L’ordine del giorno n. 9 delle proposte leghiste al Consiglio Regionale della Valle d’Aosta (nelle riunioni tenute dal 13 al 16 dicembre 2021) riguarda l’aumento della frequentazione turistica veloce in pieno Parco nazionale del Gran Paradiso.
Specialmente l’idea di costruire una pista ciclabile che raggiunga il Colle del Nivolet da nord è particolarmente pericolosa:
– tendente a portare il maggior numero di persone in alta quota (2641 m) e in pieno cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso, con danni all’ambiente di incalcolabile portata;
– subdolamente tendente a costituire il primo passo per la definitiva approvazione e costruzione della tanto paventata carrozzabile Pont Valsavarenche-Colle del Nivolet.
Al momento, fortunatamente, questa è solo una proposta, fatta dalla parte politica meno interessata alla protezione dell’ambiente e all’importanza di favorire una frequentazione di qualità dei luoghi naturali selvaggi: ma il pericolo è evidente, e fin d’ora occorre opporsi con la più grande energia.
Investimenti nel cicloturismo e ciclo-escursionismo
(ordine del giorno n. 9)
(dal documento ufficiale della Lega Vallée d’Aoste)
PRESO ATTO della grande diffusione del cicloturismo e del ciclo-escursionismo, rilevata negli ultimi anni, favorita anche dalla presenza della tecnologia a pedalata assistita a dotazione di biciclette e di mountain-bike;
TENUTO CONTO che l’interesse sempre maggiore per l’ambiente fa sì che alla bici si possa riconoscere la facoltà di diventare protagonista di quel futuro ecologico che dovrebbe migliorare le condizioni del nostro ecosistema e che, come immediato effetto di secondo ordine, il cicloturismo e il ciclo- escursionismo costituiscono un’opportunità da cogliere come elemento per la ripresa del turismo, soprattutto dopo i contraccolpi forniti dall’evento epidemiologico da CoViD-19;
CONSIDERATO che, in particolare per quanto riguarda il ciclo-escursionismo, il nostro territorio ben si presta all’appetibilità degli utenti ma con il retroscena di creare interferenze rilevanti tra le due distinte categorie di utenti dei sentieri di montagna: gli escursionisti a piedi e quelli in bicicletta, tanto da spingere il presidente generale del CAI Vincenzo Torti, a sostenere che la “crescente compresenza, sui sentieri di montagna, di nuove forme di utenza che, quando non dichiaratamente illegittime e, quindi, vietate, risultano incompatibili, in sé o per le modalità dì svolgimento, con il prioritario interesse della tutela della sicurezza, oltre che con la fragilità dei tracciati, sottoposti a manutenzione costantemente necessaria“;
RITENUTO che la rete sentieristica valdostana, integrabile con la rete delle strade poderali e delle piste forestali, se ben gestita può permettere lo svolgimento delle attività escursionistiche, in quota, da parte delle diverse forme di utenza, evitando interferenze e incompatibilità;
EVIDENZIATO che esistono sul territorio regionale diverse potenzialità inespresse relative a percorsi ciclo-escursionistici i quali, se ben gestiti e ben valorizzati potrebbero costituire un significativo volano di attrattività turistica, sportiva e culturale per il nostro territorio;
RICHIAMATE le risorse previste dalle politiche dell’Unione Europea per gli investimenti nel settore della mobilità sostenibile, del turismo sostenibile e dei settori ad essi correlati;
il Consiglio regionale IMPEGNA il Governo regionale:
— ad avviare, attraverso gli uffici regionali, uno studio di fattibilità per la prosecuzione del progetto della Strada del Nivolet, con gli opportuni aggiornamenti ed accorgimenti in ambito di ingegneria naturalistica, a scopo di realizzazione di un percorso ciclabile ad alto profilo naturalistico e culturale;
— ad avviare, attraverso gli uffici regionali, uno studio di fattibilità per la trasformazione del tracciato del tunnel minerario da Cogne ad Acquefredde, con gli opportuni interventi tecnici e le necessarie dotazioni tecnologiche, a scopo di realizzazione di un percorso ciclabile ad alto profilo storico.
