So di avere molti nemici in Sardegna, ma…
Lettura: spessore-weight(3), impegno-effort(2), disimpegno-entertainment(3)
Grazie a un post su facebook di Corrado Conca, con stupore e tanta tristezza apprendo questa mattina (31 maggio 2019) dello smantellamento selvaggio (non so neppure se totale o parziale, ma poco importa) della Ferrata del Cabirol a Capo Caccia. Le cinque foto postate parlano chiaro: la via ferrata del Cabirol è stata danneggiata, mutilata, in ogni caso resa non percorribile.
Ha ragione Conca a citarmi nel suo post come irriducibile nemico delle ferrate, ma mi rispetta abbastanza da non accusarmi apertamente. Forse anche lui in fondo sa che non è questo l’epilogo che sognavo. E’ vero che assieme ad altri ho condotto e conduco al riguardo una guerra mediatica spietata: ma il fine non giustifica mai i mezzi.
Questo vile atto vandalico è da condannare e basta, non solo per la sua vigliaccheria anonima, ma anche perché è controproducente e purtroppo porta acqua al mulino dei sostenitori della ferrata.
E’ dal 1991 che sostengo che nessuna ferrata debba essere smantellata con blitz violenti: ricordo a tutti di aver resa pubblica la mia personale e decisa contrarietà quando la parte più bellicosa di Mountain Wilderness decise di smantellare un tratto della via ferrata Che Guevara al Monte Casale in Valle del Sarca. L’azione fu però compiuta e ne risultò un’enorme pubblicità negativa per l’associazione: migliaia di appassionati ne furono indignati e comunque, al di là della vicenda giudiziaria che ne scaturì, è un dato di fatto che oggi la Che Guevara è tranquillamente in funzione ed è frequentatissima.
Nella mia personale opinione ritengo questo atto vandalico il peggior nemico della causa di chi crede in una natura senza vie ferrate. Nella mia visione queste non dovrebbero esistere non perché qualcuno le distrugge ma semplicemente perché nessuno le ha costruite in quanto nessuno le avrebbe frequentate e usate. Oppure perché le ha dichiaratamente smantellate colui che le aveva costruite.
Per attaccare la diffusa appetibilità di una ferrata, personalmente credo necessarie, ma purtroppo niente affatto sufficienti, le azioni legali volte a dimostrare il loro violento impatto ambientale nelle zone protette o la loro eventuale insicurezza a causa dei materiali o del tipo di realizzazione tecnica.
Ritengo che sia altamente diseducativo assecondare i gusti di chi in montagna va per provare emozioni a buon mercato: costoro dovrebbero essere educati a ben altre attività che andare a tirarsi su per delle funi di acciaio, senza logica, senza rispetto, a caccia di adrenalina.
Il pubblico va educato. Dirò di più, occorre crescere assieme. Ed è un compito culturale difficilissimo, anche se c’è ormai una certa attenzione all’ambiente: perché è vero che la maggioranza non ha idea di quanto, anche solo con la propria presenza, contribuisca a variare (più spesso ad avariare) un ambiente. La nostra presenza comunque ha un impatto. Concentrare la nostra presenza in alcuni punti resi “sicuri” aumenta a dismisura questo impatto.
Ritengo che il discorso del divertimento “sicuro”, che alla maggior parte suona come la motivazione salvifica dell’obbrobrio realizzato a suo tempo a Capo Caccia, vada rivisto da menti un po’ più illuminate che non considerino la montagna e la natura un proprio supermercato da abbellire con opere di volgare ed epidermico consumo. Di questo passo giorno verrà che ogni montagna avrà la propria ferrata del Cabirol e, nell’appiattimento di qualunque differenza e di qualunque storia in nome della sicurezza, se ne consumerà il definitivo olocausto tramite il disinteresse più totale.
Si tranquillizzino dunque Conca e le sue migliaia di sostenitori. Non c’è stato alcun mandante istituzionale di questa pagliacciata: è stata di certo opera di qualche singolo che crede di risolvere con la violenza problemi soprattutto suoi.
Concludo citando ciò che scrivevo qualche tempo fa a proposito dell’eliski. Sono così contrario all’eliski che se domani fosse approvata una legge (nazionale, regionale, quello che volete) che proibisse la pratica dell’eliski senza alcuna eccezione, con sanzioni molto salate, io sarei il primo a dolermene. Non mi opporrei alla legge, ma di certo dentro di me sentirei di aver fallito, cioè di aver raggiunto uno scopo con mezzi non risolutori e in definitiva, alla lunga, inutili e controproducenti. L’eliski non dovrebbe essere praticato, ma solo perché tutti dovrebbero pensare che è davvero dannoso e soprattutto quando una maggioranza vede alternative di frequentazione del tutto diverse. Che l’eliski cessi perché proibito mi lascia indifferente, anzi insoddisfatto.
In questo caso, lo smantellamento selvaggio e vile della ferrata del Cabirol mi fa andare oltre: potessi, mi opporrei. E, ad averlo saputo prima, mi sarei opposto pubblicamente.
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Non ti preoccupare pelatino, la prossima volta he i becchiamo sarà un piacere salutarti con dovizia di aggettivi… 😀
Caro Michelazzo, certo che ho sentito parlare di refusi, ma mi era troppo cara l’occasione di prenderti un po’ in giro (che è sempre cosa buona e giusta)
Del resto del tuo intervento non ho capito molto, anche perché non ho seguito bene tutti gli sviluppi di periti, perizie, giudizi, giudicanti, giudicati e sentenze (di cui non me ne frega molto), ma sono sicuro che la mia posizione “filosofica” -si parva licet…- assomiglia alquanto alla tua.
Purtroppo non posso salutarti come tradizione vorrebbe, perché il Capo non vuole parolacce sul suo blog, ma accetta comunque tutti i sensi della mia stima (mai capito però cosa sguazzo voglia dire!)
