Mario Tonina (Assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia di Trento) risponde a Filippo Degasperi (Consigliere) e spiega il progetto TransLagorai: ”Nessuna ‘riminizzazione’, non ci sarà turismo di massa”.
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TransLagorai, nessuna riminizzazione!
di Luca Pianesi
(pubblicato su ildolomiti.it il 17 gennaio 2019)
”La valorizzazione della Translagorai non intende indurre alcuno snaturamento del territorio. Non si rivela il paventato rischio di sviluppare un turismo di massa. (…) Quindi nessun ristorante in quota e nessuna riminizzazione del Lagorai”. Così l’assessore competente Tonina risponde all’interrogazione di Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle sulla tanto dibattuta questione della TransLagorai, il tanto discusso tracciato al quale la Provincia sta lavorando, per una riqualificazione dell’area da 3 milioni di euro distribuiti su 3 anni, con un finanziamento provinciale di 2 milioni e 381 mila euro.
Il tutto, spiegava la PAT, per ”valorizzare l’itinerario che attraversa la catena del Lagorai, dalla Panarotta al Passo Rolle, per un totale di circa 85 chilometri”. Un progetto da molti ritenuto, al contrario, un tentativo di snaturare uno degli ultimi territori ancora non eccessivamente antropizzati del Trentino. Un progetto che per puristi della montagna, appassionati, molti satini e guide alpine rappresenterebbe più una speculazione che una riqualificazione. E proprio questa è stata la domanda del Movimento 5 Stelle e di Filippo Degasperi in consiglio provinciale: ”riqualificazione o speculazione?”, il titolo dell’interrogazione fatta dal consigliere 5 stelle all’assessore Tonina che ha risposto punto su punto. Ecco il testo completo delle risposte.
Quali i benefici per i trekker dalla ristrutturazione e ampliamento edifici lontani rispetto al percorso?
Mancano i punti tappa riservati agli escursionisti e i pochi bivacchi esistenti sono scarsamente gestibili. Tuttavia il percorso in cresta non subirà modifiche quindi chi vuole continuare a godere del carattere selvaggio del Lagorai potrà farlo. Sul piano della sentieristica il percorso classico viene integrato con una serie di varianti utilizzando sentieri già esistenti.
Analisi costi benefici/servizio ristorazione a Malga Lagorai: quale sostenibilità economica e ambientale?
I beneficiari dei contributi provinciali sono enti pubblici tutti d’accordo nel sostenere il progetto per mantenere viva la montagna attraverso lo sviluppo di una piccola, sana, economia legata all’escursionismo, che contrasti il processo di abbandono. Secondo il progetto SAT Malga Lagorai ha le caratteristiche per essere classificata come rifugio alpino o a divenire un agriturismo e si potrà reggere non solo sugli escursionisti della TransLagorai ma anche su quelli degli impianti del Cermis che già oggi percorrono la val Lagorai (circa 1.000 a stagione). L’ipotesi progettuale è quella di mantenere metà stalla a destinazione d’uso originaria consentendo in tal modo un’eventuale utilizzo per l’alpeggio e la realizzazione di un alloggio per il pastore. Si potrà riflettere su ulteriori garanzie di tutela che quel luogo merita, tra cui la strada militare ad esclusivo servizio della malga.
Esistono ipotesi di ulteriori collegamenti di Malga Lagorai con l’anello utilizzato dai turisti degli impianti del Cermis?
Non sono previsti nuovi percorsi. La magnifica comunità si è impegnata a non autorizzare la realizzazione di nuovi sentieri nella zona tanto meno a favore dei biker.
Filippo Degasperi. Foto: Alessio Coser
Perché ampliare Baita Cauriol e aggiungere posti letto a quelli già disponibili a pochi metri di distanza?
Baita Cauriol attualmente non è un rifugio e offre solo servizio ristorazione. Nelle vicinanze c’è Malga Saole che offre anch’essa ristorazione e la possibilità di pernottare in tenda ma si tratta di servizio privo di ufficialità e la SAT intende realizzare dei posti letto strutturati.
Perché aggiungere posti letto a Malga Valmaggiore quando esistono già in altri tre bivacchi?
A Malga Valmaggiore c’è agriturismo con servizio ristorazione. Nell’ambito del progetto si è ritenuto di ricavare una ventina di posti letto.
Perché Malga Stellune non è stata considerata per le ristrutturazioni?
La PAT ha fatto proprio il progetto della SAT. Malga Stellune non è considerata perché troppo vicina a Passo Manghen e a Malga Conseria: questo rifugio già esiste e non comporta rilevanti interventi strutturali.
Perché non c’è il Comune di Tesero, che dovrebbe rilasciare le autorizzazioni per Malga Lagorai, nell’accordo di programma?
Il Comune di Tesero non è proprietario di alcuna delle strutture oggetto degli interventi.
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La interrogazione di Degasperi era molto ben argomentata e sollevava criticità ben circostanziate. L’ass Tonina (come tutti difensori del progetto), non ha saputo opporre uno straccio di argomento che fosse uno! Si è limitato a ripetere a pappagallo quanto il Servizio Aree Protette (sic) gli aveva scritto qualche tempo prima, senza ovviamente mai entrare nel merito delle questioni sollevate. Vediamo ora se gli esposti e i ricorsi indurranno questi signori a produrre un minimo di sforzo intellettuale