Protect our winters (POW)
Sbrigati FIS!
Chiediamo un maggiore impegno per il clima nel settore degli sport invernali
Le immagini delle ruspe che scavano il ghiacciaio del Theodulo a Zermatt, per preparare le piste per la Coppa del Mondo di sci a metà novembre 2023, hanno sconvolto la comunità outdoor. Il ritmo con cui il nostro clima sta cambiando e con cui i ghiacciai si stanno sciogliendo sta accelerando. In un momento in cui la crisi climatica richiede una risposta forte e risoluta da parte dei politici e della società in generale, queste pratiche danneggiano l’immagine e la credibilità degli sport invernali.
Eppure, le affermazioni fuorvianti della Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) sugli impegni per il clima sono ancora in vigore e il calcolo della loro impronta di carbonio è decisamente impreciso. È chiaro che la FIS ha fatto troppo poco per essere il leader ambientale di cui abbiamo bisogno in questo momento critico. La federazione, gli organizzatori di eventi e le destinazioni ospitanti devono agire come esempio e dimostrare di prendere sul serio le sfide attuali.
Svegliati FIS!
Cogliete l’opportunità di diventare leader nel garantire il futuro non solo degli sport invernali, ma soprattutto di un pianeta vivibile.
Il movimento globale POW (Protect Our Winters) chiede alla FIS di attuare una strategia di sostenibilità misurabile, che comprenda una tabella di marcia per raggiungere una riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030, la piena trasparenza dell’impatto ambientale della FIS e l’adattamento del calendario delle gare alle nuove condizioni climatiche.
Unitevi al movimento e firmate la petizione qui sotto:
PETIZIONE
POW
Protect Our Winters (POW) è una community di appassionati e amanti della natura, atleti, creativi e partner commerciali impegnati nella tutela del clima, nella realizzazione di progetti concreti e nella sensibilizzazione di coloro che non hanno ancora avuto l’opportunità di partecipare attivamente nella protezione del clima.
Come nasce POW
L’iniziativa in difesa dei nostri inverni nasce nel 2007 negli Stati Uniti a opera dello snowboarder professionista Jeremy Jones, che vive in prima persona gli effetti dei cambiamenti climatici sulle nostre montagne.
POW Italy: Protect Our Winters Italy viene fondata nel 2020 da Linda Schwarz e Carmen Geyr assieme ad altri 10 appassionati del mondo outdoor. Dopo aver gestito alcuni progetti indipendenti con POW Austria già nel 2019, le due altoatesine si rendono conto che anche l’Italia ha bisogno di un’associazione propria: l’interesse, la mentalità e la situazione italiane sono completamente diverse rispetto a quelle austriache. Così nasce POW Italy.
POW Europa: dall’inizio del 2020 le sezioni europee di Protect Our Winters (tra cui Austria, Germania, Francia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito) si riuniscono nell’organizzazione ombrello Protect Our Winters Europe. L’unione fa la forza: grazie a una costante collaborazione e al coordinamento centrale, POW può ampliare il suo campo d’azione in modo significativo e collaborare oltre i confini nazionali.
Per uno specchietto di come è internazionalmente articolato POW, vedi qui.
La filosofia di POW
Si fa parte della comunità outdoor locale, ovunque ci troviamo. Non importa dove: il socio appartiene alla comunità outdoor. È proprio questo che si vuole sottolineare: si è del posto, qualunque sia quello che chiamiamo casa. Se amiamo la natura e ci piace stare all’aria aperta, facciamo anche parte della comunità outdoor. Viviamo su un pezzo di terra che apprezziamo e che vogliamo proteggere. Occorre considerare questa casa all’aperto come uno stato: lo Stato Outdoor. È nostro dovere contribuire a preservarlo.
