Scalo sogni

Scalo sogni
di Ettore Campana

Ho da poco concluso il progetto Scalo Sogni. Un progetto nato sognando, fantasticando, ispirato dal desiderio di compiere un qualcosa di importante.

Mettermi in gioco, abbandonando le certezze, e guidato da una grande voglia di azione.

Febbraio 2023, ero nelle Alpi Svizzere, a Davos, e guardando fuori dalla finestra l’erba dominava sulla neve. Era un inverno secchissimo ed estremamente triste.

Nonostante le terribili condizioni nevose, volevo lanciarmi in questo progetto: attraversare le Alpi in bicicletta, in solitaria, trasportando con me tutta l’attrezzatura scialpinistica per tentare di salire e sciare grandi vette alpine.

Volevo affrontare le montagne onorandole, conferendogli il rispetto che meritano, e che oggigiorno sembra calpestato dalla nostra smania di un successo a tutti i costi.

Volevo penetrare nelle Alpi e vivermele fino in fondo, esplorando le sue valli ed i paesi poco rinomati, cercando di entrare in sintonia con i locali.

Determinante è stato trovar subito un fedele alleato: Tony Gialdini.
Si è appassionato al progetto e mi ha proposto un’idea per rendere l’esperienza più profonda e stimolante: dedicare quest’avventura ai bambini malati di tumore e ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica di Brescia, per trasmettere loro i valori di tenacia, voglia di vivere, speranza e spronandoli a non mollare.

Subito sono stato entusiasta dell’idea e così ci siamo attivati visto che avevamo neanche due mesi per organizzare il tutto. Sarebbe stata una corsa contro il tempo e contro le lentezze burocratiche ma alla fine, grazie ad un lavoro di squadra ed al prezioso supporto del primario del reparto Fulvio Porta e della Dottoressa Donatella Albini del Comune di Brescia, siamo riusciti a mettere in piedi il progetto Scalo Sogni.

Il 15 aprile 2023, con la bici equipaggiata e preparata grazie al supporto di State of Bike, parto dall’ospedale di Brescia, salutando amici e parenti ma soprattutto i bambini, che erano scesi apposta per salutarmi.

Trascorreranno due mesi avvincenti ed intensi, ricchi di emozioni, sorprese ed incontri.

Un viaggio dove sarà la motivazione la chiave del successo, che mi spingerà a non mollare, superando gli obiettivi prestabiliti, trainato da una spinta a me ancora sconosciuta: l’energia delle persone che credevano in me.

Per approfondire
«Scalo sogni», il biker Ettore Campana incontra il «più nobile scoglio d’Europa»

«Scalo sogni», il biker Ettore Campana attende di ripartire da Davos

Ettore Campana, sulle Alpi tra bici e sci: conquistati i primi 3.000

Le Alpi in bicicletta, l’impresa di Ettore Campana per i bambini malati di tumore

https://www.bandiere.it/blog/bandiere-viaggio-avventura-bici-sci-alpinismo

Il viaggio e’ stato documentato sul mio account Instagram: @etto_vololibero con foto, video e scritti del mio diario.

In bici e con gli sci fin sul Monte Bianco
di Ruggero Bontempi
(pubblicato su giornaledibrescia.it il 31 maggio 2023)

Ettore Campana con il suo progetto «Scalo sogni», dopo sei settimane dalla partenza avvenuta a Brescia, ha raggiunto sul Monte Bianco la sua meta più prestigiosa.

La traversata delle Alpi in bicicletta e con gli sci ha portato nei giorni scorsi l’avventuriero di Mompiano, nel suo viaggio patrocinato dal Comune di Brescia e da Asst Spedali Civili, sulla sommità del tetto d’Europa, a 4810 metri.

L’ascesa ha avuto inizio dalla zona del traforo che collega Courmayeur a Chamonix. Abbandonato nella foresta il fido compagno di viaggio, rappresentato dalla bicicletta sulla quale ha sempre trasportato la tenda, il sacco letto, i vestiti, gli sci e tutta attrezzatura da montagna, Campana ha proseguito a piedi lungo un ripido sentiero, fino a portarsi oltre il livello della vegetazione arborea dove ha iniziato a calpestare la neve.

In quota ha cambiato assetto e le calzature e, indossati gli scarponi e messi gli sci ai piedi, ha compiuto l’attraversamento del ghiacciaio dei Bossons, uno dei più estesi del gruppo del Monte Bianco.

Lo storico rifugio dei Grands Mulets, posto a 3057 metri sul livello del mare, lo ha accolto per una notte che si è rivelata, sia per la quota ma anche per la tensione, estremamente breve e insonne.

Alle ore 2.30 del mattino infatti, nella solitudine più totale, avvolto dal buio e senza il conforto della luna, Ettore è uscito dalla struttura e ha iniziato a battere la traccia nella neve, dato che nessun transito era avvenuto nei giorni precedenti.