Ah, Sanna, sta facendo, e continua a fare, la figura della cafona, io glielo dico. Per quanto riguarda ferrate, ferri e spit, benchè non sia un “talebano” della preservazione dell’ambiente (penso che un posto per tutti si possa trovare), sono comunque sulla linea di Matteo e Alberto; poche cose (il meno possibile) e fatte come si deve. Ogni volta che guardo l’Aguglia mi cala un velo di tristezza nel notare le vistose righe bianche in corrispondenza dei tasselli sul grigio meraviglioso di quella roccia.
Caro Matteo, ho iniziato l’intervento parlando di refusi… ti servono altre spiegazioni? Sembrava logico… o probabilmente no…Interessante che sull’argomento citato il tuo interesse si sia posato su un errore palesemente involontario… il resto? Specchio dei tempi?
bravo MATTEO. Ottimi argomenti!
cercate il contatto con la natura? allora lasciatela naturale il più possibile.
Altrimenti è un parco giochi. Per quello c’è già Gardaland e tanti altri.
Certo, l’italiano nobile idioma Stefano, ma anche il francese però: “madame” con una M sola! O visto l’argomento, sei stato preso dalla pronuncia sarda?
Quanto al resto, la mia posizione è che vorrei non si facessero ferrate, non si spittasse a nastro e si evitasse il più possibile di “valorizzare” il poco (pochissimo) che è rimasto -quasi- selvaggio. Ma se proprio si deve, almeno sia fatto con cognizione e perizia e non “amminkia” da parte di autocratici signori (locali o meno) che si intestano un bene comune
Allora… tanto per chiarezza, poi torno a leggere senza commentare ulteriormente, fino a che arriveranno i tempi giusti…. e stanno arrivando.Noblesse oblige e fin qui… spiegazioni inutili direi…Per il signor M che mi onoro di conoscere, non è scattata né denuncia né altra sanzione (inesistente in quel caso) ma una richiamo per errore nel titolo… i refusi esistono e si chiamano a questo modo a causa della loro natura,,, ma l’italiano, nobile idioma, sfugge a diversi in questo secolo e Umberto Eco già rivelò la portata, più volte, di questa misconoscenza …
Perizia, quella portata alla ribalta, supportata da uno dei geologi più in vista sull’isola che ne ha firmato un aggiornamento, prendendosi la responsabilità di convalidare quanto scritto ed anzi integrandolo con le sue deduzioni… ma si sa che raccontarla giusta è una questione di correttezza che oggi perde di molto nel suo significato, preferendogli la bufala o fake che dir si voglia.
Inviterei la signora Sanna a fare nomi e cognomi, visto che sembra così aggiornata ma dubito che questo accadrà mai, visto che appare evidente, le notizie da lei riportate non sono farina del suo sacco. Evito di dilungarmi su cose già dibattute e confermate sia in ambito giuridico che in altri articoli anche su questo blog.Buone divagazioni Madamme, poi i nodi di sicuro verranno al pettine!A’ tout à l’heure!
(NB: non risponderò ad alcuna risposta a questa mia… sarà fatto a tempo debito! Peace and love!)
M.? Non so di che M parla. Guardi che non sono uno sprovveduto, le vedo bene le cose. La fotografia che presenta questo articolo, per esempio, racconta molte cose per chi sa leggerla. Sulla famosa ferrata Cominetti: ho cercato e ho letto che per raggiungerla bisogna attrezzare dei tratti con corde (“Direttamente dalla spiaggia ci si alza su una bianca placca rocciosa da attrezzare con corda che porta al primo ripido bosco sospeso sulla zona denominata “Sorgenti”. Qui inizia il tratto chiave del percorso. Bisogna attraversare trasversalmente tre ripidi canaloni che scendono alle pareti sospese sul mare sottostante e il sentiero è poco più di un’esile traccia tra ghiaie, pareti e macchia. Alcuni tratti da attrezzare con corde portano alla vera e propria via ferrata in cavo di acciaio. Superandola su uno spigolo estremamente estetico e a picco sul mare blu.. ecc. non mi pare si possa considerare una ferrata accessibile a chiunque, anzi. Ripeto: mai sentita nominare prima, e a cala goloritzè non ci sono stato una volta sola. Comunque: se ritiene sia da togliere perché non ha i requisiti per esserci faccia pure, muova mari e monti e faccia valere le leggi, una buona volta. Non posso non appoggiarla. Coraggio
Davide, le basterebbe digitare su un qualsiasi motore di ricerca “ferrata Cominetti” e si farà un’idea di ciò di cui parlo.
Buona serata.
*Mi correggo prima che qualche professorone lo faccia al posto mio: il buon M., ovvero, presumo, colui che ha raccontato frottole a Davide, è stato denunciato non per abuso della professione di geologo ma perché geologo non lo è proprio.
Scusi Sanna, avevo perso un suo commento, e quindi integro: Io l’ho battuto parecchio quel luogo, ho visto solo un ammasso di cordini e tasselli lungo il selvaggio blu per uscire da cala Goloritzè (peraltro un posticino inquietante visto la quantità di sassi che scendono) poi una catena che fa paura più avanti, ma di ferrate Cominetti non ne so nulla.
Oh Davide ma sei il legale di Cominetti e Gogna?
A parte le fesserie che vai scrivendo, chi sarebbe la persona competente? Mica quello che si spaccia per geologo e che è stato denunciato per abuso della professione?
Ma l’hai mai fatta la ferrata? No?! Beh, allora taci. ?
