Tuttologi e “quelli della montagna” sul caso JJ4

Pubblichiamo un contributo di Mauro Fattor, docente al Master Fauna e Human Dimension dell’Università dell’Insubria, membro dell’associazione teriologica italiana, collaboratore di National Geographic Italia e giornalista professionista dal 1990 (ex caporedattore dell’Alto Adige).

Tuttologi e “quelli della montagna” sul caso JJ4
di Mauro Fattor
(pubblicato su ildolomiti.it il 19 aprile 2023)

Gestire animali selvatici è un lavoro, una professione. Servono competenze complesse, un approccio interdisciplinare. In questo mondo storto, invece, se Luigi Boitani vuole scrivere un libro sui lupi, la casa editrice è capace di imporgli una prefazione di Licia Colò. Dunque è facile capire cosa sia accaduto, e ancora stia accadendo, dopo la tragica morte di Andrea Papi e la cattura dell’orsa JJ4. Sintetizzando: la tempesta perfetta degli opinionisti da bar. Che hanno dilagato complice il mutismo dei tecnici, quelli trentini soprattutto, a cui la giunta provinciale da quasi 15 anni ha imposto la regola del silenzio o, più propriamente, ha messo la mordacchia.

Nessun tecnico che lavori per la pubblica amministrazione è autorizzato a parlare di orsi e della loro gestione. L’argomento è tabù e deve restare appannaggio della politica. Così era con Lorenzo Dellai, così è stato con Ugo Rossi e così è con Maurizio Fugatti che, semmai, adottando una prospettiva falsamente securitaria, ha solo perfezionato certi meccanismi di esclusione. Un ridicolo paradosso. Unica eccezione in questo panorama è quella di Filippo Zibordi, teriologo trentino di valore, libero professionista e quindi libero e basta, costretto a saltare da un’intervista all’altra per cercare di riportare al principio di realtà una discussione spesso, questa sì, fuori controllo.

Per il resto è la sagra dei tuttologi a gettone, che si dividono in tre categorie. Parafrasando Enzo Jannacci: quelli che “io ho visto gli orsi in Alaska dunque io so, oh yeh”; quelli che “io vivo in montagna dunque vi spiego, oh yeh” e poi ci sono i casi umani. Di questi ultimi però è meglio non occuparsi.

Prendiamo i primi. L’elenco è sterminato. Tra i più noti, a parte l’immarcescibile Licia Colò, ci sono Selvaggia Lucarelli, Beppe Severgnini, Aldo Cazzullo, Ornella Muti, Alessandro Gassmann. Tra i secondi invece vanno iscritti d’ufficio Reinhold Messner, Mauro Corona, Paolo Cognetti, Annibale Salsa. Buoni per tutte le stagioni. Sui primi, in fondo, non occorre spendere molte parole. Si scende surfando sul piano inclinato della notorietà unita all’incompetenza più assoluta e, va da sé, i risultati non possono che essere conseguenti.

I secondi invece sono decisamente più perniciosi, per via di quella certa allure di intellettuali “montanari”. Sono i cantori di una montagna perennemente sulla difensiva, marginale, incompresa e abbandonata a se stessa e del montanaro come baluardo. Dietro c’è l’idea di una guerra non dichiarata tra montagna e città, tra urbano e rurale. C’è l’idea della trincea e dell’eroismo di chi resiste, più volte evocati, soprattutto da Salsa. Molto ci sarebbe da dire su questa visione. Davvero la montagna è solo questo? O non è questo piuttosto il modo, del tutto stereotipato, ottocentesco, di guardare ad una realtà che è molto più di questo vittimismo, di questo cupio dissolvi che non rende onore a chi in montagna vive, lavora, produce idee, cultura, economia. E che, soprattutto, è “montanaro” anche se non fa il pastore? Questo a partire da due semplici considerazioni.

La prima: che la montagna non è una. Che comparare Trentino, Alto Adige, Val Grana, Appennino marchigiano o abruzzese mettendo tutto nello stesso minestrone è una colossale sciocchezza. La seconda: che tutti noi conosciamo imbecilli di fondovalle e imbecilli di montagna, e il contrario. Che le buone idee qualche volta nascono in alto e scendono in basso e che altre volte nascono in basso e arrivano in alto. Idee che fanno l’interesse di tutti. Ma se proprio vogliamo restare nella metafora della trincea, chi fa la guerra per mestiere dice che per ogni uomo in trincea ce ne devono essere tre che lavorano nelle retrovie, per garantire al disgraziato col fucile di restare là dov’è. Questo è più o meno quello che accade a chi oggi fa agricoltura e pastorizia in montagna, con la società che riconosce il suo sforzo e che lo sostiene, anche finanziariamente. È un eroe? Non lo so, ognuno può giudicare da sé.

Aperta parentesi. Mi tocca fare una digressione personale. Vivo e lavoro in un paesino di 27 abitanti di un Comune che ne ha 228. Il bar è chiuso sei mesi all’anno e per farmi una birra il venerdì sera devo farmi dieci chilometri, per fare una spesa decente 25. Qui nessuno si sente un eroe, proprio per niente. Se proprio devo pensare a un eroe mi viene in mente qualcuno che tutti i giorni si alza per andare a insegnare in una scuola di Scampia o chi, in una qualunque delle nostre orrende periferie urbane, vive in 50 metri quadrati con quattro figli e un solo stipendio. Penso che in montagna si viva bene e che sia un privilegio. E credo che tanti trentini che vivono in montagna siano d’accordo con me. Chiusa parentesi.

