Passo della Croce Arcana

Al Passo della Croce Arcana veicoli e progetti incompatibili mettono a rischio il territorio.

Passo della Croce Arcana
a cura di Mounain Wilderness Italia
(pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 13 ottobre 2022)

Sul crinale dell’Appennino modenese, alla quota di 1669 m, esiste un luogo denominato “Passo della Croce Arcana” che mette in collegamento l’Emilia Romagna con la Toscana. L’origine di questo nome suggestivo si perde nella notte dei tempi, quando i pellegrini attraversavano il valico nel loro itinerario verso Roma dopo aver fatto tappa presso l’allora importantissima Abbazia di Nonantola. Nelle belle giornate lo sguardo spazia a 360 gradi sulle vallate toscoemiliane, fino alle Alpi Apuane. Una curiosità: qui nel 2020 è stata registrata una raffica di vento a 270 km/h, un record nazionale che già deteneva in precedenza.

Sia dal versante pistoiese (Doganaccia, Cutigliano) che da quello modenese (Ospitale, Fanano) sale uno sterrato che raggiunge il passo; si tratta di una strada forestale ad accesso regolamentato per mezzi di soccorso, della forestale, dei rifugisti o di pochi altri autorizzati, ma da alcuni anni a questa parte i veicoli a motore si riversano al passo senza alcun rispetto né dell’evidente cartello di divieto (che viene regolarmente divelto) e della sbarra (che per ovvie ragioni non è chiusa con lucchetto per permettere accesso ai mezzi di soccorso) né dell’ambiente, parcheggiando dove capita, recando con sé lettini, tavoli, sdraio e sedie per picnic a pochi metri dal monumento in memoria delle vittime della Seconda Guerra Mondiale.

La solita mancanza di controlli per scarsità di risorse e di personale? Macché! Il sindaco di Fanano si lamentò perché la chiusura della strada avrebbe creato problemi di sicurezza con assembramenti nei parcheggi a valle, sovraffollati a causa del lockdown che aveva convogliato verso le montagne grandi quantità di turisti incapaci di rinunciare alle comodità nemmeno in un ambiente completamente diverso da quello urbano. Oggi che le norme per contrastare la pandemia si sono molto alleggerite non solo la situazione non è cambiata, ma la grande novità è questa: la strada è stata ceduta per un limitato periodo al Comune di Fanano che se ne assumerà gli oneri di manutenzione e relative responsabilità della gestione, con ciò permettendone il transito per un lungo tratto.

Da tempo il Comune vuole rendere carrabile la strada, coltivando un progetto “che prevede sistemazione del fondo e posa di nuova ghiaia mescolata a cemento in modo da rendere la strada bella, poco invasiva da un punto di vista estetico ma comunque resistente come l’asfalto” (si parla di zona B del Parco Regionale).

Ma questo progetto fa parte di un disegno molto più ampio ed articolato. La creazione di un megacomprensorio sciistico che parte dal Corno alle Scale nel bolognese ed arriva fino all’Abetone è il sogno nel cassetto di amministrazioni locali ed imprenditori, incuranti delle aree protette coinvolte e dei cambiamenti climatici in atto. Al Corno alle Scale siamo alle vie legali tra coloro che invocano la non obbligatorietà della Via (valutazione di impatto ambientale) per un ammodernamento degli impianti e le associazioni che invece sostengono si tratti di nuove strutture, incompatibili con le normative ambientali e da assoggettare a valutazione di impatto ambientale.

I lavori di ripristino della funivia da Doganaccia a Croce Arcana (partenza a quota 1500 m, sul versante sud), realizzata nel 1964 e dismessa nel 2004 per fine vita dell’impianto e scarso rendimento, sono stati nuovamente appaltati nel 2021 con inizio cantieri previsto nel 2023. Un mese fa la notizia del reperimento dei fondi per il collegamento tra Doganaccia e Corno alle Scale, oltre 15 milioni di euro: inutile sottolineare che si tratta di denaro pubblico per ottenere parte del quale occorre però il benestare del Ministero del Turismo.Nella cordata che prenderà in gestione gli impianti del Corno alle Scale, oltre ad imprenditori locali e maestri di sci, figura tra gli altri l’ex ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti: qualcuno forse lo ricorderà perché nel 2016, con una lettera congiunta, cinquanta alti esponenti della scienza e della cultura ne chiesero la sostituzione per manifesta inadeguatezza.

