Offensivo

Al di là del Festival di Sanremo, di cosa possiamo andare fieri?

Offensivo
di Lorenzo Merlo
(ekarrrt – 26 febbraio 2023)

Offensivo è dover subire illimitatamente la pioggia e l’eruzione della pubblicità come non avesse peso.

Offensivo è il suo richiamo al consumo.

Offensive le voci suadenti che le compongono.

Offensive le formule adottate come fossimo, appunto, impunemente offendibili: in omaggio, comode rate, ultimi giorni, doppi ribassi, scopri di più, saldi, sottocosto, vinci fantastici viaggi.

Offensivo sostenere un consumo sostenendo il “risparmio”.

Offensivo permettersi di dire “imperdibile”.

Offensivo il già deriso “corri in edicola”.

Offensivo reiterare “clinicamente provato”, pur di sostituire il superstizioso “scientificamente provato”, per piallare il senso critico degli uomini ridotti a consumatori.

Offensivo è rimpinzare le case di merci e acquistarne ancora.

Offensiva l’obsolescenza per legge.

Offensiva è l’invadenza del mercato telefonico.

Offensiva una società che vuole garantire sicurezza e che vende assicurazioni.

Offensivi i migliori sorrisi di persone contente di svendere per quattro lire i loro migliori sorrisi.

Offensivo continuare a parlare di crescita e consumo come volano della vita.

Offensivo che le pseudo-autorità, svendute al mercato, a Bruxelles e a Washington, come tutta la politica e le istituzioni, non intervengano.

Offensiva la legge in fieri dell’Unione europea allo scopo del controllo capillare, venduta come merce, quindi rivestita di bugie, affinché sembri un irripetibile vantaggio individuale e sociale. “Il regolamento riveduto è inteso a garantire alle persone e alle imprese l’accesso universale all’identificazione e all’autenticazione elettroniche sicure e affidabili mediante un portafoglio digitale personale sul telefono cellulare” (1).

Offensiva l’apologia della tecnologia come salvifico sapere e sostituta della politica.

Offensivo è il capitalismo della sorveglianza.

Offensivo il processo di controllo a mezzo della digitalizzazione, che ci sottrarrà la sovranità di noi stessi.

Offensiva è la radio di sottofondo che inquina i pensieri.

Offensiva è la trasmissione tv che occupa i locali.

Offensivo il balzello del canone Rai.

Offensiva è la pubblicità del lusso nella stessa pagina del disastro della miseria.

Offensiva l’enorme quantità di violenza fornita dal cinema e dalla tv.

Offensivo che per il profitto venga tollerata.

Offensivo che non si considerino le responsabilità di chi la distribuisce.

Offensiva è la stampa che sperpera menzogne e annuncia avvertimenti ai sensibili per video, dai titoli-rapala, che non contengono nulla.

Offensiva l’uniformata loquela e l’uniformata camminata, allontanandosi o avvicinandosi alla camera, dei giornalisti.

Offensivo è che la stampa si venda come professionista dell’informazione.

Offensivo che tette e culi, gossip e video amatoriali di ippopotami siano il clic con cui si tengono in piedi.

Offensiva la sovvenzione governativa alla stampa allineata alle veline del governo.

Offensiva la lista di proscrizione del Corriere.

Offensivo che nessuno dei veri giornalisti, come non rinunciano a definirsi, abbia avuto alcunché da obiettare sull’offensiva lista di proscrizione redatta dal Corriere e difesa con bugie.

Offensivo l’allineamento ai dispacci ucraino-atlantici e covid-governativi di Severgnini, Fontana, Molinari, Giannini (memorabile il suo “miserabili del web” per coprire la sua menzogna in prima pagina), Gruber, Parenzo, Bechis, De Gregorio, Brindisi, Mentana (autoproclamato [può bastare?] re [non basta ancora?] dei verificatori dei fatti [non si può fare di più. Vedi tu!]), Puente, Vespa, Gentili. Fanculo deontologia. Fanculo dibattito. Viva la censura. La criminalizzazione delle idee.

Offensivo il mutismo dell’Ordine e dei suoi associati su Assange, su quello che sta pagando per la democrazia con la quale si riempiono la bocca e con la quale censurano, come loro esclusivo diritto divino, chi non si zerbinizza.

