Prima del viaggio
di Eugenio Montale
(Prima del viaggio, in Satura, 1962-1970)
Prima del viaggio si scrutano gli orari, le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano le guide Hachette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio s’informa
qualche amico o parente, si controllano
valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è O.K. e tutto
è per il meglio e inutile.
……………………………………
E ora, che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.
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Per superare l’ansia della partenza preferisco ridurre al minimo i bagagli, così non rischio di dimenticare qualcosa!
Per me la sera prima della “partenza” c’è sempre dapprima malinconia, poi ribellione a me stesso e alla mia decisione e infine durante la notte una grande agitazione che vuole svuotare tutto me stesso, come se la mia mente cercasse di presentarmi completamente nuovo alla conoscenza.
Prima di un viaggio importante all avvicinarsi della partenza cerco scuse pretesti che mi facciamo sentire che è ancora lontana quel giorno
Non è avventura se qualcosa non va storta. (Yvonne Chouinard)