Cosa fa POW
Gli atleti outdoor e amanti della natura hanno un ruolo importante nella protezione del clima e dell’ambiente. Ma naturalmente è comprensibile che all’inizio si sia travolti dalla portata dei problemi e non si sappia da dove cominciare. POW si pone come loro voce e loro piattaforma. Mette in contatto tra di loro le persone giuste per approcciare l’azione climatica da una prospettiva che ha senso per l’appassionato. È molto più facile di quanto si possa pensare. Interagendo con la comunità, si possono generare idee, essere coinvolti in progetti esistenti e avere un impatto duraturo sulle campagne future!
Si può ottenere molto di più di quanto si possa pensare. Chiunque può portare un cambiamento nella società!
Attraverso campagne e azioni transnazionali (assieme ad altri paesi POW e POW EU) è possibile, non solo alla comunità di associati ma anche al pubblico più ampio, fare più pressione sulla politica nazionale (ma anche internazionale) per ricordare loro gli obiettivi climatici, l’Accordo di Parigi e il Green New Deal e per esortarli ad agire.
Statuto
Le azioni seguono lo statuto firmato dai membri fondatori il 28 ottobre 2020. Qui è possibile leggere il regolamento, modificato il 1° aprile 2021 e approvato dall’Assemblea Generale.
Download: NEW_IT_FIRMATO_Statuto Protect Our Winters Italy.docx (1)
POW Italy
Le attività dell’associazione ProtectOurWinter (POW) sono supportate da un team di base. I membri provengono da molti background diversi, perciò il team è interdisciplinare e può utilizzare le proprie competenze di conseguenza.
In totale sono 23 membri attivi, quattro dei quali fanno parte del consiglio.
Quasi tutti i membri dell’associazione si trovano nelle regioni del Nord Italia, con l’eccezione di alcuni che vivono all’estero.
Protect Our Winters Italy esiste grazie a un team di volontari. La crescita è veloce e l’associazione è sempre alla ricerca di collaboratori e collaboratrici che supportino in molteplici ruoli. Man mano che POW si sviluppa emergono nuovi incarichi: e, in ogni caso, senza il team di volontari l’associazione non sarebbe dove è oggi.
Il Consiglio Direttivo è composto da:
1) Giorgia Garancini
Con un background in organizzazione di eventi, Giorgia – detta Gio- si dedica a sviluppare progetti con impatti positivi. Le sue passioni sono radicate nell’impatto sociale e nel rapporto tra i territori e chi li abita. Crede fortemente nello sviluppo del turismo sostenibile come mezzo per ridefinire la conservazione delle aree montane.
Profilo LinkedIn.
2) Sofia Farina
Ama spingersi oltre il (suo) limite quotidianamente, nelle scalate fisiche fatte di sudore e gambe che bruciano, e nelle scalate mentali fatte di giornate passate a debuggare codici per analizzare dati di vento raccolti su montagne di tutto il mondo. Ama profondamente le Alpi, le corre e le studia, e cerca di proteggerle con tutti i mezzi a sua disposizione.
Dottoranda in meteorologia alpina. Profilo LinkedIn.
3) Tom Arent van de Plassche
Da anni s’impegna costantemente per la preservazione dei nostri ambienti naturali. Essendo atleta e grande amante della montagna, POW gli offre la piattaforma perfetta per coinvolgere più persone possibili nella sfida contro la crisi climatica. Come responsabile della Athletes Alliance, aiuta gli atleti a far sentire la loro voce e a combattere per la protezione dei nostri inverni.
Membri ordinari
Linda Schwarz, come co-fondatrice di POW Italia, si impegna a spingere la comunità italiana ad agire, ispirando gli altri a essere il cambiamento.
I suoi studi in Non Profit-Management e Public Policy sono stati utili per la creazione di un nuovo capitolo di POW in Europa. La sua passione per madre natura si manifesta nel trekking, nello snowboard/splitboarding e nel passare del tempo all’aria aperta ogni volta che può. Professione: Freelance project manager e insegnante di yoga. Profilo LinkedIn.