Offensivi gli inviati di guerra agli ordini di Zelensky.

Offensivo l’Ordine dei giornalisti di Roma, inetto a fornire risposta ad un esposto contro Bruno Vespa che sosteneva l’innocuità dei vaccini. E anche quello di Milano e quello Nazionale per altre questioni.

Offensiva l’irreggimentata comunicazione a maggioranza bulgara sul vaccino.

Offensiva la comunicazione che promuove la guerra per ottenere la pace.

Offensivo l’appiattimento della Meloni sulla scia di Letta e Draghi, al comando di Biden o chi per esso.

Offensivo che Mattarella dica: “un’aggressione così mai vista dalla II Guerra mondiale” in Europa. Era il vice di D’Alema al momento del deliberato bombardamento, anche italiano, su Belgrado.

Offensivo che chiunque voglia riconoscere le ragioni russe alla guerra non sia considerato utile a comprendere, ma venga criminalizzato ed emarginato.

Offensivo il razzismo antirusso delle istituzioni nazionali, europee.

Offensivo l’intento di mortificare la Russia a mezzo dell’accerchiamento Nato.

Offensiva l’acquiescenza con la quale si accetta l’egemonia degli Usa, qualunque mezzo, menzogna inclusa, impieghino per mantenerla.

Offensiva la svendita della sovranità militare politica.

Offensivo che il pacifista – a mezzo di armi –, giusto e vero Occidente critichi e rifiuti in coro la recente proposta di pace cinese.

Offensivo l’impiego deliberato dell’inglese in qualunque contesto nostrano.

Offensiva un’università corporativisticamente unita a formare uomini ubbidienti.

Offensiva un’educazione al rispetto imposta per legge.

Offensivo che dire frocio sia perseguibile, che l’offesa stia nell’evento e non nella sua strumentale interpretazione.

Offensiva la grande galoppata in sella al velo di maya del politicamente corretto.

Offensivo il politicamente corretto, la cancellazione delle culture e dei sessi.

Offensivo avere a che fare con la tsunamica tracimazione di un pensiero che sta qui dentro * e che così dichiara la definitiva sterilizzazione del già flebile collegamento dell’uomo al trascendente. * “Per me potermi definire ingegnera è una conquista bellissima. Significa potermi identificare con la mia professione, che esercito con competenza e autorevolezza, e allo stesso tempo rivendicare con orgoglio che sono una donna” (2).

Offensivo l’intento già in atto di cambiare significato alle parole – tra cui guerra che diventa pace –, quello di eliminare le culture per ridurle a cartolina e folklore, di demolire i valori e le identità.

Offensiva la distanza dalla natura di questa cultura progressista.

Offensivo il disastro sociale perpetrato dalla sinistra. La loro stirpe ha tradito un popolo per fornicare con il mercato e il potere. Lo ha offeso e gettato via come si fa con un oggetto senza valore, e ancora si lamenta per sé.

Offensivo il rigurgito di prezzemolico antifascismo. Si può ancora stappare una birra con la destra?

Offensivo il suo dagli al fascista come solo argomento da tempo immemore.

Offensivo lo scempio architettonico che ha deturpato le valli, le coste, le pianure d’Italia.

Offensive l’urbanizzazione-violenza dei paesaggi e l’ecologia ideologica degli alberi attaccati ai balconi.

Offensivo pagare individualmente i disastri ambientali di pochi.

Offensivo parlare di sostenibilità, economia circolare, green economy, impatto zero, tutti palliativi utili ai timonieri dello status quo.

Offensivi gli allevamenti intensivi.

Offensiva la moda impellicciata d’animali allevati.

Offensive le politiche di privatizzazione dei servizi sociali, che hanno tentato di sottrarre l’acqua al diritto universale e che – probabile – staranno studiando come sottrarre anche l’aria.

Offensivo è il sistema che lo permette, neppure lo discute, se non con risibili cancelli per legge, quali la garanzia della protezione della vita privata.

Offensiva l’alienazione, prima una vergognosa esclusiva dedicata alla classe operaia, ora destinata a tutti noi. Il progressismo lo ha sfruttato fino a sottrargli l’identità e la bussola con cui aveva navigato tutta la vita.