Cosa c’entra questo con JJ4? C’entra. Perché questo modo estremo e stantio di concepire la montagna e chi la abita, il mondo dei Salsa, dei Messner e dei Cognetti, finisce per incrociare quello degli incompetenti famosi della categoria uno. Quanto accaduto in Trentino con la morte di Andrea Papi viene compresso, ridotto, banalizzato, dentro la logica binaria del “o noi o loro”. O l’uomo o l’orso, con l’unica opzione di poter scegliere se una sponda o l’altra. Tertium non datur, nessuna ipotesi terza. Salsa demonizza l’ideologia “cittadina” della natura incontaminata e il delirio animalista, ma non si accorge di essere la prima vittima di un pregiudizio uguale e contrario: la mitizzazione astratta del “montanaro”, ponendolo per contrasto sullo stesso piano.

Eppure, evitare questa trappola era semplice. Bastava fare un passo indietro e dire: “Scusate, ma perché chiedete a me del Life Ursus, di Andrea Papi e di JJ4? Io sono un antropologo – oppure sono uno scrittore o sono un alpinista – e di grandi predatori non so nulla e ne capisco ancor meno, anche se abito in montagna. Chiedete a chi lo fa di mestiere, all’Ispra, ai teriologi, a chi vi pare, ma sentite qualcuno che parli con qualche cognizione di causa. Ripartiamo da lì. Oltre l’emozione. Oltre la demagogia”. Semplice ma impossibile. Evidentemente. Cognetti, che stigmatizza l’errore fatto a monte con l’avvio del progetto Life Ursus senza in realtà saperne nulla, dice che Messner è d’accordo con lui e che lui di Messner si fida. Beata innocenza. Reinhold Messner: l’uomo che è riuscito a dire che Luis Durnwalder era l’erede di Alex Langer. Della serie anche i grandi alpinisti possono dire grandi fesserie, in politica e non solo.

Qualche volta, insomma, quando le cose sono complesse, bisognerebbe prendersi il lusso di non avere opinioni. Sarebbe molto più onesto intellettualmente. Alla fine, infatti, dal polverone sollevato da tutto questo turbinio di scalcagnati opinionisti quello che resta davvero fuori dal dibattito, ucciso dalle fazioni contrapposte, è un ragionamento più complessivo sulla nostra responsabilità in tempi di crisi della biodiversità. Responsabilità sociale e responsabilità ambientale. Su come farsi carico di entrambe. A ben guardare, è questa la grande sfida lanciata da Life Ursus tanti anni fa, una sfida che resta attualissima. Ed è da lì che bisogna ripartire.

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Tuttologi e “quelli della montagna” sul caso JJ4 ultima modifica: 2023-04-26T05:25:00+02:00 da GognaBlog

59 pensieri su “Tuttologi e “quelli della montagna” sul caso JJ4”

  1. Che titolo inutilmente provocatorio ha questo articolo e che “idee” profondamente antidemocratiche vuole diffondere. Secondo la logica proposta, non avremmo dovuto votare per il referendum sul nucleare, sulla privatizzazione dell’ acqua potabile, non dovremmo scegliere da noi se sia giusto o sbagliato fare una guerra, se sia giusto o semplicemente assurdo spendere montagne di denaro pubblico per comprare gli F-35, se sia giusto o folle realizzare la TAV e altri, tanti, esempi.La logica proposta dall’ articolo è quella tipica globalista: la democrazia va bene, ma solo fino a un certo punto, in pratica solo quando essa è finta; le vere decisioni,sulle grandi questioni, le devono prendere gli “esperti”, altrimenti il popolo, profondamente disprezzato dai global, sbaglia. E’ il voler sostituire la democrazia con la tecnocrazia. Questo lo si è visto durante il deliriovirus: quante cose giuste e utili ci hanno detto di fare fare gli esperti, peccato che bastava cambiare stato per sentirsi dire il contrario. Altri esperti, altre idee.

  2. Francesco… se non hai notato, ma te lo faccio notare io allora, da qualche decennio la politica ha spostato il centro decisionale e posto piu’ lontano dagli elettori… qualche esempio… la commissione europea, le Province, oppure i referendum per la fusione tra comuni in cui pubblicita’ zero, salvo poi esserci la domenica dopo e andarci solo qualche sparuto elettore per il si… nel caso del trentino era stato fatto un referendum farsa (così ho letto) oppure cose così… https://www.cipra.org/it/notizie/1107
    Il fatto che non metto in dubbio che i trentini nel 2000 fossero in gran parte favorevoli… e qui ci sta il teorema del “finchè non provo di persona va tutto bene”… poi la realta’ è diventata diversa.
    Questo perchè i mass media, la scuola etc. sono tutti TEORICI… vedi un bell’orso addomesticato che ti fa tutto quello che vuoi su you tube…salvo poi chè la REALTA’, LA CONCRETEZZA DEGLI EVENTI è cosa ben diversa…
    Tutto questo è dovuto alla BAMBAGIA… come diceva mio padre… fa diventare stupidi…e gli italiani lo sono e non solo loro…

  3. Sarebbe utile fare un sondaggio  da parte dei  residenti delle zone abitualmente  frequentate dagli orsi. Non solo , coinvolgere i villeggianti  che abitualmente fanno vacanza in Trentino (zone orso)  Piuttosto che le solite litanie degli “addetti ai lavori”  che vivono lontano da questa realta’ e non sanno tenere conto della  pericolosità  di animali aggressivi. Dopo”  si potra’  trarne, forse, un  parere  abbastanza veritiero.