Andrea Coppola è appassionato dell’outdoor ma nato in città; da Brescia Andrea ha scelto Bolzano per i suoi studi universitari, dove si occupa anche dello sport club dell’Università. Co-fondatore di POW Italy, si occupa degli eventi a Obereggen e di appassionare la community ai nostri temi. Con una passione smisurata per tutto ciò che si cavalchi di traverso, se non sta facendo snowboard lo trovate a fare foto in skateboard o fare windsurf o surf, a seconda di che onde offra il mare. Studia Ingegneria meccanica ma non vede l’ora di implementare l’ambientalismo e la salvaguardia dei nostri posti preferiti nei suoi studi, in futuro. Al mare, in montagna o al bar, è sempre in giro, ma principalmente in treno! Profilo LinkedIn.
Francesca Rastelli ha trascorso parte della sua infanzia in Africa, ma è nata e cresciuta in Alta Valtellina, dove lavora come guardia forestale nel Parco Nazionale dello Stelvio dal 2004. Ex campionessa italiana di corsa in montagna e sci di fondo, è tuttora appassionata degli sport outdoor in qualsiasi forma e disciplina. Durante l’inverno fa parte del team previsioni valanghe del servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri. Per tutto l’anno cerca di salvaguardare l’ambiente, fermamente convinta del grande potenziale della popolazione locale nella gestione sostenibile delle aree protette e della loro importanza per POW. È sposata con Matteo, con cui condivide la passione per il freeride e il telemark, ed è mamma di due bimbi scatenati… a cui vorrebbe lasciare un pianeta migliore in cui vivere. Profilo LinkedIn.
Stefano Bergamaschi è docente di geografia, guida MTB e cicloviaggiatore. Ha la fortuna di vivere le sue passioni anche sul lavoro: sensibilizzare i ragazzi in classe sulle tematiche ambientali e mostrare le bellezze del paesaggio ai suoi clienti su due ruote, in maniera sostenibile. In inverno gli sci fanno concorrenza alla bicicletta, ma l’importante è che alla fine ci sia sempre una birra in compagnia. Professione: Docente di geografia, guida MTB e cicloviaggiatore. Profilo Instagram.
Diletta Fenicia è sciatrice e amante della montagna. Nata a Roma, residente in Svizzera.
Professione: insegnante di sci.
Carmen Geyr è sciatrice nel cuore, psicologa di professione. L’ex atleta e maestra di sci ama esplorare le sue montagne di casa in Alto Adige, preferibilmente con gli sci o la mountainbike. Come psicologa, attualmente lavora nell’assistenza sociale scolastica e si interessa di psicologia dello sport e dell’ambiente.
Il suo viaggio con POW è iniziato a Golden, BC, passando per il capitolo austriaco e, infine, alla fondazione di POW Italy. Profilo LinkedIn.
Miriam Tessadri è appassionata di media design, attualmente si sta occupando di un piccolo progetto di giardinaggio e ama alzarsi presto la mattina per andare nei boschi, meditare e praticare yoga. Si gode ogni minuto trascorso all’aperto ed è affascinata da tutto ciò che la natura può darci e insegnarci.
Si sforza di vivere una vita sostenibile, minimalista e responsabile in modo che possiamo continuare a godere dei nostri luoghi meravigliosi in futuro.
Collabora con POW Italy perché vuole lavorare con persone che la pensano come lei. Vuole affrontare importanti questioni ambientali in modo da raggiungere e ispirare quante più persone possibile. Professione: Designer. Profilo LinkedIn.
Martina Russo è snowboarder, climber, kitesurfer. Traduttrice e CEO/founder @ theactionsportstranslator.com. Nata e cresciuta a metà tra Milano e le Alpi, risiede in Portogallo ma vive in una tiny house on wheels con il compagno, tre gatti e due cani per la maggior parte dell’anno, spostandosi (molto lentamente) per il Sud Europa per scalare, surfare e trovare neve fresca.
In questo modo cerca di minimizzare il suo impatto sull’ambiente, mentre gestisce la sua azienda completamente da remoto e trascorre il 99,9% del tempo libero nella natura, consumando prodotti locali ovunque si trovi.
