Orientalismo e sionismo
(per giustificare un genocidio)
di Enzo Traverso
(pubblicato su volerelaluna.it il 3 gennaio 2024: fonte Il manifesto del 19 dicembre 2023)
Chi pensava che nel mondo globale del XXI secolo l’orientalismo fosse morto si è dovuto ricredere: l’orientalismo è vivo e gode di ottima salute. I media ne sono saturi. Il suo principale assioma – gli occidentali sono incapaci di definire sé stessi se non ponendosi di fronte ai rappresentanti di un’umanità radicalmente altra, non-bianca, considerata incivile e gerarchicamente inferiore – viene declinato quotidianamente in tutte le forme possibili.
Ferita dall’attacco “barbaro” di Hamas, “la sola democrazia del Medio Oriente” ha il diritto di difendersi: tutti i nostri capi di Stato e di governo sono andati in pellegrinaggio a Tel Aviv per assicurare Netanyahu del nostro sostegno incondizionato. Non si discute quando sono in gioco la morale e la civiltà. Nel 1896, Theodor Herzl, il padre spirituale di Israele, pubblicava Lo Stato degli ebrei, il testo fondatore del sionismo, in cui definiva questo futuro Stato come «un bastione dell’Europa contro l’Asia, una sentinella della civiltà contro la barbarie». Nel 2023 i termini della questione non sono affatto cambiati.
In un’intervista ai media israeliani +972 e Local Call (https://volerelaluna.it/materiali/2023/12/22/gaza-operazione-spade-di-ferro/) un ufficiale di Tsahal (le forze armate di Israele, NdR) è stato chiaro: i barbari di Hamas uccidono i civili e lanciano razzi alla cieca sulle città israeliane, nella speranza che non vengano intercettati e possano fare qualche danno. Tsahal incarna invece la civiltà: mica sgozza i civili; lancia bombe scegliendo i bersagli con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Ha elaborato un programma chiamato Habsora (Vangelo) che genera automaticamente i suoi obiettivi e funziona come una “fabbrica del massacro” (mass assassination factory). «Nulla accade per caso – spiega l’ufficiale – quando una bambina di tre anni viene uccisa in una casa a Gaza, è perché qualcuno nell’esercito ha deciso che non era un grosso problema ucciderla, che era un prezzo da pagare per colpire un altro obiettivo. Noi non siamo Hamas. Questi non sono razzi casuali. Tutto è intenzionale. Sappiamo esattamente quanti danni collaterali ci sono in ogni casa». Ecco un esempio efficace di quella “razionalità strumentale” in cui Theodor W. Adorno coglieva appunto il nocciolo dell’Occidente. Dopo il 7 ottobre, la soglia di tolleranza dei “danni collaterali” è notevolmente aumentata e non si contano più i bambini morti sotto le bombe. I barbari di Hamas hanno barbaramente ucciso 1.200 israeliani, di cui 800 civili; Tsahal ha ucciso, ad oggi, 18.000 palestinesi, di cui non più di 3/4.000 combattenti di Hamas. Tutto è pianificato: la distruzione di strade, scuole, ospedali; l’interruzione o l’erogazione a singhiozzo di acqua, elettricità, gas, combustibile, internet; l’accesso degli sfollati al cibo e alle medicine; l’evacuazione di oltre un milione e mezzo di persone sui 2,3 milioni che vivono a Gaza verso il sud della striscia, dove sono nuovamente bombardate; le malattie e le epidemie. Ormai si pianifica l’eliminazione dell’intellighenzia palestinese: non solo i dirigenti di Hamas, ma medici, giornalisti, intellettuali e poeti. Molti osservatori dell’Onu presenti a Gaza hanno lanciato l’allarme: la popolazione palestinese è sottoposta a un massacro organizzato e implacabile, sradicata e privata delle più elementari condizioni di sopravvivenza. A Gaza, la guerra israeliana sta prendendo i tratti di un genocidio.
Quando nacque il mito orientalista, gli ebrei facevano parte dell’Occidente come ospiti non grati, esclusi, umiliati e disprezzati, sempre spinti ai margini. Dell’Occidente erano la coscienza critica. Oggi ne fanno parte a pieno titolo, ne sono anzi diventati il simbolo, amati e adulati da chi un tempo li stigmatizzava e perseguitava, e guardati con diffidenza nel Sud del mondo – odiati nel Medio oriente – da chi li considerava come compagni di sventura, uniti da un’evidente «affinità elettiva». In Europa, la lotta contro l’antisemitismo è diventata la bandiera dietro alla quale si coalizzano tutte le estreme destre neo- e post-fasciste, pronte a manifestare contro la “barbarie islamica” prima ancora di essersi liberate del loro antico pregiudizio antisemita. La memoria dell’Olocausto è celebrata ritualmente come una religione civile dell’Unione europea e la difesa di Israele è diventata, come hanno ripetutamente affermato Angela Merkel e Olaf Scholz, la “ragion di stato” tedesca. In nome di questa memoria si invoca il sostegno a uno Stato che sta perpetrando un genocidio, con gli effetti devastanti che si possono immaginare per le nostre culture, le nostre memorie collettive e la nostra pedagogia democratica. Questo spiega perché, soprattutto negli Stati Uniti, molti ebrei hanno levato la loro voce per dire «non in mio nome».