  4. Massimo. Non condivido la tua valutazione della discussione. A parte qualche sbavatura, molte persone che vivono quel contesto ambientale hanno espresso le loro esperienze/opinioni. Per farsi un’opinione è utile sentire anche queste voci. Che ci sia anche una “coloritura” emotiva ci sta. Non è stato un episodio banale, ma coinvolgente per tutti, anche se non certo frequente se paragonato ad altri ammazzamenti quotidiani “inter-specie” umana. 

  5. Se diamo a chiunque il diritto di esprimersi, dobbiamo poi rispettare il diritto di qualsiasi cittadino a dire la sua, a prescindere che sia “esperto” o meno sul tema del momento

  6. “Chiedete a chi lo fa di mestiere, all’Ispra, ai teriologi, a chi vi pare, ma sentite qualcuno che parli con qualche cognizione di causa”
    Un pezzo sull’insensatezza delle opinioni di “opinionisti scalcagnati” che dopo tre post sul tema produce una cinquantina delle opinioni di cui sopra, dove ovviamente non mancano gli insulti. 
    Gli illuminati neppure in tema riescono a stare, neppure sospettano che forse potrebbe essere rivolto anche a loro l’invito ” Qualche volta, insomma, quando le cose sono complesse, bisognerebbe prendersi il lusso di non avere opinioni.”
     

  7. 49. Ogni paese ha la sua cultura. Per gli americani il diritto di difesa personale con un’arma è considerato inalienabile. Secondo la maggioranza sancito addirittura dalla Costituzione. Periodicamente ne vediamo le tragiche conseguenze, ma da lì non si smuovono. È una cultura che ci è estranea, da secoli ormai. Però anche la cultura del litigio continuo e dell’approccio “ideologico” porta all’immobilismo e  a lasciar marcire i problemi finché non accadono incidenti che poi portano a misure basate più sull’ emotività collettiva che sulla concretezza, fino alla prossima crisi, dove qualcuno spesso innocente ne paga il canone prezzo. Perché a uccidere non è tanto l’orso, ma più spesso schegge impazzite dell’umanità, non gestite, anche quando i segnali c’erano, come vediamo tutti i giorni in cronaca. Purtroppo la cultura ideale non esiste, come la neve ideale, il marito o la moglie ideale….io sono contento di essere italiano ma ogni tanto ti cascano le braccia e non solo di fronte alla cultura delle belle parole e dei bei documenti e dell’incapacità di realizzare e gestire. 

  8. Orsi, per ora grazie al cielo, non ne abbiamo se non di passaggio. Aggressioni a bestiame e cani ormai non si contano più. I pastori non denunciano nemmeno più: occorre molto tempo per scendere a valle, vagare per gli uffici, compilare moduli e domande, salvo ricevere (forse) indennizzi miseri uno o due anni dopo:non conviene. Appena possono abbandonano l’attività. Gli avvistamenti tra le case di lupi ormai sono prassi. Negando il problema si mettono in difficoltà gli animali stessi (che perdono la selvaticità e si ibridano) e anche le persone a cui tutto sommato la presenza di questi animali fa piacere e che in paese ne difendono, tra gente inviperita, la presenza. Occorre gestire con prelievi mirati la popolazione dei carnivori poichè da soli, data l’abbondanza di cibo, non lo fanno e sono una minaccia per le persone.

  9. Paese che vai, soluzione che trovi. In america ne uccide di più lo studente che gli orsi, armiamo i professori han detto. Qui ne uccide di più le api e le zanzare che i grandi carnivori…armiamoci contro i grandi carnivori che ci aspettano dietro gli alberi per mangiarci ??
    Guardiaparco e forestali escono anche di notte su segnalazione di orso confidente, fari, rumori e pallottole di gomma per dissuaderli (e raramente sbagliano mira)…..ma se non blindi i rifiuti e non custodisci gli animali dopo qualche sera punto a capo

  10. DM. Io non ho le idee chiare su questa faccenda e preferisco ascoltare e leggere per farmi un’opinione. Volevo solo sottolineare l’importanza di adottare un approccio pratico appunto,  senza confondere la realtà di chi vive in certe zone con il mito di Arcadia (un mito elaborato dai cittadini). PS. Sempre per aggiungere un ricordo. Avevo affittato dal vicesceriffo una bella casa di legno al limite del paese all’ingresso del Parco. Un giorno mi dice, vieni che ti porto a vedere gli orsi. Siamo andati con la sua auto alle 5 del mattino ai cassonetti blindati della spazzatura in paese. C’erano quattro orsi, con impegno sono riusciti a sfondare pure un cassonetto blindato. A noi non erano interessati. Però il vicesceriffo aveva il fucile a pompa di fianco sul sedile della sua auto, come costume locale. Nel mio piccolo qui in Liguria io ho una fionda professionale con biglie di ferro per i cinghiali che ogni tanto sondano la rete termosaldata che divide il mio giardino dal bosco. Mi sono esercitato dando fondo ai ricordi d’infanzia (vissuta in epoca politicamente scorretta) e se li becco funziona, per un po’ cambiano obiettivo.  Però i cinghiali non sono lupi e orsi, anche se preferisco non averli in casa, visto che l’anno scorso hanno mandato al San Martino una mia amica a Recco. Povere care bestioline. 

