Rifugio Passo Santner: il danno erariale è di 600mila euro!

Rifugio Passo Santner: il danno erariale è di 600mila euro!
(per la Corte dei Conti)
a cura di Save the Dolomites Team K
(pubblicato su change.org il 26 settembre 2024)

Questo è un importante aggiornamento sulla petizione Aiutaci a fermare la (s)vendita delle Dolomiti! Stoppen wir den Ausverkauf der Dolomiten!

L’avrete forse appreso dai media: la Corte dei Conti di Bolzano, su impulso dell’esposto presentato dal consigliere provinciale altoatesino Paul Köllensperger, si è espressa sulla vicenda della demo-ricostruzione del rifugio Passo Santner. Due dirigenti provinciali dovranno rispondere di un danno erariale di 600mila euro, anche se la vera responsabile è la Südtiroler Volkspartei, con l’intera Giunta provinciale della scorsa legislatura, che con la delibera 484/19 autorizzò la (s)vendita di 900 m2 di proprietà demaniale sotto la cima del Catinaccio a un privato. “Chiedo che la richiesta di risarcimento del danno sia estesa anche a loro“, ha commentato Paul Köllensperger.
“Ci sono volute numerose interrogazioni, due disegni di legge, esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, la raccolta di 55mila firme, due anni di attesa. Ho subito pressioni e ricevuto querele. Ma il tempo è galantuomo e oggi possiamo festeggiare un primo, significativo passo avanti nella vicenda della demo-ricostruzione del rifugio Passo Santner, sotto la cima del Catinaccio. Il danno ormai è fatto, ma tutto questo servirà almeno da monito per il futuro. Peccato che, come al solito, alla fine a pagare saranno due funzionari pubblici e non la Svp che è la vera responsabile di questo scempio, in un parco naturale che è anche Patrimonio dell’umanità Unesco”, ha commentato il consigliere Paul Köllensperger.

Paul Köllensperger

La petizione
Aiutaci a fermare la (s)vendita delle Dolomiti! Stoppen wir den Ausverkauf der Dolomiten! è stata lanciata il 22 febbraio 2023 da Save the Dolomites Team K e attualmente (1 ottobre 2024) ha raggiunto 55.629 sottoscrittori, con l’obiettivo prossimo di 75.000.

Perché questa petizione è importante
La conca tra la vetta del Catinaccio e la Croda di Re Laurino è incastonata in uno dei panorami più iconici dell’Alto Adige, noto in tutto il mondo. La straordinaria bellezza del Catinaccio arrossato nell’ora del tramonto è forse l’immagine più celebre e amata di tutte le Dolomiti, ritratta nel tempo in innumerevoli dipinti e fotografie. Un santuario naturale da preservare anche per le future generazioni, penserete giustamente. Non altrettanto la Giunta provinciale dell’Alto Adige, purtroppo. La recente mega-espansione del rifugio Santner ha sfregiato questo paesaggio da favola: da un piccolo rifugio di montagna in legno, perfettamente inserito nel contesto, si è passati a una nuova, enorme struttura metallica a tre piani dalla cubatura, otto (!) volte maggiore, visibile addirittura da Bolzano. E tutto questo in un’area che fa parte di un parco naturale provinciale, sito Natura 2000, inserita nella prestigiosa lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco. MA C’È DI PEGGIO! 

A lasciare davvero senza parole è la delibera della Giunta provinciale che ha deciso di VENDERE il terreno nella conca del Catinaccio per l’ampliamento del rifugio a un privato, l’albergatore proprietario del nuovo mega-rifugio! Stanno privatizzando le nostre Dolomiti, patrimonio indisponibile del demanio! La giustificazione? Quella porzione di montagna non ha un fine istituzionale. Da non credere.

E non è finita qui! Il prezzo di vendita del fondo (complessivi 900 m2) su cui sorge il rifugio, che dovrebbe essere di inestimabile valore considerato che parliamo di un luogo letteralmente unico al mondo, è la metà di quello che in una città come Bolzano si paga per un garage: 27.450 euro complessivi. Un regalo. 

Il consigliere provinciale Paul Köllensperger ha depositato un esposto al riguardo presso la Procura della Repubblica di Bolzano e alla Corte dei Conti. Vogliamo che le Dolomiti restino patrimonio di tutti, diciamo insieme NO alla vendita ai privati dei nostri santuari naturali! Dai, dacci una mano! Sostieni questa battaglia e firma anche tu contro le speculazioni edilizie in alta quota e la svendita delle Dolomiti! 