Scusi se glielo dico: il suo commento è in linea con lo stile “eallorailpd?!”. Io ho visto a sufficienza, sulle foto, per definire la Cabirol una trappola, non serviva andarci gliel’assicuro, e per rafforzare quanto avevo convenuto ho sentito il parere, molto competente, di chi c’ha messo le mani sopra, e non mi riferisco nemmeno alla perizia delle guide alpine. Se vi sono altre ferrate sulle Alpi da sistemare con il suo valido apporto, ben venga, ma ora l’oggetto è la “ex” Cabirol. Non cambiamo discorso. Perché l’argomento è importante: si può continuare con questo modo selvaggio di aggredire un ambiente (il vostro ma che è anche il mio se mi permette) in modo selvaggio oppure ci si riferisce alle norme, regole e leggi, che ci sono, per realizzare un’opera del genere (e in Sardegna esempi virtuosi c’è ne sono, come anche sull’arco alpino)? Sorvolo poi sull’abuso della professione di guida alpina da parte Conca, di cui è in essere un procedimento penale se non sbaglio. Parliamone, e visto che ha mosso mare e monti mi aspetto una posizione più ponderata da parte sua, perché per “fare” bisogna avere anche argomenti validi.
Davide, sto aspettando che rispondiate su quanto da me chiesto: come mai la ferrata Cominetti non è stata oggetto di esposti?
Ce ne sono a decine, poste in essere da altrettante persone: come mai vengono attaccati solo i lavori di Conca?
Adesso mi aspetto che lo stesso trattamento sia riservato a tutti i lavori su parete, oppure una valida, validissima giustificazione sul perché si fanno figli e figliastri.
Non mi fermerò qua, sappiatelo!
E riguardo le mie parole: Ho già detto quanto dovevo.
A me fa sempre ridere chi si offende (“strumentalizzata”) se viene citata uno scritto che ha dato in pasto al pianeta terra via Facebook. Non si offenda cara Sanna, rifletta piuttosto su le opinioni altrui riguardo i suoi scritti e accetti anche le critiche con un minimo di contegno. La responsabilità di quello che ha scritto è tutta sua, non di chi la riporta testualmente. Sorvolo sulla quantità di cose contradittorie che ha scritto. Le ricordo solo una cosa: esiste una norma tecnica europea sui requisiti di una ferrata, se la compri (lo facesse anche Conca) e se la studi, visto che è così competente, e faccia le dovute considerazione sulla costruzione e sulle condizioni della ferrata in questione. Cordialmente.
E qui casca l’asino…
Mi dicono, mentre chiacchiero di qualcuno di voi, che una certa ferratina sopra Goloritzè porti il nome di Cominetti, poiché posta in essere da lui e qualche altro amico.
Alessandrino Go’, ti risulta?
Perché la mia domanda a questo punto è: ma siete contro le vie ferrate o contro Corrado Conca? O forse Goloritzè non viene deturpata dai vari armi, cavi d’acciaio? Come mai al Cominetti nessuno ha rotto le palle?
Premetto che quella ferratina sarà una delle mie prossime mete e che io sono assolutamente a favore ma, se dovessi scendere ai vostri livelli e attaccare qualunque cosa venga creata, effettivamente c’è qualcosa che non quadra, riguardo i vari trattamenti…
Dunque? Come mai nessuno ha avuto da dire contro la “ferrata Cominetti”? Proprio così chiamata…
A me pare che lo stile della schiodatura e quello della chiodatura abbiano qualcosa in comune: sono due cagate pazzesche.
poi come si fa ad affermare che una struttura che prevede, l’installazione su una scogliera di:
– centinaia di metri di cavo di acciaio
– foratura della roccia
– posizionamento di centinaia di barre di ferro
– posa di resine sintetiche per bloggaggio ferri
– disgaggio delle rocce
– scavi vari
– posa di gradini
– passaggio giornaliero di decine di persone, con relativo rumore e possibili rifiuti abbandonati anche involontariamente.
Come si fa a dire che tutto questo non deturpi un certo ambiente?
Se non lo deturpa, sicuramente lo trasforma da naturale ad uso umano.
Non ce ne sono già abbastanza di luoghi ad uso umano?!?!
Vogliamo continuare ad invadere e trasformare anche i rari luoghi naturali che sono oramai rimasti?
Sanna, perché mi tiri in ballo con i tuoi ragionamenti e le tue accuse e mi inviti a stare tranquillo ?
Forse non mi hai capito: il mio scrivere è sempre una contestazione generale al “sistema” moderno basato sul consumismo e prendo spunto da fatti particolari.
Io non sono nemmeno mai stato dalle tue parti, non conosco il tuo territorio e nemmeno la tua gente ………. ragionavo come sempre sull’uomo.
Qui affermi una cosa poi subito dopo ti contraddici.
Se la gente come dice te è MONDEZZAIO, la ferrata è lo strumento per portare gente.
Quindi non è vero come effermi che la ferrata non deturpa.
Agli autori di quasi tutti gli ultimi commenti: attenzione, questo blog è tollerante, ma non troppo. Avete oltrepassato il segno.
Quanto allo stare attenti a ciò che si pubblica equivale allo stare attenti a ciò che si legge. Il bavaglio non ci deve essere per nessuno. Se A ritiene che la lettura X sia pericolosa, ci sarà sempre un B che pensa il contrario. Ma sia A che B, per essere responsabili, devono ascoltarsi a vicenda: altrimenti la verità, già irraggiungibile di suo, fugge ancora più lontana.
Alessandra Sanna, sei arrivata dove volevi arrivare?
Certo che siamo responsabili delle nostre parole, ma tra questi ci sei anche tu. Anch’io ho stampato i commenti, ma non ne ho escluso nessuno. Non ho estrapolato quello che mi faceva comodo. Se ti rileggi bene il botta e risposta non prima di avere riletto l’articolo, noterai che le parole offensive e completamente fuori luogo, perché probabilmente qualcosa acceca una tua eventuale maggiore informazione sul tema, sono state le tue.
