Premio Strega 2017 – 2

Premio Strega 2017 – 2
in continuazione da https://gognablog.sherpa-gate.com/premio-strega-2017-1/

Spessore 3, Impegno 2, Disimpegno 2

L’edizione 2017 del Premio Strega sembrava quasi priva di polemiche, quando improvvisamente, dopo la votazione della cinquina, è arrivata la grande querelle, che riguardava l’iniziativa “Storie in movimento”, che vedeva lo storico premio romano collaborare (per la prima volta) con Toyota. Come scrissero i siti di Panorama e Repubblica, gli autori finalisti erano infatti invitati a scrivere ciascuno un racconto incentrato sul tema del progetto, e i cinque racconti sarebbero stati poi raccolti e pubblicati in volume. Il tema era: “l’uomo è movimento”. Oltre al racconto, l’iniziativa prevedeva delle “tappe” in cui Paolo Cognetti, Teresa Ciabatti, Wanda Marasco, Alberto Rollo e Matteo Nucci sarebbero stati filmati.

Proprio quest’ultimo, Matteo Nucci, si affrettò infatti ad annunciare via Facebook che non intendeva aderire (vedi anche puntata precedente di questo post): “Smentisco categoricamente la mia partecipazione all’iniziativa. Partecipo a un premio letterario e non a operazioni pubblicitarie di alcun tipo. Scrivo quel che scrivo per chi voglia leggermi e non per un ‘pubblico d’eccezione’ scelto da chicchessia. Non possiedo automobili e non scrivo diari di bordo per essere ripreso su una macchina in corsa per quanto di gran qualità (cosa che ignoro). Ho già negato il mio consenso ieri alla Fondazione Bellonci e oggi alla Toyota. Trovo curioso essere nominato in questi articoli”.

Riproduciamo qui di seguito il pretenzioso comunicato stampa con il quale l’ente organizzatore del premio e lo sponsor, dopo il rifiuto di Nucci e delle conseguenti prime polemiche, tentano di convincerci dell’alto valore culturale dell’iniziativa Una storia in movimento. Riproduciamo inoltre i contributi video dei finalisti, il cui valore culturale è quanto meno discutibile.

Il vincitore del Premio Strega 2017, Paolo Cognetti

 Una storia in movimento
Comunicato stampa di Toyota Motor Italia assieme al Premio Strega

Due protagonisti assoluti, Toyota Motor Italia e Premio Strega, simboli di eccellenza nel nostro paese e nel mondo, si uniscono per la prima volta nel 2017, quando per Toyota si celebrano i venti anni dal lancio della tecnologia ibrida e per il Premio letterario più importante d’Italia i suoi settantuno anni di vita.

Un connubio che vede la nascita di un importante progetto con la partecipazione di quattro scrittori arrivati in finale: “Una storia in movimento”, una serie di video interviste e successivamente un libro che hanno l’obiettivo di raccontare l’essere umano protagonista del movimento continuo e del miglioramento, temi in cui Toyota crede da sempre e che riporta in ogni sua attività, per contribuire allo sviluppo del tessuto sociale.

Il progetto
L’uomo ha bisogno di muoversi. L’obiettivo di Toyota è quello di permettergli di farlo nel rispetto di se stesso e dell’ambiente. Ma il movimento può non contemplare necessariamente uno spostamento fisico: attraverso la narrativa si compie un vero e proprio viaggio interiore, figurato ma non meno potente. Il progetto “Una storia in movimento” nasce da qui e ha l’obiettivo di raccontare l’essere umano protagonista del movimento continuo e del miglioramento attraverso una serie di interviste realizzate nel corso dei diversi appuntamenti di presentazione delle opere di quattro (dovevano essere cinque, NdR) autori candidati alla finale 2017.

I cinque finalisti del Premio Strega 2017, da sinistra: Paolo Cognetti, Wanda Marasco, Alberto Rollo, Teresa Ciabatti e Matteo Nucci

Teresa Ciabatti (La più amata, Mondadori), Paolo Cognetti (Le otto montagne, Einaudi), Wanda Marasco (La compagnia delle anime finte, Neri Pozza), Alberto Rollo (Un’educazione milanese, Manni) raccontano il proprio libro, la propria idea di movimento, di viaggio fisico e simbolico insieme, in un susseguirsi di emozioni, di immagini evocative, in cui lo spostamento non è solo da un luogo ad un altro, ma è arricchimento della propria vita, incontro con persone e culture diverse; è un percorso intimo, evocativo, fatto di suggestioni, pensieri ed emozioni che si uniscono per dar origine al viaggio immaginario della scrittura e della lettura.

I racconti
Partendo dal tema del movimento, gli autori sono invitati ad esprimere il loro punto di vista realizzando ciascuno un breve racconto originale. Le opere saranno poi rese disponibili e scaricabili gratuitamente dai siti Toyota, Premio Strega e Fondazione Bellonci, sui loro canali social, e successivamente pubblicate in un volume a opera di Toyota e Premio Strega (questo non avvenne mai. Vennero diffusi solo, e tuttora visibili, i quattro filmati dei quattro finalisti consenzienti assieme ad un quinto di Stefano Petrocchi, NdR).

 

Stefano Petrocchi

Alberto Rollo

Paolo Cognetti

Teresa Ciabatti

Wanda Marasco

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Premio Strega 2017 – 2 ultima modifica: 2019-01-08T04:59:46+01:00 da GognaBlog

6 pensieri su “Premio Strega 2017 – 2”

  1. 6
    Alberto Benassi says:

    come qualcuno ha detto, uno scrittore, un’artista deve avere la capacità di farci riflettere sugli accadimenti della vita e anche su quello che potrà accadere.