Il nuovo rifugio Passo Santner. Foto: Stefano Ardito.

Rosengarten, hilf uns den (Aus)Verkauf der Dolomiten zu stoppen!
Das berühmte “Gartl” am Rosengarten zwischen Laurinswand und Vajolet-Türmen liegt im Herzen eines der berühmtesten Panoramen Südtirols. In der ganzen Welt ist die außergewöhnliche Schönheit des Rosengartens bekannt, der sich bei Sonnenuntergang in verschiedenen Nuancen rot färbt. Es ist vielleicht das bekannteste und beliebteste Bild der Dolomiten, und wurde im Laufe der Zeit in unzähligen Gemälden und Fotografien festgehalten. Ein natürliches Juwel, das für uns und unsere Kinder erhalten werden muss – so möchten man meinen. Doch die Südtiroler Landesregierung sieht das offenbar anders. Die jüngste Mega-Erweiterung der Santnerpass-Schutzhütte hat dieses Naturjuwel nachhaltig beschädigt. Aus einer kleinen Holzhütte, die perfekt in die Umgebung einfügt war, wurde eine neue, riesige Metallkonstruktion, mit einer dreistöckigen, acht (!) Mal größeren Kubatur, die sogar von Bozen aus sichtbar ist. Und das alles in einem Gebiet, das Teil eines Naturparks ist, ein Natura-2000-Gebiet und ein Naturschutzgebiet, und zudem zum Dolomiten UNESCO Welterbe gehört… ABER ES KOMMT NOCH SCHLIMMER! 

Was einen wirklich sprachlos macht, ist die Entscheidung der Landesregierung, das Grundstück des „Gartls“ für die Erweiterung der Schutzhütte an eine Privatperson zu VERKAUFEN, dem Hotelier, dem die neue Mega-Schutzhütte gehört! Die Landesregierung privatisiert unsere Dolomiten, ein Allgemeingut! Die Rechtfertigung? Dieser Teil des Berges hat keinen institutionellen Nutzen. Unglaublich!

Und das ist noch nicht alles! Der Verkaufspreis des Grundstücks (insgesamt 900 m²), auf dem die Hütte steht und das eigentlich von unschätzbarem Wert sein sollte, wenn man bedenkt, dass es sich um einen buchstäblich einzigartigen Ort auf der Welt handelt, beträgt die Hälfte dessen, was man in einer Stadt wie Bozen für eine Garage bezahlt: insgesamt 27.450 €. Ein wahres Geschenk. 

Der Landtagsabgeordnete Paul Köllensperger hat in dieser Angelegenheit eine Eingabe bei der Staatsanwaltschaft Bozen und beim Rechnungshof eingereicht. Wir wollen, dass die Dolomiten das Gut aller bleiben. Wir sagen gemeinsam NEIN zum Verkauf unserer Naturschutzgebiete an Privatpersonen! Hilf uns dabei! Unterstütze diesen Kampf und unterschreibe auch Du gegen die Bauspekulationen in den Berggebieten und gegen den Ausverkauf der Dolomiten!

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Rifugio Passo Santner: il danno erariale è di 600mila euro! ultima modifica: 2024-10-16T05:57:00+02:00 da GognaBlog

32 pensieri su “Rifugio Passo Santner: il danno erariale è di 600mila euro!”

  1. Ma io chiedo, se il danno è stato accertato, oltre al risarcimento perché non viene abbattuto tale scempio? Tacitamente sta’ a significare come sempre il concetto tutto italiano (purtroppo) che io edìfico abusivamente, pago dazio e poi mi tengo il costruito? Non è giusto….

  2. Sono un uomo del sud che vive in Veneto da 44 anni. Non ricordo di essere stato sul Catinaccio ma sono andato più volte sulle Dolomiti. Amo la montagna e tutti i suoi aspetti. Coloro che hanno approvato questa scelta scellerata dovrebbero essere condannati ai lavori forzati fino al ripristino dello stato dei luoghi perché la sanzione non ripagherà mai la bellezza che hanno fatto deturpare.

  3. Esatto Matteo, qui, Crovella, non c’entra nulla il tuo slogan, qui c’è una merda che deturpa in modo travolgente uno tra i più incredibili scenari del mondo intero. Per quello andrebbe abbattuto e di questo si sta parlando, a prescindere dalla ridicola multa che verrà affibbiata per il danno erariale. Che poi qualcuno invochi l’austerità in montagna è marginale rispetto al clamoroso danno ambientale e paesaggistico del rifugio in sé.