L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 è stato atroce e traumatico. Voleva essere tale e nulla lo giustifica, ma va interpretato e non soltanto deplorato. Il 7 ottobre è l’esito estremo di decenni di occupazione, colonizzazione, oppressione, umiliazioni e vessazioni quotidiane. Tutte le proteste pacifiche sono state represse nel sangue, gli accordi di Oslo sono sempre stati calpestati da Israele e l’autorità palestinese, del tutto impotente, agisce in Cisgiordania come un suppletivo di Tsahal. Israele si stava apprestando a “negoziare la pace” con tutti gli Stati arabi sulle spalle dei palestinesi e l’obiettivo non celato di estendere ulteriormente le colonie in Cisgiordania (https://volerelaluna.it/rimbalzi/2023/12/21/palestina-la-legge-dei-coloni/). Improvvisamente, Hamas ha rimesso tutto in gioco, presentandosi come un attore del conflitto capace di attaccare e non soltanto di subire. La violenza palestinese ha la forza della disperazione. Non si tratta di condividerla ma occorre comprenderne le radici. Fino ad oggi, al contrario, ogni sforzo di comprensione è stato eclissato dalla condanna, una condanna assoluta e inderogabile trasformata rapidamente in pretesto per legittimare una guerra contro Gaza, ossia contro i civili palestinesi. Così, alla lettura orientalista del conflitto israelo-palestinese se ne è aggiunta un’altra, quella sionista: dietro all’attacco del 7 ottobre 2023 non ci sono decenni di oppressione e negazione dei diritti dei palestinesi; dietro all’attacco del 7 ottobre 2023 c’è l’antisemitismo, l’eterno e inestirpabile odio degli ebrei. L’attacco di Hamas è diventato un pogrom, come se Hamas detenesse il potere e gli ebrei fossero una minoranza oppressa.
Benjamin Netanyahu si era già distinto in un goffo tentativo di riscrivere la storia, spiegando che l’ispiratore di Hitler era stato il Gran Mufti di Gerusalemme e che Hamas – come un tempo Arafat – sarebbe la reincarnazione del nazismo. Esasperato da questa strumentalizzazione mitologica del passato così diffusa in seno alla destra sionista, lo storico israeliano Tom Segev aveva riscoperto le virtù dell’oblio. Di fronte a una memoria di Auschwitz così svilita e offesa, meglio l’oblio. Eppure, al di là delle analogie storiche sempre discutibili e approssimative data la differenza dei tempi, dei contesti e degli attori, la distruzione di Gaza da parte di Tsahal ricorda quella del ghetto di Varsavia raso al suolo dal generale Stroop; e i combattenti che sgusciano dai sotterranei per colpire un esercito di occupazione che li designa come “animali” non possono fare a meno di evocare i combattenti ebrei del ghetto. Il fatto che nelle bandiere di Tsahal ci sia una stella di David e non una svastica è terrificante, ma non le rende per questo innocenti.
Nel 1966, il festival di Venezia premiava con il Leone d’oro La Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, un capolavoro entrato a far parte del canone della cultura post-coloniale. Una scena cruciale del film mostra delle donne algerine che, camuffate con trucco e abiti occidentali, vanno nei caffè preferiti dalla gioventù francese per posare delle bombe. L’assassinio dei civili, per quanto deprecabile e inaccettabile, è sempre stato l’arma dei deboli nelle guerre asimmetriche (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/11/20/palestina-40-giorni-dopo-tra-crimini-di-guerra-e-calcoli-geopolitici/), usata dal Fln algerino, dall’Olp prima di Oslo, dai Vietcong che colpivano i bordelli di Saigon pieni di soldati americani, e anche dai terroristi dell’Irgun, gli antenati di Netanyahu, che posavano bombe contro i britannici a Gerusalemme prima della nascita di Israele. Stupisce che, mentre da un lato questa violenza “tellurica” della lotta partigiana suscita ormai orrore e condanna, la nostra epoca così incline alla retorica dei “diritti umani” si è assuefatta alla violenza dei bombardamenti a tappeto, dei bersagli focalizzati su uno schermo, delle “bombe intelligenti”, degli attacchi “chirurgici” che annientano città abitate da milioni di persone.
I nostri “diritti umani” servono soltanto a legittimare le nostre “guerre umanitarie”. Da sempre, lo stupro è un’atroce e ignobile arma di guerra, ma siamo sicuri che le “bombe intelligenti” di Tsahal siano moralmente superiori? Non si tratta dell’ennesimo pregiudizio orientalista? È curioso, ma il romanzo della scrittrice palestinese Adania Shibli, Un dettaglio minore (2020), la cui premiazione è stata cancellata alla Fiera del libro di Francoforte da censori provvisti di alti principi morali, racconta lo stupro e l’uccisione di una ragazza palestinese ad opera di soldati israeliani durante la Nakba, nel 1949.