  11. La discussione mi sembra fuori contesto. Parliamo di parchi enormi e aree poco popolate. Parliamo di turisti che girano per i boschi per diletto alla ricerca di peluches da fotografare. Qui il problema è che abbiamo i lupi sono fuori dalla porta. Sono pericolosi , ancor più se ibridati come ormai spesso accade. Sicuramente prima o poi ci scapperà l’aggressione. Vogliamo aspettare o gestire il problema? 

  12. Comunque sia, non ho letto reazioni pro o contro sul mio invito alla mobilitazione di massa contro i politici trentini eletti dai trentini per la ventennale mancata attenzione sul problema orso, magari in periodo turistico per farsi sentire davvero…

  13. 44… altro che Tozzi che diceva.. .tanto sono stato in Canada e degli orsi non c’è da temere nulla… 
    Ribadisco di prendere con le pinze i cd ESPERTI, la cd SCIENZAH…c’è molta fuffa in giro…
    La pratica è vincente in questo caso.. .e non solo questo.

  14. 44 E posso riportare che le guide alpine canadesi, quando fanno scialpinismo in posti dove l’orso vive, la pistola ce l’hanno eccome. Fonte: una nota Guida Alpina milanese che portava (e andava per proprio diletto) clienti in Canada per fare scialpinismo… 

  15. Balsamo. Come ho già raccontato nella mia esperienza di trail running nelle Rockies secondo me nello zainetto si portano qualcosa di più efficace dello spray. Ho visto con i miei occhi famigliola classica che faceva barbecue in riva a laghetto deserto: lui portava con noncuranza fondina ascellare con pistola. Anche perché che uomo sei se non sai difendere la tua famiglia con un’arma ? una cultura un po’ diversa dalla nostra, almeno da qualche generazione. Peraltro ci sono zone rurali del paese dove fino a non molto tempo fa, andare in giro con una doppietta a spalla e un’affilata “pattada” era prassi corrente. Certamente i nostri avi non giravano con i fiorellini nei capelli nei boschi come immaginano alcune anime belle che confondono la realtà del mondo contadino e rurale con il mito di Arcadia. A scanso di equivoci non sono un fautore del “riarmo”.

  16. Si però secondo me così non ci siamo. Già trovano enormi difficoltà nel farsi accettare da chi ci vive, se poi ci mettiamo noi che vigliamo vagare liberi di giorni e di notte. La montagna è cambiata, rendiamocene conto, dopo l’abbandono i grandi carnivori sono tornati al loro posto, anche noi possiamo tornarci, ma facendo rumore per non sorprenderli, non andando di notte e nelle ore mattutine e serali. Se vogliamo un incontro ravvicinato usiamo un teleobiettivo per non disturbarli, lasciamo a casa bastoni (pare che la povera vittima ne abbia usato uno), spray, cibo per nutrirli, facciamoci sentire

  17. la differenza è che lo spray anti orso ha una gittata di 10 metri… quello classico in vendita e indicato da Marcello  3-4 metri.
    Visto la velocita’ dell’orso forse in qualche caso aiuta, ma non ci farei totalmente affidamento.. .
    Cmq un detto dice meglio pi tost che gnent.

  18. Cominetti, se confronto le caratteristiche di quel prodotto (legale in Italia ma progettato per rendere inoffensivo un aggressore umano) con quello messo a disposizione dei visitatori del parco di Yellowstone (puoi trovarlo qui: https://www.udap.com/mm5/product/12 – ma non è legale in Italia), mi viene da pensare che utilizzarlo per difendersi dall’attacco di un orso sia un pò come farsi una sosta con i lacci delle scarpe: meglio che niente e forse funziona, tuttavia…
    Se poi lo tieni anche dentro allo zaino…

  19. Ma lo sapete che su internet si può acquistare liberamente e in svariati modelli lo spray urticante antiaggressione che altro non è quello che viene chiamato anche antiorso?
    Se volete potete usarlo anche contro puma, coccodrilli, cani da guardia esuberanti (per postini), serpenti, grossi roditori e molestatori d’ogni sorta.
    Eccone uno che mia figlia si porta nello zainetto (assieme a un coltello) quando va di notte in certi posti. https://www.toolshopitalia.it/shop/spray-peperoncino/spray-peperoncino-tw1000-man-professional-20ml?gclid=CjwKCAjwuqiiBhBtEiwATgvixN-dPl162xqrpx45LjJGLB7s63_–rl_4ZahSUzNb_vVlLULViNz7xoCoKwQAvD_BwE
    Alla faccia del picchetto. 