  4. Continui a blaterare di reazioni isteriche alle tue sagge posizioni e poi insisti in affermazioni come minimo questionabili:
     
    “o si è per il diritto di TUTTI di andare in montagna, e allora ne derivano aberrazioni consumistiche come questa e le si accettano”
     
    la correlazione inevitabile tra diritto e aberrazione è solo una tua convinzione infondata e indimostrata.

  5. Andrà di sicuro così, come descritto da Cominetti.
     
    Ma il punto è un altro: curioso sottolineare, in questi commenti, quanti “strilli” isterici contro la costruzione obbrobriosa, chiedendone l’abbattimento, nonché contro l’incondizionato accesso antropico che distrugge l’ambiente alpino, la sua solitudine, il suo silenzio, ecc ecc. e che bisogna tornare a una montagna originaria, spartana, sobria ecc ecc ecc
     
    Tutte cose che sto dicendo da almeno 10-12 anni, con la famosa posizione ideologica “piu montagna per pochi”, ma che, in precedenza a questo articolo, hanno spesso innescato accese reazioni (spesso da parte di commentatori che qui stigmatizzano il rifugio in questione) di critiche perché le mie sono tesi elitarie, selettive, non rispettosi del diritto (?!) degli altri di andare (tutti) in montagna…
     
    Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: o si è per il diritto di TUTTI di andare in montagna, e allora ne derivano aberrazioni consumistiche come questa e le si accettano, oppure si è per una montagna selettiva e per pochi, e allora inevitabilmente il sistema selezionerà le ipotesi di business (se NON c’è neppure un turista disposta a pagare per un’offerta “consumistica”, gli imprenditori dirotteranno i loro progetti altorve…)

  6. Tranquilli che vedrete che il proprietario del rifugio pagherà i 600mila e tutto andrà avanti come niente fosse. Anzi, con gli amici al bar si vanterà del fatto che gli abbiano chiesto così poco per mettere una pietra sopra a questo intoppo.
    L’Alto Adige, che in tanti osannano come luogo perfetto per vacanze linde e impeccabili, non fa eccezione dall’italianità media, quando si tratta di soldi.

  7. Più si costruiranno strutture ricettive, più accessi ci saranno e sempre più l’ambiente sarà invaso, con tutte le conseguenze del caso.  C’è una miopia totale, dove vorranno arrivare? Si sono posti un limite alla voracità? Oppure come un branco di PECORE senza guida , finiremo tutti nel baratro , perchè non ci sappiamo fermare in tempo?

  8. La montagna deve ritrovare nella “scomodità ” la sua bellezza primordiale. Se continuiamo a consentire la costruzione di ristoranti a cinque stelle  o rifugi che assomigliano più al alberghi che ad alloggi di alta montagna, non ci si deve stupire se poi vediamo persone che camminano sui sentieri con abbigliamento inadeguato o assumano comportamenti pericolosi. E poi il paradosso degli amministratori locali che dopo aver snaturato la montagna concedendo la proliferazione di “servizi” inutili, si lamentano per i troppi turisti che “invadono” i loro territori. CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO.
     

  9. C’è molta confusione in molti commenti. Il presunto (allo stato attuale così va definito) “danno erariale” non ha niente a che fare né con la natura “mostruosa” di quanto edificato, né con la correttezza o meno dell’edificazione in quanto tale. La questione prettamente economica è solo in merito alla congruità della cifra al mq (vedi commento 18) relativa al terreno. Di conseguenza, anche in caso di vittoria della petizione, si arriverebbe solo a far pagare una multa, magari molto salata, forse a condannare a titolo personale alcuni personaggi, ma NON ci sarebbe nessun abbattimento della struttura. Che l’edificio sia obbrobrioso è fuor di discussione, ma la legge non giunge alla conclusione che lo si può abbattere “solo” per questo motivo.
     
    C’è poi un altro discorso che è il “vero” problema. La natura obbrobriosa del manufatto disturba assai, non ci piove, perché è in evidente stridio con l’ambiente naturale. Ma non è neppure quello il tarlo di fondo. Il tarlo è l’aumento di accesso antropico, specie di un “certo” tipo, cioè molto consumista, molto cannibalesco. Per cui: se, oltre a pagare il terreno il “giusto” prezzo,  avessero fatto anche un edificio bellissimo esteticamente e armonico con l’ambiente, ma (per esempio) decuplicando i posti letto (e quindi gli accessi antropici), accompagnando il tutto da cucina stellata, apericena tutte le sere, musica a palla, cubiste, piscina e SPA ecc ecc ecc… ebbene “quello” sarebbe il vero problema per la montagna. Per cui la petizione serve per far pagare una multa salata e forse far condannare alcuni funzionari e poi sperare che tutto ciò costituisca un precedente tale da disincentivare FUTURE ripetizioni di azioni del genere, ma su questo edificio qui temo che ormai che non ci sia più nulla da fare.