Prima di esprimere certe considerazioni e minacce ci penserei bene. Poi ognuno faccia come vuole.
Peace and love.
siamo addirittura alle MINACCE…
Uuuuuh Marcello hai fatto incazzare una sarda, Paaiuuraaa!!
Ma cos’è successo? Ti ha portato dove voleva lei e tu non ti sei dimostrato all’altezza? 🙂
Un’ultima cosa Cominetti: parlo e scrivo un italiano molto corretto e se vedi qualche errore è semplicemente perché col cellulare capita che scappi: così come è scappato a te un accento dove non occorreva e qualche virgola di troppo.
E resta il fatto che non ti ho mai dato dello squilibrato ma forse non sei in grado di discutere senza offendere, a quanto pare.
Tranquillo Panzeri, come per Cominetti, ora ve ne aggiungo subito subito una.
Bisognerà che qualcuno vi insegni che occorre stare attenti a ciò che si pubblica: siamo tutti grandi e grossi per renderci responsabili di ciò che scriviamo e sui social, sui blog, occorre starci attenti cento volte in più.
Io non sono sofferente e tanto meno folle. Il perché di queste parole lo spiegherete in opportune sedi.
E con questo si concludono i miei interventi su questo blog, mi riserverò semplicemente di stampare tutto ciò che verrà scritto contro di me.
Saluti.
Se non fosse stata costruita la ferrata tutte le nostre “sofferenze” non esisterebbero.
Però per qualcuno magari esisterebbero lo stesso.
Bella lì!
Cominetti, sei arrivato dove ti volevo portare. ??
Se l’hanno buttato giù per la scogliera è una bella porcata.
Purtroppo siamo solo capaci di fare porcate. Ognuno fa a gara a che le fa più grosse.
C’è chi con la natura ci convive e la protegge. Chi invece la vuole SOLO sfruttare per i propri tornaconti. Noi mediterranei apparteniamo sopratutto a questa seconda razza.
Ecco, ora ho quasi tutti gli elementi per credere che l’equilibrio mentale non ti sia proprio. È mi sembri pure cieca, o sorda. Rileggi e rileggiti che forse (ho dei seri dubbi) capirai di cosa si sta parlando, perché fin’ora pare tu non l’abbia capito. Mi spiace fartelo notare, ma a quell’Università a cui sei andata si sono scordati pure di insegnarti l’italiano, visti gli strafalcioni… E checcazzo!
Cominetti, vivo molto bene e anche serenamente, al contrario vostro che godete solo della distruzione altrui. E sono anche parecchio calma e rilassata, credimi, diversamente te ne saresti accorto.
Per quello che rappresento per la mia comunità sono abituata ad avere a che fare con ben altra gente. Ho fatto alzare il culo dalla sedia a un’intera regione, sono arrivata a dibattere dai banchi del senato, ho fatto coricare in mezzo a una strada un Presidente della Regione, ho fatto cominciare i lavori di una strada che mieteva un minimo di 12 morti all’anno e figurati se mi stresso con voi.
E si, ho parecchie competenze e me ne vanto perché sono una persona capace e riesco in tutto quello che faccio. E capisco anche che questo possa anche dar fastidio ma tant’e!
Fatevi una vita, senza andare a distruggere quella altrui, perché questo state facendo.
E mettetevi anche l’anima in pace, perché come son riuscita in altre cose, con l’aiuto di tanti altri colleghi, riusciremo anche a far riaprire il Cabirol, con buona pace di Gogna, Marrosu e compagnia cantante: contatevi, siete molto pochi. Per fortuna.
Alessandra, mi sembra che il tuo commento sia stato reso noto tanto quanto ogni commento che appare qui. Strumentalizzare mi sembra diverso, ma viste tutte le tue competenze in ogni campo, mi posso sbagliare. Sembra che tu abbia fatto di tutti i commenti un fascio senza notare le differenze di opinione che contenevano. Vivo in una valle delle Dolomiti in cui errori ambientali ne sono stati fatti tanti e la mia proposta era di usarli affinché non si ripetano. Nessuno è felice che il Comune di Baunei faccia cassa con chi gli ha negli anni garantito un sostanzioso innalzamento del benessere, ovvero i turisti outdoor. Purtroppo succede.
Al posto tuo mi darei una calmatina. Ciao
Un ultimo appunto: come mai non ho letto lo stesso accanimento contro il comune di Baunei, il comune di Seulo e tutti quei comuni che intendono far pagare chiunque metta i piedi nei loro siti? Il fatto che queste amministrazioni intendano spellicciarvi vivi quando venite qui a far le vacanze è un qualcosa che vi piace tanto?
E con questo chiudo.
Buona estate, anche a te Gogna.
Ho appreso ieri, da un amico guida, di questo blog e di come sia stato strumentalizzato il mio messaggio contro Gogna.
Vi tolgo immediatamente alcuni dubbi:
1) a differenza vostra, non pendo dalle labbra di nessuno, Conca non è il mio Dio. Per chi ci crede ne esiste uno e non è né Corrado né colui che gestisce questo blog: rilassatevi!
2) Michelazzi: mi sono letta e riletta il mio commento e non ho ancora capito dove sta l’immensa offesa, nello schifo che provo verso chi fa il possibile per distruggere ciò che altri hanno creato, inventando storie e pericoli inesistenti (per chi non lo sapesse anche i VV.FF. hanno dato parere positivo).
3) Paleari: per schifarsi di qualcuno non occorre che abbia commesso tali nefandezze, anche perché provare schifo per chi violenta i bimbi è un eufemismo.