Rovesciando la realtà, si è così disegnata una narrazione paradossale: da oppressore, Israele si è metamorfosato in vittima. Hamas vuole distruggere Israele; la sinistra antisionista è antisemita e nega a Israele il diritto di esistere; l’Occidente civilizzato non può permettere un nuovo Olocausto; l’anticolonialismo ha finalmente svelato la sua matrice antioccidentale, fondamentalista e antisemita. Questa propaganda ha il solo scopo di mascherare la realtà. Quel che oggi è in gioco non è l’esistenza di Israele ma la sopravvivenza del popolo palestinese. Se la guerra di Gaza dovesse concludersi in una seconda Nakba, sarà la legittimità di Israele a uscirne definitivamente compromessa. In questo caso né le armi americane, né i media occidentali, né la ragion di stato tedesca, né il ricordo travisato e offeso dei campi di sterminio potranno riscattarla.
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Vegetti, credo che abbiamo approfittato fin troppo della pazienza del nostro ospite e dei lettori.
Quindi, chiuderò con la considerazione che “narrazione” è una di quelle parole che mi piacerebbe vedere usata meno a sproposito, specialmente in ambito giornalistico (ovvero: lasciamola alle favole).
Perché, personalmente, non sento alcun bisogno di una c.d. narrazione per trarre una mia opinione (posto che una opinione vada tratta sempre e comunque), specie se tale narrazione (come spesso accade) è polarizzata e ha fini propagandistici.
Preferirei, invece, una esposizione il più possibile obbiettiva e trasparente dei fatti, che, se voglio, a trarne le conclusioni ci penso da me (magari sbagliate, ma mie).
Conscio, comunque, di chiedere (quasi) la Luna. Perché qualunque osservatore non potrà che riportare la propria percezione della realtà, filtrata dalla lente dei propri bias cognitivi.
Ma, da un ambiente mediatico ormai pressoché infinito, credo che sia ora di pretendere un po’ più di obbiettività e un pò meno di polarizzazione. Sia esso main– o contro-.
Giuseppe, secondo me c’entra eccome: la narrazione di un evento è fondamentale, no? Perché dalla narrazione il lettore trae le sue “opinioni”… Quello che però a me importa, è che che i media qui da noi sparano i titoloni per qualsiasi cosa facciano i russi ma fanno calare un silenzio tombale su quel che succede al contrario. Quindi, certo Reality of war è propaganda russa (a cui non credo sempre ciecamente) ma l’informazione che passa qui lo è nello stesso modo, solo che non viene mai messa in dubbio (e le rare volte che si fa, lo si fa con tre righe in quinta pagina corpo 10 dopo averla venduta a caratteri cubitali in prima).
I sacchetti bianchi mi hanno colpito perché messi solo davanti a quella porta, ad arco, come si usa in ambito militare: visto che Selydove è a 50 km da Donetsk, aveva senso se fossero stati ovunque. Così mi fa chiedere perché? Perché davvero non mi pare usuale mettere sacchetti di sabbia davanti alle porte…
Guarda che non nego nulla: però mi pongo comunque domande.
Ho letto Focus.ua (che ha anche una versione russa?!).:
“L’amministrazione comunale ha riferito che tre edifici hanno subito danni significativi.
“A seguito del bombardamento, 7 pazienti sono rimasti feriti, sono in condizioni soddisfacenti, tutti hanno ricevuto le cure mediche necessarie”, ha osservato il servizio stampa.”
Il morto è alla miniera, non negli ospedali. Parlano anche gli ucraini di due 3-300. 7 metri di missile, tra 70e 100 lg di esplosivo. Abbatte un pezzo di ospedale ma non distrugge una stanza? (Artem TretiakovAutista di ambulanze di MSF che si trovava all’interno dell’ospedale di Selydove durante l’attacco)
Io continuo a pensare che la narrazione è importante. E questa mi pare quanto meno strana… Anche perché l’edificio più piccolo (nelle foto di MSF, quindi presumo loro fossero lì) ci sono danni minori e loro stessi dicono che han mandato una equipe all’ospedale di Selynove per aiutare. Tre morti di cui l’amministrazione ucraina non parla (il tuo link). Dettagli? Piccolezze? Forse.
Vegetti, ho scritto “pesante” (perdonami, ma, pur ritenendomi persona paziente, ogni tanto la pazienza finisce anche a me) perché, pur di negare l’evidenza dei fatti, oltre ad aver cambiato versione enne volte, tiri fuori argomenti pretestuosi.
Non so se l’hai capito, ma da quelle parti c’è una guerra. Le cose non sono mai del tutto lineari qua da noi, figurati lì.
Che c’entra se se ne parlano o no, se l’ha colpito di striscio o nella stanza, ma, soprattutto, che c’entrano i “sacchetti bianchi” ?