  10. Sottoscrivo la petizione poiché la ritengo non solo giusta ma doverosa. Le Dolomiti sono un bene di tutti e va salvaguardato ad ogni costo.

  11. capisco le delibere interessate di una maggioranza che ha appunto i suoi interessi ma il compito delle opposizioni non è quello di vigilare? Un scempio del genere andava fermato ben prima dell’arrivo di gru e ruspe.

  12. sono d’accordo: va ABBATTUTO !!
    Con costi a carico di chi l’ha autorizzato e costruito.

  13. Il male del Trentino Alto Adige è nei stessi trentini, assetati di soldi, ingordi di ricchezza, venderebbero anche la madre per avere più denaro. Ti fanno pagare tutto anche l’ acqua perché è delle Dolomiti! Io mi sono ripromesso di non metterci più piede visto inoltre chi la governa e come trattano gli animali e le persone che amano la montagna!

  14. In realta’ pero’ l’accusa che viene mossa ai due funzionari provinciali ed indirettamente al partito SVP ,  NON E’ quella di avere consentito l’edificazione di un “ecomostro” sul Catinaccio ai 2750 mt di  Passo Santner , ma piu’ prosaicamente di avere fatto pagare i 1000 mq di ghiaione  utilizzati dalla costruzione a 30 euro/mq ( terreno improduttivo ) , anziche a 600 euro / mq ( terreno turisticamente edificabile ).
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    Nella pronuncia della Corte dei Conti c’e’ solo una rivendicazione pecuniaria : pagando abbastanza il sedime , tu puoi fare una terrazza in cima al Catinaccio.

  15. Ma fino ad ora che il danno è fatto nessuno vedeva ? Nessuno sentiva ? nessuno è intervenuto prima che finissero la costruzione ? nessuno ha detto nulla quando hanno iniziato i lavori ?
    non conosca appieno la vicenda ma se è un intervento maldestro doveva esser fermato all’inizio

  16. Queste vicende ormai non sono più una sorpresa, sia al mare ( la spiaggia di jesolo) sia ai monti,  vedi il caso del rifugio in oggetto, il potere economico indirizza  scelte e decisioni a favore dei soliti “amici” travolgendo  principi etici, morali fondamentali in una società giusta che rimane oggi solo nelle favole.
    Cominciamo a volere bene a questa terra nel rispetto di chi verrà dopo di noi.
     

  17. avete ragione è uno scempio il rifugio costruito alla terrazza Satner la montagna va curata e preservata x le generazioni future

  18. Ma se togliete le indicazioni in italiano dai sentieri, VERGOGNATEVI. Cosa pretendete? aiutatevi da soli.
     

  19. Osservo molti interventi contro questo :”aumento delle cubature in quota” , che mi sembrano critiche fondate e in buona fede.
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    Ipotizzando che queste strutture si riempiano di “turisti alpini” e “gourmet alpini” , qual’ e’ la linea da tenere sulle modifiche ai rifugi ?
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    Sono ancora da autorizzare aumenti dei posti letto ed urbanizzazioni spinte di cucine e toilettes ?
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    Che posizione dobbiamo tenere , oltre che rispetto al “consumo di suolo” , ai consumi di acqua , energia da gruppo elettrogeno , e potenziali inquinamenti in falda da pozzi perdenti ?
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    Il turista alpino con mtb/ebike va’ tollerato o scoraggiato ?
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    Nuove funivie / impianti , a che condizioni sono accettabili ( se lo sono ? )

  20. Buongiorno a tutti. Ma di cosa stiamo parlando???? Ma perché abbiamo dimenticato l’abbattimento del Rif Del TCI Sciliar 2145 per fare posto ad una oscena cubatura giù al Compaccio? , Cemento e interessi delle nuove famiglie altoatesine arricchitesi negli ultimi 35 anni!!!
    Una sola parola: Vergogna!!!! Io che da oltre 40 anni trascorro le mie vacanze in montagna…le Dolomiti di oggi non sono più quelle di ieri. Ha fatto benissimo Rainold ad opporsi agli impianti di risalita in Val di Funes!!!!
     