Ha iniziato a collaborare con POW Svizzera e Austria per diffondere il loro messaggio al pubblico di lingua italiana traducendo il loro sito e le loro campagne. Ora, come co-fondatrice di POW Italy, si impegna a diffondere il movimento. Profilo LinkedIn: Martina / The Action Sports Translator.
Volontariato
Se le tue competenze non corrispondono ai posti vacanti attuali, scrivi comunque a POW! Esponi delle tue attitudini, interessi ed esperienze, oppure condividi qualche idea e suggerimento.
Vuoi creare una rete nella tua provincia, motivare i tuoi amici, pianificare serate di discussione, workshop, mercatini delle pulci o proiezioni di film? Allora contatta POW, che esiste per aiutarti a far crescere la tua comunità!
Scrivi a: info@protectourwinters.it
Athlete Alliance
La POW Athlete Alliance è composta da atleti e atlete provenienti dai più disparati settori dell’outdoor. Hanno tutti una cosa in comune: perseguono la propria passione con grande entusiasmo. Qui è la lista atleti.
A volte sono i primi a sentire gli effetti del cambiamento climatico e, non potendo più esercitare la loro professione, anche i primi a essere privati dei loro mezzi di sostentamento. Tuttavia, spesso mancano le opportunità di impegnarsi attivamente. Ecco perché noi di POW IT vogliamo mettere a loro disposizione una piattaforma: per far sì che possano confrontarsi e diffondere il loro messaggio.
Sei tu stesso un atleta entusiasta e vorresti contribuire alla protezione dei nostri inverni? Allora mettiti in contatto con Carmen! Ti risponderà il prima possibile.
Science Alliance
La POW Science Alliance è costituita da noti scienziati, provenienti da varie discipline, che si occupano dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Le istanze di POW si basano sulle conoscenze scientifiche. Qui è la lista degli scienziati.
La Science Alliance supporta l’associazione in tutto e per tutto: sia per consulenze strategiche che come guest editor sul blog o fornendo esperti per tavole rotonde.
L’associazione è sempre alla ricerca di esperti provenienti dalle più varie discipline che sostengano il suo lavoro. Sei uno scienziato o una scienziata e vorresti contribuire alla protezione dei nostri inverni? Contatta Francesca! Ti risponderà il prima possibile.
Creative Alliance
La Creative Alliance è costituita da fotografi, artisti grafici e copywriter. Sono una parte importante del team perché con le loro foto, grafiche e testi, ispirano, motivano e provocano. È grazie al loro lavoro che i messaggi e valori raggiungono il mondo. Qui è la lista dei creativi.
Vuoi supportare con la tua arte, foto, testi o altri talenti? Dai libero sfogo alle tue idee! L’associazione è aperta a qualsiasi contributo e sarà felice del tuo sostegno. Scrivi a linda@protectourwinters.it e spiega brevemente cosa hai in mente. Linda (e tutto il team) sarà felice di conoscerti!
Brand Alliance
Per raggiungere i suoi obiettivi POW si basa sul generoso sostegno di singole persone, imprese, finanziatori e fondazioni che condividono la sua visione.
POW Italy è un’organizzazione no profit e, come tale, cerca attivamente sovvenzioni e contributi per finanziare i propri programmi di istruzione, attivismo e supporto. Lavora con molta parsimonia e reinveste una percentuale molto alta delle entrate nei suoi progetti e iniziative. Qui è la lista dei brand.
Ci sono numerosi modi di collaborare con POW. Per informazioni più dettagliate su una cooperazione attiva o passiva, si prega di contattare Gianluca. POW sarà grata per donazioni di qualsiasi importo e contributi di qualsiasi tipo, perché aiutano a crescere e ad avere un impatto positivo sulla natura e sull’ambiente.
Se vuoi vivere (e praticare i tuoi sport preferiti) in modo più sostenibile ma non sai bene da dove iniziare, POW ti aiuta volentieri a muovere i primi passi: partner@protectourwinters.it.
Progetti
(qui è l’elenco dei progetti; qui è l’elenco degli eventi)
Mobilità sostenibile
Nel settore della mobilità, le energie rinnovabili, le tecnologie innovative e altri strumenti per la decarbonizzazione devono affermarsi ampiamente entro il 2050.