Offensivo non ci sia una sola voce istituzionale che voglia cogliere il significato esiziale dell’armonia uomo-natura spezzata o, peggio, ridotta a documentario.

Offensivo che i tg di oggi parlino della riduzione della disoccupazione, della crescita del Pil, della riduzione del debito pubblico come accadeva quaranta anni fa.

Offensivo si faccia credere che la disoccupazione e il debito possano ridursi.

Offensivo fondare una società che ha nel Pil l’indice di benessere.

Offensivo che stragi civili, psicopatologie e suicidi siano in costante crescita e che le istituzioni non vogliano rivedere il sistema che hanno creato.

Anche il Festival di Sanremo è offensivo.

Offensivo l’incondizionato incassare di tanto degrado.

Note

https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2022/12/06/european-digital-identity-eid-council-adopts-its-position-on-a-new-regulation-for-a-digital-wallet-at-eu-level/.

https://gognablog.sherpa-gate.com/lipocrisia-del-linguaggio-inclusivo/#comment-96152 . [commento no. 10]

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Offensivo ultima modifica: 2023-05-11T03:03:00+02:00 da GognaBlog

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28 pensieri su “Offensivo”

  1. Sì, certo, Cominetti, sono d’accordo, anche se poi, ti devo dire, dei giornali che hai menzionato non ne leggo neanche uno. Ricordo, anni fa, una recensione di Rockerilla, una rivista musicale che all’epoca (il secolo scorso) compravo regolarmente: credo fosse un disco di Paul Simon, di cui diceva che sarebbe piaciuto “a fighetti e lettori de La Repubblica”. Oggi probabilmente si direbbe “fighetti e ascoltatori di Radio LifeGate”, nel senso che nel frattempo la connotazione del lettore de La Repubblica è molto cambiata (in peggio).
     
    Non interessa a nessuno ma mi va di scriverlo: io oggi leggo quasi solo il Post (https://www.ilpost.it/). Leggo questo blog, dove ogni tanto – forse troppo spesso – posto dei commenti. Leggo Giap (https://www.wumingfoundation.com/giap/). Ascolto Radio Tre. Quando e dove posso ascolto The Current (https://www.thecurrent.org/), una radio di Minneapolis (dove ho vissuto per molti anni).
     
    Per quanto riguarda i social, la penso esattamente come Wu Ming (https://www.wumingfoundation.com/giap/2019/12/lamore-e-fortissimo-il-corpo-no-1-twitter-addio/), anche se ho un account su Instagram da cui seguo Planetmountain, Skialper e lo sport in generale.
     
    Sono stato per anni un lettore della Rivista Anarchica. Non voto. Qualcuno qui mi ha fatto notare che ho un pregiudizio anti-americano e anti-trentino, e forse – con tutte le eccezioni possibili e immaginali, le amicizie, le esperienze di vita che mi dovrebbero aiutare a liberarmene – forse, purtroppo, è vero.
     
    E infine: a casa mia non sono benvenuti quelli che usano dispregiativamente le parole “negro”, “zingaro” e “frocio”.

  2. Genoria 3, è altresì vero che al posto de La Verità si può scrivere: La Repubblica, Il Giornale, il Corriere della Sera, ecc.
    Un’opinione si forma attraverso quante più campane si ascoltano. Spero ne convenga anche tu.

  3. Bertoncelli 23, il gognablog è l’unico social che frequento. Questa bellissima canzone di Tricarico io la mando proprio ai politicamente corretti e ai benpensanti per torturarli dandogli uno scossone, via WhatsApp e via email. Che senso avrebbe mandarla a chi la pensa come te. Detesto la condivisione!
    Ne ho persino fatto una cover con alcune aggiunte che sto perfezionando. 
     