Mi viene da pensare che negheresti anche se un missile con su scritto PUTIN a caratteri cubitali ti cadesse nel giardino: basta che “Reality of war” ti dica che te l’ha lanciato la NATO e il gioco è fatto 🙂 Ma, naturalmente, il “pensiero a senso unico” è sempre quello dall’altra parte.
Ed evita il vittimismo, ti prego (mi riferisco al “Paese democratico che” e bla bla bla – per non parlare dei riferimenti alla Costituzione): mal si addice a chi si definisce “onesto e diretto“. Mia opinione, naturalmente.
Giochiamo? Va bene.
Frappé par deux tirs de missiles significa colpito da due attacchi missilistici, non uno e non di striscio. Quindi, i morti di cui parla si riferiscono ad altro attacco (quello dell’edificio più grande) di cui non parlano proprio: parlano di dove erano loro. E, no, non di striscio se il loro autista dice che un missile gli è caduto nella stanza dove stava.
Sui sacchetti di sabbia: mi chiedevo solo come mai un muretto di sacchetti di sabbia davanti ad una sola porta secondaria e non all’altra, tra l’altro sul retro dell’ospedale. O proteggi tutte le uscite, prima di tutte quella principale, o proteggi solo quella che ritieni per qualche motivo da proteggere.
Pesante perché? Perché in modo magari che non piace ad altri ma onesto e diretto la penso diversamente e lo dico?
In un Paese democratico che chiude gli occhi su quanto accade anche dall’altra parte? In un Paese democratico dove l’altro non ha nemmeno diritto di parola, altrimenti è subito bollato come propagandista del Cremlino? In un Paese democratico che vende armi a un Paese in guerra anche se vietato dalla Costituzione ma nessuno dice nulla? In un Paese democratico dove ormai vige il pensiero a senso unico nonostante l’Articolo 21 della Costituzione?
Le ragioni degli altri non interessano mai, tanto sono sbagliate, propaganda, bugie. Solo noi, pasciuti occidentali al calduccio, sappiamo cosa succede, di chi è la colpa, chi è il cattivo. E se per caso anche il nostro protetto è un po’ cattivello, cosa vuoi che sia al confronto dell’altro, quello grande e grosso che d’altra parte ha sempre mangiato i bambini….
@129
“tutto quel po’ po’ di danni e solo due morti e 10 feriti”
Intanto bisogna vedere l’utilizzo di quella parte della struttura: se dedicato alla degenza oppure alle visite (l’attacco si è verificato alle 23:30, orario di visita finito da un pezzo).
Inoltre, non necessariamente un crollo di questo tipo deve provocare un alto numero di vittime.
Mia nonna (quella che secondo Merlo non ho mai avuto) è rimasta sepolta sotto la sua casa crollata durante un bombardamento dei tedeschi.
L’esperienza non è stata piacevole (né trasmissibile, benché a me ne abbia raccontato più che abbastanza da farmi un’idea precisa di cosa sia una guerra), ma se l’è cavata (e non solo lei).
@130
La cosa che mi lascia perplesso è che fossero sacchetti bianchi.
Come mai ?
Cosa c’è sotto ?
Sei pesante, vegetti…
@128
No, vegetti, la mia foto è quella dell’edificio principale dell’ospedale, non un condominio.
E’ dove sono morte tre persone, come dice anche l’articolo da te riportato: “Trois personnes seraient décédées lors de l’effondrement d’une partie de l’hôpital”, “Tre persone sono morte nel crollo di una parte dell’ospedale”.
Quello col tetto crollato è un altro edificio che era dedicato al pronto soccorso, ed è quello dove si trovavano gli operatori di MSF. Colpito (fortunatamente solo di striscio) da un secondo missile, come dice anche il titolo dell’articolo da te riportato: “un hôpital frappé par deux tirs de missiles”, “ospedale colpito da due attacchi missilistici”.
Se non sei convinto, puoi cercare le foto dell’ospedale (se ne trovano di antecedenti l’invasione russa), e il complesso principale è proprio quello mostrato nella mia foto.
Oppure, se conosci il cirillico, puoi leggere questo articolo in cui sono presenti foto di entrambe le strutture:
https://focus.ua/uk/voennye-novosti/607413-zs-rf-vdarili-raketami-s-300-po-shahti-ta-likarni-u-doneckiy-oblasti-ye-zhertvi-foto
“…mi pare strano che MSF […] non abbia pubblicato…”
E pensa che il sito italiano non ha pubblicato alcuna foto e quello australiano (e altri) solo le foto di un vetro rotto di una ambulanza.
Con quello che sono abituati a vedere e al fatto di essere – loro per davvero – super partes, a me la cosa non stupisce per niente.
Domanda bis: e tutti quei sacchetti bianchi di sabbia accumulati in modo da proteggere stile militare davanti ad una sola porta (quella a sinistra nella foto non ne ha) e neppure quella principale?
Poi mi chiedo: tutto quel po’ po’ di danni e solo due morti e 10 feriti, forse una terza vittima (fonte: Interfax Ukraine): e tutti gli altri pazienti (decine viste le camere e i piani) dove erano? Completamente illesi?