  20. https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2023/04/il-ministro-dellambiente-si-allo-spray-antiorso-b7e09608-7e8e-4813-b99b-d3b94923c985.html
     
    Flavio… solo per le forze che devono sorvegliare le zone.. 
    Eh sia mai che poi gli italiani usino lo spray contro qsa di diverso dell’orso.. eh?! 
    E come mai i politici hanno così paura di dare questo spray alla gente comune? (parliamo di un banalissimo spay urticante, non di una pistola, di un coltello, di una balestra eh!!) 
    Perchè, IO, che ho ogni diritto di andare in un bosco, ci andavano anche i nostri avi e pure armati, rischio la vita senza che lo STATO mi permetta di difendermi in caso di aggressione? 
    Che politici di merda che abbiamo…

  21. Sono convinto che il sistema migliore sia di dotarsi di dissuasori tipo spray al peperoncino o pistole paralizzanti ( ma nel nostro paese non sono consentite) in modo che l’animale non venga soppresso ma tema, una volta provato l’effetto di un dissuasore,  l’essere umano. Basterebbe, per quanto riguarda il dissuasore elettrico, dimostrare che si è muniti di tale dissuasore ( in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine) perché ci si trova in procinto do effettuare una escursione in una zona a rischio, sapendo che se ci si trova in possesso ingiustificato di tale dissuasore ci saranno pesanti sanzioni penali

  22. Ormai abbiamo capito tutti che fondamentalmente la colpa è politica, visto che gli amministratori della cosa pubblica non hanno applicato quel che avrebbero dovuto. Primo: gli amministratori trentini se li sono eletti trentini, no? Secondo: se la maggioranza dei residenti è contro l’orso e i politici che se ne fottono, facciano come in Francia in questo mese: manifestazioni, blocchi, ecc. ecc., magari durante i mesi turistici… Ovvero, siate voi i protagonisti e non solo i lamentanti…

  23. Ok Carlo non avevo capito.. .mi sembrava fossi tout court per la non uccisione. 
    Per quanto riguarda poi l’orso trentino e in Abruzzo… leggevo che ESPERTI 🙂 dicono che hanno un’indole diversa anche perchè nel secondo caso c’è gia’ stata una selezione abbattendo gli animali piu’ aggressivi (non so se stanno così le cose..riporto quello che dicono).
    Il problema che pastori con o senza recinto dovrebbero poter far pascolare senza che abbiano perdite o per lo meno che siano limitate. Ora il lupo ce n’è in eccesso.. e magari ti uccide 1 cinghiale, ma al contempo ti uccide 20 pecore…che sono ben piu’ facili da predare. 
    Buona giornata
     

  24. Dove legge la mia incoerenza, francamente, non capisco. Ho sempre affermato che jj4 vada uccisa, poi però applichiamo PACOBACE. Convivenza: in abruzzo da sempre lupi e pastori convivono. Qui non più, i pastori vanno a casa a dormire, recintare è faticoso, il cane mangia troppo, quindi quelli che chiudono sono semplicemente selezionati dal lupo. Lupo che è al vertice della catena alimentare e così come eliminerà il soprannumero di cinghiali, cervi e quant’altro selezionerà pastori, allevatori e semplici amatori che si limitano a far visita alle proprie “care” bestiole una volta alla settimana. Quando si ha a che fare con animali, sia per reddito che per affetto, lo si ha per 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana 

  25. Carlo…ti faccio presente che sei molto incoerente…il Pacobace prevede in caso di morte di una persona per mano di un orso che l’orso sia soppresso. 
     
    Leggo su chi vuole capire cosa è accaduto al povero Andrea. Chiaramente ha fatto un escursione in un bosco… credo che se fosse un semplice camminatore non sarebbe successo niente. La corsa invece e forse l’essere capitato accidentalmente proprio nell’area dove vi era l’orso abbia scatenato quest ultimo. Ne ha colpa l’orso? no, come dicono in molti faceva l’orso…è il destino avverso… ci sono momenti in cui è il momento che tu non ci sia piu’ e questo è accaduto. Purtroppo. 
     
    Leggo di soluzioni al problema. Beh su altro articolo sempre su JJ4 ho ben descritto con numeri alla mano il rischio di proliferazione di questo animale oltre che del lupo. Ribadisco occorre GESTIONE E PROGRAMMAZIONE. Come in Slovenia. Niente di piu’ niente di meno. Come gia’ si fa con cervi, cinghiali, etc. Questo soffermarsi su l’orso e su un’orsa è anomalo perchè gia’ con altre specie viene applicata questa programmazione senza nulla che venga detto. 
    Infine è inutile parlare di esperti. Qui occorre un ESPERTO DEL BUON SENSO. Prendo il caso del lupo… la gente è oramai incazzata nera… allevatori che mollano tutto perchè gli mangiano le greggi (eh perchè anche le pecore, asini, galline sono ANIMALI, anche loro hanno i LORO CUCCIOLI!!!!). ….
    Gli esperti di sta m……. dicono sempre … ci vuole la convivenza, ci vuole la rete, il cane, etc… intanto cane, reti, etc… i giornali sono pieni di attacchi alle greggi, saltano ogni recinzione… 
    Esperti di sta M…… …ed è per quello che dico … BASTA ESPERTI, BASTA TEORIE, basta libri fuffologici di esperti…occorre un sano bagno nella PRATICA, NEL BUON SENSO, NELLA PROGRAMMAZIONE. 
    Es. Tozzi che viene riportato.. tipico esempio di esperto di teoria… in trentino, tolto Andrea che forse correva, gli orsi attaccano anche i semplici escursionisti…altro che …sono stato in Canada e non  mi hanno attaccato… a te no, ad altri si pero’!… 
    Poi una soluzione è LO SPRAY.. è semplice… lo hai, riesci ad evitare lo scontro. 
    Se non lo si permette è perchè è la POLITICA CHE VUOLE QUESTO CAOS. 
    Avendo lo spray per altro aumenterebbe il numero degli orsi con cui puoi convivere, forse addirittura anche facendo solo una leggera programmazione sul numero. Così invece, senza sara’ sempre peggio.