Come vuole contribuire POW Italy?
In collaborazione con i comprensori sciistici e con le aziende attive nel settore, in Italia vogliamo incentivare una mobilità sostenibile per i visitatori delle aree montane, aumentare la consapevolezza della popolazione sul tema della mobilità sostenibile tramite campagne di informazione, invitare la comunità outdoor a scegliere opzioni di viaggio più sostenibili (anche tramite incentivi), e incoraggiare questi comportamenti continuando a dare il buon esempio insieme ai nostri atleti e atlete.
Il nostro obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza sul tema della mobilità sostenibile nella popolazione, in modo da rendere imprescindibili le direttive e le leggi in favore del clima e portare i rappresentanti politici a sostenerle e metterle in atto.
Turismo lento
Perché l’Italia possa godere dei suoi tesori e continuare comunque a creare posti di lavoro nel turismo, POW ITALY propone un approccio alternativo al problema. Il turismo sostenibile (chiamato anche Slow tourism) invita le persone a godersi i propri viaggi più lentamente, a restituire qualcosa alla destinazione e ad utilizzare le sue risorse con parsimonia.
Il fatto è questo: in Italia, negli ultimi anni, il turismo ha avuto un impatto negativo sull’ambiente.
Occorre essere contrari ai soggiorni brevi, allo spreco di risorse e soprattutto occorre non tollerare il comportamento irrispettoso nei confronti della natura, come quello di chi abbandona i rifiuti per strada.
POW Italy ha il dovere di sensibilizzare i turisti appassionati di outdoor e di mandare un messaggio forte attraverso campagne mirate, diffondendo informazioni e organizzando giornate tematiche come i Clean Up Day.
Per quanto riguarda la mobilità, vuole aiutare i turisti a raggiungere i luoghi più belli con mezzi di trasporto alternativi.
Anche il rispetto per le risorse è molto importante nel turismo lento: assieme all’industria della ristorazione si vuole dichiarare guerra allo spreco alimentare e sensibilizzare i consumatori.
Sviluppo regionale
Di cosa si tratta? Facile. Occorre contribuire ad uno sviluppo più positivo e strategicamente significativo nelle nostre regioni, creando gruppi di lavoro regionali.
Principalmente, POW-FACTory – l’iniziativa di educazione al cambiamento climatico – verrà portata nelle scuole. Atleti e atlete agiscono come testimonial per raccontare ai bambini le loro esperienze personali, mentre gli scienziati forniscono fatti e cifre, semplificandoli per renderli maggiormente comprensibili.
Altri progetti per lo sviluppo di strutture locali comprendono workshop, eventi, documentari e mercatini dell’usato.
Si vuole creare valore nelle diverse regioni e sensibilizzare gli abitanti del luogo. Se si vuole collaborare con POW Italy e organizzare questi eventi nella propria città basta rivolgersi a POW Italy, anche per usare i loro materiali e beneficiare della loro esperienza.
E’ fatto appello a tutti i sostenitori e le sostenitrici di POW Italy: interessati a ciò che sta accadendo sul campo e partecipa! Come amante degli sport all’aperto o della natura, contribuire attivamente e monitorare ciò che accade in politica, condividere le tue idee e dare un feedback è anche compito tuo: solo tu puoi riportare le tue esperienze e dimostrare che le tue azioni sono costruttive.
Più persone si interessano alla politica comunale e agli eventi regionali, più opportunità si aprono. Soprattutto quando si tratta di sostenibilità, i buoni consigli costano. La questione è davvero complessa. Ecco perché ci vogliono persone come noi, impegnate a lavorare insieme in modo interdisciplinare!
Diventate attivi!
Se volete iniziare a occuparvi di clima e protezione ambientale, questo è il sito che fa per voi.
Per diventare socio, è sufficiente compilare il modulo online. Successivamente, il Consiglio direttivo prenderà in considerazione la vostra richiesta di adesione (ai sensi dell’art. 7 degli Statuti) e vi invierà per e-mail le istruzioni per il pagamento della quota annuale di 15 €.