Ospedale: è crollato solo il tetto in un angolo (senza buchi da missili) e le finestre: il link è su MSF, quindi la tua foto non è l’ospedale ma probabilmente un condominio colpito il 15 novembre. Strano che MSF non pubblichi altro, visto il missile nella stanza, no?
https://www.msf.fr/actualites/ukraine-un-hopital-frappe-par-deux-tirs-de-missiles-plusieurs-personnes-decedees
Tra l’altro, mi paiono due edifici ben diversi… E sinceramente mi pare strano che MSF, che pubblica sul suo sito ufficiale delle foto, non abbia pubblicato anche quelle dell’altra parte bombardata ben più gravemente…
Sull’inutilizzato, ho sbagliato, era riferito ad un altro sito: mi spiace, me ne sono accorto solo ricercandolo. Chiedo venia.
“Prendo posizione da una parte perché sinceramente un regime che vieta le opposizioni, scioglie i sindacati e i partiti, chiude i media non allineati, glorifica ex collaboratori di nazisti e mi viene spacciato come democratico […]”Bravo, vegetti!
Se poi lo stesso regime inzia a invadere i paesi confinanti, prenderei posizione anch’io.
Poi ci sarebbe la questione dell’Ucraina, che anchè lì non che tutto sia così trasparente…
@123
Piove (sul bagnato).
Vegetti, ma non avevi scritto che l’ospedale di Selydove “era inutilizzato da tempo” ?
Poi, di fronte all’evidenza delle testimonianze di medici di MSF che ci lavoravano, scrivi che “è crollato solo il tetto e saltate le finestre“, dato che “quando i missili colpiscono fanno crateri“.
Purtroppo però ci sono foto che mostrano un’intera sezione sventrata da cima a fondo, e allora scrivi che “non è stato colpito dai missili ma solo dall’onda d’urto“, perché “nel parcheggio e intorno erano parcheggiati i veicoli militari che i russi dicono di avere distrutto“.
Contrordine compagni! 🙂
Io ho trovato questa foto, vegetti:
https://www.globalist.it/wp-content/uploads/2023/11/MLS6H6JBGBMJDCCRKYHTP3J5MM-scaled-e1700679780626.jpg
Però, davanti alla sezione di ospedale crollata, non vedo né crateri né resti di fantomatici veicoli militari distrutti.
Tu li vedi, vegetti ?
Propongo di eliminare il Vegetti dal GognaBlog per attività eversiva filoputiniana.
Poi, se persisterà nel non mettere la testa a posto, propongo pure di eliminarlo fisicamente.
Cosí impara.
N.B. Caro Marco, a questo punto sarebbe servita una serie di tre faccine che strizzano l’occhio in tono scherzoso. Ma tu sai che un destino crudele me lo impedisce.
No, Giuseppe, non credo e non mi vanto di essere super partes. Prendo posizione da una parte perché sinceramente un regime che vieta le opposizioni, scioglie i sindacati e i partiti, chiude i media non allineati, glorifica ex collaboratori di nazisti e mi viene spacciato come democratico contro l’autocrazia russa, beh, tenetevelo quel regime. E inventatevi che le rune, i sole nero, le croci sui carri armati, i nomi delle divisioni SS attribuiti a divisioni odierne siano solo “cultura nordica”… E leggi bene: non parlo di popolo ucraino (al quale è stata proibita per legge pure la religione ortodossa tradizionale e del quale i giovani e gli adulti vengono presi a forza in mezzo alle strade e sbattuti in prima linea), parlo del regime al potere, corrotto fino al midollo, ma tanto decantato,, riempito di soldi e di armi… No, non sono super partes e manco ci tengo a esserlo
122 GB – Sai cosa? Dopo due anni di informazioni unidirezionali che vengono fornite a noi occidentali, dubito di qualsiasi cosa mi venga detto. Dalle pale dei soldati russi, alla fine dei missili, alle malattie di Putin, ai comunicati ufficiali ucraini. Certo che dubito abbastanza anche delle notizie russe, ma il fatto che mi diano le coordinate degli obiettivi colpiti mi da la possibilità di capire e/o credere di più a quello che mi si dice. Nello specifico, dal momento che gli ucraini dicono siano stati usati S-300, le testate hanno 150 kg di esplosivo, per cui se ti entra nella stanza ed esplode, non lo racconti a nessuno. Se invece cerchi e guardi le foto dell’ospedale di Selydove, si capisce che non è stato colpito dai missili ma solo dall’onda d’urto. Perché? Perché nel parcheggio e intorno erano parcheggiati i veicoli militari che i russi dicono di avere distrutto.