Firmato dai Consiglieri
Luca Distort (Consigliere Segretario), Stefano Aggravi, Dennis Brunod, Nicoletta Spelgatti, Christian Ganis, Simone Perron, Dino Planaz, Andrea Fabrizio Manfrin, Paolo Sammaritani (vice-presidente del Consiglio), Raffaella Foudraz ed Erik Lavy.
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10:si possono inventare tutte le dietrologie.. come esercizio di fantascienza.Poi un nesso di causa effetto tra comportamenti e’altra cosa.Tra no vax e tatuaggio e’difficile, se anche tra i pro vax ci sono tatuati. E’solo gossip, tanto per dire.
quel firmatario Dennis Brunod non e’ per caso un ex atleta di scialpinismo? speriamo di no
Dire “pista ciclabile” in un comizio porta voti. Se fatta in quota ed asfaltata magari potrà servire anche come percorso per qualche grande corsa ciclistica a tappe, chissà…
Per il resto si parla tanto di evitare nuovo consumo del suolo e poi zac.. arrivano sempre nuovi progetti che “valorizzano” i terreni a colpi di escavatore. Questo, indifferentemente sia nelle periferie urbane e sia in mezzo ai monti.
Per VALORIZZARE…ci sarebbero anche ditte che impiantano erbe a radici profonde descritte :”azione antierosiva duratura , non necessitano di manutenzione periodica una volta attecchite, costi inferiori alle soluzioni ..ecc”. Consolidamento sia di terreni sedimentari che rocciosi ..si vedono anche foto di interventi gia’ effettuati. No cemento, no asfalto???Si puo’ fare! bisogna vedere chi si vuol agevolare nel guadagnarci sopra. Vidi esperimento su prato montano sottoposto a scavi e rimozione della cotica erbosa per collocamento tubi e canalette.Una parte A di esso venne lasciata stare, l’altra B attigua ricoperta di letame e poi seminata con polverino di fieno. A primavera quale delle due zone era fittamente ricoperta di erba e fiori e quale quasi brulla e sterile??
Ci sara’ sempre piu’ gente in quota perche’ il riscaldamento sta spostando in alto l’idea stessa di alta montagna estiva . Rendere agibile a piu’ gente una quota piu’ elevata dello standard a cui siamo abituati rientra allora in una idea di ‘normalita’ che va meglio definita.L’idea di una ciclabile in quota con l’avvento delle EBike e’ invece un dramma per i motivi che si sanno, basta vedere il comportamento dei bikers soprattutto in discesa, alla proposta va senz’altro opposta resistenza .
Ingegnere ampliano 5 mt l’asfalto?
O più probabilmente un semplice cretino che legge Il Giornale e pensa che tutto vada per il meglio nel migliore dei mondi possibili, che la situazione non è grave e che comunque qualcuno troverà sempre una soluzione…
Che ci sia il sospetto che dietro ogni cosa se ne celi una peggiore e più diabolica è fondato oramai siamo ai sottomarini tattici a pedalata assistita così dietro a chi teme il vaccino vi è un tatuato che non si è mai chiesto nulla dei suoi colori iniettati, chi invoca libertà ha un profilo su facebook,e via discorrendo senza poi citare cosa vi sia dietro il dietro, tranne il didietro ma è poi così sicuro? meglio non voltarsi . Io stesso stesore potrei essere un ex Generale dell’Arma in pensione, un redattore del sito lo stesso proprietario, vallo a sapere,complotticomplotti.Tranquilli sono il cugino di Greta Olaf Rasmussen
Il trucco per trasformare la bici a pedalata assitita in scooter elettrico sospetto ci sia anche per la pianura:Infatti ho visto ciclista procedere a manetta con le gambe ferme per parecchia strada senza rallentare, sarebbe anche abitudinario ma forse e’ pure amico dei vigili urbani… Ci sarebbe poi in alcune bici l’assistenza lenta per accompagnamento con ciclista appiedato ..che regge il manubrio..una specie di mulo meccanico..che regge pure uno zaino su portapacchi.Una via di mezzo accettabile( !!??).Magari una carriola cingolata a motore elettrico ..lenta…infatti sul web appare a 2mila euro..conviene!!