    Per farti capire ne avevo scritta una sul covid in era precovid che ti mando qui
    https://youtu.be/RCzf9SYd6aI
    Tanto per capirci. Ciao

  4. Però preferisco l’Antisociale di Guccini. A vent’anni mi riconoscevo nel 90% di quanto dice (non nel 100%!). Ora, con l’età, la percentuale si è ridotta ma, tutto sommato, non di molto. Anzi, di fronte a certe cose sono diventato ancor piú insofferente.
    https://youtu.be/jwoUumDQ428
     
     

  5. @ 22
    Puoi permettertelo solo perché sei sul GognaBlog. Prova a rifarlo sui profili dei tizi “politicamente corretti” menzionati nel video, poi dimmi se te l’hanno concesso.  😂😂😂  😉😉😉

  6. Sono sessista se dico che a me appare emblematica la foto della vecchia piatta che comanda le giovani pettorute? 🙂

  7. Lorenzo, nel mio commento 18 non ho inteso dire che il tuo articolo è o non è assurdo. Stavo parlando in generale.

  8. @ 16
    Lunga vita al Grande Capo! Lui, come Mosè, divide le acque e ci indica la via.
    😉😉😉
     
    Soprattutto – e ora non scherzo – ci insegna la difficile arte della tolleranza nei confronti di chi la pensa in modo diverso.
     
    N.B. Il che implica pubblicare tutti i commenti, anche quelli piú assurdi; poi, semmai, viene la critica. Sono esclusi gli insulti e i proclami da Terzo Reich: quelli vanno eliminati.

  9. Lo scritto “Offensivo” di Lorenzo Merlo è già apparso su ereticamente.net (sito curato da un ex dirigente di Forza Nuova, Roberto Pecchioli) e, l’8 Marzo (!), su Ora Zero, sito in cui si parla di adrenocromo e sostituzione etnica, con frasi come “il Mondo della Nuova Normalità, vaccinista, wokista, frocista, negrista”, fino al puro e semplice razzismo di roba come “radicals, democrats, massons e scimmie” (perle, queste, che si trovano non tra i commenti ma proprio all’interno di articoli pubblicati e firmati).
    Forse sono io che cado dal pero, ma davvero questo blog si presta, se pure indirettamente, a dare visibilità a certa roba? 

  10. “Al di là del Festival di Sanremo, di cosa possiamo andare fieri?”…
    Di Alessandro Gogna e il suo bel blog un figlio della montagna come lo è stato Jacques Cousteau degli oceani.

  11. Offensivo è parlare alle pance.
    E farlo auto-proclamandosi illuminati al di sopra di tutti gli altri, considerati una massa informe e decerebrata, è doppiamente offensivo.
     
    Acà, toro! 🙂

  12.   Ricordo però che, nella migrazione dei lemmings, molti si salvano (circa il 20%) e tornano indietro: sono i più lenti, gli ultimi della migrazione folle, o quelli che ne restano al margine, sui lati. Forse sono quelli che non ci credono troppo.

    Potremmo dire che sono dei centristi, quelli che cercano di portare sempre la barca pari, che non prendono posizione,  degli opportunisti. Forse sono i più furbi e mandano avanti gli altri.

  13. P.S.: quello che scrive Jean Servier sui lemming.
    E si sa anche perché e quando si formano gli stormi di cavallette.
     

  14. Guido, lo sai vero che tutto, sottolineo tutto, quello che scrivi sui lemming è pura e assolutamente infondata leggenda metropolitana?
    Basta una veloce occhiata a wikipedia
     