Che piazzare veicoli e materiali militari vicino o dentro aree residenziali, ospedaliere, civili, scolastiche sia proibito dalla Convenzione di Ginevra non interessa a nessuno evidentemente. Come sempre, il diritto internazionale vale solo quando fa comodo. A Donetsk non ci sono caserme (a parte polizia e pompieri), non ci sono basi militari in città, non sono posizionati né carri armati né batterie antiaeree tra i palazzi eppure vengono bombardati ugualmente, evidentemente mirati apposta. Ma anche questo non fa scandalo anzi, è solo propaganda russa! Invece di censurare tutto quello che viene dalla Russia, diano a tutti la possibilità di confrontare le notizie, in nome della democrazia. Poi, se si ha voglia, ognuno trarrà le proprie conclusioni. Se in poco più di 20 ore l’intervista di Tucker Carlson a Putin su X ha avuto decine di milioni di visualizzazioni, al di là dei contenuti criticabili o meno, forse la gente è quanto meno curiosa di sapere finalmente anche come la pensano dall’altra parte, no? Invece danno per scontato che noi si debba bere tutto quel che arriva da dove decidono loro. Su OPEN, a proposito dell’intervista, a parte gli insulti a Carlson, sono riusciti a scrivere che comunque anche prima dello Stato c’erano sentimenti ucraini.. Sentimenti? Putin parlava dello Stato ucraino, lo Stato come entità! Facile e spudorata menzogna di propaganda filo ucraina… Bastava leggere o ascoltare l’intervista… Ma se lo dici sei filo-putiniano, filo-russo, antidemocratico, ecc. ecc. . Fine
Ricapitolando.
Secondo te medici e infermieri di MSF raccontano balle mentre il canale telegram filorusso “Reality of war” fornisce un’informazione corretta (d’altra parte loro stessi si autodefiniscono “senza prese di posizione”, quindi comepotrebbe essere altrimenti. Poi vai a leggere qualche post, e…).
E quando l’esercito israeliano ci dice che Hamas si nasconde negli ospedali, allora “forse non è tutto come ci dicono“, mentre quando l’esercito russo ci dice che lo fanno gli ucraini, allora non c’è da porsi alcun dubbio.
Interessante…
Su una cosa però sono d’accordo con te, vegetti:
“quello che viene dal “nemico” è propaganda, quello che viene dagli “amici” la Verità Assoluta“.
Questa tua affermazione centra esattamente il problema, ed evidenzia che aver consapevolezza di questo non è sufficiente: bisogna anche riuscire a metterlo in pratica.
Ma farlo (metterlo in pratica) nei confronti degli altri è molto più facile che verso noi stessi.
Non ti viene mai un dubbio di esserci caduto dentro con entrambi i piedi anche tu, o anche tu sei uno di quelli che pensano di essere super partes ?
Giuseppe B. ecco l’informazione che qui arriva:
notizia ANSA di oggi,8 febbraio 2024: “Esercito russo ha accerchiato e sta assaltando Avdiivka”. Foto nel lnacio della la notizia una donna forse anziana che cammina tra alberi e case.
Ebbene, l’evacuazione dei civili è cominciata ad ottobre 2023 (al tempo lo riportava la stessa ANSA) quindi, difficile che ci sia quella donna che cammina. Così come è difficile che ci siano alberi verdi in pieno inverno e soprattutto che ciano così tanti alberi dopo mesi di bombardamenti… Ma la foto in prima pagina colpisce e mette amarezza se non rabbia. Se leggi il testo poi fa ridere che il sindaco parli di persone da evacuare: ma se è da tre mesi che evacuate! E gli abitanti erano più o meno 30.000… Però il sindaco viene intervistato dalla televisione, così dice l’ANSA. Quindi o il sindaco non è in città ma al sicuro o le troupe televisive ucraine sono davvero coraggiose. Propendo per la prima possibilità. Qualunque ucraino che può se ne sta ben lontano dalla prima linea… Quindi? “Un missile è entrato nella stanza dove ero ed è esploso nell’angolo”.. Suvvia…
La NATO ai confini (e come dovremmo aver capito dalla Storia non è MAI stata una organizzazione difensiva) era ed è un problema, sì. Alla NATO non interessa l’Ucraina, interessa smembrare la Russia pezzo dopo pezzo e avvicinarsi sempre più alle risorse che non ha. In più, la Crimea e tutto il Donbass sono da sempre russi (e russofoni) e dall’indipendenza dell’Ucraina era stabilito nella Costituzione sia la neutralità sia la protezione delle minoranze. Sappiamo che non è andata così… Aggiungi la deriva ultranazionalista e spesso filonazista dell’Ucraina (che facciamo finta di non vedere anche se è EVIDENTE perché non fa comodo alla nostra narrazione…) Poi però noi ci lamentiamo perché gli jugoslavi ci hanno tolto l’Istria, ci hanno demonizzati e repressi e costretto all’esodo e che nessuno ha fatto niente per evitarlo. Magari la Russia ha deciso che no, non sarebbe successo a Crimea e Donbass …
MSF dice che ben due missili han colpito l’ospedale ed è crollato solo il tetto e saltate le finestre? Un missile che esplode nella stanza dove stai e non ti uccide?Strano no, visto che di solito quando i missili colpiscono fanno crateri … Comunque la notizia l’ho letta su un canale Telegram (Reality of wars, mi pare) dove dice che non è stato colpito esattamente l’ospedale ma su un parcheggio e un magazzino vicini dove stavano attrezzature per l’artiglieria e mezzi. E’ un canale filorusso? Si, visto che qui non esiste più la possibilità di confrontare le notizie.
