Tre perle da Facebook – 3

Tre perle da Facebook – 3

Lettura: spessore-weight**, impegno-effort*, disimpegno-entertainment***

Emilio Previtali
14 giugno 2017, ore 10.10
Dovrebbero portarti in un posto lontano da casa e darti una bici con la ruota posteriore forata, un tubetto con del mastice, delle toppe, tre leve e una cartuccia di CO2 – una sola – e dirti che se vuoi il diploma la ruota la devi aggiustare e la bici la devi riportare a casa. Da solo. Niente Google Map, niente smartphone, niente soldi. Niente aiuti. Niente di niente. Dovrebbero farlo per l’esame di terza media, invece che fargli fare le tesine e tutte quelle minchiate lì che gli fanno fare. Bisognerebbe dargli tutto l’occorrente, una pacca sulle spalle e dirgli: dai, cazzo. E buon lavoro.

[Naturalmente] sapere riparare una foratura non è una delle cose fondamentali della vita, è una cosa come un’altra. Fondamentale è sbattersi fin che ci riesci. Se a scuola invece che insegnarti a sbatterti ti insegnano a chiamare qualcun altro senza nemmeno provarci, quella non è una scuola: quello è un allevamento. E poi alla fine, anche con la bici in spalla, a casa ci si arriva, è quella la cosa che conta.

Flavio Favero
15 giugno 2017, ore 8
La prima volta che sperimentai il benaltrismo fu nel lontano ’68, e ne fui affascinato. Da allora il benaltrismo ha fatto carriera salendo dai megafoni delle scuole alla carta stampata, ai talk show, ai blog, fino ad arrivare in parlamento. Il benaltrismo è un metodo, un tempo elegante oggi insopportabile, per eludere le domande, per non entrare mai nel merito delle cose, per ribadire la priorità dell’appartenenza e della tifoseria rispetto ad ogni pratica questione. Io non mi sento italiano.

Paolo Rosti
29 giugno 2017, ore 21.30
L’altra sera parlavo di Europa e migranti, e mi pare che sia ancora peggio. Che dire di questa Europa, che dire? Pacche sulle spalle, eroici, però, sai com’è, son cazzi tuoi, mica ci stiamo noi di fronte alla Libia. E Macron, l’europeista de fero? Ci avevo sperato, lo ammetto. Manderanno tutto a puttane, manderemo tutto a puttane. L’Europa resta una buona idea, ma resta giusto un’idea. E così com’è affonderà insieme a migliaia di poveretti nel mare. Di fronte a una faccenda da niente, che sarà cruciale per i prossimi 50 anni minimo, ci si muove come se stessimo scegliendo se comprare un paio di levis o di roy rogers: la leggerezza dello shopping in tempo di saldi, la lungimiranza, il peso specifico, la cultura del personale politico prodotto da questa europa, cioè dai suoi cittadini, mica sono alieni, è esilarante, ma ce ne accorgeremo, tutti, nel pisciare. Perché pisciare tocca, più volte al giorno, e se ti infilano un peperoncino là dove pisci, uomini e donne, isole comprese, sarà una pena che meriteremo. Un bel vaffanculo non ce lo leva nessuno.

Commento di Giovanni Garnero: non esiste l’Italia, se non ai mondiali, figurati l’Europa. E anche i roy rogers sono diventati difficili da trovare, forse perché la cerniera sulle tasche dietro oggi sciupa i sedili in pelle delle bmw x6.

 

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Tre perle da Facebook – 3 ultima modifica: 2017-12-08T04:32:39+01:00 da GognaBlog

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2 pensieri su “Tre perle da Facebook – 3”

  1. La china è segnata.

    Da tempo siamo su un piano inclinato.

    Come la rana che non si rende conto, se non troppo tardi,  che la temperatura dell’acqua ormai  è troppa per riuscire a saltar fuori dalla pentola.

    Il piano è inclinato e solo chi non se ne accorge pensa che la disoccupazione potrà ridursi; che il debito pubblico potrà arrestarsi.

    Qualcuno forse se n’è accorto e lotta. Ma non ha capito di avere armi obsolete cariche di cartucce bagnate.

    Sono quelli aggrappati all’idea di crescita permanente, di produzione infinita, di consumi necessari alla ripresa.

    Intanto il piano aumenta l’inclinazione e il terreno via via piū argilloso risparmierà ben pochi dal finire giú in fondo dove si rastrema a tramoggia.

    In quel punto ci sarà poco spazio, le bmw si graffieranno, l’ira si riempirà di odio, non ci sarà piû il tempo per placarlo al centro commerciale e sfodererà fendenti ai vicini di sorte e di ressa.

    Nel mentre, nella stanza dei bottoni, rimasta occulta alla maggioranza della settimana bianca, avranno di che essere soddisfatti.

    Il loro progetto di controllo prevede ora la mossa piú semplice: il benefit.

    Con la scimmia dell’opulenza sulla schiena, soddisfatti dalla nuova dose di avanzamento, potremo ripulire quei fendenti dal senso di colpa che qualcuno, in fondo al cuore, stranamente anora sentiva.

    Potremo sentirci forti mentre sotto di noi, nella macina per molti insospettabile, la carne della massa trita, lasciando di sè soltanto uno strano liquido rivelatore.

    Tutti i valori nobili che ci avevano permesso di stare in piedi sani e forti, che avevano permesso  di tenere lontano da noi l’ombra dell’ultimo uomo nietzschiano, ora galleggiano senza differenza da quelli biechi.

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