4) Cominetti: ho 41 anni, ho studiato all’Università (non quella della vita o dei social, alla quale in tanti si “laureano”) e girato così tanto la mia Sardegna da assicurarti che persone che amano la propria terra come me ce ne sono ben poche e Gogna ha niente da insegnarmi. Detto questo, permettimi anche di dirti (e se non me lo permetti fa nulla) che avete rotto le palle con la storia della Costa Smeralda. Questa è un’altra dimostrazione che aprite la bocca tanto per darle aria: così come accade nelle vostre montagne anche qui ci sono posti “d’élite“ ma al contrario di quanto affermate racchiudono anche meraviglie della natura, a voi purtroppo sconosciute. E allora chi è che dovrebbe informarsi di più?
5) Benassi: dove pensi sia stato “depositato” quel materiale? Secondo me puoi arrivarci da solo ma ti aiuto io: è blu.
6) Gogna: tu nemmeno meriti risposta. Nel bene e nel male quello che io ho scritto contro di te (e l’ho fatto io, senza che nessuno mi spingesse a farlo e senza che io fomentassi altri a farlo per me, come invece fai tu), l’ho fatto facendo in modo che tu lo leggessi, taggandoti o scrivendoti addirittura in privato. Tu hai preso un mio commento, l’hai buttato in pasto ai tuoi “fans” facendomi riempire di merda, il tutto senza avvisarmi.
Ti ho espresso il mio parere e quel che penso di te. Ora ti dirò di peggio: Salvini ti fa un baffo, quando lascia alla gogna chi esprime un parere diverso dal suo. E vuoi vedere che il tuo cognome non è messo lì a caso?
P.S. Qualcuno mi ha chiesto se mi fosse mai stato impedito di girare altri luoghi che non siano il mio paesello: la risposta è no. Son figlia del mondo, vado e vengo dove e da dove mi pare e piace ma non vado a spaccare le palle a nessuno e credetemi che nei vostri paeselli e dei vostri paeselli ci sarebbe tanto da parlare ma se voi siete felici così, siam felici tutti.
Non è una via ferrata a deturpare l’ambiente ma la gente con tutto il mondezzaio che lascia e spesso quel mondezzaio è proprio la gente e continuo a credere profondamente che se la natura ci desse un calcio in culo sarebbe solo un bene.
Buoni passi.
RESET
Conca, fammi capire. 1) C’è una persona che ha riportato, alla lettera, un commento offensivo.2) Tu protesti perché questa persona, riportando tale commento, “strumentalizza”. Ovvero, secondo il vocabolario della lingua italiana, Gogna ha usato il commento in questione come “strumento” contro di te. Ho capito bene?Perché, se ho capito bene, allora secondo la tua logica io posso fare altrettanto. Ti insulto per la faccenda della “tua” ferrata, come ha fatto la Sanna con Gogna. E tu non devi aprire becco, altrimenti “strumentalizzi”. Capito la questione? Capito la tua logica? Capito la tua dialettica?
Caro Conca, sono lieto che tu abbia vinto il “disagio” di visitare un sito che tradizionalmente è stato ed è contro le pratiche da te difese e fomentate. In genere fa bene farlo, e ti assicuro che dopo un po’, con un po’ di allenamento, il disagio tende a diminuire: come vedi ho letto subito ciò che hai scritto sul tuo profilo, prima ancora che la notizia si diffondesse su qualche giornale. E l’unico disagio che ho provato è stato nei confronti degli autori dell’atto vandalico. Lo stesso che provo quando leggo dell’apertura di qualche nuova ferrata.
Riguardo alla luna e al dito, ciò che dici è verissimo, tanti guardano al dito, ma devo dire che la maggioranza risiede proprio tra i tuoi commentatori, davvero centinaia che ti adorano. Se avessi voluto strumentalizzare avrei potuto riportare non solo quell’intervento della Sanna, ma pressoché tutta la fila dei commenti al tuo post. Ho preferito avere mano leggera. Non voglio fomentare nulla, tanto meno voglio giocare al massacro, te lo assicuro. Ciò che mi interessa è il tema di fondo che sta alla base della questione delle ferrate (cioè la “luna”).
Non voglio fare diffamazione disinformata, e non accetto di essere accusato di questo da chi comunque non ha ritenuto opportuno esprimere (sul proprio spazio facebook) una condanna anche lieve al riguardo di contenuto e modi dei commenti della Sanna e di tanti altri (irrispettosi, violenti). Se non lo hai ancora fatto, sei certamente ancora in tempo.
Non è una domanda ingenua, è importante. Me lo sono chiesto anche io.
Voglio Sperare che non sia stato buttato giù per la scogliera.
Conca, non venire qui a fare la vittima, qua non attacca.
Sig. Conca, senza nessuna polemica, l’uso BUONO è solo il suo?
Essere contrari all’apertura di nuove ferrate e manifestarlo è fare un uso cattivo della montagna?
Forse la montagna più che USATA andrebbe VISSUTA cercando di lasciare mentro traccia possibile.
La traccia evidente del nostro passaggio deve essere dentro di noi. Sul terreno deve essere lieve .
Penso che tutti noi che frequentiamo la montagna per, divertimento e/o per lavoro , oggi come oggi, con tutta le esperienze maturate , dovremmo cercare di portare avanti questo cambiamento.
Quanto alla legalità e alle leggi, è interessante leggere l’articolo di Susanna Tamaro apparso alcuni giorni fa sul Corriere della Sera.
Una domanda, magari un po’ ingenua.
Il chilometro di cavi e tutto il materiale tolto, dove è finito?