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Carlo, mi hai preceduto di un’incollatura!
Stavo pensando di scrivere un commento del seguente tenore:
“Che ci azzeccano gli sciatori di pista con la protezione dell’ambiente? Gli sciatori di pista con i loro impianti di risalita, i cannoni sparaneve, i tagli dei boschi, i bacini artificiali, la devastazione delle montagne, ecc. ecc.”
P.S. Come vedi, quando penso che tu dica il giusto te lo riconosco. Bravo!
Mi pare chiaro che l’articolo abbia un sostanziale messaggio di richiesta di adesione all’associazione. Encomiabile, oltre che legittimo. Ma occorre, da parte dei respnsabili, definire nei dettagli i loro obiettivi strategici della loro azione, sennò il lettore, che non sia solo un supeficiale dai facili entusiasmi, si fa delle domande. Per esempio: mi pare che una delle attivista sia un’insegnante di sci. Non è chiaro cosa si intenda, ma in genere i maestri di sci lavorano “sugli” impianti. Una dei principali voci di inquinamento antropico della montagna invernale è data dallo sci di pista, che vive a sua volta sugli impianti. Sul punto c’è da chiarire la posizione. Cosa persegue l’associazione? Punta a smantellare i comprensori sciistici ? (e allora la tipa è edotta sul rischio che magari deve cambiare professione?). Ecc ecc ecc. Lo stesso per altre voci di primaria importanza: chiudere le strade in bassa valle (con navette elettriche) o lasciare l’accesso alle auto private fino alla testata? Regolamentare i flussi umani o no? ecc. Sono principi imprescindibili per un lettore maturo che vuole valutare se adirire o meno all’iniziativa. Restare su un nebuloso “generico” dà l’impressione di voler raccattare tutto e il contrario di tutto…
Ma possibile? C’è ancora chi chiede carta d’identità a quanti si muovono contro chi distrugge le nostre montagne? La qualità della vita nei fondovalle? ma cosa devono chiarire questi giovani? Lasciateli lavorare. Certo, in modo diverso da come agiamo noi anziani. e specialmente privi di un certificato di garanzia, offerto da chi poi? Da ultrasettantenni? A questi l’alpinismo non ha insegnato la scoperta, la raccolta di esperienze, incontrare anche spazi vuoti? e allora, lasciamoli lavorare, magari aiutandoli giorno per giorno.
Iniziativa molto interessante, che non conoscevo. Credo sia ancora poca conosciuta in assoluto, per cui l’articolo contribuisce e diffondere le info su esistenza e finalità. Premesso che, ideologicamente, hanno il mio appoggio, sulla base della presente descrizione mi pare che i dettagli dei progetti siano ancora un po’ troppo “vaghi e fumosi” per aspettarsi risultati efficaci, specie nel breve. O mi sono sfuggiti dei passaggi concettuali, o perdurano nodi non chiari. Per esempio: qual è la loro posizione sugli impianti di risalita? (quindi non solo NO nuovi impianti, ma addirittura snellimento dei comprensori…). Ancora: vedono bene il blocco delle strade alle auto in fondovalle? (salvo servizi di navetta). Sono favorevoli al contenimento di nuovi rifugi e bivacchi, spesso critici in termini di impatto ambientale 8e del tutto inutili in termini alpinistici ed escursionistici)? Nodi come questi e alcuni altri vanno chiariti, altrimenti l’iniziativa appare un contenitore in cui ci sta dentro “tutto e il contrario di tutto”. Limitarsi a compiti di sensibilizzazione , per quanto attività nobile e utilissima, rischia di incidere poco sul problema. Forse aiuterebbe elaborare e diffondere un “decalogo”, chiamiamolo così, una specie di manifesto politico (per punti sintetici), che viene sposato dai soci e che rappresenta la posizione ufficiale dell’associazione su come debba comportarsi chi frequenta l’outdoor amando e rispettando l’ambiente.