    Poichè nessuno da nulla per nulla, se uno scrittore ha uno sponsor che lo invita a fare uno spot pubblicitario, quindi a fare una promozione dei suoi prodotti,  non credo che lo scrittore possa essere libero di dire quello che vuole su questi prodotti, ma dovrà recitare più o meno  un certo copione. Anche se qui ogni attore sembra esprimere il suo pensieri sul viaggio.

    Può darsi che Nucci di quello che era scritto su questo copione non fosse d’accordo, o ritenesse troppo condizionato il suo pensiero sul viaggio, quindi limitato nella capacità di poter poi fare riflettere il lettore.

    Tutti noi abbiamo un auto quindi  inquiniamo. Ma Nucci no! Dice di non possedere automobili:

    Non possiedo automobili e non scrivo diari di bordo per essere ripreso su una macchina in corsa per quanto di gran qualità (cosa che ignoro)”

    Evidentemente è contrario all’automobile, o non gliene frega nulla. Quindi perchè la dovrebbe pubblicizzare?

     

    Penso che tutti noi, che più o meno ci adeguiamo, abbiamo molto bisogno di ROMPISCATOLE (definizione di Cognetti intervento n. 1) ed è importante che uno scrittore che ci vuole fare riflettere lo sia!

  2. 5
    Fabio Bertoncelli says:

    Ma che significa «fare reading»?

    Povera lingua italiana!

  3. 4
    Paolo Cognetti says:

    Ciao Alessandro,

    volentieri ti invito fin d’ora al prossimo Richiamo, ma a parlare di cose ben più appassionanti (vorrei farti raccontare la storia di Mountain Wilderness).

    Sì, è vero che non ne sapevamo niente. Per esserci stato dentro posso dirti che la gestione dello Strega è piuttosto avventurosa, la disponibilità economica è limitata e ci si arrangia come si può… So che perdere Toyota per via di questa storia è stato un brutto colpo, era uno sponsor generoso.

    Ti scriverò poi a parte per il resto

    Un abbraccio

    Paolo

  4. 3
    Luca Visentini says:

    Occhio però che la cultura, la letteratura, non diventino spettacolo, un evento, un brand.

  5. 2
    GognaBlog says:

    Ciao Paolo, ovviamente mi fa molto piacere che tu “butti via” un po’ di tempo a leggere GognaBlog, ancor di più se lo butti nel leggere il tanto contestato Totem&Tabù…
    Al momento di pubblicare i due post sul Premio Strega e Toyota non mi è sfuggito che la cosa ti avrebbe coinvolto e questo non mi ha fatto piacere. Ho pensato però che le ragioni per pubblicarlo fossero molte e assai ricche di stimoli per vario genere di riflessioni, dunque l’ho fatto.
    L’intento non era e non è quello di dare ragione in toto a Matteo Nucci e di scagliare pietre sugli altri quattro finalisti. So bene anche io quanto gli sponsor oggi siano indispensabili, anche alla cultura e alle sue manifestazioni. Al momento non vi ho mai fatto ricorso, ma non escludo in futuro di volerlo o doverlo fare. E vorrei davvero vedere chi è senza peccato.
    Il rifiuto di Nucci è stato probabilmente motivato soprattutto dai metodi subdoli usati nei vostri confronti: confermami per favore se è vero che non ne sapevate nulla prima.
    Discussioni di questo tipo indubbiamente aiutano a tenere a freno l’invadenza degli sponsor. Mi risulta che il Premio Strega 2018 si sia svolto regolarmente anche senza l’intervento di Toyota.
    Quanto ai video prodotti, non solo il tuo ma anche gli altri, sono assolutamente dignitosi e il mio post non vi ha affatto chiesto di giustificarvi: l’auto è del tutto necessaria, non solo in montagna. Anche io inquino, come tutti.
    Infine, un’idea: in occasione del prossimo “Richiamo della foresta” perché non organizzare un incontro proprio su questo tema? Sarei lieto di contribuire.

  6. 1
    Paolo Cognetti says:

    Ciao Alessandro,

    sono da tempo un lettore di questo blog e, con tante cose che facciamo (anche insieme), mi spiace proprio esserci finito per via della Toyota.

    Mi sono prestato all’operazione in questione semplicemente perché so che gli sponsor oggi sono indispensabili alle manifestazioni culturali. Io stesso organizzo un festival estivo in Valle d’Aosta e per riuscire a farlo vado a chiedere soldi agli imprenditori, cerco di fare in modo che il loro marchio non sia troppo invadente ma devo anche dar loro un po’ di visibilità (lo puoi verificare in fondo a questa pagina: http://ilrichiamodellaforesta.it/). La Toyota quella volta ci ha chiesto un’intervista sul tema del movimento, non di fare cose strane, guidare auto, partecipare a spot pubblicitari, fare reading nei concessionari ecc. Mi è sembrata una richiesta che potevo esaudire per il bene del premio e senza sentirmi venduto/corrotto/impuro o altro. Penso che il video sia più che dignitoso e che da lì si veda chiaramente cosa intendo.

    Il premio Strega per altro è finanziato da un’azienda di liquori e se lo vinci, come è capitato a me, la tua foto con in mano la bottiglia gialla fa il giro del mondo. Volente o nolente diventi un testimonial del Liquore Strega. Queste cose le sappiamo. E’ legittimo che a uno non vadano bene, ma potrebbe allora decidere di non partecipare al premio. Se volesse davvero fare il rompiscatole, non sarebbe il caso di ritirarsi?

    Infine, vivendo in montagna, come sai, l’auto è indispensabile. Al momento guido una Panda. Mi risulta che la Toyota ibrida sia più ecologica, ma purtroppo quella volta non me l’hanno regalata.

    Un abbraccio

    Paolo

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