     
     

  21. Concordo con la petizione che cerca di porre rimedio ad un obrobrio perpetrato, rovinando il rifugio,alterando il senso della ospitalità per la sosta rigenerativa,e deturpando il paesaggio.Non si arriva lassù per andare al ristorante!

  22. Sono passato  diversi anni fa al rifugio Santner. Vedendo le foto di adesso è stato fatto uno scempio solo per fini economici. Mi chiedo solo come è stato permesso tutto questo. 

  23. Ammesso che si riescano a recuperare i 600 mila euro per il danno erariale, sarebbe già un bel passo avanti, anche se mi dispiace per i due poveri funzionari pubblici i quali, con ogni probabilità, avranno subito delle forti pressioni e delle forzature politiche da coloro che ritengo i veri responsabili da colpire.
    Ma io andrei oltre, obbligando i proprietari del cosiddetto “rifugio“, alla demolizione del “mostro“, all’eventuale ricostruzione di un edificio più consono e rispettoso delle caratteristiche del contesto e al completo ripristino dei luoghi.
    Infine, ci sarebbe molto da dire sulla necessaria e urgente decrescita del turismo di montagna che andrebbe al più presto e drasticamente scoraggiato.

  24. In questi ultimi anni, si danno troppi servizi alle persone che frequentano l’ambiente di montagna in ata quota. E poi ci si lamenta se succedono incidenti.

  25. La colpa di tutto questo è il turismo!
    se la gente capisse che un rifugio non è pensato per fare alta ristorazione a prezzi folli e smettesse di arrivarci solo per i selfie con i bastoncini nuovi tutto questo scempio che va di moda non sarebbe mai cominciato.

  26. Sono stata al Rifugio del Passo Santner un gioventù, un gioiellino che ricordo sotto una nevicata d’agosto. Lo scempio perpetrato è inqualificabile 

  27. Io voglio lottare, l’unione fa la forza di questo ne sono convinto, la posta in gioco è troppo alta!

  28. La montagna perderà il suo fascino che è di natura e silenzi di camminare lento. Finché si ha la forza di lottare bisogna farlo, hanno già fatto troppi danni. Sono posti che ho ammirato da giovane sono molto belli e unici, ma il Dio denaro. …..

  29. Accidenti!  I discorsi conditi da visioni pessimistiche stringi stringi convergono su  un ” tanto è tutto inutile” ,  incrementano il numero di chi non prende posizione, per pigrizia, per non esporsi …E grazie all’ astensionismo capita poi che il potere passi in mano a chi non rappresenta la maggioranza ma a stento un quarto degli aventi diritto a un voto . URGE DARE BEN ALTRI MESSAGGI!  SOLO  L’ UNIONE ATTIVA PRODUCE LA FORZA PER FERMAREO SCEMPIO!  TANTE GOCCE FANNO IL MARE…MA GUAI A FERMARSI PRIMA DI ESSERE MARE…PROPRIO SULLA RINUNCIA DELLA GENTE A LOTTARE CONTANO QUELLI CUI NON IMPORTA”  PORTARE DISTRUZIONE A LUNGO TERMINE.”. quelli puntano sui folli guadagni in tempi brevi, poi consumato il consumabile spariranno lasciandosi alle spalle devastazione… ERGO : chi crede in un valore  lotta con tutte le forze senza se , senza ma, senza però, e senza risparmiarsi.. Il resto sono chiacchiere..a  giustificare passività e timore di esporsi…

  30. Tutto il mondo è paese! Cosa possiamo aspettarci di diverso? Il patto faustiano fra politici e residenti (“votate  per me e in cambio vi faccio fare business e/o vi porto posti di lavoro”) agisce su tutto il globo, citta, mare, montane ecc. In montagna c’è un risvolto particolare: con la diffusione in atto del turismo di montagna, queste forme diventeranno la norma, perché ingolosiscono sempre più individui (“se lo hanno fatto loro, perché non lo facciamo anche noi?”). O stronchiamo il turismo di montagna, riducendo alla fonte i numeri e selezionando la qualità di chi va in montagna (facendolo riemergere un turismo spartano e in cerca di “scomodità”), oppure avremo milioni di casi come questi. Ben venga la petizione in questione, ma anche se dovesse “vincere”, risolverebbe il singolo caso che, nel medio termine, sarà una goccia di un oceano sconfinato. Il problema è “a monte” come ho già detto, e, se non si interviene “lassù”, non si risolverà nulla.

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