La storia di Hamas nascosto negli ospedali di Gaza è data dall’Esercito Israeliano. Le troupe di CNN e BBC a cui hanno fatto visitare i “ritrovamenti” erano loro stesse molto perplesse… Sui tunnel e bunker sotto l’ospedale di Al-Shifa, l’ex premier israeliano Barak sostiene alla CNN che li costruì Israele negli anni ’80, come altri, quando Israele occupava la Striscia… Quindi su questo forse non è tutto come ci dicono.
Però il “gioco” è lo stesso: quello che viene dal “nemico” è propaganda, quello che viene dagli “amici” la Verità Assoluta.
Vegetti, ho letto i tuoi lunghi interventi e ci sono diverse cose che non ho capito.
Due su tutte.
Se la questione dei “missili dopo la sbarra di confine” è “ridicola” (dato che, come dici tu, i russi intorno ne hanno già “abbastanza“), perché l’espansione a est della NATO o l’entrata nella NATO dell’Ucraina dovrebbero rappresentare un problema per Mosca (come invece tu stesso affermi @88) ?
Stai forse dicendo che l’espansione della NATO e l’ingresso dell’Ucraina sono solo dei pretesti per la guerra di Putin ?
Inoltre, se il “pianterreno dell’ospedale [di Mariupol] era usato dai soldati ucraini come nascondiglio“, e – immagino – ciò per te giustifica le azioni dei russi (tanto, secondo te, “la maggior parte dei pazienti era già stata trasferita“), perché il fatto che Hamas si nasconda fra i civili di Gaza (ospedali compresi) invece non giustifica le azioni di Israele ?
P.S. Mi indicheresti cortesemente dove hai letto che l’ospedale di Selydove “era inutilizzato da tempo” ?
Perché, stando a MSF, a Selydove non sembra che sia andata come la racconti tu.
https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/ucraina-due-ospedali-colpiti-in-una-settimana-donetsk-kherson/
Ora, vegetti, i casi sono due: o MSF racconta balle, oppure le balle te le hanno raccontate a te.
Si Fabio! Ma soprattutto, ti rendi conto che lo vogliono ricandidare? 🙁
Biden è in contatto diretto con Mitterrand tramite sedute spiritiche.
Lui ha visto cose che noi umani non possiamo immaginare.
P.S. Ti rendi conto che ‘sto tizio, che parla coi fantasmi (oltre a tanti altri deliri), è a capo della prima potenza nucleare al mondo?
Fabio, sono gli adoratori di Biden (quello che parla con Mitterand, morto nel 1996, mentre fa un discorso pubblico), della Hillary Clinton inviperita ancora per aver perso le elezioni contro Trump, Madaleine Allbright, quella dei 500.000 bambini iracheni morti “ne valeva la pena” pur di rovesciare l’allora Presidente iracheno Saddam Hussein…
;D
Giuseppe, poi sugli ospedali bombardati dai russi, non scordarti mai di quello di Mariupol e della ragazza con la neonata in braccio, assurta a testimone delle atrocità russe sui media occidentali. Peccato che poi gli stessi media occidentali scoprano una realtà diversa e se ne scandalizzino invece che chiedere scusa (la ragazza era russa ed è poi scappata in Russia, il pianterreno dell’ospedale era usato dai soldati ucraini come nascondiglio, la maggior parte dei pazienti era già stata trasferita… )…
Comunque sia la Corte penale dell’ONU (non quella politicizzata de l’Aia che i grandi neppure riconoscono) ha stabilito che le accuse di genocidio e discriminazione linguistica presentate dall’Ucraina contro la Russia sono basate su NIENTE…
“Ora in USA i liberal soprattutto si scatenano contro Carlson, alcuni addirittura proponendo di non farlo rientrare nel suo Paese.”
Sono i liberal, bellezza!
P.S. Chi mai saranno questi sedicenti liberal? Dei liberali? Mah!
Vorrei però fare notare una piccola cosa: il giornalista americano Tucker Carlson è andato a Mosca per intervistare Putin , primo giornalista occidentale a farlo dal 2021 (mentre il burattino Zelenskij ci ha riempito gli schermi e i media per davvero troppo tempo).
Ora in USA i liberal soprattutto si scatenano contro Carlson, alcuni addirittura proponendo di non farlo rientrare nel suo Paese. Lui ha semplicemente detto che da un punto di vista giornalistico e informativo era CORRETTO far sentire anche l’altra campana, visto che i media occidentali praticano una censura totale su quanto viene detto in Russia o distorcono le informazioni. Carlson pubblicherà gratuitamente e senza montaggio l’intervista, sembra anche su X.
Eppure, Peter Arnett aveva intervistato Saddam Hussein quando aveva già invaso il Kuwait … Nessuno lo “minacciò” … E lavorava per la CNN … Notate qualche differenza?
PS – Articolo 21 della Costituzione italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria”.