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Passo della Croce Arcana ultima modifica: 2022-12-30T05:16:00+01:00 da GognaBlog

8 pensieri su “Passo della Croce Arcana”

  1. 8
    Claudio Cresci says:

    Conosco bene il posto e tante volte per lavoro mi avrebbe agevolato arrivare a Fanano o Cutigliano,da questa strada.Ma ho troppo rispetto x la montagna e la sua bellezza,Io penso che luoghi del genere vadano preservati,non possono diventare bivacco di turisti occasionali ,non educati che distruggono e lasciano sporcizia ovunque,solo x un po’ di business di privati ,che si ridurrebbe pure al solo periodo estivo,visto il clima invernale del posto.Non vieterei niente tipo raccolta funghi e prodotti del sottobosco a nessuno,ma a la sola condizione di arrivarci a piedi ,e già li faremmo una selezione di soli passionisti e amanti della montagna ,quindi piu rispettosi .Le chiavi delle sbarre,solo autorizzati al soccorso,e guardie di controllo ,non privati come succede di solito .Allargare zone di parcheggio ,e li si attrezzarle con ristori e servizi,ma solo lontani dai crinali,dove già esistono.La ricchezza della montagna e del nostro futuro, è conservarla non deturparla

  2. 7

    Capanno Tassoni 
    #piulambruscopertutti

  3. 6
  4. 5
    Corrado Ascari says:

    Si al repristino della strada del passo ma portare auto e camper fino al passo non ha senso. Farei salire solo mezzi non a motore come ebike e biciclette e una navetta per chi non può andare a piedi.
    Corrado da Reggio Emilia 
     

  5. 4
    Alfio Ciabatti says:

    Conosco molto bene il luogo. Il passo della Croce Arcana è sul crinale principale dell’Appennino. La strada servirà solo a permettere a quelli di Fanano di prendersi qualche turista nella speranza (per loro) che sia fatto il nuovo collegamento Doganaccia – Corno alle Scale. Arrivarci nelle stagioni intermedie è solo una bella passeggiata sia dalla capanna Tassone che dalla Doganaccia. Poi sul passo sarà costruito un bar-panini?  Molto probabilmente la strada non sarà agibile con la neve, che in quella zona è molto ventata e ci sono spesso grandi accumuli di neve. Non cosa sarà fatto nel versante toscano della strada dato che è a fondo ‘molto’ naturale. Forse asfalteranno? Per non dimenticare che siamo in un Parco e zona SIC. Qualcuno non si rende conto che per che non si può vendere il territorio per 4 danari…

  6. 3
    Fabio Bertoncelli says:

    Carlo, con riferimento ai princípi che ci spingono a salire sui monti, in numerosi casi concordo con te.
     
    Come nel seguente: «Vietare strade in montagna, portano solo disordine, confusione, sporcizia, danni. Sudare per arrivarci a piedi dal fondovalle. NO tassativo al megacomprensorio sciistico Corno alle Scale-Abetone».

  7. 2
    Andrea Parmeggiani says:

    In mezzo al bosco, a 1200 metri di altezza circa c’è capanna Tassoni, dove si è sempre parcheggiato. Da li’ la strada forestale permette di arrivare al passo in 2 ore circa di comoda camminata.
    Non capisco il senso di fare arrivare i mezzi al passo. Assurdo

  8. 1
    Carlo Crovella says:

    Vietare strade in montagna, portano solo disordine, confusione, sporcizia, danni.
     
    Sudare per arrivarci a piedi dal fondovalle.
     
    NO tassativo al megacomprensorio sciistico Corno alle Scale-Abetone
     
    #piùmontagnaperpochi

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