedali o attentati agli oleodotti per lasciare senza energia e al freddo i civili nemici…)
Magari arriveremo al paradosso per cui gli unici “militari”, coinvolti in una guerra, staranno dentro a un bunker, da cui comandano cannoni, droni, aerei autopilotati, bombe a distanza ecc ecc ecc, il tutto a carico dei civili nemici. Questo è lo scenario futuro che si sta predisponendo.
Certo che se le “fonti” sono quelle dei russi senza munizioni, i russi combattono con le pale, i russi han finito i missili, l’87% delle truppe russe sono state eliminate, Putin ha il cancro, Putin è morto, le sanzioni hanno messo in ginocchio la Russia o l’ultima di questi giorni ci sono le fila per le uova, beh, non dico più niente.
Fabio: Dal 2014 l’Ucraina bombarda Donbass, Lushank, Crimea. Regioni storicamente abitate da russi e filorussi. Naturalmente dopo aver promesso un’ampia autonomia e nuove elezioni dopo il colpo di Stato del ’14 (colpo di Stato, sì, perché Yanukovich era il Presidente in carica ed eletto). Siccome Harretz è filo Hamas, ieri anche il Canale 12 della tv israeliana mostrava filmati del kibbutz Bee’ri con i carri armati che sparano contro le case: non risulta a NESSUNO che Hamas abbia carri armati. Ti è stato detto da qualcun altro: metti in dubbio cose dette da un giornale israeliano, posseduto e scritto da ebrei israeliani. Decidi da che parte vuoi stare: da quella dei soldati israeliani che ammazzano tre israeliani scappati dalla prigionia, a torso nudo, con una bandiera bianca, parlanti ebraico (ricostruzione dell’IDF, non di Hareetz) o da quella dei familiari degli ostaggi che protestano da giorni contro Nethanyau per avere negoziati e liberare i familiari? Da quella di chi in due messi ha lanciato 29,000 tonnellate di bombe su Gaza, più di quelle lanciate nel 2003 da USA e UK sull’Iraq di Saddam Hussein? Davvero non ti pare che ci sia ben più del semplice “guerra al terrorismo”?
3 ecco un articolo dalla principale testata israeliana che sostiene “la più idiota delle menzogne”: https://www.haaretz.com/israel-news/2023-11-18/ty-article/.premium/israeli-security-establishment-hamas-likely-didnt-have-prior-knowledge-of-nova-festival/0000018b-e2ee-d168-a3ef-f7fe8ca20000
a seguire altri contributi sulla questione:
https://electronicintifada.net/content/evidence-israel-killed-its-own-citizens-7-october/41156
https://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/israeli-helicopter-shot-civilians-7-october-rave-police-find
buona lettura
p.s. anti-sionista, non vuol dire antisemita.
——— I FATTI ———
1) L’Ucraina, il 24 febbraio 2022, NON ha attaccato la Russia. È stata quest’ultima ad attaccare e invadere.
2) Israele, lo scorso 7 ottobre, NON ha attaccato Gaza. È stato Hamas, cioè Gaza, ad attaccare.
Almeno, nelle nostre considerazioni, teniamo conto di queste due verità, senza fingere di ignorarle, senza mistificarle né falsificarle.
Vedi, per esempio, i fantomatici elicotteristi israeliani che hanno mitragliato i giovani al festival della musica. Tra tutte le menzogne, questa è la piú idiota.
Un’altra bugia è quella che ci raccontarono poco dopo l’esplosione del Nord Stream: il colpevole era la Russia (lo ricordate?). In sostanza, insinuarono che i russi si erano tagliati gli zebedei per fare un dispetto all’Unione Europea.
Mi domando: va bene considerare stupida l’opinione pubblica, ma esiste un limite. Altrimenti sorge il dubbio che sia idiota totale chi diffuse questa idiozia.
Oppure siamo davvero tanto stupidi da credere a tutto ciò che riesce utile per confermare le nostre convinzioni e scartare il resto?
Primo: siamo sempre ai Romani, ma vale anche oggi: CUI PRODEST? Da allora ad oggi le aziende petrolifere americane hanno incassato tanti di quei soldi che era anni che non vedevano, vendendo gas liquefatto all’Europa. Europa, Germania in primis, la cui industria sta vacillando dati i costi dell’energia. E per questo, si è si svincolata forse dalla Russia, ma è tornata sotto il pieno controllo degli USA.
Secondo: tra Ucraina e Gaza, caro Crovella, c’è un abisso. I condomini sventrati, parole che fanno tanto effetto, sono pochissimi nelle grandi città come Kiev e spesso dovuti non ad attacchi diretti ma a detriti di missili o qualche volta dai missili della contraerea ucraina piazzati belle zone residenziali. A Gaza Israele bombarda COSCIENTEMENTE ospedali, scuole, moschee, chiese, sedi di MSF, dell’ONU, dell’UNRWA. La differenza è sostanziale. Chi ci guadagna, alla fine: il complesso industriale militare americano, che incassa miliardi di dollari… Ma naturalmente è solo propaganda…
Le guerre dei nostri giorni si combattono (e si combatteranno sempre più) sulla pelle dei civili. Un po’ perché la tecnologia degli armamenti rende possibili azioni un tempo più complicati (di oggi) da realizzare(e ne vediamo le conseguenze nei condomini sventrati dai bombardamenti in Ucraina o a Gaza) un po’ perché le guerre oggi si giocano sempre più su terreni collaterali. Dai cyber attacchi (per esempio ad ospedali, con la popolazione civile bloccata nell’assistenza sanitaria) ai canali di rifornimento energetico, come nel caso in questione.
Prepariamoci a scenari del genere, perché saranno sempre più dominanti. E in parallelo ci sarà una maggior guerra nella comunicazione, dove si monteranno situazione completamente inventate (a pur titolo di esempio, l’ospedale di Gaza di cui si è detto che era stato bombardato dagli israeliani). Insomma, la tecnologia offre smisurati elementi in più (rispetto al passato) sia per metodologie di guerra o guerriglia (o addirittura per atti di terrorismo, vedi 7 ottobre…) sia per un clima da spy story a livello mediatico, clima che diventerà la norma e non l’eccezione. Prepariamoci.