Dino Marini
Benché con disagio, sono tornato oggi su questo blog esclusivamente per ringraziare Alessandro Gogna della sua presa di distanza in relazione al gesto vandalico di smantellamento, pur ovviamente restando egli fedele alla sua ideologia ma…Ma noto con amarezza che l’abitudine a fomentare è dura a morire e l’aver qui riportato (lui) il post irriverente e un po’ scomposto di Alessandra Sanna, copiato e incollato da Facebook, non può che avere avuto funzione strumentale. Del resto basta guardare la reazione dei commentatori successivi, che invece di guardare alla luna continuano a parlare del dito. Si parla dei sardi, della Sardegna, di Conca, e non dello scontro ideologico sull’uso (buono o cattivo) che della montagna si fa.Se/quando si vorrà discutere – anche animatamente, per carità, ma con rispetto – dei nostri rispettivi (lontani) punti di vista io ci sarò. Al gioco al massacro, invece, non desidero partecipare. Chi vuole continuare con la diffamazione disinformata faccia pure.
In effetti Piedenero non ha tutti i torti.
Perchè continuare a subire?!
La ferrata era autorizzata oppure fuori legge?
C’è chi attrezza senza porsi il problema di chi la pensa diversamente. Lo fa e pone gli altri davanti al fatto compiuto!
Mentre chi disattrezza il problema se lo deve porre? Non lo deve fare perchè è un atto violento da condannare.
Non si può sempre porre l’altra guancia.
PIEDE, ciao, il tuo è il vecchio, ormai, discorso sulla parità dei diritti (libertà) di chi va in montagna.
E non va se qualcuno spitta è qualcun’altro toglie gli spit.
E non va se le persone irresponsabili non vengono aiutate e protette dalle persone responsabili.
E le colpe sono di chi si impegna, di chi ha capacità, di chi è responsabile, non di chi non si impagina, non vuole imparare e non si assume responsabilità.
Guarda quei poveri cristi sugli 8000, una ventina di morti su più di 2500, e la colpa è degli Stati, degli sherpa, delle organizzazioni…
Forse hai ragione.
in attesa che il popolo si “consapevolizzi” cosa si fa?
si attende pacatamente il sol dell’avvenire?
bravo chi ha smantellato! Onore a te.
ma si deve sempre subire?
e se sarà ripristinata, come sicuramente lo sarà, chissenefrega!
Smantellate gente! smartellate!
Papa Marcello? Subito!
???
In Val di Thuras negli anni ’80 spittai con altri amici una parete che venne smantellata poco dopo da uno sconosciuto. Successe lo stesso alla”SBARUA”, lo stesso smonto’ le vie di Lucchetta Adelchi e le mie. Anni dopo, venimmo a sapere chi era lo sconosciuto, in quanto la vedova del famoso alpinista, all’oscuro di tutto, ci offerse la nostra chiodatura in vendita. Dovemmo prendere coscienza dell’evidenza. Ancora oggi non so spiegarmi l’accaduto. La Val di Thuras non é il Cerro Torre, eppure l’autore del misfatto é altrettanto noto. In questo piccolo mondo non c’é spazio per tutti.
Il” lesa Maestà” è naturalmente scherzoso, …… ci mancherebbe, sono d’accordo con ciò che hai espresso sull’argomento, volevo solo rimarcare che Alessandro Gogna non deve giustificarsi per quanto è accaduto credo che la sua storia parli per Lui, poi le idee sono un’altra cosa, ma basta rispettarsi.
Daniele Piccini, posso solo sorridere per quanto riguarda il “lesa Maestà” perché è ben lungi da me il sentirmi tale. Sono d’accordo con quello che scrivi e sono convinto che la libertà di ognuno di noi finisca dove inizia quella di un altro (animali compresi), ma siccome siamo in tanti in poco spazio ci si accapiglia facilmente anche per questioni di poco conto se raffrontate a problemi più grandi. Questo non significa che i problemi di minore entità non siano problemi.E comunque un problema come quello della salvaguardia della natura non mi sembra di poco conto!L’atto vandalico fatto alla ferrata del Cabirol neanche a me piace e sono certo che quei mozziconi di cavo resteranno lassù a marcire non contribuendo di certo all’estetica del luogo. Il mio era un discorso a più largo raggio per dire che le inimicizie (cercavo di portare pace) personali portano inevitabilmente a situazioni negative per tutti.
Sul Cerro Torre, quando i due americani hanno schiodato la via di Maestri, il mondo contrario ha incolpato Rolando Garibotti perché ne era stato l’ideologo e qui con Gogna è successo lo stesso, ma tra l’avere un’idea e il metterla in pratica ce ne passa. Pace e bene. (Ora mi sento un po’ Papa)
“Il fine non giustifica i mezzi” posso essere d’accordo ma non a “prescindere” altrimenti nessuna rivoluzione sarebbe avvenuta a cominciare da quella francese.
Non posso nemmeno affermare che una lotta condotta per difendere giusti principi (almeno secondo me) si trasformi in una sconfitta qualora una legge emanata a loro difesa non sia condivisa da tutti. L’umanità non si può convertire, almeno non tutta per fortuna ma ciò dipende sia da bisogni primari ( mangiare, bere …… il terzo lo lascio a Cominetti per evitare l’accusa di lesa Maestà) passando per le idee politiche fino ad arrivare all’eliski o alle moto, fuoristrada e quad sui prati d’altura, che bisogni primari certamente non sono ma alla fine anch’essi dividono. Allora dico, ben venga la legge che li vieta, io seguo la mia etica e combatto per quella cercando di imporla damocraticamente. Gli scontenti ed i rancorosi non potrò certo eliminarli.
Ps. Cara Alessandra, raccomandando a Gogna di restare al suo paesello, ricalchi i toni di chi dice “padroni a casa nostra” .
Facebook uguale vetrina.
Avete bisogno di una vetrina? Siete in vendita?
Vi assicuro che senza facebook si vive benissimo. Il mio consiglio è: provateci.