  26. 27# Flavio…forse perché il” problema”è in realtà un  dramma che come descrive bene il commento precedente al mio di G.Govi che vede convivere due umani pensieri e concezioni  nello stesso territorionatura quale è il bellissimo Trentino.

    Energie dovrebbero essere invece spese per far sì di evitare altre vittime e farsi qualche domanda  sul singolare caso , del tipo a che ora è successa l agressione?era forse già buio e non ha visto l animale?aveva per caso Papi le cuffie e ascoltava musica?(cosa non rara per chi corre)e quindi non ha sentito alcun rumore o verso dei 3 animali?aveva la giusta conoscenza del mondo selvatico / animale e dei periodi in cui è meglio evitare incontri di mamme orso protettive vedi inizio primavera?
     

     

  27. E’ una situazione nella quale hanno un po’ ragione tutti. I cittadini ( perche’ quello sono, in larga maggioranza ) vorrebbero una montagna piu’ sauvage, con orsi e lupi liberi di scorrazzare. Ben inteso, non e’ da considerare solo “un capriccio” da turista, ci sta dietro anche un principio etico-ecologico vagamente condivisibile, i carnivori stavano la’ prima di noi, bisogna convivere, ecc… D’altra parte imporre cambiamenti e obiettive scomodita’ (eufemismo, andatelo a dire ai parenti del morto) a chi in quei luoghi ci vive, non e’ per nulla ovvio.  Come minimo, bisognerebbe accettare la logica del controllo programmato, con abbattimenti selettivi – per rispondere a quali misure adottare (#27). 
    Mi pare comunque che il contributo di Fattor non aggiunga nulla “da esperto”. Per altro, che il filosofo Fattor possa davvero fornire un’ opinione piu’ competente dei gruppi che dileggia nel suo pezzo (forse per l’essere membro membro della tal Associazione Teriologica Italiana ?) a me suscita qualche dubbio. La sua e’ una “meta opinione”, ossia un’opinione sulle opinioni. Effettivamente piu’ o meno aria fritta, ma buona anzi ottima per i social.  Invece, sarebbe interessante sentire l’opinione di un vero esperto, magari basata sull’esperienza di studioso ( e non da attivista green ) in luoghi dove la convivenza e’ ben radicata. 
     

  28. Per l’ennesima volta, la soluzione è sempre esistita, si chiama PACOBACE. Un insieme di norme che regolano il ripopolamento e la convivenza con l’orso, ha oramai più di 20 anni ma
     non si è mai voluto applicarla

  29. Ma perché nessuno parla di quali sono le misure da adottare in casi come questo? Ci si limita a commentare con un linguaggio in  “politichese” senza dare suggerimenti/soluzioni a tale problema! Io trovo che oggi alla gente piaccia solo leggersi/ascoltarsi e farsi canto del proprio modo di pensare.  Io frequento la montagna da anni e sinceramente faccio fatica a trovare una soluzione al problema! Esiste qualcuno più intelligente del sottoscritto che sappia essere concreto e che sappia proporre una qualche soluzione seria al problema?…e che non parli solo di aria fritta? Grazie!

  30. Dal ritrovamento di un dente fossile in Toscana, sembra che nel Pliocene gli squali abitassero i mari alla latitudine di Toscana ed Emilia-Romagna. Non sarebbe male reintrodurre qualche squalo bianco nei mari della Versilia e costa romagnola. Si incrementerebbe il turismo dello sharkwatching. 

  31. @20
    Dici a me ? 🙂
    Nel caso, mi dispiace ma non avendo un canarino non compro La Verità.

  32. No sig. Carlo, sarei felicissimo di essermi immaginato con la fantasia ,a nche perversa dell’ adulto.
    Se vi capiterà di transitare da Somrabbi , prima di dirigervi verso le cascate dove troverete una folla di turisti, prendetevi un po’ di tempo per parlare con i residenti dei ritrovamenti fatti in questi anni, per rispetto, come giustamente fatto notare dalla sig. Grazia non fornirò io particolari, lascio scoprirli alla vostra curiosità . 
    Cicerone diceva:” e comodo stare sugli spalti a fare pollice verso…. Bisogna scendere giù nell’ arena…..”.
    Sa sig Carlo Crovella, credo che il suo sogno ,perché pultroppo di sogno si tratta, di tornare ad una montagna priva di infrastrutture, comodità, per allontanare il turismo di massa sarebbe veramente una soluzione ai problemi creati proprio da questo continuo fare per attirare turismo e soldi, l orso i lupi e quant’ altro fan parte di queste politiche.
    Qui troverete l ursus park, la tana dell’ orso, sculture orsine ovunque, una sorta di venerazione verso il plantigrado. 
    E come dice il proverbio, per la felicità di tutti gli”amanti della natura” 
    Chi e causa del suo mal….?
     

  33. Parere fantastico. Vorrei che il figlio di questo grande esperto fosse in qualche modo minacciato da orsi e lupi e poi vediamo. Se si vogliono popolazioni di orsi e lupi occorre gestirle con prelievi e controlli e non lasciare ai poveri disgraziati che vivono in zona i rischi. Facile così. A parte i continui attacchi a bestiame e alveari, una mia vicina l’altro ieri, portando i figli all’asilo ha visto 4 lupi in fondo al vialetto di casa, che tranquillamente passeggiavano in mezzo alle case. Non è la prima volta.Facile fare gli esperti con la pelle degli altri. Davvero diamo così poca importanza alla vita delle persone? A….. già ……dimenticavo ….. la statistrica dice….