Domate le paure, Campana ha proseguito di buon passo fino alla capanna Vallot, superando l’inconveniente della caduta con la gamba destra in un crepaccio, che gli ha provocato con il rampone una ferita alla coscia.

L’evento inatteso non ha interrotto l’ascesa che, dopo altri 500 metri di dislivello, si è conclusa sull’ambita cima, dove il sogno, rivolto anche ai medici e ai piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica che l’hanno seguito online dalla partenza, si è potuto realizzare.

L’emozione e la soddisfazione hanno dovuto ricondursi con immediatezza alla necessità di tenere ancora bene i piedi saldi per terra. E non per modo di dire, dato che la parete nord del Monte Bianco nei giorni scorsi era ancora carica di neve per effetto delle recenti precipitazioni, con il conseguente pericolo di valanghe.

Dopo avere superato indenne anche quest’ultima difficoltà, nel privilegio della solitudine dei ghiacciai, Ettore sta facendo ritorno a casa, stanco e felice. I sogni sono stati tutti scalati.

«Bentornato Ettore»
(Campana torna a casa dopo l’impresa: ha conquistato 33 cime)
di Salvatore Montillo
(pubblicato su giornaledibrescia.it il 19 giugno 2023)

«In questo viaggio avventura non sono mai stato solo, accompagnato in ogni passo e in ogni pedalata dall’affetto di questi bambini che mi scrivevano sui social. Ad un certo punto mi sembrava di sognare e sono andato ben oltre gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Non volevo più tornare». E invece Ettore Campana, ciclista e scialpinista bresciano, ad un certo punto si è fermato, si è guardato indietro e ha fatto ritorno a casa.

Ad attenderlo il grande affetto dei bambini del reparto di Oncoematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia e delle loro famiglie, che lo hanno accolto con un grande abbraccio e con un messaggio colorato appeso all’ingresso del reparto: «Bentornato Ettore».

Si è concluso così, dopo due mesi, il progetto «Scalo Sogni», il viaggio in solitaria attraverso le Alpi vissuto tutto in autosufficienza dedicato ai bimbi ricoverati nel reparto di Oncoematologia Pediatrica di Brescia, nato con l’obiettivo di motivare i piccoli pazienti attraverso l’esempio a non mollare, a credere in loro  stessi e a tenere alto l’umore.

Una motivazione che, in questo caso, è stata reciproca, grazie al viaggio documentato su Instagram (@etto_vololibero) e ad una chat di whatsapp creata dalle mamme dei bimbi ricoverati che è servita a tenere vivo lo spirito di gruppo e ad incoraggiarsi reciprocamente.

Ettore Campana è tornato a casa: la visita al Civile – Foto © www.giornaledibrescia.it

«Come nelle scalate alpine – ha detto Fulvio Porta, responsabile del reparto – a vincere è la cordata, lo sforzo comune che serve per raggiungere la cima». Uno sforzo che ha spinto Ettore oltre ogni immaginazione: partito con l’obiettivo di scalare 5 cime, alla fine è riuscito a raggiungerne 33. Partito in bici da Brescia il 15 aprile scorso, dall’Italia ha raggiunto la Svizzera e la Francia, percorso tra bici e sci 2.800 chilometri e 70.500 metri di dislivello positivo.

Ettore Campana sulla vetta del Monte Bianco

«Ad un certo punto – ha detto Ettore – è stato difficile smettere di compiere scalate. Mi ero anche io immedesimato nella sfida come un bambino che insegue i suoi sogni. Mi sentivo un Peter Pan che rincorreva sogni senza limiti».

Il progetto «Scalo Sogni», nato da un’idea di Tony Massardi, meglio noto come Tony Gialdini, è stato possibile grazie al supporto della Lilt, la lega italiana per la lotta ai tumori, e del Comune di Brescia.

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Scalo sogni ultima modifica: 2023-08-22T05:07:00+02:00 da GognaBlog

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5 pensieri su “Scalo sogni”

  1. Caro Walter,
    Grazie per le tue parole e per il sostegno.
    La voglia di affrontare nuove iniziative ed avventure non manca 😉
    A presto e buona estate

  2. Caro Luca,
    Grazie mille per la specificazione dell’importante differenza tra “avventuriero” e “avventuroso”. Due parole apparentemente simili ma che in realtà hanno un significato assai differente.
    Un saluto
    Ettore

  3. Mi rende felice leggere queste notizie, complimenti Ettore spero tanto di leggere in futuro di altre tue storie di vita come queste,un abbraccio al reparto e ai medici che vivono una vita impensabile a che non è del mestiere,un abbraccio a Tony n.1

  4. Bella notizia, mi permetto solo di non condividere la definizione di “avventuriero” di Ettore Campana: in italiano questo termine ha connotazione negativa, indica chi, per le spicce, cerca facili guadagni… e non è certo il caso del protagonista di questa storia: magari “avventuroso”, non certo avventuriero.

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