Alessandra Sanna ha ragione!! Non si può non darle ragione dopo avere letto il post di Corrado Conca. Facendo nomi e cognomi pubblicamente muove la folla verso chi ha opinioni diverse dalle sue (la legalità nella costruzione di impianti sportivi) e cerca di separare all’interno un corpo istituzionale come quello delle Guide Alpine (per fortuna alcune sono brave). Una caduta di stile. E’ facile cascarci e chi non ha una visione completa crede solo a quello che lui afferma. L’onda emotiva è stata amplificata dai mass media (La Nuova Sardegna, l’Unione Sarda, Videolina) che sono stati coinvolti e hanno riportato le sue parole. Omettendo però (volontariamente, per la fretta o scarsa professionalità) di ricordare tutto l’antefatto saltato fuori precedentemente (GRIG, MW). Il chilometro e più di cavi e gradini di Conca è stato inserito senza rispetto per le norme costruttive, la sicurezza, l’ambiente e le istituzioni, entrando in un parco tra i più tutelati e facendo “comodi suoi in un luogo di tutti”. Costruire e progettare senza nessuna autorizzazione e titoli un simile complesso impianto sportivo in un’area protetta è decisamente un reato ambientale che, nonostante la ferrata sia stata conclusa ben dopo il 2007 (come aveva scritto prima di questo casino Conca nei suoi libri), dopo 4/5 anni è andato in prescrizione. A questo punto c’è da auspicare come il WWF ha detto, che vengano valutati anche gli aspetti ambientali, non solo la sicurezza, di un’opera che il Parco vuole fare sua e mettere a pagamento.
Ieri a Bergamo 12.000-15.000 persone camminavano su e giù fra la città alta e la bassa, tutti con la camicetta blu dell’Atalanta e se tu andavi in senso contrario continuavi a scontrarti e se li seguivi e cercavi di superarli non riuscivi … erano loro il gregge che decideva e l’educazione scompariva … avevano pagato … e c’erano le forze dell’ordine che fermavano gli automezzi e volontari con le bandierine che indicavano al “serpentone” dove piegarsi … tutti si sentivano protagonisti.
Vedevo visi felici e senza pensieri !
Mie sensazioni nevvero, io non sapevo dell’evento e ho faticato a fare un giretto.
Temo che situazioni di questo tipo si ripeteranno ancora.
A Pasqua sono tornato all’Aguglia. Ora si paga il biglietto per scendere a cala Goloritzè, e mi hanno datto che Selvaggio Blu costa trenta euro…
Alessandra Sanna, qui se c’è una vittima è la Sardegna.
Quanto al paesello, mi sembra che la Sardegna sia territorio italiano, non proprietà privata tua!
Qualcuno per caso ti ha impedito di girare in altri luoghi che non sono il ….tuo paesello?
La gente è semplice, si pone pochi problemi e segue obbediente quello che le viene detto, ovvio che per farlo fa un mucchio di scene come i bambini.
In Brasile per fermare l’aumento della popolazione avevano “distribuito” televisori e l’aumento ha rallentato moltissimo.
Qui da noi la televisione… basta accenderla e guardare velocemente qualche canale per spiegarci quasi tutti i perché che ci poniamo.
E la televisione è controllata dai partiti e …………………
E parliamo di AMBIENTE ?
Qua caro Alessandro è inutile parlare di educazione all’ambiente, di etica e filosofia dell’alpinismo. Basta leggere i commenti sulla pagina fb di Conca per capire che qui manca la cultura della legalità, da parte di Conca e da parte di chi gli crede e non vuol capire. Punto. E se non partiamo dall’assunto fondamentale che le leggi vanno rispettate per il solo e semplice motivo del buon vivere comune, come si fa a parlare di rispetto per l’ambiente? Sono d’accordo con te, l’educazione è un compito difficilissimo perché con questi qui bisogna ricominciare da capo, dalla prima elementare.
Alessandra Sanna, il tuo intervento poco educato ha i tipici tratti di facebook, ma qui non siamo su facebook (dove peraltro io non sono) bensì su un blog dove di solito si discute civilmente. Detto ciò, io non so quale età tu abbia né quale livello di cultura in merito alla frequentazione “outdoor” della tua bell’isola tu possieda, ma se ti fossi letta libri come Cento Nuovi Mattini , Mezzogiorno di Pietra e il più recente La Pietra dei Sogni, capiresti quanto la salvaguardia ambientale e culturale della Sardegna (e non solo) siano sempre state a cuore a Alessandro Gogna. Siccome anch’io non sono di primo pelo e ho vissuto tanti anni in Sardegna da conoscerla piuttosto bene e soprattutto da conoscere molto bene il popolo sardo, posso assicurarti che se c’è qualcuno che voi sardi dovreste ringraziare, per come ha saputo divulgare il vostro territorio nel rispetto dei suoi abitanti (che non è cosa da poco!) è proprio Alessandro Gogna. Lo si capisce dai capitoli scritti sulla Sardegna ma anche dalle didascalie delle foto che descrivono ciò che il lettore sta vedendo in maniera da non dover richiedere una parola in più sul significato più profondo di quell’immagine.
Includo tra chi dovrebbe ringraziare Alessandro Gogna anche Corrado Conca (sono amico di entrambi, quindi posso permettermelo!) per gli stessi motivi di cui sopra che sono certo che Corrado condividesse fino a qualche anno addietro.