    Il resto dell’intervento non l’ho letto
     

  15. Quindi è offensiva (quasi) tutta questa civiltà.   Una citazione:                                   “Forse bisogna cercare nella natura, attorno a noi, la spiegazione del destino dell’Occidente e anche i presagi per il nostro avvenire.
    I lemmings sono piccoli roditori del Nord-Europa e dell’Asia simili ai nostri topi campagnoli. In determinati periodi essi abbandonano le Alpi della Scandinavia in gruppi numerosi, come guidati da un misterioso suonatore di flauto, e si dirigono verso il mare del Nord o il Golfo di Botnia. Lungo questo tragitto, che è il loro senso della storia, essi subiscono gli attacchi dei carnivori o degli uccelli predatori che li distruggono a migliaia. Malgrado tutto, essi proseguono la loro strada e, raggiunta la meta, si gettano nel mare e vi annegano.
    Le cavallette hanno anch’esse un simile senso della storia. Molte specie, tra cui la Locusta migratoria, vivono nella natura senza commettere danni: gli individui sono solitari e sparsi. A un determinato momento, per una ragione ancora sconosciuta, queste specie pullulano; le giovani cavallette che nascono e crescono in popolazioni fitte hanno colore e forma diversi: sono più grandi e di colore più chiaro, spesso di un bel verde.
    I naturalisti ne hanno fatto una specie diversa: la Locusta gregaria. Esse si riuniscono in gruppi numerosi e, quando sono adulte, se ne volano tutte assieme, costituendo quelle nuvole di cavallette che i contadini del Mediterraneo temono moltissimo; esse avanzano a balzi enormi, nella stessa direzione inesorabile per molti giorni. Possono devastare ogni vegetazione in poche ore, o abbattersi su una steppa per marcirvi in mucchi al sole oppure precipitarsi a nugoli nel mare.
    Che cosa potrebbero dire i lemmings se potessero scrivere la storia di una delle loro migrazioni? “Siamo in marcia verso un felice domani, la nostra nazione fortemente strutturata cresce di ora in ora, e nonostante vari attacchi, progrediamo nella stessa direzione, conservando la nostra organizzazione che, sola, permette all’individuo di marciare verso quel progresso che intravediamo già, tutto azzurro, ai piedi delle montagne”.
    Le cavallette intonerebbero un canto di trionfo: “Noi procediamo in avanti. L’universo potrà nutrirci per un secolo, poiché siamo in via verso la “planetizzazione” della nostra specie”.
    La storia ha un senso per le cavallette, per i lemmings e per la civiltà occidentale: essa sfocia in un suicidio collettivo, prima della “planetizzazione” di una specie. Ogni individuo vede però in questo slancio ultimo una marcia verso una situazione migliore. Più i lemmings si allontanano dal punto di partenza, dicono i naturalisti, più sono eccitati; nulla li può fermare; davanti a un ostacolo sibilano e digrignano i denti per la collera.
    Anche noi, ben lontani ormai dalle nostre origini, sentiamo profondamente che nulla deve intralciare la nostra marcia verso ciò che chiamiamo il Progresso.
    Noi infatti, uomini dell’Occidente, non facciamo altro che correre verso il mare, verso la morte, in file serrate. A ogni guerra, il vortice in cui siamo afferrati si inabissa sempre più, aumentando il nostro progresso materiale, sminuendo i nostri ultimi valori spirituali, annientando l’umanità fin nel cuore dell’uomo.
        L’orgoglio ci fa vedere in questa caduta il desiderato compimento della nostra esistenza terrena. Come il Principe di questo Mondo, l’Occidente attira a sé l’umanità intera, promettendo i beni materiali e la conoscenza delle tecniche ma incatenandola per sempre, sostituendo ogni pensiero con l’eterno desiderio, per meglio trascinarla con sé. (Jean Servier, L’uomo e l’Invisibile, Ed. Rusconi, 1973-L’edizione francese è del 1967)
      Ricordo però che, nella migrazione dei lemmings, molti si salvano (circa il 20%) e tornano indietro: sono i più lenti, gli ultimi della migrazione folle, o quelli che ne restano al margine, sui lati. Forse sono quelli che non ci credono troppo.
     

  16. Offensivo è privatizzare l’acqua, un bene vitale e universale.
    Offensive sono le brutture che oggi vengono costruite nel paese del rinascimento.
    Offensivo e criminale sono i ponti che crollano.
    Offensivi sono i rifiuti buttati e abbandonati lungo i bordi delle strade.
    Offensivo è la distruzione  delle Apuane e chiamarla COLTIVAZIONE.

  17. Offensivo che uno studente perda la propria giovane vita in uno stage a stipendio 0 e non ci sia tutela Inail …perché non lavoratore con busta paga .

  18. Offensivo che al gognablog partecipino personaggi anonimi senza idee che commentano al solo scopo di fomentare discussioni senza apportare nessun contributo. 

  19. Offensivo, nonché autolesionista, mandare la nostra “portaerei” nel mar della Cina per pura pronazione, mentre i primi ministri di Francia e Germania vanno in Cina a consolidare rapporti commerciali.

  20. Offensivo un Ministro della Repubblica che afferma che le Waffen-SS erano formate da musicanti semipensionati,
    Offensivo che un Ministro della Repubblica affermi l’utilità educativa dell’umiliazione e un altro di sostituzione etnica.

  21. È offensivo, oltre che ottuso e discriminatorio, disprezzare una persona solo perché ha idee differenti dalle proprie.

  22. Offensivo pensare che basti leggere il quotidiano La Verità per farsi un’opinione informata.

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