  34. Parmeggiani. No. Basta vaccini. Non riuscirei a parlarne dopo un mese passato in ospedale e in riabilitazione e i molti racconti di infermieri e medici (a me piace ascoltare le persone anche da paziente: è un modo per ricambiare quello che fanno per te). In ogni caso la realtà è complicata e il linguaggio rispecchia questa complessità e vale pure per l’orsa et similia: congiura, congettura, paramento di terga, esagerazione,  sottovalutazione, opportunismo, errore, complicità, superficialità….fenomeni diversi che accadono sul lato in ombra della strada. Perché c’è sempre un lato Nord e un lato Sud. Purtroppo questo contrasta con il bisogno di semplificare e soprattutto di trovare un colpevole e un malvagio che si nasconde dietro una maschera. Bisogno che può diventare estremo nelle conseguenze, come purtroppo leggiamo nelle cronache. Per fortuna ci sono i social per sfogarsi, anche se non ne sono pienamente sicuro e comincio a pensare che siano un catalizzatore. 

  35. Torno sul punto. A prescindere dai suoi abituali contenuti, che in genere condivido, a me piace lo stile di Mario Tozzi, ricercatore CNR, molto impegnato sul fronte divulgativo. Ne è un esempip l’articolo di cui, sotto, fornisco il link, proprio sull’argomento orsa. Tozzi in genere spiega tesi con fondato, ma senza necessità di fornire dati e prove scientifiche. Infatti neppure un articolo di quotidiano è un testo degno di “Nature”. Figurati un blog…
     
    https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/18/news/mario_tozzi_abbattere_lorsa_una_vendetta_senza_senso_noi_umani_non_siamo_una_sua_preda-12760340/

  36. Attendo anche l’opinione del nostro debunker ufficiale del blog…

  37. L orso se attacca uccide , apre la sua vittima e mangia fegato e anche le mammelle , ma prima la uccide.

    MC  l’hai visto “Balla coi Lupi” ??
    Anche i cacciatori Sioux Lakota mangiano il cuore del bisonte appena ucciso e lo offrono ancora caldo al tenente  John Dumbar

  38. Invito a ricordare che il ragazzo è scomparso solo pochi giorni fa e che illustrazioni di un possibile attacco  appaiono estremamente fuori luogo. 

  39. A me pare, sign. Mc enzo, che Lei abbia troppa fantasia….e non sia quella innocente dei bambini

  40. Tanto per argomentare, gli esperti con tanto di comitato al seguito, dopo l introduzione dell’ orso rassicurato o in diverse serate la popolazione, spiegando che l orso non attacca l uomo e schivo mangia mirtilli!
    Erano esperti anche quelli.
    Io non sono un esperto,però una cosuccia o due le ho viste con i miei occhi. 
    L orso se attacca uccide , apre la sua vittima e mangia fegato e anche le mammelle , ma prima la uccide.
    I lupi, se aggrediscono una manza, la fanno morire, si, ma lentamente, mentre uno la azzanna alla gola gli altri se ne cibano quando e ancora viva!
    Questo lo sanno gli esperti o coloro che hanno simpatia per le fiere?
     .ai un povere pecore povere mucche?
    Esperto???

  41. 9) si vero un conto è pubblicare su Nature un conto sono i social, blog e bar.
    Pero’ la gente non è tanto sottosviluppata come credi… o per lo meno c’è un gruppo che si informa proprio da Nature e company. Allora un dibattito fatto sui dati Nature diventa interessante.
    Da non prendere come oro colato pero’.. (Nature, riceve finanziamenti anche lui!!).
    Bellissimo l’intervento di Antoniomereu nella parte che “sono i primi ma con molta vasellina a metterlo in ogni dove”.
    Ed è proprio così… basta vedere negli ultimi 3 anni in campo medico dove abbiamo assistito ad un totale stravolgimento dei principi… non cose nuove… proprio l’opposto di decenni e secoli di medicina.
    O la corte costituzionale fare una sentenza che chi ha studiato diritto lascia per lo meno perplessi e che un giudice Susanna Zanda ha dovutamente in 10 pagine smontato.
    Gli esperti cioè sono portatori di interessi e sovente sono in conflitto.
    Quante statistiche ho visto  interpretate in modo per lo meno bislacco.
    Andando sull’orso. La questione dell’orso ho gia’ citato verra’ presumibilmente usata quando il fenomeno diventera’ ancora piu’ incisivo per limitare i vostri diritti di spostamento in montagna. Ne sono certo? No, è un sentore, solitamente il mio sentore di rogne è acutissimo (e da marzo 2020 è ai massimi livelli di allerta).
    Tutta questa questione è fatta solo per distrarvi dai problemi quelli VERI.
     