LA BICI DI TROIA
In Italia la bici a pedalata assistita per legge non dovrebbe superare una certa potenza nominale (ma di fatto non c’è alcun limite alla potenza effettiva) e non dovrebbe procedere se non si pedala, ma all’estero non è così e quindi tutte sono predisposte per funzionare solo a motore, senza alcuna pedalata e senza alcun limite di potenza e di velocità.
Quindi una pista ciclabile automaticamente diventa una pista per velocissime moto elettriche, senza escludere tricicli elettrici a tre o quattro posti e moto con sidecar… A quel punto non si capisce proprio perchè escludere i quadricicli elettrici, altrimenti detti automobili e, per ovvie esigenze di sicurezza, ampliare la carreggiata o averne due separate da guard rail o meglio, e sempre per sicurezza, averne quattro per evitare i sorpassi pericolosi… e poi allargarle ancora un po’, se no i pullman turistici elettrici ed ecologici non ci passano…
Geri
Sono a dir poco amareggiato una ciclabile sul Nivolet e si scopre che la proposta di realizzare il percorso cicloturistico non solo ha dei proponitori ma un ben definito progettista nella figura dell’Ingegnere Dott.Matteo che prevede sbancamento di 4 metri e l’asfaltatura dei cigli,mmh mi domando e la potatura dei mughi? e come riempire il vuoto pneumatico che alberga in si studiate menti?Allora si consiglia la lettura del Tomo di ben 780 pagine del Prof.Walter Zinaps,-Il mono neurone solitario – 779 pagine completamente bianche per facilitarne la lettura e una per gli appunti:Dimenticavo io sono in raltà non Poto.po,il mio vero nome è Olaf rasmussen,primo cugino di Greta, quello grosso per intenderci, un grosso gretino. Ad majora e mi raccomando asfaltate finche si può, oggi il gas ad Amsterdam è aumentato del 18%
Si puo’ anche s-valorizzare.. basta lasciar stare i tronchi abbattuti da Vaia.
eccole le paroline magiche.
Ma è soprattutto la seconda la chiave di volta: VOLORIZZAZIONE.
Come se non ci avesse già pensato la natura a creare valore.
Ma dai coliamo un pò di cemento che fa bene alla salute
E’ una proposta folle. Alla faccia di Greta e dell’ecosostenibilità. E’ semplicemente assurdo far pagare alla popolazione il tremendo ritardo culturale e l’assoluta insensibilità dei leghisti.
Bella idea.
Solo una piccola cicloturistica, ecologica, green, a impatto zero.
Però lo sbancamento lo facciamo di quattro metri…ma solo per la sicurezza: vorrai mica che un cicloturista panzone con bici elettrica affittata possa ribaltarsi giù dallo strapiombo.
Dopo un po’ però il ciglio si erode…meglio asfaltarlo, così si mantiene.
Poi arrivano i Poti.po e chiedono la terza corsia e le stazioni di servizio per diminuire il carico dell’autostrada della val d’Aosta
Proprio una gran bella idea.
Che piuttosto chiudano al traffico veicolare qualche strada di montagna già esistente e la rendano solo ciclabile. Ma farne una nuova a posta per farci arrivare le bici… siamo al delirio di onnipotenza.
Ci tentano in tutti i modi, pur di costruire. Poi, se una strada ci fosse, sappiamo bene quello che seguirà.