La mia impressione è sempre stata che essendo la Sardegna un’isola nel vero senso della parola perché lontana dal continente, abbia sempre guardato all’ambiente outdoor esterno prendendone sempre e solo a modello piccoli pezzetti più o meno significativi, facendo anche molti errori che oggigiorno non sono più tollerabili. Essendo una vera isola si sarebbe potuta proporre come modello europeo assimilando l’esperienza fatta da tutte le zone naturali del Continente, ERRORI COMPRESI, ed essere oggi un paradiso in tutti i sensi. Invece non è successo così perché si è sempre voluto e preteso di sapere come fare le cose senza basarsi mai sull’esperienza altrui, tranne in rari casi. La Sardegna sarà anche un’isola ma non per questo è autorizzata a restare un luogo extraeuropeo perché è un’isola italiana e l’Italia fa parte dell’Europa, se non sbaglio. E te lo dice uno che ha vissuto 22 anni in Alto Adige-Suedtirol (oggi abito in Veneto a pochi m dal confine e la mia vita si svolge comunque maggiormente in Alto Adige-Suedtirol) e che quindi di autonomie qualcosa ne sa.
Con le mie parole non vorrei assolutamente essere frainteso, come purtroppo è già successo, sul fatto che i sardi dovrebbero gestire casa loro. Ne sono pienamente d’accordo. Non vorrei proprio che il resto dell’isola fosse una costasmeralda governata da chi porta soldi e zero cultura, ma quando vedo enormi gruppi di sardi fare escursioni a piedi col casco in testa e attrezzati come se dovessero salire Sea of Dreams su El Capitan, provo un grande senso di tenerezza. Nel farlo mi dico: questi hanno visto tante fotografie di situazioni diverse tra loro e cercano di copiarle tutte senza dare il senso a ognuna e soprattutto senza distinguere. Voglio anche loro essere in “quelle foto” perché hanno capito che in Sardegna il terreno da mettere in “quelle foto” esiste, ma la confusione è ancora molta perché un casco in testa (il mio è solo un esempio) può ripararti dalla caduta di un sasso ma non ti aiuta in nessun tipo di progressione! E’ come se si ricercasse una sicurezza a pagamento, perché il casco te lo compri, mentre ne occorrerebbe invece una interiore dettata da un’esperienza che solo con il tempo e la frequentazione di chi ne ha di più, si può fare. Ci vuole pazienza. E anche un po’ di umiltà.
Educare le masse? soprattutto le masse! Per questo esiste l’obbligo scolastico per proporre nei giovani i valori della civiltà. Altrimenti bisognerebbe chiudere le scuole o addirittura impedire ogni dialogo tra le generazioni. Invece sarebbe utile che anche la scuola in qualche modo contribuisse al rispetto della natura e all’amore per le montagne.
Una persona esprime in modo educato la propria opinione – condivisibile o no – su un tema tutto sommato di importanza marginale tra i mille che ci affliggono.
Subito qualcuno gli urla con parole sprezzanti che è un ipocrita, perché ha scritto una cosa ma in realtà ne pensava un’altra.
In piú, ciliegina sulla torta, dice che fa anche schifo.
Almeno avessero smontato bene, invece di lasciare quel pattume ben esposto.
In che mondo viviamo. Cos’ha mai fatto il Gogna per fare tanto schifo? Ha violentato bambine, o peggio, bambini? Sfrutta prostitute? Ha affogato nel calcestruzzo gli appartenenti a una cosca mafiosa nemica? No, ha solo detto che le vie ferrate non gli piacciono e che preferirebbe che sulle montagne non ce ne fossero, o che almeno non se ne facessero più. Basta proprio poco al giorno d’oggi per fare schifo.
la classe… eh qualcosa da imparare certamente… mi riferisco all’ultimo intervento… Principessa!Ma chissà chi ha fatto tutto questo??? Mah… il dubbio s’impone visto che da tempo nessuno parlava più della situazione… che il modello berlusconiano (continentale quindi odiato dai ben noti autonomisti isolani di cui qualcuno di comune conoscenza si è erto a baluardo) non sia approdato anche nelle selvagge terre degli Shardanna…??? Mah??? Ipotesi ma non poco probabile… a meno che le istituzioni locali, visto che a tutt’oggi l’impianto (chiamarlo così fa rizzare i peli vista la portata già evidenziata…) è chiuso con ordinanza del Sindaco, non abbiano voluto interrompere le visite non appropriate che qualcuno… qualcuno ma sappiamo chi, stava compiendo in barba anche alle sue direttive… Urlare allo scandalo da parte di chi ha creato lo scandalo (a detta sua eh…) è fatto di comodo… CHISSA’?? Rimango dubbioso…Notizie di diverso genere mi arrivano spesso dalle amate terre d’oltre continente… aspettiamo… aspettiamo… che i nodi alla fine al pettine ci arrivano come ebbe a confermarmi uno sgamato capitano dei carabinieri… 😉
Non fare la vittima Gogna. Quel che pensiamo di te lo hai voluto tu. Bastava restare nel tuo bel paesello. Non sarai stato tu a mettere direttamente le mani sulla ferrata ma è accaduto grazie a te e ai tuoi compagnetti. Dunque non andare a scrivere che condanni il gesto, perché, al contrario, ne sei felice. Finalmente eh?! Non mi fai pena, piuttosto schifo.
– Le vette sono state ricoperte da mondi esperienziali artificiali. Il loro scopo non era tanto esplorare l’unicità della natura o imparare da essa, incontrare altre persone, scambiare pareri e decelerare assieme. Il loro intento era di soddisfare esigenze superficiali.
Questa frase l’ho copiata dal post sulle Dolomiti UNESCO di qualche giorno fa, perché rispecchia a pennello le motivazioni che spingono molte persone, enti e comunità, a proporre se stessi al più alto numero di apprezzatori. Le vie ferrate sono solo un esempio. Alessandro, avrai sicuramente dei nemici in Sardegna ma anche degli amici. E, secondo il principio di cui sopra, si capisce che è sempre meglio perseguire la qualità, nelle cose che davvero riempiono la vita, piuttosto che la quantità.
A me quelli che vogliono educare le masse hanno fatto sempre paura e vanno combattuti a prescindere da quello che dicono.
Concordo in pieno con il contenuto di questo intervento.