    https://it.investing.com/analysis/la-minaccia-di-moodys-il-debito-italiano-e-a-rischio-junk-200461723
     
    https://it.investing.com/news/economy/ray-dalio-il-sistema-subira-un-profondo-cambiamento-a-causa-del-troppo-debito-2137163
     
    preoccupatevi di mamma orsa ma tra un po’ dovrete preoccuparvi per VOI. Queste cose gia’ 6 mesi fa (sono 6 mesi che dovete sopportarmi :-)) ve le dicevo. Poi c’è gente che afferma che non crede a quello che dico perché non ho motivi di dire come stanno le cose… figliolo mio… apprezza, stai zitto e fa buon tesoro di questo beneficenza.
    Qno si lamenta che è fuori tema, no perché è per spiegare come funziona la questione orso…uno dei tanti modi per sviare la VOSTRA attenzione su cose futili, quali orso, Lgbt, fecondazione assistita etc.
    Saluti

  42. https://ildolomiti.it/ambiente/2023/in-soli-3-giorni-lorso-ci-ha-distrutto-diverse-arnie-lallarme-degli-apicoltori-della-val-di-non-e-val-di-sole-a-rischio-lapicoltura-di-montagna-per-colpa-della-politica
     
    ohhhh ma l’orso distrugge le casette delle api….si le api che tanto sui social trovano la simpatia della gente… ah, ma è l’orso che le distrugge… allora chisssssenefrega se muoiono le api… 
    ah!! e sempre colpa dei governi di destra e centrodestra eh!, nn dell’orso.. nooo
     
     
     
     

  43. Non ho idea di chi sia Fattor, non me ne voglia, ma che sia docente al Master di Fauna e HUMAN DIMENSION mi fa ridere un po’ e mi chiedo: ma quel FAUNA è inglese o italiano?  ;D

  44. ci sono cittadini più pericolosi degli orsi, che uccidono in diverse modalità e, se presi, possono ricevere un considerevole sconto della pena e poi ben rieducati dal nostro sistema carcerario, vengono nuovamente inseriti nella società.

  45. Appunto. La funzione dei blog è diversa. Basta solo essere chiari sul fatto che si tratta della propria legittima e a volte anche stimolante “opinione”. Tutto qua. Senza “spacciare”. Anche se qui ultimamente alcune “opinioni” stanno diventando un po’ inquietanti e mi riferisco a tutto il filone sulle “congiure” e sui piani occulti di oscure potenze, compreso il caso dell’orsa. 

  46. @8, Vero, ma moltissimo dipende dal contesto in cui ci si esprime. Un conto è pubblicare su Nature o su testate scientifiche, un altro conto è parlare in un talkshow, al bar, o sui social. Se si esige la controprova scientifica o almeno statistica per ogni opinione espressa, si opera una specie di “censura” aprioristica. La vera valutazione la devono fare i lettori, sapendo districarsi fra opinioni altrui fondate e non. E’ principio che vale per ogni argomento, non solo per l’orsa.  Sennò, tanto vale chiudere tutto…

  47. Con un uso attento del linguaggio, utilizzando magari bene il congiuntivo e il condizionale e qualche formula dubitativa, chiunque può esprimersi su qualunque argomento, anche se non è un esperto. Quello che a volte io trovo irritante è che legittime opinioni vengano presentate come dati di fatto, fondati su evidenze, esperienze, conoscenze, ricerche. Un po’ come confondere un editoriale con un pezzo di giornalismo informativo, scontato che c’è sempre una dimensione “interpretativa” personale, ma è una questione di proporzioni. 

  48. Che poi, ad avere il diritto di esprire un’opinione, sia solo l’esperto….andiamoci piano. Chi me lo dice che l’esperto, non sia di parte, oppure rimbiscarito…?!?!
    Mi vengono in mente alcune affermazioni di certi virologi…

  49. Vero la montagna non è il  tabernacolo dell’altare terra. Però portarla a  palcoscenico,  lo possiamo fare. E chi sono i registi e gli attori di questo palcoscenico, solo quelli che sanno di cosa parlano? O anche quelli, e ce n’è di tutti,  che farebbero meglio a stare zitti?
     

  50. “…fuori dal dibattito, ucciso dalle fazioni contrapposte, è un ragionamento…”quindi se per esprimere un opinione si deve essere dei professionisti esperti  della materia trattata stiamo proprio bene,che poi anche  con i cosiddetti esperti patentati è meglio andarci cauti , sono i primi ma con molta vaselina a mettertelo in ogni dove.
    Giusto e puntuale l articolo ,buono per ogni campo… ma l unico “ucciso” è e rimane il giovane Papi ,meglio ricordarselo ogni tanto!
     

  51. 3 commenti anonimi e tre cazzate inutili.
    Sembra che l’articolo non l’abbiate letto o l’abbiate fatto sotto l’effetto dell’idiozia. 
    Finalmente (e vale anche per gli alpinisti e i caiani vari) qualcuno, che ne ha viste e che ne vede, vi ha detto che la montagna non è un tabernacolo ma semplicemente un pezzo abitato della crosta terrestre, dove meschinità da avanspettacolo e ragionamento si intrecciano, come ovunque. 
    E qualcuno ci patisce.

  52. Stupisce questo richiamo all’autorevolezza dovuta agli studi ad alla pratica pluriennale.
    Qui. 
    Dove guide alpine, e non solo, abitualmente discettano di filosofia della scienza, negli ultimi anni di immunologia e, en passant, di politologia, e poi di…
     

  53. Si, vabbè…..ma non ci ha parlato dell’orso. Occasione persa da parte dell’unico che ha competenze per farlo

  54. Tutto inecepibile e traslabile a molti altri argomenti che si presentano nei social.

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