E allora perché non posso leggere più Sputnik on line ma The Daily Stormer si?
No Crovella, NON TUTTI gli israeliani si sentono attaccati.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/02/perche-lintervista-su-gaza-al-generale-eisenkot-ha-scioccato-lopinione-pubblica-in-israele/7428944/
E non dirmi che è uno qualsiasi, altrimenti sei davvero in malafede…
92, Balsamo. Quello che è successo a Cuba 60 anni fa non fa più testo: sono cambiate molte cose. La supremazia USA non esiste più, le cose sarebbero un po’ diverse. Ma di missili “alleati” mi pare che i russi ne abbiano intorno abbastanza, senza che siano a 1 KM… Italia e Turchia, da un punto di vista missilistico sono attaccate alla Russia. Aggiungi Germania, Belgio, Olanda, UK e forse tra un po’ Finlandia. Non siamo ridicoli a pensare davvero a i missili dopo la sbarra di confine, su… (PS- Gli USA sono usciti dal Trattato INF , missili a medio e corto raggio in Europa – sotto Trump)
93 Balsamo. il 21 novembre è stata bombardata Selidovo, nell’Oblast di Donetsk. . alle coordinate 48.1359712 – 373059084. L’Ospedale era inutilizzato da tempo ed usato come magazzino e dormitorio dei soldati ucraini prima delle rotazioni in prima linea. Sono state distrutte automezzi e fuoristrada, nonché causati morti e feriti intorno alle 40/60 persone. Se fosse stato un ospedale funzionante la propaganda ucraina si sarebbe scatenata, invece così tutto è passato sotto silenzio.
“cito l’accusa, recentemente rivolta a Liliana Segre, di essere nazista “
Tu decidi che una ex ambasciatrice fa parte del mondo della sinistra e poi le attribuisci quello che non ha proprio detto…apposto, siamo!
Ascoltare questo, sia per la sinistritudine di Basile che per quello che intendeva dire:
https://www.youtube.com/watch?v=xK2k8ZmK7sM
Rivedersi ultime uscite (specie nelle trasmissioni serali TV di novembre, mi pare) di tale sig.ra Basile, che certamente non è TUTTA la sinistra, ma sicuramente non è mai stata di destra, anzi…
Certe ferite avranno difficoltà a rimarginarsi
Quindi ‘sta Basile parla a nome di tutta la sinistra?
Me lo segno.
Secondo me è stato il solito attacco alla Segre, che invece è stata piuttosto chiara sulla situazione in Palestina e di certo non ha pianto solo i bambini ebrei.
Peraltro l’attacco è venuto da una ex-ambasciatrice, che quindi mi pare non proprio ascrivibile ex-officio alla sinistra
A sostegno della mia tesi che, con il 7 ottobre e relativa reazione su Gaza, si sia rotta la lunga liaison fra mondo della sinistra e grande mondo degli ebrei (liaison conseguente alla Shoa, per cui entrambi questi mondi vedevano nella “destra” il nemico comune), cito l’accusa, recentemente rivolta a Liliana Segre, di essere nazista (?!?) perché piange solo i bambini ebrei. Se si attacca così la Segre, fino a poco tempo fa citata da tutti come l’emblema della sofferenza da un lato e della saggezza dall’altro, significa che il legame con la sinistra (che è a maggioranza filopalestinese) si è davvero rotto. Non è un caso che i miei conoscenti/amici ebrei, abbiano nettamente virato di posizione dopo i fatti di ottobre e la reazione filopalestinese della sinistra. Io interpreto tutto ciò sulla base del fatto che se attacchi Israele, oggi, gli ebrei tutti si sentono attaccati (per cui, oggi, antisionismo e antisemitismo tendono a convergere e a mescolarsi). Siamo all’apparente paradosso per cui le posizioni filoisraeliane dei governi “conservatori” (=di destra) vengono apprezzate dagli ebrei europei mentre non lo sono le posizioni, complessivamente filopalestinesi, della sinistra. Questa rivoluzione copernicana degli equilibri non sarà indifferente nello sviluppo socio-culturale e politico dell’Europa dei prossimi decenni.
Segnalo questo interessante articolo, a mio parere solo apparentemente slegato dai temi cui si discute qui: Che fine hanno fatto i crimini fascisti?
PS: sottolineo che l’autore, Eric Gobetti, è uno STORICO.
Io credo di essere superpartes, perchè vorrei equidistanza da entrambe le superpotenze: dovremo agire diplomaticamente in modo da ottenere il meglio da entrambi.
Se le mie opinioni in merito al conflitto danno in parte ragione alla posizione russa, è perchè è da stolti credere che la colpa sia da una sola parte. Non sono stati presi provvedimenti sufficienti dalla politica occidentale, anzi.
A causa del conflitto siamo tutti più poveri… e perchè? Perchè ci guadagnasse qualcun altro… indovina chi?
“Voi…vi sentite tali (super partes) ?”
Si, abbastanza…mi stanno sul culo tutte e due!
🙂 🙂 🙂